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Traduzione Quintiliano

Allo stesso modo un ordine deve essere tracciato anche attraverso gli autori romani, pertanto come
presso di loro Omero così presso di noi Virgilio dovrebbe dare un esordio felicissimo di tutti i poeti
greci e nostri di quel genere lui è senza dubbio il più vicino. (sottinteso: a Omero). Mi servirò infatti
delle stesse parole che da giovane ho ascoltato da Domizio Afro il quale a me che gli chiedevo chi
credesse avvicinarsi maggiormente a Omero rispose: secondo è Virgilio tuttavia più vicino che al
terzo. E per Ercole così come avremo ceduto a quella natura celeste e immortale così (cederemo)
alla cura e alla diligenza (di Virgilio) soprattutto perché maggiore è in questo che è stato
doverosamente oggetto di fatica maggiore da parte di quello e quanto noi siamo vinti nei momenti
nei momenti più alti forse bilanciamo per uniformità. (E per Ercole così come ci dobbiamo
inchinare davanti alla natura di Omero celeste e immortale così dovremmo fare davanti alla cura e
alla diligenza di Virgilio. Anzi proprio questo va maggiormente apprezzato in lui poiché dovette
(Virgilio) fare un maggiore sforzo e la differenza tra i due viene bilanciata dalla maggiore). Tutti
gli altri seguiranno a gran distanza infatti Macro e Lucrezio devono essere certamente letti ma non
affinché facciano lo stile e cioè il nocciolo dell’eloquenza, eleganti ciascuno nella propria materia
ma l’uno umile l’altro difficile. Varrone Atacinio interprete (traduttore) di un’opera straniera non
deve certamente essere disprezzato in queste cose per le quali ha ottenuto una fama ma è poco ricco
per accrescere la facoltà del dire. Noi adoriamo Ennio per la sua arcaicità così come (adoriamo) i
boschi sacri nei quali grandi e antiche querce non hanno tanta bellezza quanta sacralità. Gli altri più
vicini sono maggiormente utili anche a questa cosa della quale parliamo certamente anche Ovidio
lascivo nei suoi versi epici, e troppo innamorato del proprio ingegno deve tuttavia essere lodato in
parti. Poi Cornelio Severo anche se è migliore come versificatore che come poeta tuttavia se come
è stato detto avesse scritto il Bellum Siculum (la guerra di Sicilia) nello stesso stile del primo libro
avrebbe rivendicato per sé a buon diritto il secondo posto. Una morte prematura non tollerò che
Serrano si perfezionasse tuttavia le sue opere giovanili mostrano sia un eccezionale talento sia
un’aspirazione allo stile bello ammirevole soprattutto in quell’epoca. Molto da poco (ora ora)
abbiamo perso in Valerio Flacco energico e poetico fu l’ingegno di Saleio Basso ne egli maturò
esso stesso con la vecchiaia. Rabirio e Pedone non sono indegni di conoscenza se si ha tempo.
Lucano (è) ardente, concitato, luminosissimo nelle sue frasi e per esprimere quello che penso degno
di essere imitato più dagli oratori che dai poeti.

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