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2. Leggi l’articolo e completa gli spazi vuoti scegliendo l’opzione corretta dalla
tabella in fondo.
1. Corre lungo l’asse della Serenissima, da Brescia a Treviso, la produzione del caviale
italiano. I nessi con la storia, e soprattutto con la geografia, ci sono eccome. Lo storione
selvatico, ormai praticamente estinto, (1) prolificava esclusivamente nelle acque dolci del
fiume Po e nel mar Adriatico. Tanto che, fino alla metà degli anni 60, un’elegante palazzina
liberty di Padova ospitava un albergo-ristorante frequentato dall’elite cittadina sul quale
(2) ............................ il nome di questo pesce dall’aspetto preistorico che viveva nei
fondali sabbiosi profondi anche 150 metri, lo storione appunto.
2. Dei primati italiani nella produzione delle preziose uova di storione sono a conoscenza
solo la cerchia ristretta dei consumatori e i (3) ............................ della materia. Sono
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ormai lontanissimi i tempi in cui il caviale migliore doveva essere di provenienza iraniana
o russa. Dalla metà degli anni 80, quando lo storione selvatico era in via di estinzione a
causa di uno smisurato bracconaggio, l’imprenditore siderurgico della ValSabbia (provincia
di Brescia), Gino Ravagnan, cominciò ad allevare in cattività lo storione bianco. Il luogo
prescelto fu Calvisano, nel Bresciano, attraversato dalle acque gelide del fiume Chiese.
3. Per non fallire, Ravagnan chiese consulenza al più grande scienziato in materia,
Serge Doroshov, dell’università di Davis, in California. Una decina di anni dopo i primi
esperimenti, l’Agroittica lombarda cominciò a commercializzare in tutto il mondo il
Calvisius, questo il marchio che si origina dal nome del paese dove sorge l’allevamento.
(4) ............................ il primo produttore mondiale con 24 tonnellate l’anno. Ma non è
stato l’unico, anche se ai bresciani nessuno può togliere la palma di pionieri.
A metà degli anni ’90, nel piccolo paesino trevigiano di San Bartolomeo di Breda, il
signor Rodolfo Giaveri, di professione (5) ............................, decise di espandere il suo
allevamento ittico agli storioni, per sfruttarne le uova. Ormai l’estinzione degli storioni
selvaggi era conclamata. Giaveri annusò l’affare e si dedicò anima e corpo all’allevamento
di dieci diverse specie di questo pesce.
Nel 2009 l’azienda Giavieri ha iniziato a commercializzare direttamente all’estero il 90%
delle nove tonnellate di caviale prodotto ogni anno. «Vendiamo dappertutto, Europa e
Usa in testa, ma i mercati più promettenti sono Singapore e Giappone. I prezzi? Da 1.400
a 5mila euro al chilogrammo per le qualità più pregiate», dice Jenny Giaveri, responsabile
marketing dell’ (6) ............................ di famiglia.
4. I due produttori italiani (7) ............................ in una botte di ferro se non si paventasse
il pericolo cinese. Dalla seconda metà degli anni Duemila (ci vogliono almeno sette anni
prima che la femmina dello storione sia pronta per la riproduzione) i cinesi hanno investito
1
C2 Comprensione e produzione scritta
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a. Il primato internazionale
b. Il pioniere bresciano
c. Risaliamo alle origini
d. La concorrenza
e. La svolta per Treviso
1. 2. 3. 4. 5.
2
C2 Comprensione e produzione scritta
5. Leggi di nuovo l’articolo e osserva la mappa del Nord d’Italia. Poi scegli
l’opzione corretta.
Quali sono le Regioni italiane che producono più caviale?
Trentino
Alto Adige
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A Lombardia e Trentino Alto Adige Friuli
Venezia
Giulia
B Veneto e Lombardia
Valle
D’Aosta
C Veneto e Friuli Venezia Giulia Lombardia Veneto
D Lombardia e Piemonte
E Piemonte e Liguria Piemonte
Emilia Romagna
Liguria
Toscana
Marche
Umbria
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5. L’Italia è il principale produttore mondiale di fagioli. V F