Sei sulla pagina 1di 3

RISPONDERE

ispondere getta le basi sulle quali si costruisce il processo di aiuto. Aiuta gli helpee ad
R esplorare e mettere a fuoco dove si trovano rispetto alla loro situazione. Per poter
rispondere, è necessario prestare attenzione, osservare ed ascoltare gli helpee. Rispondere
presuppone la capacità di entrare nello schema mentale di riferimento degli helpee e
comunicare loro ciò che sentiamo. In altre parole, nel rispondere sono coinvolti due tipi
diversi di abilità: discriminare accuratamente le esperienze degli helpee così come loro le
vivono e, con altrettanta accuratezza, comunicare agli helpee ciò che noi abbiamo
“percepito” di loro.
Rispondere è un’abilità complessa che può essere scomposta in tre sottodimensioni:
rispondere al contenuto, al sentimento ed al significato. Rispondiamo al contenuto per
poter mettere in luce quali sono gli “ingredienti” oggettivi, per così dire, delle esperienza degli
helpee. Rispondiamo al sentimento per cercare di chiarire quale tipo di emozione è legato
a questa esperienza. Rispondiamo al significato per cercare di dare una “ragione” a questo
sentimento.
Rispondere facilita l’esplorazione da parte dell’helpee. Quando l’helper risponde agli
helpee con accuratezza, allora gli helpee sono incoraggiati ad esplorare il punto in cui si
trovano rispetto alla loro situazione. Rispondere rinforza i tentativi di esplorazione fin lì
effettuati dall’helpee e, contemporaneamente, ne stimola di nuovi. Getta le basi per il
successivo lavoro di personalizzazione che faciliterà poi la comprensione dell’helpee.

ESPLORAZIONE DELL’HELPEE
Rispondere al significato
Rispondere al sentimento
Rispondere al contenuto

* * *

Rispondere al contenuto

R ispondiamo innanzi tutto alla parte più ovvia di ciò che ci dicono gli helpee: il conte-
nuto. Rispondiamo al contenuto per poter chiarire gli ingredienti essenziali delle
esperienze degli helpee. Il fatto di poter contare su concrete e precise informazioni riguardo
ai contenuti, costituisce la base su cui poggiano gli altri due “livelli” del rispondere (rispondere
al sentimento ed al significato). A sua volta, questa base di risposta ci permetterà poi di
personalizzare la comprensione e, in seguito, di iniziare l’azione.
Gli “ingredienti” del contenuto di un’espressione dell’helpee si possono ricavare sulla
base delle sei domande chiave: chi, cosa, perché, quando, dove e come.
(continua)

93
L’ARTE DI AIUTARE

Una buona risposta è quella che riformula le espressioni degli helpee in una forma
diversa. Non si tratta di ripetere a “pappagallo” le parole degli helpee. Una buona formula
su cui appoggiarsi per rispondere al contenuto può essere:
“Stai dicendo che,_________.” oppure “In altre parole,__________.”

RISPONDERE AL CONTENUTO
Parafrasare
Cogliere e ricordare le sei domande chiave

* * *

L
e domande chiave ci forniscono anche uno schema per saggiare se le espressioni con
cui gli helpee descrivono le loro esperienze sono o meno esaurienti. In altri termini, ci
permettono di stabilire se gli helpee vi hanno incluso tutto quello che ci serve sapere per farci
un’idea completa delle situazioni che stanno vivendo.
Le domande possono essere formulate in questo modo:

CHI e CHE COSA era coinvolto nel fatto/situazione di cui si parla?


CHE COSA facevano?
PERCHÉ e COME lo facevano?
QUANDO e DOVE lo facevano?

Ad esempio, nel rispondere al contenuto, possiamo esaminare ciascuna delle seguenti


espressioni per ognuna delle domande critiche.

“Credevo di avere una buona intesa con il mio professore”.


CHI?
“Ma poi sono stato bocciato all’esame”.
COSA?
“Penso che eravamo su due diverse lunghezze d’onda”.
“Proprio non mi aspettavo domande così difficili”.
COME E PERCHÉ?
“Penso di non aver studiato abbastanza a casa prima dell’esame”.
DOVE E QUANDO?

94
RISPONDERE

L conto se l’helpee sta trascurando qualcosa. Comunque, la risposta dell’helper non deve
e sei domande chiave ci aiutano ad organizzare i dettagli e ci permettono di renderci

necessariamente ripetere questi dettagli.


L’helper cercherà piuttosto di parafrasare il contenuto degli helpee, sintetizzandolo
con parole proprie. Una risposta al contenuto parafrasata potrà cogliere in una frase
sintetica i punti principali comunicati dall’helpee. Ciò contribuirà a far sì che l’helpee possa
comprendere con chiarezza la sintesi compiuta dall’helper.

“In altre parole, hai sopravvalutato


la confidenza che avevi con il professore
e con la materia”.

* * *

R mare eventuali “buchi” nel contenuto. Se una qualsiasi delle sei domande chiave rimane
ispondere al contenuto facilita l’ulteriore esplorazione da parte degli helpee, per col-

senza risposta, la tentazione è di indagare con domande di chiarimento per avere un quadro
più completo delle esperienze degli helpee. Invece, per incoraggiare l’esplorazione,
dobbiamo semplicemente continuare a rispondere e trattenerci dal fare domande. Impare-
remo meglio a porre le domande più avanti, dopo che avremo imparato e ben esercitato
l’abilità di rispondere.
È importante focalizzarsi bene sulle sei domande chiave. Questi elementi essenziali ci
permetteranno in seguito di mettere a fuoco i deficit degli helpee. “Organizzando”
efficacemente il contenuto, operando cioè una sintesi centrata di ciò che l’altro ha detto, noi
comunichiamo con ciò che abbiamo compreso pienamente il contenuto che l’helpee ha
tentato di trasmettere.
È opportuno esercitare la nostra abilità di “rispondere al contenuto” in situazioni della
vita di tutti i giorni, oppure avvalendoci di espressioni scritte o registrate. Ancora un volta,
lo studio dei casi può costituire un utile esercizio per imparare a formulare delle efficaci
risposte al contenuto.

95

Potrebbero piacerti anche