Licenza edgt-362-576538-33330 rilasciata il 01 2013 a Luciano Michielin Marina Cecchetti, biologa presso lUniversit de gli Studi di Padova e specializzata in Scienza dellAlimentazione, indirizzo nutrizionistico, ha ricoperto la cattedra di Igiene, Anatomia, Fisiologia e Patologia pres- so la Scuola media superiore ed stata docente di Scienza dellAlimen- tazione, Dietologia, Die to te rapia e Dietetica applicata presso le Scuole di formazione professionale del S.S.N. Dal 1990 al 2001 ha svolto il ruolo di professore a contratto nella facolt di Medicina dellUniversit degli Studi di Padova, ricoprendo gli inse- gnamenti di Biochimica Clinica, Scienze, Tecnologie e Biotecnologie Ali men tari, Fisiologia della Nutrizione. autrice di libri: Scienza dellalimentazione, C.E.A. Casa Editrice Am brosiana, Milano 1994; Cucina in barca, Hoepli Editore, Milano 2007; Nutrirsi bene, secondo natura, gusto, scienza, Edizioni FAG, Milano 2009; e di vari articoli sullalimentazione in riviste specializzate (Lea dership medica Cesil, Dimagrire Riza). Per i Tascabili Xenia ha gi scritto La dieta di stagione (2010). Grafica di copertina: Fotocomposizione Novatese Propriet letteraria riservata 2011 Xenia Edizioni e Servizi S.r.l. Via Guido da Arezzo, 15 20145 Milano www.xenia.it Stampato in maggio 2011 per Xenia Edizioni e Servizi S.r.l. da Arti Grafiche Battaia, Zibido San Giacomo (MI) N el 1500 anche Paracelso ricordava che Lorigine delle ma- lattie nelluomo e non fuori di esso, ma le inuenze ester- ne agiscono sullintimo e fanno sviluppare le malattie. Si deve considerare il proprio corpo come una delicata macchi- na della quale bisogna conoscere bene il funzionamento e usare al meglio le possibilit per evitare ogni possibile inconveniente; oggi invece si ha una scarsissima conoscenza del proprio corpo e della sua siologia Pensare a quanto sono semplici le regole che orientano il cammino verso la salute! Il benessere un con- cetto molto ampio; si raggiunge osservando una serie di pratiche igieniche mirate a mantenere la funzionalit gastrointestinale, at- traverso una corretta applicazione dei principi dellalimentazio- ne e, quando occorre, utilizzando prodotti specici che manten- gano inalterato questo stato. La nutrizione rappresenta un elemento fondamentale per la salute delluomo ed interessante conoscerne tutti gli aspetti. Diffondere modelli alimentari capaci di ritardare la comparsa o il decorso ingravescente delle patologie tipiche dei paesi indu- strializzati avrebbe una notevole ripercussione sulla salute e sulla qualit di vita della popolazione. Da sempre luomo si alimentato, come daltronde ogni altro essere vivente, senza la piena consapevolezza di ci che avveniva allinterno del suo organismo, seguendo per istinto e stagioni; i nostri progenitori consideravano terapeutico il cibo, a differen- za delluomo moderno, che, allontanandosi sempre pi dai ritmi della natura, e di conseguenza dai suoi autentici bisogni, mani- festa sempre pi difcolt a percepirli: nasce cos lesigenza di re-imparare una modalit di alimentazione pi sana, equilibrata e naturale. La ricerca in tema alimentare deve tenere in considerazione ogni possibile fonte di conoscenza (medicina scientica tradizio- 1 PREFAZIONE 2 nale, tradizioni mediche orientali, medicine alternative o com- plementari) per stabilire le regole di una corretta alimentazione, valida per tutti e in grado di preservare la salute. in questambito che va a inquadrarsi lo studio del metodo Kousmine, ideato e sperimentato dalla dottoressa Kousmine nel secolo scorso e da essa stessa utilizzato come vero e proprio me- todo di prevenzione e cura di molte malattie degenerative con lobiettivo di ristabilire e mantenere la salute, intesa come benes- sere psico-sico dellindividuo come persona. Un metodo empi- rico, in quanto allora, scienticamente, non erano ancora state scoperte ed evidenziate correlazioni tra cibo e malattia, e ricono- sciuto limportante ruolo dellalimentazione nel debellarle e/o prevenirle. Le pi recenti ricerche hanno dato ragione di quanto la dottoressa Kousmine aveva attuato nella sua pratica clinica, e il suo metodo rappresenta ancora oggi un cammino sicuro da seguire per stare bene e dare nutrimento allanima e alla mente, ancora prima che al corpo. Lo studio di questo metodo apre an- cora oggi nuove prospettive di approfondimento considerando che, se da un lato il progresso tecnologico ha migliorato in tutti i campi la condizione umana, dallaltro fa continuamente perdere di vista lappartenenza del corpo umano alla natura, con le sue leggi. Il non riconoscere e ignorare il principio che lorganismo debba sottostare a leggi biosiche, biologiche e biochimiche, lo conduce ad ammalarsi e lo allontana dal vero ben-essere. Nellimmediato dopoguerra accadde che moderno diventas- se automaticamente sinonimo di benessere, ma proprio i cam- biamenti, indotti dalla rivoluzione industriale, soprattutto quelli apportati allalimentazione, secondo la Kousmine, furono con- causa del peggioramento generale della salute umana che, pro- gressivamente, ha registrato una costante crescita di malattie de- generative e linstaurarsi di gravi patologie n dalla giovane et. Erano gradualmente scomparsi dalla tavola alcuni alimenti ne- cessari alla salvaguardia della nostra salute come cereali integrali, oli spremuti a freddo e ricchi di acidi grassi insaturi, fenomeno che provoc gravi carenze di alcune vitamine (B e F) e oligoele- menti, mentre il consumo di alcuni elementi non indispensabili allorganismo umano si moltiplicava vertiginosamente (proteine animali, grassi animali, zuccheri). Unalimentazione sana dovrebbe diventare un imperativo per chiunque voglia mantenere nel tempo la salute. 3 Il corpo umano un tempio e come tale va curato e rispettato sempre. Ippocrate I l metodo Kousmine si basa sulle ricerche cliniche e sugli studi scientici della stessa dottoressa Kousmine e non pu essere considerato una medicina alternativa. interamente fondato su principi generali della grande medicina classica occidentale, supportato da solide basi biochimiche, profonda conoscenza del metabolismo in tutta la sua complessit, approfondite ricerche sulle cause reali delle malattie, dallutilizzo di tutti gli strumenti diagnostici e terapeutici che il progresso scientico mette a dispo- sizione, con, come valore aggiunto, una visione olistica dellorga- nismo, che nelleccessiva frammentazione delle specializzazioni mediche moderne si sempre pi perduta. bene sottolineare che il metodo non riuta limpiego dei farmaci, n di alcuna delle normali terapie mediche, ma va con- siderato uno stile di vita, un cambiamento di abitudini alimentari che guarda al futuro attingendo dal passato; gi Lucrezio nel suo De rerum natura identica nel cibo una fonte di sostentamento, piacere e forza. Nutrirsi un atto spontaneo e necessario, da gestire con la mas- sima attenzione per raggiungere la consapevolezza che chi man- gia bene pu vivere pi a lungo e meglio. Ci si pu avvicinare al metodo della dottoressa Kousmine leggendone i testi e seguendone le indicazioni, adottando nel quotidiano piccoli ma signicativi cambiamenti, cominciando dallalimentazione: in questo testo i principi alimentari saranno appunto i meglio approfonditi, e facilmente traducibili in pratica quotidiana. Nelle situazioni di patologie pi complesse, per chi volesse seguire questa strada, la raccomandazione di afdarsi alle cure dei medici che oggi applicano e proseguono il lavoro INTRODUZIONE 4 della Kousmine, rendendone efcace la terapia e ricorrendo in modo corretto alle eventuali e speciche interazioni con la medi- cina convenzionale. Lo stile di vita da adottare e le indicazioni sono riassunte in concetti semplici, alcuni elementari, forse da molti conosciuti, ma troppo spesso trascurati. Con questo lavoro mi auguro di offrire uno spunto di riessio- ne che spinga alla ricerca e incoraggi scelte consapevoli, ispirate al rinnovamento: quando si inizia a prestare attenzione a ci che ci nutre, naturale che si verichino grandi cambiamenti positivi. Chi particolarmente preoccupato delleventualit di malattie che potrebbero colpirlo dovrebbe essere maggiormente motivato a seguire unalimentazione sana (quella praticata dai contadini solamente nel secolo scorso!) Dopo due o tre mesi di prova difcilmente torner indietro, non potendo pi rinunciare ai be- neci effetti cos semplicemente raggiunti, che avranno inoltre procurato il piacere e la soddisfazione del rendersi responsabili della propria salute. Si pu concludere dicendo che il metodo non rappresenta lennesima dieta, ma molto di pi, unautentica losoa del benessere che invita ad assumersi, in prima persona, la gestione della propria salute, anche e soprattutto attraverso lalimentazio- ne e lo stile di vita. La cura del proprio corpo deve iniziare prima che si manifesti la malattia, prestando attenzione a eventuali ca- renze e stati di debolezza. Un messaggio corretto e positivo che certamente non si potr fare a meno di condividere. Nota. Per seguire il metodo nel modo pi completo e corretto, con cura e costanza, bene afdarsi alle competenze di un medico kousminiano. Sono due, in Italia, le associazioni autorizzate e approvate dalla Associacion Mdicale Kousmine Internazionale: Cibo salute e AMIK (Associazione Medica Italiana Kousmi- ne) che proseguono lopera della grande nutrizionista. 5 C A T H E R I N E KO U S MI N E L A V I T A C atherine Kousmine nasce in Russia il 17 settembre 1904. Con lo scoppio della Rivoluzione di Ottobre si rifugia con tutta la famiglia in Svizzera e pi precisamente a Losanna. Fin dal ginna- sio dimostra unintelligenza superiore alla media e una personali- t fuori dal comune. Si laurea in matematiche speciali e nel 1928 ottiene il diploma federale della facolt di Medicina di Losanna. A Zurigo, dal 1936 al 1946, prosegue la sua formazione profes- sionale con il prof. Guido Fanconi, grande pediatra e gura in- ternazionalmente conosciuta, specializzandosi in Pediatria e giu- sticando cos la sua scelta: Perch ero e sono ferocemente contraria alla divisione in pezzi dellessere umano. Lorganismo un tutto. Per questo ho sempre voluto restare medico generico. La Pediatria mi permetteva di occuparmi a fondo dei miei piccoli malati. La Kousmine continua quindi le proprie ricerche giungendo allintuizione fondamentale della sua carriera, che vede lalimen- tazione come arma fondamentale nella terapia per ristabilire lequilibrio sanitario minacciato e distrutto dagli elementi tossici e inquinanti presenti nel mondo moderno. Continua successiva- mente i suoi studi a Vienna, inseguendo con ostinazione la ricer- ca e proseguendo nella cura dei suoi pazienti: osserva, ragiona senza accontentarsi di rimedi superciali dettati da conoscenze e indirizzi di cura estrapolati dai testi e svolge studi sul progressivo diffondersi delle malattie degenerative. Oltre che pediatra dun- que grande ricercatrice e contro i mali sempre pi dilaganti for- mula il protocollo terapeutico che da lei prende il nome: il me- todo Kousmine. Si dimostra dunque essere donna eccezionale, Capitolo 1 6 personalizzando i suoi studi e orientandoli alla ricerca di percorsi alternativi nalizzati alla cura soprattutto di forme tumorali. Prosegue costantemente e ostinatamente nelle sue ricerche no a ottenere risultati obiettivi, concreti e duraturi nella cura delle malattie degenerative, mossa dallintuizione che doveva necessariamente e indiscutibilmente esistere una stretta correla- zione tra malattia e alimentazione e che fosse indispensabile pro- muovere la capacit di guarigione dellorganismo, rigenerando- ne le funzioni vitali. Unalimentazione inadeguata impoverisce le cellule di sostanze in grado di reagire a eventi patologici e stress: lipotesi era confortata dai suoi successi terapeutici, ma non era affatto facile per quei tempi, e soprattutto per un medico donna, proseguire in questa direzione. Il messaggio in teoria apparentemente semplice, ma la realt risulta assai pi complessa. Per avere successo il suo metodo deve poter agire su un malato che sappia e voglia prendersi cura di s, consapevolmente: qualit insita naturalmente in ogni individuo, ma che il modo di vivere e le abitudini possono far perdere. quindi necessario re-imparare e rispettare con impegno le re- gole che garantiscono una vita sana. Catherine Kousmine mor nellagosto del 1992, allet di 88 anni. Attraverso la ricerca, basata su anni di osservazioni e studi di cui stata riconosciuta lefcacia, la Kousmine riuscita a mette- re a punto un metodo utile a preservare un buono stato di salute, a prevenire affezioni di natura degenerativa e a concorrere nella cura di patologie conclamate. Il metodo Kousmine si avvale, oltre al cambiamento alimen- tare, di altre misure terapeutiche, soprattutto quando le malattie si sono instaurate da tempo e le patologie sono gravi, casi in cui lalimentazione da sola non pi sufciente. 7 L A V O L O N T E L I MP E G N O Se viene compresa, la malattia non ap- pare pi come una fatalit, bens come la conclusione logica di uno squilibrio di vita dovuto al surmenage, allaffa- ticamento, ma anche e sempre a fattori alimentari. Catherine Kousmine Sensibilit, intelligenza e intuito hanno contraddistinto cin- quanta anni di intensa attivit professionale di questa straordina- ria personalit. La Kousmine acquis e approfond i risultati delle moderne ricerche scientiche, integrandole con la pratica della propria esperienza clinica e fu proprio durante questi studi che si trov impegnata nella cura di due bambini a cui si affezion particolarmente: non riusc per a salvarli. Questo evento fu per lei fu un vero trauma, ma anche il punto di partenza per lo studio dei tumori e delle possibili cause o concause predisponenti. Intu che il prolo biomolecolare di un tumore un sistema complesso, in cui interagiscono numerosissimi fattori. Il suo percorso inizia quando negli anni Quaranta si reca allI- stituto Curie di Parigi per procurarsi delle cavie di laboratorio geneticamente selezionate, nel 90% dei casi, allo sviluppo di un tumore alla mammella. Nel suo laboratorio artigianale alimenta gli animali in modo naturale, con chicchi di cereali non trattati, lievito fresco di birra, carote, pane secco, introducendo solo saltuariamente le costose pillole che costituivano il mangime di laboratorio: ha modo di constatare che questo approccio non privo di effetti sulle malat- tie per le quali le cavie mostrano una predisposizione genetica e la probabilit di ammalarsi altissima, notando al contrario una minore incidenza della patologia. Prima di comprenderne le ragioni ci volle qualche tempo: si poteva dedurre che una corretta alimentazione poteva fungere da scudo nei confronti della malattia cui lanimale era destina- to, migliorandone la resistenza a stress ambientali come virus e batteri, anche perch il fattore vita presente nel grano poteva rappresentare una medicina ed essere altrettanto terapeutico an- che per tutti gli altri esseri viventi; fu cos che la Kousmine e i suoi ricercatori approfondirono le osservazioni sperimentando gli ef- 8 fetti dei nutrienti, dosandoli e somministrandoli correttamente. La Kousmine aveva notato anche che, una volta che il tumore compariva in una famiglia, era destinato a colpire anche le ge- nerazioni successive e sempre pi in anticipo, a meno che non intervenisse un cambiamento radicale nella nutrizione. Il metodo stimola sicuramente una risposta immunitaria, ma dire che possa essere sufciente a prevenire il tumore, assicuran- do una protezione stabile nel tempo, quanto meno azzardato. Nel corso degli ultimi secoli il mondo si confrontato con ma- lattie diverse per le loro caratteristiche morfologiche, ma simili per il rapporto diretto con un indebolimento generale e progres- sivo dellimmunit del singolo individuo. La terapia di malattie molto frequenti, precisamente quelle dovute a parassiti e bacilli (soprattutto silide, lebbra, tubercolosi) e quelle causate da batte- ri (polmoniti, infezioni varie), stata profondamente inuenzata dalla scoperta degli antibiotici, che ne ha ostacolato la diffusione. Levolversi della civilt ha portato allaumento delle malattie virali, delle malattie psichiatriche, delle malattie autoimmuni e delle malattie neoplastiche. Queste ultime categorie si differen- ziano dalle precedenti in quanto non contagiose; quindi stato necessario mettere a punto terapie diverse, ancor pi aggressive, che ne combattessero la diffusione (neurolettici e psicotropi, im- munosoppressori, chemioterapia e radioterapia); un simile stato di cose non pu produrre altro risultato che una diminuzione generale delle difese immunitarie. Nonostante le cure terapeu- tiche siano state molto efcaci e quasi risolutive per le malattie infettive, nel caso delle malattie autoimmuni, delle malattie psi- chiatriche e delle malattie neoplastiche i risultati ottenuti hanno lasciato a desiderare e i metodi applicati hanno dimostrato di es- sere spesso purtroppo solo dei palliativi, e quindi incapaci, nella maggior parte dei casi, di assicurare una guarigione completa e denitiva. Secondo la Kousmine, afnch ogni terapia abbia successo, necessario che lorganismo ritrovi dentro di s la capacit di ri- spondere alle sollecitazioni immunitarie delle cure; la maggior parte di noi possiede infatti un organismo in grado di rispondere immediatamente e con precisione a qualsiasi stimolo. Spesso, in caso di patologie gravi e croniche, individuare la malattia sen- za tenere conto dellorganismo nella sua completezza non porta a risultati soddisfacenti; la Kousmine allora, e oggi i medici che 9 portano avanti i suoi insegnamenti, fanno ricorso con i propri pazienti a un trattamento di base atto a restituire allorganismo la propria capacit di guarigione e migliori possibilit di salute, partendo proprio dal cambiamento radicale delle abitudini ali- mentari. Il metodo Kousmine, che si basa su principi generali della me- dicina occidentale classica, abbina sempre una visione olistica dellorganismo il cui approccio oggi reso sempre pi difcile per leccessiva frammentazione della medicina in molteplici spe- cialit mediche. Il metodo non rientra peraltro nel campo del- le medicine alternative, perch non riuta limpiego dei farmaci, n di altre terapie mediche, ma tende soltanto a ridurne le ne- cessit e conseguentemente gli effetti collaterali, con il risultato di rafforzare il sistema immunitario del malato, che viene messo in condizioni di combattere sempre pi efcacemente gli agenti patogeni. Oggi, XXI secolo, modi e ritmi di vita sono completamente stravolti rispetto al secolo scorso; le ricerche mediche hanno sco- perto sostanze e meccanismi dazione innovativi, strumentazio- ni per terapie delicate del tutto insperate; sullo studio del corpo umano si sono fatti e, ininterrottamente si continuano a fare, passi da gigante e forse siamo ancora allinizio, ma se il metodo Kousmine ancora sopravvive, anzi si rivela sempre cos attualmen- te efcace e, adeguatamente rinnovato, ci insegna ancora molto, le ragioni ci saranno. Levoluzione delle malattie croniche degenerative interessa un sempre maggior numero di individui che ne subiscono pesanti conseguenze, a volte solo in forma benigna e funzionale, ma spes- so con effetti di estrema gravit, tali da condurre a invalidit e morte. Le malattie cronico-degenerative hanno sicuramente una ezio- logia multifattoriale, ma alla base vi sono quasi sempre gravi e remoti disordini alimentari, infatti una dieta corretta ed equili- brata in macro e micro nutrienti in grado di ridurre lattivit inammatoria che sta sicuramente alla base dei processi degene- rativi potenzialmente in grado di coinvolgere tutti gli organi e gli apparati no alla comparsa della malattia neoplastica. Secondo la Kousmine il cancro aiuterebbe lorganismo a vive- re e sarebbe quindi naturale dover sopprimere la necessit di tale cancro anzich il cancro stesso! Licenza edgt-362-576538-33330 rilasciata il 01 2013 a Luciano Michielin 10 Una corretta alimentazione signica permettere alle cellule di svolgere in modo ottimale la loro funzione che restituisce equili- brio allorganismo, perch ci che deniamo malattia non altro che una condizione di alterazione cellulare e pu venire interpre- tata come uno stato di squilibrio del sistema immunitario. ormai accertata la correlazione tra alimentazione e insor- genza di malattie neoplastiche e malattie autoimmuni; proprio lOMS, nel 1989 (dichiarato anno di Europa contro il cancro), per combattere tali patologie eman un decalogo di natura alimen- tare che raccomandava un maggior consumo di cereali, frutta e verdura rispetto ai prodotti e derivati animali. Tali comporta- menti devono accompagnarsi a uno stile di vita mirato a ridurre lesposizione a fattori di rischio, stress e inquinamento, che negli ultimi quindici anni hanno visto le allergie aumentare di circa quaranta volte! Il metodo Kousmine previene e cura, spesso con esito determi- nante, unampia gamma di malattie, soprattutto quelle legate al mal funzionamento del sistema immunitario. Sebbene il cambiamento dellalimentazione consenta di mi- gliorare svariati disturbi funzionali radicati nellorganismo, da solo, come gi detto, non costituisce un mezzo sufciente alla risoluzione di malattie gravi, progredite nel tempo e ormai con- clamate. Diventa quindi necessario associare alla nuova alimenta- zione una serie di accorgimenti in grado di completarne lazio- ne. Linsieme di queste soluzioni costituisce i quattro pilastri principali su cui si basa il metodo Kousmine, a cui se ne pu ag- giungere un quinto, che va seguito solo sotto stretta sorveglianza medica e che si applica in caso di malattie autoimmuni croniche gravi, con lobiettivo di regolarizzare e modulare, potenziandola, la funzionalit del sistema immunitario, abbinando tecniche di microimmunoterapia alla terapia con vaccini specici. Numerose sono le testimonianze di chi ha seguito questo me- todo e curato con successo alcune malattie neurodegenerative, casi in cui si sono ottenuti recuperi rapidi da una malattia e casi dove i disturbi causati dalla chemioterapia si sono notevolmente attenuati. Il metodo costituisce una complessa terapia globale dell indi- viduo, che non soltanto una semplice revisione dellalimenta- zione e non rappresenta una panacea per tutti i mali, ma serve a intraprendere e perseguire un cammino che conduce al miglio- 11 ramento della salute. Tutti i trattamenti dovranno essere seguiti con il maggior rigore possibile e quanto pi grave la malattia. Leredit del metodo viene continuamente aggiornata secon- do le ultime ricerche scientiche, mantenendo vivo lo spirito e i contenuti della metodologia clinica. interessante constatare come negli studi condotti dalla Kousmine si possano trovare varie correlazioni ai lavori di Linus Pauling (1901-1994), premio Nobel per la chimica (1954) e per la pace (1962). Pauling, negli anni Sessanta, elabor i concetti di una medi- cina non convenzionale denominata ortomolecolare, nella quale si afferma che lindividuo gode di salute ottimale e di serenit solo quando si trova in perfetta armonia con la natura e ne rispet- ta le leggi. La medicina ortomolecolare (orths = equilibrato) si adopera per ristabilire a livello cellulare un ambiente ecologico in grado di ottimizzare la funzionalit delle cellule, assicurando- ne la produzione di energia e sviluppando le capacit naturali di contrastare eventi patologici. Si propone di preservare la salute e curare le malattie riequilibrando lassetto biochimico individua- le utilizzando, in quantit ponderali, sostanze chimiche naturali essenziali per il benessere (minerali, vitamine, acidi grassi essen- ziali, aminoacidi, ecc.). Con la nutrizione ortomolecolare si pre- dispone lintroduzione nella dieta di quantit ideali di nutrienti, rispettando precise regole dietetiche. Le stesse, innate nelluomo, che facevano s che i nostri ante- nati sapessero ben nutrirsi, secondo i loro fabbisogni: oggi il progresso di una civilt, sempre pi industrializzata, riuscito a cancellare questo istinto. La nutrizione ortomolecolare si propo- ne di fornire al corpo quantit ideali di nutrienti, a volte anche in dosi extrasiologiche, tenendo conto dellindividualit dellor- ganismo (genotipo e fenotipo), delle abitudini alimentari, dello stile di vita, delle eventuali patologie e terapie farmacologiche, delle carenze speciche e dellambiente di vita pi o meno inqui- nato. Consente di mantenere la salute o recuperare e risolvere disturbi o malattie attraverso diete equilibrate, a base di cibi fre- schi di sicura provenienza biologica, cotti e conservati con mezzi naturali. Qualora questa alimentazione non fosse sufciente a sopperire alle eventuali carenze o a ripristinare i corretti equilibri di elementi antagonisti (ad esempio, il rapporto sodio/potassio allinterno delle cellule) diventa necessaria unintegrazione o 12 una supplementazione di sostanze nutrienti essenziali (macro e microelementi). Come il metodo Kousmine anche la medicina ortomolecolare non alternativa in quanto integra ogni altra terapia specialistica in un contesto multidisciplinare. Anche nei principi delleubiotica (eu = buono, bios = vita) che, dagli anni Sessanta studia le norme che favoriscono una buona disciplina di vita, si indicano prescrizioni riguardanti unalimen- tazione in sintonia con la natura (integrit biologica e genuinit degli alimenti, scelta prevalente di alimenti vegetali quali cereali, verdura fresca, legumi, oli vegetali, frutta, preferibilmente assunti a crudo, evitando tutti i prodotti industriali, gli alimenti nervini, gli integratori alimentari sintetici, i dolcicanti): lobiettivo il benessere dellindividuo e del pianeta. Leubiotica si inquadra nellambito delle medicine preventive, in grado di potenziare le difese dellorganismo contrastando le patologie della civilizzazione, sempre comunque adottando mi- gliori stili di vita. F I L O S O F I A D I U N ME T O D O Luomo fa parte della natura e le regole che governano il tutto governano anche luomo. Alcmeone (V secolo a.C.) E se le nostre malattie fossero da attribuire innanzitutto ai nostri errori alimentari? Se lo stato di salute di ognuno di noi dipendesse esclusivamente dalla capacit personale di prendersi cura di se stessi? E se il miglioramento del proprio stato di salute implicasse necessariamente un riequilibrio delle funzioni di assi- milazione, di eliminazione e di difesa?. da questa serie di interrogativi che prendono forma i concet- ti base, poi elaborati, di questo metodo, che mira sempre allo- biettivo del mantenimento della salute, della prevenzione e della cura di molte patologie degenerative, quali cancro, malattie neu- rologiche e malattie autoimmuni e si propone di mantenere il benessere vitale attraverso trattamenti che mettano lorganismo nelle condizioni di recuperare la capacit di guarigione. Con lapplicazione di queste norme si vuole trasmettere un 13 chiaro messaggio, che va ben oltre la semplice proposta dietetica: quello di intraprendere un vero e proprio percorso che guidi alla riscoperta del rapporto esistente tra cibo, salute e alimentazione come fattore di equilibrio dellorganismo umano, minacciato o distrutto da alimenti tossici e inquinanti del mondo moderno, per scegliere di adottare una dieta equilibrata, diversicata nelle scelte, ricca di gusto, sapori e colori, rispettosa della stagionalit, che privilegi gli alimenti freschi, biologici e integrali, che non raf- nati garantiscono la vitalit dei nutrienti che contengono. La losoa stessa del metodo insegna che non soltanto la cor- retta alimentazione favorisce sul piano sico larmonia dellindi- viduo con la natura che lo circonda, ma che anche necessario modicare il proprio stile di vita personale, agendo sia sul versan- te psicologico che comportamentale. Per la dottoressa Kousmine essenziale era anche capire la ma- lattia; quando lorganismo viene aggredito, qualsiasi sia la sostan- za o lagente-causa, attiva le sue difese per eliminare allesterno le tossine, attraverso fegato, pelle, polmoni, apparato urogenitale, sangue e soprattutto intestino. Unalimentazione non equilibra- ta e scorretta, condizioni di vita inadeguate, stress, assunzione di medicinali, sono ostacoli per il corpo, non pi in grado di eli- minare o neutralizzare gli elementi tossici; si viene cos a creare un ambiente favorevole allinsorgenza in particolare dei tumori e alla ricostruzione dei tessuti cancerogeni (metastasi). Quando il tumore primitivo viene eliminato, ma le condizioni di vita nelle quali il cancro si formato non vengono modicate, questo si riforma velocemente. Lo scopo del metodo Kousmine quello di rafforzare il sistema immunitario e le difese dellorganismo; in questo modo diventa possibile prevenire, combattere, rafforzare le cure tradizionali nella lotta contro le malattie autoimmuni, che sono sempre le- gate a squilibri dellorganismo e nei confronti delle quali le te- rapie tradizionali spesso falliscono. Queste strategie di cura sono convalidate da fondamenti scientici che dimostrano che questo metodo, seguito nei dettagli e quindi da personale medico quali- cato ed esperto, efcace nel curare anche gravi malattie di tipo neurovegetativo quali sclerosi multipla, o patologie di natura au- toimmune quali artrite reumatoide e lupus eritematosus sistemico, nonch alcune forme tumorali. Il metodo si distanzia profondamente dalla mentalit che oggi Licenza edgt-362-576538-33330 rilasciata il 01 2013 a Luciano Michielin 14 generalmente presiede alla pratica della medicina del mondo oc- cidentale. una terapia complessa che comporta una strategia differenziale di interventi, non solo di regole alimentari. Si de- vono aumentare le difese naturali contro gli agenti patogeni per consolidare lo stato di salute e il benessere psichico; nella medici- na orientale si cura prima la persona e dopo la malattia, si tende pi alla prevenzione che alla terapia della patologia gi in atto; la Kousmine affronta entrambi gli aspetti, favorendo quello preven- tivo, ma integrandolo con la scienticit e i rimedi della medicina moderna. Intuisce il rapporto profondo tra nutrimento-alimenta- zione-salute, non riuta altre terapie mediche, ma cerca di dimi- nuirne la necessit e gli effetti collaterali, rafforzando appunto il sistema immunitario e ottenendo un pi rapido recupero dopo terapie debilitanti (ad esempio, la chemioterapia). Il credo di Catherine Kousmine si radica nella profonda con- vinzione che in Dio natura si possa sempre trovare la soluzione semplice e naturale che porta alla guarigione, basta solo saperla cercare e fermamente volere. Queste soluzioni semplici e naturali sono anche contemplate nelle tradizioni spirituali di tutti i popoli; il suo modello nutrizio- nistico, unito agli altri comportamenti, semplice e applicabile a diverse situazioni, diventa cos anche un grande insegnamento di speranza e di amore. Il metodo Kousmine offre molteplici spunti di riessione per una visione olistica dellindividuo che ne comprenda laspetto psicologico e comportamentale, le modalit necessarie per adot- tare uno stile di vita sano ed equilibrato, linuenza della geneti- ca, una conoscenza del s: tutto ci signica agire positivamente sullo stato di salute, perch luomo non esclusivamente ci che mangia. Concludendo, la Kousmine si discosta dalla metodologia farma- cologia coercitiva e adotta tecniche che rispecchiano la medicina orientale, centrate sulluomo, tese al recupero dellequilibrio indi- viduale, anche compromesso da malattie gravemente debilitanti. Il metodo, codicato pi di cinquanta anni fa, stato revisiona- to, corretto e integrato alla luce delle pi moderne acquisizioni scientiche: allora alcune teorie non potevano che essere suffra- gate da osservazioni empiriche e soggettive; oggi le stesse vengo- no continuamente rivalutate e supportate da studi internazionali. 15 I L R U O L O D E L L O S T I L E D I V I T A N E L L E T R A D I Z I O N I
Il ruolo dello stile di vita, inteso quale raggiungimento del be- nessere e della salute individuale, concetto fondamentale nel me- todo Kousmine, si riallaccia a tante altre realt e tradizioni, tutte proiettate a valorizzare questi valori comuni. Esistono diversi livelli di squilibrio allinterno di un individuo, dovuti sia a caratteristiche innate o acquisite, sia allinuenza esercitata dallo stile di vita, che possono condurre allinsorgenza di stati patologici. Luomo, attraverso lo studio delle scienze, ha scoperto e con- tinua a realizzare che da sempre esistono leggi naturali che rego- lano la sopravvivenza e lalimentazione di tutti gli esseri viventi. Per milioni di anni, dagli antenati dellhomo sapiens no alle ri- voluzioni scientiche e tecnologiche, sviluppatesi a far inizio dal XVIII secolo, luomo ha continuato a nutrirsi esclusivamente di prodotti naturali e agricoli legati al suo territorio e alle disponi- bilit naturali che ne hanno condizionato le scelte alimentari. Il fenomeno alimentazione viene inteso anche come appartenenza a una cultura, a una popolazione, e risente dei gusti personali, delle tradizioni, delle mode, delle religioni e degli scambi che avvengono sulle rotte commerciali, diversicandosi per diverse epoche storiche e aree geograche con relativi signicati storici e simbolici che caratterizzano la societ, rispecchiandone levolu- zione delle abitudini, dei costumi, delle mode e delle idee. La dieta crudista la pi antica e risale ai primordi della sto- ria dellumanit. Si trovano riferimenti a questo regime alimenta- re anche nei Vangeli esseni della pace: non uccidete n uomini, n animali, n il cibo che va nella vostra bocca se vi nutrite di cibi vivi questi vi vivicheranno, se uccidete il vostro cibo, il cibo morto vi uccider la vita viene dalla vita, dalla morte viene sempre la morte ci che uccide il vostro cibo, uccide anche le vostre anime i vostri corpi diven- tano ci che mangiate, come le vostre anime diventano ci che voi pensate. Perci non mangiate ci che il gelo e il fuoco hanno distrutto, perch i cibi bruciati, gelati e decomposti, bruceranno, geleranno e decomporranno il vostro corpo. Mangiate frutti e erbe alimentati e maturati dal fuoco della vita. Licenza edgt-362-576538-33330 rilasciata il 01 2013 a Luciano Michielin 16 Alimentarsi con cibi esclusivamente crudi darebbe allorgani- smo unenergia tale da riequilibrare tutte le disfunzioni responsa- bili delle malattie, a cui inevitabilmente conducono le diete tradi- zionali, soprattutto se associate alluso di cibi impropri. Lalimentazione naturale, diversicata solamente in funzione della disponibilit del territorio e dalle tradizioni etniche e reli- giose, viene invece sempre pi stravolta da quel fenomeno tipico delle societ industrializzate che consiste nellincremento accele- rato delle risorse: questo inuenza gli stili di vita, caratterizzando- li da un lato da un benessere generalmente pi diffuso e dallal- tro dalla sedentariet e da un consumo di cibi via via sempre pi rafnati e impoveriti da una tecnologia in continua evoluzione (farine bianche, zuccheri). Nelle popolazioni orientali questo sviluppo tecnologico sta arrivando molto pi lentamente e quindi anche nellevoluzione degli stili di vita si evidenziano abitudini pi naturali. Nella prevenzione e nella cura di molte malattie si fa ancora ricorso soprattutto al cibo. Levoluzione delluomo ne ha segnato le scelte alimentari che si sono consolidate non per sua volont, ma a livello subliminale; oggi lindustria che controlla e monitorizza queste scelte attra- verso il marketing, condizionando e modicando purtroppo an- che la struttura chimica di molti alimenti: diventa chiaro come in questa logica conti pi il protto che la qualit dei cibi offerti al consumatore. Accanto a un sapere chimico-sico-biologico che ha permes- so nuove scoperte in vari settori (genetica, immunologia, ecc.) cresciuto anche un desiderio di ricerca, di studio, di necessit di comprensione, di interesse pratico che ha portato allacquisizio- ne di nuove modalit di terapia e di prevenzione nei confronti di vecchie e nuove patologie, ampliando le conoscenze di altri modelli tradizionali. Varie sono le losoe che ispirano le applicazioni dietologiche, anche moderne; gli attuali consigli alimentari non solo racchiu- dono conoscenze antichissime, che originano dalla millenaria e ininterrotta ricerca di armonia tra luomo e lambiente, ma in queste scienze di natura mistico-religiosa si elaborano in modo empirico rimedi orientati al benessere sico e spirituale che si rivelano, alla luce degli studi pi recenti, condividere radicati fon- damenti scientici con la medicina occidentale! Uno studio e una conoscenza delle varie dietetiche tradizionali 17 merita davvero un approfondimento e, anche se queste ultime sono basate su simboli e visioni particolari delluomo e del mon- do, alla ne si apprende come ragionamenti apparentemente diversissimi tra loro possano essere sorprendentemente coeren- ti, perfettamente integrati con la biomedicina occidentale e in grado di soddisfare pienamente le esigenze delluomo contem- poraneo. Le attuali conoscenze scientiche in tema alimentare e diete- tico, frutto di ricerche a livello chimico, sico, biologico e sani- tario, assolutamente impensabili solo alla ne del secolo scorso, trovano riscontri e si integrano a quanto viene tramandato dalla medicina e dalle tradizioni alimentari delle culture asiatiche che si considerano quindi fondamentali nella moderna dietologia. Di seguito si cercher di sintetizzarne, semplicandoli, alcuni ele- menti fondamentali che ce le tramandano. Nelle medicine orientali il concetto di equilibrio (salute sica e mentale) quale losoa di vita sempre stato tenuto in consi- derazione, come recitano I Ching (testo millenario e solo recen- temente noto in Europa): Luomo saggio si subordina volon- tariamente ai cicli cosmici delluniverso e diviene padrone del proprio destino. Analizzando i principi della millenaria medicina ayurvedica si possono davvero trovare molti elementi in comune con il metodo Kousmine. LAyurveda (dal sanscrito, antica lingua indiana, ayus = vita e veda = sapere, conoscenza o scienza), cio conoscenza della vita o scienza del vivere naturale, fa parte della medicina tradizio- nale praticata in India n dal IV millennio a.C., la pi antica al mondo e anche la pi diffusa dopo quella occidentale. una scienza molto articolata e complessa, che si occupa del benessere delluomo sotto tutti i punti di vista: psichico, sico e spirituale, con il compito di curare, ma con lobiettivo di prevenire e man- tenere lo stato di salute, cogliendo gli stimoli al cambiamento e sfruttando tutte le potenzialit che ognuno di noi possiede. Le pratiche curative sono sempre nalizzate al ripristino dellequili- brio dellindividuo attraverso posizioni yoga e tecniche di respi- razione profonda. Sfruttano le propriet salutari di minerali e ve- getali, consigliano comportamenti e stili di vita; non solo terapia medica, ma losoa, conoscenza della mente e del corpo come un insieme: di se stessi, del proprio essere e del mondo in cui si 18 vive e si devono seguire precise regole di vita quotidiana. LAyur- veda attribuisce grande importanza alle capacit di prevenzione e di cura degli alimenti. La Caraka Samhita, fonte testuale scritta in sanscrito, afferma: Il cibo la vita di tutti gli esseri viventi. LAyurveda si presenta cos antica e allo stesso tempo modernis- sima, perch prende in considerazione aspetti che solo oggi ab- biamo scoperto essere fondamentali: ambiente, alimentazione, evoluzione dello spirito dellindividuo. Luomo viene visto come entit unica e parte dellintero universo; per la medicina ayur- vedica la vita umana va mantenuta al pi alto livello sia sico sia spirituale. Nello Sushruta Samhita, uno dei testi pi antichi (1200 a.C.) relativi a questa disciplina, si legge: La salute quella con- dizione nella quale i principi siologici del corpo sono in equili- brio, la digestione efciente, i tessuti sono in condizione nor- male, le funzioni escretorie sono regolari e mente, sensi e spirito sono pienamente appagati. La medicina ayurvedica si propone di diffondere una qualit di vita migliore agendo non soltanto sul corpo (alimentazione, - toterapici, massaggi), ma anche sulla mente (meditazione, yoga) e ancora con tecniche di puricazione (panchakarma), aromate- rapia e musicoterapia. La medicina islamica, come quella cinese, danno particolare im- portanza alla natura calda-fredda, secca-umida dei cibi, al loro odore intrinseco e alla fragranza che si sviluppa durante la cot- tura; semi odorosi (cumino, sesamo) e spezie profumate sono in- fatti elementi fondamentali della cucina araba. Gli Arabi, come gli antichi Egizi, coltivavano larte di bruciare i profumi, con- siderandola in grado (papiro di Ebers) di mantenere la amma vitale e consentirle di raggiungere i cieli. La scienza oggi ci inse- gna che gli aromi agiscono sullippocampo, centro importante di integrazione dei fenomeni emotivi. Menta, rosmarino e basilico venivano frequentemente usate nella medicina araba (dellAfrica e dellAsia) per le loro innumerevoli propriet (rinfrescanti, pu- ricanti, attivanti sullo spirito vitale e naturale). La medicina tradizionale tibetana si denisce sorig (scienza della guarigione) oppure tshering (arte della longevit); asserisce che la coscienza si trova al centro di tutte le informazioni e recepisce tutte le sensazioni per mezzo degli organi di senso, dando vita al pensiero discorsivo, tipico delluomo; luomo si nutre non solo di cibo, ma di emozioni, sensazioni, affetti, facendo cos continua- Licenza edgt-362-576538-33330 rilasciata il 01 2013 a Luciano Michielin 19 mente variare la forma corporea. Riconosce molta importanza alla concentrazione e alle tecniche legate al corpo, diversica la scelta dei cibi a seconda delle stagioni e lorigine delle malattie, e riconducendo allo squilibrio degli elementi causato da fattori esterni (alimentari, ambientali, traumatici) o interni (psichici). Altri interessanti aspetti accomunano la dieta Kousmine alla dieta macrobiotica (macro = grande, bios = vita), modello alimentare ideato dal losofo Gorge Oshawa e diffusosi poi in tutto il mon- do: si tratta di un regime dietetico che agisce soprattutto a livello di prevenzione, con lo scopo di salvaguardare la salute psicosica degli individui, ma in grado di curare svariate patologie. Secon- do la losoa macrobiotica, fondata sul taoismo, antica losoa cinese che vede la realt derivante dal rapporto tra due energie yin femminile e yang maschile; ci che yang dipende da ci che yin e yang attira yin in una continua ricerca di equilibrio tra due forze opposte e complementari allo stesso tempo: la rottura di questo equilibrio diventa causa di malattia. Il mondo animale (uomo incluso), che yang, dovrebbe dipen- dere dal mondo vegetale, che yin, per il suo sostentamento. Per la macrobiotica il cibo la fonte stessa della vita. Tra le piante, i cereali sono i pi yang. La percentuale di potassio K o di sodio Na una indicazione importante per riconoscere se un alimento sia pi yin o pi yang, essendo il potassio elemento pi rappresentativo yin e il sodio yang. Cibi considerati yin sono zucchero, miele, sostanze ner- vine (t, alcol, caff), spezie, succhi di frutta, latte, panna, yogurt; alimenti yang invece sono sale, uova, carne, pesce, formaggi salati. Vi sono cibi considerati bilanciati, quali cereali, legumi, semi, semi oleosi, frutta. Si consiglia di mangiare poco e utilizzare soprattutto cereali, preferibilmente integrali e in chicco, ma anche sotto forma di pasta, pane, occhi, gallette, ecc. Il consumo di verdure di mare come le alghe, di zuppe e minestre insaporite con salse di soia par- ticolarmente raccomandato; meglio evitare invece tutti gli alimenti rafnati ed eccitanti. Le cotture prolungate, luso del sale, le alte temperature (ad esempio, con pentola a pressione), rendono un alimento yang; al contrario brevi cotture e poco sale lo rendono yin. Dallaltra parte del globo, tradizioni e culture millenarie han- no guidato e sono tuttora presenti nelle trib del Nordamerica e nelle popolazioni discendenti dagli Aztechi, ove la malattia con- siderata un castigo divino che scaturisce da una disubbidienza, dallaver trasgredito, infranto una regola o un tab; gli strumenti 20 principali della guarigione consistono nel digiuno, nellastinenza sessuale e nella preghiera. Nelle culture precolombiane, ad esem- pio quella maya, si credeva nella stretta relazione tra pianeti, co- stellazioni, periodi dellanno e salute umana. Nella tradizione delle popolazioni del Nordamerica il concetto di salute e di universo si basa sullinsieme di quattro elementi: aria, acqua, terra, fuoco e su una visione animistica della natura, che considera ogni forma, anche il mondo minerale, vivente, e in stretta relazione una con laltra, condizionandosi a vicenda. Nellambito dietologico, le antiche tradizioni andine fanno una distinzione tra cibi caldi e freddi, che devono essere assunti in modo diverso a seconda delle stagioni e delle diverse fasi della vita e utilizzano molte piante curative come alimenti nelle varie condizioni e nelle malattie. I cereali, mais soprattutto, manioca e patata, occupano un posto di sicuro interesse. La tapioca, farina estratta dalla manioca, ancora oggi un alimento dallaltissimo valore nutritivo, caratterizzato dallalta digeribilit che lo rende particolarmente adatto a bambini, anziani e soggetti convalescen- ti. La dieta comunque composta da prodotti vegetali crudi e fre- schi, ricchi quindi di antiossidanti che danno ragione della bassa incidenza, nelle popolazioni che vivono in modo primitivo e non sono ancora state contaminate dalla civilizzazione, di aterosclero- si, ipertensione e cancro. Recenti studi sullalimentazione degli Indios hanno vericato che, malgrado lelevato consumo di carni rosse e selvaggina in molte trib, aterosclerosi e numerose neoplasie sono praticamen- te inesistenti. Ci dimostra il ruolo fondamentale dellinuenza di numerosissime sostanze (acido cinnamico, proantocianidine, carotene, lipofene, ecc.) sul sistema immunitario e metabolico. Queste diete stimolerebbero lattivazione e la funzione di partico- lari cellule del sistema immunitario: natural killer (NK), in grado di uccidere cellule tumorali o infettate da virus, e determinereb- bero una notevole difesa protettiva nei confronti di stress sia sici che psichici. Vi sono molti elementi in comune tra le tradizioni dietologiche delle culture asiatiche e americane che insieme possono rappre- sentare i fondamenti della moderna dietetica; purtuttavia bene ricordare che ogni modello rispecchia letnia e larea geograca di appartenenza e di conseguenza lalimentazione seguita pu non essere un adeguato modello per tutti: ad esempio, la dieta medi- 21 terranea, validissima per i popoli latini, pu non essere vantaggiosa per popolazioni con storia e cultura completamente differenti. I problemi odierni, derivanti da queste considerazioni, sareb- bero quelli di rilocalizzare, cio produrre in massima parte a li- vello locale, quei prodotti necessari a soddisfare i fabbisogni di quella popolazione: il consumo avverrebbe negli stessi luoghi, intesi come aree geograche, evitando costi e globalizzazione, privilegiando alimenti ancora potenzialmente ricchi dei nutrienti di cui la natura li ha provvisti. Mi piace menzionare a questo punto Rudolf Steiner (1861- 1925), fondatore dellAntroposoa. Steiner cerc di descrivere gli aspetti della vita e della scienza in termini di losoa olistica, af- fermando che il ritmo porta la vita e la perdita del rapporto con i ritmi naturali, tipica condizione della vita moderna, costituisce una delle principali cause di malattie siche e mentali delluomo moderno: la ricerca scientica pi avanzata cerca infatti di indivi- duare linuenza dei ritmi nelle funzioni vitali dei singoli organi. Steiner intu i principi spirituali che si nascondono dietro al mon- do materiale; gli elementi chimici esprimono pi di qualsiasi altra cosa le connessioni invisibili ai sensi: senza carbonio, ossigeno, azoto e idrogeno non esisterebbe nulla! Levoluzione della capacit di conoscenza dellumanit si ac- compagna a una crescita della spiritualit. Le idee di Steiner in- uenzarono molti settori della cultura, della scienza, dellarte e della medicina; considerato il fondatore dellagricoltura biodi- namica: gli alimenti biodinamici sono un nutrimento non solo per il corpo sico, ma contribuiscono anche al benessere spirituale. Anche Sebastian Kneipp (1821-1897), spinto da problemi per- sonali di salute, inizi lo studio e si appassion alla ricerca nel campo delle cure naturali. Dapprima mise a punto un sistema terapeutico basato sullalternanza ritmica di acqua calda e fredda, la cui efcacia determinata sia dalla temperatura dellacqua sia dalla pressione del getto, allo scopo di ottenere un rafforzamento del sistema cardio-circolatorio. La cura di base del metodo non si concentra, per, sulla sola idroterapia, ma include e affronta altri principi: attivit sica, alimentazione, erbe, stile di vita. Dallequi- librio di tutti questi aspetti deriva lo stato di salute: solo eliminan- do carenze ed eccessi si pu arrivare alla prevenzione della malat- tia, al mantenimento della salute e alla stimolazione dei processi naturali di guarigione. 22 I C I N Q U E P I L A S T R I D E L ME T O D O K O U S MI N E Il metodo Kousmine cura, spesso con esito positivo, numerose patologie. I nessi tra dieta e salute, alimentazione e salute sono gi ampiamente conosciuti e questo nuovo metodo svela ulteriori correlazioni alla luce delle pi recenti ricerche scientiche, evi- denziando come e quanto esplosione tecnologica e globalizza- zione abbiano stravolto il panorama alimentare. Il metodo Kousmine attribuisce principalmente alle abitudini alimentari e allo stile di vita lorigine e la cronicizzazione di nu- merose malattie, il cui miglioramento, se non addirittura la riso- luzione, pu avvenire solo modicando radicalmente entrambi questi aspetti, in modo da migliorare le condizioni generali di un organismo in cui non siano gi in atto disturbi funzionali gravi: in questo caso il metodo Kousmine prevede lassociazione alla nuova e corretta alimentazione di una serie di rimedi e compor- tamenti di assoluta semplicit nalizzati alla risoluzione di gravi patologie. Il metodo si basa su cinque pilastri. Primo pilastro Alimentazione sana Si devono considerare le vere esigenze alimentari che derivano dalla natura biologica del corpo umano; la dieta Kousmine rispet- ta proprio questo modo di vedere la nutrizione, riscoprendo e valorizzando, rendendole per attuali, quelle tradizioni naturali e salutari che avevano da sempre caratterizzato la dieta dei nostri antenati. Infatti dallimmediato dopoguerra ad oggi sono avve- nute profonde modicazioni del comportamento alimentare, consistite inizialmente in un generale abbandono del consumo di cereali integrali, di frutta e verdura, di oli spremuti a freddo, di farine appena macinate, a favore di alimenti rafnati, di pro- dotti animali e di grassi, sempre di origine animale. Attualmen- te i cambiamenti delle abitudini alimentari e dei gusti derivano dallintensicazione delle relazioni e degli scambi a livello mon- diale, fenomeno conosciuto come globalizzazione, che provoca 23 diversi effetti e distorsioni sui consumi alimentari: ad esempio, tutta la frutta esotica importata, che ce la rende disponibile fuo- ri stagione (mirtilli dallArgentina, uva dal Sudafrica, ciliegie dal Cile, ecc.). Unalimentazione sana consister nelleliminazione del consu- mo dei grassi di derivazione industriale e di tutti i loro derivati, nella limitazione di prodotti animali e nelluso di tutti i vegeta- li freschi, integrali e di stagione, degli oli spremuti a freddo. Si mette in relazione al consistente incremento di malattie croniche degenerative lassunzione nellattuale alimentazione di troppi zuccheri semplici, di troppe calorie, di cereali sempre pi rafna- ti, di alimenti acidicanti, di sostanze quali additivi, conservanti, pesticidi, ecc. Lenorme aumento dei processi inammatori e neurodegene- rativi alla base delle patologie cardiocircolatorie, tumorali, oste- oarticolari e neurodegenerative. evidente che, per salvaguarda- re benessere e salute, diventa di primaria importanza conoscere e ristabilire unalimentazione corretta ed equilibrata. Nelle malattie particolarmente gravi e sviluppate gi da tempo lalimentazione da sola non pi sufciente alla loro risoluzione, diventa quindi necessario associare altri provvedimenti: gli altri quattro pilastri che completano il metodo Kousmine. Secondo pilastro Integrazioni nutrizionali In alcuni casi, soprattutto dopo lunghi periodi di compor- tamenti alimentari non equilibrati o errati, oppure in corso di patologie dove vi maggior richiesta, proprio per contrastare la malattia e assicurare lequilibrio nutrizionale, diventa necessaria unopportuna integrazione di micronutrienti essenziali: oligoele- menti, vitamine, aminoacidi, acidi grassi essenziali, enzimi antios- sidanti e minerali per colmare le carenze, ristabilire e assicurare il mantenimento della salute. In questi casi la sola alimentazione non pu sopperire agli aumentati fabbisogni. Il dosaggio degli integratori va stabilito, caso per caso, nelle dosi e nella qualit.
24 Terzo pilastro Igiene intestinale Nasce dalla necessit di puricare lorganismo inquinato, salva- guardando e proteggendo lintegrit intestinale. Errori alimentari, soprattutto se protratti per periodi lunghi, causano fenomeni di disbiosi che creano gravi danni allintero organismo, riducendone sensibilmente lo stato di immunit. Le terapie da attuare spaziano dai trattamenti pi dolci, utili a correggere le alterazioni della ora batterica intestinale, a cure con enteroclismi no allidrocolonterapia. Quarto pilastro Correzione dellacidificazione di fondamentale importanza per la salute delluomo. In una- limentazione non corretta, caratterizzata, ad esempio, da un ec- cessivo apporto proteico, si instaurano condizioni che portano alleccessiva acidicazione dei tessuti, favorendo una certa pre- disposizione che spazia da semplici sintomatologie a vere pato- logie, quali osteoporosi, nervosismo, insonnia. Lalimentazione sana, unadeguata idratazione, lattivit sica, un controllo sul- le cause di stress, la riduzione o meglio leliminazione degli aci- di, costituiscono gli strumenti indispensabili per ricostituire un buon equilibrio acido-base. Il controllo del pH urinario consente di individuare leccesso di acidicazione dellorganismo ed even- tualmente correggerlo. Quinto pilastro Cura dei vaccini prescritta solo in caso di affezioni particolarmente gravi. Si tratta di una tecnica di deviazione degli anticorpi e di immuno- derivazione dolce, che si rivela efcace nello stabilizzare alcune patologie, dove gli altri pilastri si dimostrano non sufcienti. 25 Vengono usate sostanze che, introdotte nellorganismo in mi- nime quantit, intervengono sul funzionamento del sistema im- munitario. Viene utilizzata, a giudizio del medico, per riequilibrare e po- tenziare il sistema immunitario, regolarizzandone le reazioni. I vaccini vengono prodotti da laboratori specializzati a partire dal sangue del malato. 26
L E B A S I D I U N A S A N A A L I ME N T A Z I O N E La natura un costume consolidato; noi siamo cos non solo per essere nati cos, ma per costumi consolidati che nei secoli sono diventati la nostra vera natura. Pascal L Organizzazione Mondiale della Sanit denisce la salute uno stato di completo benessere sico, psichico e sociale e non la semplice assenza di malattia e infermit. Non sufcien- te quindi curare, ma diventa necessario prevenire, informare, sensibilizzare, promuovere comportamenti sani orientati al be- nessere. Un punto di partenza e di riferimento al raggiungimento dellequilibrio tra le componenti psico-siche della persona, con- siderando anche lambiente in cui luomo vive, senza dubbio lalimentazione. Una sana alimentazione dovr essere bilanciata, proporzionata alleffettivo fabbisogno, in sintonia con le carat- teristiche metaboliche dellindividuo e genuina per trarre dalla natura freschezza e beneci. Unalimentazione sana privilegia il ritorno alla primitivit e in- tegralit dei cibi, ne cura la scelta e la preparazione, interpreta i colori come espressione di presenza equilibrata di nutrienti e vita- mine, esclude i cibi eccessivamente rafnati, recupera la stagiona- lit, tiene presente caratteristiche acide e basiche degli alimenti, considera gli orari di assunzione e la composizione dei men. La scelta ricade cos sui prodotti vivi e genuini, su una dieta composta da alimenti freschi di provenienza biologica o biodi- namica certa, integrali; non trovano spazio i cibi che subiscono processi di rafnazione e conservazione, che porterebbero allo Capitolo 2 27 snaturamento delle qualit nutrizionali e igieniche. Scegliere cibi sani, intatti, biologici, di produzione locale, il pi possibile vicini al loro stato originario, signica ridurre anche limpatto ambientale, causato dalle lavorazioni e trasformazioni industriali, dalla conservazione, dal confezionamento e dal tra- sporto degli alimenti. Dalla tecnologia derivano i cambiamenti, a volte devastanti, dellambiente per la produzione sempre pi imponente di sostan- ze inquinanti e riuti che vengono poi ingeriti con gli alimenti (erbicidi, concimi, pesticidi, additivi, conservanti, emulsionanti, ecc.); gli effetti di tali prodotti sul nostro corpo non sono ancora del tutto chiari, ma su gran parte di essi la relazione causa-effetto risulta evidente. Lingestione di sostanze estranee allorganismo purtroppo una realt e la lista molto lunga; moltissimi sono gli xenobiotici, sostanze non nutrienti, che non rientrano cio nel normale meta- bolismo delluomo e vengono aggiunti volontariamente ai cibi (ad esempio, additivi, pesticidi) o che sono presenti accidentalmente (insetti, frammenti di plastica) o ancora come le aatossine, che si trovano naturalmente in molti alimenti (cereali, frutta secca, lat- ticini), prodotte da banalissime muffe durante la conservazione, oppure metalli pesanti ceduti dagli utensili domestici o dalle tuba- ture idriche. Il corpo umano non ha avuto tempo di adattarsi a tali processi e quindi di formare una memoria biologica. Il metodo Kousmine attribuisce principalmente alle abitudini alimentari e allo stile di vita lorigine e la cronicizzazione di nume- rose malattie e ne favorisce il miglioramento, se non addirittura la risoluzione, modicando radicalmente entrambi gli aspetti, al ne di inattivare le sostanze xenobiotiche; i danni eventualmente provocati da queste ultime non si manifestano immediatamente, ma con la ripetuta assunzione nel tempo: il consumo di prodotti freschi, diversi, variati nel tempo, pu ovviare a tutto ci. naturale quindi che per la dottoressa Kousmine lalimenta- zione fosse un elemento fondamentale costituendo un pilastro del suo metodo, un indispensabile strumento di prevenzione nei confronti delle malattie degenerative. Cosa e come mangia- re signica non solo scelta dei cibi e delle loro grammature, ma rappresenta un insegnamento e un invito a far propri metodi e attenzioni non solo nei confronti del cibo, ma anche della natura che ce lo offre, in tutto il suo ciclo. 28 Non si deve partire dalla dieta, ma dal soggetto che deve fare la dieta, individuo unico e irripetibile, con necessit nutrizionali diverse da tutti gli altri. La Kousmine, per prima, ha scoperto limportante ruolo pro- tettivo svolto dagli acidi grassi polinsaturi Omega-3 e Omega-6 ed evidenziato quanto il cambio radicale delle abitudini alimentari avvenute nel Novecento fosse concausa del drammatico aumento delle malattie autoimmuni e tumorali. Le malattie degenerative, oggi sempre pi frequenti, non sa- rebbero altro che segni dellindebolimento del nostro sistema immunitario: diventa necessaria quindi una analisi approfondita del nostro modo di vivere e dei conseguenti comportamenti, par- tendo proprio dallalimentazione. Una carenza o una mancata utilizzazione di determinati nutrienti ha sempre infatti un effetto negativo sulle funzioni di organi e apparati di tutto lorganismo. R E G O L E G E N E R A L I Con gli alimenti luomo assume dal mondo esterno le sostan- ze indispensabili alla costruzione della materia vivente, sia per la crescita del corpo, sia per il rinnovamento delle cellule. La nutri- zione un complesso meccanismo di funzioni, attraverso il quale lindividuo in grado di trasformare ogni alimento in sostanza propria; la necessit di assumere determinati cibi vincolata al loro contenuto in nutrienti energetici e non energetici, che nellorganismo vengono metabolizzati e assorbiti, e hanno una collocazione biologica ben precisa nellambito del normale svol- gimento delle funzioni vitali, per mantenere in equilibrio proli- ferazione e morte cellulare (il 70% circa delle cellule del nostro organismo viene sostituito in 10 mesi!). Gli animali che vivono allo stato brado scelgono spontanea- mente i cibi a loro pi congeniali guidati dallistinto; luomo, pur con la sua intelligenza, non possiede tale capacit! di fonda- mentale importanza sostituire questo istinto perduto, e questo possibile solo con la conoscenza del cibo, della sua classicazione, delle proporzioni secondo le quali deve essere consumato, dei suoi principi attivi, ecc. Ogni sostanza nutritiva possiede funzioni speciche proprie 29 per lorganismo, ma nessuna agisce indipendentemente dalle al- tre, essendo tutte collegate sia direttamente che indirettamente. Lalimentazione, per la Kousmine, deve basarsi sullequilibrio dei nutrienti, labbondanza di acidi grassi polinsaturi essenziali, sullapporto cospicuo di antiossidanti; esclude alimenti di cui tas- sativamente si deve evitare lassunzione, come grassi saturi idro- genati surriscaldati, e dimostra come la mancata assunzione delle quantit necessarie di cibo e nutrienti creino carenze che porta- no a gravi squilibri: il corpo diventa vulnerabile a diverse malattie e disturbi, manifestando disordini metabolici, causando un con- temporaneo crollo delle difese immunitarie. Le regole e i consigli guida raccomandati dal metodo Kousmi- ne sono sostanzialmente uguali a quelli universalmente accetta- ti dalla moderna scienza dellalimentazione, oggi raccomandati dallOMS e in Italia pubblicati dallINRAN su Linee guida per una sana alimentazione, che rappresenta la migliore conferma scienti- ca dei principi esposti molti anni fa! Come tutti i pionieri, la dot- toressa Kousmine fu a lungo osteggiata dai colleghi dellepoca e da molti ancora oggi, ma le sue intuizioni prima, e le sue ricerche poi, sono state confermate giorno dopo giorno dalle pi presti- giose ricerche scientiche. Basti pensare che ventanni fa quasi nessuno osava sostenere la interconnessione tra cancro e alimen- tazione, mentre i lavori scientici pi accreditati danno ragione ai protocolli che la dottoressa sosteneva gi prima della seconda guerra mondiale! Presso i Romani, nel I secolo a.C., il losofo e poeta Lucre- zio formul il concetto di individualit biochimica, sostenendo come un alimento possa essere cibo per alcuni e veleno per al- tri, introducendo cos il concetto di dieta. Non solo quindi mero calcolo matematico della spesa calorica e del bilanciamento dei nutrienti, in quanto ogni organismo dotato di individualit bio- chimica ed energetica unica e irripetibile. La dieta raccomandata, in sostanza, potrebbe essere, a prima vista, considerata alimentazione povera poich ricca di cibi grezzi, non sottoposti a processi industriali che li impoverireb- bero dei nutrienti impiegati nella preparazione di ricette molto semplici e non elaborate, con conseguente basso apporto calori- co (la riduzione delle calorie aumenta le aspettative di vita). Raccomandazioni di regimi simili si trovano gi nel De agricol- tura di Catone, del II secolo a.C., che suggeriva pasti a base di 30 cereali e legumi. Ancor prima, nel VI secolo a.C., Pitagora racco- mandava un vitto vegetariano; la diffusione della restrizione ali- mentare diventa attuale nellepoca moderna, sia per laffermarsi di un certo canone di bellezza, che vuole la donna liforme, sia per laumentato benessere, che ha reso disponibile una quantit di alimenti tali da far aumentare il numero delle persone in so- vrappeso e obese, costrette spesso a ricorrere a diete restrittive. Luomo frutto dellevoluzione e per adattarsi a nuovi nutrienti impiega migliaia di anni; considerando che negli ultimi 100 anni ci sono state pi mutazioni nellalimentazione che nei 10.000 anni precedenti e che il nostro corpo non si ancora abituato, special- mente ai nuovi componenti chimici, naturale che subisca conti- nui traumi nel seguire le evoluzioni della tecnologia. Molte sono oggi le abitudini in contrasto con la salute e il benessere (non si rispettano pi i ritmi delle stagioni, non si rispetta la variet, si introducono sempre troppi allergeni: additivi, lievito, ecc.) ed doveroso promuovere comportamenti idonei che si trasformino in abitudini capaci di migliorare la qualit della nostra vita. Un altro concetto da trasmettere che a dover essere curato il corpo, non la malattia; lorganismo va sempre rafforzato in quan- to il manifestarsi di uno stato morboso comunque riconducibi- le allalterazione di equilibri dinamici conseguenti allincessante turnover di nutrienti ed energia chimica fornita dagli alimenti. Uno stato inammatorio dellapparato gastroenterico, deter- minato da una costante scorretta gestione del cibo, crea un ter- reno favorevole allo sviluppo di quelle patologie che non trova- no come causa un agente infettivo e che si inquadrano sotto la dizione di malattie cronico-degenerative, comprese le cosiddette malattie autoimmuni, il cui aumento in continua espansione. Per quanto innumerevoli siano i prodotti alimentari, naturali o trasformati, le sostanze di cui sono costituiti sono riconducibili a tre grandi gruppi: glucidi, lipidi, proteine, a cui si aggiungono vitamine, minerali e acqua. Attraverso una corretta alimentazione si garantisce la materia prima ottimale per il ricambio e lefcace ricostruzione dei tessu- ti, si forniscono allorganismo tutti i nutrienti adatti, si minimizza il usso di sostanze tossiche, favorendo un migliore funzionamen- to del sistema immunitario, e si elimina lacidosi, una delle fonti pi gravi di squilibrio (vedi Capitolo 3). Ladozione di un nuovo regime alimentare comporta per lor- 31 ganismo uno sforzo graduale di adattamento al nuovo cibo: nei primi giorni di dieta si possono vericare fenomeni iniziali di ri- uto e di espulsione di tossine che potrebbero causare malesse- ri sici come cefalea, senso di debolezza, eruzioni cutanee; una tale sintomatologia segnala che il corpo sta per essere alleviato dallimpegno determinato dal metabolizzare cibi poco digeribili (ad esempio, cibi cotti): un sistema di pulizia del corpo che eli- mina autonomamente ci che superuo e nocivo. Migliorando lalimentazione, le funzioni di tutti gli organi vita- li vengono ottimizzate e cos i livelli di colesterolemia, glicemia, acidi urici, grassi superui e altre sostanze nocive rientreranno nei parametri medi normali e lorganismo riacquister il suo na- turale equilibrio. scontato ricordare che a un rinnovato regime alimentare, proporzionato alleffettivo bisogno, in sintonia con le caratteri- stiche metaboliche individuali e privo di sostanze tossiche che potrebbero alla lunga impregnare i tessuti organici, si dovranno accompagnare anche consoni stili e abitudini di vita: ridurre il sovrappeso e mantenere il peso forma; non fumare; svolgere regolarmente attivit fsica; masticare lentamente (prima digestio t in ore: la prima dige- stione avviene in bocca); diminuire il pi possibile lo stress: da eccesso di fatica, da ritmi di vita frenetici, da esposizione a gravi situazioni emotive; evitare lesposizione a sostanze tossiche nellatmosfera e a onde elettromagnetiche (poich unesposizione almeno parziale inevitabile, si deve, a maggior ragione, rafforzare il sistema im- munitario perch riesca a farvi fronte). Concludendo, vi deve essere un vero e proprio cambiamento nel modo di pensare lalimentazione. Il metodo non esclude limpiego dei farmaci, ma tende a ri- durne la necessit. Le malattie sono la conseguenza di un sistema immunitario compromesso. Rafforzarlo signica combattere la patologia o evi- tare che si sviluppi. utile consumare i cereali integrali, meglio se in chicco e 32 macinati grossolanamente: orzo, avena, grano saraceno, riso (al- meno un cucchiaio da aggiungere a zuppe, frullati o yogurt). Le proteine devono essere assunte con moderazione, comun- que preferendo come fonte pesce e legumi. La dieta deve comprendere: 33% cereali, 25% verdure crude, 25% verdure cotte, 16% proteine. Riconoscere limportanza della colazione come pasto fonda- mentale e sostanzioso di inizio di giornata. Preferire e abbondare in alimenti di origine vegetale, appena colti, ricchi di quella componente che gli orientali chiamano jing o quintessenza alimentare, di una vitalit intrinseca, o semplice- mente di freschezza; gli alimenti non stagionali o conservati non possiedono questa vitalit, sono calorici ma non energetici! A L I ME N T I Si considera alimento (dal latino alere = nutrire) ogni sostanza in grado di essere assimilata da un essere vivente e di servirgli da nutrimento. Vi sono vari criteri di classicazione degli alimenti e dei pro- dotti alimentari: la pi importante quella che consente di valu- tarne le funzioni svolte in base allapporto di nutrienti. La maggior disponibilit, sicurezza, abbondanza e accessibilit dei cibi ha determinato, soprattutto dallinizio del secolo scorso, profonde modicazioni del comportamento alimentare: gli errori pi frequenti sono leccessivo introito calorico e unassunzione di nutrienti non equilibrata o carente. Oggi i cibi, rispetto a un tem- po, sono pi sicuri dal punto di vista igienico, ma meno garantiti nel contenuto, poich spesso depauperati delle loro qualit es- senziali a causa dellutilizzo, nellambiente e nelle coltivazioni, di potenti e tossici prodotti chimici quali erbicidi, pesticidi, concimi sintetici e, a livello industriale, nella conservazione e trasformazio- ne per limpiego di coloranti, antiossidanti, conservanti, emulsio- nanti, aromatizzanti e altri numerosi prodotti di sintesi. Queste sono alcune tra le cause di un sempre maggior incre- mento di malattie metaboliche e degenerative e, anche se mol- to difcile poter stabilire una relazione causa-effetto diretta tra luso di tali sostanze e la malattia, per alcune ne stata accertata 33 la pericolosit. Ci premesso evidente quanto la dieta debba essere il pi possibile a ridotto contenuto di tossici derivanti da contaminazione ambientale (diossina, policlorobifenile, ecc.), da agricoltura industriale (pesticidi) e da manipolazione industriale alimentare (additivi); quindi anche la spesa deve essere pi con- sapevole e di qualit. La conoscenza qualitativa dei cibi della massima importanza e il metodo Kousmine privilegia in assoluto alimenti biologici. Dallagricoltura biologica si ottengono buoni risultati, in ter- mini di produzione e di qualit, e si tutela lambiente evitando residui di pesticidi di sintesi: maggior rispetto e conservazione della biodiversit per fauna, ora e paesaggio. Un alimento biologico, ottenuto senza lutilizzo di composti chimici di sintesi in fase di preparazione, concimazione del ter- reno, disinfestazione, trattamento e conservazione, contribuisce a stabilire un rapporto pi corretto e salutare tra uomo e natura. Negli alimenti biologici vi una maggiore quantit in materia secca e conseguentemente, a parit di materia ingerita, un appor- to nutrizionale maggiore. La frutta biologica per alcuni potrebbe presentare difetti, come quello di non essere particolarmente invitante alla vista, presentare dimensioni generalmente inferiori a quelle della frut- ta cosiddetta normale, ma sappiamo che laspetto esteriore non compromette affatto la qualit del prodotto; anzi, le dimensioni dipendono dalle maggiori percentuali di acqua a fronte di un contenuto inferiore, ad esempio, in ferro e in magnesio, che si trovano invece in percentuale pi consistente nella frutta di cali- bro minore, non trattata con antiparassitari. Il cibo crudo sazia di pi e i suoi nutrienti rimangono inaltera- ti; viene assimilato in modo pi semplice e rapido, dando la possi- bilit allintestino di non trattenere a lungo le scorie (riducendo ed eliminando i gas intestinali), che sono causa di insorgenza di malattie e che debilitano il corpo, aiutandolo invece a evacuarle pi rapidamente, mantenendo lintestino pi pulito. Si ritiene utile, per una maggiore conoscenza, per un acquisto salutare e un consumo coscienzioso, aggiungere qualche breve nota merceologica relativa ai pi comuni alimenti che si trovano in commercio e di cui si dovrebbe fare largo uso. Sono alimenti di origine vegetale: cereali, legumi, ortaggi, frut- ta, oli. 34 Cereali I cereali sono piante erbacee perenni appartenenti alla fami- glia delle Graminacee angiosperme monocotiledoni (a eccezione del grano saraceno, appartenente alla famiglia delle Poligonacee, dellamaranto, della quinoa, del sag e della manioca), la pi am- pia del regno vegetale (circa 5.000 specie). Nellalimentazione umana i cereali rappresentano uno dei componenti principali (costituiscono il 50% dellalimentazione della maggior parte dei popoli del mondo), oltre che la fonte pi diffusa ed economica di energia; tra i vari cereali riveste unimportanza preminente il frumento o grano (Triticum), altre specie sono riso, mais o grano- turco, orzo, avena, segale, sorgo, miglio, farro, panico. Il loro nome deriva da Cerere, Ceres, divinit materna della ter- ra e della fertilit, dea della nascita, nume tutelare dei raccolti, che si tramanda avesse insegnato agli uomini la coltivazione dei campi; si riteneva che ogni creatura vivente, anche i ori e la frut- ta, fossero suoi doni. Il mito del grano, come dio, esisteva gi nella cultura azteca come Centrate, dea del granoturco o mais; in Giappone come Gegu e Ise, dio del riso; in Egitto, dove Iside era la dea dei cereali. I cereali sono la risorsa alimentare pi antica e diffusa che luo- mo abbia utilizzato e coltivato: testimonianze della loro coltiva- zione risalgono allet neolitica (40 secoli a.C.) in Asia minore e centrale, in Mesopotamia, in Egitto. La coltivazione dei cereali come alimento privilegiato delluo- mo rappresenta il segno del progresso della civilizzazione dei po- poli. I cereali, ricchi di amidi, proteine, grassi, vitamine e sali mi- nerali, furono usati inizialmente crudi, successivamente arrostiti e, progressivamente nel tempo, in maniera sempre pi elaborata. Lutilizzo dei diversi tipi di cereali presso le varie popolazioni inuenzato dal clima: il frumento viene coltivato nelle zone tem- perate tropicali e subtropicali; il riso in quelle caldo-umide; la segale nelle regioni nordiche; lavena in Gran Bretagna; lorzo nei territori dellAsia e nei terreni pi poveri. Il mais fu importato dal Messico in Europa dopo la scoperta dellAmerica. I chicchi (frutti) dei cereali, correttamente detti cariossidi, ven- gono raccolti a maturazione completa ed essiccati nel tempo, an- che senza subire lavorazioni successive; sono consumati come tali 35 o pi frequentemente macinati (farine); sono cibi energetici, che contengono soprattutto glucidi, ma anche proteine (glutine), se integrali, vitamine del gruppo B ed E nel germe, grassi polinsatu- ri, sali minerali (calcio, ferro, fosforo); nel processo di rafnazio- ne vengono depauperati di vitamine e oligoelementi. Il chicco in- tegrale conserva intatte tutte le peculiarit di cui madre natura lo ha dotato e in cui si trovano le informazioni che generano la vita. I cereali apportano minerali quali zinco e manganese (utili alle- quilibrio del sistema nervoso). Rigorosamente biologici e integra- li dovrebbero costituire il 40-50% del nostro cibo giornaliero; si adattano particolarmente alla preparazione di gustosi monopiatti. Le farine appena macinate nellarco di circa quindici giorni perdono circa la met del loro contenuto vitaminico, trasforman- dosi in tempi successivi in farine morte, meno attaccate dai pa- rassiti, ma che alimentano senza nutrire e che producono nel san- gue pi viscosit, causando rallentamenti e disturbi circolatori. I cereali vengono utilizzati principalmente fermentati e/o cu- cinati, procedimento utile in quanto elimina alcuni antinutrienti, quali i tati, e ne migliora la digeribilit. consigliabile introdurre nelle ricette, a rotazione, tutti i tipi di cereali: farro, grano, kamut, quinoa, segale, avena, riso, miglio, sorgo, grano saraceno, amaranto. Esaminiamo pi dettagliatamente i vari cereali. Amaranto (Amaranthus A. candatus) Originario del Centro America, ma oggi coltivato anche in al- tre zone del mondo, stato lalimento fondamentale per Aztechi e Incas; non appartiene alle Graminacee, quindi non pu essere denito un vero cereale. Presso i Greci (amarantos = che non ap- passisce) era considerato una pianta sacra, espressione di amicizia. Ha un elevato valore nutrizionale, essendo particolarmente ric- co in lisina, aminoacido essenziale carente in tutti gli altri cereali, calcio, fosforo, magnesio e ferro; ricco di bre, non contiene glu- tine. Nella cottura i chicchi tendono ad aggregarsi e formare una massa gelatinosa: per ovviare a questo inconveniente, che pu ri- sultare sgradito, ma anche per migliorarne il sapore e il valore nu- trizionale, si consiglia di cucinarlo insieme ad altri cereali come riso e orzo. Pu essere aggiunto a molte verdure e miscelato con orzo, miglio, farro, orzo. Non contiene glutine. 36 Avena (Avena sativa) Appartenente alla famiglia delle Graminacee genere Avena, il cereale pi ricco in nutrienti. Contiene glutine ed quindi impa- stabile; risulta difcile separare lo strato esterno dalla cariosside e la farina che ne deriva quindi eccessivamente ricca in cellulosa e scarsamente digeribile. Il chicco di avena, privato delle giumelle e schiacciato, usato come occhi o impastato (il porridge delle popolazioni del Nord Europa). Le glumette contengono avenina, principio che stimola il sistema neuro-muscolare; lavena possie- de propriet energetiche e azione diuretica. Farro (Triticum dicoccum o farro propriamente detto, Triticum spelta o farro maggiore, Triticum monococcum o piccolo farro) un cereale molto antico; il progenitore dellattuale frumento stato trovato in alcune tombe egizie ed citato nelle opere di Omero. Nella cucina dei Romani era un alimento base, conside- rato prezioso e utilizzato quale merce di scambio. Cresce bene nei terreni poveri e risulta molto resistente al freddo. Il farro decorticato un cereale vestito; la glumetta, pellicola esterna del chicco, non viene eliminata dalla normale rafnazione, man- tenendo cos inalterato il contenuto in bre, contrariamente al farro perlato, dove viene eliminata. La farina di farro si presta alla preparazione del pane. il cereale meno calorico, con un buon contenuto in proteine (15%). Frumento (Triticum durum e Triticum vulgare) Il frumento, detto anche grano, una pianta annuale coltivata in tutti i paesi temperati; rappresenta il cibo per eccellenza di tutta larea mediterranea. I tipi pi importanti sono duro e te- nero. Il grano viene impiegato soprattutto sotto forma di farine, infatti dalla macinazione del grano duro si ottengono semole e semolati dai granuli grossi, con spigoli vivi di colore leggermente ambrato (prevalentemente per la produzione delle paste alimen- tari); dal grano tenero, farine con granuli piccoli, tondeggianti, dal colore bianco (per la produzione del pane). Dopo la macinazione dei chicchi, al termine della setacciatura, si ottengono le farine (farine di tipo 00, chiamate anche ore, di tipo 0,1,2 e farina integrale, a seconda della quantit di crusca an- cora presente), farine bianche (abburattate all80-75%), integrali (al 92%); semola o semolino sono invece i prodotti della macina- 37 zione dei grani duri utilizzati per le paste alimentari. Il frumento possiede qualit rimineralizzanti; antianemiche e antiarteriosclerotiche, utile in caso di stipsi e colite ed partico- larmente indicato durante laccrescimento. Grano saraceno (Fagopyrum esculentum) una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Poligonacee, a cui appartiene anche il rabarbaro, e, al pari della quinoa, un cereale, non una graminacea come riso, avena, orzo, ecc. I mongoli dallAsia centrale, oppure i turchi dalla penisola balcanica, forse entrambi, la importarono in Europa. Ha forte resistenza ai climi rigidi e freddi e ai terreni poveri; dal 1600 si diffusa soprattutto nel territorio alpino. In Italia la coltivazione purtroppo sempre pi rara. Dai ori del grano saraceno si ottiene un particolare tipo di miele dal profumo intenso, dal colore rossastro e dal gusto lie- vemente amaro e caramellato. Di questa pianta si usano i semi scuri, da cui si ottiene una farina caratterizzata da un colore gri- gio-bruno, dallaspetto poco rafnato e dal sapore acre. Tradi- zionalmente veniva impiegata nella preparazione della polenta con una quantit pari di farina di mais (farina bigia), ma ottima per realizzare primi piatti e dolci. La farina di grano saraceno possiede ottime caratteristiche nutrizionali: un elevato contenuto proteico (14,1% contro 9,2% del frumento tenero e 8,5% della farina di mais), con abbondanza dellaminoacido essenziale lisi- na, ma anche di bra e di minerali. Utile in caso di celiachia per- ch privo di glutine. Kamut (Triticum turgidum) Scoperto migliaia di anni fa nella cosiddetta mezzaluna ferti- le, la zona situata tra Egitto e Mesopotamia, il suo nome deriva da kamoet, che in lingua egiziana antica signicava anima della terra. un antenato del grano duro moderno, come il farro lo del grano tenero, caratterizzato da sapore intenso, di elevata digeri- bilit; in soggetti ipersensibili rappresenta un ottimo sostituto al frumento; si consuma sotto forma di chicchi, farina, cous cous, pasta e biscotti. Il grano kamut coltivato esclusivamente con metodo biologico ed molto resistente alle avversit ambientali. Il valore energetico superiore a quello degli altri cereali, cos come il contenuto in nutrienti (15-40% in pi di proteine rispetto 38 al grano, percentuali elevate di magnesio, zinco e selenio, vitami- na E, lipidi e acidi grassi insaturi). Mais (Zea mays) Il granoturco o mais si ottiene da una pianta originaria del Messico, diffusasi in Europa dopo il 1492; vegeta bene nei cli- mi temperati. Mediante molitura, dalle cariossidi si ottengono semole e farine non adatte alla panicazione in quanto prive di glutine, che vengono consumate sotto forma di polenta o focacce (tortillas messicane). Per lelevato contenuto in grassi tende facil- mente a irrancidirsi, inoltre pu ammufre in presenza di umi- dit. Dal germe del mais viene estratto un olio ricco di tocoferoli (100 mg/100 g) e di acidi grassi insaturi. Manioca (Manihot esculenta) una pianta originaria della regione amazzonica: tupi nella lin- gua brasiliana indica un tubero appartenente alla famiglia delle Euphorbiacee, coltivato da migliaia di anni per lelevato contenu- to in amido. La radice di questa pianta la parte edibile, ricca di amido (35%), ma carente in altri nutrienti e priva di grassi. Miglio (Panicum miliaceum) un cereale molto antico, originario dellAsia centro-orienta- le, coltivato anche dagli antichi Egizi. Difcilmente pu essere consumato integrale per via del rivestimento duro, difcilmente masticabile e digeribile; decorticato si presta alla preparazione di numerose ricette, ha un sapore dolce e leggero. Non contiene glutine, lunico cereale alcalinizzante. Orzo (Hordeum vulgare e Hordeum sativum) Diffuso a tutte le latitudini per la sua capacit di adattarsi a cli- mi freddi e terreni poveri, appartiene al genere Hordeum, famiglia delle Graminacee, si presenta come un granello lucido, compat- to, di colore paglierino, simile a quello del frumento; i granelli possono essere macinati per ottenere una farina da integrare a quella di frumento. La variet degli orzi coltivati si pu classica- re in una sola specie, Hordeum sativum. Lorzo usato come orzo perlato (privo delle giumelle), o come orzo diastasato, o malto: lorzo diastasato si ottiene umidicando i granelli per favorire la germinazione del seme, in modo da ottenere lattivazione degli Licenza edgt-362-576538-33330 rilasciata il 01 2013 a Luciano Michielin 39 enzimi che procedono alla saccaricazione dellamido. Lorzo diastasato viene utilizzato nellalimentazione dei bambini e nella fabbricazione della birra. La coltura dellorzo conosciuta n dalla preistoria, e soltan- to a partire dal sedicesimo secolo venne sostituita da quella del frumento, da cui si poteva ricavare una farina facilmente pani- cabile. Con lorzo si pu preparare un decotto dalle propriet emollienti. Quinoa (Chenopodium quinoa) La quinoa appartiene alla famiglia delle Chenopodiacee, ric- ca di proteine, vitamine e sali minerali. Da oltre 5.000 anni viene coltivata a 4.000 metri sul livello del mare, sugli altipiani delle Ande, dove cibo essenziale per le po- polazioni. Produce una spiga ricca di semi rotondi, simili a quelli del miglio. un simbolo di biodiversit; ottima fonte di proteine vegetali, non contiene glutine. Rappresenta unottima alternativa ad altri cereali, si utilizza principalmente in grani ed adatta alla preparazione di zuppe e insalate fredde. Riso (Oryza sativa) Dopo il frumento, il cereale pi utilizzato nel mondo; in In- dia, Cina, Giappone e Indocina rappresenta lalimento base. Per gli orientali ha origini divine. Si articola in diverse specie, quella pi conosciuta ed estesa- mente coltivata lOryza sativa, asiatica, di cui sono conosciute e coltivate tre sottospecie: indica, javanica, japonica, che si diver- sicano per variet del prodotto e diverso adattamento al clima. Riso bianco: deriva dal riso bruno sottoposto alla sbiancatura, che consiste nellallontanamento dal pericarpo. A seconda del grado di sbiancatura si ottengono le diverse qualit: semirafna- to, rafnato di I, II, III qualit. Riso brillato: deriva dal riso bianco sottoposto a brillatura, su- bisce operazioni di spazzolatura, lucidatura e copertura con glu- cosio e talco, nalizzate a rendere i chicchi pi brillanti. Il riso brillato sottoposto a innumerevoli trattamenti che lo impoveri- scono di proteine, sali minerali, grassi e bra grezza, senza pensa- re alle contaminazioni che subisce durante questo processo in cui Licenza edgt-362-576538-33330 rilasciata il 01 2013 a Luciano Michielin 40 vengono utilizzati oli inodori e insapori, come quello di vaselina (derivato dal petrolio) e da glucosio e da talco (che ha una strut- tura molto simile allamianto); per questo si suggerisce di consu- marlo integrale (sbramato o risone), cio privato solamente della lolla (la parte pi esterna del chicco, non commestibile). Il riso un alimento energetico molto digeribile, abbassa la pressione sanguigna, cura colite e fermentazione intestinale, in- sufcienza renale e obesit. Riso grezzo, o risone o paddy: costituito dalle cariossidi rivestite dalle glumette. Riso sbramato, o riso bruno o riso grezzo: sottoposto allopera- zione di sbramatura, ovvero di separazione dalle glumette (pulo- ne o lolla). Il colore bruno delle cariossidi dovuto al pericarpo. Sag una fecola che si estrae dal midollo di alcune specie di palme (genere Metroylon, Cycas e Phoenix) spontanee o coltivate in zone equatoriali e tropicali. Nelle isole dellOceania lalbero del pane la palma di sag: con il midollo contenuto nel tronco si ottie- ne il sag, pasta granulosa ricca di amido; sempre dal midollo di unaltra palma, palma di cafro o del pane, tipica dellAfrica orientale, si ottiene la polpa da cui, una volta cotta, si ottiene il pane di cafro. Segale (Secale cereale) La segale, genere Secale, botanicamente simile al frumento, viene coltivata nei paesi del Nord Europa dove non cresce il fru- mento. La sua composizione simile a questultimo, con il quale viene utilizzata per la panicazione: il pane ha colore scuro e sa- pore acidulo caratteristico. La segale priva di glutine. Sorgo (Sorghum vulgare) stato uno dei primi cereali a essere coltivato, inizialmente in Africa, poi in Asia ed Europa, pi recentemente in America e Australia. Come alimento per luomo viene utilizzato sotto forma di granella e farina; essendo privo di glutine pu essere impiegato nella preparazione di alimenti per celiaci. Triticale (Triticosecale Wittmack) Incrociando grano duro con segale si ottiene un nuovo genere 41 ibrido, il triticale, con particolari caratteristiche simili a quelle del frumento (elevato tenore proteico e rendimento in chicchi) e della segale (resistenza e contenuto in lisina). La farina si usa nella preparazione di torte e biscotti. Legumi Appartengono alla famiglia delle Papilionacee; i semi possiedo- no un valore energetico comparabile a quello dei cereali, ma un contenuto proteico pi elevato. Esistono in numerose variet di ge- neri. Hanno propriet alcalinizzanti, essendo in grado di neutraliz- zare acidi prodotti durante il metabolismo delle carni, che contri- buiscono a mantenere il pH interno nei giusti limiti, per cui se ne consiglia un uso frequente (almeno due volte a settimana). Dalla scienza antropologica si apprende che luomo sopravvissuto in tutti i continenti che ha popolato, beneciando di una associazione di cereale-legume: mais e fagioli in America, riso e soia in Asia, grano con piselli e lenticchie in Europa e in tutta larea del Mediterraneo. Arachide (Arachis hypogea) Si differenzia dagli altri legumi per lelevato tenore lipidico dei semi da cui si estrae lolio. Cece (Cicer arietinum) Di origine antichissima, i ceci vengono coltivati nei climi caldi e asciutti. In Oriente esistono varie specie del genere Cicer. Tra i legumi sono quelli che presentano un pi elevato contenuto di grassi e sono ottima fonte di minerali. Possiedono propriet diuretiche e antisettiche. Dai ceci si ottiene una farina che pu essere impiegata nella preparazione di pasta fresca, di crespelle, e della famosa farinata. Cicerchia (Lathyrus sativus) un legume minore, che viene coltivato in India e in altri paesi asiatici e in alcune zone dellItalia centrale. Il consumo, che an- drebbe rivalutato, stato abbandonato per il basso rendimento nella coltivazione e per la presenza di una sostanza tossica, peral- tro non pi rilevata nella selezione delle moderne sementi. Le 42 cicerchie si trovano unicamente secche e vanno consumate solo dopo un ammollo prolungato prima di essere cotte. Fagiolo (Phaseolus vulgaris) Conosciuti praticamente da sempre, al punto che difcile sta- bilirne un luogo di origine, i fagioli erano sicuramente coltivati e consumati dagli antichi Romani; nel suo ricettario De re coquinaria Apicio parla di faseoli e di cicer, ceci fritti cosparsi di salsa acida e mosto cotto. Come piselli, lenticchie, ceci, fagioli, soia, fave, azuki e lupini, sono una ricchissima fonte di proteine vege- tali, vitamine e sali minerali. Esistono numerosissime variet di fagioli (oltre 300), di cui, tra le pi pregiate: borlotti, spagnuoli, dallocchio o di Odessa. Pos- sono venire seccati e conservati senza perdere nulla sia in sapore sia in propriet nutritive. Fava (Vicia faba) Pianta coltivata n dai tempi pi antichi in tutte le regioni del Mediterraneo. Le fave si consumano sia fresche (ottime abbinate al pecorino) sia secche nella preparazione di zuppe e minestre. Lenticchia (Vicia lens) La coltivazione risale alla preistoria; la pianta, originaria dei paesi mediterranei, da sempre compare fra gli ingredienti dei piatti tradizionali di queste regioni. Lelevato contenuto di cellu- losa ne sconsiglia il consumo in caso di colite e dispepsia, renden- dola invece raccomandabile nei casi di stipsi. Pisello (Pisum sativum) La pianta originaria dellAsia Minore. I piselli maturano alli- nizio della primavera, ma la possibilit di conservarli ne garanti- sce lutilizzo in ogni stagione. Vengono classicati in base alla loro grandezza: medi, ni, nissimi; pi grandi sono e meno teneri si presenteranno. I baccelli si utilizzano in preparazioni di zuppe e brodi. Esistono in molte variet e ricorrono nella preparazione di zuppe e contorni. Soia (Soja hispida) In Oriente coltivata su ampia scala da tempi remotissimi, ed stata denita legume del miracolo, in quanto i suoi semi sono 43 unottima sorgente di olio, di proteine, di carboidrati, di fosfati- di e di piccole percentuali di steroli e tocoferoli; non contiene amido. Taccola (Pisum sativum) Le taccole o piattoni sono una particolare variet di piselli, dei quali si consuma anche il baccello, infatti sono chiamati anche piselli mangiatutto. Hanno un alto contenuto in ferro, carote- ni, vitamina C e bre. Contenendo una discreta quantit di pro- teine, sono indicate nella preparazione di ottimi piatti unici. Germogli di cereali, legumi e altre specie vegetali Per germogli si intendono i semi germogliati di cereali, legumi e altre specie vegetali; sono un cibo fresco, facile da ottenere, unottima fonte di sostanze nutritive e di facile digestione. Sono lesempio della straordinaria capacit della natura di produrre energia che luomo pu sfruttare a basso costo. Si possono far germogliare moltissimi semi: frumento, soia verde, miglio, ceci, fagioli, lenticchie, riso integrale, avena, orzo, farro, crescione, ra- vanello, nocchio, carota, ecc.; quelli di legume si consumano crudi o leggermente passati al vapore per pochi minuti. consi- gliabile fare periodicamente una cura di quattro settimane con grano o con soia verde germogliata (due cucchiai da caff nellin- salata, la dose per una persona). Grani germinati e altri germogli sviluppati sono stati utilizzati sin dallantichit come cibo rigeneratore e terapeutico; nel 2700 a.C. nel Pen Tsao o Grande erbario della medicina cinese si raccoman- da luso dei germogli per disturbi digestivi, macchie della pelle, crampi, edemi e dolori articolari. Frutta, verdura, ortaggi Nella dieta Kousmine viene ribadita limportanza nutrizionale di questi alimenti che andrebbero inseriti abitualmente nella die- ta quotidiana per il notevole contenuto in vitamine, sali minerali, bra, acidi organici e antiossidanti e, non da ultimo, per il senso 44 di saziet che conferiscono con un limitato apporto calorico. importante ricordare che la frutta raggiunge il massimo del- le qualit gustative e nutritive a completa maturazione e che quindi consigliabile consumare esclusivamente frutta di stagione; lo stesso principio vale anche per ogni altra verdura e ortaggio. La frutta svolge unazione rinfrescante, diuretica e dissetante; gli acidi organici contenuti si ossidano rapidamente formando acido carbonico che a sua volta former carbonati e bicarbonato di sodio e di potassio, necessari per abbassare il tasso di acidit del sangue, funzione alcalinizzante. Un breve accenno alla frutta oleosa, interessante dal punto di vista energetico e nutrizionale per lelevato contenuto in lipidi e calcio: nelle popolazioni pi povere di un tempo suppliva infatti alla carenza del latte e dei suoi derivati. Le mandorle, ad esempio, sono un ottimo concentrato di minerali (ferro, calcio, fosforo, rame, magnesio) utile nella prevenzione di molte malattie come infarto, steatosi epatica, Alzheimer, e fonte di acidi grassi Ome- ga-6 e Omega-3, oltre alla vitamina E; nutrizionalmente sono su- periori ad altra frutta secca. Presso gli Ebrei la mandorla considerata simbolo di nuova vita, il frutto di un albero antichissimo, citato gi nella Bibbia, dotato di un durissimo guscio protettivo; considerato simbolo di verginit, viene infatti trasformato in confetto per i matrimoni; Plinio e Plutarco lo consigliavano contro le ubriacature. A questa vasta categoria di alimenti si possono aggiungere le alghe marine o verdure di mare, che dovrebbero essere consu- mate pi frequentemente essendo lunico alimento in grado di sostituire il pesce per il contenuto in acidi grassi Omega-3. Contengono inoltre iodio, calcio, fosforo, sodio, potassio, ma- gnesio, zolfo, ferro, zinco, rame, oro, cobalto e altre sostanze mi- nerali, vitamine A, C, D, E, F, K, PP, oltre a quelle del gruppo B, clorolla e alcuni aminoacidi essenziali, in percentuale da 10 a 20 volte superiore rispetto alle verdure di terra. Altre fonti indirette di grassi Omega-3 sono la portulaca, lolio di lino, lolio di noce e lolio di soia. La frutta e le verdure sono la migliore fonte di vitamine e mi- nerali in rapporto speciale con il nostro organismo da cinque mi- lioni di anni! 45 Alghe Le alghe hanno propriet rimineralizzanti, antianemiche; aiu- tano a prevenire e curare vari disturbi circolatori, cellulite, arte- riosclerosi, ipertensione; favoriscono il ricambio e lattivit ghian- dolare. Molte alghe (Arame, Nori, dal sapore particolarmente delicato) possiedono la capacit di potenziare lattivit degli en- zimi epatici, disintossicando cos lorganismo; gustandole, il loro sapore ci fa ricordare il mare. Esistono vari tipi di alghe: Wakame: particolarmente indicata in casi di carenza di cal- cio, minerale di cui risulta particolarmente ricca; Hiziki: ha una consistenza carnosa e un sapore asciutto, viene consigliata per condire, insieme ad altre verdure, pasta e riso; Arame: di sapore dolciastro, utilizzata cruda nella prepara- zione di insalate o cotta, come contorno; Nori: dal sapore molto delicato, usata nella preparazione del sushi. Si pu tostare e sbriciolare sulle pietanze. unalga bruna ricca in minerali, facilita la digestione e rende i legumi pi teneri, per cui viene abbinata a questi nelle ricette; Kombu: ottima per insaporire piatti di riso e di verdure. Con- tiene acido alginico, sostanza in grado di legare metalli pesanti (mercurio, cadmio, piombo) favorendone leliminazione. Asso- ciata ai legumi, ne migliora cottura e digeribilit. Ha la propriet di proteggere le mucose e facilitare il transito dei residui di cibo indigerito ed indicata in caso di reusso gastro-esofageo. Oli Il trattamento industriale degli oli prevede lestrazione a caldo mediante vapore acqueo a temperature di 160-200C: in questo modo dai grani si estrae l80% di sostanze grasse; gli oli ottenuti con questo procediemnto sono caratterizzati da odori particolar- mente sgradevoli, per cui vengono successivamente sottoposti a rafnazione e deodorazione. Per una maggiore resa, si procede a una successiva estrazione con esano, un solvente chimico; il prodotto viene quindi sottoposto a un processo di distillazione per separarlo dai residui che potrebbero rimanere nellolio. Gli 46 oli cos ottenuti, completamente privi di sapore e di odore, sono considerati morti e si conservano, senza attenzioni, sia in con- tenitori di plastica che di vetro; in particolare se ne favorisce il processo di ossidazione con il conseguente irrancidimento. Prima della seconda guerra mondiale gli oli venivano estrat- ti esclusivamente a freddo, decantati e ltrati senza ricorrere a procedimenti chimici; gli oli cos ottenuti si deniscono di prima spremitura a freddo. Identicati come vivi, vanno conservati in bottiglie opache e scure, in frigorifero, altrimenti irrancidiscono; si alterano se esposti alla luce. Con questo procedimento manten- gono pressoch inalterate le propriet nutrizionali, che consisto- no nel contenuto in acidi grassi polinsaturi: acido linoleico, alfa e gamma-linolenico (questultimo nellolio di enotera e di borra- gine), acido di-omo-gamma-linolenico e acido arachidonico. La vitamina E presente svolge una notevole azione antiossidante. Semi e frutti di numerose specie vegetali, oltre allolivo, con- tengono quantit di olio tali da renderne conveniente lestrazio- ne. Gli oli di semi di noce, di girasole, di mais, di soia, di germe di grano, di lino, sono caratterizzati da un elevato contenuto in acidi grassi essenziali, in particolare acido linoleico, e presentano qua- lit organolettiche gradevoli. Se ne consiglia lutilizzo a crudo. Di germe di grano Contiene la vitamina E come alfa-tocoferolo, loctacosanolo, alcol lipidico a lunga catena e acidi grassi polinsaturi principal- mente rappresentati dallacido linoleico (55-60%). La vitamina E stata scoperta nel 1922 proprio nel germe di grano e soltanto nel 1959 denita essenziale per luomo. Di girasole ricavato dai semi di Helianthus annuus (famiglia delle Com- posite, a cui appartengono anche il crisantemo, la dalia, la lattu- ga), contiene acido linoleico 52-68% e soltanto 0,2-0,7 di acido alfa-linolenico. Di lino Ricco di acido gamma-linolenico, rispetto agli altri oli, quello di lino molto fragile e irrancidisce facilmente. Al ne di evitar- ne lossidazione, deve essere mantenuto lontano dalla luce e, una volta aperta la bottiglia, conservato in frigorifero. Se ne consiglia 47 lutilizzo nella preparazione della crema Budwig. Contiene acido alfa-linolenico (capostipite della serie Omega-3) 45-50% e acido linoleico 15%. Extravergine di oliva Lolio extravergine di oliva il prodotto dellestrazione delle olive, tramite semplice operazione di separazione dellolio dal frut- to, senza lutilizzo di sostanze estranee, esclusivamente mediante processi meccanici. composto prevalentemente da trigliceridi; gli acidi grassi pi rappresentati sono loleico, il linoleico e il palmiti- co; contiene anche provitamina A e tocoferoli (vitamina E). Questi ultimi, grazie allelevata azione ossidante, consentono la conserva- zione del prodotto anche per lunghi periodi di tempo, comunque sempre al riparo dalla luce. Tra i numerosi composti antiossidanti presenti vi sono tosteroli e fenoli, che proteggono i linfociti dai radicali liberi; in maggior concentrazione il secoiridoide oleuro- peina (OE), il tirosolo e lidrossitirosolo (HT). Lolio extravergine doliva possiede numerose propriet e qualit speciche: ha funzione energetica, specie per il musco- lo striato; trasporta vitamine liposolubili; rende pi gradevoli e appetibili i cibi; il pi digeribile tra gli oli; contiene la moleco- la oleocantale con effetti analgesici e antinammatori; presenta caratteristiche nutrizionali ottime, grazie al suo costituente pi rappresentato: lacido oleico. Lacido oleico efcace nello stimolare la secrezione biliare (ef- fetto colecistocinetico), indispensabile per lassorbimento lipidico, azione questa addirittura esaltata dal riscaldamento, che inuisce solo limitatamente sulla composizione dellolio, diversamente da quanto accade agli altri oli di semi che, alle alte temperature, su- biscono notevoli alterazioni. Lolio extravergine di oliva utile in caso di stipsi, poich provoca la contrazione della cistifellea e atti- va la peristalsi dellintestino tenue; in caso di ulcera e gastrite, in quanto riduce lipersecrezione acida e lipermotilit; facilita las- sorbimento del calcio da parte dellintestino; stimola la secrezione pancreatica. La sua importanza nelle ricette dovuta alla capacit di tollerare le pi alte temperature di cottura, senza andare in- contro alla formazione di sostanze altamente tossiche (perossidi e polimeri) per fegato, stomaco, reni e apparato cardiocircolatorio, come tutti gli altri grassi vegetali. Ma gusto, sapore e caratteristiche nutrizionali dellolio di oliva sono esaltate nellimpiego a crudo. 48 Semi oleosi Di lino Contengono lignani, considerati potenti antitumorali (seno e utero); potrebbero contenere tracce di derivati dellacido ciani- drico, ma in quantit cos irrilevanti da non creare problemi. Di sesamo Molto usati nella cucina orientale (tahin, burro di sesamo), sono ricchi di proteine, minerali (calcio, fosforo, magnesio, fer- ro) e vitamine (B1, B2 e PP). Si utilizzano come condimento nelle verdure o come aromatizzanti. Di zucca Impreziosiscono pane e altri prodotti da forno, insalate o altre verdure. Sono considerati antitumorali. Carne, pesce, uova Fonte di proteine animali, apportano aminoacidi essenziali; si consiglia di alternarne e moderarne il consumo, dando la pre- ferenza alle carni bianche e al pesce. Rappresentano un alimen- to primordiale per la specie umana; luomo primitivo viveva di caccia, pesca e raccolta, mentre le popolazioni insulari e costiere seguivano unalimentazione a base di pesce. Il pesce unottima fonte di proteine di facile digeribilit e di alto valore biologico, di minerali e vitamine. Particolare la composizione della frazione lipidica: a differenza degli altri aci- di grassi di origine animale o vegetale infatti, quella di pesce ne contiene in linea di massima una pi ampia variet, oltre a una notevole concentrazione di acidi grassi polinsaturi a catena lun- ga, e signicative quantit di EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico); questi acidi grassi Omega-3, pre- senti anche nel toplancton, hanno come capostipite lacido alfa- linolenico. 49 Latte, yogurt e formaggi Questo gruppo di alimenti fornisce principalmente proteine e li- pidi a elevata qualit biologica, vitamine, calcio e altri sali minerali. preferibile consumare il latte fresco, intero, biologico, che offre pi garanzie in termini di assenza di pesticidi usati in agri- coltura, residui di metalli pesanti, quali piombo e altre sostanze inquinanti, oltre a farmaci somministrati durante lallevamento dellanimale (antibiotici, ormoni, vitamine, ecc.). Lo yogurt un latte fermentato grazie allazione di bacilli, un alimento diverso dal latte da cui deriva, in quanto i batteri che tra- sformano il latte in yogurt lo predigeriscono nella componente proteica e lattosica, con la formazione di acido lattico. I formaggi derivano dal latte per coagulazione della caseina. Zuccheri e miele Lo zucchero si ricava dal fusto della canna da zucchero o dalle radici della barbabietola, attraverso un processo di rafnazione; privo di vitamine e minerali e altri fattori nutritivi che si trovano naturalmente presenti nelle piante da cui viene estratto; uno degli alimenti pi acidicanti. Lo zucchero rafnato favorisce nellintestino una proliferazio- ne batterica (coli bacillare) e la produzione di acido ossalico (fa- vorente reumatismi). Lo zucchero integrale di canna da agricoltura biologica viene prodotto con un metodo artigianale semplice: si spremono le canne e se ne concentra il succo per evaporazione dellacqua, i residui di canna, bagassa, sono usati come combustibile: vengono cos trattenuti principi nutritivi (sali minerali, in particolare fer- ro), che normalmente si perdono nella rafnazione dello zucche- ro bianco. Il colore scuro e laspetto non cristallino sono dovuti alla naturale presenza di melassa; lo zucchero di canna ha sapore intenso e un leggero retrogusto di liquirizia che conferisce un aroma particolare a dolci, macedonie e yogurt. Lassunzione di zuccheri rafnati un fattore importante nella genesi dellaterosclerosi; cibi a elevato contenuto in zuccheri, se 50 assunti da soli, procurano un rapido innalzamento dei livelli di glicemia, inducendo un picco di insulina: laumento dellinsuli- nemia associato a un incremento dei livelli dei trigliceridi, del colesterolo e della pressione ematica. Il miele un alimento naturale, prodotto dallelaborazione, a opera delle api, del nettare di molti ori e di altre secrezioni di piante. Ricorreva nella preparazione di molte ricette o come dol- cicante, no a che non venne importato in Europa lo zucchero di canna e successivamente, nel 1700, non inizi la lavorazione della barbabietola. Condimenti, alcol e nervini Sono alimenti di cui necessario limitare il consumo al minimo indispensabile. Un cibo grasso pi palatabile, ossia gradevole al palato e al gusto, richiede meno masticazione e induce meno rapidamente il senso di saziet. Tra i condimenti sono da preferire gli oli spremuti a freddo. Il vino non necessario, ma un consumo moderato non scon- sigliabile, in quanto stimola la secrezione gastrica ed esercita un debole potere astringente, dovuto al contenuto di tannino (mag- giore nei vini rossi giovani e minore in quelli bianchi invecchiati): per un uso abituale si suggerisce un bicchiere di vino a pasto per gli uomini e uno al giorno per le donne. Il vino contiene resveratrolo, una sostanza dalle riconosciute propriet antiossidanti e antinammatorie, vasorilassanti con ef- fetti antinvecchiamento. Erbe aromatiche e spezie
Tra le pi comuni erbe aromatiche troviamo basilico, prezzemolo, dragoncello, erba cipollina, maggiorana, timo, lauro, menta, origa- no, salvia, rosmarino; tra le spezie ricordiamo cannella, anice, chiodi di garofano, zafferano, noce moscata, pepe, peperoncino, ginepro. Sia le spezie sia le erbe aromatiche contengono svariati nu- trienti, ma il dosaggio e lutilizzo limitato ne rendono irrilevante 51 il potere calorico e nutrizionale; condividono la propriet di sti- molare la secrezione digestiva e di migliorare lappetibilit dei cibi; in alcuni casi ritardano lirrancidimento di alimenti che con- tengono grassi. Gli aromi sono dovuti alla presenza di sostanze volatili e non, di resine, alcol, oli, ecc. Se ne consiglia un uso moderato, soprattutto per quanto ri- guarda le spezie. Fiori I ori possono essere utilizzati in varie preparazioni gastrono- miche come semplice complemento estetico, ma anche per con- ferire aromi particolari (mielato, muschiato, fruttato, speziato). Sale Aggiungerlo agli alimenti unabitudine relativamente recen- te nella storia delluomo (5-10.000 anni fa). Dalla storia si apprende che il sale fu scoperto seguendo gli animali che riuscivano a trovarlo in piccole quantit o addirittura in giacimenti: l luomo costruiva i propri villaggi; era considera- to un bene prezioso e lo si utilizzava come moneta, per pagare i soldati (salario). Nellodierna societ il consumo giornaliero di sale decisa- mente elevato; gli effetti negativi furono osservati, gi nel 1700 a.C., da un medico cinese. Un consumo eccessivo favorisce liper- tensione arteriosa, incrementando i rischi di malattie al cuore, ai vasi sanguigni, ai reni; intensica lescrezione urinaria di calcio con possibile rischio di osteoporosi e formazione di calcoli renali; pu predisporre alla ritenzione idrosalina e allinsorgenza di tu- mori allo stomaco. LINRAN consiglia di non superare la quantit/die di 6 grammi di sale (o 2,4 g di sodio); il sale composto dal 40% di sodio Na+ e dal 60% di cloro Cl-, quindi un grammo di sodio equivalente a 2,55 grammi di sale. Una riduzione ha effetti universalmente riconosciuti nei con- 52 fronti delle patologie sopraddette, e anche la capacit di ripristi- nare una sensibilit gustativa primitiva. Per diminuirne lapporto si possono insaporire i cibi ricorren- do alle alghe o al gomasio, tipica preparazione della cucina ma- crobiotica, costituita da sale marino integrale e semi di sesamo, o ripiegare sulluso di erbe aromatiche e spezie. N U T R I E N T I Per quanto illimitati nel numero siano i prodotti alimentari, siano essi naturali o trasformati, le sostanze di cui sono costituiti sono riconducibili a tre grandi gruppi: glucidi o carboidrati, lipi- di o grassi e proteine o protidi; a questi vanno aggiunti vitamine, minerali e acqua. Glucidi Conosciuti anche come carboidrati o zuccheri, rappresentano la parte preponderante della nostra alimentazione (70%); sono costituiti da carbonio, idrogeno e ossigeno; la loro funzione prin- cipale energetica, infatti forniscono energia di pronto impie- go da bruciare rapidamente (4 Cal/g). Il glucosio il glucide siologico per eccellenza, in quanto si trova nel sangue in concentrazioni relativamente costanti. Lipidi Anche i grassi esercitano unazione energizzante, forniscono cio pi calorie rispetto ai glucidi (9 cal/g). Rappresentano lele- mento attraverso il quale viene immagazzinata energia nel nostro organismo (tessuto adiposo), partecipano a funzioni indispensa- bili per la vita: sono precursori di composti come gli ormoni e il veicolo indispensabile per lassorbimento delle vitamine liposolu- bili (A, D, E, K); sono inoltre utili alla termoregolazione. 53 Si possono suddividere principalmente in due categorie: grassi di origine animale e grassi di origine vegetale; dal punto di vista chimico si suddividono in saturi e insaturi: i primi contenuti in carni, latte e derivati, lardo, strutto, olio di cocco e di palma; i secondi, soprattutto di origine vegetale, comprendono monoin- saturi (contenuti nellolio di oliva) e polinsaturi (come, ad esem- pio, quelli contenuti negli oli di semi). Gli acidi grassi polinsaturi della serie Omega-3 e Omega-6 sono considerati indispensabili per il corretto sviluppo cerebrale nellinfanzia e utili per la prevenzione di malattie cardiovascolari in et adulta. Proteggono dalla colesterolemia elevata, mantenen- do elastiche le pareti dei vasi sanguigni, e regolano il processo di produzione delle prostaglandine, sostanze coinvolte nel processo aterosclerotico. Il nostro organismo non in grado di sintetiz- zarli. La serie Omega-3 comprende acido eicosapentanoico EPA, docosaesaenoico DHA, presenti esclusivamente nel pesce e nel- le alghe marine; acido alfa-linolenico ALA, presente in elevate quantit nellolio di semi di lino e di altre specie vegetali. Lapporto giornaliero di Omega-3 compreso tra 0,8 e 1,5 grammi a seconda dellet e del sesso ed necessario per rie- quilibrare nellorganismo il rapporto fra questi importantissimi acidi grassi essenziali e gli Omega-6, di cui sono invece ricchi molti alimenti di uso comune (Omega-3-1/Omega-6-5). La dieta moderna, soprattutto in Occidente, sempre pi ricca di grassi saturi o polinsaturi di origine animale e sempre pi povera degli Omega-3 di origine marina e vegetale. Questo nisce per sbilan- ciare il rapporto ottimale tra grassi saturi e insaturi, e ancor di pi tra Omega-6 e Omega-3, aumentando il rischio di aterosclerosi e malattie cardiovascolari. EPA e DHA sono presenti in quantit apprezzabili solo nella porzione grassa del pesce e nelle alghe verdi azzurre contenute nel plancton: i pesci che se ne nutrono sono conseguentemente fonti effettive di Omega-3. Purtroppo oggi l80% del pesce consu- mato di allevamento per cui il contenuto di Omega-3 si note- volmente ridotto; mentre lacido alfa-linolenico, che ha propriet non del tutto sovrapponibili, ma simili agli altri due, si trova anche in altri tipi di alimenti: noci (6,64 g/100 g), olio di soia (7,6 g/100 g), nocciole, olio di mais, colza, girasole; nelle verdure a foglia ver- de, nelle alghe, ma soprattutto nellolio di semi di lino (50 g/100 g). I semi di lino, ingredienti della crema Budwig, non sono oggi 54 alimento di uso comune nella dieta mediterranea; invece gli anti- chi Romani li utilizzavano abitualmente come condimento. Gli acidi grassi Omega-6 sono contenuti nellolio di girasole, nel mais e nei vinaccioli. Sono sensibili al calore, quindi si racco- manda di consumarli a crudo, al ne di evitare la produzione di radicali liberi. Proteine Le proteine sono sostanze complesse, composti organici costitu- iti da carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto e zolfo, le cui unit costi- tuenti sono venti aminoacidi. Lorganismo in grado di procurar- si alcuni di essi attraverso la trasformazione di altre sostanze; altri, detti appunto aminoacidi essenziali, devono essere introdotti con la dieta. Le caratteristiche di una proteina sono determinate dal numero e dal tipo di aminoacidi in essa contenute e dalla posizio- ne di ciascun aminoacido nella catena; cos la possibilit di forma- re tipi di proteine praticamente illimitata. Lorganismo umano ne contiene migliaia, ognuna con caratteristiche speciche. Le proteine sono di origine animale (carne, pesce, latte e deri- vati, uova) e vegetale (cereali e legumi in particolare); le animali contengono aminoacidi essenziali in maggiore quantit; lutilizzo di proteine vegetali di diversa origine nella preparazione di un unico piatto, procedimento utilizzato dalle popolazioni mediter- ranee, permette di superare la carenza in aminoacidi essenziali delluno o dellaltro alimento, elevando la qualit nutrizionale della pietanza (pasta e fagioli, riso e lenticchie, ecc.). La funzione delle proteine preminentemente plastica, ma riveste anche un ruolo energetico (fornendo 4 kcal/g). Minerali Sono metalli e metalloidi semplici, presenti in piccolissima quantit nellorganismo; intervengono nelle reazioni enzimati- che e metaboliche accelerandole positivamente. Sono numerosi e ciascuno di essi svolge una funzione specica. 55 Vitamine Kazimierz Funk (1884-1967) coni il termine vitamina nel 1912 dopo aver isolato il principio attivo della dieta dellammi- raglio Takaki, rappresentato dalla vitamina B1 o tiamina. Cos via via si isolarono tutte le altre vitamine: la prima del tipo D nel 1922 da E.V. Mc Collum; la vitamina C o acido ascorbico nel 1928 da Albert Szent-Gyorgyi (1893-1986), a cui nel 1937 fu assegnato il premio Nobel. La maggior parte delle vitamine conosciute attual- mente furono identicate tra il 1910 e il 1950. Sono composti organici non sintetizzabili dallorganismo ma indispensabili, che devono perci essere introdotti quotidiana- mente con la dieta; si disperdono facilmente, sono fotosensibili e termolabili. Alcuni accorgimenti necessari a ridurne il pi possi- bile le perdite sono: scegliere alimenti freschi, di stagione, provenienti da coltiva- zioni biologiche e possibilmente del territorio; evitare il consumo di primizie; utilizzare la minima quantit di acqua per la cottura dei vege- tali e recuperarla; diversifcare la qualit dei cibi; consumare preferibilmente alimenti crudi o appena cotti. Unalimentazione ricca in ortaggi e frutta (almeno 5 porzioni tra frutta e verdura al giorno, ve a day) una fonte naturale di an- tiossidanti la cui carenza porta a malattie, che possono tuttavia re- gredire con una pronta somministrazione della vitamina carente. In alcune condizioni siologiche e patologiche diventa neces- sario supplementare la dieta, in modo mirato, con integratori alimentari ben bilanciati. Il ricorso a complementi vitaminici rap- presenta una scelta preventiva lungimirante nellanziano con po- lifarmacoterapia in corso e nello sportivo durante lesposizione alla luce solare. Distinguiamo due classi di vitamine in base alla loro solubilit e quindi assorbibilit: 56 vitamine idrosolubili: gruppo B e vitamina C. In genere non formano delle riserve, necessario introdurle di continuo e regolarmente; vitamine liposolubili: A, D, E, K. Possono formare delle riserve nellorganismo, conseguente- mente i sintomi da carenza si manifestano a distanza di tempo. Contrariamente alle altre, la vitamina K sintetizzata nellintesti- no ad opera della ora batterica intestinale. Acqua Chi vuol dellacqua chiara, vada al fonte: un vecchio adagio toscano dice cos. Unacqua chiara sgorga direttamente dai ru- binetti di casa nostra, ricordandoci che minerale non sempre necessariamente sinonimo di buono e migliore. Nella vita nulla pi necessario dellacqua; senza acqua non ci pu essere vita. La sete il meccanismo di controllo che ne se- gnala il bisogno; buona regola non ignorarlo, ma assecondarlo, bevendo anzi un po di pi di quanto necessario a soddisfarlo. Lacqua non dovr mai essere assunta troppo fredda o troppo calda. Ma quanta berne ogni giorno? Lorganismo umano pu re- sistere settimane senza mangiare, ma sopravvive pochi giorni senza bere. In un clima temperato, se non ci si sottopone a lavori pesanti o allenamenti da sport agonistico, necessario bere almeno un li- tro e mezzo di acqua al giorno. Con la stagione calda, con la pratica sportiva o con una qualunque altra attivit sica intensa, invece, i consumi aumentano notevolmente e pu diventare necessario as- sumere anche quattro o cinque litri di bevande in un giorno. Fibre alimentari Sono sostanze di derivazione vegetale variamente distribuite nei cereali e derivati, nella verdura, nella frutta e nelle alghe. La bra alimentare rappresentata dallinsieme dei polisacca- ridi e di tutti i carboidrati che non vengono attaccati dagli enzimi dellapparato digerente; passa inalterata attraverso il tratto di in- Licenza edgt-362-576538-33330 rilasciata il 01 2013 a Luciano Michielin 57 testino tenue e raggiunge intatta il colon crasso dove, in misura diversa, viene degradata dalla ora batterica andando incontro a fermentazione, con successiva produzione di metano, anidride carbonica, acqua, ecc., contrariamente a proteine, grassi e carboi- drati (vedi Capitolo 4). Laumento nel mondo occidentale di malattie cardiocircola- torie e di tumori intestinali associato al progressivo impoveri- mento di bre nei nostri alimenti: riso brillato, farine bianche, scarso consumo di cereali e legumi riducono considerevolmente il quotidiano necessario apporto di bre. Il transito delle bre attraverso il tubo digerente determina una serie di effetti di tipo funzionale-metabolico necessari alla siologica funzionalit intestinale e conseguentemente indispen- sabile alla salute in generale di tutto lorganismo. Le bre vanno quindi assunte regolarmente e in quantit adeguata. Ve ne sono di due tipi: fibre solubili Sono contenute nella frutta (mele e agrumi soprattutto), in al- cuni cereali (ad esempio, avena), nei legumi, nei semi eduli della specie del genere Plantago (psillo e ispaghula), nelle radici, nelle foglie e nei ori delle Malvacee (altea e malva) e delle Tiliacee (ti- glio), nelle radici di cicoria (inulina) e dellAmorphophallus konjac (glucomannano). Le bre solubili, nel primo tratto dellapparato digerente, trat- tengono velocemente acqua e limitano lassorbimento di alcuni nutrienti quali zuccheri e grassi, riducendo lipercolesterolemia, abbassando la glicemia e contribuendo notevolmente al senso di saziet. Tra le bre solubili ci sono i beta-glucani, contenuti nella- vena e nella crusca in genere, a esplicare maggiormente queste propriet, con esiti positivi soprattutto sulla riduzione della glice- mia postprandiale e sulla risposta insulinemica, sullipercolestero- lemia (abbassano il colesterolo LDL, riducono i trigliceridi, incre- mentano il colesterolo HDL); esercitano inoltre effetti prebiotici e immunostimolanti. Nel colon le bre vengono attaccate dai batteri presenti, che contribuiscono ad accrescere e moltiplicare. A causa del processo di fermentazione cui vanno incontro, sono respon- sabili della formazione di gas intestinali che contribuiscono alla morbidezza del contenuto intestinale. Riducono lo svuotamento gastrico ma aumentano la velocit del transito intestinale. 58 fibre insolubili Contenute nella maggior parte dei cereali integrali, nella cru- sca di frumento, nella buccia della frutta e dei legumi, nella ver- dura in genere, sono cos denite poich mantengono sostanzial- mente immodicata la propria struttura al contatto con lacqua. Le bre insolubili sono indigeribili, assorbono acqua nel cana- le digerente molto pi lentamente, assumendo una consistenza pi morbida; aumentano lo svuotamento gastrico e la massa feca- le, ma riducono il transito intestinale e la pressione intralumina- le. Riducono lutilizzo di calorie e di grassi, modicano il pH e la composizione di feci, urine, ora intestinale e lattivit degli en- zimi del colon. Hanno azione disintossicante e anticancerogena. La quantit ottimale di bre vegetali da introdurre di 20-30 g/die e pu essere assicurata da una alimentazione del tutto na- turale. Un eccessivo apporto di crusca, derivante da un esclusivo apporto in bre, potrebbe comportare un eccesso di acido tico, sostanza in grado di ostacolare lassorbimento intestinale di mi- nerali come calcio, ferro, selenio e zinco. Lazione disintossicante e anticancerogena delle bre dovuta allaumentata velocit di transito delle feci nellintestino, che ri- duce il tempo di contatto tra eventuali sostanze tossiche e mucosa intestinale. La quantit di bra indigeribile assunta con la dieta il fatto- re pi importante per una corretta funzionalit intestinale (fre- quenza delle evacuazioni, peso delle feci emesse). Assunzione di fibra Stimolazione dei Idratazione della meccanorecettori sottomucosi massa fecale Incremento dei fisiologici Azione emolliente e movimenti peristaltici lenitiva sulla mucosa intestinale Rimozione rapida di tossine e altre sostanze potenzialmente nocive
Stimolo del fisiologico transito intestinale, benefico effetto sulla flora batterica, azione detossicante a livello dellintestino 59 Non sufciente analizzare le caratteristiche e le propriet dei vari alimenti, ma importante conoscere le modicazioni che i cibi subiscono prima del loro effettivo consumo (tecniche di conservazione, preparazione e procedimenti di cottura) per sce- gliere in modo consapevole. La tecnologia culinaria deve essere attenta alle profonde tra- sformazioni siche, chimiche e nutritive prodotte negli alimenti dai diversi procedimenti cui sono sottoposti in cucina. La cottura, in particolar modo, corrisponde alla necessit di rendere i cibi pi appetibili, pi facilmente digeribili e privi di cariche batteri- che pericolose. Il valore nutrizionale delle verdure, ad esempio, rimane inva- riato solo se il prodotto viene consumato fresco e crudo. Una lun- ga conservazione e la cottura impoveriscono i vegetali di vitamine idrosolubili e termolabili, e di sali minerali: diventa fondamen- tale quindi adottare razionali metodi di conservazione e cottura per garantire ladeguata utilizzazione dei nutrienti (da evitare ad esempio la pelatura, se non necessaria, per mantenere il con- tenuto in vitamine e sali minerali della buccia). Indispensabile sempre scegliere ortaggi e frutta di alta qualit per gusto, sapore, consistenza e senza ogm, provenienti da coltivazioni biologiche e micorizzate. Regole guida nella preparazione dei cibi per ridurre al minimo la perdita dei nutrienti Consumare alimenti surgelati piuttosto che in scatola. Cucinare i cibi senza averli prima scongelati. Limitare la quantit di sale nel liquido di cottura. Usare pentole in acciaio inox, in vetro, in smalto e in ceramica; sono i contenitori migliori per la conservazione dei nutrienti (durante la cottura nei recipienti in rame vengono distrutte le vitamine C, B9, E) Non prolungare mai i tempi di cottura, ma attenersi a quelli consiglia- ti per ogni singola pietanza. Se possibile, cucinare senza aggiungere acqua agli alimenti o calare i cibi in poca acqua bollente per evitare la perdita di vitamine. Preferire la cottura a vapore. 60 Gli ortaggi perdono in poco tempo a temperatura ambiente la vitami- na C, bene consumarli freschi o conservarli per pochi giorni a una temperatura di 4C. La cottura a microonde riduce le perdite vitaminiche. Le verdure crude vanno tagliate poco prima del loro consumo per evitare ossidazioni. I cibi fritti devono essere cotti a temperature di 180C; non superare assolutamente il punto di fumo di 220C. Non conservare i cibi troppo a lungo prima di consumarli (per evitare laumento della carica batterica fino a fermentazione e putrefazione del cibo). C O T T U R A D E G L I A L I ME N T I Alcuni cibi diventano commestibili per luomo dopo varie ma- nipolazioni, come leliminazione di sostanze di scarto che li ren- derebbero nocivi o potrebbero alterarne il sapore, quindi molti alimenti prima del consumo vengono sezionati, lavati e inne cotti. A questultima operazione si deve riservare la massima cura: luomo lunico animale che modica gli alimenti con la cottu- ra, eliminando cos enzimi naturali e privandoli di alcune fonda- mentali propriet nutritive. Questo importante trattamento si- co determina numerose trasformazioni nellalimento, in alcuni casi volute e positive (consistenza e sapore), in altre negative, che comportano un danno a vari nutrienti, come accade con le alte temperature, incompatibili con i processi biologici naturali e con le attivit cellulari dei tessuti che costituiscono lalimento stesso. I vari tipi di cottura applicati ai vari alimenti e gli utensili usati condizionano le qualit nutrizionali del cibo. Cottura al cartoccio Consente di ottenere ricette gustose, non solo a base di ver- dure, ma anche di pesce e carne. Gli alimenti, in piccoli pezzi, si avvolgono in carta oleata o foglio di alluminio o CARTA FATA, con erbe aromatiche, aglio, cipolla; si infornano a temperatura gi alta e si impiattano direttamente nel loro cartoccio. 61 Cottura al forno Gli alimenti si introducono nel forno a temperature legger- mente pi elevate rispetto a quelle indicate per la cottura, ritor- nando subito alla temperatura ideale. Si possono coprire le teglie con carta da forno perch i cibi non si asciughino troppo, o si possono aggiungere del brodo vegetale o del vino. Cottura al vapore il metodo pi indicato per cucinare le verdure; i tempi sono un po pi lunghi rispetto a quelli della cottura per ebollizione. Soffrittura Per conservare i sapori tradizionali della cucina si pu rendere accettabile per la salute anche questo sistema di cottura. Si cuo- ciono a fuoco basso e a pentola coperta le verdure (cipolla, seda- no, carota, erbe aromatiche) con poca acqua, nch non si siano ammorbidite, quindi si toglie il coperchio e a amma vivace si lascia asciugare, proseguendo poi come indicato nella ricetta (ad esempio, si possono aggiungere i cereali). Durante la cottura delle carni si possono sviluppare prodotti della perossidazione lipidica (ad esempio, malondialdeide deri- vante dallossidazione dellacido arachidonico), sostanze coinvol- te nella promozione del rischio di aterogenesi e cancerogenesi. Le spezie (origano e rosmarino), ricche di antiossidanti, si dimo- strano in grado di ridurre questi rischi. Cucinare non esclusivamente una tecnica di preparazione dei cibi, ma anche un modo di comunicare, di intendersi, di rico- noscersi, e un mezzo per socializzare. Lorganizzazione della pre- parazione delle ricette fondamentale per la loro realizzazione, semplicandone i passaggi; anche seguire il metodo Kousmine diventa pi agevole. Alcuni ulteriori consigli sono: prima della cottura i legumi secchi vanno preventivamente reidratati con lammollo per circa nove ore a temperatura am- biente, ma i tempi possono variare da legume a legume. Si utilizza un quantitativo di acqua pari a sei volte il peso dei legumi; pu essere utilizzato del bicarbonato per aumentarne la morbidezza; Licenza edgt-362-576538-33330 rilasciata il 01 2013 a Luciano Michielin 62 aggiungendo due cucchiai di limone a ogni litro di acqua dellam- mollo, si otterr un aumento considerevole della percentuale di assorbimento delle vitamine del gruppo B rispetto allammollo in sola acqua. Dopo lammollo vanno risciacquati e messi a bollire in acqua fredda; la temperatura di ebollizione va raggiunta lentamente e i legumi si fanno poi sempre sobbollire. Il sale dovrebbe essere aggiunto solo alla ne per evitare lindurimento delle bucce. Una volta cotti, il loro tempo di conservazione risulta piuttosto breve (due, tre giorni in frigorifero); indicato generalmente aggiungere lolio a crudo al termi- ne della cottura, in quanto temperature pi o meno elevate pro- vocano lalterazione delle qualit vitaminiche, lasciando invece intatto solo il potere calorico. Oli che sopportano bene le alte temperature sono lextravergine di oliva e lolio di arachide. C O N S I G L I U T I L I P E R U N A L I ME N T A Z I O N E C O R R E T T A E D E Q U I L I B R AT A Unalimentazione corretta ed equilibrata deve tener conto di una serie di dati individuali e generici che comprendono, oltre alla conoscenza del contenuto in principi nutritivi e del valore calorico degli alimenti, il fabbisogno energetico giornaliero di ciascun individuo, la presenza dei principi nutritivi in percen- tuali adeguate e unopportuna ripartizione e distribuzione dei cibi nellarco della giornata. Nessun alimento indispensabile e nessuno va escluso. fondamentale un equilibrato e moderato impiego di tutte le categorie di alimenti che si possono avere a disposizione. Riunire in uno stesso pasto troppi cibi diversi un modo per andare incontro a lentezze digestive, fermentazioni e acidit. Un pasto non equilibrato pu stazionare nello stomaco no a otto ore e oltre settanta nellintero tratto digestivo. Il cibo dovrebbe at- traversare velocemente lo stomaco e transitare senza intoppi lun- go lintero tratto intestinale. Il monopiatto della cucina povera (come pu essere riso e piselli, pasta e fagioli, pane e chi, pesce o pasta abbinati a verdure fresche e di stagione), racchiude una profonda saggezza nutrizionale in termini di qualit e di combi- 63 nazione e/o abbinamento in grado di soddisfare perfettamente dal punto di vista nutrizionale ci che la dieta richiede. Per inizia- re meglio e bene, consigliabile aprire il pasto con un piatto di verdure miste e crude: varie, colorate, molteplici. importante rivalorizzare tutti i cereali in chicco, dal riso allorzo, dallavena al mais e utilizzarli a rotazione perch esplichino ciascuno le pro- prie speciche caratteristiche e propriet. I vegetali devono costituire la base dellalimentazione: general- mente considerati mero contorno o cibo da ne pasto, dovreb- bero costituire, al contrario, il piatto principale, mentre carne, pesce, formaggi, dovrebbero costituire il loro semplice e modesto contorno. Nellarco della giornata deve essere assicurato un apporto di: 5 porzioni di frutta e verdura: 3 di verdura e 2 di frutta (una porzione di verdura = 125 g insalata, 200-220 g broccoli); le porzioni di frutta non devono essere troppo abbondanti per contenere la quantit di zuccheri (uno o due frutti); legumi minimo una volta al giorno; verdure crude e carboidrati a ogni pasto. Regole e consigli guida Assicurare quotidianamente un apporto suffciente e ade- guato alle esigenze siologiche di ciascun organismo, di tutti gli alimenti. Limitare lapporto calorico. Assicurare quotidianamente lapporto di fbre con frutta e verdura. Consumare legumi nei pasti in cui non si assumono proteine animali. Privilegiare tutti i cibi integrali. Ridurre il consumo dei carboidrati semplici a favore di quelli complessi (amidi). Evitare le cotture di carne o pesce alla brace o arrosto e le fritture. Diminuire lapporto di grassi animali e vegetali come olio di palma, cocco e palmisti. Licenza edgt-362-576538-33330 rilasciata il 01 2013 a Luciano Michielin 64 Assicurare lapporto di Omega-3 con il consumo frequente di pesce e semi di lino, girasole, ecc. macinati al momento, noci, noccioline, mandorle. Abolire luso di margarine e di oli spremuti a caldo (oli in- dustriali). Consumare esclusivamente oli di derivazione biologica, ot- tenuti con spremitura a freddo, e usarli preferibilmente a crudo (olio extravergine di oliva, olio di lino, olio di girasole, olio di soia). Limitare lapporto di grassi al 30% delle calorie totali quoti- diane (grassi polinsaturi e oli ottenuti da spremitura a freddo). Evitare i prodotti light e quelli contenenti edulcoranti. Eliminare i dolci, soprattutto quelli di preparazione indu- striale; preferire quelli artigianali o fatti in casa; consentiti i sor- betti, con moderazione, per il pi ridotto contenuto in zucchero. Privilegiare i prodotti non trasformati e stagionali. Consumare alimenti prevalentemente crudi. Diversifcare le scelte, inserire cibi nuovi in progressione, uno per volta, per testarne meglio tollerabilit e digeribilit. Eliminare i fuori pasto. Limitare il consumo dei formaggi (per lelevato contenuto in grassi saturi). Ridurre il consumo di latte, preferire latte biologico non UHT. Abolire o limitare lassunzione di caff e altre sostanze nervi- ne, evitare tutti gli alcolici; consentito un bicchiere di vino rosso a pasto. Preferire il t verde (antiossidante). Bere un litro e mezzo di acqua possibilmente non gassata (un bicchiere di acqua appena svegli). Abolire le bibite gassate dolci o peggio con edulcoranti (sosti- tuirle con succhi di frutta non zuccherati). Scegliere il pane integrale di produzione biologica a lievita- zione naturale (a pasta acida). Evitare pane bianco, biscotti industriali. Non associare pane e pasta nello stesso pasto. Limitare i cibi conservati e confezionati (industriali) precotti. Evitare gli alimenti trattati con conservanti e addizionati di additivi e coloranti. Evitare i cibi troppo cotti (ricordare che possono essere con- sumati crudi anche zucchine, cavolori, spinaci, rape, broccoli). Preferire sempre la cottura a vapore, limitando i fritti. 65 Non conservare gli alimenti troppo a lungo (attenzione allal- luminio a diretto contatto con il cibo). Ridurre il consumo di carni, privilegiando i legumi. Consumare prodotti ittici due volte a settimana. Limitare luso delle carni rosse ed evitare i salumi (preferire quelli pi magri: prosciutto senza grasso visibile e bresaola). Scegliere tra carni di pollo, tacchino, coniglio, cavallo (evita- re le carni provenienti da allevamenti in batteria). Ridurre lassunzione di uova a una o due, due volte la settima- na (preferibilmente cotte alla coque). Fare attenzione allossidazione dei cibi a contatto con laria (usare sempre recipienti a chiusura ermetica). Lavare le verdure con prodotti biologici (a volte il bicarbona- to non sufciente). Evitare il consumo eccessivo di spezie, alcol e zuccheri semplici (possono avere riessi negativi sullecosistema intestinale, favoren- do linstaurarsi di processi putrefattivi o fermentativi dannosi). Consumare regolarmente cereali integrali biologici, meglio se in chicchi interi o spezzati o macinati al momento (al mattino nella composizione della crema Budwig, altrimenti mescolati a minestre, a succhi di frutta, a frullati di verdure, a yogurt). Diminuire pane e pasta (preferire quella di farro e kamut) a favore di cereali integrali in chicco. Assumere con moderazione proteine che provengano dal mondo animale. Fare largo uso di verdure cotte e crude provenienti da agri- coltura biologica. Moderare il consumo di cibi di origine animale, in partico- lare uova e/o formaggio (potrebbero rallentare la digestione e aumentare la putrefazione intestinale con produzione di gas e feci maleodoranti). Limitare il consumo di sale. Licenza edgt-362-576538-33330 rilasciata il 01 2013 a Luciano Michielin 66 Sostituire Con Succhi di frutta confezionati e be- vande dolcificate Succhi di frutta freschi Zucchero bianco Zucchero integrale biologico Farine bianche Farine integrali Pane bianco Pane integrale di farina fresca e biologica Sale bianco Sale integrale o alghe in polvere Conserve Verdura fresca biologica non trat- tata Oli commerciali, margarina e gras- so vegetale Oli crudi spremuti a freddo vergini e biologici In una buona alimentazione fondamentale il dosaggio dei nutrienti. In condizioni normali, la dieta ideale prevede un con- sumo di zuccheri, sotto forma di cereali, del 60-70%; di acidi gras- si, prevalentemente insaturi (oli, pesce) del 20-25% e di proteine del 10% (5% di origine animale e 5% di origine vegetale), oltre a un equilibrato apporto di vitamine, minerali e acqua. Un apporto squilibrato di carboidrati-proteine porterebbe a picchi insulinici potenzialmente causa di inammazioni e tumori. S U D D I V I S I O N E D E I P A S T I N E L L A G I O R N AT A Colazione da re, pranzo da principe, cena da povero. Antico detto popolare Si dovr prestare molta attenzione alla suddivisione e agli orari dei pasti nella giornata, che rispondono alle necessit siologiche del nostro organismo, ma anche alle esigenze dellapparato ga- strointestinale, che essenzialmente abitudinario. Stravolgimen- ti, ma anche semplici variazioni negli orari, possono disturbare notevolmente sia lorganismo sia la sua attivit intellettuale, per cui necessario frazionare adeguatamente i pasti. Al risveglio la colazione rappresenta il pasto pi importante della giornata e deve esserle riservato un appropriato valore ener- 67 getico e nutrizionale: una prima colazione che risponda in tutto e per tutto a questi requisiti garantita dalla crema Budwig; com- pleta di tutti gli elementi necessari ed essenziali, si pu facilmen- te preparare in casa, variandola, alternandone e diversicandone gli ingredienti, per evitare di renderla monotona e assecondare i propri gusti. Si prepara unendo semi e frutti oleosi crudi: a scelta girasole, sesamo, noce, mandorle, zucca (ricchi di acidi grassi po- linsaturi), cereali integrali crudi nemente macinati al momento, che contengono zuccheri complessi a lenta assimilazione; bre in- solubili, auxine, importanti fattori di accrescimento cellulare (da evitare grano e segale, che potrebbero risultare indigesti e causare meteorismo mentre riso integrale, orzo, avena, grano saraceno non presentano questo inconveniente); formaggio magro bianco o yogurt o ricotta magra o tofu o rosso duovo (questultimo pi raramente); olio di semi di lino o girasole, enotera o borragine; banana o miele o zucchero grezzo di canna per dolcicare; succo di limone (contiene acido citrico e vitamine); per nire un frutto di stagione (per un apporto di zuccheri a basso indice glicemico, di bre solubili e di vitamine). Gli ingredienti possono essere mi- scelati in un frullatore e utilizzati subito dopo per la preparazione della crema; questi alimenti, nelle proporzioni giuste fanno della crema Budwig una colazione nutriente e dal gusto indimenticabi- le, un vero pasto completo che si pu accompagnare anche con una tazza di t. Allinizio della giornata si deve assicurare la maggior parte dellintroito energetico e di antiossidanti (vitamine, acidi grassi e minerali), riservando al pasto serale ingredienti leggeri e facil- mente digeribili, che non affatichino lapparato digerente, la cui efcienza diminuisce nelle ore notturne, e che non favoriscano lo stato di acidosi notturna. Il metodo Kousmine prevede tre pasti principali nella giornata. Colazione il pasto che non deve assolutamente essere saltato, anzi deve rappresentare circa il 1525% delle calorie totali della giornata; fornire la giusta dose di energia a muscoli e cervello, non appe- santire lapparato digerente, il tutto nel rispetto dei ritmi sio- Licenza edgt-362-576538-33330 rilasciata il 01 2013 a Luciano Michielin 68 logici del corpo: enzimi e ormoni che controllano digestione e metabolismo seguono cicli ben precisi. Lo stesso tipo di pasto viene digerito e assimilato in condizioni differenti e trasmette una diversa efcienza energetica a seconda che venga consumato come pranzo o come cena. Crema Budwig Ingredienti: 3 cucchiai di yogurt magro o di soia o di formaggio magro o di tofu (si possono sostituire con latte di soia o di avena in caso di intolleranza ai latticini); 2 cucchiaini di olio di semi di lino o di girasole o di germe di grano (biologici, spremuti a freddo); spremuta di limone. Aggiungere a scelta: 1 banana ben matura o 1-2 cucchiaini di miele o zucchero grezzo integrale di canna o di frutta secca; 2 cucchiaini di semi oleosi macinati (di lino, girasole, zucca, sesamo, mandorle, noci, pinoli, ecc.); 2 cucchiaini di cereali integrali (avena oppure grano saraceno, riso integrale, orzo, miglio, ecc.); frutta fresca di stagione a pezzetti o frutta secca. I cereali vanno macinati crudi al momento; possono essere cambiati di volta in volta in base a indicazioni particolari e gra- dimento. consigliabile allinizio evitare di utilizzare pi di un cereale, ma testarli uno per volta per individuare eventuali intol- leranze, alternarne i diversi tipi, e non utilizzarli mai in occhi o in farina pronti per luso. Si emulsiona ad esempio la ricotta (o formaggio bianco magro o yogurt o tofu) con lolio di semi di lino, si aggiunge il succo del limone, quindi lo zucchero, i semi e i semi oleosi crudi (a scelta girasole, sesamo noce, mandorle, zucca), i cereali integrali, la ba- nana o il miele per dolcicare e la frutta di stagione. Questa colazione si presta ad ulteriori varianti come ad esem- pio: una macedonia o un frullato di frutta ( banana e 100 g frutta di stagione, uno yogurt di qualit, il succo di limone, semi oleosi (mandorle, noci, semi di girasole), 1 cucchiaino ab- bondante di semi di lino macinati al momento, con 1 cucchiaio di cereali bio e per dolcicare 1 cucchiaino di marmellata di mirtilli biologica senza zuccheri aggiunti. possibile consumare lemulsione di olio, ad esempio di lino, nel formaggio bianco, spalmata su una tartina con aggiunta di estratto di lievito di birra, durante il pasto di mezzogiorno; la frut- 69 ta secca, come le noci e i semi, come lino e girasole, si possono mescolare a varie insalate, i cereali crudi alle minestra e cos via. La dottoressa Johanna Budwig (30 sett 1908-19 maggio 2003) farmacista tedesca, metteva in relazione le propriet curative dellolio di lino al suo unico legame chimico, che vibra alla stes- sa frequenza delle onde della luce solare. Riteneva che gli acidi grassi essenziali dellolio di lino abbiano la capacit di assorbire e conservare lenergia della luce solare. Pranzo Nel pranzo previsto un apporto equilibrato di tutti i nutrien- ti: cereali 25%, verdure al vapore 25%, verdure crude 25% protei- ne 25% (pesce, carni, formaggi, uova o leguminose), olio, aromi, limone, alghe. I francesi sono culturalmente educati a iniziare i pasti con verdure crude (noi stessi utilizziamo il termine francese crudits per indicare queste portate); ebbene, pur seguendo unalimenta- zione ricca di grassi animali, lincidenza di malattie degenerative come tumori e infarti in questa popolazione molto pi bassa rispetto a quella dei vicini inglesi, che non adottano questo ac- corgimento. Allinizio del pasto, come tipica entre, dovrebbe essere sempre presente della frutta o una ricca insalata (dinverno anche cotta leggermente al vapore), condita con due cucchiaini di olio extra- vergine di produzione biologica. Questo ridurrebbe anche lindi- ce glicemico dei cibi successivi che attivano la digestione degli ali- menti che compongono tutto il pasto. consigliabile arricchire le insalate con germogli freschi, semi interi o macinati (sesamo, lino, senape, girasole), limone, succo di verdura fresco. Consumare prima gli alimenti crudi assicura una digestione migliore e riduce la sonnolenza che pu presentarsi dopo un pa- sto a base di soli alimenti cotti. Si prosegue con delle verdure cotte accompagnate o miscelate con una porzione di cereali o semplicemente accompagnate, a seguire una porzione di protei- ne (legumi, pesce, tuorlo duovo, carne bianca, formaggio bianco magro); per concludere frutta fresca o cotta. 70 Come gi ricordato le verdure, preferibilmente a foglia verde, andranno cotte al vapore o in umido. consigliabile consumare quotidianamente i cereali integrali nelle minestre o sotto forma di zuppe; si possono utilizzare inte- ri, frantumati o macinati freschi (grano integrale, segale, avena, orzo, miglio, mais grano saraceno, riso integrale a scelta). molto importante variare ogni giorno la scelta dei cibi, al- ternando sia i tipi di cereali e di verdure, sia gli alimenti proteici (carne, pesce, uova, legumi, tofu). I condimenti accettabili e previsti sono olio extravergine di oli- va e limone. Le proteine animali andranno consumate preferibilmente a pranzo; si ricorda che i legumi, ricchi di bre e di calcio, sono il naturale completamento dei cereali. Cena il pasto meno impegnativo dellintera giornata, da consu- marsi tre ore prima di coricarsi, preferibilmente senza carne (soprattutto nei soggetti sedentari). Lo schema riproduce quello del pranzo: dovrebbe essere leggera, ma viva, costituita da cereali 1/3, insalata di verdure crude 1/3, verdure cotte al vapore 1/3, olio crudo 2 ml. Verdura cruda, cereali cotti o crudi in zuppe di verdure e legumi. Ad esempio: una piccola insalata; un minestrone con legumi; in alternativa un piatto di cereali con legumi (variando tra fagioli, ceci, lenticchie, cicerchie, fave, piselli) o una minestra di verdura con cereali e un cucchiaio di olio, oppure verdura cruda mista e una minestra di cereali appena macinati; un frutto con uno yogurt. Per capire se le cene che consumiamo sono troppo abbondanti o sbilanciate sufciente analizzare come ci si sente al risveglio: alito cattivo, lingua ricoperta da una patina, stanchezza, scarsa voglia di fare colazione ma disperato bisogno di caff: tutti questi sintomi segnalano un cattivo funzionamento della digestione, do- vuto a un sovraccarico alimentare, situazione che dovrebbe moti- vare a seguire le regole della sana alimentazione, proprio quelle del metodo Kousmine! 71 Eventuali spuntini saranno a base di frutta, yogurt, semi oleosi, saltuariamente dolci a base di frutta. I grassi ammessi per il condimento sono gli oli spremuti a fred- do, da usare a crudo. Le proteine vanno consumate con modera- zione e comunque preferendo pesce e legumi. In percentuale la distribuzione quotidiana della buona dieta sar cos ripartita: 33% cereali, 25% verdure cotte, 25% verdure crude, 16% proteine. Questo schema dietetico in grado di svolgere una profonda azione depurativa e detossicante sullorganismo: i consigli ali- mentari del metodo Kousmine possono essere seguiti da tutti.
72 L E QU I L I B R I O A C I D O - B A S E E I L P R O C E S S O N U T R I Z I O N A L E Tutte le morti sono dovute ad una situa- zione di progressiva acidit organica. Cee W. Crile M.D. N elle cellule dellorganismo si stabilisce un perfetto equilibrio tra il nucleo (acido) e il citoplasma (basico) dove avviene un interscambio energetico. Questo delicato equilibrio indispensa- bile alla sopravvivenza dellorganismo, che deve trovarsi sempre nella condizione di saperlo mantenere o ripristinare velocemente. A C I D I E B A S I Sono deniti acidi tutte le sostanze che in soluzione acquosa determinano un aumento di ioni idrogeno (H+) ionizzabile, cio donatrici di protoni, e una diminuzione di ioni ossidrili (OH-); al contrario sono dette basi le sostanze che dissociandosi assu- mono idrogenioni dalla soluzione, determinando diminuzione di H+ e aumento di OH-, cio accettano protoni.
pH e valori di pH Nel 1909 il chimico danese Sorensen introdusse il concetto di pH (potenz Hydrogen, potentia Hidrogenii, potenza dellIdrogeno), cologaritmo decimale della concentrazione idrogenionica, che Capitolo 3 73 misura il grado di alcalinit e di acidit di una soluzione; cio la misura della concentrazione degli ioni idrogeno in una soluzio- ne. Il pH viene indicato con numeri interi e frazioni di decimali. Secondo questa particolare scala, chiamata appunto pH, viene espressa la quantit di ioni H+ e di ioni H- in una soluzione: i va- lori sono compresi tra 0 (acido forte) e 14 (base forte); il passag- gio dei valori di pH da 0 a 7 indica una progressiva diminuzione dellacidit, al valore intermedio di 7 corrisponde la condizione di neutralit, dove si rileva un uguale contenuto di ioni H+ e di ioni OH- (caratteristica dellacqua pura a 25C); un graduale au- mento del pH da 7 a 14 indica il carattere basico della soluzione, dove prevalgono gli ioni OH-. Come si detto, lattivit, e la stessa sopravvivenza delle cellule, sono condizionate dal mantenimento di uno stabile e giusto rapporto acido-base, entro limiti di varia- zione di pH sempre piuttosto ristretti. Il pH sanguigno dellorganismo deve mantenersi costante, a un valore di 7,35 nel sangue venoso e 7,45 in quello arterioso: variazioni anche modeste, di pochi decimi in pi o in meno, pro- vocano gravi squilibri ai processi biochimici in tutto lorganismo. Il succo gastrico la soluzione pi acida dellorganismo, con un pH di circa 1,5-2; la saliva ha invece un pH leggermente acido, con un valore di 6,8. Con i termini di acidosi e alcalosi si indica una condizione pa- tologica che pu causare acidemia o alcalemia; questa situazione pu variare a seconda della capacit di ogni singolo organismo di compensare le variazioni di pH. Il corpo umano, infatti, pu funzionare al meglio e mantenere un equilibrio acido-base soddi- sfacente per mezzo di complessi meccanismi chimici e siologici di compensazione, in grado di regolare il pH dei uidi corporei nei vari distretti. Questi sistemi di regolazione sono: meccanismo dei tamponi; meccanismo respiratorio; meccanismo urinario. Il complesso sistema omeostatico del pH capace di mantene- re costanti i valori del sangue entro i limiti lievemente alcalini. Lacidit leggermente pi elevata del sangue venoso rispetto a quello arterioso deriva principalmente dallingresso di anidride carbonica quale prodotto di riuto del metabolismo cellulare. 74 Nel sangue venoso una parte di anidride carbonica si combina con lacqua convertendosi in acido carbonico, reazione catalizza- ta da un enzima che si trova nei globuli rossi, lanidrasi carbonica. Per tamponi si intendono le sostanze che cercano di impedire improvvise variazioni di pH in un uido allaggiungersi di un aci- do o di una base, in grado cio di ridurre la liberazione di ioni idrogeno da parte degli acidi in soluzione. Le principali sostanze tampone sono costituite dai bicarbonati, dai fosfati e dalle proteine. Il metabolismo cellulare, infatti, deter- mina nellorganismo una costante produzione di acidi (acido lat- tico, anidride carbonica e altri acidi), che si aggiungono ai uidi corporei e che, se non venissero prontamente tamponati, sposte- rebbero cos rapidamente i valori di pH dellorganismo verso laci- dit, da comportare condizioni di grave pericolo per la vita stessa. Nel mantenimento dellequilibrio acido-base un ruolo impor- tante svolto dai polmoni (attraverso lespirazione dellanidride carbonica) e dai reni (tramite il riassorbimento del bicarbonato e del sodio eliminati con le urine e mediante la secrezione ed elimi- nazione degli ioni idrogeno). I polmoni sono in grado di rimuo- vere quotidianamente dal sangue venoso oltre 30 litri di acido carbonico, eliminando anidride carbonica; la quantit di acido viene tamponata e in un litro di sangue venoso sono contenuti solo 1/100.000.000 di grammo in pi di ioni idrogeno rispetto a un litro di sangue arterioso. Quindi squilibri del pH o meglio squilibri acido-base generano sempre acidosi o alcalosi. Finch lorganismo in grado di mantenere invariati i valori di pH, mediante una progressiva riduzione di quantit di basi dispo- nibili, si parla di acidosi compensata; quando lorganismo diventa incapace di salvaguardare questo equilibrio e i valori di pH si spo- stano verso lacidit siamo in presenza di acidosi scompensata; un valore di pH che rientra nei valori normali non necessariamen- te sinonimo di normale equilibrio acido-base poich possono es- sersi innescati meccanismi di compenso. Nellacidosi, il pH del sangue scende in seguito allaumento della concentrazione degli ioni idrogeno; al contrario nellalca- losi, che si sviluppa pi raramente, si alzano nel sangue i valori di pH. I vari disturbi innescati da questo squilibrio dipendono dalla quantit relativa di acido carbonico e bicarbonato di sodio pre- senti nel sangue. I valori di queste componenti devono essere in un rapporto ottimale (20 volte pi di sodio bicarbonato rispetto 75 allacido carbonico); il livello sanguigno di bicarbonato di sodio viene regolato dal rene e quello dellacido carbonico dal sistema respiratorio, cio dai polmoni. Disturbi metabolici acidosi metabolica (carenza di bicarbonato): insuffciente eli- minazione di anidride carbonica dai polmoni con la respirazione; alcalosi metabolica (eccesso di bicarbonato). Disturbi respiratori acidosi respiratoria (eccesso di acido carbonico); alcalosi respiratoria (carenza di acido carbonico). Il corpo tende siologicamente allacidit; le condizioni di vita moderna contribuiscono ad accentuare questa tendenza. Sono vari i fattori che intervengono a instaurare un sovraccarico acido: consumo di pasti veloci (fast food); assunzione di alimenti precotti, dolci e dessert, caff, vino, birra; consumo di troppi alimenti acidifcanti e pochi alcalinizzanti; carenza di minerali e vitamine; insuffcienza funzionale endocrina; disturbi agli organi emuntori; preoccupazioni, ansia, stress, paura; attivit fsica troppo intensa; sostanze inquinanti di derivazione ambientale; vita sedentaria; nicotina; insuffciente apporto di liquidi; uso di farmaci; malattie croniche e infettive; invecchiamento generale. Lalimentazione riveste un ruolo chiave nella prevenzione e nella correzione dellacidosi organica; vi sono alimenti acidi e ali- menti basici e altri che nella loro digestione creano acido urico, derivante dalle purine contenute nel nucleo della cellula. Lorganismo sano trasforma gli acidi in carbonati alcalini, utili alla sua economia, ma se lindividuo stanco e stressato e non possiede energie sufcienti a una completa digestione e assimila- 76 zione degli alimenti, o sottoposto a intensa attivit sica (dove si verica un aumento di acido lattico che, non smaltito, provoca affaticamento e difcolt localizzata a sostenere lo sforzo, talvolta accompagnati da bruciore), deve pertanto provvedere a neutraliz- zare gli acidi in eccesso per mantenere lequilibrio acido-basico. Lacidosi, diminuendo la resistenza e le difese dellorganismo, precede e provoca varie malattie ed causa di: stanchezza cronica; depressione; stato infammatorio dei tessuti; reumatismi; irritabilit, ansia; disturbi del sonno; dolori articolari; mal di testa; aumentata suscettibilit alle allergie; pirosi, dispepsia, gastrite, sonnolenza postprandiale; infammazioni frequenti; iperidrosi, eczemi, mucose arrossate; fragilit di unghie e capelli; aumento di radicali liberi e accelerazione del processo din- vecchiamento; artrosi, mialgie, crampi; irregolarit mestruali, gotta, iperuricemia; defcit immunitari; varici, stipsi. Le scorie prodotte sono necessariamente eliminate dallorga- nismo (attraverso, reni, pelle e polmoni); se queste sono acide, per essere smaltite, dovranno prima essere neutralizzate. stata dimostrata una stretta correlazione tra acidosi metaboli- ca e osteoporosi. Losso, oltre ad avere funzione di sostegno e pro- tezione, una preziosa fonte di minerali alla quale lorganismo attinge in caso di necessit; il 98% di calcio e il 75% di fosforo contenuto nelle ossa; quando lorganismo non riesce a eliminare con i propri sistemi tampone le scorie acide in eccesso, interviene losso, che rilascia bicarbonato. Viene risolta cos lemergenza aci- dosi a gravi spese del tessuto osseo, che si indebolisce, favorendo nel tempo linsorgenza di osteopenia e osteoporosi. 77 Sono molti i minerali che intervengono nellequilibrio acido base e idro-elettrolitico: calcio Ca, cloro Cl, sodio Na, potassio K. Vi sono minerali alcalinizzanti: calcio, potassio, sodio e magne- sio, che devono essere introdotti con lalimentazione; una ecces- siva acidit dipende quasi interamente da una scorretta alimen- tazione. Il livello di acidit del nostro organismo pu venire monitorato rilevando i valori del proprio pH urinario, operazione alla portata di tutti. sufciente procurarsi un pHmetro elettronico o pi semplicemente una speciale cartina imbevuta di un indicatore, che cambia colore quando viene immersa in sostanze acide o ba- siche. La cartina di tornasole (il tornasole una sostanza ricavata da alcuni licheni) ha la propriet di colorarsi in rosa a contatto con sostanze acide e in azzurro con quelle basiche. utile eseguire il test in tre momenti della giornata: seconda urina del mattino; urina prima di pranzo; urina prima di cena. La misurazione va effettuata per un periodo di 10-15 giorni. Il pH ideale delle urine 7,3 e non dovrebbe comunque scendere al di sotto di 7; misurando il pH delle urine del primo mattino si avr un valore di circa 5, risultato derivante da tutti gli elementi tossici ltrati dai reni durante la notte; per questo opportuno registrare il valore medio delle urine prodotte durante tutta la giornata. La misurazione del pH rappresenta quindi un semplice stru- mento diagnostico di pratico utilizzo quotidiano, che permette di compiere scelte appropriate per la propria salute. La Kousmine ha fatto uninteressante osservazione: un valore di pH urinario, sceso a 5 dopo cinque ore di lavoro sedentario in ambiente chiuso, sale dopo unora di passeggiata nel bosco senza assumere cibo. La migliore ossigenazione, indotta dal movimento allaria aperta e dal digiuno, fa bruciare gli acidi organici trasfor- mandoli in anidride carbonica, che viene eliminata dai polmoni, consentendo allorganismo di raggiungere una vera sensazione di benessere. 78 I L P R O C E S S O N U T R I Z I O N A L E Nellapparato digerente, i nutrienti introdotti con il cibo si trasformano e vengono decomposti e digeriti lungo il canale ga- strointestinale per poi essere assorbiti e assimilati. I processi chi- mici di degradazione avvengono ad opera dei succhi digestivi: richiesto lintervento di vari enzimi che vengono attivati da mine- rali e vitamine. Il pH pi acido si ha a livello dello stomaco, poi i succhi digerenti alcalini, le secrezioni dellintestino tenue, della cistifellea e del pancreas correggono tale acidit; alla ne dellin- testino tenue e nella prima parte del colon, gli alimenti sono nuo- vamente acidi, mentre alla ne del colon ridiventano alcalini. I valori di pH subiscono variazioni determinate dalle varie esi- genze biologiche dellorganismo; quando queste condizioni ven- gono a mancare, lazione dei succhi risulta meno efcace e linte- ro sistema non pu pi funzionare correttamente. Un pH acido porta il corpo a compensare lacidit, sottraendo dallorganismo sali minerali (calcio, potassio, sodio, magnesio, ecc.). Gli organi emuntori (reni, pelle, intestino, ecc.) vengono sottoposti a un superlavoro per eliminare gli acidi pericolosi e le loro mucose vengono danneggiate dalle sostanze corrosive, favo- rendo vari disturbi: problemi della pelle, inammazioni, litiasi o calcoli. Un pH acido accelera linvecchiamento delle cellule, altera la ora batterica, gli enzimi e la mucosa intestinale; gli acidi accu- mulati nellorganismo favoriscono linsorgere di gravi patologie tra cui artrite, artrosi, osteoporosi, gotta. Vi sono due fonti principali di acidit organica: ricambio cellu- lare e alimentazione. Nel nostro organismo vengono ininterrottamente degradate e distrutte vecchie cellule, la distruzione del loro nucleo produce acido urico e ammoniaca. Uno dei cardini del metodo Kousmine la detossicazione dellorganismo attraverso il controllo del pH: il cibo in grado di modicare acidit e basicit del corpo, inuenzandone il me- tabolismo; la regola da applicare semplice: lacidit deve essere eliminata, un pH acido non permette di espellere tossine. Il nostro orologio biologico elimina lacidit durante la notte e nelle prime ore del mattino: al risveglio il corpo pi pulito 79 poich rigenerato dal digiuno notturno; la prima colazione divie- ne quindi importantissima: la prima informazione energetica trasmessa a un intestino vergine e molto sensibile. Una corretta alimentazione favorisce un ottimale equilibrio acido-base nei tessuti, consentendo allorganismo lo svolgimento di tutte le sue complesse funzioni. Se lalimentazione carente, scorretta, comunque squilibrata, alterando continuamente il pH provoca un eccesso di acidit e i naturali tamponi non sono pi sufcienti a ripristinare il giusto rapporto tra acidit e alcalinit. Tutti gli alimenti possiedono una particolare e specica com- posizione chimica e un determinato grado di acidit. Un alimen- to acido avvia reazioni chimiche che sottraggono sali minerali allorganismo; contrariamente si comporta un alimento alcalino, che funge cos da bilanciatore. Nei cibi vi pu essere una potenziale tendenza a formare acidi, derivante principalmente dalla presenza di elementi come cloro, fosforo e zolfo negli scarti che avanzano dopo la metabolizzazio- ne del cibo stesso o nei residui minerali non combustibili. Nella dieta non dovrebbero eccedere n cibi acidi n pretta- mente alcalini, ma dovrebbe esservi il giusto equilibrio di entram- bi (60-70% alimenti alcalini e 30-40% acidicanti). Contrariamente a quanto si possa pensare, frutti aciduli, quali ad esempio gli agrumi, che contengono acido citrico o altri acidi, normalmente non danno origine ad acidi quando vengono meta- bolizzati. Al contrario, vengono trasformati in carbonati alcalini, utili alleconomia dellorganismo. Completamente ossidati dalle cellule durante il metabolismo, non lasciano residui minerali, quindi non inuenzano partcolarmente lequilibrio acido-base. Gli alimenti che contengono purine, durante il processo digesti- vo, producono acido urico; dalla digestione della carne si libera una notevole quantit di acido urico; alcuni animali, ma non luo- mo, trasformano questa sostanza in allantoina, facilmente elimi- nabile con lurina. Per determinare lacidit o lalcalinit di un alimento se ne esaminano le ceneri dopo la digestione. Gli alimenti vengono classicati come acidicanti o alcalinizzanti in base alla reazione che determinano nellorganismo. Un alimento alcalino quan- do, dopo lossidazione, rilascia un residuo alcalino, composto da minerali alcalinizzanti come potassio, sodio, calcio, magnesio; un cibo acidicante se, dopo lossidazione, prevale un residuo aci- 80 do, che comprende minerali acidicanti come cloro, zolfo, azoto, fosforo. Tutti i cereali, a eccezione del miglio, producono ceneri acide e tra tutti frumento e avena sono i pi acidi. I latticini di vacca risultano generatori di acidit; si consiglia di sostituirli con derivati del latte di capra o di pecora. Tra i prodotti conservati, sono acidi tutti i succhi di frutta e il latte di cereali (soia, avena, riso, ecc.). Tra i minerali, il calcio si dimostra spiccatamente alcalino e viene usato per mantenere il pH del sangue a un giusto livello; quando il sangue va verso lacidosi, lorganismo lo richiama dal- le ossa, in modo che aumentandone la quantit in circolo possa tamponare lacidit riportandola nei limiti. Il latte di mucca, alimento iperproteico, aumentando lacidit del sangue, causa la perdita del calcio immagazzinato che viene richiamato nel sangue per aumentarne lalcalinit: eppure para- dossalmente si beve latte per forticare le ossa. Una dieta a elevato contenuto proteico (superiore al 16% dellapporto calorico totale) acidica i uidi corporei, determi- nando un equilibrio minerale negativo (si perde calcio) quando invece il nostro organismo cerca di alcalinizzarsi, impoverendo le scorte di minerali. Alimenti acidificanti Proteine animali (carni e insaccati soprattutto, pesci, frutti di mare e altri molluschi, crostacei, formaggi soprattutto stagionati, grassi animali, uova). Arachidi tostate, noci, nocciole, pistacchi. Banane, porro, rabarbaro, riso integrale, alcuni tipi di frutta (fragole, mirtilli, prugne, albicocche, ciliegie), tutti i cereali e le farine, pane di segale e frumento, pasta, legumi (tranne i fagioli), zucchero bianco rafnato, alcol. Alimenti sostanzialmente neutri Latte, burro, yogurt, melone, cocomero. Miele grezzo, zucchero integrale di canna. Oli crudi da spremitura a freddo. Alimenti alcalinizzanti Tutta la frutta (tranne albicocca e prugna); molto alcaliniz- 81 zanti: arancia, uva secca, pomodoro, uva (quasi dieci volte di pi della media della frutta), succhi di frutta, tutte le verdure (soprat- tutto spinaci, sedano, cavolore carote, zucchine, fagioli), succhi di verdura, patate, castagne, soia, tuorlo duovo, erbe aromatiche. La birra e il vino non sono acidifcanti, a differenza dei supe- ralcolici. Correzione dellacidificazione Come si visto, lacidosi metabolica predispone lorganismo a molte malattie croniche, degenerative o autoimmuni. Due, si detto, sono le fonti principali da cui origina lacidit organica: il ricambio cellulare e lalimentazione. Nel ricambio cellulare avviene un continuo turnover di cellule; da quelle vecchie o degradate, che vengono distrutte ed elimina- te, si crea in vari passaggi acido urico e ammoniaca. Con lalimentazione si consumano molti alimenti acidi o la cui digestione produce acidi. Un apporto nutrizionale adeguato, ric- co di frutta e verdura, svolge senza dubbio unazione preventiva sullinsorgenza dellacidosi, mentre la tipica dieta occidentale, chiaramente acidicante, a forte componente proteica, sicura- mente contribuisce ad aggravarla. Da ci deriva lassoluta neces- sit dellorganismo di evitare che lequilibrio acido-base venga in qualche modo minacciato e di provvedere a neutralizzare gli aci- di in eccesso. Fisiologicamente, questultimo intervento avviene mobilitando sostanze alcaline e alcuni sali minerali, che vengono prelevati da riserve dellorganismo (calcio, potassio, sodio, ma- gnesio): minerali alcalinizzanti vengono mobilitati da ossa, denti e cellule di tutti i tessuti. Gli organi (reni, pelle, intestino, ecc.) interessati allo smalti- mento delle scorie metaboliche acide sono sottoposti a continui stress organici che progressivamente li deteriorano. Allinizio della giornata, per bloccare leccesso di acidicazio- ne che, come sottolineato, ha il suo picco durante la notte, ne- cessario consumare sempre una sana e giusta colazione. necessario poi intervenire contro i fattori che causano aci- dicazione: le sostanze acidicanti non devono essere eliminate, ma soltanto equilibrate con le altre. 82 consigliabile un giusto apporto di liquidi, principalmente ac- qua (da 1,5 l/die a 2 l nella stagione estiva) ricca di ioni bicarbo- nato (superiore a 600 mg/l), con residuo sso secco superiore a 500 mg/l durante la giornata (un bicchiere appena svegli al mat- tino o eventualmente durante la notte, contribuisce a controllare lacidit corporea). Tutta la frutta e la verdura svolgono azione antiacida: il limone contiene acido citrico, che si trasforma nellorganismo in citrati, efcaci contro lacidit metabolica. Lassunzione del pesce, fattore acidicante, utile per lapporto di Omega-3 (due volte a settimana) va equilibrato con un adegua- to apporto di ortaggi. indispensabile variare la scelta degli alimenti e introdurre cibi diversi nello stesso pasto: verdura e frutta, tendenzialmente deacidicanti, si accompagnano con cereali spesso acidicanti e proteine animali (sempre acidicanti); di queste ultime l80% dovrebbe derivare dal mondo vegetale e il restante 20% dal mon- do animale. Se i valori di pH rimangono comunque bassi, per aiutare lor- ganismo a ripristinare il proprio equilibrio consigliabile ricor- rere allassunzione di integratori nutrizionali alcalinizzanti: bicar- bonato o citrato di sodio o miscele di sali basici. 83 I G I E N E I N T E S T I N A L E S tiamo pagando il prezzo del progresso della civilt con varie forme di inquinamento: dellaria, dell acqua, del suolo, che si ripercuotono, in massima parte, sullalimentazione: lorganismo sempre pi oggetto di aggressioni e si difende dai numerosi elementi tossici e infettivi con notevoli sforzi. Grazie ai progressi tecnico-scientici gravi malattie epidemi- che, considerate un tempo incurabili, sono state debellate, men- tre sono in aumento altre patologie, delle quali la causa non un agente infettivo. Sono denite cronico-degenerative (degenerare nel suo signicato etimologico signica perdere alcune quali- t peculiari), non contagiose, ma di cui difcile impedire la diffusione. Alcune, a eziologia sconosciuta, denite di sistema, sono malattie autoimmuni derivanti da un indebolimento gene- rale del sistema immunitario, che attacca cellule sane dellorga- nismo, coinvolgendo e pregiudicando il normale funzionamento di organi e/o apparati. Sono caratterizzate da sintomi importanti e spesso molto gravi, che diventano cronici e spesso irreversibili (artrite reumatoide, morbo di Crohn, lupus, colite ulcerosa, scle- rosi multipla, ecc.); altre sono malattie da civilizzazione, diseases of civilization (malattie del sistema cardiocircolatorio, obesit, diabete, cancro, asma e tante altre ancora). Queste malattie, cos diverse fra loro, hanno in comune una diminuzione generale e progressiva delle difese organiche. Attualmente le cure lasciano a desiderare o sono purtroppo inutili. Lorganismo cerca di neutralizzare ogni agente eziologico (bat- teri, virus e ogni altro microrganismo patogeno che pu venire a contatto con lorganismo stesso): il contatto avviene pi facilmente a livello della cute e a livello dellintestino e, se si pensa che la su- Capitolo 4 84 percie intestinale di circa 350 m 2 , contro quella cutanea che di 2, si pu immediatamente intuire la grande importanza di questo organo. Le cellule che partecipano ai fenomeni immunitari espli- cheranno una difesa tanto pi efcace quanto pi il pH intestinale si avviciner alla neutralit (pH 6/7), condizione alquanto difcile da raggiungere, soprattutto quando la dieta acida. L I G I E N E I N T E S T I N A L E La maggior parte dei problemi di salute, oggi diffusi nelle societ industrializzate, dovuto ad un cattivo stato di pulizia intestinale! Bernard Jensen, medico naturopata (1908-2001) Ogni individuo dovrebbe porre la massima attenzione a ci che mangia, ma anche alla digestione e alla successiva utilizzazione e assimilazione dei nutrienti, nonch alla eliminazione delle sostan- ze di scarto; funzioni svolte, nellorganismo umano, dallapparato digerente. Questo apparato non solo assolve a questi compiti, es- senziali per la vita in quanto generano energia, ma presiede an- che alla formazione dei tessuti e alla detossicazione. Tali processi dipendono da funzioni coordinate dellapparato digerente, che agisce anche da barriera nei confronti di quegli agenti esterni che, ingeriti con acqua e/o alimenti, potrebbero nuocere alla salute. Funzioni altrettanto importanti e vitali vengono peraltro svolte dai neurormoni che regolano lattivit di organi e apparati. Lintestino e lo stomaco, quindi, svolgono anche una funzione metabolica. Lapparato gastrointestinale consiste in un lungo tubo (tubo digerente o canale alimentare) della lunghezza di circa 12 metri, che inizia con la bocca, attraversa il collo, il torace, laddome e termina con lultima porzione dellintestino: lano. Le parti di tratto digerente attraverso cui passa il cibo sono: la bocca, la faringe, lesofago, lo stomaco, lintestino tenue (duode- no, digiuno, ileo) e lintestino crasso (cieco, colon, retto); ven- gono considerati organi annessi il pancreas e il fegato, oltre alle ghiandole salivari, che non fanno parte dellapparato digerente, 85 ma che versano il loro secreto nel tubo digerente, lungo il cui tragitto sono intercalate. Lo stomaco, oltre a raccogliere e triturare gli alimenti ingeriti, esercita numerose altre funzioni: diluizione, omogeneizzazione e rilascio controllato del materiale alimentare nel duodeno, dige- stione acida e peptica delle proteine, secrezione del fattore intrin- seco di Castle (indispensabile per lassorbimento della vitamina B12), secrezione di gastrina (stimola il pancreas a secernere insu- lina e la tiroide a secernere calcitonina, ormone che ssa il calcio nelle ossa), di grelina (regola il senso della fame e di conseguen- za il peso corporeo), di serotonina (ormone prodotto non solo da cellule del sistema nervoso centrale, ma anche da particolari cellule dello stomaco e dellintestino, cellule cromoafne), che svolge un ruolo importante nella regolazione dellumore e del sonno, nei meccanismi del dolore e della sfera motoria, alimen- tare e sessuale. Lintestino un vero e proprio organo secernente numerose sostanze, conosciute come neurormoni (tra cui ricordiamo, oltre alla citata serotonina, la secretina, la somatostatina, lenterogluca- gone), in grado di esercitare un controllo su varie funzioni quali la motilit dellapparato gastroenterico, la secrezione pancreati- ca, il metabolismo dellacqua, ecc. Un suo funzionamento non corretto, o una diminuita attivit, determina sicuramente un peggioramento dello stato di salute: bruciori, gonori, pesantezza postprandiale, senso di costipazio- ne, ma anche disagi psichici, quali svogliatezza e mancanza di concentrazione. Anche lassunzione di buoni nutrienti/alimenti risulta essere di scarsa efcacia qualora questi non vengano di- geriti e assimilati in maniera ottimale e alcuni composti, digeriti solo parzialmente, potrebbero venire assorbiti nel circolo sistemi- co, causando effetti indesiderati. Tra gli alimenti utili allintestino ricordiamo i grassi insaturi, soprattutto quelli provenienti da oli spremuti a freddo (rendono la membrana intestinale pi impermeabile) e tutte le bre vege- tali, in quanto ricche di cellulosa (vedi Capitolo 2). La digestione si pu denire come un insieme di azioni na- lizzate a compiere la trasformazione degli alimenti in nutrienti (proteine, lipidi, glucidi), quasi del tutto automatiche e involon- tarie, eccettuate ingestione, masticazione, prima fase della deglu- tizione dei cibi, nonch defecazione. 86 La digestione meccanica o sica frammenta progressivamente il cibo in minuscole particelle che si mescolano ai succhi digestivi, progredendo lungo il tubo digerente no alleliminazione alle- sterno dei residui indigeribili non assorbibili; comprende la ma- sticazione, la deglutizione, la peristalsi, la defecazione. La digestione chimica un complesso di reazioni chimiche con- seguenti alla secrezione di enzimi digestivi da parte di cellule specializzate (amilasi, maltasi, lipasi, proteasi, ecc.) che scindono molecole complesse in molecole pi semplici, capaci di attraver- sare la mucosa intestinale raggiungendo linfa e sangue. In boc- ca, esofago e stomaco prevale lazione meccanica; nel duodeno, digiuno, ileo sono determinanti i fenomeni chimici legati alle secrezioni intestinali, biliari e pancreatiche, nonch allassorbi- mento. Lassorbimento di acqua e minerali, lattivit chimica dei batteri, la progressione dei residui alimentari, avvengono a livello del colon. Il colon e la funzione di eliminazione Lintestino crasso costituisce la parte inferiore e terminale del tratto digerente, che ha il compito di elaborare, immagazzinare ed espellere le feci. In questa parte di intestino un ruolo molto importante svolto dalla ora batterica intestinale, che garantisce la regolarit delle funzioni intestinali e numerose altre funzioni indispensabili alla salute. La mucosa dellintestino crasso produce continuativamente, nel lume dellorgano, acqua, elettroliti e muco, per lubricare e veicolare il contenuto intestinale no al colon, dove vengono rias- sorbiti gran parte dei liquidi secreti. Il materiale fecale che arriva nelle parti pi distali dellintestino crasso si trova praticamente allo stato solido: quando il transito rallentato e le feci perman- gono nel colon per un tempo prolungato, la maggior estrazione di acqua le fa diventare secche e difcili da evacuare. Quotidianamente nellintestino crasso arriva un quantitativo di 400/500 ml di materiale fecale di consistenza semiliquida, da cui vengono evacuati dai 50 ai 230 g di feci, in buona parte disidra- tate e solide. La composizione delle feci espulse simile a quella 87 del materiale fecale prodotto dallintestino tenue al termine della digestione (alimenti non digeribili come bre e piccole quanti- t di lipidi, glucidi, proteine, acqua, residui cellulari, batteri). A circa 12-24 ore dallingestione del cibo e a seguito del continuo immagazzinamento nel retto dei prodotti di scarto della digestio- ne, le pareti di questultimo tratto di intestino si contraggono, gli snteri anali si rilasciano e avviene la defecazione. Se, a causa di vari motivi, le sostanze di riuto permangono pi a lungo nel tratto intestinale, si vericano processi di putrefazione con con- seguente produzione di tossine e altre sostanze potenzialmente dannose, che vengono assorbite, determinando nel tempo una vera e propria intossicazione dellorganismo stesso, che riduce le difese immunitarie e causa uno stato di stanchezza cronica. La stipsi, dal greco styptiks, che signica contrarre, sino- nimo di una difcolt allevacuazione e pu essere denita una diminuzione del numero delle evacuazioni associata o meno ad un rallentamento del tempo di transito gastrointestinale ed a una riduzione del contenuto in acqua delle feci; una delle cause pi comuni che aumentano il tempo di contatto tra le sostanze digerite e le pareti dellintestino. La salvaguardia dellintegrit intestinale lazione protettiva pi importante che possiamo compiere verso il nostro organismo, attraverso losservazione delle feci e della defecazione giornaliera (le feci devono essere compatte, la colorazione varia, in base alla- limentazione: pi chiare con diete latteo-vegetariane, pi scure con diete a base di carne e inodori se la dieta corretta). La mucosa gastrica sede della produzione del fattore intrinse- co di Castle, che, in presenza di cobalto, rende attiva e utilizzabi- le la vitamina B12; fenomeni ogistici possono comprometterne lattivit digestiva e metabolica. Il comportamento alimentare delluomo (quantit e qualit degli alimenti ingeriti, orari e ritmi di assunzione dei pasti, sen- so di fame e di saziet, ecc.) dipende da meccanismi regolatori, centrali e periferici, strettamente integrati, che fanno capo alli- potalamo e a un complesso di mediatori neurochimici solo re- centemente messi in luce, avvalorando ancora una volta le teorie della Kousmine. fondamentale e indispensabile mantenere sempre efciente lapparato digerente, mediante una buona pulizia e igiene inte- stinale, per vivere in buona salute. La disintossicazione dellorga- 88 nismo passa attraverso questa pratica, che a sua volta si ripercuote positivamente su tutto il sistema immunitario. Enteroclismi e salassi erano gi conosciuti e praticati come tecniche terapeutiche molto diffuse gi al tempo di Molire Chi non ricorda Il malato immaginario! La pulizia profonda ed efcace dellintestino avviene attraver- so enteroclismi e idrocolonterapia. Ligiene intestinale nel metodo Kousmine molto importante, tanto da costituirne uno dei pilastri. Avrebbe davvero poca importanza prestare attenzione a ci che mangiamo, se non ci dovessimo preoccupare poi della dige- stione e assimilazione dei nutrienti. Intestino: compiti e funzioni Lintestino il nostro maggior organo di comunicazione con lambiente. I suoi compiti essenziali sono: digestione, assorbi- mento dellacqua e dei nutrienti, funzione immunitaria, detos- sicazione, produzione di ormoni. Attraverso la mucosa intesti- nale, vengono assorbiti i nutrienti mediante complessi e delicati processi: per questo motivo lambiente e le membrane intestinali devono trovarsi in un equilibrio perfetto. Il colon la porzione dellintestino crasso che si estende dal cieco al retto; un organo escretore (non secerne quindi alcun succo digestivo), quindi elimina il materiale non assimilabile dallorganismo: il suo compito principale consiste nel riassorbire acqua per la concentrazione del materiale fecale. Nellintestino crasso si attua il passaggio del materiale derivante dal metabo- lismo del nostro organismo; questo lo espone a stimoli inam- matori che possono essere la prima causa di varie e numerose patologie. Lobiettivo quello di restituire allintestino, soprattutto al co- lon, piena integrit e di diminuirne i fenomeni putrefattivi, favo- rendo leliminazione delle tossine che entrano in circolo. Allo stato di intossicazione dellorganismo, dovuto al persistere delle tossine e delle scorie in decomposizione nel colon, potreb- bero essere associati vari sintomi: irritabilit, apatia, fatica croni- ca, difcolt di concentrazione, gonore addominale, lingua co- 89 perta da patina bianca, pelle opaca, acne, atulenza. Una cattiva digestione pu anche provocare dolori articolari e muscolari, e predisporre a un invecchiamento precoce. Se il colon non pulito, il materiale nutritivo che vi arriva non pu essere digerito e assimilato correttamente. Lintestino, per eliminare il materiale che proviene dagli ali- menti ingeriti, impiega dalle 18 alle 24 ore; nel corso del tempo nel grosso intestino vanno ad accumularsi residui alimentari, fecali e del metabolismo terminale cellulare, che non sempre vengono rimossi con lo svuotamento siologico dellintestino, ma che pos- sono depositarsi sulle pareti: la supercie della mucosa intestinale tende a ridursi a causa di queste incrostazioni, con ripercussioni sullo stato di salute, indipendenti, a questo punto, dalla qualit dellalimentazione o dalla quantit di vitamine e minerali assorbiti. In questa condizione indicato un lavaggio profondo del colon che rimuova il ristagno delle feci, anche di antica data, espellendo in tal modo anche tossine, batteri patogeni e gas addominali. In questo caso il ricorso a vitamine e oligoelementi non risulterebbe corretto, anzi si rivelerebbe inutile e non avrebbe alcun effetto, in quanto il muco accumulatosi nel colon pu diventare talmente spesso e duro da impedire lassimilazione delle sostanze nutritive. Per lintegrit dellintestino sono necessari: presenza di fbre; svuotamento regolare dellalvo; presenza di popolazione batterica; riduzione della fora putrefattiva (enteroclismi); integrit epiteliale; assenza di fecalomi. Esistono regole e consigli guida per garantire e mantenere un buon transito intestinale e una buona pulizia dellintestino. La prima quella di preservare la naturale regolarit: lirre- golarit intestinale la base di molte malattie ( raccomandata almeno una evacuazione al giorno, lideale sarebbero due). 90 La flora batterica La ora batterica intestinale (microora intestinale) lhabitat naturale di una quantit enorme di batteri; centinaia di specie diverse normalmente convivono nellintestino in condizioni di equilibrio. concentrata soprattutto nellultima parte dellinte- stino, il colon ne la sede privilegiata, ospitandone pi di 500 differenti specie. Lintestino pu quindi essere denito un ecosistema comples- so in cui esiste un delicato equilibrio tra la microora e lorgani- smo ospite. In relazione al loro comportamento nei riguardi dellospite umano si riconoscono tre gruppi microbici: germi eubiotici: batteri buoni, che vivono in simbiosi con lospite, determinando il giusto equilibrio dellecosistema intesti- nale; svolgono azioni beneche per la salute (batteri utili): le spe- cie predominanti sono riconducibili ad anaerobi obbligati appar- tenenti ai generi Bacterioides, Eubacterium, Bidobacterium; in misura minore ad anaerobi facoltativi: Lactobacillus, Cocchi gram- positivi, Clostridi ed Enterococchi in misura inferiore; germi potenzialmente patogeni: pur non avendo caratteri spe- cici di patogenicit, in particolari condizioni possono prendere il sopravvento su altre specie e provocare patologie: svolgendo unattivit prevalentemente proteolitica, tramite la putrefazione delle proteine, generano sostanze tossiche, che in parte vengono metabolizzate dal fegato, deputato quindi a un lavoro supplemen- tare per detossicarle, e dallintestino che, quando non riesce a eliminarle in toto, le distribuisce a tutti i tessuti attraverso il san- gue; germi potenzialmente dannosi, perch il loro sviluppo po- trebbe produrre effetti negativi (Proteus, Staphylococcus). Questi batteri interagiscono continuamente tra di loro e con lambiente circostante: epitelio intestinale, sistema immunitario mucosale, sistema endocrino e sistema nervoso. In un individuo sano, le specie utili dovrebbero prevalere e, grazie alle loro atti- vit metaboliche, svolgere funzioni fondamentali, sia sotto il pro- lo nutrizionale sia nella prevenzione di disturbi e malattie. Per- 91 tanto alcune infezioni possono essere causate non soltanto da veri microrganismi patogeni, ma essere la conseguenza di un qualsiasi fattore esogeno in grado di determinare uno squilibrio della ora batterica intestinale. chiaro quindi che la microora intestinale ha un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute e del benessere delluomo. Le funzioni della flora batterica La ora batterica utile riveste e protegge tutta la parete intesti- nale; in particolare ai batteri si attribuiscono numerose propriet: favoriscono la digestione e lassorbimento intestinale dei nu- trienti; sintetizzano vitamine del gruppo B (B2, B6, B12) e K; hanno funzione di barriera contro germi estranei, attraverso meccanismi diversi, stimolando le difese immunitarie; trasformano alcuni prodotti di scarto in sostanze utili per lor- ganismo (degradano zuccheri complessi, producendo acidi grassi a catena corta, beneci per lospite, come il propinato, con effetti anticolesterolemici, in quanto inibitore dei meccanismi dassorbi- mento del colesterolo, e il butirrato, fonte privilegiata di energia e di rinnovamento delle cellule del colon, dal ruolo citoprotettore); partecipano alla decomposizione di sostanze cancerogene (in particolare nitrosammine); decompongono una parte della cellulosa (che normalmente resistente allazione dei succhi digestivi), integrandola nel pro- cesso digestivo; hanno effetti antimicrobici: penetrano negli strati profondi dellintestino e, a contatto con i tessuti linfatici, incontrandosi con i linfociti, acquisiscono la capacit di creare una barriera di- fensiva contro altri germi, sostenendo il sistema immunitario; sintetizzano sostanze antibiotiche (ad esempio, acidoflina, sostanza efcace contro molti enteropatogeni, secreta dal Lacto- bacillus acidophilus); favoriscono i processi immunitari con ovvie ripercussioni su tutto lorganismo, perch le reazioni qui avvenute sono trasmes- se al resto del sistema linfatico. La buona efcienza del sistema 92 immunitario garantita da una sana ora intestinale, in grado di stimolare le reazioni immunitarie, salvaguardando lefcienza del sistema. La presenza della ora batterica nellintestino rappresenta uno dei pi evidenti esempi di simbiosi tra lorganismo umano e i microrganismi. Svolge inoltre funzioni metaboliche-nutrizionali, attivando reazioni di fermentazione su sostanze non assorbite e mediante la produzione di sostanze nutritive (acidi grassi a catena corta) e vitamine; detiene un ruolo anche nel metabolismo degli acidi biliari e della bilirubina. Durante il processo biologico della fermentazione, sostanze complesse vengono convertite in sostan- ze pi semplici, gas e acidi a catena corta, che mantengono il pH acido e sono fonte energetica per le cellule del colon. Ta le feno- meno avviene sia in presenza che in assenza di ossigeno, suddivi- dendo i ceppi batterici rispettivamente in aerobi e anaerobi; al- cuni degradano carboidrati complessi (microora fermentativa), altri degradano le proteine (microora putrefattiva). Questulti- ma caratterizzata da una fermentazione anaerobica con prodotti nali maleodoranti. I microrganismi responsabili delle azioni beneche sono com- plessivamente chiamati fermenti lattici per la loro capacit a fer- mentare substrati zuccherini con produzione di acido lattico. La- cido lattico e altri grassi a catena corta, prodotti sempre a partire dagli zuccheri degli alimenti, abbassano il pH intestinale creando un ambiente favorevole alla salute della mucosa del colon e alla proliferazione dei germi buoni, inadatta per quelli patogeni. chiaro quanto sia indispensabile alla nostra salute una ora batterica equilibrata: questo stato di equilibrio della popolazione microbica a livello gastrointestinale denito eubiosi; al contrario, una situazione caratterizzata da alterazioni nel numero, nelle pro- porzioni e nel tipo delle specie batteriche residenti nellintestino chiamata disbiosi. Una condizione purtroppo molto diffusa, sem- pre pi frequente nei paesi pi industrializzati. Numerose sono le cause di disbiosi favorenti lo sviluppo di una ora microbica aggressiva che produce tossine e gas nocivi. Tra le varie cause: unalimentazione nutrizionalmente non bilanciata, dovuta a diete troppo drastiche o caratterizzate da un eccessivo apporto di proteine animali e zuccheri semplici, di cibi addizionati con 93 additivi e conservanti, oltre che con coloranti e pesticidi, povera di bre, ricca di spezie; luso smodato di bevande alcoliche; una cattiva masticazione, dovuta allabitudine di consumare i pasti sempre pi in fretta; una facile assunzione di farmaci; terapie con antibiotici e con chemioterapici; cambiamenti climatici repentini; situazioni di stress e ansia prolungate nel tempo (alterano lo stato ormonale, inuenzando la produzione di muco, habitat di crescita per alcune specie batteriche); la sedentariet; le malattie (lo stato di salute dellospite condiziona profonda- mente lequilibrio dellecosistema intestinale), i disturbi della pe- ristalsi, le infezioni intestinali, le malattie croniche degenerative. La composizione della ora batterica di un adulto viene mo- dicata nel tempo da tutti questi fattori, che assumono un ruolo determinante nellalterare profondamente lequilibrio delleco- sistema intestinale, generando uno stato di dismicrobismo, con disturbi di lieve entit (come cattiva digestione, dolori addomi- nali, irregolarit dellalvo, gonore, indigestione, stipsi, diarrea, atulenza, colite, alitosi) che, persistendo, possono degenerare (decit polivitaminici, depressione della risposta immunitaria con maggior incidenza di eventi infettivi) no a mascherare pato- logie ben pi gravi, che si manifestano in diverse forme. Queste vengono spesso fatte rientrare tra le patologie psico- somatiche, in cui condizioni di sofferenza emotiva (stress psico- logico) interagiscono col sistema neurovegetativo autonomo che innerva e controlla anche il tratto gastrointestinale. Da ci deriva un diretto controllo cerebrale dellintestino e una conseguente variazione della motilit, direttamente controllata dallinnerva- zione, a riprova dellinscindibilit corpo-psiche! Variazioni della composizione qualitativa della ora intestinale sono condizionate dallet dellindividuo, in particolare nellin- vecchiamento, quando si verica una signicativa diminuzione di bidobatteri a fronte di un aumento di Clostridium. Considerata la stretta relazione tra apparato digerente e fun- zione immunitaria, appare evidente che una efcace depurazio- ne non potr che avere effetti beneci nel decorso delle malattie. 94 Ribadiamo ancora una volta il principio che una corretta igiene digestiva e intestinale, nonch una alimentazione corretta e per- sonalizzata, sono gli strumenti necessari e indispensabili per com- battere naturalmente ed efcacemente i disturbi dellapparato gastrointestinale e raggiungere il benessere. Per potenziare gli innumerevoli effetti della ora microbica intestinale e contrastare i fenomeni di fermentazione e putrefa- zione, consigliabile scegliere cibi capaci di svolgere unazione riequilibrante sullecosistema intestinale (bre) o cibi che con- tengano fermenti lattici (quasi tutti gli alimenti di provenienza lattiero-casearia e anche alcune verdure, cipolle, cavoli, spinaci). Nonostante laccertata azione salutare di alimenti apportatori di fermenti, dobbiamo puntualizzare che alcuni batteri presenti (ad esempio, Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus termophilus ne- gli yogurt e simili) non formano nellintestino colonie stabili, in grado di ripristinare un equilibrio batterico eventualmente alte- rato, poich le quantit di fermenti utili che raggiungono lin- testino in condizioni vitali si riducono nel passaggio attraverso succhi gastrici e secrezioni biliari che uccidono gran parte dei microrganismi introdotti. Anche le condizioni di conservazione inuenzano la carica batterica del prodotto ( bene controllare sempre la data di scadenza di uno yogurt; pi ci si avvicina a tale data, pi i fermenti determinano un progressivo accumulo di aci- do lattico che provoca rapidamente la morte dei batteri). evidente come la somministrazione di batteri probiotici vivi e attivi sia utile e consigliabile per combattere il dismicrobismo intestinale. Il trattamento nalizzato a riequilibrare la ora bat- terica e nel contempo a contrastare leventuale sintomatologia dolorosa. Simbiotici, probiotici e prebiotici Simbiotici I simbiotici sono specici prebiotici associati a probiotici, fer- menti lattici probiotici associati a sostanze prebiotiche, vitamine e oligoelementi in grado di determinare effetti beneci attraverso unazione sinergica delle due componenti. 95 Probiotici Con il termine probiotico (pro-bios = a favore della vita) si indicano quei microrganismi in grado (una volta ingeriti in suf- cienti quantit e arrivati nellintestino) di esercitare beneche azioni di regolazione dei vari processi che si svolgono in questo organo, con riessi positivi sullorganismo intero. Pi precisa- mente Fuller, ricercatore inglese, nel 1989 diede questa deni- zione: Il probiotico un microrganismo vivente che esercita un effetto positivo sulla salute dellospite con il risultato di rafforzare lecosistema intestinale. Il Ministero della Salute denisce pro- biotici microrganismi vivi e vitali che conferiscono beneci alla salute dellospite quando consumati in adeguate quantit, come parte di un alimento o di un integratore. Gi il premio Nobel Elia Metchinkoff (1845-1916) indirizz i suoi studi sui vari tipi di latte fermentato, evidenziandone lazio- ne positiva sulla ora intestinale; le sue ricerche epidemiologiche riguardarono la vita e le abitudini alimentari dei pastori caucasici. Egli mise in correlazione il largo consumo di latte fermentato con la loro salute e longevit, e nel suo libro The prolongation of life (1907) scrisse: Poich la fermentazione lattica cos utile nellarrestare i fenomeni putrefattivi in generale, perch non uti- lizzarla allo stesso scopo nel tubo digerente? e ancora: convin- zione comune che i microbi siano pericolosi, ma questa teoria errata. Vi sono molti microbi utili, e tra di essi i lattobacilli hanno una onorevole posizione. La coltura dei fermenti lattici anticip cos lera dei probiotici, prebiotici e alimenti funzionali. I fermenti lattici sono i batteri responsabili della fermentazio- ne lattica e comprendono tutti i batteri che producono acido lat- tico a partire dai vari substrati (lattobacilli, bidobatteri, strepto- cocchi, lattococchi). Dai suoi studi si giunti al concetto scientico di probiosi, lin- sieme di tutte le operazioni favorevoli svolte nellintestino attra- verso lattivit di determinate colture batteriche vive e vitali, mira- te a riequilibrare la ora batterica intestinale. Con lassunzione di probiotici o di alimenti probiotici con- sumati in adeguate quantit come parte di un alimento o di un integratore, e quindi attraverso lassunzione di alimenti che li contengono in un quantitativo adeguato no alla scadenza, si fa- vorisce una beneca colonizzazione della ora batterica intestina- 96 le e si ottengono beneci di tipo nutrizionale che comprendono: un miglioramento della digeribilit e della biodisponibilit dei nutrienti e la produzione di vitamine e beneci per la salute, il ripristino dellequilibrio microbico e della siologica funzionalit intestinale, la detossicazione dei prodotti pericolosi con elimi- nazione di sostanze potenzialmente cancerogene, la stimolazione delle difese immunitarie, un blocco dei microrganismi patogeni. I vari meccanismi dazione attraverso i quali i probiotici eserci- tano effetti beneci nelluomo sono: modulazione della microfora intestinale (stimolazione dei batteri beneci e inibizione della crescita di batteri patogeni); supporto della funzionalit intestinale (aumento della pro- duzione di muco e protezione della mucosa intestinale con incre- mento dellintegrit di barriera e soppressione dellinammazio- ne intestinale); stimolazione del sistema immunitario (incremento della se- crezione di immunoglobuline A, IgA). Prebiotici Secondo la denizione di Gibson e Roberfroid (1995) i prebio- tici sono sostanze non digeribili di alcuni alimenti che stimolano lazione beneca sullospite promuovendo la crescita di una o pi specie batteriche considerate utili per luomo. Comprendono le bre idrosolubili non gelicanti, come poli- saccaridi non amidacei, oligofruttosaccaridi (FOS) tra cui linu- lina: sono carboidrati non digeribili che hanno la propriet di favorire nel colon lo sviluppo della microora probiotica. La ora batterica dovr essere equilibrata, viva e attiva per sti- molare le naturali difese organiche dellorganismo. di vitale importanza quindi conoscere gli alimenti e la corretta modalit di consumo. Sarebbe auspicabile che tutti fossero pi informati e attenti ai temi della salute e della prevenzione; in tal modo non verrebbero pi demonizzati certi alimenti e si promuoverebbe un rapporto con- sapevole con il cibo, riconoscendone i riessi positivi che riguardano gusto e appetito, e quelli negativi sulla salute. La pulizia dellintesti- no dovrebbe essere considerata uno strumento fondamentale per leventuale ripresa della funzionalit di questo organo e la sommini- strazione dei prebiotici e probiotici una pratica abituale. 97 E N T E R O C L I S MI Le metodiche terapeutiche nalizzate a una buona igiene inte- stinale consistono principalmente nel modicare lo stile di vita, ma prevedono anche un trattamento di bonica dellapparato ga- stroenterico mediante pulizia dellintestino, e la somministrazio- ne di prebiotici e probiotici. Un individuo che per anni non ha curato la sua alimentazione, ha reso inefcaci le potenzialit dellintestino, che dovr essere ripulito con una pratica regolare di enteroclismi. Il clisma o clistere (dal greco klystros = lavare, puricare) una pratica salutare il cui utilizzo terapeutico viene citato in un docu- mento egizio di 3.500 anni fa; la tecnica, semplice e sicuramente efcace, ad azione piuttosto superciale, disintossicante, indo- lore e naturale. Intere generazioni, in passato, vi ricorrevano per risolvere vari disturbi di lieve entit, e dovrebbe ancora oggi essere praticata con costanza per garantire una buona igiene intestinale nel tempo. Effettuare una pulizia intestinale con enteroclismi, ad esempio a base di una tisana di camomilla romana, usata a una tempera- tura di 38-39C, disinamma le mucose grazie allazione degli oli essenziali e riequilibra la ora batterica intestinale. bene far se- guire allenteroclisma un microclisma con olio di girasole tiepido, ricco di vitamina F, utile per il risanamento completo della parete intestinale. Per enteroclismi continuativi (per pi settimane), praticati a scopi terapeutici, la camomilla la sostanza pi indicata; per una cura pi blanda possono essere utilizzate malva, lavanda, rosmari- no, acqua salata, ecc. Vengono consigliati enteroclismi in caso di malesseri ricorrenti, in presenza di fattori che alterino il buon funzionamento dellin- testino, ma il clistere una pratica adatta anche a individui sani, da effettuarsi nei cambi di stagione. La dottoressa Kousmine riutava le sue cure a chi non accettava di praticare regolarmente gli enteroclismi. 98 I D R O C O L O N T E R A P I A Irons ha detto: La vecchiaia incomincia nel colon! Se le per- sone vogliono ritrovare lenergia e la salute della giovinezza pos- sono farlo facilmente ripulendo il colon e mantenendolo pulito. Varie sono le indicazioni che suggeriscono la pratica di un la- vaggio profondo del colon. Lidrocolonterapia una metodica atta a pulire radicalmente, in modo meccanico, il grosso intestino; consiste in un enterocli- sma di acqua in tutto il colon e si effettua tramite un apparecchio collegato ad acqua corrente attraverso un ltro. Non rappresenta una cura, ma semplicemente una rimozione di materiale fecale (residui alimentari, fecali, del metabolismo terminale cellulare), presente a volte anche da anni. Il passaggio continuo di materiale proveniente dal metabolismo espone lintestino crasso a stimoli inammatori che sono tra le cause principali di numerose pato- logie. Questi residui spesso non vengono eliminati con lo svuota- mento siologico dellintestino (particolarmente in soggetti con alvo irregolare) e vanno a depositarsi nel lume intestinale, for- mando una specie di incrostazione che ne riduce il lume stesso e la supercie della mucosa, con gravi conseguenze a livello me- tabolico e ripercussioni sulla salute. Queste irrigazioni, effettuate con lacqua a temperatura corporea (durano circa unora e ri- chiedono diversi litri dacqua), rimuovendo il materiale di scarto, migliorano le funzioni dellintestino, facilitano leliminazione di tossine, batteri patogeni e gas addominale, e possono rinforzare il tono muscolare delle pareti intestinali. Leffetto diluente dellac- qua e la stimolazione indotta fanno s che lintestino si pulisca a fondo, riattivando le funzioni vitali; lossigeno introdotto con lacqua costituisce un valido nutrimento per la ora batterica. Una vera terapia disintossicante per lorganismo che ne trae immediati beneci in termini di vitalit ed energia; ma per man- tenerne gli effetti beneci necessario, come sempre, assicurare e mantenere una dieta e uno stile di vita corretti. Una tra le principali regole da osservare bere a sufcienza ed evitare alcuni alimenti tra cui sicuramente lo zucchero rafnato, che favorisce la proliferazione batterica nellintestino, le farine rafnate, la panna del latte e il burro, lalcol, le carni, i grassi saturi, il consumo eccessivo di spezie, che comporta riessi nega- 99 tivi per lecosistema intestinale, innescando processi putrefattivi e/o fermentativi dannosi per la ora intestinale; tra gli alimenti beneci per la salute dellintestino ricordiamo i grassi insaturi e tutte le bre vegetali. I L D I G I U N O E L A D E P U R A Z I O N E D E L L O R G A N I S MO ... Che cosa sai fare, dunque? Io so pensare. So aspettare: So digiunare. Herman Hesse, Siddharta Accanto allattivit motoria si colloca, come pratica in grado di favorire la distensione e la riessione, anche il digiuno. La terapia del digiuno comporta lastinenza dal cibo normalmente inteso; diventa quindi necessario comprendere quali siano i signicati profondi legati a unespressione, digiuno appunto, che la stra- grande maggioranza considera in senso punitivo, negativo o sgra- devole. Il digiuno riveste un aspetto antropologico di rilievo, nasce come pratica a carattere mistico-religioso-rituale-tradizionale nalizzata alla puricazione del corpo, non solo quindi quale astensione totale o parziale dal cibo, ma come mezzo per disto- gliere lo sguardo dalle cose materiali di questo mondo e raggiun- gere una comunione pi profonda con Dio. Riferimenti al digiuno e allastinenza si ritrovano non solo nel- la cultura cristiana, ma in tutte le tradizioni religiose: se ne parla nella Bibbia e negli scritti di Omero. Mos digiun quaranta gior- ni prima di ricevere le Tavole della Legge sul monte Sinai; anche Ges digiun quaranta giorni nel deserto prima di dare inizio alla sua missione. Nellantichit digiunavano le donne durante lassenza del marito, impegnato nella caccia o nella pesca, e il guerriero prima della battaglia; Socrate e Platone lo praticava- no di frequente, anche per dieci giorni, sostenendo che aiutasse a raggiungere il massimo della funzionalit cerebrale. E ancora Plutarco enunciava: meglio digiunare che usare medicine. Nel novilunio e nel plenilunio digiunano i monaci buddhisti; nellislamismo il digiuno una delle prescrizioni fondamentali; digiunano gli Ebrei nella ricorrenza dellespiazione (Kippur). 100 Nell800 il digiuno inizi ad assumere valenza medico-scienti- ca. Il dottor J. H. Tilden, (1851-1940), uno di pionieri delligie- nismo, medico fondatore della famosa Scuola di Igiene e Sanit a Denver in Colorado afferm: Dopo cinquantacinque anni tra- scorsi nel selvaggio mondo delle terapie mediche, sono costretto a dichiarare, senza paura di essere smentito, che il digiuno rap- presenta lunico evacuatore terapeutico sicuro per luomo e il collega dottor Felix L. Oswald concordava con lui, descrivendo cos questa pratica: Il metodo curativo basato sul digiuno non limitato solo alle creature pi evolute. risaputo che il dolore, la febbre, i disturbi gastrici e perno quelli mentali riducono lap- petito e solo chi inesperto e poco saggio tenter di ostacolare la natura a questo riguardo Il digiuno rappresenta il migliore sistema rinnovatore. Tre giorni di digiuno allanno puricano il sangue ed eliminano i veleni pi efcacemente di cento botti- glie di soluzioni purgative Senza impiegare nessun lavoro di- gestivo faticoso, la Natura utilizza il tempo libero per compiere le sue pulizie generali. Gli accumuli di tessuti superui vengono esaminati accuratamente ed analizzati; le parti componenti a disposizione vengono smistate verso i dipartimenti della nutri- zione. I mormoni, la prima domenica di ogni mese, per tutta lintera giornata, osservano il digiuno; recenti studi hanno potuto veri- care che questa astinenza periodica dal cibo riduce notevolmen- te, nella comunit, il rischio di malattie cardiovascolari e sembre- rebbe anche di diabete. Con il digiuno si attiva il processo dellautofagia: lorganismo attinge per il proprio fabbisogno alle sue riserve nutrizionali, energetiche ed endogene, adattandosi a questa condizione. Il digiuno a scopo terapeutico, soprattutto prolungato, deve assolutamente rispettare precise prescrizioni, in mancanza delle quali pu diventare pericoloso; per questo va sempre seguito da chi ha lesperienza per farlo. Pu rappresentare oggi una possi- bilit e un mezzo per ottenere una concreta e profonda disin- tossicazione organica (aumenta leliminazione delle sostanze di riuto dal sangue e dai tessuti) e un riposo siologico che po- tenzierebbe in modo straordinario tutto il sistema immunitario, inuendo positivamente su numerose patologie, anche gravi, e ripristinando comunque uno stato di benessere generale in cui si rinforza il carattere e la determinazione. 101 Il digiuno non presenta alcuna controindicazione, se non in casi abbastanza evidenti: sottonutrizione: come facilmente intuibile la controindica- zione ovvia, ma anche vero che nella societ occidentale si tratta di casi piuttosto sporadici, se non del tutto assenti; forte resistenza psicologica ad affrontarlo o di convivenza con chi non condivida la scelta terapeutica e potrebbe in tal modo danneggiare emotivamente il digiunante; gravidanza: non completamente controindicato; pu essere sufciente praticarlo per un periodo ridotto di giorni. Giovereb- be al nascituro. Prima di iniziare un periodo di digiuno (che pu variare da uno a tre giorni no a periodi pi lunghi in casi estremi e/o per pazienti di rilevante peso corporeo), necessario seguire, per un periodo di circa una decina di giorni, unalimentazione control- lata dal supervisore del digiuno. Solitamente, nel corso di questa pratica, si presentano alcuni sintomi, variabili da persona a persona: dopo due-quattro giorni lo stimolo della fame solitamente scompare; spesso si ha paura di digiunare perch si crede di non saper resistere alla fame. Durante il digiuno ci si sente pi forti e pieni di vitalit, la vista pi acuta, la mente pi recettiva e si sentono i riessi pi pronti, nonostante una leggera spossatezza sica; le feci e le urine potrebbero diventare pi scure e maleodo- ranti (il corpo sta lentamente espellendo anche tossine), lalito e il sudore potrebbero produrre cattivo odore. Probabilmente si risveglieranno sintomi come cefalea, mal di denti (dipendenti, ad esempio, dalle amalgami dentali, dai medicinali assunti o an- che dai cibi di pessima qualit), insonnia, irritabilit, nausea ma non ci si deve preoccupare perch i disturbi tendono a scom- parire in breve tempo, lasciando spazio a un piacevole senso di benessere. Qualora i sintomi non scompaiano velocemente ne- cessario interrompere il digiuno e rimuoverne le cause; alle tecniche di digiuno prolungato bisogna avvicinarsi per gra- di. Sarebbe utile imparare a digiunare almeno per 7 giorni due volte allanno, prima e alla ne dellinverno. Si pu digiunare an- Licenza edgt-362-576538-33330 rilasciata il 01 2013 a Luciano Michielin 102 che per periodi di 14-21-28-45 giorni, ma sempre sotto controllo di un tecnico esperto. Si consiglia di iniziare a provare da 3 no a 21 giorni e quindi decidere, in base a come ci si sente, cosa si intende fare nel futuro. La ripresa dellalimentazione un momento delicato, in cui si raccomanda una lenta riabilitazione al cibo con alimenti estre- mamente digeribili e in modeste quantit: inizialmente succo di frutta e successivamente piccole dosi di verdura cotta o di altri cibi leggeri e tisane; una tisana dorzo veniva consigliata in questi casi da Ippocrate, primo medico a prescriverne la pratica! A que- sto regime dietetico dovr seguire unalimentazione appropriata, per non ritrovarsi rapidamente nelle condizioni precedenti. Nel metodo Kousmine il digiuno non mai completo e viene generalmente raccomandata una razione giornaliera cos compo- sta e suddivisa: Colazione 200 g di succo di frutta fresca. Pranzo 200 g di succo di verdura. Cena 200 g di succo di verdura o frutta fresca. Circa due litri di acqua. Tre pasti al giorno semplici, composti da cibi freschi. I succhi dovranno essere centrifugati al momento o spremute di agrumi. Seguendo attentamente una dieta consigliata e mantenendo lintestino in condizioni ottimali, si avr la sicurezza che i nutrien- ti vengano assorbiti e utilizzati al meglio; tenendo comunque pre- sente che il lume intestinale pu rappresentare un ricettacolo di tossine, che a volte non vengono regolarmente smaltite con le feci, e che potrebbero venire riassorbite e immesse nel circolo sanguigno in un circolo vizioso che aumenta i rischi di intossica- zione organica. La Kousmine consiglia il digiuno, accompagnato anche da en- teroclismi quotidiani, come propedeutico allinizio della dieta. 103 G L I I N T E G R AT O R I Gli integratori alimentari sono fonti concentrate di nutrienti o altre sostanze, con qualit nutrizionali o siologiche tali da com- pensare lassunzione inadeguata di nutrienti essenziali o incremen- tarne lapporto, nutrienti che si aggiungono alla dieta in quantit minime (in genere dellordine di mg) nella consapevolezza che, come dichiar David Byrne, commissario UE per la salute e la tute- la dei consumatori: Dobbiamo essere chiari sul fatto che una dieta varia rimane la migliore soluzione per un corretto sviluppo e per una vita sana. Sin dai tempi pi antichi a vari alimenti si sono attribuite speciali virt terapeutiche. Ma a volte non possibile colmare le necessit dellorganismo di alcune sostanze per la difcolt a modicare abitudini alimentari errate, spesso dettate da esigenze di lavoro, da uno stile di vita frenetico o consuetudini ormai ra- dicate; questi casi richiedono un complemento supplementare. Un integratore non pu per sostituire unalimentazione com- pleta e bilanciata, ma contribuisce soltanto a colmarne le eventua- li carenze. Una carente assimilazione intestinale, particolarmente dopo terapie antibiotiche, disordini alimentari, cure chemiotera- piche, impone necessariamente una supplementazione allorga- nismo indebolito. opportuna una valutazione precisa e attenta della situazione per associare alla dieta ulteriori misure preventive; i protocolli non vanno mai standardizzati e devono tener conto della peculiarit di ogni singolo soggetto e delle eventuali terapie farmacologiche. La ricerca scientica oggi conferma lefcacia della sommini- strazione di nutrienti/integratori. La dottoressa Kousmine stata tra i primi a utilizzare vitamine ad alti dosaggi, basandosi sui dati di quella che sarebbe poi diventata la medicina ortomolecolare, termine con cui si indica una terapia che utilizza le stesse mo- lecole dellorganismo (vedi Capitolo 1); ha riservato particolare attenzione allacido linoleico e linolenico, sostanze fondamentali nel trattamento della sclerosi multipla per la salvaguardia della guaina mielinica dei nervi; successivamente ha preso in conside- razione acido lipoico, licopene, coenzima Q10 o ubidecarenone e altri enzimi antiossidanti (perossidasi, catalasi, glutatione, su- perossido-dismutasi) che combattono leccesso di radicali liberi. 104 da evitare il sovraccarico metabolico quando si assumono complessi multiminerali e multivitaminici per non incorrere in sintomi dovuti a tossicit da sovradosaggio. Minerali e vitamine svolgono ruoli precisi rispetto alle funzioni del sistema nervoso autonomo; esistono integratori che stimolano il sistema nervoso simpatico e altri quello parasimpatico; minerali e vitamine hanno tra loro sinergie e antagonismi (ad esempio, magnesio da solo o in complesso), che vanno sempre valutate attentamente. Vi sono poi i cosiddetti alimenti funzionali (nutraceutici, fun- ctional food), che contengono componenti (isoavoni, polifenoli, bioavonoidi, ecc.), che interagiscono con le funzioni siologi- che dellorganismo; un cibo pu diventare funzionale con lin- tervento di biotecnologie o tecnologie in grado di aumentare la concentrazione o la biodisponibilit o rimuovere o modicare un componente con caratteristiche funzionali (ad esempio, prodotti a base di fermenti lattici vivi, come uno yogurt addizionato con Bidus) e alimenti forticati, ai quali sono stati aggiunti nutrienti non energetici, vitamine e/o sali minerali, allo scopo di ripristi- nare i nutrienti persi nei processi di produzione o di arricchirli di quelli gi presenti, indirizzati a soggetti esposti a determinate carenze nutrizionali (latte di soia con vitamina B12, sale addizio- nato con iodio, patate al selenio). Una opportuna integrazione pu essere sia preventiva che te- rapeutica. Un regime alimentare equilibrato non dovrebbe aver bisogno di integratori e nessun integratore pu supplire adeguatamente a una dieta squilibrata. Esistono per circostanze particolari, oltre a quelle gi ricordate, in cui si rendono necessari: verdura e frutta in commercio spesso sono carenti di vitamine e avonoidi; i terreni sono spesso carenti di alcuni oligoelementi (selenio) e trasmettono queste carenze ai vegetali coltivati; occorre fornire un supplemento, anche in caso di diete equilibrate, a soggetti non in grado di assimilare le vitamine che assumono o di elaborare sostanze essenziali per condizioni di malattia; in organismi particolarmente debilitati dalla malattia necessario un apporto maggiore di alcuni micronutrienti essen- ziali per ripristinare le condizioni di salute. Ad esempio, lassi- milazione a livello intestinale degli acidi grassi Omega-3 diventa 105 carente negli anziani, nei diabetici, negli ipertesi e nelle persone affette da patologie neurodegenerative. Da evitare, in questi casi, lautoterapia. I VA C C I N I Lultimo pilastro del metodo Kousmine si basa sullutilizzo di speciali vaccini, ma questo intervento terapeutico preso in considerazione solo in casi particolari: in alcune patologie dove il sistema immunitario irregolare (malattie autoimmuni, aller- gie, asma, artrosi) e deve essere di esclusiva competenza medica. Limpiego di queste sostanze consente di riequilibrare il sistema immunitario, regolarizzandone le reazioni: si determina in prati- ca una immunomodulazione del sistema immunitario. Le attuali conoscenze scientiche sullimmunologia permetto- no di abbinare o alternare la terapia con vaccini con la microim- munoterapia. La microimmunoterapia utilizza dosi innitesimali di sostanze immunocompetenti, quali citochine e acidi nucleici specici del gene implicato nella patologia, in modo da simulare lazione patogena in maniera positiva. Si deniscono autoimmuni quelle malattie causate da unal- terata risposta del sistema immunitario, che non riconosce pi come propri i costituenti dellorganismo e reagisce con formazio- ne di autoanticorpi o innescando una reazione cellulare (artrite reumatoide, lupus eritematosus sistemico, vasculiti, sclerosi mul- tipla, morbo di Crohn, ecc), che comportano sintomi importanti, spesso molto gravi. La Kousmine intu con largo anticipo limpor- tanza della regolarizzazione del sistema immunitario. I virus sono una costante minaccia per luomo, gli animali e le piante. Grazie alle nuove conoscenze gnomiche, i vaccini oggi vengono scoperti molto rapidamente. Licenza edgt-362-576538-33330 rilasciata il 01 2013 a Luciano Michielin 106 C O N C L U S I O N I E R I C E T T E C O I N V O L G I ME N T O MO T I VA Z I O N A L E Coloro che si limitano a studiare e a trat- tare gli effetti della malattia sono come persone che si immaginano di poter man- dar via linverno spazzando la neve sul- la soglia della loro porta. Non la neve che causa linverno, ma linverno che causa la neve. Paracelso, alchimista e medico (1493-1541)
semplice vivere (mangiare, bere, dormire), ma altrettanto difcile farlo bene, seguendo regole in grado di preservare la salute, prevenendo patologie e invecchiamento. Il processo di guarigione inizia dalla disposizione positiva del paziente al voler guarire partecipando in prima persona; spa- zia dalla cura della propria salute al rapporto di ducia con il proprio medico, il quale a sua volta deve offrire il suo costante appoggio prestando particolare attenzione alla persona che sta curando. Ancora, come disse Paracelso: Lorigine delle malattie nelluomo e non fuori di esso; ma le inuenze esterne agisco- no sullintimo e fanno sviluppare le malattie Un medico do- vrebbe conoscere luomo nella sua interezza e non solo nella sua forma esterna, avendo cura di spiegare, osservare consigliare e, quando diventa indispensabile e necessario, intervenire: deve cercare in ogni modo di corrispondere alle aspettative del suo paziente. La medicina moderna si basa sul pensiero cartesiano, ma dal mondo scientico viene sempre pi riconosciuto il bisogno di an- dare oltre il paradigma che ha sancito la separazione tra mente e Capitolo 5 107 corpo, a favore di un modello olistico dove tutto connesso (di- mensioni siche, emozionali, psicologiche, spirituali). neces- sario acquisire una visione globale dellunit totale, nella quale ogni cosa inserita (il particolare determinato dal tutto). Il merito della Kousmine stato privilegiare laspetto preven- tivo, e considerare la malattia una forma che riguarda la totali- t della realt umana: in questo modo il paziente viene posto al centro del metodo di cura, come elemento attivamente partecipe al suo percorso di guarigione, e ci comporta profonde implica- zioni psicologiche che la Kousmine ha avuto il pregio di favorire e sostenere. Lintera terapia della dottoressa Kousmine richiede comunque al paziente una partecipazione attiva a tutti i cambiamenti; le ri- nunce sono e diventano il mezzo dimostrativo della volont di guarire, o meglio sono linput che fa scattare il processo di gua- rigione. Con questo metodo si possono aiutare persone affette da gravi patologie, soprattutto quando le terapie classiche si rivelano in- sufcienti, e intervenire sullevoluzione della malattia. DallOttocento a oggi si perso di vista proprio lapproccio medico-paziente; viene sempre pi dimenticato luomo per con- centrarsi sulla malattia. Il diffondersi del benessere ha condotto a un aumento delle patologie. Svariate sono le cause che indeboli- scono il sistema immunitario: lo stress: come lo denisce il siologo americano Walter Can- non lo stato in cui entra un animale di fronte a uno stimolo che suscita in lui una reazione di difesa o di fuga. Condizione che caratterizza la nostra epoca; molte malattie delluomo mo- derno possono essere considerate malattie da adattamento: una reazione di autodifesa messa in atto per difendersi dalle ag- gressioni cui si esposti; le aggressioni alimentari, causate dalla quantit e qualit dei cibi assunti; effetti socioculturali e stimoli esterni: possono inuire con- siderevolmente e notevolmente sugli stati danimo e sugli umori. Nel tempo sono state codicate numerose tecniche utili a far ap- prendere allorganismo larte del rilassamento e del buonumore (ad esempio, la meditazione trascendentale), ma esistono anche altre forme di riequilibrio. 108 Sembra che la pratica meditativa determini tra laltro la dimi- nuzione di cortisolo, uno tra i principali ormoni dello stress, con la conseguente attenuazione della tensione muscolare e riduzio- ne della frequenza cardiaca e respiratoria. Spesso ci si dimentica di essere molto di pi del corpo che pos- sediamo. Lo stile di vita, sempre pi frenetico e impegnativo, non lascia pi tempo da dedicare alla cura di s: ci si intossica con i cibi spazzatura, si mangia male, a volte troppo, ma ci si nutre assai peggio. Il contatto con il nostro corpo si va perdendo, si riette solo nel momento in cui la salute viene a mancare, quando invece si dovrebbe, quotidianamente, essere sempre alla ricerca della con- sapevolezza del proprio s, ricorrendo anche a tecniche di rilassa- mento, che vanno dalla cura dellanima alle varie forme di tness. Si gi ricordato, nel Capitolo 1, come nel corso dei millenni molte culture dellEstremo Oriente (India, Cina, Giappone, Tibet) avessero sviluppato stili di vita e culture mirati a ricondurre lindi- viduo a uno stato di totale armonia con s stesso e con lambiente che lo circonda. Lignoranza delle leggi naturali che accompagna- no il funzionamento dellorganismo accresce il rischio di malattie, sempre pi legate ai fattori ambientali: aria, alimenti, acqua, suo- lo Lalimentazione stessa pu essere causa di malattia, ma anche una via fondamentale per recuperare il giusto equilibrio natura/ corpo, attraverso semplici regole da applicarsi costantemente; le conoscenze scientiche, il ragionamento e la stessa consapevolezza dellenergia che vivica luomo e ne attraversa il corpo e lo spiri- to, permettono di riequilibrare gli organi. riconosciuto come la pura meditazione, intesa come capacit di introspezione nel pro- prio io, possa attivare processi di autoguarigione! Scienza e psicologia cercano di conoscere sempre pi appro- fonditamente i comportamenti alimentari. Tra la nostra alimen- tazione e la nostra esistenza vi uninnegabile relazione: una dieta abitudinaria e ossessiva produrr effetti abitudinari e osses- sivi; unalimentazione basata prevalentemente su cibi di origine animale produrr aggressivit; mentre unalimentazione naturale biologica, in armonia con il ciclo naturale delle stagioni, ricca di cibi vivi e vitali, produrr energia positiva. Lalimentazione, cardine fondamentale del metodo Kousmine, va pianicata in tutti i suoi aspetti: se associata al controllo degli stress emozionali una pratica applicabile in tempi rapidi, diver- samente pi difcile da gestire. Regole precise e ferree non 109 possono valere per tutti; il metodo una disciplina esistenziale che comporta cambiamenti non solo sul piano alimentare, ma in tutti gli aspetti dellesistenza. Cultura del cibo signica anche qualit di vita: quello che ingeriamo non ha effetti solo sul corpo, ma anche su cervello e anima. Modicare solamente il regime alimentare, senza minimamente toccare altri aspetti della vita (re- lazionale, affettiva, lavorativa), rafforzando lautostima, produce effetti inesistenti ed efmeri. Il metodo accresce le motivazioni personali al cambiamento, stimolando lauto-consapevolezza utilizzando i consigli e le tecni- che speciche che attivano cambiamenti e trasformazioni, poi- ch assenza di motivazioni e mancanza di consapevolezza sono un ostacolo allassunzione di comportamenti adeguati per la tutela psico-sica. Anche lattivit sica uno dei pi efcaci rimedi antistress, un antidoto naturale a diversi piccoli disturbi e al malumore; sembra che stimoli la produzione di endorne, sostanze chimiche capa- ci di sopprimere il senso di fatica, e dei neurotrasmettitori, che migliorano la trasmissione degli impulsi nervosi. Il movimento sico dolce, regolare e senza eccessi, contribuisce quindi anche allequilibrio della mente. Si dovr imparare a gestire le emozioni, che non dovrebbero costituire un ostacolo, ma al contrario fornire gli stimoli necessari a vivere la vita in modo costruttivo; nei casi pi gravi forniranno i mezzi e la capacit di affrontare e vivere la malattia. Il metodo Kousmine non quindi solo alimentazione tesa a prevenire e ristabilire la salute, ma un metodo vero e proprio per prendersi cura di s stessi, diventa amore per s stessi. La die- ta poi, nella sua interezza, viene anche intesa come vera e propria cura, cio prescritta e stilata a persone malate. Il metodo Kousmine consigliabile anche a chiunque voglia migliorare e mantenere inalterato il proprio stato di salute; in particolare a quanti soffrono di patologie associate a decit me- tabolici, a disordini immunitari, a stati inammatori. Pi che un regime alimentare un vero e proprio metodo utile a prevenire i rischi di malattia, ma anche uno strumento per approcciarsi a uno stile di vita sano ed equilibrato, che permetta allorganismo intossicato di depurarsi, perdere peso, regolarizzarsi e riacquista- re forza e vigore. problematico tracciare indicazioni valide sempre e comun- 110 que, perch ciascuno ha caratteristiche che impongono scelte diverse. Il metodo Kousmine deve tener conto di tutti gli altri aspetti losoci, psicologici ed esistenziali alla base del raggiun- gimento della salute. Si pu concludere confermando le parole di Thomas Edi- son: il medico del futuro non somministrer medicine, ma coinvolger il paziente nella cura della struttura e delle funzioni dellorganismo umano, nellalimentazione, nelle cause e nella prevenzione delle malattie e riettendo su quelle di Aulo Cor- nelio Celso che affermava: Ricordatevi che luomo nato per vivere sano; quando si ammala la natura che lancia i suoi segnali per dire che stato spezzato un delicato equilibrio. I N C O N C L U S I O N E Recenti ricerche stanno suggerendo che le opportune combi- nazioni alimentari sono in grado di valorizzare le virt degli ali- menti e di ridurne gli eventuali aspetti negativi, sintonizzando il gusto con criteri salutari. Un esempio: accostando carne o pesce a vegetali ricchi di ferro si migliora lassimilazione di questo mi- nerale; lo stesso si verica abbinando i vegetali a fonti di vitamina C quali: cavolore, kiwi, agrumi, fragole, consumati nello stesso pasto; unaltra combinazione vantaggiosa riguarda laggiunta di grassi, come lolio extravergine di oliva, agli ortaggi ricchi di carotenoidi (pomodori, carote, verdure a foglia verde): i grassi favoriscono lassorbimento da parte dellorganismo di questi an- tiossidanti. straordinario e altrettanto sorprendente che i rimedi intui- tivamente adottati e messi in atto n dai tempi pi antichi per combattere le diverse patologie siano stati confermati scientica- mente negli ultimi decenni del Novecento, soprattutto nei paesi dellOccidente industrializzato in cui liperalimentazione ha pro- curato e continua a procurare seri danni. 111 R I C E T T E Le ricette qui riportate, ispirate al metodo Kousmine, tendo- no a recuperare lincredibile ricchezza regionale italiana, soprat- tutto quella di alcune regioni, proponendo un uso frequente di legumi, un utilizzo di ortaggi e verdure troppo spesso, a torto, dimenticati. Ogni pietanza dovr essere preparata con prodotti assoluta- mente naturali e biologici, per recuperare unautentica cultura del mangiar sano, lontana dalle mode del momento: una cucina tradizionale, mai banale, ma sempre saporita e nutriente, in sin- tesi una cucina intelligente. Preparazione dei legumi Nella preparazione dei legumi, tranne ovviamente per quelli freschi, piselli spezzati e per alcune variet di lenticchie, lammol- lo loperazione fondamentale, preventiva alla cottura (vedi Ca- pitolo 2). I legumi (prima sciacquati in acqua corrente per rimuo- vere eventuali impurit), vanno fatti riposare in acqua fredda pari circa a tre volte il loro volume; durante questa fase, reidratandosi, aumentano in peso e dimensioni, per tempi variabili (prolungata per legumi con bucce consistenti, sempre pi breve per legumi piccoli, decorticati e seccati da poco); scartando i semi che, una volta immersi in acqua, vengono a galla. Lacqua dellammollo andrebbe cambiata spesso; i legumi sciacquati ogni volta, per prevenire eventuali fermentazioni; dopodich lacqua va buttata sempre via. Non sempre consigliabile aggiungere bicarbonato di sodio (basico) nellammollo o durante la cottura poich altera il sapore e ne diminuisce il valore nutrizionale. Una volta terminato lam- mollo, prima di procedere alla cottura, i legumi vanno scolati e risciacquati bene. Lammollo riduce i tempi di cottura e li rende pi digeribili; la digeribilit aumenta qualora vengano cotti con erbe e spezie (alloro, timo, rosmarino, prezzemolo, coriandolo, cumino, nocchio, ecc.) che stimolano la digestione ed evitano il fastidioso problema del gas intestinale. 112 La cottura dei legumi secchi richiede calore omogeneo; si fa salire lentamente la temperatura dellacqua fredda e si lascia sob- bollire a fuoco lento; non si aggiunge sale a inizio cottura (ren- derebbe dura la buccia); i legumi freschi vanno cotti, invece, in acqua bollente salata. I legumi si consumano: in insalata con o senza aggiunta di cereali; con ricette in umido e aggiunta di vari aromi e/o spezie come cipolla, aglio, rosmarino, prezzemolo, peperoni, ecc.; frullati con il loro liquido di cottura per ottime creme o con meno liquido per ottenere salse pi dense o pat eccellenti come accompagnamento o per condire pasta o riso; in abbinamento a verdure e cereali nella preparazione di mi- nestre e minestroni. Preparazione dei cereali Alcuni cereali integrali in chicco possono essere, come i le- gumi, sciacquati per eliminarne eventuali impurit e cotti dopo un preventivo ammollo che varia, come il tempo di cottura, per ciascun cereale. Possono venir cotti con un quantitativo dacqua che viene completamente assorbito a ne cottura, per essere poi conditi in diversi modi: con erbe aromatiche e spezie o con salse a base di verdure. Con lammollo dei cereali si ovvia al problema dellacido tico. I processi di germinazione attivano enzimi che neutralizzano la formazione di tati; il procedimento risulta utile per segale, grano, farro, cereali pi ricchi di tina; lo stesso vale per i legumi (soia, fagioli di Lima, ecc.). I semi vanno ammollati in una quantit di acqua pari a due vol- te e mezzo il loro volume e meglio ancora portati a ebollizione la sera e lasciati no al mattino seguente, ricoprendo con un panno il recipiente; assorbono lacqua e si rammolliscono: sufciente cos una cottura di 10-15 minuti. Per amaranto e avena, pu essere utile lammollo, che per il grano saraceno e il riso facoltativo o inutile. Il miglio si prepara facilmente e rapidamente, senza un preventivo ammollo. I chic- 113 chi possono essere tostati a fuoco basso in una casseruola, senza alcun condimento, rimescolandoli; successivamente si aggiunge un quantit doppia di acqua calda e si prosegue la cottura per cir- ca 20 minuti a recipiente coperto, aggiungendo eventualmente acqua. Si pu saltare la fase della tostatura e procedere nello stes- so modo, aggiungendo per acqua fredda. A ne cottura tutto il liquido deve essere assorbito. Dimezzando il tempo di cottura e la quantit dacqua, si pu utilizzare questo cereale per farcire verdure al forno o preparare crocchette e sformati senza usare uova, per il suo potere aggluti- nante. Lamaranto va cotto per circa 30 minuti con un quantita- tivo di acqua pari a due-tre volte quello dei chicchi o tostato in padella antiaderente con pochissimo olio. I semi di quinoa vanno tostati prima di essere cotti per aumentarne il sapore; la cottura si fa in acqua bollente per circa un quarto dora. Possono essere usati nella preparazione di zuppe o minestre o come accompa- gnamento a carni e verdure. Si suggerisce di utilizzare i cereali anche in questo modo: maci- nare i semi rammolliti in un macinino, aggiungendo i sapori che si preferiscono (spezie, erbe aromatiche, poco formaggio) e poi rapidamente arrostirli in padella; si ottiene cos una bistecca di ce- reali saporita, da accompagnare con uninsalata o con salsa di po- modoro o, ancor meglio, con piselli, fagioli, fave, lenticchie, soia. Dallantipasto al dolce Crostini verdi Preparare una salsina con olio, limone, prezzemolo nemente tritato, poco sale, e spalmare su fette di pane abbrustolite, stro- nate con dellaglio. Salsa con menta Ingredienti: menta fresca, 1 cipolla, il succo di 1 limone, 3/4 cucchiai di zucchero, peperoncino fresco, sale. Affettare la cipolla e frullarla con le foglie di menta, il peperon- cino e il succo del limone, aggiungere zucchero e sale no a otte- nere una consistenza omogenea. Mettere a riposo in frigorifero per 24 ore prima del consumo. Licenza edgt-362-576538-33330 rilasciata il 01 2013 a Luciano Michielin 114 Spuntino Aggiungere a 1 yogurt magro 125 g, 2/3 noci e 1 mela a pezzetti. * * * Insalata belga alle noci Tagliare a sottili listarelle le foglie di insalata dopo averle mon- date, lavate e asciugate. Condire con cipolla tritata e gherigli di noce spezzettata. Si pu conservare in frigo in un contenitore a chiusura ermetica e condire al momento di servire con unemul- sione di olio extravergine di oliva, succo di limone, sale. Linsalata belga appartiene alla famiglia delle cicorie e come queste stimola lappetito e facilita i processi digestivi, ha effetto diuretico e disintossicante. Insalata di cous cous verde menta Ingredienti: cous cous 200 g, 3 cipolle di Tropea, olio extravergine di oliva, il succo di 1 limone, 2 mazzi di prezzemolo, 1 grosso mazzo di menta, 3 pomodori, sale. Per completare, foglie di lattuga. Preparare il cous cous, lavare e asciugare le foglie di prezzemo- lo e di menta e tritarle nissime con la mezzaluna. Affettare ne- mente le cipolle con la mandolina. Tagliare a dadini i cipollotti privati dei semi. Versare il tutto in una ciotola, mescolare bene per amalgamare e servire con le foglie di insalata lavate e asciu- gate. Ognuno potr fare un boccone, racchiudendo un cucchiaio del preparato dentro la foglia di lattuga. Insalata di cetrioli allo yogurt Ingredienti: 2 cetrioli, yogurt magro 100 g, peperoncino in pol- vere, curry e prezzemolo q.b. Lavare e affettare i cetrioli; mescolare lo yogurt alle spezie e ag- giungere i cetrioli, cospargere di prezzemolo tritato e conservare in frigo 2 ore prima di servire. Insalata di erbe e di fiori Ingredienti: misticanza (valeriana, tarassaco, lollo) 150 g, 8 ori di tarassaco, 4 boccioli di erba cipollina, 2 rametti di ori di salvia (rosa e rossi), 1 rametto di nocchietto, 1 mazzetto di basilico, 10 steli di erba cipollina, 1 limone, olio extravergine di oliva, sale. Tagliare le foglioline di nocchietto e gli steli di erba cipollina 115 con un paio di forbici. Mescolarli con la misticanza e le foglioline di basilico. Condire con una citronnette ottenuta emulsionando il succo di limone con sale e 6 cucchiai di olio. Cospargere con i petali dei ori di tarassaco, i boccioli di erba cipollina, i ori di salvia e servire subito. Volendo si pu aggiungere un mazzetto di ravanelli tagliati sot- tili, foglie incluse. Insalata di farro Ingredienti: farro 400 g, carote, sedano, zucchine, pomodori ci- liegino, olive nere e olive verdi, menta, basilico, olio extravergine di oliva, sale. Tagliare a dadini o a julienne tutte le verdure, aggiungere le olive a pezzetti (altrimenti snocciolarle), i pomodorini, le foglie di basilico e di menta a pezzetti. Lavare il farro sotto lacqua corrente, cuocerlo in abbondante acqua salata per circa 30 minuti. A cottura ultimata passarlo sotto lacqua corrente fredda, scolarlo e unirlo alle verdure preceden- temente preparate, guarnendo con foglioline di menta. Per abbreviare i tempi di cottura del farro metterlo a bagno per qualche ora. Insalate fantasia A tutti i tipi di insalate si possono aggiungere germogli (soia, lenticchie, fagioli azuki, erba medica, ecc.), semi (lino, girasole, sesamo, cumino, zucca, ecc.), agrumi (arancia, pompelmo). Insalate saporite Patate, erba cipollina, capperi, menta. Insalata valerianella e scalogno, con emulsione di aceto di mele e olio. Insalata di fagioli cannellini tiepidi con olio extravergine di oliva e origano o timo o maggiorana. Quinoa in insalata Sciacquare la quinoa in abbondante acqua corrente, muovendo i grani per eliminare la saponina, da cui deriva il caratteristico leggero sapore amaro. Versare in acqua bollente (150 g per 70 g di quinoa a persona), aggiungere poco sale, continuare la cottura per circa 12-15 minuti no a far rigonare bene i grani. Scolare e condire a piacere. 116 * * * Brodo squisito per risotti e zuppe Con le foglie esterne e pi dure dei carcio, aggiungendo aglio, prezzemolo e mentuccia, si prepara un ottimo brodo vege- tale dal gusto un po particolare. Crema di patate con cipolle e carote Ingredienti: 2 patate, 2 carote, 2 cipolle, litro di brodo vegeta- le, poco latte, olio extravergine di oliva, sale. Pelare le patate, le cipolle e le carote, affettare sottilmente con una mandolina e far sobbollire dopo aver salato con poca acqua. Aggiungere il brodo e il latte, passare tutto al mixer e continuare per qualche minuto la cottura. Servire. Crema di semi di girasole Ingredienti: semi di girasole, aglio, prezzemolo, peperoncino tri- tato, sale, olio extravergine di oliva. Mettere nel frullatore i semi di girasole con laglio, il peperon- cino, il prezzemolo, il sale e tanto olio da ottenere una crema. Indicato per arricchire le zuppe di verdura, per condire pasta, riso, orzo, anche con aggiunta di pomodori o altre verdure, o come base per crostini. Crema di zucchine Ingredienti: zucchine 600 g, 2 patate, 2 cipolle, foglie di ba- silico q.b., 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, sale marino integrale. Affettare nemente la cipolla e farla appassire in poca acqua, aggiungere le zucchine a tocchetti e la patata sbucciata e, a pezzi. Insaporire e aggiungere poco olio, coprire con acqua e, a tegame coperto, proseguire la cottura. Quando i vegetali saranno cotti, passare al mixer no a ottenere una crema. Servire con foglie di basilico spezzettate. Gusto intenso per pasta in padella Con una proporzione di 100 g di pasta per 200 g di acqua, mettere in una padella sufcientemente capiente la pasta e un sugo precedentemente preparato (ad esempio, pomodori, cipol- la, basilico); far saltare la pasta nch non abbia assorbito tutta 117 lacqua e il condimento. Se la pasta risultasse ancora troppo dura, continuare la cottura aggiungendo dellacqua bollente. Servire. Minestra destate Ingredienti: 2 zucchine, 4 pomodori, cipolla, 800 g di brodo vegetale, 160 g di riso, poche foglie di basilico, olio extravergine di oliva, sale. Sbollentare i pomodori per sbucciarli pi facilmente e tagliarli a pezzetti, sminuzzare le zucchine e affettare sottilmente la cipol- la. Con poca acqua cuocere le verdure e farle saltare successiva- mente con poco olio. Aggiungere il riso, quindi il brodo. Conti- nuare la cottura per il tempo necessario, aggiungere alla ne il basilico sminuzzato. Lasciar riposare 2-3 minuti prima di servire. Minestra di borragine Preparare del brodo vegetale e, quando bolle, versarvi le foglie di borragine. Cuocere per circa 6-7 minuti. Servire con olio ex- travergine doliva. Minestra semplice Ingredienti: riso Carnaroli, biete 500 g, 2 porri, brodo vegetale q.b., parmigiano q.b., olio extravergine di oliva, sale, peperoncino. Lavare le biete e spezzettare grossolanamente le foglie, mon- dare i porri eliminando la parte pi verde e tagliarli a rondelle. Mettere le verdure in una casseruola, ricoprendole con il brodo caldo. Portare a ebollizione regolando di sale, cuocere per qual- che minuto e aggiungere il riso; aggiungere altro brodo caldo se necessario. Insaporire con peperoncino. Distribuire nei piatti fondi, aggiungendo olio e scaglie di parmigiano. Orecchiette alle erbe Tritare nemente 1 mazzetto di rucola, qualche foglia di basi- lico, 1 spicchio daglio e 1 ciuffo di prezzemolo. Mettere il pesto in una terrina e condirlo con olio extravergine di oliva e sale. Lessare 500 g di orecchiette e condirle con il pesto. Servire con pecorino grattugiato e foglioline di basilico. Pasta noci e pinoli Per il sugo, pestare 100 g di noci e 100 g di pinoli e metterli a insaporire con olio extravergine di oliva; aggiungere pomodorini 118 a pezzetti e bicchiere di vino bianco secco. Far cuocere per circa 15-20 minuti. Condire 350 g di pasta corta, cotta al dente. Penne integrali alle noci e bietole In poco olio far saltare leggermente 100 g di gherigli di noci con 2 fette di pancarr integrale e 1 spicchio daglio. Sbollentare 300 g di foglie di bietola fresche, scolarle, strizzarle bene e tagliar- le nemente con il coltello. Cuocere 350 g di penne integrali in acqua e zafferano. Scolare bene al dente e condire con il sugo di noci e la bietola. Spaghettata aromatica estiva Ingredienti: spaghetti integrali 360 g, pomodori pelati 300 g, cipolla, 1 spicchio daglio, bicchiere di vino, 4 cucchiai di olio extravergine di oliva, prezzemolo e basilico q.b., sale. Tritare nemente aglio e cipolla e cuocere con olio. Aggiunge- re il vino bianco, unire i pomodori pelati, regolando con il sale, e far cuocere nch il sugo non si sia addensato. Lasciar riposare e aggiungere il prezzemolo e il basilico. Nella stessa padella far saltare la pasta ben cotta al dente e scolata. Vellutata di piselli Ingredienti: 1 cespo di lattuga, patate 200 g, 2 porri, piselli fre- schi 300 g, santoreggia, olio extravergine di oliva, sale. Eliminare le foglie esterne di un cespo di lattuga, lavarle e ta- gliarle a striscioline. Sbucciare le patate e ridurle a tocchetti. Ta- gliare la parte verde dei porri, affettarli e metterli in una pentola con la lattuga e le patate. Unire i piselli freschi, un litro di acqua bollente, salare e continuare la cottura per circa mezzora o no a quando i piselli risulteranno teneri. Passare con un frullatore a immersione e completare con qualche foglia di santoreggia fre- sca. Aggiungere tre cucchiai di olio e servire. Zuppa con zucca gialla Far cuocere la zucca a pezzi in acqua salata con pezzi di patata e cipolle. Passare al setaccio. Diluire con del brodo vegetale e ag- giungere in ultimo del prezzemolo tritato. Si pu servire anche su crostoni di pane. 119 Zuppa di ceci profumata al timo Ingredienti: ceci 200 g, zafferano 1 cucchiaio, cucchiaino di timo, poche foglie di menta fresca tritata, 1 pizzico di peperon- cino in polvere, 1 cipolla, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, pomodori 300 g, brodo vegetale 200 g, sale. Mettere in ammollo i ceci per 12 ore circa. Cuocerli per circa unora in abbondante acqua salata, scolarli e conservare lacqua di cottura. Rosolare la cipolla e aggiungervi i ceci, i pomodori tagliati a fettine, il timo, la menta e il peperoncino. Unire il brodo vegetale, il sale e un po dacqua di cottura dei ceci. Cuocere a fuoco lento per circa 45 minuti. Sciogliere lo zafferano in acqua, aggiungerlo alla zuppa e continuare la cottura per ancora qual- che minuto. Servire caldo. Zuppa di lenticchie Ingredienti: lenticchie 200 g, 2 cipolle, 2 cucchiai di olio extra- vergine di oliva, peperoncino tritato, 2 chiodi di garofano, 1 cuc- chiaino di zafferano in polvere, 2 pomodori, 1 ciuffo di prezze- molo, sale. Mettere in ammollo le lenticchie se richiesto dalla variet. Cuo- cerle con una cipolla in abbondante acqua, soffriggerle successi- vamente con la cipolla in poco olio. Mettere i pomodori tagliati nellacqua di cottura delle lenticchie no a quando non risultino cotti. Amalgamare le due preparazioni con lacqua delle lentic- chie. Coprire con il prezzemolo tritato. Servire. Zuppa di patate e ceci Ingredienti: ceci 400 g, patate 300 g, 2 cipolle, 2 pomodori, prez- zemolo, 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva, peperoncino in polvere, brodo vegetale 250 g, sale. Mettere in ammollo i ceci per circa 12 ore. Lessare i ceci e le patate. Soffriggere lolio con le cipolle e un po di sale. Cuocere a amma lenta per circa 10 minuti, aggiungere i ceci, i pomodori a pezzetti, le patate a cubetti, il peperoncino e la tazza di brodo. Continuare ancora per qualche minuto la cottura e servire ag- giungendo il prezzemolo tritato. * * * 120 Cartoccio di verdure in CARTA FATA Leffetto quello di una cottura sottovuoto a vapore. Non si aggiungono grassi. Tagliare o affettare a piccoli pezzi la verdura di stagione che si ha a disposizione su un quadrato di CARTA FATA, che verr richiuso con gli appositi laccetti o spago da cucina. Passare il cartoccio in forno a 180C per pochi minuti. Cocktail di verdure cotte Ingredienti: 4 carote, 4 patate, 4 zucchine, 1 mazzetto di rucola, 2 cucchiai di prezzemolo tritato, sale, aceto di vino. Sbucciare le patate e le carote, lavarle e tagliarle a cubetti; pu- lire le zucchine, lavarle e tagliarle a rondelle. Mettere tutti gli or- taggi nellapposito cestino per la cottura a vapore e farli cuocere. Una volta pronti versarli in una insalatiera. Nel frattempo pulire, lavare e tagliare sottilmente la rucola. Versarla nellinsalatiera e unire anche il prezzemolo tritato, salare, condire con lolio extra- vergine e con laceto. Mescolare accuratamente, facendo insapo- rire per un quarto dora, e servire. Erbucciata Ingredienti: farina di mais 100 g, 1 carota, 1 cipolla, 1 costola di sedano, fagioli freschi 200 g o fagioli secchi 100 g, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, erbette di campo, radicchio, bietolone, pimpinella, cicorietta. La particolarit di questo piatto data dalla variet delle erbe spontanee, che le nuove generazioni non conoscono. Cuocere i fagioli in acqua salata con uno spicchio daglio e una foglia di salvia. Dopo aver cotto i fagioli, preparare un soffritto con cipolla, sedano e carote. Quando il composto sar rosolato, aggiungere le erbette, portandole a cottura con il brodo dei fa- gioli cotti; dopo 15 minuti circa unire anche i fagioli e versare a pioggia la farina di mais, facendo cuocere per altri 15 minuti. Servire in una zuppiera con un lo di olio extravergine di oliva. Gazpacho al cetriolo Sbucciare 15 cetrioli a grandezza media tenendone 3 interi da parte. Frullare i cetrioli tagliati a pezzetti con 2 spicchi daglio, aggiungendo il succo di un limone. Aggiungere 400 g di yogurt bianco e continuare a frullare no a ottenere una crema densa e 121 omogenea. Conservare in frigo. Affettare i cetrioli messi da parte e aggiungerli alla crema, guarnire con foglie di cerfoglio e servire. Grano saraceno con peperoni gialli e rucola Tostare 250 g di grano saraceno in una pentola con poco olio extravergine di oliva e, mescolando, cuocere nch diventer croccante. Aggiungere 2 tazze dacqua per ogni tazza di cereale, salare e lasciar bollire per 2 minuti. Coprire e far gonare, la- sciando cuocere a amma bassa per 20 minuti. Pulire 2 peperoni gialli e tagliarli a pezzetti, versarli in una padella con 2 spicchi daglio e 2 cucchiai di olio e far rosolare. Bagnarli con 1 bicchiere dacqua e coprirli, lasciandoli cuocere no a quando non risulte- ranno morbidi. Farli raffreddare e passarli nel mixer. Trasferire la crema nella padella del grano saraceno, mescolare e aggiungere delle foglie di rucola spezzettate grossolanamente. Legumi in casseruola Ingredienti: fagioli cannellini bianchi 80 g, fagioli borlotti 80 g, lenticchie 80 g, passata di pomodoro 400 g, 2 cipolle bianche, aglio, salvia, rosmarino, timo, maggiorana, prezzemolo, sale, po- modori ciliegino. Dopo lammollo dei legumi, cucinarli separatamente (hanno tempi diversi di cottura e i sapori non devono sovrapporsi), aro- matizzando lacqua con aglio e salvia. Con un po di acqua di cottura dei legumi far appassire le cipolle, aggiungere la passata di pomodoro e i pomodorini a pezzi e lasciar cuocere per pochi minuti; aggiungere tutti gli aromi, allinfuori del prezzemolo che andr aggiunto per ultimo, e continuare la cottura per una deci- na di minuti circa. Servire. Zucchine estive Ingredienti: zucchine 700 g, 1 cipolla, 1 spicchio daglio, 2 po- modori, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, foglie di basilico fresco, il succo di limone. Lavare le zucchine e affettarle sottilmente; tritare aglio e ci- polla. Pelare e ridurre a tocchetti i pomodori, togliendo i semi. Scaldare lolio, far cuocere per circa un minuto aglio e cipolla, aggiungere pomodori e zucchine, coprire e proseguire la cottura per un quarto dora circa. Alla ne aggiungere il succo del limo- ne e il basilico spezzettato. Si pu servire sia caldo che freddo. 122 * * * Filetti di pesce in CARTA FATA Ingredienti: 4 letti di orata (o di cernia o di coda di rospo), timo, 2 cucchiai di pinoli, pomodorini secchi sottolio, aglio, cap- peri sotto sale dissalati, pochissimo olio, sale. Su un piatto, adagiare la CARTA FATA, disporre al centro il letto di pesce, qualche pomodorino, pinoli, il timo, spicchio daglio, i capperi, il sale e lolio. Chiudere a mo di sacchetto con spago da cucina e mettere sulla placca del forno; allo stesso modo preparare gli altri sacchetti. Infornare per 15 minuti circa. Servire nei sacchetti. Unaltra proposta: letti di salmerino, bietole, pomodorini sbol- lentati, acciughe, capperi, anice stellato. Mettere gli ingredienti nel cartoccio, chiudere e infornare a 160C per sei minuti circa. Panzanella Come per tutte le ricette regionali, in ogni famiglia si segue un procedimento personalizzato, quindi questa panzanella pu venire arricchita con altri ingredienti a piacere, come ravanelli affettati, tonno sottolio, capperi, lattuga strappata con le mani e quantaltro il gusto possa suggerire. Mettere a bagno in acqua fredda, per circa 30 minuti, 500 g di pane toscano raffermo a fette, quindi estrarlo, comprimerlo leg- germente fra le mani, in modo che rimanga sofce e spugnoso, spezzettarlo grossolanamente e trasferirlo in una ciotola. Salare, condire con olio extravergine di oliva e aceto di vino rosso. Ag- giungere 1 cetriolo, 1 cipolla rossa, 3 pomodori maturi e 1 pomo- doro verde a tocchetti e foglie di basilico spezzettate. Mescolare e servire. Pollo con ceci e mele alla curcuma Ingredienti: 1 cipolla, 1 costa di sedano, 4 cucchiai di olio extra- vergine di oliva, ceci 300 g, 2 cucchiaini di curcuma, 1 pizzico di peperoncino, petto di pollo 400 g, bicchiere di birra, 3 mele gialle. Mettere il trito della cipolla e la costa di sedano in una casse- ruola con i quattro cucchiai dolio, far dorare; unire i ceci bolliti e scolati. Spolverizzare con la curcuma e il peperoncino, aggiunge- 123 re una tazza di acqua tiepida. Cuocere a fuoco moderato per una decina di minuti. Rosolare in una padella il petto di pollo tagliato a pezzetti con poco olio, una volta dorato bagnare con bicchie- re di birra, toglierlo dalla pentola e mettere al suo posto le mele gialle, precedentemente sbucciate e tagliate a pezzetti. Far dorare e aggiungere un pizzico di curcuma. Mescolare, unire le mele ai bocconcini di pollo e terminare la cottura per 15 minuti circa, aggiungendo qualche cucchiaio di acqua tiepida se necessario. Servire il pollo caldo con il contorno di ceci. Prebuggion Piatto unico estivo dei contadini della Val Sturla; pu essere accompagnato anche da formaggi. Ingredienti: fagiolini 300 g, fagioli borlotti 300 g, patate 400 g, 2 cipolle, olio extravergine di oliva q.b., sale. Separatamente, in acqua salata, lessare le patate, i fagiolini e i fagioli. Tagliare sottilmente le cipolle e rosolarle a fuoco basso coperte in poco olio. Una volta ben cotte, scolarle e passarle al se- taccio (o meglio pestarle con il pestello nel mortaio). Aggiungere il soffritto di cipolle, mescolando bene afnch tutto si amalga- mi, diluire il composto con lolio, salare. Il Prebuggion va servito caldo. * * * Il dolce della stagione Intiepidire del latte intero, aggiungere frutta fresca di stagione tagliata a piccolissimi pezzi, aggiungere yogurt e un cucchiaio di miele. Lasciare riposare per almeno 2 ore in frigorifero. Servire ben freddo. Torta alla macedonia Ingredienti: farina integrale 250 g, frutta mista di stagione 1 kg, zucchero grezzo di canna 50 g, lievito 15 g, poco latte. Impastare la farina e il lievito con il latte no a ottenere un pre- parato morbido, unirvi poi lo zucchero. Incorporare met della frutta alla pasta, porre il tutto su una teglia appena unta di burro e infarinata e distribuire sopra laltra met della frutta. Infornare e cuocere al forno per unora circa. 124 Torta campagnola Ingredienti: pane raffermo 150 g, latte 250 g, 1 cucchiaio di uvet- ta sultanina, acini duva 300 g, 1 pera o 1 mela, zucchero integrale di canna 50 g, 1 cucchiaio di farina tipo 0 e 1 cucchiaio di farina di mais, 1 uovo, la scorza grattugiata di 1 limone, qualche foglia di rosmarino. Tagliare a pezzi il pane, coprire con il latte, lasciando ammor- bidire per circa mezzora. Mettere in ammollo in acqua tiepida luvetta sultanina. Lavare e asciugare gli acini duva, tagliarli e privarli dei semi. Sbucciare la pera o la mela e affettarla sottil- mente. In una ciotola mettere lo zucchero con luovo, con una frusta fare una crema aggiungendo successivamente la frutta, il pane ben strizzato, la scorza di limone e le foglie di rosmarino tritate; continuare a lavorare no a ottenere un composto omoge- neo. Imburrare e infarinare uno stampo a ciambella e infornare a 180C per circa unora. Nota. CARTA FATA rappresenta una nuova tecnologia di cottura. una pellicola trasparente PET, simile al cellophane, resistente alla rottura; pu contenere liquidi ed essere preparata con largo anticipo. Viene servita nel piatto, rendendo originali le ricette, liberando sapori e profumi al momento dellapertura del cartoc- cio. Come nelle altre preparazioni al cartoccio si riduce luso dei condimenti; la cottura avviene nei liquidi del cibo rispettandone i valori nutrizionali, senza dispersione di minerali e vitamine, e il continuo contatto liquido/pietanza accelera i tempi di cottura. Questo materiale, perfettamente compatibile con gli alimenti, ha propriet di neutralit e resiste al calore no a 230C e al freddo no a - 40C. possibile utilizzarlo nel forno tradizionale, nel forno a microonde, nella cottura a vapore e a bagnomaria, nel freezer. Consente di cuocere e arrostire carne, pesce e verdure in piccoli pezzi, anche in assenza di fonti di calore: sufciente esporre al sole il cartoccio chiuso. Si possono preparare mono- porzioni da congelare e cuocere al momento del consumo. 125 Associacion Mdicale Kousmine Internationale, Il metodo Kousmine. Ali- mentazione sana, apporto di vitamine e minerali, igiene intestinale, implica- zioni psicologiche, Tecniche Nuove, Milano 2006. Bologna, M. et alii, Dietetica Medica Scientica e Tradizionale. Curare e preve- nire con il cibo, Ambrosiana, Milano 1999. Brigo, B., Kousmine per tutti i giorni. Lo stile di vita salutare, Tecniche Nuo- ve, Milano 2008. Cecchetti, M., La dieta di stagione, Xenia, Milano 2010. 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Cap. 3 Lequilibrio acido-base e il processo nutrizionale 72 Cap. 4 Igiene intestinale 83 Cap. 5 Conclusioni e ricette 106 Bibliograa 125 INDICE Licenza edgt-362-576538-33330 rilasciata il 01 2013 a Luciano Michielin
Intolleranze e Reazioni Avverse agli Alimenti: Come insorgono, come si manifestano, i metodi di ricerca e le cure naturali delle intolleranze alimentari