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Latinismi

A- forma latina spiegazione

D
usata in italiano

"per assurdo". Espressione usata in geometria, o più generalmente nei


ragionamenti, quando si assume come vera un'ipotesi che,
ab absùrdo
contraddicendo principi già acquisiti, si rivela poi inammissibile e

A assurda, cosicché risulta vero il suo contrario.

ab (a)eterno dall'eternità, da sempre. (Dio esiste ab aeterno)

ab antìquo dall'antichità, dai tempi antichi.

ab imis
dalle fondamenta, dalle basi.
(fundaméntis)

ab immemoràbili da tempo remotissimo.

ab iove "il principio viene da Giove", locuzione comune nei proemi delle
princìpium opere poetiche latine.

ab iràto "nell'impulso dell'ira". (prendere decisioni ab irato)

ab orìgine originariamente, fin da principio.

"dall'inizio", deriva dalla locuzione "ab ovo usque ad mala": dall'uovo


ab ovo
fino alla frutta.

ab uno disce "da uno impara a conoscerli tutti", cioè dal comportamento di uno
omnes solo si può conoscere quello di tutti coloro che sono come lui.

"dalla fondazione della città (Roma)", termine che si usa per


ab urbe còndita
sottolineare le origini lontane dell'argomento di cui si parla.
abyssus abyssum "l'abisso chiama l'abisso", cioè un eccesso trascina a un altro eccesso,
invòcat un errore ad un nuovo errore.

ad apertùram
"ad apertura di libro". (saper tradurre ad aperturam libri)
libri

ad audièndum "ad udire la parola". Si dice, con scherzosa solennità, di chi si presenta
verbum ad un superiore per ricevere istruzioni.

ad exèmplum "ad esempio".

ad hoc appositamente predisposto per uno scopo. (discorso ad hoc)

appositamente predisposto per una data persona. (discorso ad


ad hòminem
hominem)

(ad) ìnterim si dice di incarico assunto per breve periodo. (subentrare ad interim)

"dai divini (uffici o misteri)". L'autorità ecclesiastica sospende a


a divìnis divinis il sacerdote che sia venuto meno ai suoi doveri, con
conseguente proibizione di celebrare la S. Messa.
ad kalendas "alle calende greche", cioè ad un giorno che non verrà mai (gli antichi
graecas Greci non avevano le calende).

ad libìtum a piacere, a volontà.

ad lìtteram "alla lettera". (tradurre ad litteram)

letteralmente "agli antenati", saluto beneaugurante in occasioni


ad maiòra
particolari.

ad multos annos "per molti anni", è frase augurante una lunga vita.

"per uso del Delfino (il primogenito del re di Francia)", si usa per
ad ùsum Delphìni indicare scritti alterati a certi e interessati fini. (il giornale ha dato una
versione ad usum Delphini)
"secondo il valore", riferito ai tributi calcolati sul valore el bene
ad valòrem
considerato. (dazio ad valorem)

ad verbum "parola per parola".

advocàtus diàboli "l'avvocato del diavolo".

"più duraturo del bronzo", si dice con enfasi di opera destinata a


aere perènnius
rimanere viva nei secoli.
a fortiòri "a maggior ragione".

"agnello di Dio"", preghiera, termine usato anche scherzosamente per


àgnus dei indicare una persona che si finge umile e sottomessa. (sembrare un
agnus dei)
"giorno da segnare con un sassolino bianco", ossia giorno fausto,
albo signanda contrassegnato da un evento lieto. Il contrario, ad indicare un giorno
lapìllo infausto, è: "nigro signanda lapillo", ossia "giorno da segnare con un
sassolino nero".
"albo", indicante una raccolta di fotografie, dischi e simili, oppure il
album
comune quaderno da disegno.

àlea (i)acta est "il dado è tratto", frase detta da Cesare dopo aver varcato il Rubicone.

àlias altrimenti detto. (Michelangelo Merisi, alias il Caravaggio)

"a chi piace una cosa, a chi un'altra", espressione con cui nel mondo
àliis àlia plàcent
classico si indicava il concetto della relatività dei gusti.

"un altro me stesso", detto di persona che fa le veci di un'altra. (tu sei
àlter ego
il mio alter ego!)

amìcus òmnibus,
"amico di tutti, amico di nessuno", antico proverbio.
amìcus némini

àmor caecus "l'amore è cieco", antico proverbio.

la manifestazione d'un pensiero o atteggiamento avente i caratteri d'un


ante lìtteram
fenomeno precedente.

apèrtis vèrbis "con parole esplicite". (dire apertis verbis ciò che si pensa)

a priòri/a detto di dimostrazione che procede dalle cause agli effetti/dagli effetti
posteriòri alle cause.
"arte lunga, vita breve", nota frase di Seneca. Oggi il detto viene
ars longa, vita
utilizzato per sottolineare che la vita è troppo breve per imparare tutto
brevis
di una disciplina.
audàces fortùna
"la fortuna arride agli audaci".
iuvat

"aurea mediocrità", ideale vagheggiato da Orazio, ossia il giusto


àurea mediòcritas
mezzo lontano dagli eccessi.

aut aut alternativa, scelta a cui non ci si può sottrarre. (imporre un aut aut)
aut Caesar aut "o Cesare o nulla". Motto che Cesare Borgia detto il Valentino aveva
nihil assunto per indicare la sua volontà di diventare potente a tutti i costi.
ave Caesare,
"ave Cesare, i morituri ti salutano", il saluto rituale con cui i gladiatori
morituri te
si apprestavano a combattere nell'arena.
salutant

"guerra di tutti contro tutti", espressione con cui il filosofo inglese


bèllum òmnium
Hobbes indica la situazione dell'umanità prima dell'avvento dello
contra omnes
B Stato.

"due volte", termine usato solitamente a teatro per chiedere una


bis
replica dello spettacolo. (gli attori concessero molti bis)

direttamente, personalmente, detto soprattutto per la consegna di


brevi manu
lettere e altri oggetti fatta a mano.
difficoltà, punto difficile, è nato dalla erronea trascrizione della frase
busìllis latina "in diebus illis" trasformata in "in die busillis". (qui sta il
busillis)

Caesar "Cesare", appellativo per eminenti personalità.

C
captatio
il carpire in modo subdolo la benevolenza altrui.
benevolentiae

"cogli l'attimo", espressione assurta ad indicare un comportamento di


carpe dìem
vita basato sul giorno per giorno.

Carthago delènda
"Cartagine deve essere distrutta".
est

atto che provoca l'inizio di una guerra fra due stati, può anche indicare
casus belli
un motivo di attrito, di contrasto fra persone.

cave canem "attento al cane", usato anche metaforicamente.

"circolo vizioso", dal linguaggio filosofico, espressione con cui si


cìrcolus vitiòsus indica l'errore logico di chi vuole dimostrare una verità, ponendola
però anche come premessa del ragionamento..

cògito, ergo sum "penso, dunque sono", la famosa frase cartesiana.

(condìtio) sine qua formula usata per indicare una condizione necessaria al verificarsi
non dell'azione.
conquìbus
indica scherzosamente denaro, deriva dal latino "cum quibus".
(cumquìbus)

"contro", termine usato per indicare l'aspetto sfavorevole di una


contra
questione. (valutare il pro e il contra)

"in presenza del popolo", pubblicamente, in presenza di tutti.


coram populo
(spiattellare un segreto coram populo)

"corpo", insieme di scritti, documenti, opere che trattano un


corpus
determinato argomento. (il corpus delle iscrizioni latine)

"corpo del Signore", festa nella quale si commemora l'istituzione


corpus domini
dell'Eucarestia. (la processione del corpus domini)
"io credo", preghiera della fede cattolica, termine usato per indicare
credo l'insieme delle convinzioni di una persona. (bisogna rispettare ogni
credo politico)
"crocifiggi", grido con cui i nemici di Gesù ne chiedevano il supplizio.
crucifige
(gridare il crucifige ad uno)
"a chi giova?", formula giuridica secondo cui il colpevole di un delitto
cui bono?/ cui
va cercato tra coloro che ne traggono vantaggio, ossia hanno un
prodest?
movente.
"con penna corrente", senza pensare troppo a quel che si scrive, di
currènti càlamo
getto. (scrivere currenti calamo)

curricolo, documento elencante i titoli conseguiti e gli incarichi


currìculum (vitae)
ricoperti nel corso degli anni.

damnòsa
"dannosa eredità", è ciò che diceva Gaio.
hereditas
D
"si da a tutti", iscrizione sulle porte di alcuni monasteri. Talora il detto
dàtur òmnibus viene ripetuto ironicamente da chi si sente chiedere continuamente
regali o favori.

de cuius persona della cui eredità si parla. (successione legittima al de cuius)

de facto di fatto, concretamente, contrapposto al de iure.

de gustibus non
"non bisogna discutere sui gusti (d'ogni persona)".
est disputandum

de iure secondo la legge, il diritto, contrapposto al de facto.


esclamazione di sollievo per la conclusione di qualche situazione
deo gratias
difficoltosa.

"senza difficoltà", formula giuridica che nel linguaggio comune ha


de plano
assunto il significato di un'azione priva di difficoltà.

"dal profondo", il salmo che si recita per i defunti, frase usata anche
de profùndis
scherzosamente.
persona in grado di risolvere situazioni difficili e complesse, in senso
deus e(x) machina dispregiativo chi dirige e organizza la trama di un intrigo restando
nell'ombra.

de visu "di veduta", coi propri occhi.

dictum factum "detto fatto", modo di dire.

"il giorno dell'ira", il giorno del Giudizio universale, termine usato per
dies irae
indicare il momento della resa dei conti. (verrà il dies irae!)
"dividi (il potere) e comanda", modo di dire del linguaggio degli
storici. L'espressione si riferisce al sistema imperiale romano, per cui i
dìvide et ìmpera
popoli sottomessi venivano divisi in più entità amministrative, allo
scopo di evitare spinte autonomistiche.
"ho finito", formula di chiusura con cui l'oratore terminava i suoi
dìxi discorsi, talora usata anche oggi ad indicare che l'argomento è chiuso
e non si ammettono repliche.
"un'ignoranza dotta", espressione attribuita al filosofo Niccolò
Cusano, che ne fece il titolo di una sua opera. In realtà il detto
appartiene alla tradizione neoplatonica secondo la quale l'uomo,
docta ignoràntia
essendo per natura limitato, non può conoscere a fondo il mistero
della divinità, per cui, pur essendo dotto, rimane sempre
fondamentalmente ignorante.

dòmine "o Signore". (domine, aiutaci)

"casa", usato per indicare chi parla a favore di una cosa a cui ha
domo interesse, pur volendo dare l'impressione di non averlo. (Cicero pro
domo sua)
"ti do perchè tu mi dia". Abbreviazione di formula giuridica, si usa nel
do ut des linguaggio popolare per indicare un accordo vantaggioso sia per chi fà
un dono, che per chi lo riceve.
"il dolce alla fine (dei pasti)", frase usata metaforicamente ad indicare
dulcis in fundo
un lieto evento che si verifica alla conclusione di qualcosa.

dura lex, sed lex "dura legge, ma è la legge", iscrizione presente in molti tribunali.
Latinismi
E-I forma latina usata
in italiano
spiegazione

"ecco l'uomo", espressione che indica una persona fisicamente


ecce homo
malridotta.
E
"io sono quello che sono", frase dell'Esodo riferita a Dio, che non
può essere né descritto né definito. Oggi si usa per indicare una
ego sum qui sum
presentazione di un individuo che dichiara di essere fatto così,
con i suoi pregi e difetti.

erga omnes per tutti. (atto valido erga omnes)

ergo dunque, pertanto.

errare humànum est,


perseveràre "sbagliare è umano, perseverare diabolico".
diabòlicum

trascrizione riportante gli errori di stampa trovati dopo la tiratura


errata còrrige
dei fogli.

"è", si usa nei telegrammi per non creare confusione con la


est
congiunzione e.
est modus in rebus "ogni cosa ha un suo limite", frase di Orazio.

"e", termine usato nei telegrammi per non creare confusione con
et
è, voce del verbo essere.

et cetera "ed altro", usato nelle elencazioni.

et simìlia "e cose simili", usato nelle elencazioni.

si adopera come prefisso per indicare la condizione di chi ha


ex occupato una carica che ora non occupa più. (ex presidente del
Consiglio)

all'improvviso, detto specialmente di discorsi che iniziano senza


ex abrupto
introduzione.

ex aequo a pari merito. (sono arrivati ex aequo)

ex cathedra in modo e con tono perentorio, superbo. (parlare ex cathedra)

excursus una divagazione, una digressione dall'argomento principale.

excusatio non petita,


"giustificazione non richiesta, accusa manifesta".
accusatio manifèsta

exèmpli causa "per esempio", modo didire.

"dai libri", cartellino spesso abbellito da motti e disegni che si


ex lìbris pone su un libro per provarne la proprietà. (alcuni ex libris sono
delle vere e proprie opere d'arte)

ex nìhilo "dal nulla". (il mondo è stato creato ex nihilo)

ex novo daccapo. (rifare qualcosa ex novo)


(experentia) docet "(l'esperienza) insegna".

ex profèsso intenzionalmente, deliberatamente.

ex tèmpore all'improvviso, senza preparazione. (parlare ex tempore)

extra il "sovrappiù" al di fuori del prestabilito.

facere de necessitate
"fare di necessità virtù", famoso proverbio antico.
virtùtem
F
facsìmile persona o cosa assai simile ad un'altra.

facta, non verba "fatti, non parole", modo di dire.

factòtum chi fa o vuole fare ogni cosa.

"ciò che è lecito", si usa nella locuzione per fas et nefas, per
fas
indicare "a ragione o a torto".

fate vos/vòbis "fatelo voi/da voi (senza di me)".

"sia fatto", usato per indicare in un istante, in un baleno. (in un


fiat
fiat)

"sia fatta la luce", parole con cui la Bibbia descrive il primo atto
fiat lux della creazione, cioè il passaggio del mondo dalle tenebre alla
luce per volere di Dio.

fiat voluntas tua "sia fatta la tua volontà", dal Pater Noster.
"fine", usato scherzosamente in varie espressioni. (questa storia
finis
non ha mai finis)

la struttura mentale di un individuo, costituita dal complesso di


forma mentis elementi caratteriali individuali e dalle proprie acquisizioni
ideologiche. (raggiungere una forma mentis ottimale)

fortunae filius "figlio della fortuna", modo di dire.

"godiamo", allegria, baldoria, termine usato in frasi scherzose. (è


gaudeamus
finito il gaudeamus)
G
gràtis propriamente "per grazia", significa gratuitamente.

"abbiamo il Papa!", parole con cui viene annunciata alla folla


l'elezione del Papa. Ironicamente si usa questa esclamazione ogni
habemus papam! volta che, dopo una lunghissima trattativa, si trova un accordo sul

H nome di un candidato, o anche quando si prende una decisione


dopo un lunghissimo dibattito.

il complesso di fattori fisici e chimici che caratterizzano


hàbitat l'ambiente in cui vive una specie animale o vegetale. (l'habitat
naturale)

"aspetto", indica l'aspetto generale del corpo, come


habitus
manifestazione della salute di una persona.

"questo" o "qui", è usato in alcune locuzioni: hic et nunc (qui ed


hic
ora): su due piedi, avere l'hic e l'hoc: saperla lunga.

hic iacet "qui giace", dal linguaggio delle iscrizioni funerarie.

historia magistra vitae "la storia maestra di vita".

hoc "ciò".
"gli uomini, mentre insegnano, imparano", (Seneca). Si tratta di
homines, dum docent, un concetto diffuso nel mondo classico, secondo cui il rapporto
discunt docente-discente si basa su uno scambio reciproco che arricchisce
entrambi.

"uomo", prima particella usata in varie locuzioni, come homo


homo
oeconomicus, homo sapiens, ecc.

l'uomo in quanto costruttore di utensili, artefice, ideatore,


homo faber trasformatore della realtà circostante per adeguarla alle sue
necessità.

homo homini lupus "l'uomo è lupo per l'altro uomo", famoso verso di Plauto.

homo sum, nihil a me "sono un uomo, e non ritengo nulla di umano estraneo a me",
alienum puto celebre verso di Terenzio.

honòris causa/ad indicano una laurea o simile, ottenuta per meriti eccezionali.
honòrem (laurea honoris causa)

"il terrore del vuoto", principio aristotelico per cui nella natura
hòrror vàcui
non esistono spazi vuoti, ma tutto è riempito di materia.

strato superficiale del terreno ricco di sostanze organiche.


hùmus
(terreno ricco di humus)

I ibìdem
"nello stesso luogo", si usa nelle citazioni per non ripetere per
esteso un riferimento già fatto.

prime parole dell'ambigua risposta data a un soldato da un antico


oracolo: ibis redibis non morieris in bello. La frase poteva
significare: "andrai, tornerai, non morrai in guerra", oppure
ìbis redìbis
"andrai, non tornerai, morrai in guerra". Si usa nella locuzione
"un ibis redibis" per indicare una risposta ambigua,
contraddittoria.

ìdem la stessa cosa, ugualmente.

id est cioè, vale a dire, solitamente abbreviato con i.e.


ìllico et immediàte "subito e immediatamente".

imprimàtur/plàcet indicano ambedue un'autorizzazione ad agire.

in abstracto "in astratto". (ragionare in abstracto)

"nell'aula della comprensione". Nel Medioevo era la sala dove si


amministrava la giustizia con atteggiamento disposto alla
ìn càmera caritàtis comprensione, più che ad un giudizio imparziale e severo. Oggi si
usa per indicare un rimprovero fatto con discrezione, a tu per tu,
per non umiliare il colpevole.
"il veleno nella coda", modo di dire che allude agli animali come
lo scorpione che hanno il veleno nella coda, cioè in fondo, e di
conseguenza pungono dopo aver superato la preda, quando ormai
ìn càuda venènum
si può credere il pericolo passato. Oggi l'espressione si usa a
proposito di battute velenose, che arrivano alla fine di discorsi
apparentemente innocui.
l'inizio di una prosa o il primo verso di un componimento, può
ìncipit esser usato anche metaforicamente nel significato di dare l'inizio
a qualcosa.

in diem vivere "vivere giorno per giorno", modo di dire.

in dubiis abstine "nei casi dubbi, astieniti", dal linguaggio giuridico.

"in un caso dubbio, ci si pronunci a favore dell'accusato".


in dubio, pro reo
Proverbio assunto poi dal linguaggio giuridico.

in extrèmis negli ultimi attimi di una data situazione. (pareggiare in extremis)

in potenza, detto di cosa ancora non delineata ma che sta


in fìeri
prendendo forma. (progetto in fieri)

infra "sotto", usato in citazioni e rimandi. (vedi infra)

in hoc signo vinces "sotto questo segno vincerai". Secondo la leggenda Costantino,
prima della battaglia sul ponte Milvio, fece incidere sugli scudi
una croce con questa scritta, e riuscì a vincere, rendendo sicuro il
suo potere. L'anno dopo (313 d.C.) si convertì al Cristianesimo
per riconoscenza nei confronti di Dio che l'aveva aiutato.

in itìnere "strada facendo". (le idee si chiariranno in itinere)

in loco nello stesso luogo in cui ci si trova. (consegna in loco)

"nel mezzo degli avvenimenti", espressione del linguaggio


retorico, che indica una narrazione che inizia all'improvviso,
in medias res
proiettando il lettore in mezzo ai fatti, senza avergli spiegato gli
antefatti.

in medio stat virtus "la virtù sta nel mezzo", la famosa mediocritas dei latini.

"in petto", segretamente, riferito a persona già prescelta ad un


in pèctore
ufficio ma la cui nomina non è stata ancora resa nota.

come prima cosa/come seconda cosa. (discuteremo in primis di


in prìmis/in secundis
questo argomento)

"per tutti i secoli dei secoli", formula ricorrente nelle Scritture e


in saecula saeculorum
nella liturgia per indicare la durata eterna.

"strumento per regnare", modo di dire usato dagli storici antichi e


moderni in riferimento alla religione, che nel mondo romano era
instrumentum regni effettivamente sempre al servizio del potere politico. Per analogia
la formula si applica a qualsiasi governo che sfrutti la religione
per tenere a bada il popolo.

intelligenti pauca corrisponde al detto: "a buon intenditore poche parole".

inter nos fra noi, in confidenza. (parliamone inter nos)

intra "tra", in mezzo a, usato solo poeticamente.

inventa lege, inventa


"trovata la legge, trovato l'inganno", antico proverbio.
fraude

"nel vino la verità", si intende naturalmente la facilità di dire le


in vino veritas
verità scomode quando si è ubriachi.
"in vetro", termine della biologia atto ad indicare gli esperimenti
in vitro
condotti in laboratorio. (coltura in vitro)

"egli lo disse", espressione con cui i filosofi scolastici citavano


ipse dixit l'autorità di Aristotele e usata oggi a deridere la presunzione del
sentenziare o la sottomissione indiscussa all'autorità altrui.

ipso facto subito, immediatamente. (lo cacciò ipso facto da casa)

detto di ciò che si verifica automaticamente per disposizione di


ipso iure
legge.

"andate, la messa è finita", parole di congedo che il prete rivolge


ite missa est ai fedeli al termine della messa, usato scherzosamente per
accomiatare una persona o per indicare che qualche cosa è finita.

serie di formalità e passaggi che una pratica deve compiere. (iter


iter
burocratico)

iunior/senior il più giovane/il più vecchio.

"il diritto delle genti", insieme di norme che regolavano la vita


ius gèntium delle popolazioni assoggettate dai Romani e considerate
barbariche.

A-D
L-Q R-V

Latinismi
L- forma latina
usata in italiano
spiegazione
Q
"sassolino", usato dai romani per segnare i giorni. In italiano ha
lapis
assunto il significato di matita.
L
una momentanea mancanza di memoria nel trovare il termine giusto.
lapsus (linguae)
(avere un lapsus)

inventata dal Manzoni, espressione con cui Renzo interpella Don


latinòrum
Abbondio, indica l'uso del latino in modo pedante ed incomprensibile.
"lode a Dio", parole che gli amanuensi scrivevano alla fine di un libro,
laus deo oggi usato scherzosamente per indicare un'esclamazione di sollievo:
"sia lode a Dio!"

lavàbo "io laverò", indica comunemente un lavandino.

termine della psicologia, indicante il complesso dei bisogni sessuali


libìdo
dell'uomo.

lippis et "ai cisposi e ai barbieri", tratta da un verso di Orazio, indica "a tutti".
tonsoribus (esser noti lippis et tonsoribus)

"lunga mano", detto di persona che agisce più o meno nascostamente


longa manus
per incarico di altri. (quel funzionario è la longa manus del ministro)

"il lupo della favola", motto rivolto a chi, arrivando inaspettato mentre
lupus in fabula
si parla di lui, toglie la possibilità di continuare il discorso.

"gran parte", riferito a chi ha avuto la parte principale in un progetto.


magna pars
(i suoi collaboratori furono magna pars del successo)
M
"magnifica", inno della Vergine, scherzosamente è usato per indicare il
magnificat
mangiare. (quando è l'ora del magnificat sono tutti pronti)

mala tempora "cattivi tempi (avvengono)", per indicare quelle situazioni e


(currunt) circostanze di tempo sfavorevoli.

manus manum
"una mano lava l'altra".
lavat
gran quantità, gran confusione. (nel mare magnum di quella
mare magnum
amministrazione non si capisce nulla)

"la madre addolorata", verso di Iacopone da Todi, riferito


mater dolorosa
all'atteggiamento della Vergine alla crocifissione del figlio.

mater rerum
"la natura è madre di tutte le cose", frase di Cicerone.
omnium natura

famosa preghiera, è un'accusa delle proprie colpe, espressione del


mea culpa
proprio pentimento. (recitare il mea culpa)

"punto di mezzo", detto di persone capaci di fungere da intermediari


mèdium
tra i vivi e gli spiriti dei morti.

meliòribus annis "negli anni migliori", espressione di Virgilio.

melius abundare
"meglio abbondare che difettare".
quam deficere
"ricordati", nome di due preghiere che si recitano durante la messa, il
termine può essere usato scherzosamente nella locuzione "dare un
memènto
memento ad uno", cioè infliggergli una punizione tale che se ne ricordi
a lungo.

"cosa che deve essere ricordata", breve nota in cui sono riassunti i
memorandum
termini di una questione.

mìnimum "la cosa minima", il minimo. (non ha ottenuto il minimum dei voti)

"che ha meno", usato come sostantivo per indicare chi ha scarse doti
minus habens
intellettuali. (è un minus habens)

"cose mirabili", usato scherzosamente per indicare cose straordinarie.


mirabìlia
(promettere mirabilia)

"mischiare cose sacre e profane", frase di Orazio, usata ancora oggi


miscere sacra
per indicare un modo di procedere disordinato, per cui tutti gli
profanis
argomenti si mescolano senza tenere conto delle debite differenze.

"abbi pietà (di me)", parola iniziale di un salmo penitenziale, usata


miserère (me)
talvolta anche in tono scherzoso. (miserere di me!)

accordo, conciliazione fra parti in lite, usato anche metaforicamente.


modus vivendi
(trovare un modus vivendi)
letteralmente "secondo il solito costume", significa "come al solito",
more sòlito usato soprattutto per indicare il ripetersi sgradevole di un
atteggiamento, di un comportamento o di una situazione.

more uxòrio la condizione dei conviventi senza matrimonio legale.

"la morte mette fine ad ogni causa", proverbio che trova la sua origine
nel linguaggio giuridico romano, ove la morte significava la fine del
mors omnia solvit matrimonio. Da questo ambito ristretto la sentenza ha finito per
riferirsi a qualsiasi tipo di controversia o impegno contrattuale, per poi
scadere nel significato banale secondo cui la morte mette fine a tutto.
"morte tua, vita mia", ad indicare il cinismo della vita quando lo
mors tua, vita mea
svantaggio di uno significa il vantaggio di un altro.
"di iniziativa propria", formula che in atti e decreti regi indicava che
motu proprio essi erano stati emanati per iniziativa del sovrano. (il re lo nominò
conte motu proprio)

mutàtis mutàndis "cambiando ciò che è da cambiare".

natura non facit "la natura non fa salti", massima di Linneo secondo la quale in natura
saltus non avviene nulla che non sia parte di una catena di cause ed effetti..
N
ne discere cessa "non smettere mai di imparare", nota frase di Catone.

nemo omnia
"nessuno può conoscere tutto", così diceva Varrone.
potest scire

nemo propheta in
"nessuno è profeta in patria", antico proverbio.
patria

nemo sua sorte "nessuno è contento della sua sorte", celebre verso di Orazio che
contentus indica l'incontentabilità umana.

nihil est quod fìeri


"non vi è nulla che non possa esser fatto", massima di Cicerone.
non possit

"niente di nuovo sotto il sole", famosa sentenza biblica secondo la


nihil sub sole quale l'uomo non è in grado di creare nulla di realmente nuovo, e tutto
novum ciò che è sotto il sole finisce per restare sostanzialmente invariato,
com'era al momento della creazione.
non est tuum quod
"non è tuo quel che è merito della fortuna".
fortuna fecit

non omnis moriar "non morirò del tutto", nota frase di Orazio.

propriamente "non più oltre", il livello massimo a cui sia possibile


non plus ultra pervenire. Era l'iscrizione sulle colonne d'Ercole ad indicare la fine del
mondo. (sei il non plus ultra dell'ignoranza!)
"non possiamo", frase presente negli Atti degli Apostoli, con cui gli
apostoli Pietro e Giovanni si rifiutarono di interrompere la
non possumus
predicazione. Oggi viene impiegata per indicare che il proprio senso
del dovere impedisce di obbedire ad una richiesta.
"non è una conseguenza logica", commento che nel linguaggio
non sèquitur
filosofico si applicava a ragionamenti incongruenti.

obtòrto collo "controvoglia, malvolentieri", modo di dire.

O
"odio e amo".(Catullo) Siamo nella fase finale della storia d'amore tra
Catullo e Lesbia, quando il poeta si è oramai reso conto che la sua
odi et amo amata è in realtà una donna corrotta ed infedele, ma ciò nonostante
non può fare a meno di amarla. La celebre frase esprime tutto il suo
conflitto interiore e l'ambivalenza dei suoi sentimenti.

omìssis indica un'omissione di parole o frasi giudicate non necessarie.

omnia vincit àmor "l'amore vince tutto", frase celebre di Virgilio.

"per tutti", diligenza a cavalli usata nel secolo scorso per trasportare
òmnibus
viaggiatori e merci. (treno omnibus)

"di tutti", gara ciclistica o ippica in cui sono ammessi corridori o


omnium
cavalli di varie categorie, età, ecc.

il complesso delle opere di un autore, tutte raccolte insieme. (hanno


opera omnia
pubblicato l'opera omnia di Leopardi)

òptimum il massimo livello a cui si può giungere. (raggiungere l'optimum)

ora et labòra "prega e lavora", la famosa regola benedettina.


"prega per noi", preghiera usata dai fedeli durante la recita del rosario
ora pro nobis
e nelle processioni.

otia dant vitia "l'ozio crea i vizi", antico proverbio.

"pane e giochi del circo", espressione usata da Giovenale per indicare i


panem et circènses due elementi necessari e sufficienti per tenere a freno il popolo di

P Roma.

pax et bonum "pace e bene", saluto dei francescani.

"la Pace Romana", espressione usata dagli storici per indicare la pace
pax romana che Roma impose a tutto l'impero, grazie alla quale la civiltà romana
aveva potuto diffondersi.

pecunia non olet "i soldi non puzzano", celeberrima battuta attribuita a Vespasiano.

per àspera ad "attraverso le asperità fino alle stelle", motto dei gesuiti, per indicare
astra le difficoltà del cammino che porta alla gloria.

per os "per bocca", formula usata dai medici nelle ricette.

propriamente "io piacerò", per indicare una sostanza farmacologica


placèbo inerte, somministrata al paziente a scopo di suggestione. (effetto
placebo)
"piaghe", locuzione non comune. Dir plagas di qualcuno, parlarne
plagas
malissimo.

plenum "cosa piena", seduta plenaria di un'assemblea parlamentare.

ciò che si aggiunge alla fine di una lettera dopo averla già conclusa e
postscriptum
firmata. Di solito si abbrevia con p.s..

letteralmente "il primo fra i pari", si usa ad indicare una persona che
primus inter pares
spicca fra le altre di pari grado.

pro bono pacis "per il bene delle pace", modo di dire.

pro càpite a testa. (reddito pro capite)


pro forma
per pura formalità.
(tantum)

propriamente "giovi", esprime augurio specialmente nei brindisi o


pròsit
rivolgendosi a chi starnutisce.

"il punto che duole", termine usato per indicare una difficoltà, una
pùnctum dòlens
questione spinosa.

qualis pater, talis


"tale il padre, tale il figlio", famoso proverbio.
filius
Q
quamquam "benchè", si usa nella locuzione fare il quamquam , cioè il saccente.

quia "perchè", usato nella locuzione stare al quia, attenersi all'argomento.

indica un qualcosa di indefinibile. (nel suo fare c'è un quid che non mi
quid
convince)

qui multum habet, "chi ha molto, desidera di più", proverbio che esprime l'incontentabile
plus cupit avidità umana.

forma abbreviata dell'originale "quid pro quo", indica un equivoco.


qui pro quo
(incorrere in un qui pro quo)

quod erat
"come volevasi dimostrare", nota frase del matematico greco Euclide.
demostrandum
"quello che ho scritto, ho scritto", frase detta da Pilato ai sacerdoti che
quod scripsi, non avevano gradito la scritta sulla croce di Gesù (rex Iudaeorum) e
scripsi volevano modificarla. La frase è diventata proverbiale, come rifiuto da
parte di un'autorità di riesaminare una questione.

quondam "una volta", ciò che si era un tempo. (quel tale , quondam frate)

il minimo dei membri di un'assemblea che possono prendere una


quorum
deliberazione valida.

quot hòmines, tot


"tanti uomini, tanti pareri", frase di Terenzio.
sentèntiae
quotìdie morìmur "muoriamo ogni giorno", frase di Seneca.

quo vadis? "dove vai?" (Atti del martirio di San Pietro)

A-D
E-I R-V

Latinismi
R-V forma latina
usata in
italiano
spiegazione

R raptus
impulso improvviso a compiere azioni spesso violente e aggressive
senza averne piena coscienza. (gli è venuto un raptus di follia)
propriamente "uccello raro", espressione usata da Giovenale per
rara àvis descrivere probabilmente la fenice, indica una persona o cosa
eccezionale o particolarmente apprezzabile per la sua rarità.
rebus sic
"così stando le cose", perdurando queste condizioni.
stantibus

"prendi", formula usata un tempo dai medici nelle ricette


recìpe
farmaceutiche.

"retto", la parte anteriore di un foglio, di una moneta, di una


recto
medaglia.

giudizio finale, resa dei conti, usato anche in tono scherzoso. (è


redde rationem
venuto il momento del redde rationem!)
"da riferirsi", mezzo con il quale il corpo elettorale è chiamato ad
referendum
esprimere il suo voto.
"rifugio dei peccatori", detto di persone a cui si ricorre per avere un
refugium
aiuto, confidando nella loro indulgenza. (la nonna è il rifugium
peccatòrum
peccatorum dei nipoti disubbidienti)

repetìta iùvant "il ripetere giova".

rèquiem "riposo", la parola iniziale di una preghiera per i defunti.

rerum natura "la natura delle cose", modo di dire.

"le imprese", modo di dire con cui i latini indicavano le imprese


res gestae
militari..

risus abundant
"le risa abbondano sulle labbra degli sciocchi", antico proverbio.
in ore stultorum

(Roma) caput
"(Roma) capitale del mondo".
mundi

S sancta
sanctorum
luogo riservato e accessibile a pochi, usato anche in modo
scherzoso.
"santa semplicità", espressione di San Girolamo riferita alla
sancta
semplicità del linguaggio di Gesù; oggi viene usata per indicare un
simplicitas
atteggiamento di totale incoscienza o ingenuità.
"sia santificato", una delle parole del Pater Noster, usata in italiano
sanctificètur come sostantivo per designare persona bigotta, che ostenta viva
pietà religiosa.

semel in anno
"una volta l'anno è lecito fare follie", antico proverbio.
licet insanìre

semper eadem "è sempre lo stesso", frase di Elisabetta I.

"così", si usa, posto tra parentesi, quando, riferendo un passo di


sic qualche testo o parole altrui, si vuol indicare che la citazione è
esatta, per quanto possa apparire errata.

sic et simplìciter senza altre aggiunte.

sic transit gloria "così passa la gloria del mondo", per indicare la caducità delle
mundi glorie terrene.

sicut erat in "come era in principio". Si usa l'alterazione sicutera per alludere al
principio ripetersi monotono di uno stesso fatto. (torniamo al sicutera)
senza fissare una scadenza, a giorno indeterminato. (rimandare sine
sine die
die)
"senza ira, né passione" espressione di Tacito con cui si ripromette
di raccontare gli avvenimenti dell'epoca imperiale in maniera
sine ira et studio
oggettiva e distaccata. Oggi viene usata anche fuori del contesto
storico, ogni volta che ci si riprometta di giudicare in modo equo.

sit venia verbo "si scusi il termine", modo di dire.

si vis amari, ama "se vuoi essere amato, ama", frase di Seneca.

si vis pacem,
"se vuoi la pace, prepara la guerra", motto proverbiale.
para bellum
"il sole nella notte", motto presente sullo stemma dell'Università
sol per noctem degli Studi di Cassino, derivante da un'antica leggenda relativa alla
città di Cassino.
il finanziatore di spettacoli e simili, allo scopo di ricavarne
sponsor
pubblicità.

sponte "spontaneamente". (l'ha fatto di sua sponte)

statu(s) quo indica una situazione di fatto.

"sotto il parere del giudice", espressione riferita ai partecipanti di


una gara sportiva trovati rei di qualche responsabilità che prendono
sub iudice
parte alla competizione nell'attesa del giudizio finale. (correre sub
iudice)
di un genere tutto a sé, tutto particolare, di natura singolare. (un
sui gèneris
tipo sui generis)
"sommo diritto, somma ingiustizia", frase di Cicerone.
summum ius,
L'espressione è ancora oggi molto diffusa come commento a
summa iniuria
sentenze ingiuste o troppo severe.

T tabula rasa
generalmente usata nel significato di "fare piazza pulita". (fare
tabula rasa)
"non c'è una terza possibilità", uno dei principi fondamentali della
tertium non logica aristotelica, quello detto del "terzo escluso", secondo il quale
datur un'affermazione deve essere vera o falsa, senza altre possibilità
intermedie.

tot una quantità indefinita.

"con tutto il cuore", con grande cordialità e spontaneità. (aderire


toto corde
toto corde a una proposta)
transeat "passi", sia pure, lasciamo correre. (per oggi transeat)

punto d'appoggio, punto fermo, deriva dal motto di Archimede:


ubi consìstam "Datemi un punto ove appoggiarmi e vi solleverò il mondo".

U
(trovare l'ubi consistam)

"quando c'è il maggiore, il minore cessa di aver importanza", la


frase si riferiva ai due Catoni, Cato maior e Cato minor, ma si può
ubi maior minor
adattare metaforicamente in tutte le situazioni dove, al comparire
cessat
della persona più importante, l'altra viene relegata ad un ruolo
minore.
"ultima risorsa dei re", motto che Luigi XIV di Francia fece
ultima ratio scrivere sui cannoni, alludendo alla guerra. L'espressione indica
(regum) oggi l'ultima soluzione possibile in circostanze disperate o
comunque difficili.

ultimàtum proposta definitiva che non ammette obiezioni o rifiuti.

"solo una volta", in riferimento a gratifiche che rivestono carattere


una tantum
di transitorietà.

unguibus et "con le unghie e con il rostro", con tutte le forze ed i mezzi di cui si
rostris dispone.

unicuìque suum "a ciascuno il suo", dal linguaggio giuridico.

"(esemplare) unico", usato soprattutto nel linguaggio dei


ùnicum
numismatici e filatelici.

letteralmente "a Roma e al mondo", ha il senso di "dappertutto".


urbi et orbi
(benedizione urbi et orbi)

V vacatio legis
"vacanza della legge", periodo intercorrente tra la pubblicazione di
una legge sulla Gazzetta Ufficiale e la sua entrata in vigore.

manualetto con le indicazioni di più frequente necessità relative ad


vademècum
un particolare argomento.

vade retro "vattene". (vade retro Satana!)

vae victis "guai ai vinti", frase storica di Brenno, capo dei Galli.
vale "sta bene", voce di saluto.

velit nolit "volente o nolente", antico proverbio.

"venni, vidi, vinsi", famosa frase di Cesare, usata in riferimento ad


veni, vidi, vici
una guerra vinta subitamente e senza troppo sforzo.

verba volant,
"le parole passano rapidamente, le cose scritte perdurano".
scripta manent

veritas filia
"la verità è figlia del tempo", antico proverbio.
tèmporis

vèritas
"la verità non muore mai", motto di Seneca.
numquam perit

vèritas odium
"la verità genera odio", verso di Terenzio.
parit

"questione dibattuta", problema su cui non si riesce a trovare un


vexàta quaestio
accordo.

"la strada della croce", quella che Gesù dovette seguire fino al
supplizio, la crocifissione sul monte Calvario. L'espressione viene
via crucis
usata metaforicamente per indicare le difficoltà incontrate per
raggiungere un obiettivo.
dal latino vice versa: "mutata la vicenda", significa in direzione
vicevèrsa
contraria, all'inverso. (viaggio da Bologna a Firenze e viceversa)

virus "veleno", agente infettivo di dimensioni submicroscopiche.

vis "forza". (l'attore ha ritrovato la sua vis comica)

visus termine dell'oculista ad indicare l'acuità visiva.

"comunemente", si usa per introdurre una parola comune accanto


vulgo ad altra propria del linguaggio tecnico o scientifico. (la scabbia,
vulgo rogna)

vulnus "ferita".

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