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Lo strudel è un dolce molto noto anche oltre i confini del trentino e la sua ricetta è, come spesso accade per

i piatti tipici, molto semplice. Fu infatti in passato un dolce molto povero costituito da un impasto di farina e
uova guarnito da mele e zucchero.
Con il passare degli anni la ricetta dello strudel si è arricchita di nuove spezie e sapori, ma conserva ancora
il suo gusto originale.

Ingredienti :

200 g. di farina
100 g. di burro
5 mele
50 g.di zucchero
50 g.di uva sultanina
1 uovo
latte q.b.
cannella in polvere.
1 pizzico di sale.

Il ripieno si prepara con:

500 g. di mele affettate


100 g. di zucchero
un odore di cannella
a scelta pinoli, mandorle o nocciole tritate.

Preparate l'impasto mescolando il sale, l'uovo ed il burro alla farina aggiungendo a poco a poco il latte
intiepidito. Il tutto va amalgamato fino ad ottenere una pasta morbida e compatta che va poi lasciata riposare
per un quarto d'ora.

La pasta per lo strudel va stesa su un ripiano cosparso da un sottile strato di farina (perchè non rimanga
incollata), e con il mattarello va passata fino ad ottenere una sfoglia molto sottile. Sulla sfoglia cospargete le
mele tagliate a fette sottili, lasciando alcuni centimetri liberi sul bordo. Alle mele aggiungete poi l'uva
sultanina e cospargete con zucchero e cannella.

Facendo attenzione a non rompere la sfoglia arrotolate il tutto chiudendone le estremità facendo aderire la
pasta lungo i bordi con la pressione delle mani e arricciandola alle due estremità.
Sistemate lo strudel in una teglia sufficientemente ampia e leggermente unta, prima di infornarlo
pennellatelo con un tuorlo d'uovo (---------. La cottura va fatta a forno ben caldo per circa 50 minuti.

Palazzo Thun (o del Municipio Vecchio), fu eretto da Sigismondo dei conti di Thun in sobrie e nobili forme
rinascimentali verso la metà del Cinquecento. La struttura attuale deriva da un corpo edilizio centrale cui
sono stati annessi fondi rustici, venduti ai conti Thun dalla famiglia Belenzani. I Thun provvidero a rifare la
costruzione, che fu ultimata al tempo del principe-vescovo Card. Clesio. Dalla più antica pianta della città,
incisa nel 1563 a conclusione del Concilio, si nota che la struttura essenziale della costruzione è rimasta
inalterata negli anni. Nel 1873 il Palazzo fu acquistato dal Comune per farne la residenza del magistrato e
ospitare gli uffici comunali, che ancor oggi vi trovano sede.
La facciata si nobilita dei soli elementi architettonici: serrata dalle forti cerniere angolari di pietra a vista,
limitata dall'ampio aggetto grondale, ritmata dalla quadruplice serie di ben proporzionate aperture, con i
motivi dell'armonico portale e del nobilissimo balcone. L'interno (cortile, scalone e sale) fu sistemato in stile
neoclassico dall'architetto bresciano Rodolfo Vantini (1832). Nella nicchia del cortile di fondo è l’originale del
Nettuno di Antonio Giongo, tolto dalla fontana di Piazza Duomo. Nello scalone, in alto, sono gli affreschi del
Brusasorci (1516-1567), già sulla facciata di casa Cloz-Salvetti: Scena silvestre con ninfa e satiro; Battaglia
di P. Cornelio Scipione; Scipione libera una prigioniera e la restituisce al promesso sposo. La sala del
Consiglio Comunale è ornata da quattro dipinti su tela, opera del veronese Casarini (1938). Sopra la porta
d'ingresso alla sala consiliare, campeggia una scritta in latino che ammonisce: "coloro che varcano questa
soglia, lasciato l'interesse privato, si rivestano dell'interesse pubblico". Su una parete della sala, si ammira
un bel crocifisso, opera di Othmar Winkler (1956).

o in alternativa anche solo con del latte)------Questa è solo una delle molte interpretazioni della ricetta
originale dello strudel di mele.
In realtà le varianti di preparazione dello strudel, come ad esempio l'aggiunta di grappa nell'impasto, o le
nocciole, i fichi o i pinoli nel ripieno, sono moltissime. Qualsiasi sia la vostra interpretazione di questo dolce
tipico della tradizione del Trentino, vi auguraiamo buon appetito...

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