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9 771123 971072
Inventare
la casa
NEW PARIS STYLE
Dalla capitale
francese arriva
l’eclettismo
cosmopolita
R&D Manager
14 - 17 January 2017
DOMOTEX Visit us at
Hall 4 Stand C31
S I T A P. I T
Photography by Andrea Ferrari
www.dedar.com
Editoriale.
Un’esperienza unica. a destra:
Ettore Mocchetti, direttore di AD
(a sinistra), con John Baldessari,
vulcanico esponente dell’Arte
Concettuale e uno dei grandi
protagonisti della scena artistica
mondiale. «Incontrarlo ad Art Basel
P
Miami Beach, dove ha presentato
la sua Bmw Art Car, è stata
un'esperienza galvanizzante,
unica», ha confidato Mocchetti.
SOMMARIO.
«Alcuni sostengono che le case sono fatte di muri, io dico
che sono fatte di finestre».
FRIEDENSREICH HUNDERTWASSER
50 58 38 36 75 75
DIG E S T.
33 START — Un appartamento di LONDR A dove
l’esotismo si colora di un’elegante teatralità. 58 BR AND — La riuscita sinergia tra GERVASONI
e Paola Navone, art director del marchio.
136 104
88 120
STORIE .
153 GLI SPAZI DEL DESIDERIO — A Barcellona un’esposizione
fa il punto su ARCHITETTUR A E SESSUALITÀ .
BACK STAGE .
150 DENTRO AD — Curiosità, approfondimenti,
novità, commenti, anteprime: cercando
suggestioni e ispirazioni dietro le quinte
del numero di GENNAIO .
FR ANCESCA ANICHINI
È nata e abita con orgoglio a
Firenze, dove fin dall’infanzia vive
in simbiosi con una Polaroid
e la camera oscura. Oggi fotografa
in Italia e in altri Paesi, anche
OLIMPIA ORSINI come fotoreporter.
Scenografa, e arredatrice d’interni,
si occupa dell’interior design dalla
progettazione alla decorazione. Una mostra di fotografia da
Le piace «trasformare la casa non perdere nel 2017? «Senza
in un piccolo nido dello spirito». dubbio quella di Alex Webb a
Tucson, La Calle. Photographs
from Mexico. Immagini
Un negozio di antiquariato
colorate, complesse, dense
e interior che lei ama in
di luci ed emozioni».
particolare? «Per pezzi
davvero originali, One Piece
Contemporary Art in via
Margutta 53 b a Roma».
ANTOINE
BAR ALHE
GIANNI BASSO Specializzato in Storia al
Dal 1978, per più di un decennio, Sotheby’s Institute of Art
immortala i grandi concerti di musica di Londra, ha lavorato per
rock. Nel 1989 fonda l’agenzia gallerie e musei in tutto il
fotografica Vega MG, che si occupa mondo prima di tornare
di fotografia d’architettura d’interni. alla fotografia, suo primo
amore. Collabora, tra gli
altri, con AD, The World
Un’architettura contemporanea a of Interiors, Elle Decor.
Parigi? «Il mio edificio preferito
è il Centre Pompidou di Renzo Piano
Lo stile che predilige
e Richard Rogers: lo considero molto
in una casa? «Sono
più moderno di altri edifici realizzati
di gusti scandinavi,
negli ultimi 20 anni».
minimalista, colori
chiari, un po’ d’arte
DONATELLA VERSACE contemporanea e
oggetti e tessuti etnici.
FRANCESCA ANICHINI. RAHI REZVANI
Q U A L I T Y I S O U R B U S I N E S S P L A N
Direttore Responsabile
ETTORE MOCCHETTI
Art Director
GIUSEPPE PINI Caporedattore
Attualità
MARIO GEROSA Caporedattore, RUBEN MODIGLIANI Caporedattore
ELENA DALLORSO Caposervizio, ALESSANDRA VALLI Caposervizio
Impaginazione
FRANCESCA MARINO Vice Caposervizio,
MICHELA BUZZONI, MARGHERITA CARRARA
Segreteria di Redazione
MARIA GRAZIA CECCONELLO Responsabile, FEDERICA CLARI Photo editing
Project Consultant
RICCARDO BIANCHI
New York
CHRISTINA NICASTRI Segreteria e Redazione
Parigi
FRANÇOISE GUITTARD Segreteria e Redazione
Hanno collaborato:
SONIA S. BRAGA, FABRIZIA CARACCIOLO interiors consultant, PAOLO MATTEO COZZI, NICOLETTA DEL BUONO,
FIAMMETTA FADDA, UMBERTA GENTA, GIAMPIERO NEGRETTI,
GLORIA PASQUINELLI, GAIA PASSI, BERNARDO RIZZATO, FRANCESCA VINCI.
DAVIDE BASSOLI elaborazione fotografica, STUDIO DIWA revisione testi, STEPHEN PICCOLO traduzioni.
Fotografie di:
FRANCESCA ANICHINI, ANTOINE BARALHÉ/PHOTODEPARTMENTS, GIORGIO BARONI, GIANNI BASSO/VEGAMG, GIANNI
FRANCHELLUCCI, MASSIMO LISTRI, DAVIDE LOVATTI, LUKE WHITE/PHOTODEPARTMENTS.
Sede: 20121 Milano, piazza Castello 27 - tel. 0285611 - fax 028055716. Padova, via degli Zabarella 113 - tel. 0498455777 - fax
19- 23 January 2017 0498455700. Bologna, via Carlo Farini 13, Palazzo Zambeccari - tel. 0512750147 - fax 051222099 - Firenze, via Jacopo Nardi 6
- tel. 0552638789 - fax 0552009540. Roma, via C. Monteverdi 20 - tel. 0684046415 - fax 068079249. Parigi, 4 place du Palais
Atelier Visconti Bourbon - 75007 Paris - tel. 00331-44117885 - fax 00331-45569213. New York, 125 Park avenue suite 2511 - New York NY 10017
- tel. 212-3808236 - fax 212-7867572. Barcellona, Passeig de Gràcia 8/10, 3° 1a - 08007 Barcelona - tel. 0034932160161 - fax
4, Rue Visconti - Paris 0034933427041. Monaco di Baviera, Eierwiese 5b - 82031 Grünwald - Deutschland - tel. 0049-89-21578970 - fax 0049-89-21578973.
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Besana Moquette srl Via Europa, 51/53 23846 Garbagnate Monastero (LC)
ARTE. DESIGN. ICONE. PERCORSI. ASTE. OGGETTI. IDEE. TALENTI.
DIGEST.
ALLA MODA.
Mei Lian
e David Carter.
Accanto al camino
di Chesney’s,
una poltroncina
Monsieur T
realizzata da
Munna. Le lettere
incorniciate
sono d’epoca
vittoriana. Tappeto
Bloom di Riviere.
DAVIDE LOVATTI/LIVING INSIDE
D I G E S T.
Una tranquilla
teatralità
Un elegante esotismo valorizza
la calda atmosfera familiare
di un appartamento di LONDRA .
FOTO: DAVIDE LOVATTI/LIVING INSIDE. PRODUZIONE: CRISTINA GIMENEZ
D
avid Carter è un illusionista del design: le sue
creazioni, come trucchi di magia, hanno il potere
di risvegliare il lato più romantico delle persone
lasciando tutti a bocca aperta. L’interior designer,
che nel 2009 ha fondato il celebre boutique hotel londinese
40 Winks, prediletto da artisti e creativi, usa la fantasia come
antidoto alla noia della quotidianità. Per lui «l’interior design,
come la grande letteratura, la musica e l’arte, dovrebbe essere
un’esperienza catartica, in grado di risvegliare i sensi e di farci
vedere il mondo, e noi stessi, in una diversa prospettiva». Di
recente Carter ha firmato gli interni di un elegante palazzo di
fine Ottocento nel quartiere di Islington, nel Nord di Londra.
La proprietaria, Mei Lian, è un avvocato di successo nella
“ L’INTERIOR DESIGN,
COME LA GRANDE
LETTERATURA,
LA MUSICA E L’ARTE,
DOVREBBE ESSERE
UN’ESPERIENZA
“
CATARTICA.
35
D I G E S T.
SCELTI A PARIGI
I talenti internazionali e le novità della decorazione,
sotto il cielo della Ville Lumière: ricco di proposte
l’appuntamento con le tendenze di MAISON&OBJET.
2
di ALESSANDR A VALLI
WHO’S WHO
Pierre Charpin:
frequenta l’École
MORGANE LE GALL. PIERRE ANTOINE. FABRICE GOUSSET. GRAHAM PEARSON. JONATHAN MIDDLETON. ALBERTO LAMBACK. TOM COCKRAM
Nationale Supérieure
d’Art de Bourges, e lavora
1 a Milano, con il Gruppo
Memphis. Dal 1990,
si consacra al design
domestico. Collabora con
marchi internazionali;
e insegna design e arte
in Francia e Svizzera.
7
5
WHO’S WHO
Studio Swine, fondato da Azusa Murakami e Alex Groves:
tra arte, design e filmografia, il duo ha approfondito i temi legati alle
identità regionali e al recupero e tutela delle risorse in epoca
di globalizzazione, creando oggetti decorativi dall’allure preziosa.
WHO’S WHO
John Booth, originario della
contea di Cumbria, nel
nord-ovest dell’Inghilterra,
ha frequentato la scuola d’arte
londinese Central Saint
Martins. È illustratore di moda,
ceramista e designer tessile: i suoi
lavori sono esplosioni di colore.
Mannequin su ruote
Un design che coniuga eleganza e aggressività: DS E-TENSE
è la fuoriserie del domani secondo Citroën. Un’auto da supereroi!
La sportiva DS E-Tense è l’elettrica che anticipa le forme del l’anima hi-tech interpretata da plancia con parti in metallo,
car design che verrà secondo DS, il marchio spin-off di Ci- strumentazione digitale con schermo da 12” e display touch da
troën: 4,72 metri di lunghezza con tanto cofano proteso in 10”. Il perimetro stilistico è acceso, con efficace effetto grafico,
avanti come vuole l’archetipo della fuoriserie, nemmeno 1,30 dagli inediti fanali Active Led Vision con controllo attivo che
m di altezza per “sentire” la strada forando modifica il fascio di luce secondo strada, meteo e velocità.
l’aria, questa concept futurista inte- Il motore? Ovviamente a emissioni zero, con 402 cavalli di
gra gli eleganti stilemi DS con ele- potenza, oltre 300 chilometri d’autonomia e 250 all’ora di
menti nuovi e aggressivi. Nella velocità massima; le batterie al litio sono incastonate nella
silhouette da mannequin parte più bassa del telaio monoscocca in fibra di carbonio,
manca il lunotto ma ci sono così da ottimizzare assetto e distribuzione delle masse,
un volume posteriore assai oltre a contenere il peso totale in 1.800 chilogrammi.
atletico e la divertente ver-
niciatura Green Ametrine.
L’abitacolo si cuce addosso
dettagli di stampo artigianale
come, per esempio, la decorazio-
ne guilloché, che serve a bilanciare
GR AN PREMIO
DS E-Tense è stata eletta l’auto più bella
del Concorso di Eleganza di Chantilly Arts
COURTESY CITROËN
RINFRES C AT I CO N G R O H E B LU E H O M E
Un’innovazione intelligente che trasforma la semplice acqua in puro piacere dissetante. Come
preferisci la tua acqua: naturale leggermente frizzante o frizzante? È questione di gusti. GROHE Blue
Home è un miscelatore da cucina che integra un sistema semplice e intuitivo che migliora il gusto
dell’acqua con un semplice tocco. L’acqua è finalmente libera da tutti i contenitori, finalmente libera di
essere gustata nella sua purezza. www.grohe.it
D I G E S T.
Ritorno
alla
natura
ZOÉ OUVRIER crea pannelli e paraventi
partendo da un foglio di compensato per
rievocare l’albero che un tempo era stato.
Riportando in superficie la sua anima.
di RUBEN MODIGLIANI
WHO’S WHO
Zoé Ouvrier ha studiato all’École nationale
supérieure des beaux-arts di Parigi, dove ha
conseguito il diploma nel 2002. La sua
prima mostra è stata nel 2005. Ha realizzato
installazioni permanenti a Londra, Seul,
Tokyo e Courchevel. Al legno inciso e
dipinto, suo materiale di partenza, si sono
aggiunte la foglia d’oro e d’argento.
Il mondo di Zoé Ouvrier è fatto di alberi: quelli che disegna su FLORIAN FLEINEFENN. LOIC LAUTARO. PHILIP PROVITY. ZOÉ OUVRIER
2 3
diventa il fulcro di una ricerca creativa dai riflessi filosofici: «Il dell’incidere viene investito anche di una valenza simbolica: il
mio desiderio era fare giustizia: quello che era stato un albero corpo del legno torna alla luce, le sue irregolarità raccontano
veniva venduto come un materiale industriale, piatto. Con il una storia unica. Ma non è solo questo. «È un modo di parlare
mio lavoro volevo ridargli vita, movimento, volume, tridimen- anche delle cicatrici che lasciamo, della fossilizzazione», conti-
sionalità. Volevo riportare alla luce la sua bellezza». Una visione nua l’artista. «Ma anche della matrice femminile della natura,
piena di poesia che si ricollega al percorso di questa artista: nata affascinante e meravigliosa, che si moltiplica in continuazione
nei dintorni di Montpellier («In una zona dove la terra è dura in modi sempre diversi. Un’altra ispirazione potente è la scienza:
e secca», dice), è cresciuta imparando a conoscere e ad amare mi affascina». Nascono così opere dall’immagine rarefatta e di
la natura. «La mia ispirazione viene da una serie di ricordi», grande fascino, spesso realizzate su ordinazione e per contesti
prosegue. «Sassi, semi, l’odore delle pietre in un sentiero in spettacolari: tra le creazioni più recenti, per esempio, ci sono
pieno sole. Ma anche dai miei genitori, sognatori e viaggiatori. l’intera sala da pranzo di una casa a New York, ispirata alle
Dal ricordo degli oggetti africani che erano in casa, dagli ani- stagioni; oppure un intervento su un mobile alto quattro metri
mali che amo profondamente... Un cocktail di emozioni». Il suo disegnato per l’Hotel Crillon, il leggendario albergo parigino,
lavoro è una sintesi distillata di queste esperienze, dove l’atto la cui riapertura è prevista per quest’anno.
di GIAMPIERO NEGRETTI
All’inizio fu solo Cosmograph, ma poco dopo, negli anni ’60, gli del 1965, con la lunetta in plexiglas. Nel modello attuale, però, la
venne affiancato il nome Daytona per sottolineare la vocazione del lunetta è in Cerachrom, un materiale ceramico in cui i numeri del
modello agli sport automobilistici, proprio come le gare che si tene- tachimetro sono scavati e ricoperti in platino. Con la cassa (40 mm)
vano a Daytona Beach. Il legame della Rolex con la pista americana e il bracciale in acciaio, l’orologio impiega un movimento di mani-
risaliva però agli anni ’30, quando Sir Malcolm Campbell – uno fattura a carica automatica: il calibro 4130, con spirale amagnetica,
dei primissimi testimonial dell’azienda – cominciò a migliorare i bilanciere a inerzia variabile e innesto verticale del cronografo. Un
record di velocità su terra a bordo del suo Blue Bird. Agli inizi quasi movimento di ultima generazione che ha permesso la certificazione
snobbato dal pubblico e poi divenuto dell’orologio come Cronometro superlativo, ovvero con un errore di
ricercatissimo e protagonista delle marcia giornaliero tra i -2/+2 secondi. Impermeabile fino a 100 metri
aste di orologi d’epoca, il cronogra- e con il quadrante nero o bianco dai numeri e le lancette in oro bianco,
fo Daytona è ora disponibile in il modello si caratterizza anche per la possibilità dell’allungamento
una veste che ricorda la versione rapido del bracciale (fino a 5 mm): 11.550 euro.
STILE E DISCIPLINA
Ricorda un segnatempo militare il nuovo modello MONTBLANC . Questione di design.
Un riuscito accostamento tra due metalli diversi e un design di stile tipicamente militare
del passato. Appartiene alla collezione 1858 questo modello Dual Time con la cassa
(44 mm) in acciaio satinato e la lunetta e la corona in lega di bronzo. Con le lancette
stile cattedrale luminescenti, l’orologio ha un secondo fuso orario (la lancetta più corta)
e l’indicazione giorno/notte. Dotato di movimento automatico, ha un cinturino in vitello
44 anticato che ne completa l’aspetto vintage. Prezzo indicativo: 5.000 euro.
E X C L U S I V E L U X U RY
Sculture
d’arredo
I mobili e gli oggetti
di CHRISTOPHE CÔME ,
caratterizzati da una vena
neodéco, portano
nel mondo del design
l’ immaginario dei maestri
dell’arte plastica.
di SONIA S. BR AGA
WHO’S WHO
Nato a Saint-Lô in
Ascendenze. a sinistra: Disc Normandia, Christophe
cabinet di Christophe Côme, Côme, art designer, vive
2014. Acciaio e vetro, 173 cm. e lavora a Parigi. Dal 2006
di altezza. in alto a destra: è rappresentato da Cristina
Pyramid Cabinet di Grajales Gallery, con base
Christophe Côme, 2014.
a New York, che è il suo
Acciaio e vetro con foglia
d’argento ossidata, rivenditore esclusivo. Alcuni
81 cm di altezza. in basso: suoi pezzi fanno parte
dettaglio di uno specchio. della collezione del Museu do
Design e da Moda di Lisbona
e del Corning Museum
of Glass. L’anno scorso ha
Nella galassia del design francese contemporaneo quel- esposto a Design Miami
la di Christophe Côme, classe 1965, è la storia di un in- e a Roma, a Palazzo Farnese,
terprete d’eccezione del mobile d’arte. La sua avventura in occasione della rassegna
creativa inizia nello studio dello scultore Louis Derbré: Design@Farnese.
«Un apprendistato fondamentale per educare la mano e
padroneggiare tutte le tecniche di fusione e lavorazione del
bronzo». Oggi, nel suo atelier parigino a due passi da Place
de la Nation, forgia, salda e leviga i metalli secondo uno variazioni su un tema», definisce gli accenti luministici e
stile lineare e sintetico, di grande rilievo plastico: l’essen- di recente ha unito la ricerca sul carattere dei materiali
zialità dei volumi è ritmata da ornamenti in vetro, cristallo, alle potenzialità espressive del colore, sperimentando l’uso
ceramica. Il gusto audace del dettaglio, gli accostamenti di ceramica smaltata e pietra lavica. Le ispirazioni? «So-
sofisticati, l’armonia delle geometrie vestono i suoi arredi no molteplici: una passeggiata en plein air, la natura, la
scultorei di un’eleganza neodéco, erede della grande tra- musica, la pittura e la scultura. Penso a Eduardo Chillida,
dizione delle arti decorative. Alchimista della materia, ha Alexander Calder, Barnett Newman, Léon Spilliaert, Denis
fatto della coincidenza degli opposti la sua cifra estetica: Laget». L’architetto Peter Marino, suo grande estimatore,
«Spesso l’esperienza matura sul campo, incontrando gli ha scelto alcune delle sue creazioni per arredare le boutique
artigiani nelle loro botteghe. È ciò che è accaduto quando Chanel, da Parigi a Shanghai. □
C. CÔME. JEAN-FRANÇOIS GATÉ
L’OASI
NASCOSTA
Tra Louvre e Opéra, schivando le strade
dello shopping, c’ è un nuovo hotel.
Con una BIBLIOTECA come lobby, un ristorante
& bar gourmet e una Spa dove il vero lusso
è la luce naturale. Un indirizzo da scoprire.
FRANCIS AMIAND
di RUBEN MODIGLIANI
A Parigi stanno spuntando nuovi hotel ovunque. Tanto che piastrelle di lava smaltata in nero». Stanze e suite sono tutte di-
tenere sott’occhio le inaugurazioni permette di scoprire angoli verse tra loro, arredate seguendo cinque diversi mood cromatici.
della città mai visti prima. E sorprendenti. Come rue Saint- Insieme al ristorante, l’altro cuore dell’hotel è la Spa: una piscina
Roch, strada quieta e silenziosa. Siamo nel primo arrondisse- affacciata sul giardino interno, un’area termale in mosaico nero,
ment, il cuore della Ville Lumière; l’Opéra, le Tuileries, il Louvre una piccola palestra. «L’idea è stata quella di creare uno spazio
sono a pochi passi. Ma sembra di essere in un paese. Al numero di relax anche per chi vive e lavora nella zona», prosegue Sarah
28, dietro una facciata che passa inosservata, asciutta e appena Lavoine. Lei stessa abita qui vicino, e il suo primo negozio è a
ingentilita dalle tipiche ringhiere floreali alle finestre, si apre pochi isolati di distanza. «In più, questo è il primo hotel che
un mondo: è quello di Le Roch, albergo 5 stelle e Spa. Il décor realizzo: questo progetto per me è stato come un bambino»,
è giocato su toni scuri, notturni: nero, verde petrolio, blu scuro scherza. Un bebè nato sotto una buona stella.
illuminati da tocchi di avorio e di rosa polvere.
Dalla lobby (in realtà una biblioteca con camino
e poltrone) si intravede il ristorante & bar, aperto
su un inatteso giardino interno e dal soffitto che
si apre in grandi oblò/lucernari. «Ho voluto cre-
are un’atmosfera non troppo da hotel: non “alla
moda”, senza tempo. Come una casa chic», spie-
ga Sarah Lavoine, che ha curato l’interior design.
«Ho giocato con dettagli eleganti: camini, velluti,
colori pastello che si stagliano sul nero, tonalità un
po’ osée. Il dettaglio chic? I caminetti rivestiti in
49
D I G E S T.
storytelling
Mentre a Londra sono di scena
le edizioni limitate di Banksy LE ALTRE ASTE
e Dubuffet, a Parigi si celebra 11 GENNAIO
il quindicesimo anniversario • CHRISTIE’S
di ARTCURIAL , le cui vendite sono 85 Old Brompton Road
Londra
concepite come racconti. Interiors
di UMBERTA GENTA
19 GENNAIO
• ARTCURIAL
Yacht Club de Monaco
Montecarlo
Orologi da collezione
19 GENNAIO
• SOTHEBY’S
34-35 New Bond Street
Londra
Of Royal and Noble
Descent
C’è un rinnovato interesse per
le opere d’arte in edizione limi- 25 GENNAIO
tata, protagoniste nella vendita • PIASA
118 rue du Faubourg
“Evening and Day Editions”,
Saint-Honoré, Parigi
in programma il 19 gennaio da Design
Phillips a Londra (30 Berkeley
Square). Tra i lotti da tener d’oc- 26 GENNAIO
chio Le Tétrascopique, una scultura • BONHAMS
di Jean Dubuffet (stima 29.000-40.000 580 Madison Avenue
euro) realizzata in 45 copie, e le serigrafie New York
Soup Can di Banksy e Mickey di Damien Hirst, Paesaggi marittimi
e arti decorative
anch’esse in edizioni numerate. In città, nello stesso giorno, è di scena da Bonhams
(Montpelier Street) “The Gentleman’s Library Sale”, che propone un mix di pezzi
26 GENNAIO
unici, tra cui Summer Afternoon, una scultura di Lin Sproule (8.300-11.900 euro).
• SWANN
Da Londra si passa a Parigi, dove Artcurial celebra il quindicesimo anniversario
104 East 25th Street
dalla fondazione. «Sviluppiamo aste che raccontano storie, fatte non soltanto di New York
oggetti meravigliosi, ma di scoperte, collegamenti tra epoche diverse e spunti di Alphonse Mucha
approfondimento», spiega Fabien Naudan, Vice Presidente di Artcurial e fondatore e maestri dell’Art
del dipartimento di Design della Maison, che detiene il record mondiale per il Nouveau: The Harry C.
Meyerhoff Collection
tavolo Trapèze di Jean Prouvé (1.241.300 euro). «Dopo Ron Arad, Marc Newson
e i maestri del design francese, i designer di tendenza sono gli scandinavi, con
Finn Juhl in testa. Tra i designer italiani, si nota un forte interesse per le lampade
di Gino Sarfatti». Tra le prossime sessioni di Artcurial, il 22 febbraio è prevista
l’asta della collezione di Alphonse Kann, che include un raro cucchiaino congolese
(30.000-40.000 euro), e un servizio di piatti in ceramica di Picasso, realizzato
nell’atelier Madoura di Vallauris (70.000-90.000 euro).
PESCI PICCOLI,
GRANDE ENERGIA
La sede parigina di PETITE FRITURE , editore di design.
Uno spazio pieno di idee e di stimoli, dove progettisti
e creativi lavorano nel segno dell’art de vivre.
Tra affreschi geometrici e oggetti pensati col sorriso.
di RUBEN MODIGLIANI
WHO’S WHO
Cresciuta tra Parigi e Darlington, in Gran Bretagna,
Amélie du Passage ha lavorato in comunicazione e
nel mondo dell’arte contemporanea. Nel 2009 fonda
Petite Friture, editore di design che oggi si avvale della
collaborazione di circa trenta progettisti internazionali.
GIANNI BASSO/VEGAMG
DALL’AEREO
ALLA VALIGIA.
E VICEVERSA
Nella Parigi più chic, un flagship store
fuori dal comune: motori, una sala video,
addirittura un VELIVOLO INTERO .
La dichiarazione d’amore di un grande
brand al mondo dell’aviazione.
di RUBEN MODIGLIANI
Parigi, 73 rue du Faubourg Saint-Honoré. L’indi- livolo prodotto dal ’19 al ’32. Il secondo livello
rizzo è prestigioso, i vicini di casa anche: l’Eliseo, dello store parigino infatti è dedicato proprio a
per esempio. Qui ha appena aperto il flagship questa avventura: qui i visitatori trovano una sala
store (800 mq totali, su cinque piani) di Rimo- di proiezione dove un film racconta la storia di
wa, l’azienda tedesca che produce le famose va- questo progetto; e, in uno spazio adiacente, una
ligie in alluminio ondulato, materiale derivato replica dell’apparecchio, che nella nuova versio-
dall’aviazione. Un mondo, quello dell’aria, che è la ne è ribattezzato Rimowa F13. Sono sulla stessa
passione di Dieter Morszeck, co-Ceo dell’azien- lunghezza d’onda anche i dettagli architettonici
da e terza generazione della famiglia fondatrice. dello spazio, come la scala che porta al secondo
Tanto da spingerlo in un’impresa commerciale livello, ispirata a quelle degli aerei. Per volare un
visionaria: la riedizione dello Junkers F13, ve- attimo, anche solo con la fantasia.
VIAGGIARE HIGH-TECH
L’etichetta del bagaglio da stiva? È diventata
digitale. È Rimowa Electronic Tag, un
HERVE ABBADIE
54
D I G E S T.
Souvenirs
de voyage
Parigi, Miami, Shanghai, la California
e l’India: VUITTON celebra l’arte
del viaggio attraverso gli scatti
di grandi fotografi di moda raccolte
in cinque nuovi travel book.
di GAIA PASSI
IN BIANCO E NERO
Fashion Eye è la nuova
collezione di travel book
firmata Louis Vuitton,
un viaggio alla scoperta
dei luoghi più belli
del mondo attraverso gli
scatti di grandi fotografi
JEANLOUP SIEFF
dia riunisce, per la prima volta, una serie di scatti L’arte del viaggio. a sinistra:
del fotografo americano Henry Clarke, realizzati una delle immagini
durante i suoi viaggi per l’edizione americana di di Parigi scattate da Jeanloup
Sieff e pubblicata nel volume
Vogue negli anni ’60. La collezione di travel book
Paris, travel book
celebra un altro grande fotografo del passato, il della collezione Fashion Eye
francese Guy Bourdin, che, recatosi a Miami sul di Louis Vuitton. in alto,
finire degli anni ’70 per Vogue e per Charles Jour- a sinistra: borsa Tote in canvas
dan, riuscì a immortalare la città con immagini monogram con stampa
sofisticate e glamour. Ogni luogo ha una storia Chapman Rhino. in alto, a destra:
da raccontare, ogni fotografo ha una storia da borsa Messenger MM in pelle
di struzzo beige. Entrambe
condividere.
fanno parte della collezione
Al viaggio è ispirata anche la collezione primave- uomo primavera-estate
ra-estate 2017 disegnata da Kim Jones: il direttore disegnata da Kim Jones per
creativo di Louis Vuitton Uomo rende omaggio Louis Vuitton. sopra: il pop-up
all’A frica attraverso complesse lavorazioni dei tes- store della Maison dedicato
suti, pelli esotiche e una serie di stampe di animali all’universo maschile, in via Fiori
realizzate insieme agli artisti Jake e Dinos Chap- Chiari 9 a Milano. Sarà aperto
dal 14 al 29 gennaio 2017.
man. La collezione sarà ospitata in esclusiva per
l’Italia nel primo pop-up store milanese di Louis
Vuitton (via Fiori Chiari 9), dal 14 al 29 gennaio. □
Aperti al mondo
Il sodalizio fra Paola Navone e Gervasoni: spirito cosmopolita
e versatilità della designer, art director del marchio, fra
i protagonisti, con l’ OUTDOOR , di Maison&Objet, a Parigi.
di ALESSANDR A VALLI
percorso domestico, simile a quello che si fa per arricchire gli ambienti di casa, e cittadina del mondo, attratta dalle
con pezzi accostabili tra loro ed evoluzioni su colori e tessuti. Le novità, per culture orientali, incarna ruoli diversi:
l’outdoor, sono attese a Maison&Objet, a Parigi: pezzi con materiali naturali architetto, art director, designer (per vari
e intrecci, adatti anche per gli interni. Aspettando il Salone di Milano. brand), insegnante, curatrice di eventi.
CIRCUITO D’AUTORE
In gennaio a PARIGI l’evento clou è Maison & Objet. Ma sono molte
le occasioni per una divagazione, tra antichità, fotografie e utopie di carta.
di SONIA S. BR AGA
fino al 26 febbraio
Da Sindbad il Marinaio a Marco Polo,
da Ibn Battuta a Vasco da Gama, la mostra
“Aventuriers des mers” è un viaggio da
Mille e una notte lungo le rotte commerciali
d’Oriente e d’Occidente. Tra gli oggetti,
antiche mappe e astrolabi, ori importati
dall’Africa, diamanti di Golconda (a lato,
bruciaprofumi, Siria o Egitto, XVII sec.).
ATTIMI FUGGENTI
Bibliothèque nationale de France
fino al 26 febbraio
Pone l’accento sull’art de vivre parigina la mostra
“La France d’Avedon”, che racconta l’affinità tra il
fotografo statunitense Richard Avedon (1923-
2004) e la Ville Lumière. Ne è un esempio Paris
Pursuit (sotto), un servizio di moda del 1959 con
Audrey Hepburn, Buster Keaton e Mel Ferrer.
fino al 26 marzo
Sarebbero piaciute agli utopisti francesi
dell’800 le città fantastiche create da
François Schuiten e Benoît Peeters,
maestri della letteratura disegnata, autori
della saga Les Cités Obscures. “Machines
à dessiner” ne illustra il procedimento
creativo attraverso un’ampia raccolta di
tavole grafiche (a lato, Les Naufrageurs).
fino al 26 marzo
fino al 29 gennaio
Un omaggio a Ludwig van Beethoven (sopra, il suo
cornetto acustico), ispirazione per molti artisti visivi.
Da Gustav Klimt, che a lui dedicò il fregio
del Palazzo della Secessione a Vienna, fino a Andy
Warhol. In mostra c’è pure un fumetto degli anni
’40 dedicato al compositore (in alto).
IL MARE DI FR ANCIA
Cité de l’architecture & du patrimoine
ARTE PER DUE
Musée d’art moderne fino al 12 febbraio
de la Ville de Paris Le spiagge francesi, i loro grandi
alberghi, casinò, porti turistici e resort,
fino al 26 sono i protagonisti di “Tous à la plage”.
febbraio Un itinerario tra le più famose località
balneari d’Oltralpe attraverso l’arte, il
Hanno fatto della loro
cinema, i rotocalchi e la moda. In mostra
vita un’opera d’arte
anche una collezione di costumi da bagno
e da oltre 25 anni
d’antan (a destra, Dolores Hawkins in
si esibiscono in coppia.
bikini, foto di Lionel Kazan, da Glamour).
Si chiamano Eva & Adele,
sono performer ante
litteram e per “You are
my biggest inspiration”
DI Maison & Objet, fiera di riferimento
portano in scena video
di arredo e lifestyle, si parla a p.38
e sculture, tra cui
Biographische Skulptur
no. 7 (sopra). ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 61
PORTFOLIO.
C’è stoffa
Le nuove collezioni di tessuti, tra arte, moda e natura, vestono
una selezione di sedute, vintage e di design:
suggestioni d’arredo in una residenza fiorentina.
servizio di
ALESSANDR A VALLI
E FR ANCA ROTTOLA
fotografie di MASSIMO LISTRI
TINTE CALDE. sotto: sulla sedia Pleine Lune (1.140 ¤) il tessuto policromo Pitaya, della collezione Maoming, ricamato su un jacquard di cotone, circa 250 ¤ al metro.
Drappeggiato, il tessuto Hanoi, sempre della collezione Maoming, disponibile in 11 colori, 137 ¤ al metro. Tutto di Pierre Frey.
PICCOLI PUNTI. pagina seguente: disegnata da Philippe Nigro per Hermès, la poltroncina Cabriolet in noce canaletto, rivestita in pelle Taurillon Essentiel
e tessuto Cheval pixel (7.200 ¤). Nella cornice, sempre di Hermès il tessuto in cotone e seta Perspective cavalière, disegno di Anamorphée: 519 ¤.
Arredi morbidi
e avvolgenti
si accendono con
tocchi di colori
vivaci.
TONI SOLARI. sopra: sulla sedia, il tessuto jacquard a motivi grafici, in lana e cotone, Bali, disponibile in 9 varianti di colore, 156 ¤ al metro. Drappeggiata sul
parafiamma del camino, il tessuto per tende Ischia dalla mano morbida e leggera, in viscosa. In 14 colori, costa 134 ¤ al metro. Sono prodotti da Sahco.
EFFETTO COCOON. pagina precedente: poltroncina realizzata con il tessuto Cosy, in misto cotone, motivo mélange, 113,96 ¤ al metro. Per il tendaggio, a destra,
dietro al busto, il tessuto damascato in seta e cotone Novecento, con disegni floreali stilizzati, 141,16 ¤ al metro. Tutto di Agena.
TOCCHI D’ORO. sotto: sulla poltroncina Grand Eaton di Donghia (4.100 ¤) che evoca fasti antichi, il lampasso dai motivi preziosi Roi Soleil di Rubelli, 260 ¤
al metro; a destra, sono invece drappeggiati i tessuti in tinta unita Mercurio, 162 ¤ al metro, sempre realizzati da Rubelli.
4
ISPIRAZIONE FASHION. pagina seguente: poltroncina rivestita con il tessuto Auriga di Dedar: un jacquard couture ignifugo, con speciali filati creati ad hoc per
il marchio, 161,80 ¤ al metro; a terra, il tessuto con anelli metallici applicati a mano Too Cool, in tela di lino fiammata, 228,20 ¤ al metro, sempre di Dedar.
FOLIAGE. sopra: sul pouf, il tessuto Studio in lino, poliammide, viscosa e poliestere, disponibile in 25 varianti di colore, 95,89 ¤ al metro; dietro,
è drappeggiato il tessuto Paradisiaca, in puro cotone, realizzato in 3 varianti. Il prezzo è 132 ¤, tutto di Casamance.
A PROVA DI TUTTO. pagina precedente: sulla poltroncina Enjoy (costa 2.540 ¤, con questo rivestimento) il velluto Infinity Plus: lavabile, resistente, antimacchia:
169,75 € al metro. Di Zimmer+Rohde. Dietro, sulla destra, il tessuto Duomo di Ardecora by Zimmer+Rohde, in raso con ricami, 255,50 ¤ al metro.
IN GRIGIO. sotto: sulla poltroncina, velluto Poesia, della collezione Italia. È innovativo: sulla base jacquard, infatti, si applica la stampa digitale, ispirata a quadri
fiamminghi, 199 ¤ al metro. Appeso, Snow, un tendaggio morbido, in misto lana, con effetto lucido-opaco, 89 ¤ al metro. Tutto di Christian Fischbacher.
BLUE VELVET. pagina seguente: sul panchetto stile Savonarola di Chelini (2.390 ¤), il velluto turchese in cotone Mikado, 108 ¤ al metro; appoggiato, il tessuto in
viscosa, cotone e poliestere, dai riflessi intensi: è Iolanthe, il prezzo è 166 ¤ al metro; sono entrambi di Osborne & Little.
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UNA TENDENZA RACCONTATA ATTRAVERSO OGGETTI, STORIE E LUOGHI.
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FOCUS
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Beoplay A9 di Bang
& Olufsen, con una
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da Maurizio Pellizzoni,
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da Harrods, a Londra.
Da 2.500 ¤ circa.
ART AT HOME
Tra le mura domestiche, non solo pezzi unici e serie
in edizione limitata, tra design e scultura:
colori e soggetti cari ai maestri di ogni epoca
diventano i temi decorativi di arredi e accessori.
servizio a cura di NICOLETTA DEL BUONO e ALESSANDR A VALLI
ESTETICA DOMESTICA
E
ra il 1971 quando Dino Gavina (1922-2007), “il visionario del design”,
inventava Ultramobile, un modo per introdurre l’arte nelle case
attraverso gli arredi. «Ogni pezzo, dalla Magritta di Sabastian Matta
allo specchio di Man Ray», spiegava negli anni ’90, «era un’opera d’arte,
un multiplo illimitato. Ultramobile fu (ed è) una vera operazione artistica pensata
con lo scopo di fare entrare nelle case una presenza artistica che veniva venduta con
il ricarico di un mobile. Un quid d’autore che era un valore aggiunto per la casa. Per
i figli, per gli ospiti, per il futuro». Era come sempre in anticipo sui tempi, ma oggi
quella che allora sembrava un’illusione è una tendenza forte e riconosciuta. Quadri
celebri, sculture, fotogrammi di film, scenografie teatrali, architetture storiche
1 o loro dettagli, correnti estetiche vengono tradotti o semplicemente ispirano
mobili, lampade, ceramiche, collezioni di piastrelle, tappeti. Diventano la parte
creativa della decorazione di un’abitazione, suscitano emozione nel loro distaccarsi
espressivo dall’involucro, nel loro attrarre l’attenzione di chi abita, nell’arricchire
lo spazio domestico di una nota culturale leggera e ironica. Oltre che funzionale.
1 – Madia Ludwig
Diamond: Shine
Collection di Andrea
2
Parisio per Meridiani
Editions, prezzo
da definire. • 2 – Pouf
Soap di Gufram: capsule
collection Toiletpaper
di Maurizio Cattelan &
Pierpaolo Ferrari, 1.990 ¤.
3 – Mobile in acciaio
della serie limitata
Arcana, di Emmanuel
Babled Studio, 65.000 €.
4 – Seduta Estate della
serie Embroidery di Johan
Lindstén per Cappellini,
in frassino con schienale 4
a punto croce. 5.900 €.
3
CARLO LAVATORI
Medley Fauve,
Op e Pop
1 – Come un Fontana, il radiatore retroilluminato di Brem, elettrico
o ad acqua calda, 2.870 €. • 2 – Credenza Victor di Luigi Gorgoni per Roche
Bobois, in Daquacryl® (agglomerato rivestito in Pmma), componibile
a piacere. 4.910 €. • 3 – Reinterpreta una maschera tribale, la lampada da parete
della collezione Velum di Fendi Casa, con struttura in acciaio, finitura in ottone
e paralume in visone dégradé dagli inserti arancioni: i grafismi sono quelli iconici
della Maison. Da 5.500 €. • 4 – Ciotola in metallo smaltato I Love You della
collezione Toiletpaper, nata dalla collaborazione tra Seletti, Maurizio Cattelan
e Pierpaolo Ferrari. 18 €. • 5 – Vasi Incisi di Paolo Venini per Venini, in vetro
soffiato e lavorato a mano, successivamente inciso alla mola, da 2.250 €.
78 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA sopra: Magnetic Palette, Wycon Cosmetics con 15 refill, 61,50 €.
6 – Sedia Re-vive di Natuzzi, personalizzata dalla designer Camille Walala,
in occasione dell’ultimo London Design Festival, con motivi ispirati alla Puglia
e al Costruttivismo: è un pezzo unico. • 7 – Decori postmoderni-futuristi
dipinti a mano sul comò Cetonia firmato da Alessandro Mendini per Zanotta,
con maniglie in alluminio anodizzato e interni dei cassetti in legno laccato
grigio, 15.115 €. 8 – Di Licia Martelli, i piatti in ceramica Fiorile, con motivi
floreali che ricordano dipinti fauve e impressionisti. Da 18 €. • 9 – Tavolo
7
Marilyn di Rugiano, con decorazione pop a effetto collage. Da 10.130 €.
1 8
Gli indirizzi
delle aziende
si trovano
a pag. 168.
Visual Art
1 – Di Hermès, la lente d’ingrandimento composta da un cono
in ottone rivestito in taurillon fulvo e lente in vetro ottico
2 e ottone dorato. Costa 1.350 €. • 2 – Foulard La science
des rêves della collezione ispirata a Magritte, di Delvaux, 250 ¤.
3 – Cabinet Strata di Mattia Bonetti per Editions David Gill,
composto da lastre sfalsate di acciaio inossidabile, edizione
limitata, prezzo da definire. • 4 – Tavolino Monkey di Jaime
Hayon per BD Barcelona, costa circa 800 €. • 5 – Divano
Fylgrade, disegnato da CtrlZak per Jcp. Prezzo da definire.
DIALOGHI
Le opere di Laura Zeni interagiscono
con le raccolte della Galleria d’Arte
Moderna di Genova, con insoliti
INTRECCI D’ARTE .
2
Passwor(l)d: è curata da Fortunato
D’A mico e Maria Flora Giubilei e gioca
sull’ambiguità di questo termine,
togliendo, la “l”. L’artista, vicina al
mondo del design, apre un suggestivo
dialogo con i lavori dei Maestri
dell’800 e ’900, collocando all’interno
della Galleria d’A rte Moderna di
Genova sculture, opere pittoriche,
collage, disegni, installazioni. Fino al 5
12 febbraio.
a destra: si chiama
Radar la filiforme
creazione in ferro
di Laura Zeni. Alta
83 cm, costa 650 ¤.
SILVIA PAMPALLONA
Gli indirizzi
delle aziende
si trovano
a pag. 168.
Art-à-porter
3
1 – Lampada a soffitto Cloud di Oriano Favaretto per Cattelan
Italia: in cristallo iride con attacco in acciaio satinato, costa
309 ¤, a singolo pezzo. • 2 – Di Sam Baron per Secondome,
3
l’architettonico scrittoio Le Bureau de Paolo ha i cassetti
sfalsati asimmetricamente. Prezzo da definire. • 3 Tavolo-
scultura Palafitte di Cleto Munari, con piano in cristallo molato
e gambe cilindriche tinte nei colori della Laguna e delle case
di Murano. Da 6.500 €. • 4 – Di Carlo Moretti, in cristallo
di Murano bicolore, soffiato a bocca e rifinito a mano, i vasi Lopas
(1973) bianco; e Troncosfera Mini, color rosso arancio. 228 ¤.
LA NA TURA AI PIEDI
I temi cari a Paul GAUGUIN ornano con applicazioni
in pelle e vernice una collezione di accessori.
5 Gli indirizzi
delle aziende
si trovano
a pag. 168.
Folk astratto 4
1 – Iconica sedia Maui di Vico Magistretti
per Kartell, con disegni di Charles André: pezzo
unico, realizzata per l’evento “Kartell. The art of
living/Living with art” nel flagship store
del brand a Londra. • 2 – Tappeto Helix,
in lana e seta: dalla collezione Gianfranco Ferré
Exclusive Bespoke Rugs di Sahrai, prezzo
da definire. • 3 – Coordinato letto Circles
della collezione Fresh di Gabel, con copriletto,
trapunta, lenzuolo e federe. Da 67 € a 84 € .
4 – Scultura murale Pas-Pied-Peint, di Sandrine
Reverseau, Les Pieds sur la Table, 750 €.
3 AL FEMMINILE
Un pool di ARTISTE , per un gioiello speciale.
4
a destra: l’artista di strada Cyril
Kongo e l’RM 68-01 Tourbillon da
lui ideato per Richard Mille.
UN MURALE
7 AL POLSO
Macrocosmi e microcosmi: la STREET
ART entra nell’industria orologiera.
ASKO.COM ASKO.BSDSPA.IT
CASE.
Questo mese AD visita la casa di un interior designer e il coloratissimo
rifugio di un artista americano alle porte di PARIGI; scopre l’animo
contemporaneo di una dimora HAUSSMANNIANA; la townhouse NEWYORKESE
del meno minimalista degli stilisti; un belvedere moderno nel cuore antico
del MARAIS; una coreografia architettonica a SAINT-GERMAIN-DES-PRÉS; sempre
a Parigi, attraversa le molte stanze di un appartamento che si susseguono
come un RACCONTO. E, a DUBAI, entra nel nuovo hotel firmato da Versace.
A
lle porte di Parigi, giusto al limite del Un passato che mi è piaciuto: così ho deciso di acquistare
16esimo arrondissement (quello che le due strutture, un’unica proprietà, per riportarla all’antico
per tradizione è il più borghese e alto- splendore». Aggiungendoci un intervento dichiaratamente
locato di tutti), c’è uno strano edificio. contemporaneo, però: la struttura è stata raddoppiata, e gli
Jekyll & Hyde, verrebbe da pensare: interni radicalmente rivisti.
sopra una base tardo Ottocento, in- Il processo di trasformazione è stato lungo: dopo l’ac-
fatti, è posata una scatola in metallo quisto, nel 2003, si sono succeduti dieci anni di studi, di
e vetro. Due anime che più diverse è difficile per lo stesso richieste di permessi, di lavori. L’idea di mantenere la facciata
edificio. Il progetto è dell’architetto d’interni Joseph Karam, originale è stata una richiesta esplicita dell’amministrazione
nativo del Libano ma da lungo tempo stabilito in Francia, cittadina, e ha imposto specifici interventi strutturali; la
che ne ha fatto la sua abitazione. gabbia in metallo soprastante è
«Si tratta di due vecchie palaz- stata ispirata da edifici nelle vi-
zine che ho unito in un solo cor- cinanze. Il risultato è altamente
po», spiega. «Le ho viste per la spettacolare. Si entra in un sog-
prima volta nel 2003, derelitte, giorno di 50 metri quadri con
semidistrutte: uno spettacolo annessa sala da pranzo (altri 18
inusuale per quest’area della metri quadrati), con soffitti alti
città, dalle strade impeccabili. 6 metri. Tutto immerso nella
Il luogo mi ha colpito subito per luce che di giorno entra dalle
la sua identità forte nel contesto grandi vetrate, o in quella irrag-
urbano. Nel 19esimo secolo era- giata da una grande plafoniera
no il laboratorio di uno sculto- high tech, progettata apposita-
re, e negli anni successivi sono mente, che riempie lo spazio di
sempre appartenute ad artisti. un chiarore etereo («Una remi-
(segue a pagina 94)
VEGAMG
Contrapposizioni. qui sopra: la struttura dell’edificio, in metallo e vetro, contrasta con la facciata ottocentesca, la fascia più bassa. pagina
accanto:nel living, dall’altezza spettacolare, mobili in edizione limitata disegnati da Joseph Karam. La scultura a destra è di epoca romana.
93
Spazi a sorpresa. in questa pagina:
nella camera da letto padronale, la
testata del letto è un’intera parete
in quercia affumicata. La nuvola sul
soffitto ospita al suo interno un
televisore, che scende a comando.
pagina accanto, in alto: all’ingresso
niscenza del pavimento in vetro bianco di 2001: Odissea nello sovrastante, che si aprono in due quando la tv viene messa in
spazio», rivela Karam). Tonalità ultra-light sulle quali spiccano uso. E nella camera padronale un altro televisore, questa volta
l’ascensore che collega i vari piani, la scala in metallo che le si a soffitto, scende a comando da una nuvola stilizzata. Ma sono
avvolge intorno, le colossali travature metalliche che sostengono dettagli poco evidenti. Quello che invece colpisce l’attenzione
la struttura. «La gabbia dell’ascensore, nera come da tradizione è il mix degli arredi: sculture di epoca romana e ceramiche
haussmanniana, è la spina dorsale dell’edificio, le travi sono le antiche, mobili di artigianato mediorientali, armadi-scultura
sue ossa», prosegue l’architetto. «Volevo dare l’impressione che essenziali disegnati da Karam stesso. «Mi piace integrare i miei
ci fossero sempre state. La pelle di vetro della casa la fa diventare progetti nell’ambiente che li circonda», prosegue il padrone di
un organismo animato, dove le ombre sono funzionali quanto casa. «Per la facciata ho deciso una struttura metallica come
la luce perché rivelano le sue funzioni, come fanno i raggi X. E citazione del passato industriale di quest’area, al tempo stesso
dove c’è un organismo c’è magia. La casa in realtà è piena di mantenendo la vecchia facciata a testimonianza del passato.
meccanismi nascosti, congegni utili che fanno sì che funzioni Un mix molto contemporaneo. All’interno il processo creativo
a dovere». Tra questi ci sono il totem-tv del living, nascosto da è stato analogo: antichità di varie epoche accostate ad arte e
una doppia parete scorrevole con tanto di caminetto e quadro mobili contemporanei. Ho costruito questa casa a mia immagi-
Ciak,
si vive
Colori, oggetti, tele e sculture trasformano la casa
di un artista contemporaneo in un SET CINEMATOGRAFICO.
Dove «il superfluo è necessario per irrigare i sogni».
Titolo didascalia. a sinistra: sit ilissin rehenis apelis que nem dolor re, iderferspel eossima gnatem eserum net labo. Nam es perspid ignienia vid
qui ommos et quias vid que nonem aut haribus as quos ex etum evenest aborepr ovidige ntiandam nobitatiam doluptae ni sumendis ipsae
G
uardare la vita con ironia, fermare l’attimo ritrae Diana cacciatrice, che assieme ad altre sue creazioni decora
in movimento o inquadrare l’immagine in la parete giallo canarino. L’installazione Midnight Sun, l’opera
un equilibrio di forme e colori, inventare Naissance d’un sourire, oggetti originali disegnati dall’artista
con allegria. Sono questi i segreti del polie- per iconiche griffe, personalizzano lo spazio.
drico artista americano Hilton McConni- La poesia No News serigrafata sul tavolo e la console, splendi-
co. Nativo del Tennessee, dopo l’Harding di vasi rossi Daum, un dittico di Patrick Bourbon e una scultura
Academy di Memphis e la Southwest Uni- di Clémentine danno tono alla camera da pranzo, che attraverso
versity di Georgetown in Texas, nel 1966 si trasferisce a Parigi, una vetrata rivela un bel giardino curato, dove un leone di Ve-
alla Sorbonne. Diventa fotografo di moda e (segue a pagina 102)
pubblicità, ricercatissimo, e qui crea fiabe-
sche scenografie di 24 film, fino a vincere
un César per Lo specchio del desiderio di
Jean-Jacques Beineix. Disegna alta moda per
Jacques Heim e Saint Laurent e oggettistica
per Daum, Lanvin e Hermès, di cui diventa
anche direttore artistico. Riesce a imporre
iperbole ed eccessi negli anni ’80, mentre tut-
ti inneggiano al rigore funzionale, e incanta
con la sua inarrestabile fantasia.
Da anni, ormai, vive in una villa nascosta
nel verde a Bagnolet, nella periferia parigina,
divertendosi a cambiarne l’arredamento con
i suoi nuovi prototipi, tele e disegni. McCon-
nico, che si dichiara pittore autodidatta, un
visionario più che un intellettuale, e un poeta
che trasforma le immagini, ha bisogno di vi-
vere in una casa ottimista e ironica come lui.
E così gli ambienti diventano per l’artista dei
set dove giocare con mobili, oggetti e tessuti,
sempre tenendo il colore come imperativo.
Non mancano i coup de théâtre, come gli
inattesi drappeggi, il rimando di differenti
cromie, i ritratti giganti di piante e animali,
ripresi come in un fotogramma, e altre cu-
riosità di cui dice: «Il superfluo è necessario
per irrigare il sogno di cui non potremo mai
fare a meno».
Nel soggiorno, un divano grigio perla è ac-
costato a uno in velluto rosa shocking, tona-
lità ripresa anche nella tela in cui McConnico
Oggetti d’autore. pagina precedente: un altro angolo del soggiorno, dove spiccano alcuni quadri di Hilton McConnico,
cui si devono anche il divano in lino e seta grigio perla per Pleyel e la coppa sul tavolino, prodotta da Daum,
affiancata al vaso rosso di Murano di Lars Jansen. sopra: coffee table con base in resina, a forma di donna capovolta,
che sorregge il piano in cristallo, su cui poggiano un piatto zebrato e un vaso di Hilton McConnico per Formia.
Sopra il divano, un quadro raffigurante Diana Cacciatrice di Hilton McConnico e sulla destra un dipinto di Julien David.
103
Un elegante
appartamento
in un palazzo
della PARIGI
HAUSSMANNIANA
amalgama
alla concettualità
modernista
del progetto il senso
del vissuto
e la memoria
dell’originario
genius loci.
G
li storici e la vulgata sono per una volta ziale la sanità, i servizi idrici e fognari, la rete stradale e il traffico
concordi: la Rivoluzione francese del 1789 della capitale. Per soprappiù il Baron Haussmann intervenne
è stata uno degli eventi cardine della storia anche sull’aspetto estetico della città, demolendone intere zone
dell’umanità. La presa della Bastiglia, in fatiscenti per sostituirle con tre linee di ampi boulevard albera-
effetti, inaugurò un periodo di sconvolgi- ti e con una serie di “condomini Haussmann”, ossia caseggiati
menti sociali e politici epocali che porta- dall’aspetto elegante e lineare, progettati non già come unità
rono in Francia all’abolizione dei resti del immobiliari autonome – dunque con altezze e fronti sempre di-
feudalesimo, alla cancellazione dei privilegi di nobili e religiosi versi, lasciati all’estro personale – ma come insiemi architettonici
maturati nell’A ncien Régime, e al formarsi sulle macerie della omogenei, parti di un paesaggio unificato e armonico, dalla forte
monarchia di una società democratica e secolare. Meno di un continuità espressiva: il sogno di ogni urbanista “dirigista” qui
secolo dopo Parigi visse un’altra rivoluzione. In questo caso non peraltro attuatosi, per una volta, con esiti eccellenti.
politica, bensì urbanistica e architettonica. E a compierla non Fatta questa ampia digressione, la nostra storia ci porta ora
è il Terzo Stato, ma il capo della nazione in persona Napoleone proprio in uno di questi palazzi, nel centro di Parigi. Qui c’è una
III in compagnia del barone Georges Eugène Haussmann, più casa progettata dall’architetto persiano Alireza Razavi. Nato e
noto come le Baron. Insieme, tra il 1852 e il 1869, diedero vita a cresciuto a Teheran, Razavi, formatosi in architettura a Parigi e a
un colossale piano di opere pubbliche destinate, con l’impiego di Milano, ha ottenuto il suo master’s degree alla Columbia Univer-
migliaia e migliaia di lavoratori, a migliorare in misura sostan- sity di New York nel 1998. Esperienze variegate, eclettiche, che si
(segue a pagina 110)
Elogio della semplicità. pagina precedente e sopra: nel décor del soggiorno si incrociano molte ispirazioni.
L’antico tappeto persiano si confronta con i modernissimi faretti Ultra Twin Led di Delta Light,
il day bed Barcelona di Ludwig Mies van der Rohe (Knoll International) e le poltrone vintage scandinave
dialogano con il divano Arne di Antonio Citterio per B&B Italia: mediatore del “faccia a faccia”
è un tavolino vintage in vetro. La scultura sul camino è di Steen Ipsen (Galerie NeC). La grande litografia
a parete è opera dell’artista Christoph Ruckhäberle (1972) esponente della Nuova Scuola di Lipsia.
sono ripetute anche nell’attività professionale di architetto e in- l’area pranzo-cucina dove le due funzioni sono state unite in
terior designer. Razavi riassume così: «Mi considero un mosaico unico spazio che abbraccia anche il soggiorno: è il baricentro
culturale vivente, e per questo mi sento a casa nella maggior parte dell’appartamento. Soluzione in linea con la moderna sensibi-
dei luoghi dove mi trovo a vivere o solo a soggiornare. Quando lità dell’abitare. Aggiunge l’architetto: ÇAnche la luce ha una
progetto miro a non focalizzarmi su un unico punto, interesse parte importante. La disposizione planimetrica di soggiorno
o soluzione che sia. Preferisco affrontare il compito con mente e cucina è stata impostata su un asse est-ovest così da creare,
aperta, dando spazio al contesto, ascoltando la personalità del mediante l’illuminazione naturale, un senso di calore, un’at-
committente, cercando di esprimerla nell’articolazione del pro- mosfera molto emozionale continua e cangiante, a prescindere
getto. Il design è importante, ma l’esperienza umana che prende dal momento della giornataÈ.
vita dal processo di progettazione lo è ancora di più». Un approc- L’attenzione per il dettaglio si ritrova nell’arredamento mo-
cio che si manifesta in questa abitazione parigina di 230 metri derno e coloratissimo, quasi un omaggio alle cromie pure di
quadrati di superficie. ÇPer sistemarloÈ, spiega Razavi, Çci sono Picasso e del Neoplasticismo olandese. Un allestimento scenico
voluti sei mesi. Si tratta di un appartamento con oltre un secolo con classici del design e molta arte pop e astratta che si sposa
e mezzo di vita, perciò i punti critici da risolvere, soprattutto con il guscio architettonico dove ancora sono evidenti gli stilemi
da un punto di vista tecnico, erano molti. Però i proprietari, ai haussmanniani, in un gioco di contrasti e di contaminazioni che
quali mi lega una lunga amicizia, hanno ben presto compreso denota una sottile maîtrise del concetto di lusso. ÇIn architettura
e approvato il progetto e il suo spirito: davvero, dopo qualche il lusso è l’impercettibile presenza di un progettista che compone
scaramuccia su alcuni elementi che loro volevano preservare, non gli spazi per un dato uso in un dato tempo. È trasmettere, è dare
si è dovuto spendere gran tempo per convincerli a lasciarci fare. al committente lo stato dell’arte della propria carriera, offrirgli nel
D’altronde molti degli apparati decorativi più suggestivi erano progettare tutta la propria conoscenza ed esperienza, ciò che si è
ormai irreparabilmente danneggiatiÈ. maturato dai viaggi, dagli incontri, dalle lettureÈ. E qui sembre-
Al di là della decorazione, un ruolo fondamentale nell’in- rebbe di poter dire con una nota scherzosa e sdrammatizzante,
tervento è rivestito dal layout. Uno dei suoi centri nevralgici è Razavi ha dato davvero tutto questo e anche di più. FINE
Geometrie. in alto: una rilassante linearità domina nella camera padronale. A fianco del letto, lampade da parete Scar-led 1Fds di Trizo.
La testata, la libreria e le cabine armadio in legno d’Ungheria sono su progetto di Razavi. È vintage la scultura in terracotta.
pagina successiva: nel corridoio spicca una decorazione parietale ideata da Alireza Razavi. Le luci sono dissimulate nel controsoffitto.
Un sogno
da vivere
La casa di Philipp Plein a NEW YORK : una
townhouse vicino a Central Park. Con
arredi eclettici (spesso d’autore), materiali
sontuosi. E qualche tocco di magia.
PHOTODEPARTMENTS
114
ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 115
116 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA
«Rami in ottone e bronzo utilizzati come corrimano, come maniglie
per le porte: per portare nella casa l’atmosfera di Central Park».
portare l’atmosfera di Central Park, che è a poca distanza, den- Moltiplicazioni. sopra: affacciato sul retro, un salotto con le poltrone
tro la casa. Rami in ottone e bronzo che formano delle cortine, Barcelona di Mies van der Rohe (Knoll) e una parete in teak realizzata da
usati come corrimano, come maniglie per le porte (le ha rea- Wonderwall Studios su progetto di AquiliAlberg Architects. sotto: sopra il
lizzate un artista londinese). Poi ho voluto utilizzare tanti rive- tavolo XL in marmo un soffitto decorato da 600 elementi di selenite. Sedute
stimenti diversi: marmi, legni, ma anche molte carte da parati, S 64 di Marcel Breuer (Thonet). pagina precedente: per la cucina, soffitto con
ogni stanza ne ha una diversa. Ho cercato di dare un’atmosfera api e farfalle a rilievo. Sulla porta, maniglia in bronzo di Philip Watts.
unica a ogni spazio della casa».
Come descriverebbe lo stile di questi interni?
«Quando acquisti una casa vecchia un secolo è come avere a
che fare con una persona di quarant’anni: non la puoi cambiare.
Ho solo lavorato sull’interno, e il risultato è un mix di influenze
diverse. Che parla molto di me: del resto quando vedi come
una persona abita impari molto di più su di lui (o lei) che in
ore di conversazione. Questa casa riflette i miei sogni, le mie
emozioni. Non so se si può parlare di uno stile preciso. Stile
Philipp Plein, direi».
117
Tra pubblico e privato. sopra: per la master bedroom, boiserie in legno, specchi e letto su disegno (di AquiliAlberg Architects). Sulla testata,
l’esagono-logo di Philipp Plein con il monogramma dei New York Yankees e il numero 162: il civico della via ma anche il compleanno di Plein.
sotto: il terrazzo con pergola, sul retro della casa. Lanterne a luce Led con sorgente invisibile di Tekna, arredi da esterni Restoration Hardware.
pagina seguente: il bagno padronale è rivestito in marmo Breccia Capraia. Vasca freestanding Devon & Devon, arredi Eichholtz.
Quali sono i sogni che questo progetto realizza? abitante te la fa scoprire in un modo completamente diverso.
«New York è una città che riflette le emozioni di un numero È fare cose di tutti i giorni come andare in un supermercato o
incredibile di persone. Sono nato e cresciuto in Europa, ma del cercare parcheggio per la macchina che te la fa vedere per come
tutto americanizzato: erano Made in USA i film che guardavo, veramente è, per come funziona. Come tutti i tedeschi amo le
la musica che ascoltavo. L’A merica è sempre stata un ideale per automobili, e ne ho una anche qui: a Manhattan ci sono persone
me, fin da bambino. Ho visto New York per la prima volta a 14 che non lasciano mai l’isola, che non sanno cosa succede nei
anni, con mio padre, e da allora sono tornato almeno una volta suburbs, oltre il fiume. La cosa bella di questa città è che ha tan-
ogni anno. Prima come turista, poi per lavoro. Il mio deside- te facce diverse, ed è talmente grande che nessuno ti conosce, sei
rio era di sentirmi davvero parte di questa città, e viverla da libero di esplorare. È un aspetto che trovo elettrizzante». FINE
118
ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 119
120 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA
INEDITE
ALCHIMIE
Una ricercata semplicità combinatoria caratterizza la ristrutturazione
in CHIAVE MODERNA di un appartamento all’ultimo piano di un aristocratico
palazzo del ’700. Nel cuore della vecchia Parigi.
U
n mare di tetti. La formula è di Paul
Morand, il grande scrittore-viaggiatore
autore de L’Homme pressé, ma sembra
scritta apposta per descrivere la vista
spettacolosa che si impone allo sguar-
do una volta aperte le finestre di questa
casa nel cuore di Parigi. Les Invalides, la
Tour Montparnasse, il Centre Pompidou, il Panthéon appaiono
vicinissimi, come a portata di mano. «Una felicità quotidiana»,
confida con un sorriso Grégoire Marot, il fortunato proprieta-
rio di questo belvedere situato all’ultimo piano di un edificio
risalente al 1715. Titolare di un’importante agenzia di comuni-
cazione, aggiunge con orgoglio: «Siamo in un posto di rispetto:
il palazzo dell’ultimo chevalier du guet incaricato di sorvegliare
Porte Saint-Martin e Porte du Temple». Non stupisce dunque
più di tanto che lui, parigino doc con un forte feeling per le
cose della sua città, si sia gettato con entusiasmo nell’impresa
di ristrutturare e restaurare per intero questo appartamento.
Con l’aiuto degli architetti Régis Larroque e Federico Masotto
ne ha reinventato il layout includendo tre locali di servizio
adiacenti e la porzione superiore delle scale. Parola d’ordine
dell’intervento: semplicità. Dei volumi, degli spazi, dei per-
corsi. Fluendo dalle finestre, tuffandosi dai lucernari aperti
sul tetto, un suggestivo chiarore avvolge i vari ambienti
Contaminazioni di stili. pagina precedente: nella zona pranzo, credenza anni ’40 con ante in pergamena. Pieter Hugo è l’autore della fotografia, glacette
in argento di Oitoemponto. sopra, a sinistra: Grégoire Marot, titolare dell’agenzia di comunicazione Favori di Parigi. L’occhio è una serigrafia originale di Erté.
sopra, a destra: un altro scorcio della sala da pranzo. Tavolo Florence con piano in marmo disegnato nel 1961 da Florence Knoll (Knoll), sedie vintage, tappeto
di Federica Tondato per Fedora Design. A parete foto di Franck Christen e Willy Rizzo. sotto: uno scorcio del soggiorno, da cui si intravede la cucina.
N
ei suoi interventi di interior design c’è punto della casa. «La proprietaria», spiega, «è una brasiliana: il
sempre un fattore scatenante. È come pappagallo è una specie di omaggio alle sue origini, la zona del
in poesia, dove un’immagine, una vi- Rio delle Amazzoni non è forse l’habitat primo degli ara? L’ho
sione, un flash, insomma, trascina il trovato mentre stavo ragionando sul progetto e mi è sembrato
flusso delle emozioni e insieme le accor- un segno, una di quelle sincronicità di cui parla uno dei massimi
da, le armonizza quasi fosse la tonalità psicologi e filosofi del ’900, Carl Gustav Jung. Nulla accade per
in musica. Per il progetto di questo ap- caso, sosteneva: per me è una sacrosanta verità».
partamento parigino Olimpia Orsini, vulcanica interior designer, E con le coincidenze non è finita, ma ne parleremo dopo. In-
ma anche gallerista d’arte e a sua volta artista, è partita da un tanto, per inquadrare questa storia, c’è da dire della location. Un
pappagallo impagliato. Intorno alla sua presenza ha disegnato vecchio palazzo di Saint-Germain-des-Prés, uno dei quartieri
la trama degli spazi e della decorazione: l’ha reso visibile da ogni intellettuali di Parigi, vi risiedettero gli Enciclopedisti, che
Titolo didascalia. a sinistra: unSit ilissin rehenis apelis que nem dolor
re, iderferspel eossima gnatem eserum net labo. Nam es perspid
ignienia vid qui ommos et quias vid que nonem aut haribus as quos
ex etum evenest aborepr ovidige ntiandam nobitatiam doluptae ni
sumendis ipsae eum ipsandigenis alia il inihili quuntibusam, ut oditas
aliquam ea dolupta tempeli gendistrum ercim comnis et exceaquis
simi, opti atiossi nobit audionsequi dissequatDeliam estium restrum
ipsapis estotassin resto quias aliqui duciis remquam in corum latet
quibusandel iuntem quis nulpari beaque officitia solorit ut as dolor
Nature morte. pagina precedente: la cucina, con sedie Luigi XVI, una
grande natura morta e figure di animali a parete. a destra,
in alto: la cucina degli ospiti, celata in un armadio. Sedia La Sfogliata
Eclettico. sopra: il soggiorno. In primo piano, una panchetta di Garouste & Bonetti. Sulla sinistra, poltrone di André Arbus; sulla destra
uno specchio di Hervé Van der Straeten al di sopra di un divano di Adrian Pearsall degli anni ’50. Sul tappeto Berri II di Ramy Fischler per Tai Ping
Carpets poggia il tavolino The Pebble di Nada Debs. pagina precedente due vasi di Olivier Gagnère su un tavolo di Ico Parisi. Alla parete La Tunique
(2001), fotografia di Diana Lui (Galerie Carole Decombe). La lampada a sospensione Shiva in vetro soffiato blu, è di Nathalie Ziegler Pasqua.
Neoclassicismo. sopra: l’architettura di Palazzo Versace Dubai si rifà allo stile di un palazzo italiano con elementi arabeggianti come le arcate
a bassorilievo della facciata. sotto: la Pre-Function Area ha colonnato in stile classico, chandelier in cristallo di Boemia e tappeto ispirato a
una stampa barocca dell’archivio della Maison Versace. a destra il Grand Foyer con il ciclopico lampadario Golden Breeze Lighting Sculpture.
144
ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 145
Il Golden Breeze Lighting Sculpture, gigantesco lampadario in
cristallo di Boemia, simula nel colore e nelle linee il profilo delle dune.
Made in Italy. sopra: la living room della Imperial Suite, con arredi della linea Via Gesù di Versace Home. Divani e sedute hanno l’iconica trapuntatura
a “V” di Versace e la Medusa. sotto: la Master bedroom delle Imperial Suites, con arredi Via Gesù di Versace Home completati dalla linea tessile
prodotta in esclusiva per Palazzo Versace Dubai. pagina seguente: collezione di vasi e bottiglie in marmo realizzati a mano da maestri artigiani italiani.
146
ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 147
Salus per aquam. sopra: situata al piano terra nell’ala ovest dell’hotel, la nuova Versace Spa, di circa 1.000 metri quadrati, è realizzata
con pavimenti in marmo Granito Nero Assoluto abbinati a mosaici in marmo dégradé grigio e rivestimenti in essenze di legno bianco
con inserti in madreperla. sotto: la Capri Central Lagoon Pool e il Palazzo Versace con la facciata di stampo neoclassico ed elementi
arabi sulle arcate a bassorilievo illuminate. pagina seguente: la vasca idromassaggio è in mosaico, con soggetti marini. Come tutti
i decori musivi dell’hotel, è stata realizzata dagli artigiani di Fantini Group, azienda specializzata nella lavorazione di mosaici e marmi.
B
ellissima e ipnotica. La Medusa, icona e si-
nonimo della Maison Versace dal 1978, non
ha nulla del mostro della mitologia antica
con zanne di cinghiale, mani di bronzo, ali
d’oro e testa cinta di serpenti. Quella stiliz-
zata creata dal genio di Gianni Versace do-
veva attrarre e sedurre irresistibilmente chi
la guardava. «Chi si innamora della Medusa non ha scampo»,
amava dire il grande stilista. Così è da allora, e così è quando si
entra nel Grand Foyer di Palazzo Versace a Dubai e ci si imbatte
nel volto magnetico e fatale riprodotto sul pavimento in migliaia
di tessere di mosaico. Una Medusa vestita delle nuance tenui
del deserto, sovrastata dalle onde sinuose del Golden Breeze
Lighting Sculpture, un gigantesco lampadario di tremila chili
di cristallo di Boemia, che sembra quasi simulare nel colore e
nelle linee morbide il profilo delle dune di sabbia. È il welcome
in perfetto stile Versace, grandioso e sensuale allo stesso tempo,
BACKSTAGE..
PAG. 136
A quattro ante, solida e leggera allo
stesso tempo, la libreria vintage di Dialma
Brown è realizzata in legno di pino
vecchio di recupero. Il suo prezzo è 4.867 €.
PAG. 128
Paralume in lino
tinto in colori di
terra e base realizzata
con legni di recupero
per la lampada
d’appoggio di Bleu
Nature. Prezzo da
definire.
PAG. 112
Vaso Lotus Leaf
di Abhika,
in ceramica
lavorata a rilievo
che riproduce
le nervature di una
vera foglia di loto.
Il suo prezzo è 440 €.
EFFETTI SPECIALI
PAG. 112 Nuove suggestioni per i MOSAICI di Bisazza:
Lampada a con progetti inediti di firme del design.
sospensione Clorinda
di Eurolampart, in Sono eseguiti con tecniche digitali, e con formati di 10x10
ferro lavorato a mano e 20x20 millimetri, i nuovi pattern decorativi in mosaico
con catene in vetro di di vetro di Bisazza, disegnati, tra gli altri, da Studio Job,
Murano e decorazione Kiki van Eijk, Edward van Vliet, Alessandro Mendini, che
glitter. 1.890 €.
amplia il suo Alfabeto Mendiniano declinandolo in piccoli
quadrati, e Ferruccio Laviani, che si ispira ai motivi orna-
mentali post déco degli anni ’30 e ’40, e ai fili e alle trame
dei tessuti tartan.
PAG. 144
Seduta da pranzo
Beetle Chair
di Sé Collections,
imbottita e rivestita
in velluto in tanti
colori pastello.
Prezzo da definire.
PAG. 112
Di Kartell, il diffusore
per ambiente Ming
della collezione
PAG. 112 Kartell Fragrances, con
bastoncini in speciale
Seduta in poliuretano La Chaise
fibra high-tech.
di Charles & Ray Eames per Vitra,
Costa 169 €.
1948, ispirata alla scultura Floating
Figure di Gaston Lachaise. 7.165 €.
151
STORIE.
Flagrant Délit di
Madelon Vriesendorp,
1975. Dalla mostra
“1.000 m² di desiderio.
Architettura e
sessualità”, a Barcellona.
1 IL PROGETTO EROTICO
Le visioni oniriche
dei maestri
2 LA MACCHINA D’ARTE
Si amplia la
fortunata collezione
3 IL DESIGN DELLE ORE
Per Rado, maison
orologiera elvetica
4 FILATI PLASTICI
Artista davvero
unica nel suo
5 OLTRE LO SGUARDO
I volti della città,
da Venezia a
dell’utopia, gli Bmw Art Car, che quest’anno genere, Sheila Varsavia: Canaletto
spazi del piacere, con una vettura compie un secolo, Hicks stupisce e Bernardo Bellotto
le immaginifiche Gran Turismo, Konstantin Grcic con le sue più a confronto.
costruzioni la cui decorazione ha progettato recenti sculture In mostra a Milano
del desiderio. il marchio bavarese un orologio e tableaux tessili 100 opere di due
A Barcellona è di ha affidato al grande ceramico nel segno realizzati con tra i massimi
scena un’altra idea artista californiano di un rigoroso i pregiati lini pittori vedutisti
di architettura. John Baldessari. minimalismo. di Loro Piana. di ogni DIGEST
ARCHITECTURAL epoca.• ITALIA 153
Gli spazi del desiderio
Il binomio ARCHITETTUR A e SESSUALITÀ rappresenta una questione controversa, che coinvolge anche
un discorso sull’ identità di genere dei progettisti. Una mostra si propone di far luce su questi temi, spaziando dai
boudoir settecenteschi al letto di Playboy, passando per le mappe delle passioni contemporanee dei Situazionisti.
di MARIO GEROSA
N
elle storie dell’architettura c’è sempre un certo pudo-
re. Argomenti trasversali, come la sessualità quale
possibile fonte di ispirazione, vengono quasi sempre
trattati a margine, eccezion fatta per le opere pionie-
ristiche e illuminanti di studiosi come Beatriz Colomina. Poi, di
tanto in tanto, quelle tematiche di confine, spesso percepite come
tabù che rischiano di minacciare l’identità autorevole e seriosa di
quella disciplina, tornano alla ribalta. In questi giorni fa discutere
l’esposizione “1.000 m² di desiderio. Architettura e sessualità”, in
programma al Centre de Cultura Contemporània de Barcelona
fino al 19 marzo. Curata dall’architetto Adélaïde de Caters e da
COURTESY MUSEO CARLO MOLLINO
154
STORI E .
Sensuale. a sinistra:
una Polaroid firmata
da Carlo Mollino,
della serie 90 immagini
erotiche, 1960-73.
pagina precedente
in alto: La caduta
di Babilonia, 1950
circa, da un’incisione
dell’800. pagina
precedente in basso:
il Playboy Bed, creato
come installazione
per la Playboy Mansion
di Chicago dell’editore
Hugh Hefner. Articolo
pubblicato nell’aprile
1965 su Playboy.
157
STORI E .
Capolavoro da corsa
La collezione Bmw Art Car si arricchisce della M6 Gtlm interpretata dal grande artista americano
JOHN BALDESSARI . Presentata all’Art Basel Miami Beach, sarà in gara a fine gennaio nella 24 ore di Daytona.
di BERNARDO RIZZATO
J
ohn Baldessari ha 85 anni e 200 e passa mostre all’attivo. a due dimensioni a una tridimensionale. Una sfida che mi ha
È uno dei grandi vecchi della pittura contemporanea. Il divertito! Le idee sono arrivate tutte insieme: ho dipinto uno dei
suo linguaggio usa e spesso combina, sulla tela o altro miei bolli, rosso questa volta, sul tettuccio, in modo che si possa
supporto, immagini di matrice pop tratte dal mondo del- identificare l’auto dall’alto, da un elicottero per esempio; su una
la quotidianità e dei mass media con stilemi dell’arte concettuale fiancata ho scritto “FAST” (a simboleggiare velocità e potenza,
quali parole e brani scritti. La pittura, la fotografia trattata e il ndr) e sull’altra ho dipinto un’immagine dell’auto stessa. Mi pia-
collage sono i mezzi creativi che più spesso impiega, e nel tempo ce l’ambiguità, giocare con il bi e il tridimensionale allo stesso
ha elaborato una serie di segni ricorrenti che danno identità ai tempo. Pensando all’automobile come un’icona della vita con-
suoi lavori: tra questi i bolli colorati la cui sequenza nell’imma- temporanea, direi che il mio lavoro risulta giocosamente satirico e
gine invita a ricercarvi qualche tipo di schema significante. A mette in luce alcune delle mie idee topiche. Potrei dire che la mia
lui, un maestro che ha influenzato una intera generazione di Bmw Art Car è un’ opera decisamente “Baldessari” e la più veloce
artisti ma anche un personaggio che ha sempre avuto vetture che abbia mai creato!» A renderla ancora più tipica sono gli altri
del marchio monacense, Bmw ha affidato la realizzazione della colori di cui l’artista si è servito, il giallo sul cofano, il verde sul
sua Art Car numero 19. Modello prescelto per implementare frontalino, l’azzurro per l’alettone, nonché la firma a stampatello
questa straordinaria galleria d’arte “mobile” la M6 Gtlm, un’auto sul tettuccio. Un piccolo capo d’opera baldessariano, insomma,
da corsa di 585 hp. Al progetto, cui hanno contribuito anche presentando il quale, al recente Art Basel Miami Beach, Ludwig
Calder, Rauschenberg e Hockney, Baldessari s’è accostato col Willisch, Ceo di Bmw North America, ha detto: «È un onore
suo solito minimalismo concet- aggiungere alla collezione delle
tuale: «Finora come artista mi Bmw Art Car questo capolavo-
ero occupato di auto una volta ro di John Baldessari, uno dei
sola. Perciò affrontando l’inca- più importanti artisti ancora in
rico di Bmw mi sono inoltrato in attività». L’auto sarà presto ope-
COURTESY BMW
LA COLLEZIONE
Alexander Calder nel 1975, Sandro
Chia (1992), David Hockney (1995),
Jeff Koons (2010) sono alcuni dei
19 artisti le cui auto-opere d’arte
costituiscono la collezione Bmw
Art Car ideata oltre 40 anni fa
dal pilota francese Hervé Poulain
e tuttora in divenire. Nel 2017
sarà il turno della cinese Cao Fei.
Il tempo ritrovato
L’ incontro tra un grande designer e un’ icona contemporanea. Un progetto di RESTYLING dove
le variazioni sull’originale sono gesti precisi, millimetrici. Alla ricerca dell’eleganza nel progetto.
Perché in tempi digitali avere un orologio al polso è (soprattutto) una dichiarazione di stile.
di RUBEN MODIGLIANI
V
enticinque anni fa, Vogue Germania realizzava il
ritratto di un giovane designer con al polso con un
orologio appena lanciato: era il Rado Ceramica, il
primo al mondo con cassa in ceramica high tech e
vetro zaffiro. E il designer era Konstantin Grcic, oggi diventato
di fama mondiale. La coppia adesso si ricompone ma con moda-
lità diverse: Grcic è stato chiamato da Rado per reinterpretare
proprio il modello con cui era stato fotografato allora. «Non
sono un appassionato di orologi, è curioso che Rado abbia scelto
proprio me per riprogettare questo pezzo della loro storia»,
dice Grcic, che incontriamo a Parigi in occasione del lancio
internazionale del nuovo Ceramica. «Una sfida affascinante che
si è giocata su più piani: quello della relazione con un oggetto
storico, che volevo rispettare ma al quale desideravo anche dare
nuove valenze, nuovi contenuti; poi la necessità di imparare a
conoscere uno dei materiali col più alto contenuto tecnologico
che io conosca; e soprattutto progettare su una scala molto più
piccola rispetto a quella a cui sono abituato: una differenza non la indosso perché devo, ma perché lo desidero», prosegue.
di due o di un millimetro la puoi vedere a occhio nudo, ma se «Anche il gesto di guardare l’ora al polso è infinitamente più
si tratta di 0,005 millimetri la cosa diventa impossibile. Non bello di quello di cercarsi il cellulare in tasca per guardare il
avevamo in studio neanche gli strumenti adatti per realizzare monitor. È un piccolo rituale». Il restyling di Grcic ha lavorato
dei prototipi sufficientemente dettagliati. Quello che più si avvi- su alcuni elementi chiave, con grande leggerezza. Sulla forma,
cinava a questo grado di definizione era la stampante laser, con innanzi tutto: un piccolo stacco tra cassa e bracciale dà un
cui trasferivo su carta le varianti in scala 1:1, per vedere come nuovo ritmo all’oggetto, che nella versione originale era una
funzionavano sul polso». Uno dei valori che Grcic ha voluto fascia unica, un segno quasi astratto. E sul quadrante, con
preservare è stato lo stile di questo oggetto-icona. Perché, in uno studio raffinatissimo sulla tipografia dei numeri, ispirato
un’epoca in cui gli strumenti che segnano il tempo si sono a quelli degli orologi per piloti. Ne è risultata una collezione
moltiplicati, scegliere di portare un orologio è una dichiara- di 11 modelli, tra cui uno in edizione limitata a 701 esemplari.
zione di valori personali, di eleganza. «È come per la giacca: 700 in vendita, uno no: l’ha chiesto per sé. FINE
Variazioni sul tema. a sinistra: Konstantin Grcic mentre prova sul polso le stampe in scala 1:1 del nuovo Ceramica di Rado.
1. L’orologio visto di profilo: la cassa monoblocco e il bracciale a maglie sono in ceramica high tech nera opaca, il fondello
della cassa è in titanio, il vetro in cristallo zaffiro ricurvo, metallizzato e incollato. 2. Variante nera: indici stampati bianchi,
numeri arabi stampati in grigio e binario dei minuti. 3. Variante bianca con quattro diamanti Top Wesselton, 0,011 carati.
WHO’S WHO
Tedesco, classe 1965, formazione di
ebanisteria presso la John Makepeace
School (Dorset, Gran Bretagna) e di design
presso il Royal College of Art di Londra,
Konstantin Grcic è oggi uno dei più
importanti industrial designer al mondo.
Col suo studio KGID, aperto a Monaco
di Baviera nel 1991, ha progettato arredi
e oggetti che hanno ottenuto molti premi
internazionali: il più recente (giugno
2016) è “miglior designer dell’anno”
nell’ambito del Salone del Mobile.Milano
Award. Conosciuto per il suo stile lineare,
Grcic viene spesso definito “minimalista”.
Ma lui preferisce parlare di semplicità.
di RICCARDO BIANCHI
U
na coloratissima impavesata di pennacchi, matasse, che faccio, e penso, ciò che mi balena in mente nei momenti più
rocchetti, chaînette o catenelle. Di lana, di lino, di strani, tutto si lega. Una scultura, una pila di tessuti, una frase,
seta, di fibre di ogni genere, naturali e artificiali. Nelle un ricordo, tutto si mescola. Libere associazioni: è questo che mi
mani di Sheila Hicks, nel suo fucinoso laboratorio, si guida. Non c’è separazione tra pensiero, azione ed emozione».
tramutano, come per magia, in sfere, dischi, tableaux astratti, in Mani, occhi, cervello, cuore: da qui passa la creatività di Hicks.
monocromi materici, in massi, in cascate, in stupefacenti intrecci Che oggi ha trovato un partner formidabile nei lini meravigliosi di
di cromie, espressioni di un paesaggio mentale ribollente. Sheila Loro Piana, brand tessile d’eccellenza che dell’arte e della cultura
Hicks è una star dell’arte contemporanea, una “artista tessile” si ha sempre fatto il proprio vessillo identitario. Dice: «Con Pierluigi
suole definirla per via della materia con la quale lavora prevalen- Loro Piana ci siamo intesi subito, i tecnici dell’azienda sono stati
temente. Nata nel Nebraska nel ’34, si è forma- fantastici nel rispondere alle mie esigenze, i
@CRISTOBAL ZANARTU. COURTESY LORO PIANA
ta in arte a Yale avendo per mentori geni del loro filati sembrano vivere di vita propria». A
calibro di Josef Albers e George Kubler. Negli riprova di tale proficua liaison sono le magni-
anni ’50 un lungo viaggio nell’America latina fiche “sculture” presentate nel 2016 al Miart
le rivela il fascino dell’arte tessile delle culture di Milano e ad Art Basel Miami Beach. FINE
precolombiane: lì coglie la sua matrice stilistica.
La vita in Messico e poi a Parigi (dal 1964) la
Capolavori tessili. pagina precedente: Sheila Hicks
proietta nel mondo delle relazioni artistiche:
nel suo studio parigino. in alto: Soft Stone,
l’insieme di queste e altre esperienze innestato scultura tessile, tecnica mista con catenelle
su una mente artistica vulcanica e proteiforme di lino Loro Piana tinte arancione giallo. a sinistra:
delinea il suo linguaggio. Unico. Spiega: «Ciò Mamma mia, in lino Loro Piana tinto turchese.
L
a mostra Bellotto e Canaletto. Lo stupore e la luce, Canaletto si serve della prospettiva a suo modo, cioè con asso-
di scena alle Gallerie d’Italia di piazza della Scala a luta libertà, e non ci sono due tele dello stesso soggetto simili.
Milano, è curata da Bozena Anna Kowalczyk (bello il Manipola la prospettiva per gli equilibri formali che persegue,
catalogo di Silvana Editoriale) e presenta circa cento certamente non si lascia dominare da una norma tecnica. Ebbe
pezzi tra dipinti, disegni e incisioni. Giovanni Antonio Canal larga fortuna con influenti e ricchi protettori come il console
(1697-1768) rivoluzionò la preesistente tradizione vedutista ve- inglese Joseph Smith che lo introdusse nel suo Paese e infatti
neta e non solo. Esordì nella scenografia, ma presto l’abbandonò nel 1746 si trasferì a Londra e molte tele furono acquistate da re
per la pittura. La camera ottica, che vediamo in mostra, fu lo Giorgio III. Una fortuna che gli consentì di trascorrere ben nove
strumento tecnico di cui Canaletto si avvalse con grande perizia anni a Londra, dove dipinse molte tra le sue più splendide tele.
per cogliere la realtà nei dettagli. Il prezioso quaderno con i Bernardo Bellotto (1721-1780), dopo l’apprendistato presso
suoi disegni ci dice tutto delle sue procedure nel delineare una lo zio, fece un giro per Roma, Firenze, Lucca, poi Torino, Mi-
veduta: in questi fogli sono assai spesso annotate parti del corpo lano e Verona delle quali ci ha lasciato mirabili vedute. Partito
urbano con appunti sul colore di un muro o altri particolari. Di dall’Italia nel 1747 non vi fece mai più ritorno: si trasferì a Dre-
tale taccuino si servì nel tempo come memorandum per le grandi sda presso Augusto III di Sassonia, poi a Vienna dall’imperatrice
scene urbane che dipinse. Ma si soffermò pure su aree dimesse Maria Teresa d’Austria e a Monaco (1761), infine a Varsavia alla
come le rive del Brenta o campi e campielli, chiese e palazzi che corte del sovrano polacco Stanislao Poniatowski. Ebbe ruolo e
non avevano la fama e lo splendore del Canal Grande o delle incarichi prestigiosi ma si spense nella capitale di Polonia quasi
COURTESY INTESA SAN PAOLO-GALLERIE D’ITALIA
maggiori piazze veneziane. Pur essendo un grande vedutista in miseria. Bellotto fu “non men grande del di lui zio”, scrisse Ro-
Diorami urbani
In mostra a Milano: CANALETTO e suo nipote BERNARDO BELLOTTO ritraggono la città
con tersa, personalissima precisione. Sono loro i più grandi vedutisti della storia.
di CESARE DE SETA
IN A 19TH-CENTURY BUILDING IN THE DISTRICT OF SAINT- Beautiful and hypnotic. The Medusa, icon and synonym of Versace since
GERMAIN-DES-PRÉS IN PARIS, A DECORATIVE CHOREOGRAPHY. 1978, has nothing to do with the monster of ancient myth. The stylized
words NICOLETTA DEL BUONO – photos FR ANCESCA ANICHINI Medusa created by Gianni Versace was meant to attract and seduce.
Which is just what happens when you enter the Grand Foyer of Palazzo
There’s always a trigger in her interior design. Like a poem, where one image Versace in Dubai and find that magnetic, fatal visage in the mosaic on
can set of a flow of emotions. In this apartment in Paris Olimpia Orsini, the floor. A Medusa clad in the soft hues of the desert, below the sinuous
interior designer, but also gallerist and artist in her own right, started with waves of the Golden Breeze, a gigantic light sculpture of 3000 kilos of
a stuffed parrot, and then designed a home around it: the bird is now visible Bohemian glass that seems to embody the soft profiles of sand dunes.
from every point in the house. «The owner is Brazilian, so the parrot is a It is a welcome in perfect Versace style, grand and sensual, part of the
tribute to her origins», Orsini explains. The location is an old building in ongoing tribute to the founder of the brand, down to the smallest details
Saint-Germain-des-Prés, one of the intellectual quarters of Paris, once created by the artistic director Donatella Versace. The floor motif in the
the home of Encyclopedists and revolutionaries, and a favorite haunt of immense lobby mosaic covers 1000 square meters, using 1.5 million tiles
Marcel Proust. The owner of the flat «is very beautiful», Olimpia confides, made by the Italian masters of Fantini Group, just a small part of the 55
«and works in the field of public relations. But above all she loves astrology million that have been assembled by hand for all the decorations of the
and dance, enthusiasms I share. She wanted to divide the house into two Palazzo. Versace and Fantini began to work together back in 1990, when
parts, one for guests, and one for personal privacy. I have tried to pack her Gianni commissioned this family of extraordinary artisans to make the
history, her experience, into this personal zone». With her great capacity decorations of Casa Casuarina, his residence in Miami. Three silk scarves
for empathy and originality, in this small house Olimpia has played with were transformed into carpets of glass paste and multicolored marble,
theatrical impressions, fine tuned down to the smallest details. «Not much just as happens in Dubai today, in the amazing communal areas of the
was required in structural terms; playing with the high ceilings, I have hotel, and in all the 215 rooms and suites, and 169 apartments.
inserted an open loft that separates – without physically dividing – the day- Multicolored floral compositions and cornucopias adorn the bathrooms
time and nighttime areas. The rest was up to the decoration». The carefully and the private spas. For this second and long-awaited landmark of
selected objects are like a stream of consciousness, based on an emotional the Versace lifestyle – the first Palazzo Versace resort was opened in
logic. Slices of life: paintings, a tutu, warm colors and paler hues, tables and Australia in 2000 – the 12,000 custom furnishing items include marble
chairs with Gustavian or Louis XVI overtones, Neapolitan gilded Baroque vases, crystals, wool carpets, fine fabrics, including 120,000 meters of
bookcases, but also very modern chairs like the Sfogliata by Gaetano Pesce. silk for the cushions. THE END
hermes.com; MP STUDIO ARCHITECTURE&DESIGN, tel.0332242658; The Condé Nast Group of Brands includes:
OSBORNE & LITTLE, osborneandlittle.com; PIERRE FREY, pierrefrey.com; US
Vogue, Vanity Fair, Glamour, Brides, Self, GQ, GQ Style, The New Yorker,
RALPH LAUREN HOME, ralphlaurenhome.com; SAHCO, sahco.com; Condé Nast Traveler, Allure, Architectural Digest, Bon Appétit, Epicurious, Wired, W,
Golf Digest, Teen Vogue, Ars Technica, Condé Nast Entertainment, The Scene, Pitchfork
ZIMMER + ROHDE, zimme