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GRAND TOUR
Guerra e pace
GENOVA
so in atto praticamente dal suo pragmatico capomastro, di Perin del Vaga, nel palazzo di Andrea Doria appena
Nei cicli decorativi ad affresco dei Palazzi dei Rolli di Genova, diretto collaboratore e allievo Bernardino Cantone. I fuori le mura della città, attorno al 1529, fino al dirom-
ovvero le sontuose dimore nobiliari che fiorirono tra il palazzi dell’aristocrazia genovese, che si presentava alla pente successo delle grandi botteghe ligustiche (spesso
ribalta del potere europeo con le carte in regola per de- educate ad un gusto romano) come quella dei Semino,
Cinquecento e il Seicento, abbondano storie tratte dalle guerre terminarne finanziariamente gli equilibri per circa un dei Calvi, di Giovan Battista Castello “il Bergamasco”
antiche e moderne: erano soprattutto modi per sottolineare le secolo, divenivano allora i luoghi della comunicazione o di Luca Cambiaso. Il mito e la storia antica e con-
virtù e le capacità di buon governo dei committenti. del nuovo status raggiunto e consolidato: strumenti temporanea, come è facile supporre, affollano i soffitti
eloquentissimi della gloriosa e vetusta storia di alcune dipinti: dalle tematiche amorose narrate da Ovidio,
S
antiche famiglie o (al contrario) luoghi dove il recente ai testi derivanti dalla classicità greca e romana, fino
in da quando (nel 1528) l’asiento tra Carlo che andò a concludersi soltanto nel 1576 con l’appro- successo di altre sfavillava nelle immagini affrescate. alle vicende familiari proprie dei casati genovesi. Ma
V di Spagna e Andrea Doria aveva creato vazione delle Leges Novae, sotto gli auspici del nipote ed È in questo contesto che Genova diventa (nel Cinque- in questa generica omogeneità con le scelte dei soggetti
le condizioni per un totale rinnovamento erede di Andrea, Giovanni Andrea I Doria. Guarda cento) uno dei centri italiani dove maggiormente fiori- tipici di questo contesto cronologico, emergono (signifi-
dell’ordinamento politico della Superba, i caso (se fu un caso) il 1576 è anche l’anno in cui per sce la decorazione pittorica ad affresco: dalla primizia cativamente) alcune tematiche di particolare interesse.
ranghi dell’aristocrazia si erano notevolmen- la prima volta appaiono, tra i documenti ufficiali della Forse quelli che più colpiscono l’immaginario e la fan-
te rimpolpati, con l’acquisizione di tutte quelle famiglie Repubblica, i Rolli degli alloggiamenti pubblici, cioè quella tasia dell’osservatore sono proprio quelli dedicati alle
Carlo V sconfigge Giovanni Federico
di populares che (per meriti di finanza e mercatura) dive- lista di palazzi privati che potevano essere utilizzati con grandi battaglie: Carlo V che sconfigge Giovanni Federico di
di Sassonia presso Mühlberg Sassonia presso Mühlberg, affrescato da Andrea e Ottavio
nivano finalmente papabili per le pubbliche magistra- pubblica funzione per l’hospitaggio delle visite di stato.
ture affiliandosi agli “alberghi” presieduti dalle famiglie Sin dalla metà del secolo, infatti, l’intera città era stata FOTO A SINISTRA: Andrea e Ottavio Semino, Carlo V Semino sul soffitto della casa di Tomaso Spinola, che
di nobili “vecchi”. Un così radicale cambiamento della scossa da una nuova, vertiginosa, ristrutturazione ur- sconfigge Giovanni Federico di Sassonia presso
era stato capitano delle truppe dell’Asburgo; Gherardo
componente di governo richiese alla neonata Repub- bana, che era germogliata dal rivoluzionario cantiere Spinola che sconfigge i fiorentini raccontato dai pennelli del-
Mühlberg, dettaglio (1560 circa; affresco; Genova; la bottega dei Calvi nell’atrio del palazzo di Angelo e
blica un notevole tributo di sangue e tribolazioni, cau- della Strada Nuova (1551 circa), forse ragionato dalla
sate da una continua guerra intestina tra le due fazioni mente brillante del perugino Galeazzo Alessi, ma mes- Palazzo Spinola Pessagno) Giovanni Spinola in Strada Nuova; Raffaele Adorno
Genova, Museo di Sant’Agostino, già Villa Grimaldi Massinissa per il matrimonio con Sofonisba (1565
Sauli al Bisagno). Foto storica (1932), Centro per la circa; affresco, distrutto; già Genova, Villa Grimaldi
Documentazione, la Storia, l’Arte e l’Immagine di Genova Sauli al Bisagno). Foto storica (1932), Centro per la
(DocSAI) del Comune di Genova, inv. 2515 Documentazione, la Storia, l’Arte e l’Immagine di Genova
dopo la conquista di Siracusa (1602; affresco; Genova bottino dopo la conquista di Bisanzio (1561; affresco; Campetto) briglia del suo cavallo alla dea Atena (1561; affresco;
Sampierdarena, Villa Imperiale La Bellezza) Genova, Palazzo Imperiale in Campetto) Genova, Palazzo Imperiale in Campetto)
Carlo V
Bibliografia di riferimento FOTO A SINISTRA: Giovanni Battista Castello detto il
Giacomo Montanari, Sara Rulli, Palazzo Spinola Bergamasco, Carlo V (1561; stucco; Genova, Palazzo
Pessagno in Genova, Aguaplano, Passignano sul Imperiale in Campetto)
Trasimeno, 2020.
Giacomo Montanari, Libri e pennelli. Dalle “Vite” di
Plutarco agli affreschi di Cambiaso nella Villa Grimaldi-Sauli
Filippo II
al Bisagno a Genova in Commentari d’Arte, 61-62, XXII
(2016), pp. 42-56. FOTO A SINISTRA: Giovanni Battista Castello detto il
Giacomo Montanari, Libri Dipinti Statue. Rapporti Bergamasco, Filippo II (1561; stucco; Genova, Palazzo
e relazioni tra raccolte librarie, collezionismo e produzione
artistica a Genova tra XVI e XVII secolo, Genova Imperiale in Campetto)
University Press, Genova 2015.
Giacomo Montanari, Cambiaso svelato. Le Vite di
Plutarco in Palazzo Imperiale di Campetto a Genova in Traiano
Fontes, 31-32, XVI (2013-2014), pp. 109-132. FOTO A SINISTRA: Giovanni Battista Castello detto il
Lauro Magnani, Il tempio di Venere. Giardino e villa nella
cultura genovese, Sagep, Genova, 2005 [1987]. Bergamasco, Traiano (1561; stucco; Genova, Palazzo
Imperiale in Campetto)