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Luca Murgia

4E
03/03/2021
BIOTECNOLOGIE MODERNE
CHE COSA SONO LE BIOTECNOLOGIE?
Le biotecnologie sono tutte quelle tecnologie che sfruttano organismi viventi allo scopo di
produrre quantità commerciali utili all’uomo, quindi di migliorare animali e piante o
sviluppare microrganismi utili per usi specifici.
Molti pensano erroneamente che le biotecnologie siano una scoperta recente, ma in realtà
esistono da migliaia di anni. Basta pensare all’uso dei batteri lattici e lieviti per ottenere la
lievitazione del pane e ai processi di fermentazione di birro e vino.
Per questo esistono due tipi di biotecnologie:
-TRADIZIONALI
-MODERNE
BIOTECNOLOGIE TRADIZIONALI
Le biotecnologie tradizionali comprendono tecnologie produttive utilizzate da migliaia di
anni e riguardano l’agricoltura e come ho detto prima le attività di fermentazione di alcuni
microrganismi.
BIOTECNOLOGIE MODERNE
Le biotecnologie moderne risalgono alla metà del secolo scorso quando Frederick Griffith
un medico inglese, sperimentando un vaccino contro lo streptococco responsabile della
polmonite osservò che questi microorganismi sono in grado di acquisire e mantenere
materiale ereditario derivanti da altri batteri e di trasformarsi.
Per questo Griffith è considerato il padre dell’ingegneria genetica, anche se ovviamente
non poteva immaginare che quel materiale ereditario era in realtà costituito da DNA infatti
la scoperta vera e propria avvenne circa 20 anni dopo. Quindi la nascita dell’ingegneria
genetica è un qualcosa di recente ed è quest’ultima che effettivamente segna una netta
distinzione tra biotecnologie moderne e tradizionali.
MA COSA È L’INGEGNERIA GENETICA?
Il nome stesso ci suggerisce un approccio progettuale verso il patrimonio genetico, quindi
fa riferimento a tutte quelle tecniche con le quali si trasferisce nella struttura di una cellula
di un organismo vivente determinate informazioni genetiche non presenti in quest’ultima.
Questo trasferimento di geni avviene grazie alla struttura in comune del Dna ovvero una
doppia elica composta da molecole di zucchero e fosfato.
Noi sappiamo che le biotecnologie innovative vengono applicate in quattro principali
campi, ma in realtà il loro utilizzo e campi di applicazione sono molteplici, comunque le
principali sono:
BIOTECNOLOGIE MEDICHE
Le Biotecnologie mediche sono quelle applicate al settore sanitario per la diagnosi, terapia
e prevenzione delle malattie, sono sue sotto branchie le biotecnologie molecolari e le
biotecnologie cellulari.
BIOTECNOLOGIE AGRARIE
Le Biotecnologie agrarie si occupano dei processi agricoli e all’elaborazione di nuove
tecniche di coltivazione.
BIOTECNOLOGIE ALIMENTARI
Le Biotecnologie alimentari studiano gli alimenti, la loro composizione e le loro proprietà
ricercando in essi l’eventuale presenza di contaminanti.
Biotecnologie industriali
Le Biotecnologie Industriali infine, prevedono l’utilizzo di enzimi per accelerare le reazioni
chimiche e migliorarne la resa.
UNA DATA IMPORTANTE…
Una data fondamentale dal mio punto di vista per la biotecnologia è sicuramente quella del
2007, ovvero quando vennero utilizzate le prime cellule staminali embrionali senza
utilizzare embrioni, risolvendo così grandi questioni etiche.
Queste particolari cellule prendono il nome di iPSCs ovvero “Induced Pluripotent Stem
Cell” e sono state prodotte per la prima volta nel 2006, prendendo in considerazione
cellule di tipo, successivamente nel 2007 con cellule umane, in una serie di esperimenti
condotti dal professor Shinya Yamanaka in Giappone. In quell’anno fece una straordinaria
scoperta, che tra l’altro gli valse il premio Nobel e Wolf ambedue per la medicina: scoprì
un nuovo metodo per riprogrammare cellule specializzate adulte in cellule staminali.
Queste cellule ottenute in laboratorio sono pluripotenti e prendono il nome di cellule
pluripotenti indotte (iPS), però in natura solo le cellule staminali embrionali sono
pluripotenti, ma grazie alla scoperta di Yamanaka ora ogni cellula del copro che è in grado
di dividersi può essere trasformata in una cellula pluripotente.
Si parte da una qualsiasi cellula del nostro corpo e si inseriscono 4 geni:
-Oct3/4
-Sox2
-Klf4
-c-Myc
Questi vengono anche chiamati “Yamanaka factors”, e la cellula, ottenuti questi geni si
trasforma in una cellula staminale pluripotente praticamente uguale ad una staminale
embrionale. Per esempio si possono trasformare cellule adulte differenziate come i
fibroblasti presenti nella pelle in cellule pluripotenti.
Inoltre le iPS hanno il vantaggio di non indurre una reazione di rigetto se vengono
trapiantate nello stesso paziente da cui si sono ottenute, infatti le cellule staminali
embrionali sono eterologhe cioè sono prese da una persona diversa dal paziente a cui
sono destinate e quindi proprio come avviene nel caso di trapianti d’organo è necessario
deprimere il sistema immunitario per permettere alle cellule di essere “accettate” e quindi
per evitare un possibile reazione avversa.
Le iPS sono anche una fonte rinnovabile di cellule che posseggono il potenziale di riparare
tessuti danneggiati o curare malattie degenerative. Hanno il potenziale di curare una
miriade di patologie, tra cui cancro, diabete, malattie cardiovascolari e altre. Fino ad oggi il
sistema immunitario è risultato un problema importante per quelle terapie che fanno uso di
cellule staminali o per il trapianto di organi. Di solito, si utilizzavano farmaci in grado di
sopprimere l’attività immunitaria per ridurre il rischio di rigetto. Tuttavia, l’uso di determinati
immunosoppressori poteva causare danni ed effetti negativi per i pazienti.

Queste particolari cellule hanno differenti applicazioni, una delle quali è sicuramente
nell’ingegneria tissutale.

Ovviamente non possono mancare i problemi, infatti per distribuire i 4 geni all’interno delle
cellule prese in considerazioni si usano dei retrovirus, molto efficienti e veloci però:
Il DNA retrovirale integrato nel genoma della cellula ospite segue un’integrazione
randomica. Retrovirus possono interferire con la trascrizione.
I livelli di trascrizione dei quattro geni diminuiscono con il passaggio della cellula nello
stato pluripotente comportando così un calo nella produzione di iPSC stabili.
C è la possibilità che questi vettori virali si riattivino spontaneamente e diventino patogeni.
Un altro grave problema è il fatto che questi 4 geni possono indurre a fattori di neoplasia
quindi alla nascita di un tumore, infatti:
- Un’elevata concentrazione di Oct4 causa nei topi la displasia delle cellule dell’epitelio
- Il gene c-Myc causa un alto tasso di tumori tra i quali quelli del collo
-Un’errata espressione del gene Sox2 causa carcinomi del colon
- Un’elevata intensità di Kfl4 causa tumore al petto
Nonostante questi ostacoli si sono trovate numerose soluzioni:
-La scelta di un gruppo di geni meno cancerogeni;
- Cercare di limitare l’utilizzo di geni se non necessari;
- La ricerca di metodi per cancellare il Dna esogeno dal genoma della cellula dopo la
riprogrammazione;
- Cerca nuovi metodi per riprogrammare cellule somatiche usando proteine ricombinanti;
Infatti dobbiamo ricordare che l’espressione del gene c-Myc e Kfl4 è la più pericolosa. Per
questo possono essere sostituiti da NANOG e LIN28 per la riprogrammazione di cellule
umane. Quindi le iPSCs potrebbero essere ottenute da fibroblasti utilizzando i geni Oct4,
Sox2, e Klf4, ma senza c-Myc. Tuttavia, in questo caso, la riprogrammazione risulterebbe
più lenta e si osserverebbe un difetto di cloni stabili di iPSC.
Comunque non tutte le cellule necessitano l’impiego di ciascuno dei 4 i geni, come quelle
adipose, chiamate anche ASCs.
APPLICAZIONI DELLE iPSC:
-MODELLAZIONE DELLE MALATTIE
Per screening di farmaci e capire tutti i meccanismi che sono interessati nelle malattie
-TRAPIANTO DI TESSUTI
Che sono ottenuti attraverso le stelle cellule iPSC
MODELLAZIONE DELLE MALATTIE
Attraverso la modellizzazione delle malattie siamo riusciti a definire la patogenesi di un a
determinata malattia, ovvero tutti quei processi attraverso cui avvengono le alterazioni
dello stato fisiologico e che portano alla nascita di un morbo, e a scoprire dei nuovi
biomarcatori presenti nella malattia.
Queste cellule hanno avuto grande importanza soprattutto nella cura di malattie legate al
cervello come ad esempio il Parkinson. Attualmente comunque il trattamento per questo
morbo riesce solo ad alleviare quelli che sono i sintomi della malattia, ma grazie alle
cellule iPSC si può ottenere un quadro più dettagliato sui meccanismi di avanzamento
della malattia e scoprire cosi nuove cure e rimedi.
TRAPIANTO DI TESSUTI
Riguardo invece al trapianto di tessuti o di cellule è un grande passo in avanti perché in
primo luogo si evita il rigetto da parte dell’organismo e in secondo luogo non si usano più
gli immunosoppressori e quindi il rischio di contrarre patologie infettive.
In questo fattore ci si serve dell’ingegneria genetica, come ho già annunciato prima, e
quindi si riesce a modificare e correggere dei difetti all’interno dei geni, a rimpiazzare il
tessuto danneggiato con cellule apposite e la possibilità di curare malattie genetiche.
PROBLEMI ETICI E COMMENTO
Per concludere non dobbiamo dimenticare un grande problema riguardante l’utilizzo delle
biotecnologie, ovvero il problema etico, in quanto si teme che possano essere utilizzate in
modo sbagliato o possano danneggiare gravemente l’ambiente. Anche se ritengo sia del
tutto normale, infatti essendo una tecnologia effettivamente nuova è solito che le prime
reazioni non siano proprio positive, nonostante questo la stessa storia delle biotecnologie
ha dimostrato come queste credenze siano esagerate e come abbiano favorito pregiudizi
scientifici. È quindi necessario che lo stesso governo promuova una sorta di istruzione
sulle potenzialità e rischi delle biotecnologie, in modo da creare cosi un dibattito aperto e
democratico per formare delle norme per il bene delle biotecnologie. Ma questo sembra
davvero un utopia infatti possiamo ricordare una famosa frase di Margherita Hack,
astrofisica e divulgatrice scientifica:
“Ma il governo è più papista del papa perché finanzia soltanto i progetti in cui si usano
cellule staminali adulte, sebbene gli studi sulle cellule staminali embrionali siano legali
purché «la distruzione degli embrioni non avvenga in Italia e le cellule siano importate
dall'estero». Un bell'esempio di ipocrisia! “

o ancora in inglese:
“Should we stop this research? It’s too late! “

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