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Vanessa Tagliabue Yorke:


Identità Di Una Voce
Suggestiv

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Photo credit: Roberto Cifarelli

By PAOLO MARRA
December 28, 2020
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Il jazz tradizionale è un punto di


congiunzione con la storia di musicisti che
hanno rappresentato socialmente, in un
determinato contesto storico, la loro gente,
un lascito che mi sostiene nel mantenere
una direzione di ricerca, di rispetto e
difesa della mia identità creativa.

Spingendosi dalla parte opposta a ciò che si presenta


consuetudinario, o solo in apparenza rassicurante, dal
punto di vista musicale e umano Vanessa Tagliabue
Yorke ci fa scoprire, col suo ultimo lavoro discogra co dal
titolo Diverso Lontano Incomprensibile, mondi dalle forme
musicali e linguistiche differenti e suggestive. Una vocalità
ricca di vellutata intensità quella della cantante e
compositrice che, nei dodici brani presenti nel disco, si
confronta con testi in lingua orientale, medio— orientale,

fi
francese e inglese, cogliendone le peculiari espressioni
lessicali e fonetiche. Ad accompagnarla un ensemble di
sette musicisti provenienti dall'ambito della musica classica
e jazz: Francesco Bearzatti, Paolo Birro, Enrico
Terragnoli, Salvatore Maiore, Giovanni Maier, Michele
Rabbia, Laura Masotto, Stefano Menato, Eva Impellizzeri e
Leonardo Sapere.

Prima della registrazione dell'album c'è stata—come la


descrive Tagliabue Yorke— una fase iniziata "con la
decantazione delle idee, con la scrittura dei brani,
interrotta, poi ripresa e proseguita con la comprensione
delle lingue utilizzate nel disco. Parlando dello studio della
lingua araba, per esempio, l'apprendimento dell'esatta
pronuncia ha richiesto quasi sei anni. Inoltre l'approccio a
scale utilizzate nella musica araba, che prevedono i quarti
di tono, ha richiesto determinati arrangiamenti per
consentire ai musicisti presenti, non abituati ad utilizzarle,
di poterle eseguire in modo personale. Diverso Lontano
Incomprensibile è un disco"— prosegue —"in cui ho voluto
fortemente avvicinarmi alle diversità culturali che mi
affascinavano in virtù della mia provenienza dall'ambito del
jazz tradizionale nel quale l'identità musicale è stata
rivendicata da individui sottoposti a torture sociali, privati in
origine della propria libertà per essere resi schiavi. Questa
musica è un punto di congiunzione con la storia di musicisti
che hanno rappresentato socialmente, in un determinato
contesto storico, la loro gente, un lascito che mi sostiene
nel mantenere una direzione di ricerca, di rispetto e difesa
della mia identità creativa. Se avessi in questo disco
associato alle mie composizioni soltanto un testo in lingua
inglese mi sarei cristallizzata su qualcosa di molto
consolidato e invece ho sentito il bisogno di osservare

come l'uso di diversi idiomi, suoni ma anche posizioni della


bocca mi potessero spingere verso la ricerca timbrica.
Sono partita dal presupposto che le varie lingue già
contengano in sé la musicalità, quelle micro-variazioni
tonali che in uiscono sul colore dell'oggetto musicale."

Tra i compositori che hanno avuto un'in uenza


determinante sulla fase di scrittura e arrangiamento dei
brani Vanessa Tagliabue Yorke cita il compositore francese
Gerard Grisey, ideatore di un innovativo linguaggio
musicale basato sul processo di indagine e analisi della
natura dei suoni, denominato con il termine di musica
spettrale—"Ho analizzato una delle mie partiture preferite di
Gerard Grisey nella quale gli archi erano scritti ad altezze
spesso non utilizzate, cercando di non discostarmi da
quello che faceva lui, per creare un'impasto di suono che
mi piacesse. Dall'altra parte ho dovuto tener conto dell'uso
più ampio degli armonici da parte del compositore
francese da ricondurre soprattutto alla possibilità di avere a
sua dispozione una compagine di strumentisti più larga,
diciotto elementi, rispetto ai sette che mi hanno
accompagnata nel disco. Ho dovuto lavorare sulla sintesi
creativa per l'utilizzo intelligente degli armonici,
mantenendo comunque una forte identità."

Importante nella realizzazione del disco sono state le fasi di


registrazione, missaggio e produzione curate da Stefano
Amerio nello studio Artesuono "il mio preferito" confessa la
cantante-"ti dà una qualità di lavoro che ti permette di
raggiungere i tuoi obiettivi estetici attraverso il supporto di
tecnici specializzati, elemento fondamentale nella
de nizione di un oggetto musicale. Con le sue qualità
tecniche Stefano Amerio ha catturato il suono della mia
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voce per quello che è, in perfetta sintonia con i miei


desideri."

Il disco rappresenta una tappa importante per la


de nizione dell'identità artistica e umana di Vanessa
Tagliabue Yorke costruita nel corso di una carriera nella
quale l'incontro con Mauro Ottolini segna un punto di svolta
—"la ducia che ha riposto in me, in un momento nel quale
ero sconosciuta, è stata decisiva. Mi ha permesso di
lavorare a anco di musicisti più avanti di me, per quanto
riguarda la loro carriera musicale. La loro qualità di lavoro
mi ha molto stimolata nel mio percorso di crescita. Mauro
con la sua eccletticità e curiosità mi ha consentito di
avvicinarmi alle cose piu dif cili con piu determinazione e
coraggio. Abbiamo un comune approccio qualitativo,
stiamo attenti al fatto che il nostro strumento abbia un
suono curato, frutto di una ricerca duttile e della
disponibilità ad abbracciare tutte le sonorità a nostra
disposizione. Per esempio nel disco Musica per Una
Società Senza Pensieri del 2015, con il progetto
Sousaphonix, abbiamo fatto una selezione di brani da tutte
le culture del mondo, misurandoci con qualcosa di lontano
dal nostro ambito jazzistico ma che, nello stesso tempo, ci
ha molto arricchito. Nelle nostre produzioni si evidenzia
sempre un amore per qualcosa di unico, rintracciabile in un
dato luogo, in un determinato momento storico, che
abbiamo provato a valorizzare attraverso la nostra arte."

Il trait d'union tra Vanessa Tagliabue Yorke e il trombonista


e compositore veneto è stato il comune interesse per la
musica di Bix Beiderbecke a cui dedicano nel 2012 il loro
primo lavoro insieme dal titolo Bix Factor -"La gura di Bix
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ha rappresentato per me, più di altre, una spinta a non


considerare in termini di contrapposizione il mio interesse
per la musica classica e jazz, aiutandomi a sviluppare in
entrambi gli ambiti la mia sensibilità musicale."

L'ultima ri essione di Vanessa prende le mosse dalla sua


partecipazione nel 2017 al concerto dedicato al cantautore
Luigi Tenco, nel cinquantesimo anniversario della sua
morte, con l'orchestra sinfonica di Sanremo diretta e
arrangiata da Mauro Ottolini—"Tenco è stato un artista che
non ha avuto paura di mescolare con autenticità visioni ed
idiomi musicali differenti, suggestioni jazzistiche con la
musica d'autore, la poesia con un ideale vicino alla musica
classica di Debussy. Possibilità che possono aprirsi anche
nell'ambito della musica italiana del presente. Ho voluto
proprio per questo dare un titolo italiano a quest'ultimo
disco, spinta dalla volontà di far ri ettere sul fatto che
spesso facciamo molto per registrare dischi che abbiano
un respiro globale ma poi facciamo altrettanta fatica ad
uscire dell'Italia per renderli visibili al di fuori dei suoi
con ni, dalla logiche culturali ed istituzionali del nostro
paese.”

https://www.allaboutjazz.com/vanessa-tagliabue-yorke-
identita-di-una-voce-suggestiva-vanessa-tagliabue-
yorke#.X-mPXGmgdSs.whatsapp
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