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N.

438 - GENNAIO 2018


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Poste Italiane Spa - Sped. A.P.
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ISSN 1123-9719
EDIZIONE ITALIANA
80438 with ENGLISH TEXTS

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IN EDICOLA DAL 5 GENNAIO 2018

ARCHITECTURAL DIGEST. LE PIÙ BELLE CASE DEL MONDO


Nuovi interni: design, arte e “French touch”

Winter in Paris!

PORTFOLIO:
TESSUTI 2018
FOCUS: IDEE DAL
GRANDE NORD
STORIE: 60 ANNI
DI EGG CHAIR
DISCOVERIES:
I NUOVI TALENTI
DEL DESIGN

Yacht Club e residenze


Bulgari a Dubai

EDIZIONI CONDÉ NAST


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TESSUTI
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CARTE
Editoriale.

OPEN MIND sopra: Ettore Mocchetti con Vincent Darré (a sinistra), interior
designer di cui pubblichiamo un progetto a pagina 112, e Alberto
Vignatelli, il gran patron di Luxury Living Group da poco
scomparso. La foto li ritrae a Parigi nel settembre 2017 in
occasione dell’inaugurazione dello showroom parigino di

d
Luxury Living Group le cui vetrine Darré aveva allestito.

a anni a gennaio AD va a Parigi. E un motivo c’è. La capitale


francese è anche una delle, se non LA CAPITALE del gusto. Un po’
GENIO D’ORIENTE
Edifici “fluidi”. in tutto – salvo nel design che è cosa italiana – e quindi anche in
In Cina ho conosciuto Ma Yansong, tema di interior design. Qui si formano tendenze d’arredamento
la mente di MAD Architects, e ho forti e suggestive, qui, nel disegno delle case, si delineano IDEE E
visto alcuni suoi lavori come CRITERI DECORATIVI ai quali, in toto o in parte, fanno poi riferimento i progettisti
Chaoyang Park Plaza (sopra). È un
pioniere, sta creando una versione
di interni di tutto il mondo. Il retaggio dell’estetica del Déco e del Post-Déco è una
“liquida” dell’architettura. Presto salutare fonte di ispirazione, così come gli immaginifici apporti creativi organici e
ne parleremo sul giornale. pop alla Pierre Paulin e alla Philippe Starck. Nelle case parigine che illustriamo in
questo numero colori e toni sono sapientemente orchestrati per creare una tensione
L’OPINIONE
visiva d’atmosfera; la disposizione degli arredi, le spaziature e l’impaginazione degli
Meno leggi, più competenza.
Sarà banale, ma giova ripeterlo: artefatti sanno creare punti di attenzione irrituali, mai scontati, che EVIDENZIANO IL
nell’edilizia in Italia si sprecano BELLO senza ostentarlo, Sagace è anche il mixage di antico e moderno, di antiquariato
troppe energie per l’intrico delle e di contemporaneo, e allo stesso modo è un continuo suggerimento la felicità con cui,
leggi, le pigrizie burocratiche
pur con approcci differenti, gli interior combinano l’eleganza storica dell’involucro
e la poca competenza di chi
amministra. Delegificare e con la presenza dei segni della modernità. In queste dimore c’è tanto sogno, ma anche
rendere chiare e snelle le norme molto da imparare per chi si cimenta con l’arredamento. Del resto Parigi è anche
è oggi più che mai urgente. la sede, a gennaio e a settembre , di MAISON&OBJET, una delle maggiori rassegne
mondiali di arredi e complementi in cui il “french touch” e il suo essere ponte tra
Nord e Sud si manifesta nella maniera più esaustiva. E sempre Parigi mi ricorda,
La copertina. con un moto di malinconia, un caro amico che non c’è più: ALBERTO VIGNATELLI,
Un esempio di perfetto
geniale imprenditore mancato giusto un mese fa. L’avevo incontrato nella Ville
mixage stilistico è
l’arredamento del living di Lumière in settembre proprio in occasione di Maison&Objet e mai avrei pensato che
questa casa parigina quella sarebbe stata l’ultima volta. Pur un po’ malandato nella salute, sprigionava
(foto di Massimo Listri). la sua consueta, indomita verve, quella straordinaria immaginazione concreta – un
N.438 - GENNAIO 2018
ossimoro psicologico che vale solo per lui! – che è stata la scintilla dei suoi successi
€ 5,00

imprenditoriali: la fondazione di LUXURY LIVING GROUP, l’introduzione della moda


Poste Italiane Spa - Sped. A.P.
D.L. 353/03 Art. 1, Cm. 1, DCB MI
ISSN 1123-9719
EDIZIONE ITALIANA
80438 with ENGLISH TEXTS

9 771123 971003

nel mondo dell’arredo, l’ideazione, senza snaturare valori e codici dei rispettivi brand,
IN EDICOLA DAL 5 GENNAIO 2018

ARCHITECTURAL DIGEST. LE PIÙ BELLE CASE DEL MONDO


Nuovi interni: design, arte e “French touch”

Winter in Paris! delle collezioni “home” di Fendi, Trussardi, Bentley e Bugatti, nonché la realizzazione
del prestigioso progetto Ritz Paris. Un sognatore, un maestro che ha contribuito
PORTFOLIO:
come pochi all’affermazione dell’Italian Style. Le nostre conversazioni, i suoi pareri
TESSUTI 2018
FOCUS: IDEE DAL
GRANDE NORD
STORIE: 60 ANNI
DI EGG CHAIR
illuminanti, la sua vista “lontana” già mi mancano.
DISCOVERIES:
I NUOVI TALENTI
DEL DESIGN

Yacht Club e residenze


ETTORE MOCCHETTI
Bulgari a Dubai

EDIZIONI CONDÉ NAST

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 23


N¡ 438 — GENNAIO 2018

SOMMARIO.
«Fino a Gutenberg, l’architettura è la scrittura
principale e universale».
VICTOR HUGO

36 48 60 54 50 56

DISC OV ERIES . PORT FOL IO.


33 HOME — L’appartamento parigino di LAUR A GAUTHIER
PETIT , talento della moda francese.
63 TR AME IN MOVIMENTO — Un caleidoscopio di diverse
ispirazioni culturali nei TESSUTI di tendenza.

36 ARTE — L’aria austera delle sculture classiche


e il gusto pop dei cartoon nelle opere del duo G+G .
FOCUS.
38 FOOD DESIGN — Suggestioni giapponesi negli originali
piatti dell’head chef dell’HÔTEL DE CRILLON. 75 VENTO DEL NORD — Quando il design racconta le
atmosfere dell’ EUROPA SETTENTRIONALE .

40 PERSONAGGI — LEÏLA MENCHARI , ideatrice degli estrosi


allestimenti per le vetrine parigine di Hermès.

42 ARCHITETTUR A — Il LOUVRE DI ABU DHABI , firmato


da Jean Nouvel, e la collaborazione di TAM ASSOCIATI
con Emergency. Per un’architettura sociale.

44 YOUNG TALENTS — CHIAR A ANDREATTI


di FENDI per Design Miami.
e il progetto
Bob, divano
componibile

48 ASTE — MOTO e AUTO da collezione sono


tra le protagoniste delle vendite all’incanto, dove anche
di Blå Station,
19.032 €.
gli orologi hanno un ruolo di primo piano.
BACK STAGE .
50 DESIGN — Stili e tendenze nelle creazioni di sei
giovani talenti presenti a MAISON&OBJET.
142 DENTRO AD — Cercando suggestioni e ispirazioni
dietro le quinte del numero di GENNAIO.
52 PROGETTI — Gusto vintage e industrial nelle linee
per il bagno ideate insieme da SCAVOLINI e DIESEL .
STORIE .
54 STYLE — ETHIMO ha realizzato una linea di arredi
pensati per vivere l’outdoor anche in montagna.
145 L’UOVO DI ARNE — Le forme sinuose della EGG CHAIR
di Arne Jacobsen, intramontabile icona del design.
WATCHES & JEWELS — L’elegante classicità degli orologi
56 di JAEGER-LECOULTRE e di ZENITH, e il senso della
tradizione degli ECOGIOIELLI di due designer lucane. 148 FUTURISMO R AZIONALISTA — LUCIANO BALDESSARI ,
protagonista dell’architettura italiana del ’900.

58 INNOVAZIONI — Le nuove tecnologie per controllare


da remoto tutte le funzioni delle stufe PALAZZETTI . 152 ANTROPOLOGIA DELLA CASA —
secondo DESMOND MORRIS .
L’idea dell’abitare

60 AGENDA — Le mostre d’arte e design da non perdere


a PARIGI nel periodo di Maison&Objet. 154 PARETI D’ARTE E DI POESIA — Creatività e savoir-faire
nelle carte da parati e nei rivestimenti di ÉLITIS .

24 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


LE EMOZIONI NON VANNO RACCONTATE, VANNO VISSUTE.

design Roberto Lazzeroni - ph. Andrea Ferrari

Milano, largo Augusto 1 · Roma, via Gregorio VII 308/310 | www.baxter.it


SOM M ARIO.

112 104

128 96

88 IL MIX PERFETTO — Un riuscito gioco di rimandi tra passato


e presente in un interno parigino nel XVI ARRONDISSEMENT.

96 LUCE INTERIORE — Nella Ville Lumière, design e ricordi


di viaggio in un hôtel particulier nel cuore del MAR AIS .
GUILLAUME DE LAUBIER. GILLES TRILLARD. LUIS RIDAO. XAVIER BƒJOT
104 UN’ANTICA CALMA — Una sobria eleganza dialoga idealmente
con la grandeur di una casa parigina sulla RIVE GAUCHE .

LE CASE DEL MESE. 112 LA VITA È SOGNO — Nella capitale francese, la teatralità in un
appartamento dal gusto visionario a due passi dalla MADELEINE .

120 LIRICO BRUTALISMO — Spirito da loft chic per


MOSCA di gusto moderno, con qualche tocco
un interno di
industriale.

128 DAL BLU IN POI — A Parigi, nel SENTIER , una residenza dove i colori
sono parte integrante di un’originale scenografia domestica.

134 L’ISOLA NEL DESERTO — Sorge su un’isola artificiale e riecheggia


la classicità della Maison il Bulgari Resort di DUBAI .

158 ENGLISH TEXTS

26 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Q U A L I T Y I S O U R B U S I N E S S P L A N

Ci accontentiamo semplicemente del meglio e creiamo i migliori prodotti editoriali.


Per questo abbiamo AD, che da oltre 30 anni racconta le più belle case del mondo,
La Cucina Italiana, da oltre 90 anni la guida più autorevole nel mondo del gusto
e della tradizione italiana, e Traveller, viaggi straordinari accompagnati da eccezionali
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Direttore Responsabile
ETTORE MOCCHETTI

Art Director
GIUSEPPE PINI Caporedattore
Attualità
MARIO GEROSA Caporedattore, RUBEN MODIGLIANI Caporedattore
ELENA DALLORSO Caposervizio
Impaginazione
FRANCESCA MARINO Vice Caposervizio,
MICHELA BUZZONI, MARGHERITA CARRARA
Segreteria di Redazione
MARIA GRAZIA CECCONELLO Responsabile, FEDERICA CLARI Photo editing
Project Consultant
RICCARDO BIANCHI
New York
CHRISTINA NICASTRI Segreteria e Redazione
Hanno collaborato:
ROBERTO M. BENETTI, SONIA S. BRAGA, ANA CARDINALE, PAOLO MATTEO COZZI, FRANCESCA DAVOLI,
NICOLETTA DEL BUONO, CESARE DE SETA, FIAMMETTA FADDA, FRANCESCA FELLINI, UMBERTA GENTA,
SERGE GLEIZES, GIAMPIERO NEGRETTI, GLORIA PASQUINELLI, GAIA PASSI, ALESSANDRA QUATTORDIO,
BERNARDO RIZZATO, FRANCA ROTTOLA, PHILIPPE SEULLIET, ALESSANDRA VALLI, FRANCESCA VINCI,
STEPHEN PICCOLO traduzioni, STUDIO DIWA revisione testi
Fotografie di:
XAVIER BÉJOT, SANTI CALECA, FABRIZIO CICCONI/LIVING INSIDE, GUILLAUME DE LAUBIER,
MASSIMO LISTRI, LUIS RIDAO, GILLES TRILLARD

Direttore Editoriale e Comunicazione Corporate LUCA DINI

Direttore Generale Sales & Marketing FRANCESCA AIROLDI

Brand Advertising Director CARLO CLERICI, Advertising Manager CRISTINA RONCAROLO


Responsabile Content Experience Unit VALENTINA DI FRANCO, Responsabile Digital Content Unit SILVIA CAVALLI

Direttore Vendite GIANCARLO ROPA


Digital Sales Director: CARLO CARRETTONI. Moda e Oggetti Personali: MATTIA MONDANI Direttore
Beauty: MARCO RAVASI Direttore. Grandi Mercati: MICHELA ERCOLINI Direttore. Arredo: CARLO CLERICI Direttore
Triveneto, Emilia Romagna, Marche: LORIS VARO Area Manager. Toscana, Umbria, Lazio e Sud Italia: ANTONELLA BASILE Area Manager
Mercati Esteri: MATTIA MONDANI Direttore. Uffici Pubblicità Estero - Parigi/Londra: ANGELA NEUMANN
New York: ALESSANDRO CREMONA. Barcellona: SILVIA FAURÒ. Monaco: FILIPPO LAMI

EDIZIONI CONDÉ NAST S.P.A.


Presidente GIAMPAOLO GRANDI
Amministratore Delegato FEDELE USAI
Direttore Generale DOMENICO NOCCO

Vice Presidente GIUSEPPE MONDANI, Direttore Centrale Digital MARCO FORMENTO


Direttore Centrale Consumer e Audience Development MASSIMO MONZIO COMPAGNONI
Direttore Circulation ALBERTO CAVARA, Direttore Produzione BRUNO MORONA
Direttore Risorse Umane CRISTINA LIPPI, Direttore Amministrazione e Controllo di Gestione LUCA ROLDI
Branded Content Director RAFFAELLA BUDA, Digital Marketing: MANUELA MUZZA, Social Media: ROBERTA CIANETTI
Digital Product Director: PIETRO TURI, Digital CTO MARCO VIGANÒ, Enterprise CTO AURELIO FERRARI
Digital Operations e Content Commerce Director: ROBERTO ALBANI

Sede: 20121 Milano, piazza Castello 27 - tel. 0285611 - fax 028055716. Padova, via degli Zabarella 113 - tel. 0498455777
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Monteverdi 20 - tel. 0684046415 - fax 068079249. Parigi/Londra, 4 place du Palais Bourbon - 75007 Paris - tel. 00331-
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Monaco di Baviera, Eierwiese 5b - 82031 Grünwald - Deutschland - tel. 0049-89-21578970 - fax 0049-89-21578973.

Redazione: 20121 MILANO - piazza Castello 21 - tel. 0285611 - fax 0285612698


In questo numero.
FABRICE AUSSET Architetto artista francese, colorista e scultore,
è appassionato di design e i suoi progetti, che mescolano minimalismo
moderno e opulenza classica, abbracciano diversi ambiti: appartamenti
di lusso, hotel, un intero castello, concept store, eventi di marchi di moda.

Tre indirizzi nel quartier du Sentier? «The Hoxton, hotel


e ristorante, il nuovo indirizzo degli hipsters parigini.
Frenchie, ristorante dello chef Grégory Marchand. E Bambou,
ristorante tailandese con menu firmato da Antonin Bonnet».

SANTI CALECA Ha iniziato a lavorare come


fotografo all’Ora di Palermo. Negli anni ’70 si
trasferisce a Milano e si specializza nei reportage
di architettura, pubblicando tra l’altro su Casa
Vogue e su Terrazzo di Ettore Sottsass.

Per conoscere scorci inediti in Russia?


«On the Road city - Mosca di Umberto
Zanetti-Alessandro De Magistris (Forma
Edizioni Firenze 2017) appena uscito».

WILLIAM SAWAYA E PAOLO MORONI


Architetto, designer d’interni e product designer italiano nato
in Libano, William Sawaya apre con Paolo Moroni, imprenditore
e designer, lo studio Sawaya & Moroni Architects Milan. Insieme
fondano anche la Sawaya & Moroni Contemporary Furniture.

Dove trovare la migliore arte contemporanea a Mosca?


«Al Multimedia Art Museum diretto da Olga Sviblova,
con interessantissime mostre. Alla Galleria Tret’ jakov,
pinacoteca di arte, grafica, scultura. Ekaterina
Vinokurova e Anastasia Volobueva sono poi un fantastico
duo di talent scout.

VINCENT DARRÉ Designer parigino eclettico, ha appena ricreato un


appartamento in un palazzo a due passi da Place de la Concorde per accogliere PAOLO GENTA
i clienti come in una casa. Tra mobili antichi e pezzi contemporanei. TERNAVASIO
Laureato in Architettura
(specializzato in Storia
Il design francese più interessante? «A Parigi abbiamo i più
dell’Arte) , è uno dei più
grandi mercati delle pulci del mondo, una fonte inesauribile ed affermati interior designer
eterogenea dove ogni weekend trovo quello che cerco. Una fortuna». a livello internazionale.
I suoi interni, improntati
a un personale e raffinato
G. DE LAUBIER. AVI MEROZ. ALBERTO PARISE. LUIS RIDAO

eclettismo, si nutrono
di un suggestivo
e non convenzionale
impiego del colore.

STEPHANE OLIVIER Interior designer, a trent’anni mette Un posto da scoprire nel


insieme la sua passione per i giardini con quella per le antichità XVI arrondissement?
e apre la sua prima boutique parigina. Oggi la sua galleria
«Il ristorante-brasserie
in Rue de l’Université è frequentata da clienti da tutto il mondo.
La Rotonde de la Muette,
ridisegnato recentemente
Un mercatino dell’antiquariato a Parigi? «Il marché
dallo studio newyorchese
Paul Bert, alle Puces de Saint-Ouen. Qui, anni fa, sono stato
Roman & Williams».
tra i primi a proporre arredi in stile industriale».

30 ARCHITECTURAL DIGEST ¥ ITALIA


Tessuti | Mobili | Carta da Parati | Passamaneria | Accessori
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ARTE. DESIGN. ICONE. PERCORSI. ASTE. OGGETTI. IDEE. TALENTI.

DISCOVERIES.
“ Rimango affascinata ogniqualvolta
un forte approccio estetico si combina
con un desiderio di cambiamento.

WUNDERKAMMER.
La stilista Laura
Gauthier Petit. Sul
fondo, carta da parati
di Zuber. A destra, un
pavone comprato da
Deyrolle, il più
famoso negozio di
tassidermia di Parigi.
FABRIZIO CICCONI/LIVING INSIDE
DI S C OVE R I E S . HOME

Gioco di contrasti
Un’atmosfera delicata

L
a stilista Laura Gauthier Petit, creatrice del brand Fête Impé-
caratterizza la casa parigina riale, vive con la sua famiglia nel Marais, nel cuore di Parigi,
di una STILISTA FRANCESE , in una casa a due passi dal ristorante di suo marito, dalla
scuola di suo figlio, e dal suo atelier. Non è stato facile trovare
ricavata negli spazi di una il posto giusto per la sua dimora, ma il risultato è valso tutti gli sforzi: un
ex fabbrica del Marais. luogo ricco di stile, con una splendida vista sulla città. Quando Laura la
vide per la prima volta, la casa era nel bel mezzo di una ristrutturazione
2 3 radicale: non era altro che un grande spazio vuoto,
cui mancava addirittura il soffitto. Ma la futura
proprietaria, affascinata dal panorama incorniciato
dalle ampie finestre, intuì immediatamente il po-
tenziale di quello spazio. «Me ne innamorai subito»,
afferma entusiasta, ricordando la lunga ricerca che
aveva preceduto il colpo di fulmine.
FABRIZIO CICCONI/LIVING INSIDE

La stilista e la sua famiglia si erano trasferiti a Parigi


da Londra sei anni fa e da allora avevano vissuto nel
Marais. Per due anni Laura aveva setacciato il quar-
tiere, cercando una casa adatta alle proprie esigenze.
Ma quelle che aveva trovato erano o piccole e care, o
troppo vecchie e poco luminose. Poi, dopo lunghe
ricerche, venne finalmente proposta loro la soluzio-

34 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Texture e colori. 1. Un angolo del alla semplicità delle travi in
soggiorno. Divano di Maxalto, legno sbiancato e dei condotti
tappeto di Madeleine de Castaing d’aerazione in metallo. 4. Il
per Codimat, lampada di Brokis. soggiorno. Divano di Roche Bobois,
Sulla porta, tessuto di Matthew lampade di &tradition. 5. la stanza
Williamson. 2. Un altro ambiente, padronale, impreziosita da una
con la parete rivestita da listelli carta da parati di Designers Guild.
di legno. 3. L’impostazione Lampada a sospensione vintage.
architettonica della cucina gioca 6. Nella sala da bagno, la parete
molto sul contrasto: il pavimento che fa da sfondo alla vasca
e gli elementi d’arredo sono è decorata con un mosaico di
stati rivestiti in marmo, opposto gusto settecentesco di Bisazza.

4
ne giusta: un grande spazio in un immobile che un tempo ospitava una
fabbrica di tessuti. Una volta sistemata la struttura, si rese necessario
suddividere gli ambienti. Questo compito fu affidato all’architetto Oli-
vier Gay, che si confrontò con la proprietaria anche per definire tutti gli
elementi decorativi, dai differenti tipi di marmo ai mobili realizzati su
disegno. Alla fine, quando tutti gli interventi furono portati a termi-
ne, l’appartamento non aveva perso la propria identità e continuava a 6
conservare un carattere industriale, un’impronta che rafforzava la sua
personalità. In questo contesto, tra grandi finestroni da atelier, grandi della stilista: anche il suo laboratorio e lo showroom si presentano come
tubi in acciaio per l’aerazione, colonnine in ghisa, spiccano i tanti oggetti spazi ricchi di atmosfera, in cui il team di artisti e designer si sentono
di design. Tra i pezzi prediletti dalla stilista si distingue il tavolo dise- completamente a proprio agio. Per la giovane creativa è fondamentale
gnato appositamente per la cucina, diviso in due parti, una in marmo che chi lavora nel suo atelier possa esprimersi al meglio, con grande li-
e l’altra in legno. Ma due sono le grandi passioni della padrona di casa: bertà: non a caso l’epoca da cui spesso trae ispirazione è la seconda metà
una grande fotografia di Erwin Olaf e un pavone bianco impagliato di dell’Ottocento, un periodo storico fondamentale per l’evoluzione della
Deyrolle, il famoso negozio parigino di tassidermia. società. In quel tempo nacquero e si svilupparono movimenti artistici e
Nei vari ambienti si coglie il gusto decorativo di Laura Gauthier Petit. Lei architettonici, come l’Impressionismo e l’Art Nouveau.
stessa spiega di essere stata guidata dal desiderio di creare uno spazio di «Rimango affascinata ogniqualvolta un forte approccio estetico si
sogno, un luogo protetto defilato rispetto alla frenesia del mondo ester- combina con un forte desiderio di cambiamento», nota la proprietaria.
no. Per creare questa delicata atmosfera sono stati scelti morbidi tessuti, «Oggi se si vuol essere differenti o rivoluzionari, bisogna infrangere le
che non di rado avvolgono materiali ruvidi e grezzi quali il cemento, e regole dell’estetica dominante e delle tendenze. Ma per me le due cose
un sapiente mix di colori. Questo concetto si ritrova anche nell’atelier non sono necessariamente discordanti. □ FRANCESCA DAVOLI

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 35


DI S C OVE R I E S . A RT E

WHO’S WHO
G+G e basta: l’ identità
e il vero mestiere di questi
due artisti milanesi restano
un segreto. Conosciutisi in
un bar-enoteca del quartiere
cinese di Milano, hanno
iniziato a collaborare
nel 2014 senza però
abbandonare le proprie vite
professionali nel campo
del design, della musica e
dell’ imprenditoria. Dopo
aver trattato l’arte e il design,
“Classiche Contaminazioni”
è la loro terza mostra.

Classici Perché Paperina bacia Giuliano de’ Medici? Come mai Paperino
vola sulle ali della Nike di Samotracia? E il David michelan-
giolesco che tiene al guinzaglio Pluto? Si tratta di vicende di

a confronto
Cartoonia di cui ancora siamo all’oscuro? Niente di tutto questo.
È il nuovo exploit artistico, il terzo, di un duo creativo assoluta-
mente fuori dagli schemi ovvero i G+G, identità rigorosamente
celata dietro la sigla binaria, conosciutisi in un bar-enoteca della
Da un lato i capolavori della scultura antica, Chinatown milanese: un sodalizio d’arte nato proprio come un
COURTESY ROSSANA ORLANDI

rinascimentale e neoclassica. Dall’altro i personaggi tempo accadeva agli artisti al bar Jamaica nel quartiere di Bre-
dei cartoni animati di Disney e soci. In 14 opere ra. Ma torniamo al tema, all’invenzione battezzata “Classiche
il duo artistico G+G li accosta lasciando che si contaminino Contaminazioni” e oggetto di una mostra tenutasi presso la gal-
reciprocamente. L’effetto? Un colto divertissement. leria di Rossana Orlandi, in via Bandello a Milano. L’idea – «nel
nostro fare, tutto scaturisce dall’idea, non ci sono ispirazioni
di NICOLETTA DEL BUONO contingenti», dicono i due – è stata abbinare i modelli di celebri

36 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


1

statue dell’età greco-romana, del Rinascimento, del Barocco e


del Neoclassico ai personaggi di cartoni animati di oggi. Non è
un gesto iconoclasta, da épater le bourgeois, piuttosto un diver-
pagina precedente : Paperina, tissement intelligente, con un ironico retrogusto culturale nato
l’eterna fidanzata di Paperino, da un’esigenza didattica. «Volevo», spiega uno dei due G, «avvici-
prova a baciare Giuliano de’ nare mia figlia di 5 anni alla conoscenza dell’arte e alla sua storia,
Medici, fratello del Magnifico,
così ho provato a far giocare i grandi capolavori con i personaggi
qui nel marmoreo ritratto
che gli fece Michelangelo.
dei suoi cartoon preferiti. Un successone. Da qui a “Classiche
È una delle 14 opere di G+G Contaminazioni” il passo è stato breve: con G abbiamo – noi si
esposte, entro speciali teche fa tutto insieme – pensato che lo stesso meccanismo concettuale
trasparenti, nella mostra avrebbe potuto coinvolgere anche gli adulti». Nelle quattordici
“Classiche Contaminazioni” opere di questa nuova collezione – alcune tra quelle “antiche” so-
organizzata da Rossana no state fatte riprodurre per l’occasione – G+G svolgono una mai
Orlandi a Milano. 1. Minnie,
banale né scontata riflessione su vari aspetti dell’arte, su molti
l’audace: con fare di niente
strizza i capezzoli del
dei registri che l’alimentano. Come spiegano loro stessi: «Fare
Laocoonte di Agesandro, interagire in modo scherzoso e contemporaneo delle icone pop,
Polidoro e Atenodoro colorate e divertenti, con la rarefatta aristocraticità delle bianche
di Rodi. 2. Pippo s’immortala statue marmoree dei massimi scultori di ogni epoca dà vita a
in un selfie con la Venere una visione del manufatto artistico inedita, tenera e ironica,
di Milo di Alessandro che aggiunge emotività alla fruizione dei grandi capolavori».
di Antiochia. 3. Paperino vola
Ma c’è di più: nella Minnie che “ci prova” con Laocoonte, in
sulle ali della Nike
di Samotracia di Pitocrito.
Pippo che si fa un selfie con la Venere di Milo, in Marge Simpson
che acconcia i capelli alla Paolina Borghese del Canova mentre
suo marito Homer le fa la pedicure, e così via, insomma in cia-
scuno dei 14 irregolari accostamenti ideati da G+G si avverte un
ripensare arguto della parola “classico” di cui oggi tanto si abusa.
Dicono: «È un termine coniato nell’800 per definire l’antico.
Ma per noi oggi è classico anche Walt Disney. Noi li mettiamo
insieme perché nessuna delle due facce di questa medaglia perde
nulla, anzi vale il contrario: una si umanizza, l’altra si nobilita».
3 E insieme regalano un sorriso.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 37


DI S C OVE R I E S . D E S I G N N E L PI AT TO

«PUNTO AI
PRODOTTI
D’ECCEZIONE,
ALL’INTENSITÀ DEI
GUSTI, ALLA
PERFEZIONE
DELLA TECNICA».
CHRISTOPHER HACHE

ELEGANTE.
WHO’S WHO Il design trasforma
A soli 36 anni cibi popolari in un
Christopher Hache, è piatto di grande
suggestione.
head chef delle cucine
de l’Hôtel de Crillon
di Parigi: L’Ecrin,
il nuovo ristorante
gastronomico, e la
Brasserie d’Aumont.
Si è formato al SOGNANDO L’OCEANO
Lucas Carton con
Alain Senderens, L’ ISPIR AZIONE GIAPPONESE regala a questi umili frutti
di cui ha assorbito di mare una preziosa dimensione estetica.
lo stile classico.
di FIAMMETTA FADDA
Brasserie d’Aumont,
Hôtel de Crillon,
rosewoodhotels.com
È adesso, quando il vento del Nord soffia sabbia, le grandi conchiglie marine. Un’e-
sulle coste bretoni, che i frutti di mare vocazione emozionale nata dall’incontro
sono più riveriti dai parigini. Non dello chef col Giappone dove la differenza STÉPHANE KOSSMANN. HÔTEL DE CRILLON, A ROSEWOOD HOTEL
sorprende quindi che alla Brasse- tra un piatto solo buono e uno sublime
rie d’Aumont del Crillon, riaperto risiede nelle ceramiche che lo accolgono.
dopo la lunga ristrutturazione, le Poi c’è l’arte della partitura cromatica: la
ostriche siano in bella vista sul violenza del nero e dell’arancione accosta-
banco del crudo. Sorprende invece ta alla quiete del crema e del verde. Da
che l’head chef Christopher Hache ultimo, la forza gustativa: le cozze, aperte
e il suo braccio destro Justin Schmitt al vino bianco, sono condite con olio d’o-
abbiano tributato uno speciale omag- liva e spezie satay; le vongole, con alghe e
gio a cozze, vongole e lumachine. Buo- grano saraceno torrefatto; le lumachine,
nissime, certo, ma quasi popolari. Per con una purée di dragoncello gelificata.
esaltarle, hanno ideato una presentazio- La nota salina del rametto di salicornia
ne apposita, adagiandole in contenitori completa l’illusione di una incursione in-
che richiamano l’oceano, le rigature della vernale sulle rive dell’Atlantico.

38
madia icaro, sospensioni e scultura rodin www.cantori.it
DI S C OVE R I E S . PE R S O N AG G I

WHO’S WHO
Leïla Menchari, nata nel 1928 in
Tunisia, ha lavorato a lungo per
Hermès come capo degli uffici dei
colori della seta e delle vetrine (a
sinistra la si vede “sul campo”, in
uno scatto di Édouard Boubat).
Un volume edito da Actes Sud,
Leïla Menchari - La Reine Mage,
racconta la sua avventura creativa.

Il potere della fantasia


Per 35 anni LEÏLA MENCHARI ha creato le visionarie vetrine di Hermès di rue du Faubourg
Saint-Honoré. Scenografie in miniatura, con un tocco surreale. Come sogni in 3D.

di RUBEN MODIGLIANI

C’è un rituale, a Parigi, che si ripete quattro volte l’anno all’angolo


tra rue du Faubourg Saint-Honoré e rue Boissy d’A nglas: è l’alzata
del sipario sulle nuove vetrine di Hermès, seguita da un brindisi di
buon augurio. Sono sipari veri, naturalmente nel celebre arancio della
maison, quelli che si aprono con grazia molto teatrale per un pubblico
di amici, di affezionati, di curiosi. In molti non si perdono un appun-
tamento. Una delle presenze più assidue (non si è persa un lever du
rideau per 35 anni) è stata, dal 1978 al 2013, quella di Leïla Menchari,
che di queste scenografie formato vetrina è stata l’ideatrice e la regista.
Oggi ha passato lo scettro ma il suo nome continua a essere legato a
quello della illustre casa francese: a novembre una mostra al parigino
GUILLAUME DE LAUBIER. ÉDOUARD BOUBAT

Grand Palais ha ricreato otto dei suoi allestimenti più leggendari, e


in seguito è uscita una monografia su questa collaborazione longeva
e piena d’immaginazione.
Visioni. sopra: Tir à l’arc, allestimento della primavera 1982 ideato La storia inizia nel 1961 dall’incontro di due donne. Una è Annie
da Leïla Menchari per la vetrina della boutique Hermès al 24 di rue
Beaumel, all’epoca direttrice creativa di Hermès. L’altra è la nostra
du Faubourg Saint-Honoré, a Parigi. a destra, in alto: vetrina di primavera,
2009. a destra, in basso: allestimento della primavera 2011. Nessuno
protagonista. Tunisina, figlia di un avvocato e di una pioniera dei
degli oggetti creati per le scenografie è stato mai messo in vendita: diritti delle donne in quel Paese, dai primi anni ’50 vive a Parigi,
tutti sono conservati in un magazzino/archivio. Tranne un rinoceronte dove si è diplomata all’École des Beaux-Arts e lavora come pittrice. E
bianco voluto a tutti costi da un collezionista nel 1978. occasionalmente come mannequin: bruna, occhi verdi, è la preferita

40 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


di Guy Laroche, che l’aveva incontrata in Tunisia. La giovane Leïla di Carrara), nessuno dei quali pensato per essere venduto. Anzi: vanno
ha con sé una cartella di disegni: «Mi dica un po’, ma lei è davvero tutti in un magazzino che assomiglia sempre di più, col tempo, alla
una sognatrice!», esclama l’altra. E la invita a tornare, con una ri- caverna di Alì Babà. È, anche, una stagione di viaggi, sempre alla
chiesta: «Mi disegni i suoi sogni». Annie Beaumel la prende come ricerca di tecniche e materiali nuovi, di tradizioni da scoprire.
assistente, ruolo che ricoprirà con mansioni crescenti. Ai tempi i soli In tutto questo, il legame con il Nordafrica è sempre vivo. Si reca
colori appropriati per una signora erano il marrone, il blu e il verde spesso a Hammamet, dove è cresciuta e dove possiede una casa dal
(tutti scuri). E il beige. «E io invece avevo la testa piena di sogni di magnifico giardino: la proprietà le è stata lasciata da una coppia an-
scenografie d’opera, di teatro, di balletto», ricorda oggi Leïla. Nel glo-americana di intellettuali, Jean e Violet Henson, dei quali ancora
1978 Jean-Louis Dumas, all’epoca patron di Hermès, la nomina a bambina era diventata la beniamina. Attraverso gli Henson – amici
capo dell’ufficio vetrine e del comitato dei colori di Visconti, Giacometti, Cocteau – la piccola
della seta. Niente è impossibile: Leïla sa come Leïla aveva scoperto un universo di creativi-
chiedere le cose, a lei è difficile dire di no. Un tà: «È stato a quell’epoca», ricorda, «che ho
amico, lo scrittore Michel Tournier, la chiama capito i due pilastri della mia vita: la bellezza
“la regina maga”. Le sue visioni vengono tra- e la libertà». La sua forza è proprio questa:
dotte in realtà da una rete di artigiani/artisti la libertà di sognare mondi, e la capacità di
fuori dal comune, capaci di fare qualsiasi cosa. farli diventare reali. Seguendo la massima
E così quel tratto di Faubourg Saint-Honoré che ha scritto in uno dei suoi tanti taccuini
vede passare oggetti incredibili (tra questi: un di viaggio: «Devi solo guardarti attorno. La
geode alto quasi due metri dall’interno incro- creazione è lì: noi ci limitiamo a interpretar-
stato di cristalli d’ametista, un’onda in marmo la, con maggior o minor talento». □

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 41


DI S C OVE R I E S . A RC H I T E T T U R A

WHO’S WHO
Jean Nouvel (1945) è uno dei maggiori architetti
contemporanei. Dall’Institut du Monde Arabe
alla Fondation Cartier, dal Musée du quai Branly
alla Concert Hall di Copenaghen, le sue opere sono
caratterizzate da un’ invenzione formale continua.

MUSEO SOTTO
COPERTURA
Un’enorme cupola argentata sovrasta una miriade Il Louvre di Abu Dhabi è stato inaugurato l’8 novembre dalle più alte
di edifici dedicati all’arte di ieri e di oggi: autorità degli Emirati Arabi e della Francia. Si tratta di una sfida co-
è il LOUVRE DI ABU DHABI . Disegnato da Jean Nouvel raggiosa perché intende essere un ponte lanciato dal più visitato museo
e frutto di un accordo tra Emirati e Francia. al mondo verso un Paese arabo. Il lavoro è durato ben dieci anni e l’ar-
chitetto prescelto è Jean Nouvel, autore a Parigi anche dell’Institut du
di CESARE DE SETA Monde Arabe che si affaccia sulla Senna. Dunque per Nouvel dialogare
con il mondo arabo non è certo una novità, ma qui siamo in una pianura
dinanzi a una distesa d’acqua e l’architetto aveva il compito di creare
un museo del tutto diverso dai molti che si sono costruiti nel mondo
negli ultimi decenni e che doveva assumere un alto valore simbolico e
confrontarsi con i molti i parametri imposti dal sito, dal concetto di
museo in senso proprio e dalle opere provenienti dai maggiori musei
di Francia. L’architetto ha detto di essersi ispirato in prima istanza alle
medine disegnando un aggregato di 55 edifici bianchi sovrastati da
un’immensa cupola argentata di 180 metri di diametro. Un’astronave
da 2001: Odissea nello spazio, la cui copertura conta circa ottomila stelle
metalliche forate da cui piove la luce sulla città-museo. Naturalmente
ciascuna “casa” deve rispondere alle opere esposte, rispettarne la natura e
dare loro il massimo risalto. Cosa che per il vero non era riuscita a Nouvel
ATELIER JEAN NOUVEL

2
nel Musée du quai Branly. A Nouvel è stato chiesto anche di prevedere
un museo permanente, ma sarà un discorso futuro. Resta il fatto che le
opere ora presenti sono espressioni dell’intera civiltà: dunque opere “mo-
derne” e occidentali ma anche dell’antica Grecia o all’Estremo Oriente. □

42 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


3 4

Arte sull’isola. sopra il titolo: Jean Nouvel e Sheikh Sultan bin Tahnoon,
1. Il Louvre di Abu Dhabi progettato da Jean Nouvel: una cittadella
dell’arte sotto una cupola-astronave bucata da circa 8.000 fori a forma
di stella. Il museo si trova sull’isola Saadiyat (in arabo “L’isola della felicità”),
a 500 m dalla costa. 2. Disegni dei vari reticoli che compongono la
copertura del museo. La cupola ha un diametro di 180 metri. 3. La “grafia”
stellata della cupola si ispira ai geometrismi dell’arte araba. 4. Una delle
opere esposte al museo, Leaves of light, scultura di Giuseppe Penone.

L’etica di un mattone
Immaginare e costruire (letteralmente) un mondo
diverso si può. Come racconta un libro

I
n dieci anni di collaborazione con Gino Strada ed
che è un viaggio lungo dieci anni fra le architetture
Emergency, TamAssociati ha costruito ospedali, centri
che TAMASSOCIATI ha creato per Emergency. di accoglienza, cliniche mobili, in zone di guerra, campi
profughi, mondi lontani e dimenticati. Come se fosse un
di ELENA DALLORSO
lungo diario di viaggio, un libro da poco pubblicato da
Electa, TamAssociati. Taking Care. Architetture con Emer-
gency (a cura di Francesca Serrazanetti), racconta i proget-
ti, le realizzazioni e soprattutto il pensiero che sta dietro
a ogni disegno dello studio di architettura nato a Venezia
in alto: l’area nel 1996 per coniugare passioni civili e mestiere. «Abbiamo
di attesa del centro fatto nostro il mandato di Emergency: in un luogo bello
pediatrico di e curato si vive meglio», spiega Raul Pantaleo di TamAs-
Port Sudan. a sociati. «L’architettura è un’arte sociale, è a servizio»,
sinistra: l’interno aggiunge. «E non è questione di budget, ma di cultura: noi
del padiglione del costruiamo luoghi in cui le persone vengano accolte oltre
Centro Salam di l’emergenza, oltre il bisogno. Dove anche un solo albero,
cardiochirurgia a piantato nel deserto, parli di speranza. Non costa nulla,
Khartoum, in Sudan, ma manda un messaggio chiaro e forte. Quest’arte io la
con un albero e la chiamo “bellitudine”». L’architetto, nell’idea e nella pratica
copertura realizzata di TamAssociati, trasforma dall’interno un processo com-
con anime di plesso e gestisce persone che fanno sì che un campo di
foglie di palma. emergenza diventi un luogo. DIGEST • ITALIA 43
Per le persone.
ARCHITECTURAL
DI S C OVE R I E S . YO U N G TA L E N T S

WHO’S WHO
Veneta, classe 1981,
Chiara Andreatti
si è diplomata in
Industrial Design
nel 2003 allo IED
di Milano e ha
seguito un master
alla Domus Academy.
Nella sua ricerca
prova a unire
cultura artigianale

Benvenuti e design industriale,


per dare un tocco
poetico agli oggetti
ai tropici di uso quotidiano.
E migliorare
Citazioni d’archivio e influenze eclettiche nel progetto così le nostre vite.
presentato da FENDI in occasione di Design Miami.

di RUBEN MODIGLIANI

Memoria rivisitata. Ai primi di dicembre, ogni anno, a Miami Beach


in alto: lampada in arrivano Art Basel Miami Beach e Design Miami.
pergamena, uno degli Una settimana di cultura e di party, resi ancora più
oggetti disegnati
glamour dal clima tropicale della città: un appun-
da Chiara Andreatti per
Welcome!, il progetto tamento che per Fendi, da dieci anni, costituisce
presentato da Fendi l’occasione per portare avanti un percorso di ricerca
lo scorso dicembre a sui nuovi talenti del design. Un’operazione di gran-
Miami. sotto: il tessuto de respiro e caratura. La protagonista di questa
del divano riprende edizione-anniversario è stata Chiara Andreatti col
il motivo Pequin, progetto Welcome!, curato da Maria Cristina Dide-
un classico della casa.
ro: un salotto dove elementi del vocabolario visivo
a destra: la sedia a
dondolo con elementi di Fendi (materiali, colori, lavorazioni) sono stati
in cuoio ocra reinterpretati in una chiave multiculturale, dove in-
(altro rimando a Fendi). flussi diversi, incontrandosi, creavano un’immagine cona, e che ho sviluppato in velluto insieme a Silvia
affascinante. «Il punto di partenza è stato l’archivio Venturini Fendi. Nelle lampade in pergamena ho
storico di Fendi, all’interno del quale mi sono con- usato una lavorazione ripresa dalla borsa Peekaboo;
centrata sugli anni che vanno dai ’50 ai ’70», spiega per i cuscini della sedia a dondolo ho scelto un cuoio
la designer. «L’idea per il top dei tavoli, in canne di color ocra, un colore che è un po’ un loro simbolo. Ho
bambù raddrizzate e accostate, è venuta dalla pel- voluto che in ogni oggetto ci fosse un dettaglio dal
liccia Astuccio, dove le pelli erano lavorate secondo loro archivio». Ci sono molti richiami alla storia del
questa geometria. Il motivo del divano è una citazio- design: Gabriella Crespi, regina dello stile anni ’70;
ne del Pequin, che per anni è stato il loro pattern-i- Koloman Moser e Josef Hoffmann (figure di spic-
co della Wiener Werkstätte, movimento
estetico degli anni ’10). «Un mix
di linguaggi che mi apparten-
gono, tutti», prosegue. «Ho
cercato di creare un lusso
primitivo, ispirato all’Afri-
FRANCESCA FERRARI

ca. Un’eleganza primordiale,


fatta di materiali magari poveri.
Ma con dettagli che evocano il calo-
re e lo stile di una grande casa di moda».

44 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


The Art in Laundry
DI S C OVE R I E S . A ST E

Ladies and
gentlemen
Gli OROLOGI GIOIELLO e le MOTOCICLETTE da
collezione sono tra i protagonisti delle
vendite all’ incanto che aprono il nuovo
anno. Una panoramica degli eventi più
originali da Montecarlo a Las Vegas.
di UMBERTA GENTA

Da primato. sopra: una Vincent Black Lightning 998 cc. Su questa moto
Jack Ehret nel 1951 siglò l’Australian Land Speed Record Breaking. al
centro: orologio in oro giallo e malachite di Piaget, 1972, stima
8.000-12.000 € (Artcurial). in alto: Pesche e uva su tavola drappeggiata
con panno di velluto rosso di Charlotte Vignon, stima 150.000-200.000
$. (Sotheby’s, The Otto Naumann Sale). in alto, a destra: Skulls, 1976, di
Andy Warhol, set di quattro serigrafie. Stima 68.000-90.600 € (Phillips).

NEL MONDO
19 GENNAIO 31 GENNAIO 31 GENNAIO 7 FEBBRAIO 9 FEBBRAIO
• LECLERE • CHRISTIE’S • SOTHEBY’S • BONHAMS • ARTCURIAL
9, rue Drouot, 85 old Brompton Road, 1334 York avenue, Grand Palais, avenue Salon Rétromobile,
Parigi Londra New York Winston Churchill, 1 place de la Porte
The Otto Parigi de Versailles, Parigi
Art Nouveau, Art Déco Interiors Naumann Sale Fine Watches Rétromobile 2018

48 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


C’è un rinnovato interesse per l’alta orologeria da collezione,
con un crescente apprezzamento per gli orologi da polso
femminili. Da sempre considerato il gioiello maschile per
eccellenza, l’orologio da polso nasce in realtà, agli albori
del ’900, come bijou destinato alle signore (il primo docu-
mentato dalla storia fu realizzato nel 1868 per la contessa
Koscewicz d’Ungheria dal marchio svizzero Patek Philippe).
Il 18 gennaio, presso lo Yacht Club di Monaco, Artcurial
dedica la vendita “Le Temps est féminin” a un’ottantina di
orologi femminili iconici, eleganti connubi di alta orologeria
e gioielleria, firmati dalle più prestigiose Maison dagli anni
’50 ai 2000: da un orologio pendente di Patek Philippe in
oro e zaffiri del 1962 (stima 30.000-50.000 euro) ai modelli
sportivi di Rolex, fino ai colorati segnatempo-bracciale di
Piaget anni ’70, decorati in malachite e lapislazzuli (con
stime dagli 8.000 ai 10.000 euro). Dalle lancette ai motori:
il 26 gennaio, appuntamento con le motociclette d’epoca a
Las Vegas per l’asta di Bonhams “The Las Vegas Motorcy-
cle Auction” (presso il Rio Hotel & Casino), dove per una
rarissima Vincent Black Lightning del 1951 si prevede un
consistente risultato a sei cifre. Lo stesso giorno a Londra,
Phillips ospita l’asta annuale “Evening & Day Editions”,
dedicata alle opere d’arte in edizioni limitate: tra i lotti più
seguiti, le incisioni di Lucian Freud e i teschi pop serigrafati
su carta di Andy Warhol.

La forza di Urus
Ispirato dal primo fuoristrada della Casa (di recente un esemplare è stato battuto all’asta per quasi
400mila €), URUS di Lamborghini, il primo super-Suv al mondo, è un concentrato di potenza, lusso e bellezza.
di PAOLO MATTEO COZZI

I
l 6 dicembre 2017, nell’asta “Icons”, appuntamento imprescindibile forme iconiche reinterpretate lungo ogni superficie della carrozzeria,
per gli appassionati di auto da collezione, tenutasi a New York da sono immediatamente riconoscibili. Gli elementi a “Y” ed esagonali,
RM Sotheby’s, uno degli highlights era un Suv Lamborghini LM002 per esempio, il cofano anteriore con cupola centrale, le portiere
LM/American, venduto per 467mila dollari. Una cifra importante, senza cornice. La somma sono linee dinamiche e fluide. I tratti
che testimonia l’interesse per il modello LM002, il primo fuoristrada inconfondibili del coupé sottolineano le origini supersportive, mentre
col marchio del Toro di Sant’Agata Bolognese. Un proto-Suv che è le proporzioni eccezionali esprimono forza, solidità e sicurezza. Uno
anche il riferimento per la nuova Lamborghini Urus, il primo Super scrigno, entro cui il lusso dell’artigianalità italiana incontra tecnologie
Sport Utility Vehicle al mondo. Urus ha proporzioni estreme. Il d’avanguardia, come il design di plancia e strumenti di ispirazione
suo design è puro, le prestazioni sono incredibili. Potentissima (650 aeronautica “driver-oriented”. □
cavalli), Urus è facile, sicuro e piacevole a sinistra: i 5 posti di Urus sono personalizzabili
grazie alla sua ANIMA-Adaptive Network con finiture in materiali diversi e, in alcuni
Intelligent MAnagement Selector, il casi, con cuciture a contrasto o Q-citura.
sistema che a comando modifica le in alto, a sinistra: la LM002: il primo fuoristrada

configurazioni specifiche per ottenere la di Lamborghini. Fu prodotto dal 1986


migliore dinamica di guida. Urus è così una al 1993 e anticipò i grandi Suv. in alto, a destra:
vista laterale di Urus, il primo super-Suv
vettura versatile e unica. Alcuni dettagli, le
di Lamborghini con portiere senza cornice.
DI S C OVE R I E S . DESIGN

RET0UR DE PARIS
I talenti del design di scena a MAISON&OBJET :
la capitale francese premia la creatività.
E punta i riflettori sulle proposte di giovani
progettisti italiani o che lavorano da noi.

1 di ALESSANDR A VALLI

La Ville Lumière accoglie il mondo della decorazione: dal 19 al


23 gennaio Maison&Objet presenta le novità mondiali dell’arre-
damento. Fil rouge di questa edizione la parola “Show-room”: in
sintesi, ognuno è artefice del proprio stile domestico e, anche grazie
ai canali social, può esibire senza filtri le proprie idee abitative.
L’evento parigino è la vetrina di progettisti, emergenti e non. In
particolare, designer del 2018 è la danese Cecilie Manz: minima-
lista, ma con tocchi di calore. Nella sezione Rising Talents Awards,
z
c ili e Man dedicata alle nuove leve, spicca l’Italia, con sei progettisti selezionati
Ce RNE
da altrettanti mentori, da Giulio Cappellini a Rossana Orlandi.
D E S I G YE AR
H E
OF T

2018

Guglielmo Poletti 1. Cecilie Manz, “designer


of the year, 2018” e la sua
Del 1987, studia a Milano e a Eindhoven scaletta The Ladder, per 3
dove risiede. Rossana Orlandi, suo Nils Holger Moormann.
mentore qui, dice che “ha un pensiero 2. Sgabello della serie
lineare e dinamico, proiettato verso Equilibrium
il futuro”. A Maison&Objet espone di Guglielmo Poletti,
la serie Equilibrium, frutto di una Design Museum Gent,
riflessione su equilibrio e fragilità. collezione permanente.
3. Il tavolo Holo di
Kensaku Oshiro per
Kristalia.

2 Kensaku Oshiro
Giapponese, laurea in Industrial Design,
Kensaku Oshiro (mentore Piero Lissoni), dopo
collaborazioni in Italia e Gran Bretagna, ha aperto
uno studio a Milano e lavora, tra gli altri, con Boffi,
De Padova, Poltrona Frau e Zanotta. Premiato
al Salone Satellite, nel 2016, fonde elementi
occidentali con la cultura del suo Paese.

50 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Federico Peri
Federico Peri (mentore Luca Nichetto),
studi allo Ied di Milano e collaborazioni
postdiploma con i Bouroullec
e Matali Crasset, lavora oggi in proprio
a Milano come interior e furniture
designer. Temi a lui cari sono la
polifunzionalità e l’illuminazione.

4
Antonio Facco
Il lavoro di Antonio Facco, classe 1991, abbraccia vari
campi, dal design di prodotto a quello di interni,
dalla fotografia alla grafica. Laureatosi nel 2013 allo
Ied di Milano, è stato notato da Giulio Cappellini
(qui suo mentore), che era nella giuria. È iniziata
così una collaborazione che ha fatto nascere vari
progetti, tra cui una collezione di tavolini in vetro. 5
4. Allestimento Unreal
Perspectives di Antonio
Facco per Cappellini.
5. Multifunzionale, il pezzo
Biblioteca Itinerante
di Federico Peri. 6. La seduta
Marco Lavit Nicora
Venezia di Marco Lavit Nicora. Selezionato da Rosita Missoni
7. Dettaglio del vaso Elettra e di formazione internazionale, Marco
di Federica Biasi per Mingardo. Lavit Nicora (1986) nel 2014 a Parigi, dove
vive, ha fondato Atelier Lavit, uno studio
di design e architettura. Sua la seduta
Venezia per la Biennale di Architettura
ed esposta al Centre Pompidou di Parigi.

Federica Biasi
Laureata allo Ied e influenzata
dal design nordico, Federica
Biasi (mentore Andrea Branzi)
è art director di Mingardo,
e collabora come consulente
creativa per aziende come
Fratelli Guzzini. A Parigi
presenta tra l’altro ceramiche
realizzate per Bottega Nove
e un tappeto per CC-Tapis.
7
ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 51
DI S C OVE R I E S . PRO G E T T I

WHO’S WHO
Fabiana Scavolini è amministratore delegato del gruppo
fondato a Pesaro nel 1961 da suo padre Valter insieme al
fratello Elvino. Il suo ingresso in azienda risale al 1995
nell’ufficio commerciale e marketing, poco prima della
laurea in Economia e Commercio all’Università di Bologna.

Negli ultimi anni è cambiato molto nel modo in cui usiamo


la cucina e il bagno. Perché è cambiato il nostro approccio alle
loro funzioni: il cibo oggi è convivialità e spettacolo, l’igiene
personale è uno dei tanti aspetti di una cura di sé che integra
benessere, bellezza e salute. Quello che un tempo era essen-
zialmente dovere è diventato anche piacere. Nasce anche da
un pensiero di questo tipo il progetto che coinvolge Scavoli-
ni, azienda leader nel campo delle cucine (che da tempo però
esplora anche gli ambienti del living e il bagno), e Diesel. Una
storia in evoluzione: il 2012 ha visto il debutto di Diesel Social
Kitchen, la prima cucina studiata insieme, che ha portato una
nuova lunghezza d’onda nell’estetica della cucina. Nel 2016 è
stato svelato il progetto Diesel Open Workshop, in cui lo stesso
stile è stato applicato al bagno. Colori scuri e volumi netti per

Rivoluzione un’estetica grintosa, tra vintage e “industrial”: vetri accoppiati


a rete, dettagli in metallo brunito con zigrinatura reticolare,
scaffalature versatili. Quella tra Scavolini e Diesel è una colla-

metal borazione speciale, tanto che la Diesel Social Kitchen è uno dei
protagonisti dello showroom Diesel Living di Shanghai. Una
presenza significativa, dunque, in un’area che per Scavolini
La nuova collaborazione tra SCAVOLINI e DIESEL ha particolare rilievo: l’azienda infatti ha appena ricevuto il
è un progetto dedicato alla stanza del bagno. premio “China Awards 2017”, conferito alle imprese italiane
Colori scuri, ferro brunito, immagine grintosa. che hanno realizzato le migliori performance con il gigante
E molto stile. asiatico: «Un mercato», spiega Fabiana Scavolini, «che è sì
molto lontano fisicamente dal nostro ma che è anche molto
di RUBEN MODIGLIANI interessato al gusto italiano per il design». □

Look industriale.
Due proposte Diesel
Open Workshop.
in alto: lavabi Plug Sink
posati su piani in
marmo nero Marquinia
e pannelli Stopsol
effetto rame su cui
sono fissati gli specchi.
a destra: lavabo a
incasso su basi con
dettagli in metallo (che
richiamano lo scaffale
Stock Rack, in finitura
bronzo), ante opache
o in vetro e dettagli
industriali. A parete,
LIVIO

specchio Lunar Stock. 

52
DI S C OVE R I E S . STYLE

WHO’S WHO
Altoatesino Matteo Thun, spagnolo Antonio
Rodriguez, uno ama i monti, l’altro il mare,
ma sul lavoro vanno all’unisono. Sono titolari
dello studio di industrial design MTD-R
a Milano e dello studio di architettura
e interior MTD-R China a Shanghai.

Open air alpina. sopra il divanetto della


serie Montagna, collezione Allaperto. Di
Matteo Thun e Antonio Rodriguez, Ethimo.

Open air, d’inverno


Con Allaperto Montagna ETHIMO realizza la prima
collezione appositamente studiata per l’outdoor tra i monti.

di FR ANCESCA VINCI

C’è un’idea nuova nell’arredamento outdoor. Declinare gli


arredi per esterni secondo stagioni e luoghi. L’ha avuta Ethi-
mo, recente vincitrice del premio “Giovani Imprese”di Fon-
dazione Altagamma, e ne ha affidato la realizzazione a un Comodità rustica. sopra: della serie
duo di progettisti sempre inventivi e di provata esperienza: Montagna, il lounge-day bed con
Matteo Thun e Antonio Rodriguez. Il risultato è la collezione baldacchino in materiali antifreddo.
Allaperto. In particolare colpisce la linea per la montagna – è
d’attualità, siamo ancora in pieno inverno – che ha dovuto Forma quadra. sotto: tavolino con
piano quadrato in teak decapato
tener conto di parametri cui di solito non si presta troppa
e base metallica. Linea Montagna.
attenzione. Spiegano i due designer: «È la prima volta che si
affronta il tema dell’in&out per un impiego montano. Si sono
dovuti studiare rivestimenti a prova di freddo e con coperte
tecniche. Mentre per le parti strutturali molto snelle e leggere
si è usato teak decapato, tartan e fibra Etwick per l’intreccio
plastico». Curate anche le altre versioni: per Grand Hotel
legno bianco legno e cuscini maxi e piping, per Camping
Chic materassini coloratissimi, Urban, per le grandi terrazze
metropolitane, con cromie sobrie e linee pulite.
Comfort scozzese.
sopra: lounge-chair
con seduta in legno
Comfort posturale. e rivestimento
a destra: lettino prendisole decorato con
con struttura in metallo e motivo tartan.
teak decapato e superficie
in fibra Etwick corteccia.

54 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


CREATORI DI EMOZIONI
Negli anni la nostra sapienza artigianale ha incontrato
la tecnologia ed è diventata eccellenza del fare.
Sistemi di arredamento sartoriali che coniugano
radici materiche e design contemporaneo. Saper fare
Made In Italy, funzionalità e vocazione internazionale.

Questa è la mia Marchi Cucine.

marchicucine.it
DI S C OVE R I E S . WATC H ES & J E W E L S

High tech. sopra: lo Zenith


Defy Lab. a destra: la cassa
in Aeronith dello Zenith Defy
Lab si ottiene colando
in uno stampo l’alluminio fuso
ad alta temperatura cui viene
poi aggiunto uno speciale
polimero. Il risultato
è una sorta di schiuma metallica
molto leggera e compatta.

L’ALBA DI UNA NUOVA ERA


Temperatura, magnetismo e forza di gravità non hanno influenza sulla precisione dello ZENITH
DEFY LAB . Nuovo grazie a un dispositivo rivoluzionario.

di GIAMPIERO NEGRETTI

Il primo modello è del 1969, ma l’ultima versione è certificato dall’Osservatorio astronomico di Be-
rivoluzionaria. Infatti, il nuovo Zenith Defy Lab è sançon, l’errore di marcia è di circa 0,3 secondi/
dotato di un dispositivo che sostituisce il binomio giorno, contro i -4/+6 di un cronometro stan-
bilanciere-spirale, cioè il dispositivo che scandisce dard. Anche la cassa (44 mm) è un concentrato
il tempo. Al suo posto, c’è un unico organo di di tecnologia in quanto realizzata in Aeronith,
silicio monocristallino, che oscilla ad altissima un leggerissimo composto esclusivo di alluminio
frequenza (108.000 alternanze orarie contro le che sembra schiuma metallica. Lo Zenith Defy
solite 28.800) e che non è soggetto ad attriti o Lab ha movimento automatico di manifattura e
usura, né ha bisogno di lubrificazione. Con parti per ora è un concept watch, infatti ne sono stati
più sottili di un capello, è un unico pezzo che realizzati solo 10 esemplari (al prezzo di 30.000
sostituisce i circa 30 dei normali oscillatori con euro ciascuno e tutti riservati ai collezionisti), ma
bilanciere-spirale e che è insensibile al magne- se il progetto verrà sviluppato e industrializzato i
tismo, alla temperatura e alla gravità. Ma c’è di prezzi scenderanno e si aprirebbe una nuova era
più, perché anche la precisione è da record e, come per tutta l’orologeria.

Le dimensioni degli orologi pubblicati in questa pagina sono quelle reali.

56 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


O
ggi la carta è considerata un materiale dal sapore vintage,
un retaggio del passato che sopravvive per la gioia dei
nostalgici. C’è chi pensa che sia destinata a scomparire,
sostituita da supporti digitali e da prodotti più innovativi, ma c’è chi
la riscopre per trasformarla nell’oggetto prezioso per eccellenza: il
gioiello. Antonella Cutolo e Giusi Villano, architetti e fondatrici del
marchio Gio di Già, si sono ispirate alle tradizioni della loro regione,
la Basilicata, per dare vita a un progetto che unisce artigianalità
e design: nel loro laboratorio di Potenza creano gioielli fatti di
Così semplice, cartapesta. «È una materia povera, semplice ma ricca di fascino,

così preziosa che appartiene alla tradizione lucana da secoli», spiegano. Abbiamo
pensato di unire la conoscenza del design e la nostra esperienza di
Due designer lucane creano GIOIELLI architetti al recupero e alla valorizzazione degli antichi mestieri».
IN CARTAPESTA che valorizzano la Dalla carta di giornale, mescolata con acqua e colla, nascono
tradizione e rispettano l’ambiente. bracciali, anelli e collane realizzati e decorati a mano. «Ogni gioiello
è un pezzo unico dal design alternativo, prodotto all’insegna del
di GAIA PASSI riciclo creativo. Le nostre creazioni hanno un impatto ambientale
minimo: sono ecogioielli». Antonella e
Giusi utilizzano le piante tintorie della
Basilicata, i cui pigmenti venivano usati
fin dall’antichità per colorare tessuti e
oggetti: ginestra, lentisco, menta, malva,
salvia, rosmarino, camomilla, ma anche
melograno e spezie come curcuma,
zenzero, paprica, zafferano, curry. Questi
ingredienti donano ai gioielli la loro
colorazione e un profumo caratteristico.

Le creazioni Gio di Già sono realizzate


MICHELE SALVATORE

con carta, acqua, colla, colori vegetali.


a destra: in omaggio alla terra lucana,

le due creative hanno disegnato una


linea dedicata al peperone crusco.

INTRAMONTABILE
Primo quarto di secolo per la più
classica delle collezioni di JAEGER-
LECOULTRE . Che festeggia
con un orologio di manifattura
elegante e di grande qualità.

SOBRIETÀ. All’insegna di un’estetica


classica, la collezione Master Control
compie 25 anni. Tra i diversi modelli
uno dei più recenti è l’Ultra Thin Moon.
È un orologio molto elegante e sobrio,
caratterizzato dal quadrantino ausiliario
in cui sono visualizzati la fase lunare e il
calendario a lancetta. Cassa (39 mm) in
oro bianco impermeabile fino a 50 metri
e movimento automatico di manifattura
e di gran qualità (19.700 euro).

Prima di lasciare la manifattura,


l’Ultra Thin Moon di Jaeger-LeCoultre
viene testato per 1.000 ore. 57
DI S C OVE R I E S . I N N OVA Z I O N I

Il potere della rete Controllo totale. a sinistra:


Julie, stufa ermetica a pellet,
parte della famiglia Ecofire.
Tra tradizione e NUOVE TECNOLOGIE , una serie di stufe (italiane) pensate per il futuro. Come tutti i modelli
di questo gruppo,
è gestibile in remoto (via
di RUBEN MODIGLIANI Internet) tramite la app che
Palazzetti ha sviluppato
L’IoT, ovvero Internet of Things, è l’estensione della da remoto il funzionamento degli apparecchi con- appositamente e che
Rete a oggetti e luoghi concreti. In molti lo consi- sentendo una manutenzione predittiva, risparmian- consente di controllare
tutte le sue funzionalità.
derano alla stregua di un gadget o, in un’ipotesi più do in molti casi l’uscita del tecnico per la diagnosi;
benevola, qualcosa che si svilupperà in un futuro ma anche capire come vengono utilizzate le stufe
più o meno prossimo. In realtà fa già ampiamente per poter apportare migliorie mirate a soddisfare
parte del nostro presente. E in alcuni casi ha por- esigenze reali, se necessario anche sviluppando nuovi
tato a rivoluzioni che hanno fatto poco clamore ma prodotti. La mole di dati generati dagli utenti, in-
che hanno davvero cambiato le cose. Ne sa qualcosa fatti, è paragonabile a una capillare sperimentazione
un’azienda italiana, Palazzetti, che ha dotato le sue sul campo. Che, filtrata attraverso algoritmi intel-
stufe automatiche a pellet in questa nuova capacità ligenti, fornisce all’azienda un modo radicalmente
(vedi didascalia a destra). Con obiettivi interessanti: nuovo per aumentare l’offerta e alzare il livello delle
creare un rapporto continuo con i clienti; monitorare competenze. Questa sì che è intelligenza.

WHO’S WHO
Il gruppo Palazzetti è
nato a Porcia (PN) nel
1954 e oggi è guidato
da Ruben Palazzetti (a
destra, con la moglie
Lucia) insieme ai
figli Marco e Chiara
(a sinistra). Nel loro 3
catalogo, camini e stufe
dove l’ innovazione è sia
a livello estetico sia di
tecnologie, con grande
attenzione a consumi
ed emissioni. In un’ idea
di comfort totale.

58 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


OGNI DUE MINUTI, LA FORESTA
DI LATIFOGLIE DEGLI STATI UNITI
CRESCE DELLE STESSE DIMENSIONI
DI UN CAMPO DA CALCIO

Volume di alberi vivi nel territorio forestale, 1000 m³

La nostra esclusiva mappa interattiva online utilizza i dati pubblicati del


Servizio Forestale degli Stati Uniti per mostrare i dati di distribuzione
nazionale e regionale e le informazioni riguardo crescita e rimozione
della maggior parte di specie di legno di latifoglie americane.

Per saperne di più, visita AMERICANHARDWOOD.ORG


DI S C OVE R I E S . AG E N DA

DAL MOBILE AL SET


Les Arts Décoratifs, Parigi

fino all’11 marzo


Celebra dieci anni di creazioni eclettiche
e multidisciplinari la mostra “Constance
Guisset Design, Actio!”, dedicata all’inventiva
di Constance Guisset, che lavora soprattutto
nell’ambito della scenografia e del disegno
industriale. L’esposizione dà conto anche delle
incursioni della designer francese nel campo
dell’arte e dell’architettura.

IL DESIGN
E ALTRI MEDIA
A PARIGI nel periodo di Maison&Objet, per scandagliare i diversi versanti
della creatività, e poi sulle Dolomiti per approfondire la conoscenza
di un grande artista che preconizzò l’idea di arte come comunicazione globale.
DEPERO E LA PUBBLICITÀ
di SONIA S. BR AGA
Galleria d’Arte Contini,
Cortina d’Ampezzo

fino al 2 aprile
CULT MOVIE E DINTORNI
Halle Saint Pierre, Parigi
Fortunato Depero, pittore e scultore, tra
fino al 31 luglio i grandi nomi del Futurismo, aveva una
visione profetica delle arti e guardava
Marc Caro è un creativo fuori con interesse ai vari ambiti della
dagli schemi. Disegnatore, comunicazione. Nella mostra “Depero. La
spazia dalla musica progettualità”, una serie di studi inediti
elettronica ai video, al cinema per la pubblicità ideati negli anni ’20.
d’animazione. Nel 1974, al
Festival d’Annecy, conosce
il regista Jean-Pierre Jeunet.
Insieme firmano film iconici come MUSICA PER IMMAGINI
La città perduta, una storia in pieno Philharmonie de Paris
stile steampunk, con i costumi di Jean Paul
Gaultier. La mostra “Caro/Jeunet” racconta f ino al 29 aprile
il loro proficuo sodalizio artistico attraverso
Con l’album Blitz di Étienne
scenografie, congegni meccanici, abiti di
Daho, star del panorama
scena, storyboard.
musicale francese,
arriva un’esposizione
che ripercorre la Golden
Age della musica Pop
d’Oltralpe. La mostra
“Daho. L’aime Pop!” è un
viaggio per immagini, con
200 scatti selezionati dal
cantautore: una playlist
fotografica con lavori di
maestri come Guy Bourdin
60 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA e William Klein.

AI CONFINI DELL’ARTE
OMAGGIO A UN MAESTRO
Galerie Kreo, Parigi
Centre Pompidou, Parigi

fino al 23 marzo fino al 2 febbraio


La sperimentazione sui
130 opere ricostruiscono la carriera di César
materiali, e in particolare
Baldaccini, noto come César, protagonista
sulle tecniche di smaltatura,
del Nouveau Réalisme, in una
è il motivo dominante della
retrospettiva che gli rende omaggio a
mostra “Losange”, dedicata a
20 anni dalla morte. Sono esposte le
©CONSTANCE GUISSET STUDIO. ©CENTRE POMPIDOU, MNAM-CCI/GEORGES MEGUERDITCHIAN, RMN-GRAND PALAIS. COURTESY GALERIE

Ronan e Erwan Bouroullec,


principali serie create dallo scultore,
ideale continuazione della
a documentare un percorso che va
loro precedente esposizione
dai primi lavori in ferro saldato
“Seventeen Screens”. Attraverso
GEORGES-PHILIPPE & NATHALIE VALLOIS, PARIGI ©SBJ/ADAGP PARIS 2017 PHOTO ©ANDRÉ MORIN. COURTESY GALERIE KREO

alle materiche compressioni, fino


gli oggetti in ceramica smaltata
alle espansioni realizzate dalla
di Losange, la nuova collezione
fine degli anni ’60.
di vasi firmata dai fratelli
Bouroullec, si delinea un
originale percorso nel design
di ricerca, spesso contiguo ai
territori dell’arte.

sopra: Expansion n°1 di César, 1969. a destra: vasi


della collezione Losange di Ronan & Erwan
Bouroullec. sotto: Il gruppo degli Stinky Toys
di Pascal Carqueville, 1979. in basso a destra: uno
sgabello in plastica di Philippe Starck. pagina
precedente dall’alto in senso orario: divano
Nubilo di Constance Guisset per Petite Friture;
bozzetto pubblicitario di Fortunato Depero
per le matite Presbitero, 1926. Optacon
des cyclopes, oggetto di scena per La città
perduta, design di Made in Caro & Daniel Adric.
nel tondo: Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro.

A pag. 44 si parla di Maison&Objet, la fiera parigina


dell’arredamento, in programma dal 19 al 23 gennaio.

DI TUTTI I COLORI
Cité de la Céramique, Sèvres

f ino al 2 aprile
Il colore nell’arte e nel design
è al centro della mostra
“L’expérience de la couleur”, alla
Cité de la Céramique di Sèvres.
Alle ceramiche dagli eleganti
cromatismi – dal 1740 nella
manifattura francese sono state
messe a punto più di 1.000
nuance – si affiancano oggetti
in altri materiali e opere
in cui il colore è determinante.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 61


PORTFOLIO.
Trame in
movimento
Geometrie, motivi naturalistici,
suggestioni di mondi vicini e
lontani: le nuove collezioni
tessili viaggiano in Paesi esotici.
Servizio di NICOLETTA DEL BUONO
Elaborazione fotografica di DAVIDE BASSOLI

RICHIAMI STORICI. Suggestivi, i tessuti Torcello che riveste cuscini


e divano, 214 € al metro; Mikado, che borda il sofà, 108 € al metro;
Medici, che fodera il cuscino blu, 156 € al metro; e Caresse, che
riveste il cuscino rosso, 72 € al metro. Tutto di Osborne & Little.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 63


PORTFOLIO.

Dai grafismi delle affiche cinematografiche indiane ai saturi


cromatismi futuristi, alle tecniche impiegate in fotografiaÉ
2
3

ECLETTISMO. L’arte e la natura: per Dedar le fonti di ispirazione sono molteplici. 1. À Contre-Jour, twill in seta e cotone
4
con paesaggio orientale trattato come un negativo fotografico, h 147 cm 246,50 € al metro. 2. Fresco, misto seta e viscosa, con foglie di palma
rivisitate in chiave astratta e dipinte da calligrafi indiani, h 135 cm 182,60 € al metro. 3. Lampasso Manifesto Futurista con geometrie grafiche dipinte
comeDIGEST
64 ARCHITECTURAL lacche orientali, h 148 cm 295,80 € al metro. 4. Oz, misto rigato barrŽ in 2 colori e 2 varianti, h 140 cm 295,80 € al metro.
• ITALIA
5
NATIVE AMERICAN. Con la nuova
collezione Arapahos Pierre Frey
ci conduce alla scoperta delle First
Nations americane. Dietro, carta
Grand Canyon, stampata con i tipici
copricapi di piume indiani, 160 €
al metro; davanti, carta Arikara, 160 €
al metro; tende in tessuto jacquard
Namata, a chevron, 166 € al metro.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 65


1
FOLKLORE NORDICO. Temi
etnici percorrono i nuovi tessuti
di Casamance: la tenda Howea
in viscosa e poliammide, 76,64 €
al metro; il misto cotone Garbo,
che riveste divano e cuscini,
87,60 € al metro; il misto lana
e acrilico Bongo (sul cuscino
a terra), 81,98 € al metro.

66 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


PORTFOLIO.

2
Dall’Ovest all’Est, passando attraverso le secolari e preziose tradizioni
veneziane: un tripudio di decori tessili dalla raffinata cifra stilistica.

TRA ORIENTE E OCCIDENTE. Nelle nuove collezioni di Christian Fischbacher convivono tradizioni diverse, interpretate con gusto e tecnologie attuali.
5
2. Classico damasco Cannaregio, poliestere e viscosa, con motivo a effetto 3D. 5 varianti di colore, 95 € al metro. 3. Tessuto dévoré in poliestere e viscosa
Saslong, con fantasia a semicerchi in 4 varianti di colore, 99 € al metro. 4. Jacquard fil coupé all over Norcia, con fantasia di onde orizzontali. 4 colori, 79 €
al metro. 5. Misto lino stonewashed Spello con ricamo a cordoncino di juta in stile orientale eseguito artigianalmente in 5 ARCHITECTURAL
varianti di colore, 145 •€ITALIA
DIGEST 67
al metro.
PORTFOLIO.

1
2
La più preziosa tradizione borbonica settecentesca e le chinoiserie,
arricchite con inserti in oro e argento e declinate in infinite nuance.

3
4
ARCHIVI REALI. Disegni tratti dagli archivi borbonici, motivi classici e orientali nelle sete e damaschi di Annamaria Alois come: 1. il lampasso Borbone
di ispirazione settecentesca, con trame preziose e innumerevoli varianti di colore; 2. il damasco Chinoiserie e 4. il lampasso Giardini dell’Eden,
entrambi della collezione Le vie della Seta ed entrambi in seta e viscosa, stampati a figure tipicamente orientali; o ancora 3. il lampasso Via della Spiga,
omaggio alla celebre strada del lusso milanese, prodotto su ordito di seta in 2 versioni di cui una con fili d’oro e d’argento. Tutti da 157 € al metro.
5
VOGLIA D’ESTATE. Il mare e i nomi
delle isole nelle nuove collezioni
tessili di Sahco: la tenda in velluto
Cuba, in 3 colori, 133 € al metro;
la tenda leggera in viscosa Ischia,
in 14 colori, 134 € al metro; il tessuto
jacquard Bali in misto lana
e cotone a motivi grafici
che riveste la poltroncina in primo
piano, 156 € al metro.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 69


1
TECNO DESIGN. Di Paola Navone
per Rubelli, tende Foliage G.L.
in filato tecnico, con palme sfumate
in digitale, 211 € al metro. Cuscini
in tessuto Outmap, 95 € al metro.
A terra, damasco misto cotone
Chamaleon, 8 colori, 119 € al metro.

70 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


PORTFOLIO.

Un affascinante itinerario alla volta di Paesi caldi, per illuminare di


sole, colori accesi e natura rigogliosa quel che resta dell’inverno.
3

4
5
TINTE TROPICALI. Un tripudio di colori esotici su rigati e disegni naturalistici caratterizzano i tessuti delle ultime collezioni firmate
Ralph Lauren Home. 2. Lussureggiante misto lino, cotone, viscosa e poliestere Sanctuary Floral, nella variante Coconut, 352 € al metro. 3. Materico
tessuto tecnico in polipropilene Juta Weave nella variante Tiger Lily, 217 € al metro. 4. Rigato in cotone al 100% Pringle Stripe, qui in colore Begonia,
257 € al metro. 5. Cotone al 100% a grandi ramage floreali Tea House Floral, qui in nuance Clover, 144ARCHITECTURAL
€ al metro. DIGEST • ITALIA 71
PORTFOLIO.

L’arte antica e moderna, la pittura, la scultura, i decori architettonici,


le forme della natura: macro e microcosmi tradotti in trame e orditi.
2
3
4
ASTRATTO E FIGURATIVO. Omaggi all’arte e alla natura nelle nuove collezioni di Agena. 1. Moderna, misto cotone, seta e viscosa con geometrie verticali
che delineano una sorta di skyline, h 37,1 cm 139,52 € al metro. 2. Misto seta e cotone Abstract Art ispirato all’opera Abstract Composition V di Tamara
de Lempicka, 177,13 € al metro. 3. Damasco Eclectica con macrodecoro a contrasto lucido-opaco, ispirato alla Madonna di Trapani di Antonello Gagini,
72 hARCHITECTURAL
139 e 144 cm 132,98
DIGEST ۥ ITALIA
al metro. 4. Misto cotone e seta Lotus con lavorazione “retratta” e finiture a rilievo effetto 3D, h 138 cm 136,41 € al metro.
5FORTI CROMIE
A CONTRASTO.
Colori decisi per i tessuti
stampati al digitale delle
ultime collezioni siglate
Zimmer+Rohde. Come
il morbido satin di cotone
Cosmopolitan, 196 €
al metro; o il velluto
di divano e cuscini Infinity
Cotton Feel, 175 € al metro;
e il ricamo allover Festival,
208 € al metro.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 73


LOOP WOOL & SILK AND WOOL & SILK RELIEF - 400X300 CM
CAVE COLLECTION BY MARCO PIVA – DESIGN: ACQUASANTA

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UNA TENDENZA RACCONTATA ATTRAVERSO OGGETTI, STORIE E LUOGHI.

FOCUS. VENTO DEL NORD


Materiali naturali, linee minimali,
soluzioni problem solving, design,
colori neutri o notturni: il Nord
dei nordici e quello degli italiani.
servizio a cura di NICOLETTA DEL BUONO
e ALESSANDR A VALLI

O
ltre le Alpi inizia un modo diverso di intendere
la vita. È il nostro Nord, un territorio che non
è solo geografico, ma pure sentimentale, etico
ed estetico. E che essendo per dimensioni e
genti assai differenziato, è tale pure in fatto di creatività.
Dall’Austria alla Germania, dalla Francia al Regno Unito
e su fino alle terre scandinave, le ispirazioni con ricadute
sul design domestico sono tantissime, riconducibili
tuttavia a una matrice sola, di rigore e fantasia, distillati
in misure varianti secondo latitudine. Molta geometria
e anche linee sinuose, trasparenze, richiami agli oggetti
quotidiani, al design anonimo, allo stile gustaviano, al
Pop. Il grande Nord è insomma un tema forte e i designer
e le aziende italiane ne sono affascinati. Al punto da
reinterpretarlo con ironia tutta mediterranea. □

Due classici di Hans J. Wegner e del design nordico in generale: il tavolino-fruttiera Fruit Bowl (1956) in acciaio inox e frassino, 1.879 €,
OMAR AQIL

e la poltrona capolavoro Flag Halyard (1950) con struttura in acciaio inox e corda naturale e pelle d’agnello a pelo lungo bianco, 9.357 €. Tutto da MC Selvini.
ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 75
FOCUS.

Italia
sottozero
Colori freddi e linee pulite:
atmosfere nordiche nel design
di CASA NOSTRA .

1 – Alphabet of light di Studio Big per


Artemide è un sistema di illuminazione
2 modulare. Da 756 €. • 2 – Poltrona Isabel
di Flexform, da 5.716 €. • 3 – Di Carlo
Colombo per Flou, la lampada da tavolo
in vetro e metallo Softwing, 1.200 € circa.
4 – Lampada String di Donegani & Lauda
per Rotaliana, alta 80 o 180 centimetri,
da 385 €. • 5 – Di Paola Navone per Baxter,
il tavolino Vietri in frassino e marmo, prezzo
a richiesta. • 6 – Scaffale Randomito di Mdf
Italia, in fibra di legno. Madeindesign.it,
736 €. • 7 – Di Philippe Starck per Flos,
la lampada da tavolo in 2 altezze Bon Jour
Versailles è in polimetilmetacrilato simile
al cristallo e ha sorgente a led. Da 295 €
8 – Di Antonio Citterio per B&B Italia il
3 divano Ray Outdoor, con intreccio in
polipropilene, da 6.242 €. • 9 – Appendiabiti
Hubertus di Mogg, in ottone satinato: da
4 Designrepublic, 127 €.

Gli indirizzi
delle aziende
si trovano
a pag. 160.
5

76 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


6

1 9
BEPPE RASO

sotto:linee contemporanee per lo studio di Matteo Nunziati,


ricavato in uno stabilimento industriale recuperato.

CIELI NORDICI
Colori neutri, pulizia formale: lo studio milanese
di Matteo Nunziati evoca le latitudini più FREDDE .
Ricavato in una vecchia fabbrica milanese dove si lavorava
il metallo, lo studio di Matteo Nunziati è un laboratorio
di creatività: si occupa di architettura di interni e design,
collaborando con le più importanti industrie del settore.
Come sottolinea lo stesso progettista, lo spazio è stato
pensato come un foglio bianco dove dare luogo a idee
ed emozioni: un grande open space a tutta altezza,
arredato con porte di Lualdi, luci di iGuzzini, bagno
 di Teuco, cucina di Ernestomeda, mobiliDIGEST
ARCHITECTURAL di I 4• Mariani.
ITALIA 77
FOCUS.

“ORGE” DI LUCE

2
Design FAMILIARE per un lume accattivante, che piace a
grandi e piccoli. Da tavolo o da appendere.
Il nome, Bacco, evoca mitologiche ebbrezze, ma la forma,
una bottiglia di latte, suggerisce candore innocente: tra le
ultime nate di Karman, questa lampada da tavolo senza
fili, con diffusore in vetro bianco satinato, monta led a 250
lumen e poggia su una base in alluminio amovibile. La
batteria, ricaricabile, ha una autonomia di circa 6 ore.
a destra: lampada-bottiglia Bacco di Karman, 354 €.

Brivido caldo
Forme essenziali, rigore ma anche sinuosità,
voglia di calore e semplicità. Poesia:
2 il GRANDE NORD gli italiani lo progettano così.

1 – Di Mauro Lipparini per Arketipo Firenze, il divano componibile


con tessuto Atlas, da 6.693 €. • 2 – Tavolini Cyborg di Alessandro La Spada
per Visionnaire, in legno, acciaio satinato o pelle con piano in legno
o marmo. Prezzo da definire. • 3 – Di Alessandro Busana per Bonaldo,
il letto Blanket, da 2.220 €. • 4 – Caminetto La Rochelle di Palazzetti,
con focolare Ecomonoblocco S66 e cornice in metallo. 6.527 €.
4

3
78 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA
5 – Ispirazione nordica per il tavolo Argo in noce canaletto massiccio, della
collezione Nautica disegnata da Tomaso Schiaffino per Annibale Colombo.
15.950. • 6 – Di Mist-o per Frag, l’appendiabiti Woodpecker è in legno, cuoio
e plexiglas e costa 610 €. • 7 – Poltrona lounge Nasu XL di Mentsen per Zilio,
imbottita. Da 1.730 €. • 8 – Di Fratelli Boffi, il pouf Ottoman
in Furs è stato disegnato da Analogia Project. Da 2.696 €. • 9 – Di Maria Gabriella
Zecca per Tacchini Edizioni, i vasi in porcellana geometrici Vasum. Da 298 €.
5

7
Gli indirizzi
delle aziende
si trovano
a pag. 160.



ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 79


FOCUS.

3 3

Europa
Continental 4

Dall’Austria alla Germania, dalla Francia


al Regno Unito: tra RIGORE E FANTASIA
emergono nuovi orizzonti di creatività.

1 – Mobile Commander di March Gut per Pühringer, in pino e gomma. Prezzo


da definire. • 2 – Di Lucie Koldova per Brokis le lampade Macaron in vetro e
onice. 2.587 € l’una. • 3 – Postazione lavorativa Toguna di PearsonLloyd per Bene,
prezzo a richiesta. • 4 – Di Front per Gebrüder Thonet, il dondolo Furia. 1.012 €.

80 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


5

ASSOLUTA EDIZIONE LIMITATA


Nuovi oggetti creati dal RICICLO : esteticamente perfetti e da riusare.

Julia Landsiedl crea pezzi unici: la sua collezione di Broken


Porcelain nasce dalla paziente raccolta di fondi di magazzino,
oggetti di famiglia, terraglie spaiate recuperate
da amici, trasformati con procedimenti di
incollaggio, vetrificazione, ri-cottura. Per
capire che cosa è importante per ognuno.

sopra: Broken Porcelain di Julia Landsiedl.

5 – Come un faro, la piantana Pillar for Bedmen di Thomas Reitinger è in legno, prezzo
da definire. • 6 – Tavolo Crater di Johannes Mohr per Mohr Polster, in pelle, legno e
metallo, a 3D, 1.900 €. • 7 – Poltrona Paris Paname, di Bruno Moinard per Roche Bobois,
2.280 €. • 8 – Di Philipp Bruni, Little G è sedia e chaise-longue, prezzo da definire.

7 8

Gli indirizzi
delle aziende
si trovano
a pag. 160.



ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 81


FOCUS.

4
Luci artiche 4

Design funzionale dalle forme MINIMALI e dai


materiali naturali: ecco la filosofia del Nord.
1 – Lampada Leimu di Magnus Pettersen per
Iittala, in vetro soffiato e cemento. Da 560 € .
2 – Con la Egg Chair, la riedizione della libreria
Royal System di Poul Cadovius. MC Selvini:
questa composizione (seduta esclusa)
in noce costa 4.041 €. • 3 – Sgabello di Space
3 Copenhagen per Mater, in alluminio riciclato
e pelle, 890 €. 4 – Da Designrepublic il tappeto
Kilim Catania in lana di Gandia Blasco, 513 € .
5 5 – Specchio-scultura da parete in Pmma,
componibile, di Verner Panton per Verpan,
305 € a pezzo. • 6 – Sofa in quercia di Børge
Mogensen per Fredericia Furniture. Da 4.531 € .

82 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


8 Gli indirizzi
delle aziende
si trovano
a pag. 160.

PROGETTI
CONSAPEVOLI
Oggetti belli e utili, che fanno
la DIFFERENZA nella vita
delle persone.
10 Giovane, ma già tanto saggio, Anker Bak
punta a creare prodotti che rispondono a
esigenze reali, eseguiti in materiali di gran
qualità e con tecniche ingegnose: la Rocking sopra: Rocking Nest
Nest Chair l’ha ideata per le mamme bisognose Chair, Carl Hansen,
di relax mentre cullano il loro neonato. da 2.010 €.

7 – Di Hästens, il cuscino da viaggio


in piumino e piuma d’oca rivestito in cotone.
11
120 €. • 8 – Lampada a sospensione Moon
di Verner Panton per Verpan, 763 €. • 9 – Di
Vifa Helsinki il diffusore wireless portatile
in verde salice o grigio, da 393 €. • 10 – Icona
del design nordico, la sedia best seller Serie
7 disegnata da Arne Jacobsen nel 1955 è qui
in versione Monochrome, in rovere e acciaio
verniciati in tinta. Fritz Hansen, 392 €.
11 – A goccia, in legno tinto l’appendiabiti
Dropit di Asshoff & Brogård per Normann
Copenhagen. Da 26 € a paio.



ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 83


«AD» PER MORETTI COMPACT

OPEN SPACES
DALLE CAMERETTE AL LIVING: L’ALTISSIMA COMPONIBILITÀ DEGLI ARREDI MORETTI COMPACT
CONQUISTA IL SOGGIORNO CON SOLUZIONI EASY, GIOCOSE E COLORATE.

D
elineare gli spazi e i volumi di un living, creare creando un layout più dinamico e differenziandosi da tutti gli altri
ambienti interni a un ambiente: Moretti Compact competitor sul mercato. Con il progetto Living, insomma, Moretti
delinea un nuovo modello dell’abitare che soddisfa Compact occupa il soggiorno in modo meno “strutturato”, meno
i desideri delle famiglie, i cambiamenti delle loro “classico”. E anche in questo conferma la propria vocazione all’eco-
esigenze nel tempo e che permette di vivere gli sostenibilità. Il Marchio Sicurezza Controllata e attestata dalla
spazi della casa in armonia con se stessi e l’ambiente. Nato dal certificazione Qualitas Praemium Indoor Hi-Quality del COSMOB
know how dell’azienda marchigiana nelle camerette, il progetto (Centro Tecnologico per il settore Legno-Arredo) garantisce la
Living adatta al soggiorno l’altissima componibilità degli elementi bassissima percentuale di composti organici volatili emessi dagli
d’arredo, che inaugurano un nuovo concept abitativo, dove lo arredi. Oltre a riciclare più del 90% dei materiali di scarto, Moretti
spazio viene incontro all’età e alle attività di chi lo occupa, e viene Compact costruisce infatti da anni i propri arredi utilizzando
progettato e costruito su misura. Madie, librerie, scrivanie, mobili solo materiali ecologici certificati, come i pannelli ecologici LEB,
Tv, wallbox: il nuovo design offre elementi, accessori e finiture prodotti al 100% con materiale legnoso riciclato certificato FSC
esclusive, rimanendo fedele alla sua funzione primaria, ovvero (Forest Stewardship Council) a garanzia della più bassa
l’utilità e la bellezza. Ed ecco infatti, per esempio, che la zona emissione al mondo di formaldeide e le vernici all’acqua atossiche
giorno, utilizzata anche come spazio di lavoro, viene dotata di che riducono l’emissione di sostanze nocive fino al 95%.
una scrivania sospesa, e che le librerie, oltre a contenere volumi, E ha sviluppato anche un nuovo sistema di laccatura, in
possono trasformarsi in scaffali chiusi da ante. La versatilità delle collaborazione con Renner, che prevede l’applicazione di uno strato
soluzioni eredita dagli arredi più young anche la giocosità: il colore, protettivo UV sulle superfici piane, a garanzia di una ancor più
elemento caratterizzante di Moretti Compact, invade la zona living, eccellente resistenza ai detergenti chimici e alle abrasioni.

2 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


2

1. Se in casa non c’è spazio per uno studio, la scrivania sospesa arreda il soggiorno e ordina
l’ambiente con semplicità e rigore. Il piano scrivania (40 mm di spessore) in olmo si raccorda
a un pannello posteriore sempre in essenza legno ed è affiancato a un grande wallbox con anta.
2. La libreria Outline Flexa. 3. Un dettaglio della composizione Living LV103. 4. LV103.
La madia contemporanea della linea Living è laccata con soluzioni d’effetto per un risultato
3 visivo più mosso. Il mobile esprime il suo stile grazie al piano ribassato che ospita il monitor TV
e il contrasto di colore tra la struttura mattone e i frontali e il top grafite. Ulteriore dettaglio
prezioso è l’abbinamento tra la finitura liscia e quella materica venata. 5. Arredare la parete
di un living non è mai semplice. Questa piccola composizione di elementi wallbox con profondità
e altezze diverse crea un gioco di superfici e volumi che danno movimento a tutto l’ambiente.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 3


ANNAMARIA ALOIS
San Leucio
Tessuti dÕarte dal 1885

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Tel. 0823 304062
CASE.

Questo mese AD visita, a PARIGI , un appartamento sospeso tra


modernità e tradizione, una residenza che racconta la passione per
i viaggi e l’arte, un interno ottocentesco in cui regna una sobria
eleganza, una dimora eclettica vocata a una decisa teatralità, una
casa in cui i colori sono la suggestione primaria per un décor che
punta sulla contaminazione. E poi, a MOSCA , un loft che declina
l’idea di minimalismo chic, e a DUBAI il nuovo Bulgari Resort.
SANTI CALECA

Il pouf Vicka in Technogel di Sawaya & Moroni al centro dell’ingresso dell’appartamento moscovita di una curatrice d’arte.
Sulla destra, una lampada anni ’60 sopra una console realizzata su disegno. Sulla sinistra, ad angolo, un’opera di Olafur Eliasson.
Il mix
perfetto
Boiserie d’epoca e oggetti di design.
Materiali SOFISTICATI , lampi
di colore. E tocchi vagamente
psichedelici. Un appartamento
borghese ma non troppo.
Felicemente fuori dagli schemi.

Punti focali. Nella


sala spicca un grande
tondo in ceramica anni
’50 delle manifatture
di Albissola. A terra,
un tappeto ispirato
alle geometrie di Gio
Ponti e realizzato su
disegno. Divani anni
’70 in velluto, poltrone
Adam e Eve di Kerstin
Hörlin-Holmquist (anni
’50, oggi nel catalogo
di Gubi) e tavolini in
vetro e metallo Bell
disegnati da Sebastian
Herkner per ClassiCon.
La boiserie, d’epoca, è
stata trattata con una progetto di
pittura al rame che, PAOLO GENTA TERNAVASIO
ossidandosi, conferisce testo di RUBEN MODIGLIANI
una patina particolare. fotografie di MASSIMO LISTRI

88 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Il tocco inatteso. sopra: sullo specchio dell’ingresso è posto un lavoro di Mimmo Paladino. Tavolo italiano anni ’50, ceramiche anni ’50/’60,
sedie ricamate. Nei riquadri della boiserie, carta da parati di Timorous Beasties. pagina seguente: controcampo del soggiorno. Al centro un tavolo
in pergamena anni ’40, sulla destra un mobile di Guillerme e Chambron. Vicino al camino (foto in alto) poltrona e lampada italiane anni ’50.

90 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


L
a Muette, a Parigi, è la quintessenza del quar-
tiere residenziale borghese. Situato tra il Bois
de Boulogne, Passy, Auteuil e la Senna, è nel
XVI arrondissement, uno dei più ambiti del-
la città. Dal punto di vista architettonico è
piuttosto vario: essendo molto ambito vi si è
sempre costruito, col risultato che ogni decade
del secolo scorso ha lasciato qui qualche edificio, spesso di pregio.
Come quello in cui si trova l’appartamento di queste pagine, che
risale agli anni ’60. Uno spazio la cui identità nasce dall’equilibrio
tra il contenitore moderno e gli omaggi alla tradizione: parquet
Versailles, boiserie (autentica)... Elementi presenti da subito e
che con l’ultima ristrutturazione sono stati valorizzati e posti in
dialogo con oggetti, opere d’arte, pezzi di design. «Il palazzo è
moderno, con infissi in acciaio, ma non abbiamo voluto creare
uno spazio modernista», spiega Paolo Genta Ternavasio, autore
del progetto. «Abbiamo seguito i desideri dei proprietari: avere
una cucina più grande e luminosa, che abbiamo realizzato dove
c’era la sala da pranzo, con un anticucina per la prima colazione,
la mattina; creare un nuovo equilibrio tra camere – la casa ne ha
quattro – e bagni, che adesso sono tutti en suite».
Un altro aspetto molto importante del suo lavoro è sta-
to quello dell’arredamento. Un gioco raffinato di rimandi
tra passato e presente, condotto con misura e un gusto per 
«Ci interessava mantenere il livello decorativo dell’appartamento
rendendo però il tono meno formale. Era tutto molto borghese,
perfetto. Troppo. Come una bella signora da spettinare un po’».
Accenti di colore. sopra: l’anticucina, in un giallo vivo e solare, viene dettagli poco consueti: i pannelli di carta da parati («psichedeli-
utilizzata per la prima colazione. Le sedute in acciaio cromato sono ca», la definisce l’architetto), incorniciati dalla boiserie, che por-
di Harry Bertoia per Knoll. La fotografia d’epoca ritrae Brigitte Bardot tano un refolo di follia creativa nell’ingresso dell’appartamento;
con i suoi cani. La porta in ferro e vetro lattimo, con maniglie in le ante in mica degli armadi nel corridoio che collega la parte
bronzo, è custom made. sotto: nella sala tv, un divano realizzato su giorno con quella notte, superfici dalla luminosità minerale che
disegno. Sulla carta da parati geometrica anni ’60 sono appese tre diventa ancora più spettacolare nell’accostamento a un mobile
incisioni tedesche del XVII secolo, tutte sul tema della Vanitas. dalle linee settecentesche; il rivestimento bicolore in tessuto della
pagina a sinistra: la cucina col grande tavolo dal piano in specchio, camera da letto principale, che crea un gioco di luci e ombre. E il
realizzato su disegno come la panca imbottita accostata alla parete. trattamento che è stato scelto per la boiserie del grande living e
Intorno, un set di sedie da pranzo in mogano progettate da Osvaldo della cucina/sala da pranzo: una pittura al rame che, ossidando,
Borsani (fine anni ’40) e rivestite in velluto. Lampada a sospensione crea una patina mossa e imprevedibile. «Era tutto molto bor-
Endless di Roll & Hill. A parete, due lavori di Takashi Murakami. ghese, perfetto. Troppo. Una bella signora da spettinare un po’»,
prosegue Genta Ternavasio. «Ci interessava mantenere il livello
decorativo dell’appartamento rendendo però il tono meno forma-
le. Che poi è la mia filosofia progettuale: mi piacciono le case vere,
non quelle dove un minimo di disordine compromette l’impianto
decorativo. Qui il gioco ruota attorno a una serie di punti di fuga
visivi: il grande tondo in ceramica del salone, per esempio, che
rispecchia il corpo aggettante del camino dalla parte opposta
della stanza, e che trova un richiamo in un altro grande cerchio,
il lavoro di Mimmo Paladino posto all’ingresso».
L’arredamento è un mix eclettico di ispirazioni e di passioni. Ci
sono pezzi importanti di design italiano, anche in omaggio 

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 93


Dettagli di stile. sopra: la camera dei padroni di casa ha un letto in radica di tuia di Colli (anni ’40) con comodini integrati nella
testata. Lampade a sospensione Melt di Tom Dixon. sotto: ancora la camera. Le pareti sono rivestite in tessuto a due colori.
Cassettone e specchio anni ’40 e lampada Fontana di Max Ingrand per FontanaArte. A parete due soli anni ’50. Nella nicchia,
sulla destra, un mobile contiene un televisore che esce verso l’alto. pagina seguente: nel corridoio che porta verso la zona notte
(in fondo), un mobile dalle linee settecentesche è inserito tra due armadi realizzati su disegno dalle ante in mica.

94
all’origine dei padroni di casa, ma anche francese. E poi mobili Ingredienti decorativi molto diversi tra loro che arrivano a definire
d’autore che spaziano dagli anni ’40 al contemporaneo, con qual- una precisa lunghezza d’onda estetica dove tutto si accorda. Il
che fuga a ritroso nel tempo, e oggetti da collezione: ceramiche e segreto del gioco è stato capire la personalità dei padroni di casa.
vetri vintage, piccoli cavalli in bronzo. Il côté borghese è evocato «Lo “spettinamento” di cui parlavo prima è stato forse l’aspetto
da alcune sedie di Colli, storica manifattura torinese non più esi- più difficile di questo progetto: i francesi sono molto legati alle
stente, dove lo schienale è ricamato a piccolo punto. Ma sono solo regole», conclude Genta Ternavasio. «Ma era la casa stessa a essere,
tocchi: lo spirito vero della casa è un altro. col suo inserire elementi d’epoca in un’architettura moderna, non
Lo racconta al meglio, forse, la cucina. Qui troviamo, abbrac- perfettamente ortodossa. Abbiamo proseguito in questa direzione
ciata dalla boiserie, una zona attrezzata di design lineare e grande instaurando dialoghi tra oggetti, tra materiali. Pensando anche al
piano/tavolo in marmo, un secondo tavolo dal piano in specchio, lato pratico: armadi comodi da aprire, tessuti antimacchia. E con
sedie progettate da Osvaldo Borsani tra gli anni ’40 e ’50, una un obiettivo finale: creare un fondale capace di riflettere la perso-
lampada contemporanea, arte colorata e fumettistica alle pareti. nalità del padrone di casa, senza farlo sembrare un ospite». FINE

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 95


Collezioni. Nel salone,
foto su lamiera ondulata
di JR; davanti al camino,
sedia e poggiapiedi Bird
di Harry Bertoia per
Knoll International. Divano
e poltrona LC2 di Le
Corbusier, Pierre Jeanneret
e Charlotte Perriand
per Cassina. Davanti
alla finestra, un gong
cambogiano. Lampade
Bourgie di Ferruccio
Laviani per Kartell. In
primo piano, Barcelona
di Mies van der Rohe
per Knoll International.
pagina seguente: due opere

di Claudine Drai e Nido


in porcellana e rami in
bronzo di Sylvie Coquet.

96 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Luce
interiore
Collezioni d’arte e di viaggio, icone
del design, spazi delimitati da
pannelli mobili e vetri in un
appartamento a PARIGI ristrutturato
da un grande couturier. Con
particolare attenzione all’essenzialità di
ogni dettaglio, come in un ricamo.
interior design di HUBERT BARRÈRE
testo di SERGE GLEIZES
fotografie di XAVIER BÉJOT
CREDITI

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 97


98 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA
Sacro e profano.
pagina precedente:

nell’ingresso, copia
della Vergine e il
Bambino del
Dittico di Melun, di
Jean Fouquet
(l’originale è al
Museo d’Anversa).
Davanti alla
paratia, poltrona
Ming del Seicento
proveniente dalla
Città Proibita
(Galerie Jacques
Barrère). Sculture
in bronzo di Wang
Keping (Magda
Danysz Gallery).
a destra: foto di

Sabine Pigalle che


reinterpretano
quadri di Jan van
Eyck; davanti, tre
statuette Maya
dell’800. Tra i vari
oggetti di questa
Wunderkammer,
maschere
filippine e un
vaso in terracotta
indonesiano
decorato con
gusci d’uovo.

N
on rimane traccia alcuna di quello partamento di una coppia di amici. Commissione assunta per
che questo spazio era nel XVII seco- affetto, questa, dal momento che nell’ultimo anno Barrère ha
lo, ovvero le parti comuni d’un hôtel anche disegnato i costumi di Combat, la nuova creazione del
particulier del Marais. E nemmeno di coreografo lionese Davy Brun, e una capsule collection per il
quello che diventò nell’Ottocento, cioè marchio di lingerie RougeGorge.
un piccolo teatro per bambini. Hubert Interior designer e appassionato d’arte, ne ha fatto un loft
Barrère, direttore artistico della Mai- contemporaneo e caldo che ha decorato con le collezioni dei
son Lesage, e famoso corsetier della haute couture parigina, padroni di casa, oggetti di design e opere d’arte contempora-
l’uomo che ha trasformato il busto da strumento di costrizione nea. Uno spazio molto parigino sul quale sono planati ricordi
in strumento di piacere e di seduzione, ha accantonato in di viaggio. Suo il décor, dunque, mentre la struttura è stata
questo caso ricami, perle e paillettes per concentrarsi su un modificata affidando a un architetto il progetto di rendere
esercizio per lui del tutto nuovo, la ristrutturazione dell’ap- dinamico lo spazio ed esaltarne la luminosità. 

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 99


Disimpegno
creativo. a destra:
la cucina, con
parquet in rovere e
mobile laccato
bianco. pagina
seguente: la sala da

pranzo. Sulla parete,


assemblaggio di
elementi in gesso
di Bernard Praz;
console in legno
laccato Ming,
statue di Buddha e
dei suoi discepoli in
legno dorato del
Seicento provenienti
dalla Birmania
(Galerie Jacques
Barrère); sotto
il tavolo di Eero
Saarinen (Knoll),
sedie Louis Ghost di
Philippe Starck
(Kartell). Candelieri in
bronzo argentato
del XVIII secolo,
una coppa Carlo
Moretti anni
Settanta (Antichità
Decomilionarte,
Venezia).

«I proprietari vivevano all’estero e cercavano un appartamento «Intraprendere la ristrutturazione di un appartamento


a un piano alto con una bella vista libera. Ma quando abbiamo non è poi tanto lontano dalla confezione di un corsetto o di
scoperto questo pianoterra aperto su un bellissimo cortile, un ricamo», nota Barrère. «È una questione di armonia, di
hanno avuto un vero colpo di fulmine», spiega lo stilista. Allo coerenza, di chiarezza. L’essenziale è rispettare l’anima del
scopo di modificare il layout e dare vita a nuovi spazi, nella luogo, e quindi togliere tutto ciò che è irrilevante, un colore
hall è stata creata una vetrata strutturata come un soffitto a inappropriato, un dettaglio strampalato, un mobile o una
cassettoni. La luce è stata egualmente rimodulata, grazie ai tela senza senso». Aspetto necessario per trasformare l’ap-
giochi di profondità e cambio di volumi e altezze del mezzani- partamento nella scatola di una collezione eclettica e colorata,
no e ai paraventi di legno scorrevole d’ispirazione giapponese. messa insieme nel corso di numerosi viaggi, è la sobrietà. Per
Fondamentale, nella ridefinizione degli spazi, l’illumina- questo il decoratore si è ispirato alla pulizia della realizza-
zione. Modulabile, si articola in tutti i colori dell’arcobaleno zione dell’architetto d’interni Jean-Philippe Gauvin: tonalità
grazie a un sistema di domotica molto sofisticato. Risultato: neutre per i muri, parquet biondo al suolo per sostituire la
centocinquanta metri quadrati sotto un soffitto alto sei metri. pietra di Borgogna originale, paratie di vetro e di legno. 

100 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Trasparenze.
a destra: delimitato
da un pannello in
vetro, nel salone è
stato ricavato uno
spazio per lo studio.
Sul letto, cuscini
acquistati durante i
viaggi dei proprietari.
pagina seguente:

nella stanza
padronale, sul
muro in specchio,
attorno a un
ritratto firmato
Erwin Olaf, alcune
miniature di Sabine
Pigalle ispirate alla
pittura fiamminga; a
sinistra, dipinto di
Mark Ryden; sul
baule, un ritratto di
Céline Barrère.

Un rigore quasi monacale in contrasto con la sovrabbondanza me, è stato una rivelazione. Ma mi ha soprattutto dimostrato
decorativa che fa duettare le opere d’arte (di Claudine Drai, il legame che esiste tra la moda e la decorazione d’interni.
JR, Erwin Olaf, Wang Keping, solo per citarne alcuni) con le In linea di massima una direzione artistica, qualunque essa
icone del design contemporaneo firmate Le Corbusier, Mies sia, consiste nell’avere una visione. E questo riguarda anche
van der Rohe, Eero Saarinen. l’interior design, che non è un semplice esercizio di stile, ma
«In tutte le creazioni artistiche, tentativi ed errori sono piuttosto una riflessione per creare spazi tenendo conto de-
fondamentali. La scenografia di una collezione, di un’espo- gli stili di vita attuale. Penso per esempio alla cucina, che in
sizione o di un appartamento risponde agli stessi criteri. È questo appartamento è a tutti gli effetti uno spazio vissuto
una questione d’occhio, un equilibrio molto soggettivo tra e di condivisione». Nell’armoniosa unione di tecnologia, il-
una storia da raccontare, un po’ di psicologia e un sacco d’in- luminazione e ispirazione che creano, insieme, luoghi belli,
tuizione», dice Barrère. «Questo lavoro, del tutto nuovo per contemporanei e facili da vivere. FINE

102 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


104 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA
ANTICA
CALMA
A Parigi, in un appartamento sulla
RIVE GAUCHE dove regna un’ idea di sobria
eleganza, il design d’autore dialoga
con i segni della grandeur ottocentesca.
progetto di NICOLA MAMELI — interior design di STÉPHANE OLIVIER
testo di MARIO GEROSA — fotografie di GILLES TRILLARD

Nuance. a sinistra: nel salone, un lampadario di Roberto Giulio Rida con 21


elementi in vetro opalino, esemplare unico, sovrasta il divano rivestito con velluto
di Dedar, affiancato da due poltrone Pragh di Madsen & Schubell degli anni ’50,
rivestite con velluti Rubelli. Scrittoio svedese del ’700. in alto: una poltrona Egg
di Arne Jacobsen (Fritz Hansen) accanto a un infinity mirror italiano anni ’60.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 105


106 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA
«La pianta era asimmetrica,
non squadrata, come invece
succede nella maggior parte
degli appartamenti della Parigi
haussmanniana».

S
arà per i tendaggi che scendono morbidi dagli
alti soffitti, sarà per i colori tenui degli arredi, o
forse per la luce naturale che inonda gli ambien-
ti, filtrando dalle grandi portefinestre affacciate
sul balcone che si snoda lungo tutto il perimetro
dell’appartamento. Certo è che questa casa nel
cuore di Parigi, in boulevard Saint-Germain, la
strada più famosa della Rive Gauche, ispira un grande senso di
calma e di serenità. Qui nulla è fuori posto, nessun dettaglio stona
nella musicalità diffusa di questi spazi ampi e ariosi che racconta-
no la vocazione alla grandeur di una residenza ottocentesca, che
della sua fisionomia originaria ha conservato anche le eleganti
modanature in gesso e gli importanti camini in marmo. Dei lavori
preliminari di ristrutturazione, che hanno permesso di convertire
uno spazio destinato a uffici in un appartamento di 300 metri
quadrati, si è occupato l’architetto Nicola Mameli, che dopo gli
studi in Italia, in Portogallo e in Cile e un periodo di formazione
nello studio di Dominique Perrault, l’architetto della Bibliothèque
Nationale, ha aperto a Parigi il suo studio, l’Atelier NMA. «In
origine in queste stanze c’erano degli uffici», spiega Mameli. «Ab-
biamo dovuto lavorare molto sugli spazi. Gli ambienti erano molto
parcellizzati e non comunicavano tra loro, e poi c’era un corridoio
strettissimo, che abbiamo dovuto ampliare. Ma soprattutto è stato
necessario ridefinire la forma della pianta, che non era squadra-
ta, come avviene nei tipici appartamenti haussmanniani, ma era
asimmetrica, e ci ha spinto a ripensare le prospettive».
Una volta definito l’involucro architettonico, è intervenuto
Stéphane Olivier, che si è dedicato all’interior design, cercando fin
dall’inizio di trasmettere un senso di pacatezza, sottolineando la
personalità della casa secondo una cifra stilistica molto personale.
Da sempre una componente essenziale dello stile di Olivier è un’i-
dea di eleganza sobria, inscindibile da un grande gusto per tutto
ciò che è naturale. All’inizio della sua attività in questo campo,
alla fine degli anni ’90, trattava mobili da giardino del ’700 

Texture. a sinistra: un divano di Molteni & C arricchito da cuscini


di cashmere nel soggiorno principale. In primo piano, tre tavolini
in legno fossile con base in ferro. Sul camino, un’opera di Curtis Jere
del 1968. Le lampade da tavolo e da terra, realizzate in vetro e bronzo,
sono disegnate da Stéphane Olivier. A sinistra sul fondo, un Antler
coffee table in ottone e vetro di Arthur Court, ideato negli anni ’70.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 107


Titolo didascalia. a sinistra: sit ilissin rehenis apelis que nem dolor re, iderferspel eossima gnatem eserum net labo. Nam es perspid ignienia vid
qui ommos et quias vid que nonem aut haribus as quos ex etum evenest aborepr ovidige ntiandam nobitatiam doluptae ni sumendis ipsae
Presenze. sopra: la sala da pranzo. Tavolo ovale Cortina in legno di rosa di Svante Skogh, 1960. Sedie vintage Series 7 di Arne Jacobsen rivestite
in vacchetta, lampada da terra di Arredoluce, anni ’50. Alla parete, una collezione di piatti in porcellana di Piero Fornasetti. pagina precedente: un
altro scorcio della sala da pranzo. Accanto al coffee table ideato da Stéphane Olivier, con vecchi elementi di ferro, due poltrone anni ’50
di Svante Skogh per Säffle Möbelfabrik. Lampada Paprika di Anna-Lisa Thomson per Upsala-Ekeby, 1960. Scultura in fiberglass di un rinoceronte.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 109


110 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA
Materiali. a sinistra: la stanza padronale. Sul letto, un copriletto
di Hermès e cuscini di Zimmer + Rohde; la parete alle spalle della
testata è stata rivestita con pannelli in quercia realizzati su disegno
dell’architetto. Al di sopra della commode di Arne Vodder, un’opera
di Jordi Alcaraz. Sul fondo, a sinistra, una scultura ottocentesca
in gesso. sopra: la sala da bagno, con le pareti rivestite in marmo.

e dell’800, nonché raffinatissime rose antiche. Poi, quando ha


aperto uno spazio al celebre mercato dell’antiquariato di Saint-
Ouen, agli arredi da esterno ha affiancato un’attenta selezione di
mobili scandinavi, riferimenti obbligati del design che guarda
al rapporto tra uomo e ambiente. E ancora oggi segue quella
filosofia, nella sua galleria a Saint-Germain-des-Prés, dove pre-
senta gli oggetti in allestimenti concepiti come piccoli mondi a
parte. «La nota distintiva di questa casa è un’idea di naturali-
tà, declinata però secondo un’idea forte di contemporaneità»,
spiega Olivier. «Si sente la volontà di restare su colori tenui, con
tessuti dai toni sobri, arredi realizzati in legno di quercia chiaro,
come il parquet: una palette cromatica molto dolce». Un senso
di pacatezza contrastata da alcuni riusciti episodi, come la sala
da pranzo, più scura, con un grande tavolo in palissandro degli
anni ’60. A questa serena armonia di colori rispondono, in un
riuscito contrappunto, gli arredi realizzati su disegno dell’archi-
tetto Mameli, che si è avvalso della collaborazione di artigiani
italiani, e alcuni pezzi iconici, che denotano una notevole ricer-
catezza: nel salone rotondo spicca un lampadario di Roberto
Giulio Rida, un designer artista per veri intenditori, al pari dello
svedese Svante Skogh, autore di un tavolo scultoreo attorniato
da sedie di Arne Jacobsen. «Poi ci sono anche alcuni arredi e
complementi firmati da giovani creativi», aggiunge Olivier, che
in questo modo ha voluto sdrammatizzare l’autorevolezza del
design iconico e accentuare un’idea di contemporaneità. FINE

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 111


Atmosfere.
a destra: nel

corridoio centrale
campeggia
il papier
panoramique La
Cité Idéale, opera
di Vincent Darré,
impreziosita da
una lanterna di
Jacques Adnet.
Sul fondo, davanti
a un papier
peint di Jennifer
Shorto, una
poltrona dorata
e abbigliata
alla maniera
dei mobili del
cabinet turco del
conte d’Artois nel
palais du Temple,
a Parigi.

112
La vita
è sogno
Una spiccata teatralità è la nota
distintiva dell’appartamento parigino
di VINCENT DARRÉ , che ha creato uno
scenario domestico onirico e visionario.

interior design di VINCENT DARRÉ


testo di PHILIPPE SEULLIET
fotografie di GUILLAUME DE LAUBIER

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 113


114
U
n giorno Vincent Darré, che per sei anni fu Saint-Louis, Lalique e Christofle. In effetti, Vincent Darré si sente più
il braccio destro di Karl Lagerfeld da Fendi, vicino alle arti decorative che al design. «In Francia la nostra forza
chiese allo stilista: «Ma come fai a cambiare è la qualità dei mestieri tradizionali, che vanno reinventati», spiega.
con tanta facilità il luogo in cui abiti, e a di- «Benché apprezzi anche il design duro e puro dei fratelli Bouroullec
sfarti così facilmente delle tue collezioni?». e di Marc Newson, penso che si dovrebbe tornare al concept degli
«Un’altra primavera, un altro amore, cantava anni Venti, quello degli arredatori che realizzano pezzi unici». Una
Marlene Dietrich: il passato non conta», gli filosofia servita come guida: per far realizzare le proprie creazioni, il
rispose il suo mentore e amico. «Dopo la vendita all’asta di tutti i padrone di casa si è circondato di un’équipe di marmisti, bronzisti,
miei oggetti, alla fine del 2016, ho capito cosa volesse dire, che non fonditori, tappezzieri, specialisti di lampade, di vetrate e di pittura
è mai troppo tardi per una nuova vita», nota Darré, designer con decorativa, di incisione sul vetro, di “marqueterie de paille”. I lavori
un’importante esperienza nel mondo della moda, che recentemente ha di Darré sono affiancati dalle opere dei creativi e degli artisti che
allestito questo appartamento al piano nobile di un hotel particulier predilige: Kim Moltzer, Félix Agostini, Pierre Le Tan, Eric Schmitt,
parigino del XVIII secolo. La casa è in rue Royale, tra place de la Taher Chemirik, Igor Dewe, Alexandre Logé, Aristide Najean, Osanna
Concorde e la chiesa della Madeleine. La scelta di questa strada non Visconti, cui fanno da contrappunto oggetti provenienti dai mercatini
è casuale, dato che fino al 1989 qui si trovava la Maison Jansen e che e dalle gallerie degli amici antiquari. Ne è derivato un arredamento
tuttora qui hanno la loro sede grandi brand francesi, come Daum, molto originale, che per certi aspetti ricorda la poetica visionaria 

Eclettismo. a destra: lampada Libellule


di Vincent Darré per Semeur d’Etoiles su una
console in marmo e pietra lavica nel salone. Pouf
di Marc Bankowsky. Sulla destra, lampada
di Emmanuel Bossuet per Maison Charles.
sopra: una maschera di Igor Dewe e lampada

Gorgogne di Vincent Darré realizzata da Tisserant.


a sinistra: nel salone, poltrone Guillotinés,

divano A la française e tavoli di Vincent Darré


su un tappeto anni ’50 di Jansen. Obelisco di
Kim Moltzer. Lampadario di Alexandre Logé. Sul
camino, maschera di Antoine Sartorio proveniente
dall’Opéra di Marsiglia (Galerie Antoine Broccardo)
e candelieri di Osanna Visconti.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 115


116 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA
Giochi di stile. sopra a sinistra: una sedia Chippendale accanto a Minotaure, un’opera in fil di ferro di Charles Serruya. sopra a destra: la cucina. Specchio anni
’40, sedie anni ’50, come le ceramiche sul tavolo, accostate a vetri di Biot. sotto: un’anticamera, con le pareti rivestite con un papier peint che raffigura place
de la Concorde nel 1815. Poltrona di Kim Moltzer a forma di foglia di gunnera. Riedizione di una lampada di Armand Rateau realizzata da Tisserant. pagina
precedente: nella sala da pranzo, tavolo Centaure di Vincent Darré, circondato da sedie Chippendale. Sul camino, busto di imperatore romano in madreperla

e conchiglie di Armelle Fabre (Galerie Pierre Passebon) e candelieri di Saint-Louis. Pareti e soffitto ornati dal Jardin Carnivore di Vincent Darré, dipinto da
Alexandre Poulaillon. Le boiserie sono arricchite dai Panneaux Métaphysiques di Vincent Darré. Lampadario in vetro di Murano di Aristide Najean.

117
di Jean Cocteau che, negli anni Trenta, abitava nelle vicinanze, nei
pressi della Madeleine. Artista proteiforme, Cocteau ha sicuramente
ispirato Darré, che ammira in egual misura Christian Bérard, Emilio
Terry, Eugene Berman, de Chirico, di cui si coglie l’influenza nei suoi
trompe-l’oeil panoramici in papier peint. Decoratore eccentrico (è il
titolo di un libro che sarà pubblicato nei prossimi mesi da Rizzoli),
Darré ama raccontare storie, più alla maniera di uno sceneggiatore
di cinema che di un architetto di interni. Per esempio, quando ha ar-
redato l’hotel Montana, il celebre edificio di Saint-Germain-des-Prés
accanto al Café de Flore, ha conservato la “cave existentialiste”, crean-
do dei richiami alle commedie musicali degli anni ’50, Un americano

118 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Il tempo ritrovato.
a sinistra: la stanza

padronale. Divano
Chimère di Vincent
Darré per Mobilier
Barrel sovrastato
di un quadro di
Yves Oppenheim.
Applique di Kim
Moltzer. Il letto
Cyclope è ornato da
una tappezzeria di
Jean Picart Le Doux
e da uno specchio
di Mathias Kiss.
Vetrate Metropolis
di Vincent Darré.
Sulla destra, poltrona
Conversation di
Vincent Darré e
cabinet Hypnos della
Maison Taillardat,
decorato con un
vaso di Longwy.
pagina precedente: in

alto, un particolare
del cabinet. In basso,
un altro ambiente:
Accanto allo scrittoio
di Pierre Le-Tan,
vasca Fisher Island
di Boffi.

a Parigi e Cenerentola a Parigi, il tutto mescolato alla sua ispirazione che spesso lo invita nel suo riad di Marrakech, e con cui va in cerca di
abituale. Queste suggestioni risalgono alla sua infanzia, quando sua curiosità nei mercatini di Saint-Ouen e di Vanves. Un’altra passione di
madre lo portava a vedere gli spettacoli di Bob Wilson e di Alfredo Darré sono i luoghi originali o misteriosi, come la cappella funeraria
Arias, delle mostre, o quando viaggiava in Italia, per ammirare i del principe di Sansevero a Napoli, il Désert de Retz, il museo d’ana-
giardini di Bomarzo e le fontane della villa Lante di Bagnaia. Fin da tomia dell’École de Médecine, il Palais des Mirages del Musée Grévin,
giovane Darré ha frequentato il mondo elegante della Parigi raffinata il parco delle sculture del poeta Edward James a Xilitla, in Messico.
ed esclusiva della moda, del design e dello spettacolo: Christian Lou- Anche da questi luoghi vagamente surreali ha tratto ispirazione per
boutin, Farida Khelfa, Paquita Paquin, Eva Ionesco e Andrée Putman la sua prima collezione di mobili, battezzata Ossobucco. Oggi, molto
e Azzedine Alaïa. In seguito ha lavorato per Saint Laurent, Ungaro, meno dadaista di una volta, ha deciso di chiamare la sua nuova linea
Prada e Moschino, e ha stretto amicizia con importanti personaggi Renaissance, facendo riferimento a un desiderio di rinnovamento,
del mondo dello spettacolo, come Isabelle Adjani e Arielle Dombasle, serbando però un’anima barocca. FINE

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 119


Lirico
Brutalismo
Nel cuore di MOSCA , un appartamento ideato
per esprimere lo spirito del loft
attraverso uno stile sobrio, chic
e con qualche tocco industriale. Una scelta
decorativa che interpreta il gusto
dei millennial della capitale russa.

progetto di WILLIAM SAWAYA — testo di NICOLETTA DEL BUONO


fotografie di SANTI CALECA

120 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Eclettismo d’arte. Nell’ingresso
dell’abitazione moscovita di una
curatrice d’arte, sopra una console
su disegno di Sawaya & Moroni, una
lampada anni ’60. L’opera The Waterfall
Series è di Olafur Eliasson. Pouf Vicka
in Technogel di Sawaya & Moroni.
A sinistra: sofà NeoWall di Living Divani,
tavolo basso FloÕ di Sawaya & Moroni.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 121


Tutto a vista. Nel grande open space
che è pranzo e living, sotto
la sospensione Simona di Weplight,
poltrona in bronzo Gravity, sedie
Ollwood Up, tavolo Fior di latte e panca
Deu, tutto di Sawaya & Moroni,
come le librerie eseguite su disegno.
La day-bed Barcelona di Mies van der
Rohe è vintage degli anni ’50. Dipinto,
senza titolo, di Christopher Wool, 2005.
Faretti Arcos 1 di Zumtobel.

Titolo didascalia. a sinistra: sit ilissin rehenis apelis que nem dolor re, iderferspel eossima gnatem eserum net labo. Nam es perspid ignienia vid
qui ommos et quias vid que nonem aut haribus as quos ex etum evenest aborepr ovidige ntiandam nobitatiam doluptae ni sumendis ipsae

122 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


123
Alta tecnologia. a sinistra: la cucina, realizzata da Xera su disegno
di Sawaya & Moroni. Sgabello Cowntdown di Sawaya & Moroni;
la plafoniera Light Fields è prodotta da Zumtobel. pagina seguente:
nell’ingresso, con condutture dell’aria a vista, campeggia
la libreria a tutta parete disegnata da Sawaya & Moroni.

le. «In voga in Europa e negli Stati Uniti dove è nato», spiega l’ar-
chitetto, «questa scelta stilistica predilige magazzini ristrutturati
in forma residenziale, doppi volumi, grandi lucernari, l’alleanza
minimalista tra metallo e cemento. Al contrario, il nostro edificio,
situato nel cuore di Mosca, nel quartiere degli intellettuali e delle
alte cariche pubbliche, è tipico di un neo-Modernismo russo,
efficiente e funzionale, quasi razionalista».
L’appartamento, acquistato totalmente vuoto, ha una su-
perficie di 270 metri quadrati e le ampie finestre, orientate a
levante, gli garantiscono un notevole afflusso di luce naturale
che ha giocato un ruolo importante nel delineare “l’effetto loft”.
Spiega Sawaya: «Si è lavorato su più registri e la luce è stata uno
di questi. Un altro tema è quello della circolazione interna, dei
percorsi che si sono mantenuti i più fluidi e sgombri possibile,

S
iamo a Mosca e nell’aria, nello spirito di questa proprio come in un ambiente industriale. E alla stessa idea
dimora c’è sentore di nuovo. Visto da lontano, o industriale risponde l’atrio che, illuminato da faretti, annuncia
almeno con gli occhi di europei occidentali, l’in- un’organizzazione planimetrica in cui gli spazi di transizione
terior design russo raramente ha goduto di buona svolgono un ruolo importante. La cucina è aperta e a vista come
stampa. Sottomessi ai vincoli di una goffa sobrietà è ormai d’uso nelle case occidentali contemporanee, a sottoli-
durante l’era sovietica, una volta sciolti dal giogo neare come cucinare sia insieme lavoro e piacere conviviale.
comunista, gli architetti hanno perso il senso della Nel soggiorno i condotti di aerazione sono lasciati a vista e la
misura accentuando eccesso ed esibizione. Mancando di una tra- loro superficie metallica riflettente diventa motivo decorativo,
dizione e di una storia, la nozione di design è stata a lungo assente un punto d’attrazione per lo sguardo. Qua e là, per rinforzare
o di nessun peso: a darle corpo e spazio è stata negli ultimi anni la sensazione di laboratorio, abbiamo disposto alcuni elementi
una neoborghesia colta ed elitaria, a suo modo cosmopolita alme- ad hoc: la libreria a parete che occupa un’intera sezione del
no negli interessi culturali, i cui figli, dopo aver studiato o viaggiato soggiorno è, per esempio, corredata da una scala scorrevole,
all’estero, hanno riportato in patria un gusto nuovo, di impronta come quelle dei magazzini commerciali. Oppure la panca fran-
occidentale, sebbene non svuotato di richiami “autoctoni”. Questa cese anni Ottanta, in ferro forgiato e rivestita in pesante pelle
casa è un esempio calzante di tale orientamento, oscillando tra marrone, che fa l’occhiolino sbucando da dietro il divano».
Minimalismo e una certa estetica del “patriottismo”. Il suo aspetto I materiali sono semplici: legno naturale per il pavimento,
è il frutto del dialogo serrato tra l’architetto e designer William una patina grigio pastello per i soffitti. Senza essere della stessa
Sawaya, incaricato del progetto, e la proprietaria, una giovane natura, essi rivelano una concordia tonale rilassante, adatta a
curatrice d’arte appartenente a pieno titolo a quella generazione evocare l’impressione del loft e a mettere in risalto mobili e
millennial di cui si diceva. Non ancora trentenne, dopo essersi arredi, molti progettati per l’occasione e altrettanti di design, e
formata a New York, Firenze, Londra e Ginevra, tornata in Russia le opere d’arte contemporanea dai colori dissonanti collezionati
ha intrapreso una carriera nell’ambito dell’arte contemporanea dalla proprietaria, i veri protagonisti del paesaggio domestico.
come curatrice e al contempo collezionista: un insieme di espe- L’appartamento è una miscela di umiltà e sostanza, l’aspetto
rienze rivelatesi basilari per concordare con Sawaya sull’idea di estetico non prevarica mai, non vuole a tutti i costi sbalordire.
dare alla casa uno spirito “da loft”, chic ma senza esibizionismo. Ciò che lo caratterizza è il senso della misura. D’altronde a Mo-
E dire che nello stato di fatto in cui fu acquistato, lo spazio si sca sta tornando in auge una frase di Aleksandr Puškin: “Tutto
mostrava assai poco adatto a una simile impostazione progettua- ciò che luccica, ispira solo noia”. È il nuovo gusto russo? FINE

«Abbassando l’espressività dell’involucro abbiamo fatto sì che le opere


d’arte attirassero con più forza lo sguardo». William Sawaya

124 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 125
Atmosfere anni ’40. sopra: la camera padronale. Sedia Lemma, poltrona e pouf Blue Velvet, tutto di Sawaya & Moroni, come il letto su misura
con testata in Technogel; toilette e specchio anni ’40. sotto a sinistra: cabina armadio di Porro illuminata dalla sospensione Castore
di Artemide. sotto a destra: il bagno padronale. Vasca Pure di Laufen, radiatore Square di Tubes, rubinetti Pan di Zucchetti; tavolino Kino
di Sawaya & Moroni. pagina seguente: dietro la poltrona Blue Velvet di Sawaya & Moroni, fotografie Failed Views di Sergey Sapozhnikov.

126
ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 127
128 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA
DAL BLU
IN POI Nel quartiere di tendenza del SENTIER ,
nella Parigi che cambia, il blu oltremare
delle pareti del soggiorno è il punto
di partenza per una scenografia domestica
concepita come una serie di episodi
di design all’avanguardia.
progetto di FABRICE AUSSET Ñ testo di ANA CARDINALE
fotografie di LUIS RIDAO

A
Parigi il quartier du d’interni, riuscendo così a esprimere la sua
Sentier, nel secondo creatività in progetti molto diversi tra loro.
arrondissement, vie- Appassionato d’arte contemporanea, crea
ne tradizionalmente lui stesso opere poetiche che lasciano libe-
associato al prêt-à- ro corso alla fantasia, ma allo stesso tempo
porter, ai grossisti sa essere assai esigente e rigoroso nei suoi
di tessuti e alle sedi progetti. «Ogni progetto ha una storia a sé
delle case editrici. È questo il luogo che Fa- e deve diventare uno spazio magico», nota
brice Ausset, architetto e artista, ha scelto Ausset. Appassionato collezionista, con una
per la sua Galerie Studiolo, che è al contempo grande familiarità con la tradizione delle
appartamento, studio d’architettura e gal- arti e dell’eccellenza del savoir-faire fran-
leria d’arte. Non stupisce che abbia pensato cese, Ausset sa coniugare sapientemente la
proprio a questa zona, una realtà urbana in tradizione e il contemporaneo, la sobrietà e
divenire, la cui identità evolve con l’arrivo l’audacia, l’austerità e l’opulenza, riservando
delle numerose web agency, degli studi d’ar- la medesima attenzione per il dettaglio, per
chitettura e degli uffici delle start-up di nuove i colori e le materie alla disposizione degli
tecnologie. Talento eclettico, Fabrice Ausset interni e degli esterni.
si è orientato verso il design e l’architettura Quando si è cimentato con il progetto 

Vivere a colori. a sinistra: il grande salone al pianterreno.


Sul tappeto Méditerranée in lana e seta, realizzato in edizione limitata, poggiano il divano
della collezione Studiolo e il tavolino basso Webwood. Sul fondo, paravento Psyché.
Tutti gli arredi di questo ambiente sono disegnati da Fabrice Ausset.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 129


130 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA
Sinergie. sopra: nell’ingresso, sedia Zebra Loos di Fabrice Ausset e lampada Anneau di Denise
Gatard (Galerie Thomas Fritsch, Parigi). a sinistra: un altro ambiente. Il Dining Set di Alessandro
Mendini per Ollo Collection poggia su un tappeto Nénuphar di Fabrice Ausset, autore
anche della panca Silverwing, editata da Pouenat, della poltrona Resting Mind e del tavolino
Blackwebwood. Lampada di Isamu Noguchi. sotto: un altro scorcio del soggiorno, con il grande
tappeto Méditerranée ideato da Fabrice Ausset, utilizzato anche come rivestimento della
parete, inframezzato dal camino in acciaio, anch’esso su disegno.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 131


di ristrutturazione della nuova casa-studio sono semplicemente funzionali». Nel salone sono accomunati dai pavimenti rivestiti con
al Sentier, Ausset ha deciso di mantenere la a pianterreno il grande tappeto si estende un parquet in legno di quercia che ben si in-
distribuzione originale degli spazi, concen- anche sul muro e fa da sfondo alle originali tegra con le pareti, che sono color grigio-blu
trandosi sui materiali e sui colori. «L’allesti- poltrone e al divano che affiancano l’insolito o cioccolato, realizzate con uno speciale pro-
mento dei vari ambienti non ha preso molto camino in acciaio. E per contrasto, davanti cedimento che crea un effetto liscio e setoso.
tempo: le cose hanno trovato naturalmente alla parete di un blu intenso, un paravento «Un effetto molto delicato al tatto», spiega
il loro posto, anche perché quando mi sono con una parte specchiante che riflette la luce Ausset. Spostandosi da una stanza all’altra,
trasferito qui, avevo già un’idea ben precisa», nell’ambiente. Al primo piano, su due tap- l’attenzione si focalizza su numerosi dettagli,
spiega Ausset. peti dai motivi floreali, troneggia un tavolo che non di rado sono vere e proprie lezioni
Lo spazio si articola su due livelli: al pian- dall’aspetto ludico firmato da Alessandro di stile. Ne sono un esempio le porte anti-
terreno c’è un locale molto grande che as- Mendini, accostato a due panche in guisa che, pazientemente decapate per ritrovare il
solve alla doppia funzione di soggiorno e di di divanetto Silverwing. Al piano superiore colore originale del legno, o i radiatori, che
spazio per esposizioni; al primo piano invece si trova anche lo studio, caratterizzato dalle fanno l’effetto di elementi decorativi. Ma
ci sono gli uffici, accanto a una camera con pareti color cioccolato e dalla ricca bibliote- soprattutto spiccano le creazioni di Fabrice
la sua sala da bagno. Nelle varie stanze gli ca. La stanza padronale, invece, si distingue Ausset, dal tappeto Méditerranée in edizio-
arredi e gli oggetti, selezionati privilegian- per una semplicità quasi ascetica. Qui l’u- ne limitata alla sedia Zebra Loos, alla lam-
do accostamenti inediti, denotano un gusto nico elemento forte è un tavolo-scultura di pada Moonstones. «Tutto fa riferimento a un
molto attuale. «Mi piacciono i mobili e gli Nacho Carbonell, realizzato in carta, mais design rigoroso che parla anche il linguaggio
oggetti che raccontano delle storie e che non e resina. Tutti gli ambienti al primo piano del cuore», conclude l’architetto. FINE

132 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Gli arredi, che talvolta reinterpretano
in chiave moderna il gusto etnico,
raccontano il desiderio di creare
contaminazioni fra diverse culture.
Chic metropolitano. in alto: la stanza padronale. Sulla sinistra, il tavolo-scultura
Luciferase XXXIX di Nacho Carbonell e il pouf Lightweight di Djim Berger, provenienti
dalla Galerie Bsl di Parigi. a sinistra: la sala da bagno ha le pareti rivestite con piastrelle
simili a quelle della metropolitana parigina. Arredi in quercia e lavabo in marmo. Seduta
in legno e cuoio di Fabrice Ausset. pagina precedente: nello studio, il Bureau di André
Dubreuil, affiancato dalla sedia B.C.C. e dalla poltrona B.C.F., entrambe di Fabrice Ausset.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 133


L’isola
nel deserto
La luce definisce gli spazi nel nuovo Bulgari
Resort a DUBAI , progettato su un’ isola artificiale
del Golfo Arabico come un villaggio. Dove la
classicità romana si sposa con il Medio Oriente.

progetto di ANTONIO CITTERIO PATRICIA VIEL AND PARTNERS


testo di ELENA DALLORSO — fotografie di MASSIMO LISTRI

134 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


136 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA
In mezzo al mare. pagina precedente: la piscina dello Yacht Club rivestita in pietra sukabumi indonesiana è circondata da cabane in teak
su disegno. sopra: il bar al piano terra dello yacht club, con riferimenti continui ai motoscafi Riva e foto del jet set internazionale negli anni ’60
e ’70. sotto: la zona rialzata del bar, da cui si gode una vista unica sulla marina e sull’albergo. Arredi di B&B Italia e Flexform, lampadari sospesi
di FontanaArte. in apertura: la lobby di ingresso dello Yacht Club introduce il tema decorativo principale degli interni: una boiserie in doghe di
teak con inserti in ebano che richiama il deck dei motoscafi Riva. Divano di Flexform. La scala che conduce al piano superiore dello Yacht Club.
A
chiamarlo oasi non si rischia di cadere
nella banalità. Perché il nuovo Bulgari
Resort Dubai, inaugurato il 7 dicembre
sull’isola di Jumeirah Bay (artificiale e
a forma di cavalluccio marino), è hotel
e complesso residenziale (nella combi-
nazione più attuale dell’accoglienza a
cinque stelle), ma anche spiaggia, marina e Yacht Club. Una
vera e propria comunità, insomma, progettata, come tutti gli
altri Bulgari Hotels e Resorts, dallo studio Antonio Citterio
Patricia Viel and Partners, che nel Golfo Arabico ha optato per
un’architettura del paesaggio in stile mediterraneo, mescolata
ad arte con la natura circostante. Quella degli edifici, invece,
BULGARI

porta anche negli Emirati la monumentalità e la classicità della


Maison: marmo di Carrara, pietra di Vicenza, mosaici, marmo

138 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Italian Style. sopra: la ballroom, con gli chandelier in cristallo massiccio alti un metro e mezzo la cui forma proietta a terra l’ombra
della stella a 8 punte, simbolo del brand Bulgari. sotto: la lounge dell’hotel con affaccio sul mare. Pavimento e colonne in granito
nero, soffitto in doghe di rovere. Fa da quinta un’imponente parete in breccia medicea a macchia aperta su cui troneggia una
foto di Monica Vitti con indosso i gioielli Bulgari. Arredi B&B Italia, Maxalto, Flexform. a sinistra in alto: la lounge al piano superiore
dello Yacht Club con vista sul resort da tutte le facciate. Dettagli del Riva Aquarama, sedute e imbottiti di Flexform, B&B Italia,
Maxalto e ventilatori in teak di Boffi. a sinistra in basso: la vista dalla biblioteca dello Yacht Club. Poltrone e coffee table di Maxalto.

nero della Mongolia, bronzo traforato. E i marchi di interior


made in Italy come Flos, Maxalto, Flexform, oltre all’artigia-
nalità delle soluzioni custom. 101 le stanze e le suite dell’hotel,
20 le ville, diversificate in 5 tipologie, compresa la Bulgari Villa
di 540 metri quadrati, tutte collegabili tra loro per ospitare
famiglie e gruppi di amici e tutte con piscine private. La spa di
1.700 metri quadrati ha otto sale trattamenti e una piscina co-
perta di 25 metri con le vetrate affacciate sul mare. All’interno,
lo stesso linguaggio architettonico del resto del resort: grandi
vetrate, teak, marmo, mosaico. Sulla baia si apre il porticciolo,
con posti per 50 barche (e il permesso di ancoraggio, nella baia,
per i superyacht) e con lo Yacht Club dotato di ristorante e del
primo club per bambini del marchio.
«Questa di Dubai, che arriva poco più di due mesi dopo
l’inaugurazione dell’Hotel Bulgari a Pechino, è stata 
un’opportunità unica», commenta Silvio Ursini, Bulgari Group ingentilito dalla luce. Le citazioni classiche sono un po’ ovun-
Executive Vice President responsabile della divisione Bulgari que, dall’uso dei materiali agli chandelier in cristallo massiccio
Hotels & Resorts. «Non costruire semplicemente un hotel, ma alti un metro e mezzo nella ballroom dello Yacht Club: la forma
un intero villaggio, disegnandolo tutto, dal layout all’architet- dei lampadari proietta a terra l’ombra della stella a otto pun-
tura, dai tombini ai lampioni». Sei anni di cantiere, diecimila te simbolo del brand Bulgari, che si ritrova anche nel motivo
operai per circa 10 milioni di ore lavoro e un pool di artigiani decorativo della moquette ispirato al pavimento del Pantheon.
italiani per le finiture particolari e iconiche: «Dubai è un city re- Autocitazione è invece il bar ovale, segno distintivo di tutti i
sort molto speciale», spiega Ursini. «Le soluzioni di design sono Bulgari Hotels & Resorts, che a Dubai si fa letteralmente in tre:
tipiche dei nostri hotel, ma in questo caso sono declinate con un in corian nero nell’hotel, in teak al Beach Club e in teak con
pensiero al Medio Oriente. Niente più di un pensiero, però, non inserti in ebano allo Yacht Club.
c’è alcun compiacimento folkloristico, nessuno stile Aladino». La magnificenza dell’insieme rifugge però la scala aeropor-
Ombreggiature, schemi traforati, il tema del corallo, a ricordare tuale. «L’intimità, la sensazione di casa è garantita dalla scelta
la vocazione marina del resort. Che si trova soprattutto nello degli interni, dalla riservatezza delle stanze e delle ville, perfino
Yacht Club, dove boiserie e arredi rimandano ai mitici Aquarama dallo staff, che è tutto italiano», dice Ursini. A partire dallo chef
Riva e la zona bar, sopraelevata, ricorda un ponte di comando. stellato Niko Romito e dal suo ristorante, dove la cucina è una
È costante il riferimento all’Italian Style e a quel Raziona- fusione di classico e contemporaneo, in perfetta armonia con
lismo anni ’30 tanto caro allo studio Citterio e a Bulgari, qui il concept del nuovo resort. FINE

140 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Porto sicuro. sopra: le residenze affacciano sulla marina, che offre una passeggiata molto suggestiva tra gli yacht dei residenti e i ristoranti.
sotto a sinistra: la cucina delle residenze disegnata su misura con finitura in vetro e stoneglass lucido nero. Sgabelli Flexform.

sotto a destra: la camera da letto master delle residenze con letto a baldacchino Maxalto, poltrona B&B Italia, lampada da terra Flos.

pagina precedente : la sala da pranzo delle residenze arredata con tavoli e sedie Maxalto, libreria B&B Italia, lampada da terra Flos.
SUGGERIMENTI, INDIRIZZI, CURIOSITÀ, DETTAGLI: DIETRO LE QUINTE DI AD.

BACKSTAGE.
JOIE DE VIVRE
Giochi di STILE per affrontare il nuovo anno.
Da Parigi a Mosca, le dimore di questo numero offrono spunti
colti e suggestivi, assolutamente da copiare. Prevale un gusto tutto
francese, ricercatamente Déco e post-Déco, per il divertissement
intelligente, per i rimandi a più tradizioni rivisitate, nel segno di
un nuovo gusto classico-moderno. NICOLETTA DEL BUONO

PAG. 104
In candida pelliccia di
capra Shearling e lana sul
retro, il cuscino Brighton
di Ralph Lauren Home
è ideale per le serate
fredde. Costa 1.995 €.

PAG. 104
Ispirata a Dürer, testa
Rhinoceros di Raffaello
Galiotto per Citco, in
marmo Grigio Bardiglio.
Prezzo a richiesta.

PAG. 128
Divano Tantisassi di Matteo
Thun per Rossi di Albizzate,
con cuscini rivestiti in lana
elasticizzata, Lycra o pelle.
Prezzo da definire.

PAG. 128
Disegnata
dall’immaginifico
Pierre Paulin per
Artifort, questa
poltrona ha un
nome suggestivo:
Orange Slice
(fetta d’arancia).
Prezzo a richiesta.

142 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


PAG. 88
Credenza Monocles
di Essential, in noce LA VITA ECLETTICA
e ottone dorato, (da pag. 96)
con fori sulle ante.
Il suo prezzo è 9.770 €.

BAROCCHISMO
Metallica.
Oggetti di memoria declinati
a sinistra:
con senso e materiali TECNOLOGICI .
lampada da
Ferruccio Laviani crea oggetti chimerici che mixano stili
tavolo Bourgie
e forme per dare un nuovo senso alla contemporaneità.
di Laviani per
Kartell. 244 €. Con la lampada Bourgie di Kartell, nella versione in
plastica ramata, unendo Barocco e Neoclassico ottiene
un effetto sorprendentemente moderno. NDB

PAG. 96
Omaggio a Mies van der Rohe, la panca relax
della collezione Florence di Knoll. Progettata
da Florence Knoll nel ’54, è ora disponibile in
altre tinte e misure. Da 1.086 €.

PAG. 128
Riprende i decori dello stile
Tudor il contenitore Tudor
di Emmemobili con profili
ed elementi applicati a mano.
Questa composizione
costa 19.880 €.

PAG. 104
Si chiama Serratura il vassoio
di Fornasetti in resina rosso lacca,
della collezione Temi e Variazioni;
ha un diametro di 40 centimetri,
e un costo che parte da 360 €.

PAG. 128
Di Ayala Serfaty per Aqua Creations, la piantana Apaya con diffusore in
pergamena e cartapesta. In varie forme e dimensioni, prezzo a richiesta.
AN EVENT BY MAIN SPONSOR OFFICIAL CAR PARTNER
STORIE.
I reali di Svezia, Gustavo
e Silvia, collaudano due Egg
Chair durante la loro visita
a Fritz Hansen, l’azienda
danese che ancora produce
l’oggi sessagenaria poltrona.
Era il 2007.
GETTY IMAGES

1 UN UOVO CHE
COMPIE 60 ANNI:
2 TRA ARTE E
ARCHITETTURA:
3 RENDEZ-VOUS
CON IL GENIO:
4 LA “PARETE
POETICA”:
Nel 1958 il Espressionista, Un pomeriggio Per scoprire
grande architetto razionalista e con Desmond Élitis autore-
danese Arne futurista, Luciano Morris, il celebre editore francese
Jacobsen firmava Baldessari è stato zoologo de La di carte da parati
la poltrona Egg. un unicum nella scimmia nuda. e rivestimenti
Prodotta da Fritz cultura italiana Nel suo studio per parietali con
Hansen è più viva del progetto festeggiare i suoi decorazioni e
che mai. del ’900. primi 90 anni. materiali di ricerca.
ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 145
STORI E .

WHO’S WHO
Arne Jacobsen (1902-1971),
architetto e designer danese, è
stato sperimentatore ingegnoso.
Al suo funzionalismo iniziale ha
unito stilemi organici, un mix
che rende uniche le sue creazioni,
antesignane di Lutz Colani,
Pierre Paulin e Karim Rashid.

L’uovo
1
di Arne
60 anni fa nasceva, per la hall e la
reception del SAS Royal Hotel di
Copenaghen, la poltrona EGG . La
progettò in forme ovoidali e avvolgenti
Arne Jacobsen, tra i grandi designer
del ’900. Per contrastare le asettiche linee
dell’albergo da lui stesso ideato.

di RICCARDO BIANCHI

Intramontabile. 1. La Egg Chair, a 60 anni dal debutto, continua a


essere attuale. Merito della qualità del progetto e della forma ispirata
all’uovo, eterno simbolo di vita. 2. Disegni tecnici della poltrona.
3. L’atelier di Fritz Hansen dove sono nate le sedute. 4. Nel 2008,
per i 50 anni della Egg, l’artista israeliano Tal R la rivisitò così.

146 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


3

C
ome ogni storia di successo che si rispetti, anche que- dal traffico dei clienti. Già l’albergo è un suo progetto, il SAS
sta non poteva che cominciare con un garage. Un ga- Royal Hotel di Copenaghen, un levigato parallelepipedo algido e
rage di Copenaghen, non in California, però. L’anno perfetto, alto 69,6 metri (numero magico). Guardandolo crescere
è il 1958, il protagonista è Arne Jacobsen, un genio a poco a poco nel cielo della capitale danese, Jacobsen sente l’ur-
maturo di 56 anni. La protagonista è invece una poltrona (non genza di contrastarne il segno minimale, anemotivo con forme
nel senso di pigra, ma di seduta): Arne la disegna, la scolpisce organiche, vitalistiche, umanizzanti, dotate di peso e volume
con plastilina perché ha una forma ovoidale che non s’è mai vista oltre che di linee. Tant’è che nella hall piazza una scultorea scala
(ma c’è chi sostiene che derivi dalla Womb di Eero Saarinen, elicoidale che subito diventa l’highlight dell’edificio. E poi ci vo-
e l’anno prima Nanna Ditzel aveva realizzato per Pierantonio gliono degli arredi, nuovi ma che traggano alimento da archetipi
Bonacina la sua Egg sospesa...), le fa le orecchie forse pensando ancestrali. Leggeri, ma sodi ed espressivi. Per esempio il corpo
alla Pelican di Finn Juhl oppure meditando che la deve inserire umano, meglio muliebre perché ha più rotondità, o che cos’altro?
nella hall di un grande albergo e che due orecchie così servono a In particolare occorre, pensa Arne, “una poltrona avvolgente,
isolare chi vi si siede, a creargli uno spazio tutto suo, a separarlo comoda, compatta”, anche girevole dove accoccolarsi, rifugiarsi,
sottrarsi o concedersi agli altri a proprio piacere. Un grembo ma-
terno, un uovo appunto. Pensa alle orecchie, Arne, ma anche allo
4 schienale: deve essere alto e basculante per permettere al corpo e
alla testa di assumere le posture di maggior benessere. Ma quello
schienale che con la plastilina è un momento modellarlo, è in un
certo senso una chimera tecnologica. Irrealizzabile. Non sia mai,
quello è e quello si deve fabbricare. Jacobsen allora studia una
struttura di fibra di vetro rinforzata in schiuma poliuretanica,
soluzione avveniristica per il tempo, l’appoggia su un piede di
alluminio trovando il perfetto bilanciamento tra i due elementi,
la fa rotante con un cuscinetto a sfera. Semplice no? È nata la
Egg di Arne. 60 anni fa, moderna per sempre. FINE

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 147


STORI E .

Futurismo
razionalista
A 90 anni dal suo allestimento della Mostra
Nazionale Serica, di Villa Olmo a Como, si torna
a parlare di LUCIANO BALDESSARI e del suo linguaggio
proteiforme a proposito della Fondazione
che prenderà vita presso il C.A.S.V.A., centro creato
a Milano per custodire gli archivi di artisti del ’900.
Un’occasione per ricordare il suo genio.

di ALESSANDR A QUATTORDIO

COURTESY ARCHIVIO LUCIANO BALDESSARI, COMUNE DI MILANO-C.A.S.V.A., MILANO. COURTESY ARCHIVIO FOTOGRAFICO PRIVATO ARCHITETTO ZITA MOSCA BALDESSARI, MILANO

A
rtista? Certamente sì, ancor prima che architetto.
Luciano Baldessari crebbe in quel crogiuolo di intel-
ligenza e creatività che fu Rovereto nel primo ’900,
quando il Trentino era ancora austriaco. Fu contagia-
to in particolare dal genio di Fortunato Depero, di lui più vecchio
di quattro anni, futurista fertilissimo che aveva dilatato i suoi oriz-
zonti dalla pittura alla scultura, alle arti applicate, e che a Rovereto
aveva fondato il Circolo Futurista, a cui nel 1913 Baldessari, dicias-
settenne, si unì. L’irrequietezza, che a Baldessari era connaturata,
e le sue doti di abile disegnatore lo spinsero presto a trasferirsi a
Milano, dove studiò scenografia a Brera e si laureò in architettura
nel ’22. Nel gennaio 1923 era già a Berlino, metropoli cosmopolita
in quegli anni politicamente turbolenta, ricca di fermenti e inquie-
tudini. Queste le coordinate che definiscono “il momento aureo”
della formazione di Baldessari la cui fama si è legata soprattutto
all’“architettura dell’effimero” (scenografie, padiglioni fieristici,
allestimenti), ma che molto altro celava nel segno potentemente
visionario. Nella città tedesca s’immerse nel clima espressionista
e della Neue Sachlichkeit. Esercitarono su di lui un profondo
influsso i registi Max Reinhardt, Erwin Piscator e Fritz 

WHO’S WHO
Luciano Baldessari (1896-1982)
si laurea al Politecnico di Milano.
Dopo soggiorni a Berlino e Parigi,
è a Milano come scenografo
e, grazie all’ industriale Carlo
Frua, come architetto. Vive durante
la guerra a New York, dove si
dedica a pittura e scenografia, per
poi lavorare in Italia e Germania.

148 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


2

Scenografie per un architetto.


1. Bozzetto a tecnica mista
di scenografia realizzato per
il film Modernitˆ, Berlino,
1925. Il colore esalta la scena
in chiave espressionista.
2. Disegno a penna di progetto
3
per il grattacielo all’Hansaviertel,
Berlino, 1956-57. 3. Sequenza
di scatti durante un sopralluogo
effettuato da Baldessari
al Quartiere Feltre di Milano, per
il quale progettò l’Asilo, 1957-1961.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 149


STORI E .

1
Lang, gli artisti Oskar Kokoschka, Lovis Corinth e Otto Dix, gli
NASCERÀ A MILANO
architetti Mies van der Rohe, Walter Gropius e Hans Poelzig. La Una FONDAZIONE per architetti e studiosi
produzione pittorica e scenografica di Baldessari, permeata dal nel nome di Luciano Baldessari.
vigore della sintesi, da drammatici dinamismi e da un incisivo
All’interno del C.A.S.V.A. (Centro di Alti Studi sulle
senso del colore, non passò inosservata. Con il ritorno in Italia, nel
Arti Visive) – nato nel 2000 per accogliere l’A rchivio
’26, ebbe l’opportunità di mettere a frutto il suo penchant “scenico”
Baldessari, raccolto da Zita Mosca Baldessari,
allestendo a Como nel 1927 la Mostra Nazionale Serica di Villa
che è promotrice di ogni iniziativa –, si sta realizzando
Olmo e a Milano, e nel 1928, il Teatro della Moda alla IX Fiera
una Fondazione partecipata. Essa sosterrà studi
Internazionale. Crocevia di presenze significative era, in quegli
e attività nel campo di architettura, design e arte
anni, anche la Como razionalista di Giuseppe Terragni. Ecco allora
in relazione ai materiali confluiti in questi anni
apparire nell’opera di Baldessari quegli stilemi, tra Funzionalismo
nel Centro stesso, oggi custoditi al Castello Sforzesco,
ed empito futurista ed espressionista, che avrebbero concorso alla
ma con futura collocazione al QT8. □
definizione del Luminator, lampada-manichino antropomorfa,
memore dei ballerini meccanici di Oskar Schlemmer, usata per
esporre i tessuti e destinata a divenire Leitmotiv per l’architetto.
Il Luminator fu presentato nel ’27, in forma embrionale, alla Li- 2
breria Notari in via Montenapoleone e sarebbe riapparso al Padi-
glione Bernocchi nella X Fiera Internazionale di Milano, all’Expo
Internazionale di Barcellona nel 1929, e, ancora, nel ’33-’34, nei
bozzetti dell’Appartamento per Scapolo (Casa Bolchini). Difficile
non intravedere, in nuce, nel moto flessuoso delle sue “braccia” i
prodromi di quelle traiettorie curvilinee che in opere successive
avrebbero “tagliato” con ritmo avvolgente lo spazio disegnan-
do inediti dinamismi. Nel secondo dopoguerra, dopo “l’esilio”
newyorkese durante il conflitto mondiale, Baldessari avvertiva
l’esigenza di far partecipi i visitatori al progetto architettonico:
per esempio, in qualità di “regista” dell’Atrio e Scalone d’Onore
della Triennale del ’51, volle “abbagliare” il pubblico inserendo a

150 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


COURTESY ARCHIVIO FOTOGRAFICO PRIVATO ARCHITETTO ZITA MOSCA BALDESSARI, MILANO. FOTO CRIMELLA-COURTESY ARCHIVIO FOTOGRAFICO MART, ROVERETO/COURTESY ARCHIVIO LUCIANO BALDESSARI, COMUNE DI MILANO-C.A.S.V.A. MILANO

Il senso della sintesi. 1. Ripresa notturna della passerella del Padiglione Breda, Fiera Internazionale di Milano, 1951. 2. Schizzi
a penna per la passerella dello stesso Padiglione Breda realizzato nel 1951. 3. Padiglione della Stampa, V Triennale di Milano, 1933. L’edificio rosso
in mattoni e la “teca” in ferro e vetro facevano da contraltare a cinque candidi elementi verticali di forma cilindrica. 4. Studio di progetto
(tempera e china su carta) dello stabilimento industriale Italcima di via Legnone a Milano, 1932-1936. 5. Bozzetto (matita e tempera su carta
da lucido) per il soggiorno dell’Appartamento per Scapolo. Sulla sinistra, manichino ispirato al Luminator, Milano, 1933-1934.

soffitto il sinuoso cirro di luce creato da Lucio Fontana. Allora i


4 suoi virtuosismi plastico-architettonici stavano prendendo corpo
su scala monumentale: “Rotti i limiti fra scultura e architettura,
abbandonati gli assi ortogonali classici dell’architettura, concepii
nella bellezza delle parabole, delle iperboli e delle concoidi”, affer-
mava Baldessari – come ricorda Cesare de Seta – riferendosi al
Padiglione Breda, ideato nel 1951 per la XXIX Fiera Internazio-
nale di Milano. Ma in Baldessari era vivo a fine anni ’20 anche
il germe del Razionalismo, maturato con spontaneità in seguito
alla frequentazione dei padri del Movimento Moderno a Berlino e
poi, a Milano, i giovani del Gruppo 7. Nel 1932 parlava di “nostra
causa”, alludendo all’arte razionale, e vale la pena ricordare che
per i suoi primi incarichi di interior design ebbe per collaboratori
due giovani razionalisti come Figini e Pollini. Nello stesso anno
lavorava allo stabilimento “bauhausiano” dell’Italcima a Milano. Il
progetto fu esposto nel 1933 alla V Triennale, suscitando il plauso
di Giuseppe Pagano in Casabella. Ma fu soprattutto il Padiglio-
5 ne della Stampa per la stessa V Triennale, con i cinque candidi
cilindri verticali (come il Luminator) stagliati contro l’edificio in
L’impronta mattoni, a stupire. Tutto ciò era il preludio di realizzazioni gestite
del Bauhaus. da Baldessari in ribelle autonomia. Il riconoscimento del valore
sopra: della sua architettura giunse nel ’56 da Berlino, dove realizzò il
Luminator, grattacielo all’Hansaviertel. In Italia si dedicò a interventi di edi-
lampada da lizia popolare nel Quartiere Feltre (1957-61). Seguirono edifici,
terra- manichino
alcuni solo pensati altri compiuti, padiglioni, scenografie teatrali,
in acciaio,
acciaio cromato allestimenti di mostre, quelle del Romanino a Brescia nel 1965,
rosso, vetro, o di Fontana a Milano, con Zita Mosca, nel ’72. Con versatilità
1929. d’artista, e idealismo da sognatore. FINE

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 151


STORI E .

Antropologia
della casa
Nella sua dimora di Oxford, abbiamo incontrato
DESMOND MORRIS , famoso zoologo, sociobiologo, fecondo
scrittore divulgatore e anche artista. Insieme
WHO’S WHO
abbiamo parlato della sua idea dell’abitare e di che cosa Desmond Morris (1928, qui con il suo prezioso
rappresenta per lui a casa dove vive ormai da microscopio) è zoologo, etologo, antropologo,
quarant’anni e da cui, dice, «non mi staccherò più». divulgatore scientifico e pittore surrealista. Tra i
suoi libri, La scimmia nuda, La tribù del calcio e
di FR ANCESCA FELLINI Un cervo in metropolitana, appena uscito in Italia.

1
2

Z
oologo ed etologo eterodosso tra i più importanti dell’ul- Memorie di vita. 1. Lo studio di Desmond Morris,
timo secolo, quotato pittore surrealista e autore nel 1967 centro nevralgico della sua casa. Dice: «Qui ho scritto
tutti i miei libri, qui sono stipati i ricordi della mia vita».
di un’intramontabile best seller qual è La scimmia nuda,
Sul cavalletto un suo dipinto surrealista, dappertutto
Desmond Morris festeggia il 24 gennaio i suoi primi 90 an- oggetti raccolti durante i suoi 268 viaggi. 2. La libreria
ni. L’abbiamo incontrato nello studio della sua dimora di Oxford, dove dello studio contiene circa 15.000 volumi. Sui piani dei
un tempo fu compilato il più famoso dizionario della lingua inglese, e cassettoni una parte della collezione di sfere minerali.
con lui abbiamo chiacchierato sull’etologia dell’abitare. 3. Morris è anche un collezionista di minerali rari. 4. Sul
Che cos’è la casa per gli esseri umani? vecchio manichino sono stati applicati vari ricordi:
Per la nostra specie continua a essere nido d’amore, ma pure riparo dal un’antica falce cipriota, maschera croata da “medico
della peste” e un cappello di paglia dell’isola di Giava.
clima e dalle intemperie, posto dove allevare i piccoli, area protetta in
cui alimentarsi e difendersi. Tante cose insomma.
E invece che cos’è per lei la sua casa?
La casa per me è molto di più del luogo dove dormo e dove vivo: è il
luogo dove il mio cervello è più attivo e dove posso dedicarmi alla con-
templazione. La mia casa è dove io mi sento circondato dalle memorie
della mia vita e dai miei libri. Quando mi guardo intorno in questo
studio è come avere i miei ricordi disposti sulle pareti, perché sono
zeppe dei libri con gli argomenti che ho studiato nel corso dell’esistenza.
Sono stato in 107 Paesi differenti durante 268 viaggi. Dove andavo,
compravo tutto ciò che c’era di particolare in quel Paese. Tutto oggi
è qui intorno a me, in questo studio. La mia idea è che la casa più è
personale, più è funzionale. Diventa un’estensione del corpo, le pareti
un’estensione della mente, una parte di me.
Essere pittore ha influenzato il décor della sua abitazione?
Quando ero giovane in casa avevo solo i miei quadri, poi ho aggiunto
quelli di altri autori. In realtà ho tenuto ben poche delle mie opere.
Una è qui con noi, nello studio. Le piace? FINE

3
GRAZIANO VILLA

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 153


STORI E .

Pareti d’arte e di poesia


Creatività, ricerca, innovazione, materiali insoliti, una mano intelligente e sofisticata sono le qualità che fin
dalla fondazione, nel 1988, hanno reso unico ÉLITIS , autore-editore francese di carta da parati
e rivestimenti murali, consentendogli di inventare un inimitabile vocabolario emotivo, visivo e tattile.

di ROBERTO M. BENETTI

154 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


L
a storia di Élitis, editore di rivestimenti parietali, in-
comincia a Tolosa nel maggio 1988. Inizia con uno
“scoop” produttivo che sorprende: una collezione di
carte da parati che riproduce un muro intonacato
alla greca realizzato con colori affatto insoliti all’epoca, verdi
dei Mari del Sud, azzurri oceanici, turchesi come lagune, rosa
Lavoro di squadra.
a sinistra: il team
fucsia, gialli solari, terrecotte come le ceramiche di Anduze,
creativo di Élitis bianchi nevosi e lattei, rossi cardinali. A tale esplosione croma-
all’opera nell’atelier tica corrisponde un boom di vendite, un successo. «In quegli
dell’azienda. anni», spiega Marraud des Grottes, creatore e presidente della
sopra: lo showroom società, «il mondo della decorazione era molto conservatore,
Élitis di New York. il ’700 regnava sovrano. Élitis è nata controcorrente, con uno
sotto: rivestimento
sguardo contemporaneo, disinibito, rompendo i codici vigenti,
murale Domino della
Collezione Élitis 2018. portando freschezza, colore, poesia. Una scelta vincente». È
. un’impostazione che distingue subito l’azienda, ne fa un caso a
sé nel mercato. Ciò che motiva le strategie di Élitis non è il 

155
STORI E .

«NELLE NOSTRE COLLEZIONI OGNUNO TROVA


CIÒ CHE CORRISPONDE AL SUO STATO D’ANIMO,
AL SUO PROGETTO ATTUALE». PATRICE MARR AUD DES GROTTES

156
marketing, sono i valori fondativi come l’inestinguibile creati-
vità e la ricerca instancabile di nuovi materiali, tecniche, trame
e texture: le spalmature metalliche sul lino, i vinili goffrati, i
ricami su pelle, i rivestimenti in crine di cavallo o in galuchat,
le paste di cellulosa goffrate, le paglie giapponesi rivisitate,
fibre vegetali intrecciate a mano su telai in legno, la corteccia di
palma, la noce di cocco, la fibra di cocco, l’abaca, la madreperla
tessuta come un nastro prezioso. L’elenco è infinito e in diveni-
re. Dice Monsieur Patrice: «La “creazione” è il cuore di Élitis,
tanto più importante in quanto non attingiamo dagli archivi
o dai musei». Per questo l’azienda tolosana ha costituito al suo
interno un vivacissimo Ufficio Stile a cui collaborano artisti pro- 5
venienti da mondi molto diversi e non legati alla decorazione. Il
processo di sviluppo delle idee è tuttavia lungo, la gestazione di
un prodotto può durare dai 5 ai 7 anni. «Ciò che immettiamo
su mercato deve rappresentare per noi una nuova frontiera. Le
collezioni scaturiscono naturalmente dalle culture personali
degli artisti con cui lavoriamo, ma derivano anche da viaggi,
incontri, scambi fuori dai confini della nostra professione, dal
contatto con artigiani e artisti e dalla passione che condividiamo
con i nostri terzisti. Il ciclo di lavorazione inizia con l’analisi
delle tendenze e delle emozioni che proviamo. Segue la fase del
disegno, quindi l’intervento degli atelier che
consentono la traduzione concreta dei disegni
(incisioni, stampi, telai ecc.). A questo punto
comincia la produzione vera e propria e poi, a
chiudere, viene la presentazione delle collezioni
6
in scenografie ad hoc, case, ville, appartamenti.
Un lavoro complesso e di squadra che impone
un incessante rinnovamento creativo ed è fonte
di stress, ma che pure comunica dinamismo ed
energia positiva. Ogni progetto nasce e cresce
senza nessuna certezza, se non quella di cre-
derci. Creiamo tutto e non produciamo nulla,
il che ci rende aperti a ogni tecnica. È questo
approccio che ci differenzia». FINE

Muri di fantasia. 1. I tessuti murali di Élitis


sono il frutto di un lungo e accurato
lavoro artigianale svolto manualmente. 7
2. Un mastro artigiano esegue la colorazione
delle tesserine di cocco. 3. I tasselli
di cocco colorati per il rivestimento murale
Coco Shells. 4. 5. 6. e 7. Tra geometrie,
grafismi. giochi di colore ed evocazioni
esotiche, tante sono le declinazioni
decorative proposte dal rivestimento
murale Domino della Collezione
Élitis 2018. Adatte per essere protagoniste
in ogni stile di arredamento.
8. Dà una sensazione materica e
tridimensionale il rivestimento murale
Trancoso, Collezione Élitis 2018.

8
ENGLISH TEXTS.

p.88 The perfect mixture wood for the floors in place of the original stone. Almost monastic rigor in
contrast with the decorative surplus that brings together works of art and
PERIOD PANELING AND DESIGN OBJECTS. VAGUELY PSYCHEDELIC
design icons by the likes of Le Corbusier, Mies van der Rohe, Eero Saarinen.
TOUCHES. BOURGEOIS BUT NOT TOO MUCH. HARD TO CATEGORIZE.
words RUBEN MODIGLIANI – photos MASSIMO LISTRI
La Muette, in Paris, the quintessence of the bourgeois residential neighbor-
p.104 Ancient calm
hood, in the coveted 16th arrondissement. The architecture of this area is IN A PARISIAN APARTMENT ON THE RIVE GAUCHE AN IDEA OF
varied, with something from every decade of the 20th century, including SOBER ELEGANCE HOLDS SWAY, WHERE SIGNATURE DESIGN
some fine buildings. Like the one that contains the flat shown here, dating ESTABLISHES A DIALOGUE WITH 19TH-CENTURY GRANDEUR.
back to the 1960s. A mixture of modernity and tradition: Versailles parquet,
words MARIO GEROSA – photos GILLES TRILLARD
authentic boiseries, original features enhanced and juxtaposed with objects,
art, design. «It is a modern building with steel casements, but we did not Soft drapes cascade from high ceilings, amidst pale furnishings, as natu-
want to create a modernist space», says Paolo Genta Ternavasio, the interior ral light floods the rooms. This home on Boulevard Saint-Germain, Rive
designer. «We listened to the desires of the owners: a large luminous kitch- Gauche, conveys a sense of calm. Nothing is out of place, nothing out of tune
en, a new balance for the bedrooms and the bathrooms, almost all en suite». in these airy spaces that speak of the grandeur of a 19th-century residence
The furnishings are a refined game of past and present references, played whose original visage can still be glimpsed in the elegant plaster moldings
with rare aplomb and attention to detail: wallpaper panels («psychedelic», and imposing marble fireplaces. The preliminary renovation of the space to
the architect says) framed by the boiseries, for a touch of creative folly at make an apartment of 300 square meters was done by the architect Nicola
the entrance; mica doors on wardrobes in the corridor, luminous mineral Mameli, who opened a studio in Paris, Atelier NMA. «The space was frag-
surfaces that form a spectacular contrast with a cabinet with 18th-century mented», Mameli says. «The parts did not communicate, and there was a
lines. The paneling in the large living area, dining room and kitchen has very narrow corridor that had to be widened. We had to focus on the layout,
been coated with copper, which over time takes on an unpredictable patina. which was asymmetrical, forcing us to rethink the perspectives». Once the
«It was all very proper. A bit too perfect», Genta Ternavasio continues. «We architectural enclosure had been revised, Stéphane Olivier stepped in for
wanted a less formal tone. The composition features several focal points: the the interior design. At the start of his career, at the end of the 1990s, Olivier
large ceramic tondo in the living room, for example, reflects the overhanging focused on garden furniture from the 1700s and 1800s, and antique roses.
volume of the fireplace from the opposite side of the room, and is echoed by When he opened a space at the Saint-Ouen market, the outdoor furnishings
another big circle, a work by Mimmo Paladino at the entrance». Important were joined by a careful selection of Scandinavian pieces. Today he has a
works of Italian and French design, signature pieces from the 1940s to the gallery at Saint-Germain-des-Prés. «Nature sets the tone in this house,
present, collectibles: vintage pottery and glassware, small bronze horses. though with a clearly contemporary idea», Olivier says. «You can see it in
The kitchen has a large marble table, a second table with a mirror surface, the light colors, the sober tones of the fabrics, the furnishings made in pale
chairs designed by Osvaldo Borsani, a contemporary lamp, colorful art. oak, like the floors». The dining room is a bit darker, with a large rosewood
Perhaps the space that best reflects the true spirit of the project. table from the 1960s. Furnishings include custom pieces by Mameli and
iconic creations, like the lamp by Roberto Giulio Rida, a designer-artist for
true connoisseurs, or the sculptural table by Swedish talent Svante Skogh,
p.96 Inner light surrounded with chairs by Arne Jacobsen.

AN APARTMENT IN PARIS RENOVATED BY A GREAT COUTURIER. WITH


A PARTICULAR FOCUS ON DETAILS, AS IN A WORK OF EMBROIDERY.
p.112 Life is a dream
words SERGE GLEIZES – photos XAVIER BÉJOT
THEATRICAL FLAIR SETS A DISTINCTIVE TONE IN THE PARISIAN
Hubert Barrère, art director of Maison Lesage, the famous creator of haute APARTMENT OF VINCENT DARRÉ, A DREAMY, VISIONARY DOMESTIC SET.
couture corsets, has set aside his embroidery, beads and paillettes to engage
words PHILIPPE SEULLIET – photos GUILLAUME DE LAUBIER
in a new exercise, the renovation of an apartment for a couple of friends. A
task done out of affection, no doubt, since over the last year Barrère has also One day Vincent Darré, right-hand-man of Karl Lagerfeld at Fendi for six
done the costumes for Combat, the new creation of Lyon-based choreogra- years, asked the latter: «How do you manage to part with your homes with
pher Davy Brun, and a capsule collection for the lingerie brand RougeGorge. such ease, and to leave your collections behind?». «Another spring, another
The result is a warm loft adorned by the collections of the owners. A very love, Marlene Dietrich sang: the past doesn’t matter», said his friend and
Parisian space filled with memories of travel. Barrère has focused on the mentor. «After I auctioned off all my objects, at the end of 2016, I under-
decor, in a structure revised by an architect to make it more dynamic and stood – it is never too late for a new life», says Darré, who recently set up this
luminous. «The owners were living abroad, and they wanted an apartment apartment in an 18th-century building in Paris on Rue Royale. Darré feels
on a high floor, with a big view. But when they found this ground floor closer to the decorative arts than to design. «In France our strong point is
space opening onto a beautiful courtyard, they fell in love», the designer the quality of traditional crafts, which should be reinvented», he explains. «I
explains. Given the level, lighting has been a fundamental factor. It can think we should get back to the concept of the 1920s, that of decorators who
now be shaped and projected in all the colors of the rainbow, thanks to a made unique things». Darré surrounds himself with a team of specialists,
very sophisticated home automation system. «Renovating a flat is not that and his works are juxtaposed with those of his favorite artists and creative
different from creating a corset or an embroidery», Barrère insists. «It is a talents: Kim Moltzer, Félix Agostini, Pierre Le Tan, Eric Schmitt, Taher
question of harmony, clarity. You have to respect the spirit of the place, re- Chemirik, Igor Dewe, Alexandre Logé, Aristide Najean, Osanna Visconti.
moving all the irrelevant things». The clean approach of the interior architect His home also features objects from markets and the galleries of antiquarian
Jean-Philippe Gauvin was an inspiration: neutral tones for the walls, pale friends. The result is a very original decor, not unlike the visionary poetics of

158 ARCHITECTURAL DIGEST ¥ ITALIA


Jean Cocteau. Darré also admires Christian Bérard, Emilio Terry, Eugène Ausset is eclectic, working on product design and interior architecture, in a
Berman, De Chirico, influences for his panoramic trompe-l’oeil creations in wide range of very different projects. A lover of contemporary art, he makes
papier peint. He likes to tell stories, sounding more like a screenplay writer his own poetic works with great imaginative freedom. But he can also be
than an interior designer. During childhood travels in Italy he absorbed very demanding and rigorous in his projects. As a collector well-versed in
the gardens of Bomarzo, the fountains of Villa Lante at Bagnaia. From a the French tradition, Ausset knows how to combine old and new, sobriety
tender age he spent time in the exclusive world of fashion and design in and daring, austerity and opulence, paying close attention to details, col-
Paris, and then worked for Saint-Laurent, Ungaro, Prada and Moschino. ors and materials. For the renovation of this new home-studio in Sentier,
He loves original, mysterious places, vaguely surreal inspirations for his first Ausset decided to keep the original layout, concentrating on finishes and
collection of furnishings, with the jocular name of Ossobuco. Today he is hues. The space is organized on two levels: the ground floor contains a very
less Dada, and has decided to call his new line Renaissance. large space that functions as a living area and a gallery; the first floor is for
offices, along with a bedroom and its bath. The furnishings and objects,
selected to create unusual juxtapositions, reflect very timely tastes. On the
p.120 Lyrical Brutalism ground level a large carpet also extends on the wall, forming a backdrop
for original armchairs and a sofa flanking an unusual steel fireplace. By
IN THE CENTER OF MOSCOW, AN APARTMENT CREATED TO contrast, in front of an intense blue wall a screen reflects light into the space.
CONVEY THE SPIRIT OF LOFT LIVING THROUGH A SOBER, CHIC For the first floor, a playful table by Alessandro Mendini stands on two
STYLE WITH INDUSTRIAL TOUCHES. floral carpets, beside two low Silverwing settees. This level also contains
the studio, with chocolate-color walls and a fine library. The master bed-
words NICOLETTA DEL BUONO – photos SANTI CALECA room stands out for its almost monastic simplicity. The only strong not is a
Something new is happening in Moscow, at least to judge by this project. sculpture in paper and resin by Nacho Carbonell. All the spaces of the first
Russian interior design has never had a great reputation elsewhere. Af- floor feature oak floors that blend perfectly with the blue-gray or chocolate
ter the heavy constraints of the Soviet era, architects went to an opposite walls. Moving through the spaces, the creations of Fabrice Ausset seem to
extreme of ostentation. But in recent years a new, cosmopolitan clientele, tell a story: from the Méditerranée limited-edition rug to the Zebra Loos
whose children have studied and traveled abroad, bringing back new tastes chair and the Moonstones lamp.
and impressions, has brought a breath of fresh air. This house is a good
example, wavering between minimalism and certain typically Russian
stylemes. Its image is the result of a close dialogue between the architect p.134 Island in the desert
and designer William Sawaya and the owner, a young art curator. Not yet
30 years old, after schooling and experiences in New York, Florence, London LIGHT DEFINES THE SPACES OF THE NEW BULGARI RESORT
and Geneva she has returned to Russia, focusing on curating and collecting IN DUBAI, WHERE ROMAN CLASSICISM MEETS THE MIDDLE EAST.
contemporary art. This background has been fundamental in the orien- words ELENA DALLORSO – photos MASSIMO LISTRI
tation, with Sawaya, of a spirit of “loft living”, chic but never ostentatious.
Sawaya explains: «We worked on multiple levels, and light was one of them. The term oasis is no longer banal, in this case. Because the new Bulgari
Another theme was circulation, creating fluid, unencumbered routes, as in Resort Dubai opened on 7 December on the island of Jumeira Bay (artifi-
an industrial setting, though the original flat was much more traditional cial, in the form of a seahorse) is a hotel, a residential complex, but also a
in its layout. The spaces of transition play an important role. The kitchen beach, marina and yacht club. A true community, in short, designed – like
is open, as in contemporary western homes, making food preparation a all the Bulgari Hotels and Resorts – by the studio Antonio Citterio Patricia
convivial pleasure. The ventilation conduits are left visible in the living area, Viel and Partners. Mediterranean style in the Persian Gulf, mixing art and
and their metal surface becomes a decorative motif. A bookcase occupies nature. The buildings reflect all the monumental classicism of the Mai-
an entire section of the living room, with a sliding ladder as in a warehouse. son: Carrara marble, Vicenza stone, mosaics, black marble from Mongolia,
A French bench from the 1980s, in iron covered with heavy brown leather, perforated bronze. Alongside the brands of design Made in Italy, like Flos,
peeks out from behind the sofa». The materials are simple: natural wood Maxalto, Flexform, and custom crafted pieces. The resort boasts 101 rooms
floors, a gray pastel coating for the ceilings. The relaxing tonal harmony sets and suites in the hotel, and 20 villas of 5 types, including the Bulgari Villa
off the furnishings, which combine custom creations, signature design piec- of 540 square meters, all with private pools. The spa has 8 treatment rooms
es and contemporary art. A mixture of understatement and substance, never and a large indoor pool facing the sea. The same architectural language
seeking special effects for their own sake. Is this the new Russian taste? continues in the interiors: large windows, teak, marble, mosaics. The mari-
na can host 50 yachts (with anchorage permits for superyachts in the bay),
while the Yacht Club offers a restaurant and the brand’s first children’s club.
p.128 Blue and beyond «After our opening in Beijing, this project in Dubai represents anoth-
er unique opportunity», says Silvio Ursini, Bulgari Group Executive
IN THE TRENDY SENTIER DISTRICT OF A CHANGING PARIS, THE Vice-President of the Bulgari Hotels & Resorts division. «Not just a hotel
ULTRAMARINE BLUE OF THE WALLS OF THE LIVING AREA BECOMES but a whole village, totally designed, from the layout to the architecture,
THE STARTING POINT FOR A DRAMATIC DOMESTIC SETTING PACED the manhole covers to the street lamps. The design solutions are typical of
BY A SERIES OF AVANT-GARDE DESIGN EPISODES. our hotels, but in this case they have been interpreted for the Middle East.
Avoiding the usual clichés».
words ANA CARDINALE – photos LUIS RIDAO
The classical citations range from the materials to the solid crystal chan-
The Sentier neighborhood in Paris, in the 2nd arrondissement, is associ- deliers in the ballroom of the Yacht Club, which cast the shadow of the
ated with prêt-à-porter, fabric wholesalers and publishing houses. Fabrice 8-pointed star symbol of the Bulgari brand, also seen in the decorative motif
Ausset, architect and artist, has chosen this zone for his “Galerie Studiolo”, of the carpeting. Magnificence, luxury, but also intimacy, the sensation
an apartment, an architecture studio and an art gallery all at the same time. of being right at home, thanks to impeccable interior design. THE END

ARCHITECTURAL DIGEST ¥ ITALIA 159


AD. INDIRIZZI

DISCOVERIES da pag. 33:


ARTCURIAL, artcurial.com; BONHAMS, bonhams.com; CHRISTIE’S, christies.com;
ETHIMO, ethimo.com; FENDI, fendi.com; JAEGER-LECOULTRE, jaeger-lecoultre.
com; LECLERE, leclere-mdv.com; MAISON&OBJET, maison-objet.com; PALAZZETTI, Condé Nast International
palazzetti.it; PHILLIPS, phillips.com; ROSSANA ORLANDI, rossanaorlandi.com;
Chairman and Chief Executive: Jonathan Newhouse
SCAVOLINI, scavolini.com; SOTHEBY’S, sothebys.com; ZENITH, zenith-watches.com. President: Wolfgang Blau
Executive Vice President: James Woolhouse
PORTFOLIO da pag. 63:
The Condé Nast International Group of Brands includes:
AGENA, agenagroup.it; ANNAMARIA ALOIS, annamariaalois.it; CASAMANCE,
casamance.com; CHRISTIAN FISCHBACHER, fischbacher.com/it; DEDAR, dedar. UK
com; OSBORNE & LITTLE, osborneandlittle.com; PIERRE FREY, pierrefrey.com; Vogue, House & Garden, Brides, Tatler, The World of Interiors, GQ, Vanity Fair,
Condé Nast Traveller, Glamour, Condé Nast Johansens, GQ Style, Love, Wired,
RALPH LAUREN HOME, ralphlaurenhome.com; RUBELLI, rubelli.com/it; SAHCO, Condé Nast College of Fashion & Design, Ars Technica
sahco.com; ZIMMER+ROHDE, zimmer-rohde.com.
France
Vogue, Vogue Hommes, AD, Glamour, Vogue Collections, GQ, AD Collector,
FOCUS da pag. 75: Vanity Fair, GQ Le Manuel du Style, Glamour Style
ANKER BAK, ankerspoint.com; ANNIBALE COLOMBO, annibalecolombo.com;
Italy
ARKETIPO FIRENZE, arketipo.com; ARTEMIDE, artemide.it; BAXTER, baxter.it; Vogue, Glamour, AD, Condé Nast Traveller, GQ, Vanity Fair, Wired, La Cucina Italiana
B&B ITALIA, bebitalia.com/it; BENE, bene.com; BLA STATION, blastation.com;
Germany
BONALDO, bonaldo.it; BROKIS, brokis.cz; CARL HANSEN, carlhansen.com; Vogue, GQ, AD, Glamour, GQ Style, Wired
DESIGNREPUBLIC, designrepublic.com/it; FLEXFORM, flexform.it; FLOS, flos.
com; FLOU, flou.it; FRAG, frag.it; FRATELLI BOFFI, fratelliboffi.it; FREDERICIA Spain
Vogue, GQ, Vogue Novias, Vogue Niños, Condé Nast Traveler, Vogue Colecciones, Vogue Belleza,
FURNITURE, fredericia.com; FRITZ HANSEN, fritzhansen.com; GANDIA BLASCO, Glamour, AD, Vanity Fair
gandiablasco.com/it; GEBRÜDER THONET, gebruederthonetvienna.com; HAAPO,
haapo.at/it; HAESTENS, hastens.com/it; IITTALA, iittala.com; JULIA LANDSIEDL, Japan
Vogue, GQ, Vogue Girl, Wired, Vogue Wedding
jeplus.at; KARMAN, karmanitalia.it; MATER, materdesign.com; MATTEO NUNZIATI,
matteonunziati.com; MC SELVINI, mcselvini.it; MDF ITALIA, mdfitalia.com/it; Taiwan
Vogue, GQ, Interculture
MOGG, mogg.it; MOHR POLSTER mohrpolster.at; NORMANN COPENHAGEN
normann-copenhagen.com; PALAZZETTI, palazzetti.it; PHILIPP BRUNI, philippbruni. Mexico and Latin America
com; PÜHRINGER, puehringer.at; ROCHE BOBOIS, roche-bobois.com/it; Vogue Mexico and Latin America, Glamour Mexico, AD Mexico, GQ Mexico and Latin America,
Vanity Fair Mexico
ROTALIANA, rotaliana.com; TACCHINI EDIZIONI tacchini.it; THOMAS REITINGER,
thomas-reitinger.at; VERPAN, verpan.com; VISIONNAIRE, visionnaire-home.com/ India
Vogue, GQ, Condé Nast Traveller, AD
it; VIFA HELSINKI, vifa.dk; ZILIO, zilio.it.
Published under Joint Venture:
BACKSTAGE da pag. 142: Brazil: Vogue, Casa Vogue, GQ, Glamour
AQUACREATIONS, aquagallery.com; ARTIFORT, artifort.com; CITCO, citco. Russia: Vogue, GQ, AD, Glamour, GQ Style, Tatler, Glamour Style Book
it; EMMEMOBILI, emmemobili.it; ESSENTIAL, essentialhome.eu; FORNASETTI,
Published under License or Copyright Cooperation:
fornasetti.com; KARTELL, kartell.com/it; KNOLL INTERNATIONAL, knoll-int.com; Australia: Vogue, Vogue Living, GQ
MATTEO THUN, matteothun.com; RALPH LAUREN HOME, ralphlaurenhome.com; Bulgaria: Glamour
ROSSI DI ALBIZZATE, rossidialbizzate.it. China: Vogue, AD, Condé Nast Traveler, GQ, GQ Style, Brides, Condé Nast Center
of Fashion & Design, Vogue Me
Czech Republic and Slovakia: La Cucina Italiana
STORIE da pag. 145: Hungary: Glamour
Iceland: Glamour
ELITIS, elitis.fr ; FRITZ HANSEN, fritzhansen.com Korea: Vogue, GQ, Allure, W
Middle East: Vogue, Condé Nast Traveller, AD, Vogue Café at The Dubai Mall
Poland: Glamour
Servizio Abbonamenti Per informazioni, reclami o per qualsiasi necessità, si prega di telefonare Portugal: Vogue, GQ
al n.199.133.199*, oppure inviare un fax al n.199.144.199. Indirizzo e-mail: abbonati@condenast.it. Romania: Glamour
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il costo della chiamata per i telefoni fissi da tutta Italia è di 11,88 centesimi di euro al minuto + IVA e senza Russia: Vogue Café Moscow, Tatler Club Moscow
scatto alla risposta. Per le chiamate da cellulare i costi sono legati all’operatore utilizzato. South Africa: House & Garden, GQ, Glamour, House & Garden Gourmet, GQ Style, Glamour Hair
The Netherlands: Vogue, Glamour, Vogue The Book, Vogue Man, Vogue Living
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referred to 1-year subscription. Condé Nast USA
President and Chief Executive Officer: Robert A. Sauerberg, Jr.
EUROPE AND AFRICA/AMERICA Artistic Director: Anna Wintour
MAGAZINE ISSUES MEDIT. COUNTRIES
PER YEAR ASIA/AUSTRALIA
(ORDINARY MAIL) (AIR MAIL)
Vogue, Vanity Fair, Glamour, Brides, Self, GQ, GQ Style, The New Yorker,
AD 11 € 80,00 € 135,00 Condé Nast Traveler, Allure, AD, Bon Appétit, Epicurious, Wired, W, Golf Digest, Golf World,
Teen Vogue, Ars Technica, The Scene, Pitchfork, Backchannel
GQ 10 € 52,00 € 82,00
TRAVELLER 4 € 25,00 € 35,00
GLAMOUR 11 € 58,00 € 74,00 Direttore Responsabile: Ettore Mocchetti. Copyright © 2018 per le Edizioni Condé Nast. Registrazione del Tribunale di Milano
VOGUE ITALIA 12 € 87,00 € 157,00 n. 98 del 7.3.1981. La Edizioni Condé Nast S.p.A. è iscritta nel Registro degli Operatori di Comunicazione con il numero 6571.
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VANITY FAIR 49 € 175,00 € 241,00 SO.DI.P. “Angelo Patuzzi” S.p.A. via Bettola 18, 20092 Cinisello Balsamo (Mi), tel. 02660301, fax 0266030320. Distribuzione Estero
LA CUCINA ITALIANA 12 € 88,00 € 130,00 Sole Agent for Distribution Abroad A.I.E. - Agenzia Italiana di Esportazione SpA, via Manzoni 12, 20089 Rozzano (Milano)
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