Sei sulla pagina 1di 16

Edificio per spettacoli o magazzini?

Sulle strutture attribuite all’anfiteatro di Statilio Tauro


nel Campo Marzio meridionale
Alfredo Moraci

Premessa: l’anfiteatro di Statilo Tauro na, con molta probabilità, venne utilizzata dal primo
imperatore per offrire delle venationes alla cittadinanza,
A T. Statilio Tauro1 (fedele sostenitore di Ottavia- nelle quali perirono complessivamente 3.500 animali
no nella Guerre Civili2, cos. suff. nel 37 a.C.3, proconso- selvatici provenienti dall’Africa16. La struttura, tuttavia,
le d’Africa4 e poi comandante delle forze di terra nella non fu impiegata in occasione dei munera connessi ad
battaglia di Azio contro Antonio e Cleopatra5, console importanti avvenimenti, come il funerale di Agrippa17
ordinario con Augusto nel 26 a.C.6) si deve, com’è noto, (7 a.C.), o l’inaugurazione del tempio di Marte Ultore18
la paternità della costruzione del primo anfiteatro in (2 a.C.); in entrambe le circostanze venne favorita la scel-
muratura di Roma7, finanziato con le manubiae dopo il ta di un edificio pubblico di carattere politico: i Saepta
trionfo decretatogli nel 34 a.C., a seguito delle vittorie Iulia19. Il giovane Tiberio organizzò nell’anfiteatro dei
riportate in Africa8. L’area deputata ad accogliere l’edi- giochi gladiatori in onore del nonno Druso20; Caligola,
ficio è stata presumibilmente quella del Campo Marzio invece, disprezzava il monumento a causa delle ridotte
sud-occidentale9, come si evincerebbe dal celebre passo dimensioni dell’arena21, che venne adoperata per alcu-
di Strabone, che descrive una zona delimitata da templi, ni spettacoli di minore entità22. La costruzione, infine,
portici, boschi, tre teatri e un anfiteatro10. I lavori di co- andò distrutta nel devastante incendio del 64 d.C.23, e
struzione furono incoraggiati dallo stesso Ottaviano11, non venne più ricostruita24; gli studiosi, per questo mo-
e vennero portati a compimento tra il 30 e il 29 a.C.12. Il tivo, hanno ipotizzato che la parte interna della struttu-
complesso fu realizzato in solo privato e continuò ad es- ra fosse realizzata in legno25. L’arena, secondo Golvin,
sere gestito come una proprietà degli Statilii13; tale ipo- non costituirebbe un edificio importante nella pianifica-
tesi sembrerebbe essere avvalorata dal rinvenimento, zione urbana di età augustea26; Welch, al contrario, ritie-
all’interno del colombario di famiglia14, di alcune iscri- ne che il complesso, al momento della sua realizzazione,
zioni che menzionano un custos de amphitheatro, un ostia- rappresentasse un’opera dal notevole valore architetto-
rius ab amphitheatro e un vicarius de amphitheatro15. L’are- nico27. La studiosa ipotizza che l’anfiteatro fosse carat-
terizzato da una facciata costituita da arcate intervallate
1 Nagl 1929, 2199-2203 n. 34.
2 App. civ. 5.97-99, 104-109, 118-122; Oros. apol. 6.19-22. Cfr. Lana 16 Res Gestae 22.
1952, 88-89; Syme 2014, 224 n. 75, 258; Eck 2008, 798 [II 11]. 17 Cass. Dio 55.8.5.
3 CIL I² 651; IV 2437. 18 Cass. Dio 55.10.6-8; Vell. Pat. 2.100.2.
4 Cass. Dio 49.14.6. 19 Ville 1981, 103-105, nn. 59-60; Golvin 1988, 53; Viscogliosi 1993,
5 Vell. Pat. 2.85.2; Cass. Dio 50.13.5. Il generale venne nominato 36.
duovir onorario di Durazzo (ILS 2678) e presumibilmente primo go- 20 Suet. Tib. 7.2.
vernatore della Macedonia: Syme 1986, 274; 2014, 335, 345 n. 41. 21 Cass. Dio 59.10.5. Cfr. Golvin 1988, 53; Viscogliosi 1993, 36-37.
6 Suet. Nero 35.1; Cass. Dio 53.23.1; CIL I² 28, 58; Eck 2008, 798 [II 11]. 22 Suet. Cal. 18.1. Cfr. Golvin 1988, 53; Viscogliosi 1993, 36-37.
7 Il complesso architettonico venne terminato nell’anno corri- Probabilmente l’edificio, all’epoca di Caligola, doveva apparire assai
spondente al quarto consolato di Ottaviano: Cass. Dio 51.23.1; Tac. piccolo e con uno stile architettonico antiquato rispetto agli anfiteatri
Ann. 3.72. di epoca giulio-claudia, come quelli di Pola e Verona: Golvin 1988,
8 Cass. Dio 49.42.3; Suet. Nero 35.1; Fast. Triumph. Capitol. per il 171-173; 169-171; Welch 2007, 113.
34 a.C.: CIL I² 50, 77. Cfr. Nagl 1929, 2200 n. 34.; Eck 2008, 798 [II 11]. 23 Cass. Dio 62.18.2.
9 Castagnoli 1947, 91 ss. 24 Vari complessi monumentali (ad es. i Saepta Iulia e il Forum Ro-
10 Strab. 5.3.8. manum) vennero restaurati, mentre per quanto concerne l’anfiteatro
11 Il futuro princeps esortò i cittadini più eminenti ad imprezio- di Tauro non abbiamo altre notizie: Ville 1981, 384 n. 83; Golvin 1988,
sire la città mediante il restauro, l’abbellimento, o la costruzione di 53 n. 91. Alcuni studiosi ipotizzano che il monumento fu sostituito da
monumenti: Suet. Aug. 29.4-5; Tac. Ann. 3.72. Nerone con una struttura temporanea in legno (cfr. Palombi 1993, 36),
12 Statilio Tauro, durante il quarto consolato di Ottaviano, edi- ma l’edifico per spettacoli venne edificato nel 57 a.C. (7 anni prima
ficò l’arena a proprie spese e, per questo motivo, gli fu concesso dal della distruzione dell’anfiteatro di Tauro): Tac. Ann. 13.31. Cfr. Welch
popolo di eleggere annualmente un pretore: cfr. supra n. 7. 2007, 304 n. 30.
13 Mau 1902, 224-225. Lo studioso ipotizza che la famiglia degli 25 Golvin 1988, 52-53, 98-101; Welch 2007, 115-116. Tale ipotesi po-

Statilii fosse in possesso di un ludus, e che traesse guadagno dal forni- trebbe non convincere completamente, poiché anche l’Anfiteatro Fla-
re gladiatori per gli spettacoli. vio, pur essendo costruito interamente in muratura, venne distrutto
14 La ricchezza della gens è testimoniata dal columbarium di fami- da svariati incendi: Coarelli 2001, 44.
glia, dal quale provengono più di quattrocento iscrizioni appartenen- 26 Golvin 1988, 53; si veda anche Gros 1996, 320-323; Favro 1996,

ti a schiavi (CIL VI 6213-40 e 994 ss.): Caldelli, Ricci 1999, 59-68; Syme 164. Cfr. Welch 2007, 302-303 n. 18. Svetonio, infatti, riporta che Augu-
2014, 429 n. 54. sto avesse in programma di erigere un grande anfiteatro nel centro di
15 CIL VI 6226-6228. Cfr. Golvin 1988, 53 n. 97; Coarelli 2001, 44; Roma: Suet. Vesp. 9.1.
Welch 2007, 116. 27 Cfr. supra n. 11.

77
Alfredo Moraci

a semicolonne di ordine tuscanico, costituendo il proto-


tipo alla base di alcuni edifici per spettacoli, progetta-
ti nelle coeve colonie augustee di Lupiae, Luca, Augusta
Praetoria e Augusta Emerita; la decorazione architettonica
del complesso si sarebbe ispirata a modelli tipicamente
italici, come le forme di spettacolo che si svolgevano al
suo interno (venationes e combattimenti gladiatori)28.
La costruzione dell’anfiteatro29 venne probabilmente
motivata da considerazioni di ordine politico e sociale:
Roma necessitava di un’area monumentale destinata ad
accogliere un quartiere del divertimento, per lo “svago
controllato” della cittadinanza30, con lo scopo di favori-
re un crescente disinteresse per le attività istituzionali,
facilitando una deriva autocratica del potere. L’ampia
pianura del Campo Marzio doveva rappresentare il
luogo ideale per attuare gli ambiziosi progetti urbani-
stici di Augusto31 e del suo entourage, che aspiravano al
conseguimento del favore popolare mediante interven-
ti di edilizia pubblica, utilizzati come strumento della
propaganda imperiale per l’affermazione e l’esaltazione
ideologica del principato (fig. 1). L’attività dei viri trium-
phales aveva determinato la riorganizzazione degli spa-
zi demaniali, o di proprietà privata (confiscati a seguito
delle guerre civili), consentendo la costruzione di tem-
pli, teatri, un anfiteatro e le prime terme pubbliche di
Roma. È ipotizzabile che un tale piano urbanistico sia
stato programmato già a partire dal 33 a.C., con l’edi-
lità di Agrippa, stabilendo definitivamente la struttura
urbana del Campo Marzio centro-meridionale32. L’ere- Fig. 1. La pianura del Campo Marzio in età augustea: a) Mausoleo di Agrip-
zione dell’anfiteatro, inoltre, avrebbe consentito di de- pa; b) Anfiteatro di Statilio Tauro (?); c) porticus Philippi; d) porticus
Octaviae; e) Tempio di Apollo Sosiano; f) Teatro di Marcello; g) Teatro e
congestionare la già sovraffollata area del Foro Romano, Crypta Balbi; h) porticus Minucia; i) Diribitorium; j) Saepta Iulia; k)
dove abitualmente si svolgevano i munera connessi alle Terme di Agrippa; l) Stagnum; m) Euripus; n) Iseum (?); o) Pantheon di
Agrippa; p) Aqua Virgo; q) Ustrinum Augusti (?); r) Solarium Augusti;
s) Gnomone; t) Ara Pacis; u) Mausoleo di Augusto; v) Nemus Agrippae
28 Welch 2007, 108-110. (?); w) Nemus Agrippae; x) Horti Agrippae; y) Pons Agrippae (da Al-
29 Secondo Plinio l’origine dell’anfiteatro deriverebbe da una bers 2013, 101).
struttura realizzata a Roma da C. Scribonio Curio, nel 52 a.C., per
celebrare dei giochi funebri in onore del padre. L’edificio ligneo era
composto da due teatri, che muovendosi sopra dei cilindri di ferro, celebrazioni dei funera gentilizi, favorendo una mag-
si congiungevano lungo il diametro comune, costituendo un unico giore partecipazione di pubblico agli spettacoli33. La
complesso: Plin. Hist. Nat. 36.24.116-120. Cfr. Golvin 1988, 30-32; Ville
costruzione degli edifici scenici deve essere avvenuta
1981, 67-68. Welch ipotizza che strutture lignee temporanee, di forma
ovale, (destinate ad ospitare spettacoli gladiatori) fossero alloggiate in deroga ad un senato consulto proposto da Scipione
all’interno del Foro Romano. Tali edifici costituirebbero il prototipo Nasica (databile al 154 a.C.), che vietava di realizzare in
alla base dei primi anfiteatri in muratura (spectacula), come quello di città, o fuori le mura, a distanza di un miglio, teatri in
Pompei. La studiosa ritiene che la diffusione di un simile modello ar-
muratura34. Tale divieto era giustificato dalla necessità
chitettonico sia connessa alla fondazione di colonie romane ad opera
di veterani di guerra, che amavano particolarmente forme d’intratte-
nimento di natura violenta: Welch 2007, 30-101. 33 Le ridotte dimensioni delle strutture provvisorie, allestite
30 Lugli 1942, 63; Savarese 1996, LIII-LVI; Gros, Torelli 2010, 212. per i munera, impedivano a gran parte della cittadinanza di assistere
31 Per una descrizione dello sviluppo urbanistico del Campo agli spettacoli: Welch 2007, 54. In età augustea, infatti, la popolazione
Marzio in età augustea: cfr. Coarelli 1997, 808-846; Gros, Torelli 2010, complessiva di Roma doveva aggirarsi intorno al milione di abitanti:
207-213; Albers 2013, 99-133. Lo Cascio 1994, 23-40; 2009, 17-69.
32 De Caprariis, Zevi 2009, 285. 34 Liv. Per. 48. Il console, per ordine del senato, fece abbattere il

78
Edificio per spettacoli o magazzini? Sulle strutture attribuite all’anfiteatro di Statilio Tauro nel Campo Marzio meridionale

di preservare i costumi tradizionali della società roma- Ubicazioni proposte per l’anfiteatro
na35, ma potrebbe esser stato suggerito anche da moti- di Statilio Tauro
vazioni di ordine politico: si temeva, invero, che gli an-
fiteatri (in quanto luoghi di assembramento della plebe) Nella storia degli studi sono state avanzate varie
potessero facilitare il verificarsi di torbidi urbani36. La ipotesi circa il posizionamento topografico dell’arena.
costruzione del primo edificio stabile, quindi, indiche- Piranesi riteneva che l’altura di Monte Citorio fosse
rebbe un aumento della pubblica sicurezza nell’urbe, a stata generata dall’accumulo delle rovine attribuibili
seguito di una ristabilita pace sociale, dopo decenni di all’anfiteatro di Statilio Tauro39 (fig. 2). L’architetto ba-
contrapposizione tra fazioni politiche avverse37. Per al- sava tale ipotesi sull’interpretazione di alcuni blocchi
tro la realizzazione di un anfiteatro in muratura avrebbe di marmo come i resti delle gradinate40, considerando
consentito di preservare la struttura da eventuali crolli, che l’andamento curvilineo della Curia Innocenziana
causati dalla presenza e dal movimento simultaneo di fosse determinato dai resti sottostanti, attribuibili alla
migliaia d’individui38. cavea dell’edificio. Tale ricostruzione sembrava trova-
In base a quanto riportano le fonti, l’ubicazione del re conferma nel rinvenimento del piano antico (su cui
monumento nel Campo Marzio meridionale parrebbe poggiava la colonna di Antonino Pio) e di altri presun-
naturalmente sicura, più incerta, tuttavia, sembrerebbe ti sedili41. La tesi del Piranesi, tuttavia, venne smentita
l’identificazione oggi corrente dei resti dell’edificio con (tra il 1908 e il 1909) in occasione della costruzione della
le ipotetiche strutture che si troverebbero sotto palaz- Camera dei Deputati, quando furono scoperti i resti di
zo Cenci. Il presente contributo, partendo dallo studio un’ara consecrationis42, la cui cornice architettonica43, di
analitico di mappe, stampe, disegni catastali e della do- forma parzialmente curvilinea, aveva fatto supporre la
cumentazione d’archivio, intende proporre una diversa presenza di gradinate44.
collocazione per tali avanzi di costruzione, che verreb-
bero posti presso gli attuali civici nn. 84-85 di via S. Bar-
tolomeo de’ Vaccinari, e sarebbero interpretati non più
come i ruderi dell’anfiteatro, ma bensì come un comples-
so di magazzini, disposti a poca distanza dal Tevere.

primo teatro stabile, realizzato alle pendici del Palatino dai censori
Marco Valerio Messalla e Caio Cassio Longino: Savarese 1996, LIII.
35 Tac. Ann. 14.20.2.
36 Il senato consulto, tuttavia, venne aggirato da Pompeo in oc-

casione della costruzione di un grandioso teatro (inaugurato nel 55


a.C. nel Campo Marzio), che presentava in summa cavea un tempio de-
Fig. 2. Particolare tratto dall’Ichonographiam Campi Martii Antiquae
dicato a Venere Vincitrice, trasformando le gradinate del complesso
Urbis: 1. l’anfiteatro di Statilio Tauro nei pressi di Monte Citorio (da Pira-
in una scalinata di accesso al santuario: Coarelli 1997, 539-580; Gros nesi 1762, tav. V).
1999, 35-38.
37 Coarelli 2009, 237-238. Assai celebri sono gli scontri avvenuti

presso l’anfiteatro di Pompei, nel 59 d.C., tra gli abitanti della città e i
coloni di Nocera, che causarono numerosi morti e feriti, e la successi- 39 Piranesi 1762, 15-16 n. b.
va interdizione, ad opera del senato di Roma, dei giochi gladiatori per 40 Nello scavo per la realizzazione delle fondamenta del palaz-
dieci anni: Tac. Ann. 14.17. Cfr. Bomgardner 2000, 50-53. zo della Curia Innocenziana vennero alla luce i resti di alcune strut-
38 Lo stesso Augusto, in occasione di uno spettacolo indetto per ture, scavando ad una profondità di 100 palmi: Piranesi 1784, t. I 10 n.
i nipoti, non riuscendo verbalmente a placare la folla impaurita per 74; Venuti 1803, t. II 104.
un possibile crollo dell’edificio, andò a sedersi dove le gradinate sem- 41 Tali resti furono scoperti nel 1705 durante i lavori di costru-

bravano collassare: Suet. Aug. 43. Il senato, a seguito del cedimento zione di una chiesa e di alcune case appartenenti ai Padri della Con-
di un anfiteatro in legno a Fidene (nel 27 d.C.), legiferò che nessun gregazione della Missione, scavando alla profondità di 80 palmi sotto
edificio potesse essere adoperato previo il collaudo e l’approvazione l’altura di Montecitorio: Piranesi 1784, t. I 10 n. 74; Venuti 1803, t. II 104.
delle fondazioni. Nell’incidente furono coinvolte circa 50.000 persone 42 Pasqui 1909, 429-430; Gatti 1910, 245; Mancini 1913, 14 s.

tra morti e feriti: Tac. Ann. 4.62-63; secondo Svetonio, invece, persero 43 Danti 1985, 424-426.

la vita più di 20.000 spettatori: Suet. Tib. 40. 44 Gatti 1979, 245 n. 21; Viscogliosi 1993, 37.

79
Alfredo Moraci

Fig. 3. Ipotesi di ubicazione dell’anfite-


atro di Statilio Tauro secondo Lanciani
(da Lanciani 2007, tav. XIV).

che descriveva un’area (generalmente identificata con


i prata Flaminia), caratterizzata dalla vicina presenza di
tre teatri e un anfiteatro46. Jolivet ha contestato l’ipotesi
del Lanciani, considerando il “monte” come un elemen-
to naturale, generato dall’accumulo di terreno alluvio-
nale, trasportato dalla corrente del fiume, e depositatosi
in prossimità dell’alveo47.
La maggior parte degli studiosi48, in anni più re-
centi, ha proposto di riconoscere l’amphitheatrum Sta-
tilii Tauri in alcune strutture illustrate dal Piranesi49
(fig. 4), che sembrerebbero erroneamente posiziona-
te, nella Forma Urbis del Lanciani, in corrispondenza
dell’angolo sud-ovest di palazzo Cenci50 (fig. 5). L’ar-
Fig. 4. Ricostruzione prospettica delle rovine attribuite al teatro di Balbo: chitetto veneto aveva precedentemente identificato
Reliquiae substructionum, ac rudera theatri Balbi, hodie tumulus in tali murature con le sostruzioni del teatro di Balbo51,
regione, quae dicitur Regulae (da Piranesi 1762, tav. XXVIII).

46 Cfr. nn. 9 e 10.


Lanciani, basandosi sullo studio della toponoma- 47 Jolivet 1983, 125.
48 Marchetti Longhi 1970, 130 n. 1; Wiseman 1974, 10-11; Visco-
stica, propose di collocare l’arena nei pressi del Monte
gliosi 1993, 37; Coarelli 1997, 399; 2001a, 44; 2001b, 330-331; Welch 2007,
Giordano, poiché l’oratorio, posto sulla sommità dell’al- 108-127; D’Alessio 2012, 506; Alberns 2013, 104-106, 224.
tura, era denominato “de Rota”: un tipico appellativo ri- 49 Piranesi 1762, tav. XXVIII.

ferito agli anfiteatri (fig. 3). La collinetta, inoltre, presen- 50 Lanciani (2007, tav. XXVIII) probabilmente ha collocato i setti

tava una circonferenza di m. 400, che portò a teorizzare murari descritti dal Piranesi nell’area che si credeva occupata dal tea-
tro di Balbo: Marchetti Longhi 1940, 237-242; Welch 2007, 306 n. 51.
la presenza, nel sottosuolo, di un edificio dalla forma 51 La corrispondenza di tali strutture con il teatro di Balbo è sta-

circolare45; tale localizzazione, tuttavia, non troverebbe ta negata dal Gatti (1960, 9; 1979, 237-313), che identificò i resti dell’e-
una corrispondenza con la testimonianza di Strabone, dificio con la Crypta in via delle Botteghe Oscure. Le murature rap-
presentate dal Piranesi furono allora ipoteticamente attribuite al lato
curvo del Circus Flaminius: Gatti 1960, 11; Marchetti Longhi 1970, 143
45 Lanciani 1985, 321-322. fig. 11. Una simile ricostruzione, tuttavia, è stata smentita dal rinveni-

80
Edificio per spettacoli o magazzini? Sulle strutture attribuite all’anfiteatro di Statilio Tauro nel Campo Marzio meridionale

Fig. 5. Dettaglio della Forma Urbis


Romae raffigurante, sotto palazzo
Cenci, i presunti cunei del teatro di
Balbo (da Lanciani 2007, tav. XXVIII).

conservate nella bottega di un oste: “situata sotto il Pa-


lazzo Cenci sulla strada vicina alla porta del Ghetto alla
Regola, e precisamente incontro al molino del Tevere”52.
Anche secondo il Nibby uno dei cunei del presunto te-
atro si sarebbe trovato “nella bottega allora di osteria,
oggi di conceria di pelli sotto la chiesa di S. Tommaso ai
Cenci nella via di S. Bartolomeo de’ Vaccinari, dirimpet-
to alla sega de’ marmi nel Tevere”53. Il toponimo della
via indicherebbe chiaramente la presenza di concerie54,
e parrebbe assai improbabile che un esercizio artigia-
no connesso alla lavorazione delle pelli fosse alloggiato
nei piani inferiori di una residenza signorile: d’altron-
de un sopralluogo condotto nei sotterranei di palazzo
Cenci ha evidenziato la totale assenza di muri radiali55.

mento di un frammento della Pianta Marmorea Severiana, che rappre-


senta il monumento come una grande piazza lastricata: Viscogliosi Fig. 6. Particolare del Catasto Pio-Gregoriano raffigurante il cortile all’inter-
1993, 269-272. no della particella n. 441 del Rione Regola (dal Catasto Urbano Pio-Grego-
52 Piranesi 1762, 18 n. b. Secondo l’architetto il Monte dei Cenci si
riano della città di Roma, 1819-1822).
sarebbe formato dall’accumulo delle rovine del teatro di Balbo, con-
siderando l’andamento curvilineo della strada, e la presenza, nelle
vicine botteghe, di numerosi resti di colonne, capitelli e decorazioni Un documento della metà dell’Ottocento proverebbe,
architettoniche: Piranesi 1784, t. I 13 n. 96; Venuti 1803, t. II 154. Cfr.
Tucci 1996, 766. per altro, che la bottega, indicata dal Nibby56, si sarebbe
53 Nibby 1839, 588. Cfr. Tucci 1996, 766-767. trovata a poca distanza dalla chiesa di S. Tommaso: nel
54 Papa Pio V affidò alla confraternita dei conciatori di pelli (vac-
manoscritto è menzionata una “Piazzetta, che meglio
cinari), nel 1570, la chiesa di S. Stefano, che da allora prese il nome si direbbe Cortile”; il testo prosegue affermando che
di S. Bartolomeo de’ Vaccinari. Nelle fondamenta dell’edificio furono
rinvenute, ad una profondità di 30 palmi, una gran quantità di corna:
Lanciani 1912, 19.
55 Welch 2007, 306 n. 51. 56 Vedi supra n. 53.

81
Alfredo Moraci

Fig. 7. Dettaglio della tavola con di-


segni a penna e acquerello dei pro-
spetti ante e post operam di una
casa posta in Via di S. Bartolomeo
dei Vaccinari, con il numero 97 e 98,
di proprietà dell’Indiviso Patrimo-
nio Sampieri. Istanza relativa alla
ristrutturazione e alla sopraeleva-
zione. Scala metrica nel rapporto di
1:100 (da A.S.C. Titolario Postuni-
tario, Titolo 54, 29749/1872).

Fig. 9. Resti del teatro di Balbo secondo l’ubicazione proposta dal Piranesi (da
Piranesi 1762, tav. II, n. 14).

“l’incomodo intollerabile è però il puzzo, che esala la


concia sotto il cortile della chiesa, quale sortendo da una
ferrata pochi passi lontana dalla porta di d.a chiesa vi si
introduce con nausea di chi vi sta”57 (fig. 6).
Da quanto detto, parrebbe potersi dedurre una nuo-
va proposta di ubicazione (corrispondente agli attuali
civici nn. 84-85 di via S. Bartolomeo de’ Vaccinari) che
troverebbe un’ulteriore conferma in una tavola (con-
servata presso l’Archivio del Comune Moderno Postu-
nitario), che sembrerebbe raffigurare (come riportato
dalle fonti)58, nel prospetto ante operam e in pianta, una
massiccia struttura in laterizio inglobata nella muratura

Fig. 8. Estratto topografico della pianta del Censo di Roma. Rione VII: Rego-
la. Scala metrica nel rapporto di 1: 500. In evidenza il perimetro dei presunti 57 ASVR, ArcDottrCrist, vol. 524, D IV, 6bis 27; cfr. Tucci 1996, 766
resti antichi inglobati nell’edificio (da A.S.C. Titolario Postunitario, Titolo n. 30.
54, 29749/1872). 58 Vedi supra nn. 52, 53.

82
Edificio per spettacoli o magazzini? Sulle strutture attribuite all’anfiteatro di Statilio Tauro nel Campo Marzio meridionale

dell’edificio59 (figg. 7-8). Infine una simile ricostruzione


topografica sembrerebbe essere comprovata da un’atten-
ta analisi delle tavole II (fig. 9) e XXVIII del Piranesi60,
dove gli avanzi di costruzione sono collocati presso la
pendice, verso il Tevere, del Monte dei Cenci.
Alla luce di quanto precedentemente argomentato è
lecito supporre che la reale ubicazione dei resti, erronea-
mente posizionati sotto palazzo Cenci, dovrebbe coinci-
dere (come si evince dai brogliardi del Catasto Urbano
Pio-Gregoriano) con la “casa con concia” di proprietà dei
Cav.ri Fratelli Sampieri, corrispondente alla particella
n. 446 del rione Regola, isola n. 42, presso il civico 99
di via S. Bartolomeo de’ Vaccinari61 (fig. 10). Il sito sem-
brerebbe corrispondere perfettamente alle descrizioni
sopracitate62, che lo collocherebbero “sotto”63 palazzo
Cenci e la chiesa di San Tommaso, in una conceria di
pelli nella via di S. Bartolomeo de’ Vaccinari, vicino al
portone del Ghetto, di fronte alla segheria dei marmi,
e al mulino sul Tevere (fig. 11); quest’ultimo coincide-
rebbe con la così detta mola del Ghetto64, edificata sulla
riva sinistra del fiume “sopra alcuni muri vecchi con-
tro alla banda degli Ebrei”65, “nel sito che si trova tra le
case poste nella punta dell’isola di S. Bartolomeo verso
l’Ebrei, et alcuni muri antichi nel fiume”66 (fig. 12). “La

59 L’atto (databile al 12 giugno del 1872) concerne un’istanza di

ristrutturazione e sopraelevazione dell’immobile; vi sono rappresen-


tati, a penna e acquerello, la pianta e il prospetto ante e post operam
dell’edifico: A.S.C. Titolario Postunitario, Titolo 54, 29749/1872.
60 Vedi fig. 4.
61 In questo luogo, come riporta una targa commemorativa, sa-
Fig. 10. In evidenza: Rione Regola, isola n. 42, particella n. 446, civico n.
rebbe nato (nel 1313) Cola di Rienzo, che aveva “Sio havitatio fu canto
99, casa con concia di proprietà degli Illustrissimi Signori Cavalieri Fratelli
fiume, fra li mulinari, nella strada che vao alla Regola, dereto de San- Sampieri (dal Brogliardo del Catasto Urbano Pio-Gregoriano della città di
to Tomao, sotto lo tempio delli Iudiei”: Anonimo Romano 1981, 104; Roma 1816, 119).
Segarra Lagunes 2004, 252.
62 Vedi supra nn. 52, 53.
63 Tale preposizione sembrerebbe indicare un’area generica-

mente posta a sud di palazzo Cenci, e della chiesa di S. Tommaso, a


sega de’ marmi”, invece, corrisponderebbe ad un mec-
poca distanza dal corso del Tevere. canismo atto a tagliare le pietre67, azionato dalle acque
64 Moccheggiani Carparo 1981, 144-145; Segarra Lagunes 2004,

278. La presenza di mulini è attestata, a partire dal 1186, dai toponimi


delle chiese di S. Mariae a capite molarum e S. Thomae in capite molarum: 1672, il mulino “al portone degli Hebrei” venne intestato a Giovan
Hülsen 1927, 333-334, 490-491. Battista dell’Oro, che chiese una licenza per spostare l’impianto “più
65 Segarra Lagunes 2004, 278. Il mulino è documentato a partire vicino alla corrente del acqua”, realizzando “un pilastro nella ripa del
dal 1617, quando Eugenio Massari d. Monferrato venne autorizzato, Tevere”, e un arco “per farvi la scala per andar alla d.ª mola”: Licenza,
da una commissione di architetti, a costruire una mola “di Muro” di 17 agosto 1672, in ASR, Congregazione delle acque, busta 249 (ex 247).
fronte l’isola di S. Bartolomeo: Licenza per costruire un mulino di Carlo Rainaldi accordò la licenza, poiché tali interventi non costitu-
muro, 6 settembre 1617, in ASR, Congregazione delle acque, busta 247 ivano “verun pregiuditio al Tevere”. Cfr. Segarra Lagunes 2004, 279.
(ex 245), fasc. 1. 67 Osservazioni fatte nel sito della Regola concesso all’architet-
66 Una seconda autorizzazione venne concessa, a distanza di to Marini, senza data, in ASR, Camerale II Tevere, busta 10, fasc. 70.
due mesi, dalla medesima commissione composta da “Carlo Mader- Cfr. Segarra Lagunes 2004, 240-241. Lo scultore Giovanni Ceccarini,
no, S. Carlo Lambardo et Gasparo de’ Vecchi, periti deputati da Mons. nell’aprile del 1824, presentò una richiesta a monsignor Bottiglia (Pre-
Prefetto dell’Annona, et dalla Congregazione del Tevere”: Licenza per sidente delle ripe), per servirsi delle acque del chiavicone, al fine di
costruire una mola, 6 novembre 1617, in ASR, Congregazione delle ac- azionare un macchinario per il taglio del marmo. Il Pontefice con-
que, busta 247 (ex 245), fasc. 3. Cfr. Segarra Lagunes 2004, 278-279. Nel cesse la grazia all’artista, dopo aver interpellato l’ingegnere idraulico

83
Alfredo Moraci

Fig. 11. Dettaglio della Nuova Pianta di Roma di G.B. Nolli: 1. Mola del Fig. 12. Estratto della pianta di Roma eseguita dagli ingegneri Gambarini e
Ghetto, o mola degli Ebrei; 2. Area dove sarà istallata la “sega de’ marmi”; Chiesa per Benedetto XIV. In evidenza la mola di Ghetto (da Segarra Lagunes
3. Portone del Ghetto; 4. Chiesa di S. Tommaso ai Cenci; 5. Palazzo Cenci. 2004, 281).
(da Nolli 1748).

provenienti dalla fogna della Giuditta68, che scorreva Più in generale andrà sottolineato come, nel corso
sotterranea di fronte al portone del Ghetto, consentendo del tempo, siano sorte maggiori incertezze rispetto al
il deflusso degli scarti di produzione delle concerie di- corretto posizionamento di alcuni resti, e rinvenimenti
rettamente nel Tevere (fig. 13). archeologici, nella Forma Urbis del Lanciani71.
La nuova collocazione proposta, infine, sarebbe com- In base alla nuova ipotesi di ubicazione dei muri il-
provata archeologicamente dal rinvenimento “esterno lustrati dall’architetto veneto (non più posizionati sotto
in strada” (presso il civico n. 85 di via S. Bartolomeo dei palazzo Cenci), si potrebbe ipotizzare che questi appar-
Vaccinari) di “un portale di peperino a bugne”, visibile tenessero ad un edificio commerciale, forse una serie di
ad una profondità di m. 3.40 – 469, che potrebbe coinci- horrea disposti in modo allineato e parallelo al corso del
dere con la facciata della struttura rappresentata nella fiume, dalla forma architettonica simile ai magazzini
ricostruzione prospettica del Piranesi (tav. XXVIII)70. A prospicienti la banchina del Portus Tiberinus, che pre-
tale riguardo è da notare come i lavori di costruzione sentavano una muratura in opus latericium, con pilastri
degli argini del Tevere avevano determinato, alla fine di travertino in facciata72. Tale ricostruzione troverebbe
del XIX secolo, l’innalzamento del piano stradale, e l’as- una corrispondenza nei numerosi complessi mercantili
segnazione di nuovi numeri civici che corrispondono distribuiti simmetricamente e rappresentati in prossi-
agli attuali. mità del Tevere nella lastra di via Anicia73 e nei fram-
menti 32 (g, h, i) della pianta marmorea severiana74. Se
accettassimo la proposta di localizzare il tempio di Ca-
del Governo (il cavalier Linotte) e Giacomo Palazzi, purché i lavori
store e Polluce presso la chiesa di S. Tommaso, allora, le
di realizzazione dell’officina non andassero “ad interferire il minimo
danno a verun, né a qualunque privata azione o ragione”: Summa- murature raffigurate dal Piranesi (da me posizionate tra
rium additionale, 8 luglio 1833, in ASR, Camerale II Tevere, busta 10, gli attuali civici 84-85 di via S. Bartolomeo de’ Vaccinari)
fasc. 70. Cfr. Narducci 1889, 33-34; Segarra Lagunes 2004, 247. andrebbero a coincidere con gli horrea (riprodotti nella
68 Narducci 1889, 24-34. Sembrerebbe che Lanciani (vedi di-
forma marmorea di via Anicia) appartenenti a Cornelia
dascalia della tav. XXI), e successivamente Castagnoli (1985, 210) ab-
biano confuso il percorso della fogna della Giuditta con il chiavicone
dell’Olmo, che sfociava nel Tevere a poca distanza più a est.
69 SBCAS, Faldone 92, inv. 19455: “Via di San Bartolomeo dei 71 Castagnoli 1983, 101; Attilia 2015, 373, 389.
Vaccinari n. 85 magazzino internamente nn. esterno in strada un por- 72 Pisani Sartorio, Colini, Buzzetti 1986, 157-197.
tale di peperino a bugne visibile m. 3.40 – 4. qui infiltra sotto il piano 73 Castagnoli 1985, 205-211; 1993, 123-130.

stradale. 17 Luglio 1937 XV. Il guardiano di servizio Silvagni Anto- 74 Studi recenti, tuttavia, ipotizzano che il frammento g andreb-

nio”. be rimosso dal gruppo 32, perché non sarebbe adiacente al pezzo h:
70 Vedi fig. 4. Tucci 2013, 92, n. 3; Filippi, Liverani 2015, 78; 2016, 108.

84
Edificio per spettacoli o magazzini? Sulle strutture attribuite all’anfiteatro di Statilio Tauro nel Campo Marzio meridionale

Fig. 13. Particolare del sito occupato


dalla “sega ad acqua” di proprietà della
famiglia Marini (da Segarra Lagunes
2004, 243).

Fig. 14. Sovrapposizione della lastra di


Via Anicia, e dei frammenti 32 (g, h, i)
della Forma Urbis alla Pianta del Lan-
ciani, con gli ipotetici resti del teatro
di Balbo (da Conticello de’ Spagnolis
1984, 63).

e ai suoi soci75 (fig. 14). L’ubicazione dell’aedes, tuttavia, centro dell’isolato con i quattro “villini” edificati all’ini-
è assai controversa e numerose sono le ipotesi suggeri- zio del secolo scorso nell’area occupata dalle sinagoghe
te dagli studiosi: Tucci propone di collocare il tempio al ebraiche76 (fig. 15); Ciancio Rossetto, al contrario, iden-

75 Conticello de’ Spagnolis 1984, 21-24. Castagnoli (1993, 128) ipo- 76 Tucci 1993, 231-235; 1994, 127; 1996, 768-770; 2007, 411-425; 2013,

tizzava che il tempio dovesse trovarsi circa 20-30 m. più ad est. 91-127.

85
Alfredo Moraci

Fig. 15. Ricostruzione topografica del


tempio di Castore e Polluce proposta dal
Tucci. Nella planimetria sono presenti
diversi frammenti della Forma Urbis e
la pianta di Via Anicia. L’asterisco indi-
ca l’area indagata, nel 1996, da Ciancio
Rossetto in Piazza delle Cinque Scole.
STC = Chiesa di S. Tommaso ai Cenci
(da Tucci 2007, 423).

tifica l’edificio con i resti emersi in piazza delle Cinque che ha ipotizzato di collocarlo in via Arenula, nell’area
Scole, trenta metri più ad ovest77. Quale che sia, fra que- parzialmente occupata dal Ministero della Giustizia.
ste, la proposta che si voglia accettare, l’intera area in L’edificio scenico, pur essendo stato distrutto dall’incen-
prossimità del Tevere sembrerebbe caratterizzata da un dio del 64 d.C., dovrebbe aver lasciato traccia delle pos-
contesto omogeneo, costituito da numerosi edifici com- senti fondazioni che, a detta dello studioso, potrebbero
merciali destinati alla conservazione dei beni, che con- essere identificate con la grande platea in calcestruzzo,
fluivano nel vicino porto fluviale, come si evincerebbe rinvenuta (alla profondità di 8 m.) nel settore nord-est
dal rinvenimento, nelle immediate vicinanze, di alcuni del complesso ministeriale. La struttura (con uno spes-
resti archeologici attribuibili a magazzini78. In base a sore di oltre 8 m.) presentava un orientamento parallelo
tale ricostruzione il Monte dei Cenci, secondo un’ipo- alla riva del Tevere ed era delimitata, verso l’esterno, da
tesi avanzata da Tucci, si sarebbe formato sopra i resti un muro a pietrame con nucleo in cementizio (spesso m.
di alcuni horrea, o sui loro scarichi, allo stesso modo del 1.50)81, che poggiava probabilmente ad una palificata di
“monte dei cocci”a Testaccio79. rinforzo82 (fig. 16). Tale sistema fondazionale potrebbe
Alla luce di quanto precedentemente argomenta-
to sembrerebbe necessario posizionare l’anfiteatro di il 1916-1917, e successivamente nel 1929) sono pressoché inediti; Buz-
Statilio Tauro non più sotto palazzo Cenci, ma altrove: zetti era in procinto di pubblicarli quando è sopraggiunta la morte,
una nuova proposta di ubicazione, assai suggestiva ma ma ha realizzato una pianta in base ai disegni eseguiti da E. Gatti:
Buzzetti 2010, 80 fig. 1.
difficilmente verificabile, è stata avanzata da Buzzetti80, 81 ACS, Arch. Gatti, Tacc. 1225.
82 Nel corso dello scavo è stato rinvenuto (alla profondità di circa
77 Ciancio Rossetto 1994-95, 200; 1996, 274-277; Ciancio Rossetto, 10.50 m. dal piano stradale) un palo, forse di quercia, che presentava
Vitti 2001, 575-586; Vitti 2011, 109-134. una sezione di m. 0.22 x 0.12: Buzzetti 2005-2006, 31. Fondazioni “in-
78 Tucci (1996, 747-770) ha ipotizzato di riconoscere l’entrata di dirette” su palizzate di consolidamento furono largamente impiegate
un magazzino romano sotto la chiesa di S. Tommaso ai Cenci; Ciancio nei terreni alluvionali del Campo Marzio, come testimoniato dal rin-
Rossetto (1994-1995, 200) attribuisce alcuni muri in laterizio, rinvenuti venimento di numerosi pali di rovere nelle sottofondazioni del coevo
in piazza delle Cinque Scole, a strutture commerciali. teatro di Marcello. Gli impalcati lignei consentivano di consolidare i
79 Tucci 1996, 766. terreni poco solidi in prossimità del fiume, garantendo una maggiore
80 Gli scavi presso il Ministero di Grazia e Giustizia (condotti tra stabilità e impedendo il dissesto degli edifici, causato dal cedimento

86
Edificio per spettacoli o magazzini? Sulle strutture attribuite all’anfiteatro di Statilio Tauro nel Campo Marzio meridionale

Fig. 16. Fondazioni in cementizio dell’anfiteatro di Statilio Tauro (?). In trat-


teggio sono rappresentate le integrazioni (da Buzzetti 2005-2006, 31).

indicare la presenza di un edificio dalla notevole mole Fig. 17. Fondazioni e sezione ricostruttiva del Colosseo (da Mocchegiani
e complessità architettonica, e troverebbe un confron- 1977, 12).

to con la grande platea di forma ellittica dell’Anfiteatro


Flavio, similmente delimitata da un muro anulare di
contenimento, con paramento esterno in opera laterizia, per la realizzazione del primo anfiteatro in muratura di
della larghezza di m. 383 (fig. 17). Se l’ipotesi del Buz- Roma (fig. 18).
zetti (fondata esclusivamente su un’analogia strutturale) L’area occupata dal monumento, dopo la distruzione
dovesse risultare corretta, si potrebbe teorizzare che la dell’arena nell’incendio neroniano, sarebbe stata adibi-
peculiare conformazione geomorfologica della valle del ta principalmente alla costruzione di edifici di caratte-
Colosseo84 (in parte simile alla pianura alluvionale del re privato87. Gli scavi condotti presso il Ministero della
Campo Marzio)85 abbia favorito l’utilizzo di speciali tec- Giustizia, tuttavia, hanno riportato in luce numerosi
niche di fondazione86, precedentemente sperimentate ambienti affiancati in laterizio, databili tra il I e il II se-
colo d.C., attribuibili ad un complesso di magazzini, di-
differenziale delle fondazioni: Moraci 2016, 108-110; 2017, 145-164. sposti lungo gli assi viari che correvano parallelamente
83 Il muro scendeva per circa 6 m. in profondità e fungeva da
al corso del Tevere88. Tali strutture, secondo un’ipotesi
“sbatacciatura”, evitando che il terreno circostante franasse sulla
di Quilici, sarebbero inquadrabili in un contesto topo-
platea: Mocchegiani Carpano 1977, 10-16. Cfr. Rendina, Schingo 1987-
1988, 323-325; Rea 1993, 32-33; Luciani 1993, 90-103. Tale struttura di grafico più ampio, e potrebbero coincidere con gli hor-
fondazione è visibile nel criptoportico imperiale (cd. passaggio di
Commodo): Rea 1999, 104-106.
84 Le analisi geologiche hanno evidenziato che le fondazioni del ma di corona ellittica, che presentava un perimetro di 530 m. e una
Colosseo poggiavano su un potente banco argilloso composto, dal profondità di 6.50 m.; a queste seguirono altre gettate in elevato, fino
basso verso l’alto, da “sedimenti di limo palustre, limo di ambiente ad ottenere una platea continua di circa 13 m. di spessore: Mocchegia-
lacustre non stagnante e sabbia grossolana con frammenti di lateri- ni Carpano 1977, 13; Luciani 1993, 91-95.
zio”: Mocchegiani Carpano 1977, 10-11; Luciani, 1993, 90-91; Funiciel- 87 Buzzetti 2005-2006, 31; 2010, 79.

lo, Lombardi, Marra 2002, 161-167. 88 L’Ufficio Scavi di Roma ha ipotizzato la presenza di magazzi-
85 Bozzano, Funiciello, Marra, Rovelli, Valentini 1995, 417-436; ni in base al ritrovamento di numerosi ambienti paralleli con ingressi
Funiciello, Heiken, De Rita, Parotto 2006, 145-148. molto ampi e pavimenti in terra battuta. Tale supposizione sembrava
86 Il sistema fondazionale venne realizzato mediante la gettata essere comprovata dal rinvenimento di pilastri in laterizio dotati di
di strati orizzontali di calcestruzzo (composto prevalentemente da mensole in travertino, e dalla scoperta di guide basolate, non attribu-
malta pozzolanica e scapoli di leucite) all’interno di una trincea a for- ibili ad una pavimentazione stradale: Parisi 1931, 29-31.

87
Alfredo Moraci

Fig. 18. Ricostruzione assonometrica


della platea di fondazione dell’anfitea-
tro Flavio (da Mocchegiani 1977, 15).

rea Vespasiani, edificati da Domiziano nel corso di una que, di ricostruire la presunta posizione della conceria
nuova pianificazione urbanistica, in seguito all’incendio di pelli, che ospitava i resti delle strutture attribuite da
dell’80 d.C.89. alcuni studiosi, prima, al teatro di Balbo, e in seguito
Per concludere, lo studio comparato delle fonti d’ar-
chivio e della cartografia storica90 mi ha consentito, dun-
mae: un sistema informativo geografico nato dalla collaborazione fra
il Dipartimento di Studi Urbani dell’Università Roma Tre, la Sovrin-
89 Quilici 1986-1987, 190-191 n. 27; Attilia 2015, 383. tendenza Capitolina ai Beni Culturali, e l’Archivio di Stato di Roma.
90 La consultazione della Pianta di Roma del Nolli, e del Catasto Chi scrive ha collaborato al progetto digitalizzando i brogliardi cata-
Urbano Pio-Gregoriano mi è stata facilitata dal WebGIS Descriptio Ro- stali: s.v. http://dipsuwebgis.uniroma3.it/site/ws/

88
Edificio per spettacoli o magazzini? Sulle strutture attribuite all’anfiteatro di Statilio Tauro nel Campo Marzio meridionale

all’anfiteatro di Statilio Tauro. Quest’ultima identifica- Ciancio Rossetto, Vitti 2001 = P. Ciancio Rossetto, M. Vitti,
zione, tuttavia, sembrerebbe essere smentita dalla nuo- Le pavimentazioni marmoree del tempio dei Castori in circo
Flaminio, in A. Paribeni (ed.), Atti del VII Colloquio dell’As-
va collocazione topografica (non più coincidente con
sociazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico,
palazzo Cenci) e dalle caratteristiche strutturali dei re- Ravenna 2001, 575-586.
sti, che potrebbero essere meglio interpretati come gli
Coarelli 1997 = F. Coarelli, Il Campo Marzio: dalle origini alla fine
avanzi di una serie di horrea disposti a poca distanza della Repubblica, Roma 1997.
dal Tevere. Tale proposta porterebbe a teorizzare una Coarelli 2001a = F. Coarelli, Sangue e arena, Milano 2001.
diversa ubicazione per l’anfiteatro di Statilio Tauro, an-
Coarelli 2001b = F. Coarelli, Roma, Roma 2001.
che se l’ipotesi suggerita da Buzzetti (che lo posiziona in
Coarelli 2009 = F. Coarelli, Gli spazi della vita sociale, in E. Lo
via Arenula, presso l’attuale Ministero della Giustizia) si
Cascio (ed.), Roma imperiale: una metropoli antica, Roma
basa principalmente su alcune presunte affinità costrut- 2009, 221-247.
tive, tra le fondazioni rinvenute e quelle del Colosseo. Conticello de’ Spagnolis 1984 = M. Conticello de Spagnolis, Il
tempio dei Dioscuri nel Circo Flaminio, Roma 1984.
Danti 1985 = A. Danti, Cornice architettonica a sagome lisce di
Bibliografia forma parzialmente curvilinea (inv. n. 124520), in A. Giuliano
(ed.), Museo Nazionale Romano. Le Sculture. I,8, Roma 1985,
Albers 2013 = J. Albers, Campus Martius – Die urbane Entwi- 424-426.
cklung des Marsfeldes von der Republik bis zur mittleren Kaiser- D’Alessio 2012 = M. D’Alessio, Regione IX, Circus Flaminius, in
zeit, Studien zur antiken Stadt, 11, Monaco 2013. A. Carandini, P. Carafa (edd.), Atlante di Roma antica, Mila-
Anonimo Romano 1981 = Anonimo Romano, Cronica, Milano no 2012, 493-541.
1981. De Caprariis, Zevi 2009 = F. De Caprariis, F. Zevi, L’edilizia pub-
Attilia 2015 = L. Attilia, San Carlo ai Catinari e Piazza Cenci. blica e sacra, in E. Lo Cascio (ed.), Roma imperiale: una metro-
Edilizia antica e trasformazioni urbanistiche in F. Filippi (ed.), poli antica, Roma 2009, 249-314.
Campo Marzio: nuove ricerche, Roma 2015, 369-391. Eck 2008 = W. Eck, T. S. Taurus, in NP v. XIII, 798 [II 11], Leida
Bomgardner 2000 = D.L. Bomgardner, The Story of the Roman – Boston 2008.
Amphitheatre, Londra 2000. Favro 1996 = D.G. Favro, The urban image of Augustan Rome,
Bozzano, Funiciello, Marra, Rovelli, Valentini 1995 = F. Boz- Cambridge 1996.
zano, R. Funiciello, F. Marra, A. Rovelli, G. Valentini, Il Filippi, Liverani 2015 = G. Filippi, P. Liverani, Un nuovo fram-
sottosuolo dell’area dell’Anfiteatro Flavio a Roma, in Geologia mento della Forma Urbis con il Circus Flaminius, in RPAA
Applicata e Idrogeologia XXX, 1995, 417-436. LXXXVII, 2014-2015, 69-88.
Buzzetti 2005-2006 = C. Buzzetti, Roma. Noterelle di topografia Filippi, Liverani 2016 = G. Filippi, P. Liverani, Il frammento 31 ll
antica (n. 18), in BStorArt I, terza serie, XCVII-XCVIII, Gen- della Forma Urbis, in BCAR CXVII, 2016, 99-113.
Dic. 2005-2006, 31-32.
Funiciello, Lombardi, Marra 2002 = R. Funiciello, L. Lombardi,
Buzzetti 2010 = C. Buzzetti, Roma. Noterelle di topografia antica
F. Marra, La geologia della Valle dell’Anfiteatro, in R. Rea (ed.),
(n. 9), in BStorArt V, terza serie, CII, Gen-Dic. 2010, 79-80.
Rota Colisei, Milano 2002, 161-167.
Caldelli, Ricci 1999 = M.L. Caldelli, C. Ricci, Monumentum fa-
Funiciello, Heiken, De Rita, Parotto 2006 = R. Funiciello, G.
miliae Statiliorum: un riesame, Roma 1999.
Heiken, D. De Rita, M. Parotto, I sette colli: guida geologica a
Castagnoli 1947 = F. Castagnoli, Il Campo Marzio nell’antichità, una Roma mai vista, Milano 2006.
in Mem. Ac. Linc. CCCXLIII, s. VIII, v. I, fasc. IV, 1946, 91-
Gatti 1910 = G. Gatti, Notizie di recenti trovamenti di antichità in
193.
Roma e nel suburbio, in BCAR XXXVIII, 1910, 243-257.
Castagnoli 1983 = F. Castagnoli, Porticus Philippi, in ARID X,
1983, 93-104. Gatti 1960 = G. Gatti, Dove erano situati il Teatro di Balbo e il Circo
Flaminio ?, in Capitolium XXXV, VII, 1960, 3-12.
Castagnoli 1985 = F. Castagnoli, Un nuovo documento per la to-
pografia di Roma antica, in StudRom XXXIII, 1985, 205-211. Gatti 1979 = G. Gatti, Il teatro e la crypta di Balbo in Roma, in ME-
FRA XCI, 1979, 237-313.
Castagnoli 1993 = F. Castagnoli, Topografia Antica. Un metodo di
studio, Roma 1993. Golvin 1988 = J.C. Golvin, L’amphithêatre romain: essai sur la
théorisation de sa forme et des ses fonctions, Parigi 1988.
Ciancio Rossetto 1994-1995 = P. Ciancio Rossetto, Ritrovamenti
nel Campo Marzio Meridionale, in BCAR XCVI, 1994-1995, Gros 1996 = P. Gros, L’architecture romaine: du début du IIIe siècle
197-200. av. J.-C. à la fin du Haut-Empire, I, Les monuments publics, Pa-
rigi 1996.
Ciancio Rossetto 1996 = P. Ciancio Rossetto, Rinvenimenti e
restauri al portico d’Ottavia e in piazza delle Cinque Scole, in Gros 1999 = P. Gros, s.v. Theatrum Pompei, in E.M. Steinby
BCAR XCVII, 1996, 267-279. (ed.), LTUR V, Roma 1999, 35-38.

89
Alfredo Moraci

Gros, Torelli 2010 = P. Gros, M. Torelli, Storia dell’urbanistica: il Nolli 1748 = G. Nolli, Nuova Pianta di Roma data in luce da Giam-
mondo romano, Bari 2010. battista Nolli l’anno MDCCXLVIII, 1748.
Hülsen 1927 = Ch. Hülsen, Le chiese di Roma nel Medioevo, Fi- Palombi 1993 = D. Palombi, s.v. Amphitheatrum Neronis, in
renze 1927. E.M. Steinby (ed.), LTUR I, Roma 1993, 36.
Jolivet 1983 = V. Jolivet, Les Jardins de Pompée: nouvelles Parisi 1931 = G. Parisi, S. Paolo alla Regola, Roma 1931.
hypothèses, in MEFRA XCV, 1983, 115-138. Pasqui 1909 = A. Pasqui, Nuove scoperte nella città e nel suburbio,
Lana 1952 = I. Lana, Velleio Patercolo o della propaganda, Torino in NSA 1909, fasc. XII, 425-462.
1952. Pisani Sartorio, Colini, Buzzetti 1986 = G. Pisani Sartorio, A.M.
Lanciani 1985 = R.A. Lanciani, Rovine e Scavi di Roma Antica, Colini, C. Buzzetti, Portus Tiberinus, in S. Quilici Gigli
Roma 1985. (ed.), Il Tevere e le altre vie d’acqua nel Lazio antico, in ArchLaz
Lanciani 2007 = R.A. Lanciani, Forma Urbis Romae, Roma XII, II, 1986, 157-197.
2007. Piranesi 1762 = G.B. Piranesi, Campus Martius antiquae Urbis,
Lanciani 1912 = R.A. Lanciani, Storia degli scavi di Roma e notizie Roma 1762.
intorno le collezioni romane di antichità, IV, Roma 1912. Piranesi 1784 = G.B. Piranesi, Le Antichità Romane, Roma 1784.
Lo Cascio 1994 = E. Lo Cascio, The size of Roman Population: Quilici 1986-1987 = L. Quilici, Roma. Via di San Paolo alla Regola.
Beloch and the Meaning of the Augustan Census Figures, in JRS Scavo e recupero di edifici antichi e medievali, in NSA XL-XLI,
LXXXIV, 1994, 23-40. 1986-1987, 175-416.
Lo Cascio 2009 = E. Lo Cascio, La popolazione, in E. Lo Cascio Rea 1993 = R. Rea, s.v. Amphitheatrum, in E.M. Steinby (ed.),
(ed.), Roma imperiale: una metropoli antica, Roma 2009, 17-69. LTUR I, Roma 1993, 30-35.
Luciani 1993 = R. Luciani, Il Colosseo, Milano 1993. Rea 1999 = R. Rea, Il Colosseo: architettura e funzionamento, in A.
Lugli 1942 = G. Lugli, L’origine dei teatri stabili in Roma antica Gabucci (ed), Il Colosseo, Milano 1999, 99-148.
secondo i recenti studi, in Dioniso IX, 1942, 55-64. Rendina, Schingo 1986-1987 = L. Rendina, G. Schingo, Anfite-
Mancini 1913 = G. Mancini, Le recenti scoperte di antichità a mon- atro Flavio: saggio nelle fondazioni, in BCAR XCII, 1986-1987,
te Citorio, in StudRom I, 1913, 3-15. 323-325.
Marchetti Longhi 1940 = G. Marchetti Longhi, Theatrum et Savarese 1996 = N. Savarese, Introduzione. Paradossi dei teatri ro-
Crypta Balbi, turris pertundata e Balneum de Cintiis, in mani, in N. Savarese (ed.), Teatri Romani: gli spettacoli nell’an-
RendPontAcc XVI, 1940, 225-307. tica Roma, Bologna 1996, IX-LXXVIII.
Marchetti Longhi 1970 = G. Marchetti Longhi, Nuovi aspetti del- Segarra Lagunes 2004 = M.M. Segarra Lagunes, Il Tevere e
la topografia dell’antico Campo Marzio di Roma: Circo Flaminio Roma: storia di una simbiosi, Roma 2004.
o Teatro di Balbo ?, in MEFRA LXXXII, 1970, 117-158. Syme 1986 = R. Syme, The Augustan Aristocracy, Oxford 1986.
Mocchegiani Carpano 1977 = C. Mocchegiani Carpano, Nuo- Syme 2014 = R. Syme, La rivoluzione romana, Torino 2014.
vi dati sulle fondazioni dell’Anfiteatro Flavio, in Antiqua VII, Tucci 1993 = P.L. Tucci, Nuove ricerche sulla topografia dell’area del
1977, 10-16. circo Flaminio, in StudRom XLI, 1993, 229-242.
Mocchegiani Carpano 1981 = C. Mocchegiani Carpano, Inda- Tucci 1994 = P.L. Tucci, Il tempio dei Castori in circo Flaminio: la
gini archeologiche nel Tevere, in ArchLaz IV, 1981, 142-155. lastra di via Anicia, in L. Nista (ed.), Castores. L’immagine dei
Mocchegiani Carpano 1985 = C. Mocchegiani Carpano, Roma Dioscuri a Roma, Roma 1994, 123-128.
sotterranea e segreta, Milano 1985. Tucci 1996 = P.L. Tucci, L’entrata di un magazzino romano sotto
Mocchegiani Carpano 1995 = C. Mocchegiani Carpano, Pas- la chiesa di San Tommaso ai Cenci, in MEFRA CVIII, 1996,
seggiando lungo il Tevere, Roma 1995. 747-770.
Moraci 2016 = A. Moraci, Sistemi di fondazione e tecniche di bonifi- Tucci 2007 = P.L. Tucci, Imagining the temple of Castor and Pol-
ca ? Per una nuova interpretazione di alcuni strati carboniosi nel lux in Circo Flaminio, in A. Leone, D. Palombi, S. Walker
Campo Marzio, in Ostraka XXV, 2016, 103-117. (edd.), Res Bene Gestae. Ricerche di storia urbana su Roma
Moraci 2017 = A. Moraci, Fondazioni “indirette” su palificate di antica in onore di Eva Margareta Steinby, Roma 2007, 411-424.
consolidamento nel Campo Marzio, in Ostraka XXVI, 2017, Tucci 2013 = P.L. Tucci, The marble plan of the via Anicia and the
145-164. Temple of Castor and Pollux in Circo Flamino: the state of the
Mau 1902 = A. Mau, Pompeii, its life and art, Londra 1902. question, in PBSR LXXXI, 2013, 91-127.
Nagl 1929 = A. Nagl, T. Statilius Taurus, in RE III A, 2199-2203 Venuti 1803 = R. Venuti, Accurata e succinta descrizione topografi-
n. 34, Stoccarda 1929. ca delle antichità di Roma, Roma 1803.
Narducci 1889 = P. Narducci, Sulla fognatura di Roma, Roma Viscogliosi 1993 = A. Viscogliosi, s.v. Amphitheatrum Stalilii
1889. Tauri, in E.M. Steinby (ed.), LTUR I, Roma 1993, 36-37.
Nibby 1839 = A. Nibby, Roma nell’anno MDCCCXXXVIII, II, Viscogliosi 1993 = A. Viscogliosi, s.v. Circus Flaminius, in E.M.
Roma 1839. Steinby (ed.), LTUR I, Roma 1993, 269-272.

90
Edificio per spettacoli o magazzini? Sulle strutture attribuite all’anfiteatro di Statilio Tauro nel Campo Marzio meridionale

Ville 1981 = G. Ville, La gladiature en Occident des origines à la


mort de Domitien, Roma 1981.
Vitti 2011 = M. Vitti, Il tempio dei Castori in Circo: lo stato della
questione, in E. La Rocca, A. D’Alessio (edd.), Tradizione e
innovazione. L’elaborazione del linguaggio ellenistico nell’archi-
tettura romana e italica di età tardo-repubblicana (Studi miscel-
lanei 35), Roma 2011, 109-134.
Welch 2007 = K.E. Welch, The Roman amphitheatre from its ori-
gins to the Colosseum, New York 2007.
Wiseman 1974 = T.P. Wiseman, The Circus Flaminius, in PBSR
XLII, 1974, 3-26.

91

Potrebbero piacerti anche