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01. DEFICIT CALORICO
Cos’è il deficit calorico? Nel caso di una di una dieta dimagrante il deficit calorico è quella
parte di calorie tolte nell’alimentazione quotidiana, settimanale e mensile rispetto a quelle
che si assumevano prima della dieta dimagrante. Fondamentale, per assicurarsi la perdita di
peso, è diminuire le calorie di una certa quantità e più nello specifico bisogna diminuire le
calorie assunte rispetto a quelle che si consumano: solo così otterremo un dimagrimento.
Quanto deficit calorico dobbiamo impostare per perdere peso? Il tutto dipenderà da diversi
fattori: sesso, età, peso, altezza, stile di vita (ad esempio se sei uno sportivo/a, avrai un
dispendio energetico giornaliero differente rispetto ad una persona prettamente sedentar-
ia.) Esistono diverse formule per calcolare il giusto deficit calorico per generare una perdita
di peso costante e fisiologica. Alimentazioni troppo ipocaloriche possono sortire nell’organi-
smo effetti indesiderati come stanchezza cronica, svenimenti, perdita di concentrazione oltre
al non raggiungimento del peso desiderato.
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03. METABOLISMO EFFICIENTE
Metabolismo lento: genetica o alimentazione errata/inattività fisica? Non possiamo preten-
dere di perdere peso se il nostro corpo non è nelle condizioni ottimali per farlo. Molti piani
alimentari falliscono perché non vengono strutturati correttamente. Quindi come agisco?
Spesso la soluzione è l’abbandono dell’alimentaziione che mi sono strutturato e il ritorno alle
vecchie e scorrette abitudini. In linea generale un consiglio che posso darti è quello di “INVE-
STIRE PRIMA DI PERDERE PESO” , non cercare la dieta per perdere 10kg in pochi giorni,
perché sebbene all’inizio potrebbe sembrarti che funzioni, dopo poco tempo riacquisterai i
kg perduti con gli interessi. Assicurati prima che il tuo metabolismo sia funzionale! Quindi la
prima cosa da fare è iniziare a mettersi a dieta partendo da un buon metabolismo, mangian-
do tanto ed allenandosi correttamente. Sottrarre kcal su kcal con diete fai da te ti porterà
ancor più a bloccare un metabolismo poco attivo.
E’ buona norma, quando si segue una dieta dimagrante, avere un approccio lento e costante
(non cercare un dimagrimento veloce), ma soprattutto avere una giusta ripartizione dei
macronutrienti, una procedura indispensabile per l'accuratezza della dieta e il suo scopo è di
stabilire il giusto bilanciamento nutrizionale delle macro-molecole: proteine, lipidi e carboi-
drati.
In linea generale, una buona divisione potrebbe essere:
- proteine: dal 12 al 15% delle kcal imposte dall’alimentazione;
- lipidi: dal 20 al 30%;
- carboidrati: kcal rimanenti.
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05. PASTI LIBERI
Sempre più frequentemente la dieta è associata ad una privazione estrema che l’individuo
deve compiere per ottenere un determinato risultato e ciò porta inevitabilmente dopo diverse
settimane a perdere il controllo della situazione ed incorrere in pasti liberi anche denominati
come “sgarri”.
Il quinto buon consiglio che posso darti, è quello di inserire un pasto libero settimanale.
• Niente esagerazioni: 2 o più pasti liberi settimanali non ti faranno raggiungere il tuo risulta-
to, quindi limitatati ad uno. Ma non pensare che eliminandoli, avrai benefici sul tuo percorso.
Potresti anche ottenere più velocemente il risultato, ma sarà un percorso sostenibile
• Limita le kcal ingerite: parlando del deficit calorico abbiamo visto che se non ingeriamo
meno kcal di quelle che consumiamo, non riusciremo a perdere adipe in eccesso. Per que-
sto,devi limitare le kcal che ingerisci nel pasto libero.
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07. RIPOSO
Se dormo, dimagrisco? Se non ci si riposa a sufficienza, si crea uno sbilanciamento a livello
ormonale che provoca un aumento dall’appetito, in particolare a crescere è il desiderio di cibi
ad alto contenuto di zuccheri e grassi. Si verifica anche una diminuzione del dispendio calori-
co e un rallentamento del metabolismo basale, l’insieme delle funzioni che ci mantegono vivi
e che consuma, da solo, fino al 75% delle calorie quotidiane. Inoltre, una delle ragioni che
fa del sonno un alleato di chi vuole dimagrire è l’aumento della sintesi della leptina , l’ormo-
ne della sazietà, e una diminuzione della grelina, l’ormone che stimola invece l’appetito.
08. COSTANZA
Cosa distingue coloro che appaiono costanti da coloro che non lo sono? La motivazione
personale: essa rappresenta la spinta, lo stato interiore, che orienta l’organismo verso un’azi-
one finalizzata al raggiungimento di un obiettivo.
A livello personale, per mantenere costante la nostra motivazione, è importante che l’obietti-
vo sia:
• specifico (ho chiaro cosa voglio ottenere);
• realizzabile (mi trovo in un contesto favorevole, il mio obiettivo è raggiungibile concreta-
mente);
• sostenibile (conosco le risorse di cui dispongo).
Stabilire degli obiettivi a breve termine, spezzando l’obiettivo finale in più tappe o micro-o-
biettivi, può essere molto vantaggioso perché avvicinando la meta guardiamo al nostro
obiettivo finale non più come uno scoglio o una vetta da scalare ma come un percorso che
possiamo gestire con maggiore sicurezza.