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Gregor Brück

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Gregor Brück, noto anche con il nome latinizzato di Gregorius Pontanus (Brück, 1485 circa – Jena, 15
febbraio 1557), è stato un giurista e politico tedesco.

In qualità di cancelliere e consigliere dell'elettore di Sassonia diresse, sotto tre diversi principi, il più
importante territorio protestante del Sacro Romano Impero ed esercitò un ruolo di primo piano nelle vicende
politiche della Riforma. Fu rappresentante e negoziatore per la Sassonia in numerose diete imperiali,
coautore della Confessione augustana e promotore della Lega di Smalcalda, attività per le quali è a volte
ricordato come il «giurista della Riforma»[1].

Indice
Biografia
Famiglia di provenienza e primi anni Lucas Cranach il Vecchio, Gregor
Al servizio degli Ernestini e della Riforma Brück, 1533
La questione del diritto di resistenza
Ultimi anni
Discendenza
Opere
Note
Esplicative
Bibliografiche
Bibliografia
Fonti su Brück
Altre fonti citate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Biografia

Famiglia di provenienza e primi anni

Gregor Brück nacque attorno al 1485[N 1] come Gregor Heyns (scritto anche "Heynse", "Heinis", "Heintze", "Henisch" e in altri modi ancora)
presso il piccolo villaggio di Brück (ossia "ponte" in lingua tedesca, da cui il nome latinizzato "Pontanus") nelle vicinanze di Wittenberg. Suo
padre Goris o Gregor Heintz (morto nel 1527) era un borghese di condizione agiata, già borgomastro, che poté far studiare i figli e che negli ultimi
anni di vita si trasferì a Wittenberg per assistere alle lezioni di teologia di Lutero[2]. Lutero riferisce che Gregor Heintz fu «poverissimo», ma fece
fortuna e lasciò al figlio Gregor Brück quattromila fiorini d'oro in eredità[3]. Un fratello maggiore di Gregor Brück, Simon Heins o Heyns (1483
circa-1523) fu professore di logica presso l'università di Wittenberg dal 1509 al 1518; vicino alle idee di Lutero e dell'incipiente Riforma, dal 1515
fu pastore cittadino (Stadtpfarrer), ruolo ricoperto dopo la sua morte nel settembre 1523 da Bugenhagen[4]. Un fratello minore, Chistian, fu
medico e morì a Padova[5].

Nel 1502 Gregor Brück si immatricolò all'università di Wittenberg come «Gregorius henisch de bruck», intendendo la località suo luogo di
nascita, che entrò a far parte del nome con cui è generalmente conosciuto[6]. Nel 1505 ottenne il baccalaureato nelle arti liberali. Dal 1506 al 1508
studiò a Francoforte sull'Oder, quindi tornò a Wittenberg, dove conseguì nel 1509 il baccalaureato iuris utriusque (diritto civile e diritto
canonico) con Hieronymus Schurff e iniziò a esercitare la professione di avvocato come segretario e assistente del giurista Henning Göde[7].

Al servizio degli Ernestini e della Riforma

Dopo la sua elezione al consiglio cittadino di Wittenberg nel 1519, Brück fu invitato da Federico III il Saggio, principe elettore di Sassonia, a
occupare il posto di consigliere elettorale rimasto vacante quell'anno con la morte di Degenhart Pfäffinger[8]. Nel 1521 ricevette il titolo di dottore
iuris utriusque a Wittenberg e divenne cancelliere presso la corte ernestina, carica che ricoprì sino al 1529[9]. Dal suo ingresso a corte e per i
successivi venticinque anni, prima come cancelliere poi come consigliere influente e ministro di fatto, Brück ebbe una posizione di spicco nella
vita del principato di Sassonia e nelle vicende politiche della Riforma protestante. Il suo ruolo e le sue attività lo portarono in contatto con
personalità come Erasmo da Rotterdam, Mercurino di Gattinara e Girolamo Aleandro[10], oltre a Martin Lutero e Filippo Melantone, con i quali
intrattenne una fitta corrispondenza[11] e un'amicizia a quanto pare stretta[12]. Nei Discorsi a tavola, Lutero menziona Brück sempre in modo
elogiativo, ricordando la sua eloquenza[13], ponderatezza[14], capacità professionale[15], operosità[16], saggezza e devozione[17]. Si tratta di
riconoscimenti significativi, essendo nota l'ostilità di Lutero per i giuristi, «cattivi cristiani»[18].
Gregor Brück fu coinvolto nelle trattative diplomatiche che accompagnarono la Dieta di Worms. Bollato dal
nunzio pontificio Girolamo Aleandro come «consigliere Lutheranissimo»[19], fornì consulenza giuridica a
Lutero allo scopo di evitarne la cattura da parte delle autorità imperiali[20]. Il 10 ottobre 1521 a Wittenberg
partecipò con Melantone, Carlostadio, Jonas e altri a un comitato organizzato dall'elettore Federico con
l'Università e il Capitolo della chiesa cittadina per indagare il rifiuto da parte degli agostiniani guidati da
Gabriel Zwilling di celebrare messe private e rispettare i voti monastici[21]. Nel 1524 fu ad Allstedt, impegnato
a trattare con Thomas Müntzer, il capo della rivolta dei contadini[22], e ad assistere alla sua Predica ai
Principi[23].

In seguito alla morte di Federico nel 1525 Brück rimase a corte al servizio del nuovo principe elettore,
Giovanni il Costante, fratello del precedente, e dal 1532 al servizio del figlio di Giovanni il Costante, Giovanni
Federico I il Magnanimo. Si distinse per il costante impegno a favore del consolidamento politico della
Riforma nei territori tedeschi[24]: diede un apporto essenziale alla creazione dell'alleanza politica dei principi
protestanti nota come Lega di Torgau[25], e accompagnò e consigliò Giovanni alle due Diete di Spira del 1526 e
del 1529; in tale occasione scrisse il testo della Protesta di Spira, con la quale sei principi imperiali e
quattordici città libere dell'Impero chiesero alla Dieta di ritirare l'Editto di Worms, che aveva proibito la
predicazione della dottrina luterana[26]. Nel 1526 iniziò ad attuare le raccomandazioni di Lutero per una
"visitazione" (visitatio) generale, cioè un incontro dell'autorità ecclesiastica centrale con i singoli parroci
locali per verificare la conformità con le nuove dottrine protestanti[27]; nel 1527 scrisse la prima Istruzione e
partecipò personalmente alla visitazione del distretto di Bitterfeld del giugno di quell'anno, ritenuta il
«certificato di nascita dell’ordinamento ecclesiastico territoriale luterano»[28].
Lucas Cranach il Giovane, Giovanni
Federico di Sassonia e i RiformatoriPer motivi di salute, si ritirò dal servizio attivo di corte nel 1530 e si trasferì a Wittenberg, ma continuò a
di Wittenberg, 1543. Da sinistra: servire l'elettore di Sassonia come consulente, avvocato, agente diplomatico e arbitro in numerose
Lutero, Spalatino, Giovanni controversie dinastiche e patrimoniali, e per un periodo dal 1529 al 1533 anche come magistrato presso l'Alta
Federico di Sassonia, Brück, corte di giustizia della Sassonia, con sede ad Altenburg e Lipsia[29]. L'influenza e il prestigio di Brück
Melantone raggiunsero il culmine dopo la rinuncia alla cancelleria nel 1529, nella sua posizione chiave a Wittenberg, tra
la corte ernestina da una parte e i riformatori protestanti dall'altra[30]. Fu uno dei promotori del primo
concistoro protestante, inaugurando il sistema concistoriale delle chiese luterane e determinando i primi
sviluppi del diritto matrimoniale evangelico[31].

Nel 1530 partecipò alla Dieta di Augusta accanto a Melantone, redigendo un dettagliato resoconto delle trattative politiche e dottrinali che ivi si
svolsero[32]. Ebbe in quell'occasione una posizione di primo piano come «bocca degli stati protestanti» – appellativo datogli da Johannes Eck, il
teologo cattolico avversario di Lutero[33] – e per primo espresse l'idea, che ben corrispondeva alla sua mentalità di giurista[29], di redigere per
iscritto gli articoli della fede e di presentarli come manifesto della confessione luterana[34]. Scrisse infine l'introduzione alla traduzione in tedesco
della Confessione augustana e ne consegnò la versione in latino nelle mani dell'imperatore Carlo V per conto dei principi protestanti[35].
La questione del diritto di resistenza

Dopo la lettura alla Dieta della Confutatio pontificia nell'agosto del 1530 e il conseguente rifiuto da parte di
Carlo V di una pacificazione con i territori protestanti, la Sassonia abbandonò la speranza di suscitare una
riforma generale della Chiesa nell’ambito dell’Impero[36], e l'obiettivo della politica sassone divenne il
consolidamento del protestantesimo sul suo territorio attraverso la creazione di un'unione tra stati
protestanti, capace di opporsi efficacemente all'Imperatore e agli stati cattolici. Brück diede allora un
contributo determinante alla nascita della Lega di Smalcalda – un'alleanza non solo politica ma anche
militare  – principalmente attraverso i suoi negoziati con Lutero nell'ottobre del 1530 sulla questione del
diritto di resistere all'Imperatore[37].

Il dibattito giuridico e teologico-politico sul diritto di resistenza, che era diventato particolarmente intenso tra Carlo V ascolta la lettura della
i luterani ai tempi dell'"affare Pack" (Packsche Händel) del marzo 1528[N 2] e della protesta di Spira dell'aprile Confessio augustana alla Dieta di
1529[38], giunse a un punto di svolta nell'ottobre del 1530, quando Brück fornì al principe Giovanni e ai teologi Augusta del 1530.
protestanti un parere legale dei giuristi sassoni, «Iudici procedenti iniuste an licitum sit resistere» («Se sia
lecito resistere contro un giudice che procede ingiustamente»)[39], in cui la resistenza violenta contro
l'Imperatore era giustificata in modo chiaro e conclusivo. Alla base del parere, oltre al richiamo a varie fonti di diritto romano comune e di diritto
canonico, vi è l'argomento per cui un'autorità che agisca in modo illegittimo, come l'Imperatore quando muove guerra ai principi protestanti,
opera come un privato contro il quale è possibile resistere, poiché vim vi repellere licet – è lecito respingere la violenza con la violenza[40].
Nell'ottobre del 1530 Lutero e gli altri teologi protestanti Melantone, Spalatino e Jonas firmarono una dichiarazione[41] con cui in sostanza
recepirono la teoria del diritto di resistenza costruita dai giuristi sassoni nel loro parere legale[42]. La questione – affermarono – «è stata risolta
dai giuristi», perché[43]:

(DE) (IT)

«Denn das wir bisher geleret, stracks nicht widderzustehen der «quando insegnavamo a non resistere mai contro l’autorità ancora
oberkeit, haben wir nicht gewust, das solchs der oberkeit rechte non sapevamo che tale diritto di resistere è garantito dalle leggi di
selbs geben, welchen wir doch allenthalben zu gehorchen vlessig quella stessa autorità a cui abbiamo sempre diligentemente
geleret haben.» insegnato ad obbedire.»

Non era affatto scontato che Lutero e i teologi protestanti accettassero un principio di diritto romano, cedendo agli argomenti di Brück e alle
pressioni di Giovanni di Sassonia. Solo dieci anni prima Lutero aveva bruciato, assieme alla bolla pontificia Exsurge Domine che condannava la
sua dottrina, anche i libri di diritto canonico: nella Bibbia era contenuta tutta la legge necessaria per condurre una buona vita cristiana; eliminare
qualcosa da quella legge sarebbe stato blasfemia, aggiungere qualcosa tirannia[44]. Nel marzo del 1530 Melantone aveva sostenuto che il principio
vim vi repellere licet, da cui muovevano i giuristi, era un principio di «ragione naturale» (naturalis ratio) che avrebbe dovuto cedere a fronte del
principio di «diritto divino» (ius divino) che impone di non resistere all'autorità e sopportare i torti dei magistrati[45]. Prima dell'ottobre di quello
stesso anno, in più occasioni e con forza Lutero e gli altri teologi protestanti avevano affermato che in nessuna
circostanza era permesso al cristiano impugnare le armi contro il proprio signore, giacché le autorità sono
ordinate da Dio e chi resiste all'autorità resiste a Dio[N 4].

Doveva quindi essere difficile ora per i riformatori modificare la propria dottrina e in particolare doveva
apparire loro preoccupante che Brück fosse disposto a citare il Corpus Iuris Canonici e a usare argomenti di
diritto civile. Come scrive lo storico inglese Quentin Skinner[46]:

«Poiché il suo ragionamento era basato sull’affermazione per cui un magistrato che ecceda i limiti
del proprio ufficio automaticamente si riduce allo status di criminale privato, Brück in effetti aveva
cercato di giustificare la resistenza politica a partire dal fatto che sarebbe sempre legittimo per un
individuo respingere la forza ingiusta: cioè a partire dal fatto che nessuno è obbligato a porgere l'altra
guancia.»

Lucas Cranach il Giovane, Gregor


La teoria di Brück continuò a essere controversa nel campo protestante[N 5], ma una volta superato l'ostacolo
Brück, 1557[N 3].
teologico della preclusione assoluta alla resistenza armata contro l'Imperatore, fu possibile dar vita alla Lega
di Smalcalda[47].

Ultimi anni

Negli anni 1537-1538 Brück prestò il suo sostegno all'istituzione del concistoro di Wittenberg e continuò a occuparsi delle questioni
dell'università cittadina[48]. Inoltre fu tra i negoziatori della Lega di Smalcalda (1531-1547) per conto di Giovanni Federico I il Magnanimo,
succeduto nel 1532 al padre Giovanni come principe elettore di Sassonia; a Brück si deve il quadro giuridico della confederazione[29]. Tuttavia il
suo ascendente su Giovanni Federico fu altalenante e non riuscì a impedire la disastrosa Guerra di Smalcalda (1546-1547), che egli aveva
avversato[49]. La battaglia di Mühlberg e la conseguente capitolazione di Wittenberg (19 maggio 1547) privarono il principe Giovanni Federico
della dignità elettorale, del potere e della libertà personale, e anche il suo vecchio consigliere perse l'influente posizione politica che aveva così a
lungo esercitato[2].

Brück seguì i figli dell'elettore a Weimar, rimanendo leale a Federico imprigionato, e in seguito si trasferì a Jena, dove contribuì alla
trasformazione in università del locale ginnasio, presso cui insegnò diritto, e dove si spense nel 1557. Fu sepolto nella chiesa cittadina, St.
Michael, dove è commemorato con un bassorilievo sepolcrale a grandezza naturale[29].

Discendenza
Gregor Brück si sposò due volte. La prima moglie gli portò in dote casa, cortile e campi per un valore di circa
seicento fiorini, diede alla luce almeno sei figli e – come riferito dalla corrispondenza con Melantone – morì
poco prima del 17 novembre 1528. Dalla seconda consorte, Barbara, figlia dell’esattore di Jena Sebastian
Wöllner, deceduta nel 1567, ebbe probabilmente altri cinque figli[49]. Uno di quelli dal primo matrimonio,
Christian Brück (1516 circa-1567), sposò nel 1537 Barbara Cranach, figlia del pittore Lucas Cranach il Vecchio,
divenne doctor iuris e, come il padre, entrò a servizio degli Ernestini, come consigliere di Giovanni Federico I
(1543) e di Giovanni Federico II, di cui fu anche cancelliere dal 1556 in poi. Il suo ruolo nel cosiddetto "affare
Grumbach", che portò all'assedio di Gotha da parte di Augusto I e all'imprigionamento a vita di Giovanni
Federico II nelle carceri imperiali, determinò la sua condanna a morte per alto tradimento, eseguita mediante
squartamento il 18 aprile 1567[50]. Una figlia di Gregor Brück, Barbara, si unì in matrimonio nel 1541 al pittore
Lucas Cranach il Giovane, figlio di Lucas Cranach il Vecchio[51]. Alla linea familiare dei Brück appartiene
anche il poeta Johann Wolfgang von Goethe[52].

Opere
(DE) Dr. Gregorius Heinze, genannt Brück, Geschichte der Religionshandlungen auf dem Reichstage zu
Augsburg im J. 1530, in Karl Eduard Förstemann (a cura di), Archiv für die Geschichte der kirchlichen
Reformation in ihrem gesammten Umfange, vol. 1, n. 1, 1831.
(LA) Gutachten der kursächsischen Juristen, Torgau oder Wittenberg, kurz vor 36. Oktober 1530 [Parere
dei giuristi sassoni, Torgau o Wittenberg, poco prima del 26 ottobre 1530], Iudici procedenti iniuste an Bassorilievo sepolcrale di Gregor
licitum sit resistere [Se sia lecito resistere contro un giudice che procede ingiustamente], in Heinz Brück presso la chiesa di St.
Scheible (a cura di), Das Widerstandsrecht als Problem der deutschen Protestanten, 1521-1546, Michael di Jena.
Gütersloh, G. Mohn, 1969, pp. 63-66.

Note

Esplicative
1. ^ Fonti più risalenti collocano la nascita nel 1483 o 1484: Wimmer 1730; Kolde 1874, p. 4; Muther 1876; Ehrenkrook 1934, p. 20; Bautz 1975.
Fonti più recenti la collocano invece «poco dopo il 12 ottobre 1485, al più tardi all'inizio del 1486» (così Fabian 1981, p. 212; vedi anche
Ulrich von Brück 1985, p. 13; Wartenberg 2005; Auert-Watzik 2012). Il ritratto di Brück dipinto da Lucas Cranach il Giovane in occasione della
morte gli attribuisce 73 anni; se ciò si riferisse al settantatreesimo anno di vita, Brück sarebbe nato nel 1484 o nel 1485. In una lettera del 12
ottobre 1539 Brück scrive di essere «quasi cinquantaquattrenne»; secondo Ulrich von Brück 1985, p. 13, la data del 1485 può perciò essere
ritenuta pressoché sicura e il mese di ottobre alquanto plausibile.
2. ^ Otto von Pack, consigliere del duca (cattolico) della Sassonia albertina Giovanni, aveva consegnato al
duca (protestante) Filippo d'Assia un documento, poi rivelatosi falso, che dimostrava l'esistenza di un
accordo tra i principi cattolici per attuare l'Editto di Worms ed eliminare l'eresia luterana. Lutero, in una
lettera del 28 marzo 1528 indirizzata a Brück (WA BR 4, n. 1246), si era espresso contro la prospettiva di
un'azione preventiva contro l'alleanza cattolica, pur ammettendo che un principe potesse difendersi contro
altri principi e re suoi pari: vedi Falchi Pellegrini 1986, p. 112.
3. ^ L'iscrizione in latino recita:

(LA) «Gregorii faciem Pontani haec monstrat imago / consilio praestans qui fuit atque fide. / Huius erat
nostro facundia tempore, quanta / olim seu Pylii sive Periclis erat. / Sed melior causa est haec quam
Placca commemorativa a
Pontanus agebat / de gnato solitus dicere vera Dei. / Nam quia credebat se lotum sanguine Christi /
iustifica coluit te Deus alme fide. / Nec virtutum umbras habuit, sed pectora rexit / ipse sibi vivens Collegienstraße 6, Wittenberg:
assimilata λόγος. // Aetatis suae LXXIII anno 1557»
«Giurista, cancelliere elettorale,
(IT) «Questa immagine mostra il volto di Gregorio Pontano, il quale si distinse per saggezza e fede. Nel consigliere di Lutero e Melantone».
nostro tempo la sua eloquenza fu pari a quella che in passato ebbero il Pilio [Nestore] o Pericle. Ma
Pontano difendeva una causa migliore della loro: testimoniare sempre la verità sul figlio di Dio. Infatti,
buon Dio, poiché credeva di essere stato lavato dal sangue di Cristo, Ti fu devoto con la fede che rende giusti. Né ebbe parvenze di virtù, ma
lo stesso Verbo [Λόγος] vivente ne governò il cuore a sé improntato. Nell'anno 1557, 73º della sua vita».
4. ^ Questa dottrina, fondata su Romani 13, 1-2, su laparola.net (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2021)., è esposta in vari luoghi dell'opera di
Lutero prima del 1530. Si veda ad es. Lutero 1523, p. 169: «comportarsi da cristiani significa che nessun principe deve muovere guerra
contro i suoi superiori, come il re e l'imperatore o il suo signore feudale, ma deve lasciare che prenda chi vuole prendere. Infatti non si deve
resistere all'autorità con la forza, ma solo confessando la verità». Si confronti con la trascrizione N° 1126 (del 1531-35) dei Discorsi a
tavola, p. 120, qui riportata, che risponde alla domanda «È lecito uccidere il tiranno che compie ogni sorta di misfatti arbitrariamente contro il
diritto umano e divino?»; più diffusamente, Discorsi a tavola, p. 295, N° 4342 (7 febbraio 1539). Sull'evoluzione del pensiero di Lutero in tema
di diritto di resistenza e la svolta del 1530, vedi Scheible 1969; Cargill Thompson 1975; Skinner 1978, pp. 191-206; Falchi Pellegrini 1986.
5. ^ Skinner 1978, pp. 200-1, riporta che ai tempi della crisi del 1530 Martin Bucer pronunciò duri attacchi contro la teoria del diritto di resistenza
basata sul diritto privato, giacché «non è mai lecito per un individuo privato respingere la forza con la forza, ma solo per coloro che abbiano
ricevuto la spada» per volontà di Dio.

Bibliografiche
1. ^ EK Lambertus 2012. 4. ^ Fabian 1955 riporta che Simon Heins «come predecessore di
2. Muther 1876. Bugenhagen, nel 1521 introdusse a Wittenberg assieme a
3. ^ Lutero, WA TR 4, N° 4995 (https://archive.org/details/werketischre Carlostadio l’eucarestia sub utraque specie», cioè con distribuzione
den10204luthuoft/page/604/mode/2up?view=theater) (1540); trad. del vino sacro ai fedeli laici: è perciò a volte indicato nelle fonti
come «primo pastore cittadino evangelico» (Kolde 1874, p. 4;
it. Discorsi a tavola, p. 303.
Fabian 1981, p. 212).
5. ^ Fabian 1981, p. 212.
6. ^ Fabian 1981, p. 213. 15. ^ Lutero, WA TR 4, Nr. 4135 (1538): «Alcuni sono giuristi naturali,
7. ^ Muther 1876; Kolde 1908; Bautz 1975; Fabian 1981; Wartenberg come il Dr. Gregor Brück, che per natura è il giurista più eccellente,
2005. ed esperto nelle cose pratiche, del tutto preparato ed efficace nelle
attività grandi e importanti» (Etliche sind natürliche Juristen, wie D.
8. ^ Fabian 1981, p. 213; Auert-Watzik 2012.
Gregor Brück, der ist von Natur (...) der fürtrefflichst Jurist, und in
9. ^ Wartenberg 2005; Auert-Watzik 2012. der Practica erfahren, in großen wichtigen Händeln wol geübt und
10. ^ Muther 1876; Auert-Watzik 2012. gewaltig).
11. ^ La corrispondenza tra Brück e Lutero inizia nel 1523 e a quanto 16. ^ Lutero, WA TR 2, Nr 1255 (1531): «L’operosità e la fede del Dr.
pare finisce nel 1545 (Ulrich von Brück 1985, p. 106). Due lettere di Brück, niente al mondo le può ripagare. Egli è infatti l’Atlante del
Lutero a Brück possono leggersi (in inglese) in Lutero 2006, p. 155 nostro ducato, costretto a sostenere il nostro principato»
(5 agosto 1530) e p. 334 (2 gennaio 1540). (Industriam et fidem D. Brucken, das kan die ganntz welt nit
12. ^ Per quanto riguarda Melantone, si veda la sua Oratio de Gregorio bezalen. Ipse enim est Atlas nostri ducatus, nam cogitur sustinere
Pontano (1560 circa), raccolta in Melantone 1844, ad es. ivi, p. 351: nostrum principatum).
«È bene che sia pubblicamente conosciuta la condotta esemplare 17. ^ Lutero, WA TR 2, Nr 1421 (1532): «Ma solo un giurista è pio e
di un tale uomo, dalla cui saggezza sono stati guidati i più grandi saggio, il Dr. Gregorius Brück» (Aber nur Ein Jurist ist fromm und
eventi della nostra epoca» (Prodest enim publice, tanti viri, cuius weise, D. Gregorius Brück).
consilio res maximae, quae in nostram aetatem inciderunt, 18. ^ Lutero, WA TR 3, 2809b, passim: «giuristi, cattivi cristiani»
gubernatae sunt, exempla nota esse). («Juristen, böse christen»).
13. ^ Lutero, WA TR 1, Nr 968 (1531-1535): «Quel bel dono eccellente 19. ^ Fabian 1955 (in italiano nel testo).
di Dio, parlare, è molto raro nel mondo, perché sebbene parlare sia
20. ^ Hendrix 2015, p. 101; Harline 2017, pp. 204 e 211.
innato a tutti gli uomini e molti conoscano la lingua, tuttavia parlare
è un dono raro. Il dott. Gregorius Brück sa parlare» (Die schöne 21. ^ Muther 1876; Hendrix 2015, pp. 122-123.
treffliche Gabe Gottes, zu reden, ist sehr seltsam in der Welt, denn 22. ^ Wartenberg 2005.
ob wol allen Menschen sonderlich das Reden angeborn ist, und Viel 23. ^ Scott 1989, p. 69.
die Sprachen können; doch das Reden eine seltsame Gabe. Doct.
24. ^ Bautz 1975.
Gregorius Brück kann reden). Così pure WA TR 4, Nr 4683.
25. ^ Kolde 1908.
14. ^ Lutero, WA TR 4, Nr 4657 (1539): «Specialmente per i
predicatori, parlare lentamente (tardiloquentia) è molto utile perché 26. ^ Fabian 1955; Wartenberg 2005.
favorisce una maggiore ponderazione e accuratezza. E Seneca 27. ^ Muther 1876; Fabian 1955; Bautz 1975; Fabian 1981, p. 214;
scrisse di Cicerone che egli stesso parlava lentamente e in modo Wartenberg 2005; Auert-Watzik 2012.
enfatico, così come si vede anche nel Dottor Pontano» 28. ^ Fabian 1981, p. 214.
(Tardiloquentia est convenientissima homini praedicatori. Quae 29. Fabian 1962; Auert-Watzik 2012.
praemeditatius et accuratius proponere potest suas contiones. Et
30. ^ Fabian 1955; Fabian 1981.
Seneca de Cicerone scribit, quod ipse fuerit tardiloquus et
emphaticus, sicut in Doctore Pontano videmus). 31. ^ Muther 1876; Fabian 1955; Bautz 1975; Wartenberg 2005; Auert-
Watzik 2012. Secondo Fabian 1981, p. 215, il suo contributo
all'istituzione del primo concistoro evangelico a Wittenberg nel
1537-1538 determinò l'influenza significativa di Brück sullo sviluppo
del primo diritto matrimoniale dei territori protestanti.
32. ^ Kolde 1908; Fabian 1955; Bautz 1975. Il resoconto può leggersi 42. ^ Shoenberger 1977, pp. 64, 67, 71-72.; Skinner 1978, pp. 199-
in Förstemann 1831. 200; Monahan 1994, pp. 210-212.
33. ^ Wartenberg 2005. 43. ^ Dichiarazione di Torgau, 26-28 ottobre 1530.
34. ^ Muther 1876; Lindsay 1906, p. 391; Kolde 1908; Bautz 1975. 44. ^ Witte 2017, p. 273.
35. ^ Muther 1876; Bautz 1975. 45. ^ Il parere di Melantone può leggersi in Scheible 1969, p. 57; un
36. ^ Vogel 2008. estratto anche in De Benedictis 2008, pp. 9-10.
37. ^ Fabian 1955. 46. ^ Skinner 1978, p. 200.
38. ^ Falchi Pellegrini 1986, p. 112. 47. ^ Fabian 1955; Skinner 1978, pp. 197-206.
39. ^ Parere dei giuristi sassoni 1530. 48. ^ Wartenberg 2005.
40. ^ Skinner 1978, pp. 199-200; Monahan 1994, pp. 210-212; De 49. Fabian 1981.
Benedictis 2008, pp. 10-11; Schilling 2017, p. 414. 50. ^ Muther 1876; Kolb 2018, pp. 36-37.
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Collegamenti esterni
(DE) Opere di e su Gregor Brück (https://www.deutsche-digitale-bibliothek.de/searchresults?query=gregor+br%C3%BCck) nella Deutsche
Digitale Bibliothek.
(DE) Risorse su Gregor Brück (https://www.deutsche-biographie.de/pnd118674579.html#indexcontent_Bio) su Deutsche Biographie.
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