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Politecnico di Torino
Vincitrice Progetto Cassini 2017
Il 5 aprile 2018, nei locali del Dipartimento di Ingegneria Meccanica ed Aerospaziale del
Politecnico di Torino, si è svolto il I Workshop on Advanced Friction Modeling and its
I application to Turbomachinery. Il Workshop, sponsorizzato dall'Institut Français Italia e
N dall'Ambasciata di Francia nell’ambito del Progetto Cassini, ha visto i gruppi di ricerca
T AERMEC del Politecnico di Torino ed il LaMCoS-DCS (Laboratoire de Mécanique des
R Contacts et des Structures – Dynamique et Contrôle des Strctures) dell’INSA di Lyon come
O protagonisti.
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Chiara Gastaldi
Politecnico di Torino
Vincitrice Progetto Cassini 2017
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La giornata si è svolta come da programma (in allegato).
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La Prof.ssa Berruti ha accolto gli ospiti ed ha presentato l’ateneo ed il gruppo di ricerca,
R seguita dal Prof. Jacquet-Richardet con un’esaustiva descrizione del dipartimento di
Ingegneria Meccanica dell’INSA-Lyon e delle numerose competenze del gruppo LaMCoS-
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DCS.
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E Le presentazioni dei gruppi hanno immediatamente messo in luce un tema di ricerca
R comune. Strutture assemblate formate da diversi componenti sono presenti in tutti gli ambiti
C tecnologici (industria aeronautica, automobilistica, o più in generale sistemi di trasporto,
A linee di produzione, ecc.). Con il miglioramento delle potenzialità di calcolo e dei metodi
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Chiara Gastaldi
Politecnico di Torino
Vincitrice Progetto Cassini 2017
L numerici, gli ingegneri si trovano a studiare sempre di più problemi in larga scala con
strutture composte dall’assemblaggio di diversi componenti. Le interfacce tra un componente
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e l’altro inducono delle non linearità nella risposta dinamica dovute all’attrito. Allo stato
attuale, sebbene esistano avanzati sistemi di calcolo, durante la progettazione le non linearità
R dovute alle giunzioni sono spesso trascurate o linearizzate, a causa dell’incremento di tempo
I di calcolo che richiedono e a causa dell’assenza di adeguati e predittivi modelli del contatto
tra le interfacce.
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Per giungere a un accurato modello del contatto tra le interfacce occorre capire a fondo la
R fisica del contatto in modo da stimare quanta energia è dissipata o trasmessa attraverso il
C giunto. Questo aspetto non è mai stato studiato a fondo in letteratura, soprattutto per la
A mancanza di studi dedicati che combinino uno studio approfondito della fisica del problema
con un approccio pratico ingegneristico.
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La serie di interventi si è conclusa con il Prof. Baguet, esperto di metodi numerici, con
un’efficace sintesi delle tecniche utilizzate per la soluzione delle equazioni di equilibrio in
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presenza di nonlinearità dovute all’attrito.
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O Al termine degli interventi ha fatto seguito un momento di confronto, che ha evidenziato una
N forte comunanza di obiettivi ed interessi di ricerca, primo fra tutti l’efficace modellazione del
contatto e la stima dei parametri che lo caratterizzano.
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La comunanza di obiettivi si è, per ora, declinata in progetti di ricerca indipendenti che
O sfruttano tecniche sperimentali e numeriche diverse tra loro. L’unione delle due linee di
N ricerca rappresenta quindi un’occasione di forte arricchimento reciproco, da attuarsi quanto
T prima, magari grazie all’attivazione di un dottorato in cotutela (vedi pag. 4).
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Chiara Gastaldi
Politecnico di Torino
Vincitrice Progetto Cassini 2017
Al termine della mattinata, durante il pranzo, i due gruppi di ricerca hanno avuto modo di
I approfondire la conoscenza reciproca, sia personale che lavorativa.
L Nel pomeriggio i lavori sono proseguiti con la presentazione delle rispettive facilities
A sperimentali, alla base dell’attività di ricerca di entrambi i gruppi. Il gruppo LaMCoS-DCS,
B tramite presentazione, ha offerto un’efficace panoramica dei nuovi locali destinati alla
O sperimentazione all’interno di INSA (recentemente inaugurati) e dei banchi prova ideati
R internamente. E’ stato inoltre presentato lo shaker a 6 gradi di libertà, sponsorizzato dal
governo francese, un’attrezzatura unica al mondo.
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E’ seguita poi la visita ai laboratori AERMEC, che ospitano oltre 15 banchi progettati
O internamente al gruppo. I banchi riproducono fedelmente componenti delle turbine, e sono
R accomunati da un unico filo conduttore: l’obiettivo è fornire solide evidenze sperimentali da
I utilizzare per la validazione dei modelli numerici e per la stima dei parametri che
caratterizzano il contatto.
La giornata si è conclusa con la discussione di possibili strategie per dar seguito alla
L collaborazione nata tra i due gruppo di ricerca grazie al Progetto Cassini. Queste, in
E particolare le attività in programma a breve termine:
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Chiara Gastaldi
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Le foto..
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