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Jacques Prévert
Sulla Poesia
Un testo dolce-amaro dal sapore di canzone popolare. Come molti dei testi di Prévert, anche
questa poesia fu riadattata al canto (versione di Geoges Chelon qui).
Il gatto di questi versi non fa sconti di spietato ed distaccato realismo. Non si addolora per
aver ucciso e consumato l'unico uccello del villaggio ma bensi' rimpiange di aver arrecato
dolore alla bambina.
Fumose teorie vorrebbero che questo poema contenga una chiave di lettura sulle violenze
partigiane subito dopo la fine della Seconda Guerra.
Sebbene molte poesie di Prévert, sotto un aspetto quasi infantile, contegano messaggi
profondi e politici; non siamo convinti che questo sia il caso per Il Gatto e l'uccello.
Prendiamola per quello che é: un allegra canzonetta, ironica e spensierata.
Jacques Prévert
Nel 1925, partecipò al movimento surrealista, dove conobbe Marcel Duhamel, Raymond
Queneau, Yves Tanguy e André Breton.
Durante la guerra, protegge i suoi amici ebrei, in particolare il musicista Joseph Kosma che,
grazie a lui, può continuare il suo lavoro (le sue poesie sono messe in musica da Kosma dal
1935).
A Parigi, vive nel quartiere di Montmartre, alle spalle del Moulin Rouge, sullo stesso piano di
Boris Vian.
Anarchico nel cuore, Prévert si definiva "sognatore" o "artigiano" piuttosto che "poeta". Era
un uomo libertario, sovversivo, antimilitarista e anticlericale.