Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
DI VISION CARE
LA NUTRACEUTICA OCULARE
La nutraceutica oculare
Coordinatore scientifico
Luigi Mele
Autori
ISBN: 978-88-97929-61-1
Copyright 2017
Gli Autori e l’Editore declinano ogni responsabilità per eventuali errori contenuti nel testo.
Tutti i diritti sono riservati. È vietata ogni riproduzione totale o parziale.
La nutraceutica oculare
Prefazione
Gentile Dottore,
con questa nuova iniziativa, focalizzata sul tema molto attuale della Nutraceutica Oculare, prose-
gue l’attività editoriale del Centro Studi Salmoiraghi & Viganò, che conferma così il proprio costan-
te impegno nella collaborazione tra il mondo dell’Oftalmologia e dell’Ottica e nell’informazione
rivolta alla classe medica, attraverso l’individuazione di argomenti di approfondimento di grande
interesse per l’Oculista, utili per lo svolgimento della sua attività quotidiana e dunque per il soddi-
sfacimento delle necessità dei suoi pazienti.
Il Manuale Pratico di Vision Care, unico nel suo genere, si prefigge di portare a conoscenza dell’O-
culista le informazioni più aggiornate nel campo della Nutraceutica, un termine di recente introdu-
zione che deriva da una fusione dei termini “nutrizionale” e “farmaceutico” e individua una nuova
opportunità di cura per il paziente che, pur non essendo alternativa all’utilizzo dei farmaci, è ad
esso complementare.
Redatta con il contributo di autorevoli Medici Oftalmologi di fama nazionale e internazionale, con il
coordinamento scientifico del Dott. Luigi Mele, la pubblicazione prende in esame le problematiche
legate al film lacrimale e alla secchezza oculare, oggi particolarmente avvertite dalla popolazione
che trascorre molte ore al giorno davanti a un terminale o si trova ad operare in ambienti polverosi
e inquinati. Prosegue poi con una disamina dei sostituti lacrimali e la loro interazione con la su-
perficie oculare per poi focalizzare l’attenzione sugli estratti naturali e gli antiossidanti che possono
essere di valido ausilio nel trattamento di alcune problematiche visive, nonché nella prevenzione o
nel rallentamento dello sviluppo di talune patologie oculari.
Obiettivo del Manuale è, pertanto, far apprendere le nozioni scientifiche più all’avanguardia sulla
Nutraceutica e far conoscere le soluzioni più efficaci in tale settore, contribuendo a preservare la
salute degli occhi dei pazienti.
3
Indice
1. La superficie oculare
Luigi Mele, Marco Iorio
La superficie oculare, o meglio definito “Si- quella refrattiva, allo scopo di assicurare una
stema della Superficie Oculare” costituisce visione distinta, proteggere la struttura ocu-
l’insieme delle strutture presenti sulla super- lare dall’attacco di agenti esterni e interfac-
ficie dell’occhio in continuità tra loro sia dal ciarsi con l’ambiente esterno e interno.
punto di vista anatomico che soprattutto da Per garantire tale molteplice funzione la su-
quello funzionale. perficie oculare e i suoi singoli componenti
Costituiscono parte di questo sistema: il film sono in un costante stato di attività dina-
lacrimale, l’epitelio corneale, l’epitelio con- mica, che caratterizza la loro straordinaria
giuntivale, le ghiandole lacrimali, le ghian- capacità di adattamento, pronti a reagire
dole di Meibomio, con le funzioni nel com- simultaneamente nei confronti degli stimoli
plesso di fornire qualità ottica e mantenere attraverso accelerazione o rallentamento dei
7
1. La superficie oculare
8
La nutraceutica oculare
9
1. La superficie oculare
10
La nutraceutica oculare
11
1. La superficie oculare
I nervi sensitivi della cornea umana conten- quest’ultimi per il 15% sono meccanono-
gono neuropeptidi e, in particolare, la so- cicettori (fibre A-delta), per il 70% sono
stanza P (20%) e il Calcitonin Gene Related polimodali (fibre C), attivati cioè da stimoli
Peptide (CGRP) (60%). Questi neuropeptidi meccanici, chimici e dal calore, e per il 15%
esercitano influenze sull’epitelio corneale. freddo- nocicettori (fibre A-delta e C).
La presenza di neuroni trigeminali in cellule La stimolazione meccanica attiva principal-
epiteliali stimola la loro attività mitotica, in mente i meccano-nocicettori e debolmente i
particolare la sostanza P è responsabile del polimodali, ma quando lo stimolo persiste, e
picco proliferativo iniziale, mentre il CGRP soprattutto se arreca danni tessutali, la sca-
della differenziazione. rica dei nocicettori polimodali diventa sem-
A livello dell’epitelio corneale la sostanza P pre più pronunciata. Una delle caratteristi-
aumenta l’Epidermal Growth Factor (EGF) e che più importanti dei nocicettori polimodali
agisce in modo sinergico con l’Insulin-like è la loro sensibilizzazione cioè, la loro soglia
Growth Factor-1 (IGF-1) nel stimolare la di attivazione si abbassa e la frequenza di
migrazione e l’adesione cellulare. Il criterio scarica aumenta.
più valido per classificare funzionalmente i Le citochine, le prostaglandine e i fattori di
neuroni sensoriali oculari è quello di valu- crescita che si liberano in corso dei processi
tare lo stimolo di attivazione dei nocicettori: infiammatori producono sensibilizzazione.
12
La nutraceutica oculare
Bibliografia
• Toft R. & Friend J. “The Ocular Surface” Int • Levin MH, Verkman AS. Aquaporins and CFTR
Ophth. Clinics, Lippincott. Boston 1979. in ocular epithelial fluid transport. J Membr
Biol. 2006 Mar; 210(2):105-15.
• Chandler JW, Gillette TE. Immunologic defense
mechanisms of the ocular surface. Ophthalmo- • Ehlers N, Heegaard S, Hjortdal J, et al. Mor-
logy. 1983 Jun; 90(6):585-91. phological evaluation of normal human cor-
neal epithelium. Acta Ophthalmol. 2010 Dec;
• Stern ME, Beuerman RW, Fox RI, et al. The
88(8):858-61.
pathology of dry eye: the interaction between
the ocular surface and lacrimal glands. Cornea. • Lavker RM, Dong G, Cheng SZ, et al. Relative
1998 Nov; 17(6):584-9. proliferative rates of limbal and corneal epi-
thelia. Implications of corneal epithelial mi-
• Rolando M, Zierhut M. The ocular surface and
gration, circadian rhythm, and suprabasally
tear film and their dysfunction in dry eye disea-
located DNA-synthesizing keratinocytes. Invest
se. Surv Ophthalmol 2001; 45:S203–10.
Ophthalmol Vis Sci. 1991 May; 32(6):1864-
• Stern ME, Beuerman RW, Pflugfelder SC. The 75.
normal tear film and ocular surface. In: Pflu-
• Schlötzer-Schrehardt U, Kruse FE. Identification
gfelder SC, Beuerman RW, Stern ME, eds. Dry
and characterization of limbal stem cells. Exp
Eye and Ocular Surface Disorders. New York,
Eye Res. 2005 Sep; 81(3):247-64.
NY: Marcel Dekker, Inc; 2004:41-62.
• Ordonez P, Di Girolamo N. Limbal epithelial
• Gilbard JP, Farris RL, Santamaria J. Osmolarity
stem cells: role of the niche microenvironment.
of tear microvolumes in keratoconjunctivitis sic-
Stem Cells. 2012 Feb; 30(2):100-7.
ca. Arch Ophthalmol. 1978; 96:677–681.
• Kinoshita S, Adachi W, Sotozono C, et al.
• Rolando M, Barabino S, Mingari C, et al. Distri-
Characteristics of the human ocular surface
bution of conjunctival HLA-DR expression and
epithelium. Prog Retin Eye Res. 2001 Sep;
the pathogenesis of damage in early dry eyes.
20(5):639-73.
Cornea. 2005 Nov; 24(8):951-4.
• Wilson SE, Mohan RR, Mohan RR, et al. The
• Thoft RA, Friend J. The X, Y, Z hypothesis of cor-
corneal wound healing response: cytokine-me-
neal epithelial maintenance. Invest Ophthal-
diated interaction of the epithelium, stroma,
mol Vis Sci. 1983 Oct; 24(10):1442-3.
and inflammatory cells. Prog Retin Eye Res.
• Krachmer JH. Cornea: Fundamentals, diagnosis 2001 Sep; 20(5): 625-37.
and management, Volume 1. Mosby, 2005.
• Wilson SE, Netto M, Ambrósio R Jr. Corneal cel-
• Yang H, Reinach PS, Koniarek JP, et al. Flu- ls: chatty in development, homeostasis, wound
id transport by cultured corneal epithelial cell healing, and disease. Am J Ophthalmol. 2003
layers. Br J Ophthalmol. 2000 Feb; 84(2):199- Sep; 136(3):530-6.
204.
• Garcia-Hirschfeld J, Lopez-Briones LG, Belmon-
• Levin MH, Verkman AS. Aquaporin-3-depen- te C. Neurotrophic influences on corneal epithe-
dent cell migration and proliferation during lial cells. Exp Eye Res. 1994 Nov; 59(5):597-
corneal reepithelialization. Invest Ophthalmol 605.
Vis Sci. 2006 Oct; 47(10):4365-72.
13
1. La superficie oculare
• Lambiase A, Manni L, Bonini S, et al. Nerve of human corneal nerves. Invest Ophthalmol
growth factor promotes corneal healing: structu- Vis Sci. 1997 Apr; 38(5):985-94.
ral, biochemical, and molecular analyses of rat • Müller LJ, Marfurt CF, Kruse F, Tervo TM. Corne-
and human corneas. Invest Ophthalmol Vis Sci. al nerves: structure, contents and function. Exp
2000 Apr; 41(5):1063-9 Eye Res. 2003 May; 76(5):521-42.
• You L, Kruse FE, Völcker HE. Neurotrophic fac- • Marfurt CF, Cox J, Deek S, Dvorscak L. Anatomy
tors in the human cornea. Invest Ophthalmol of the human corneal innervation. Exp Eye Res.
Vis Sci. 2000 Mar; 41(3):692-702. 2010 Apr; 90(4):478-92.
• Müller LJ, Vrensen GF, Pels L, et al. Architecture
14
La nutraceutica oculare
15
2. La sindrome dell’occhio secco
16
La nutraceutica oculare
a rappresentare un cardine importante nella smi fisiopatologici, gli effetti sulla visione,
classificazione eziopatogenetica. nonché l’utilità di una valutazione di gravità
della malattia. Per tali ragioni recentemen-
2.2 Classificazione te sono stati pubblicati due nuovi schemi di
Qualunque autore, nella stesura di criteri di classificazione. Rispettivamente la classifi-
classificazione armonizzati per una singola cazione Triple e la quella di Delfi.
patologia, si trova ad osservare che suddetti La Classificazione Triple, presentata al 14°
criteri non sono sempre esclusivamente ap- Congresso della Società Europea di Oftal-
propriati per porre una diagnosi, potendo mologia e successivamente aggiornata nel
spesso portare ad errori di classificazione di 2005, si fonda sullo studio a tre schemi se-
una determinata malattia, soprattutto nelle parati, basati rispettivamente sulla eziopa-
sue fasi iniziali. Per il paziente uno schema togenesi, sulle ghiandole e tessuti bersaglio
classificativo può rappresentare una guida, e sulla gravità della malattia.
ma per il medico esperto, l’applicazione di La classificazione di Delfi è frutto di una re-
criteri diagnostici appropriati costituisce il vue della classificazione dell’occhio secco,
cardine necessario per porre una diagnosi proponendo in primis di variare la deno-
certa. minazione della malattia da occhio secco a
Parlando di occhio secco, la classificazione “sindrome da disfunzione lacrimale” (DTS),
NEI ha rappresentato uno schema utile per denominazione che riflette con maggior pre-
oltre un decennio, ma attualmente non ri- cisione gli eventi fisiopatologici coinvolti
flette più le recenti conoscenze sui meccani- nell’occhio secco. In tale classificazione si
17
2. La sindrome dell’occhio secco
era anche introdotta la presenza o assenza per includere variazioni fisiologiche tra gli
di malattie palpebrali concomitanti, succes- individui (ambiente interno), così come le
sivamente eliminata per l’artificiosa valuta- condizioni ambientali in cui spendono la loro
zione del contributo relativo della patologia vita (ambiente esterno).
palpebrale nel determinismo dell’occhio L’ambiente interno è costituito dalle par-
secco. Ciò che invece è stato mantenuto è ticolari componenti fisiologiche di ciascun
la classificazione di gravità, riconoscendo- individuo capaci di influenzareil rischio di
la come un punto cruciale per il successivo occhio secco. Ad esempio un soggetto può
provvedimento terapeutico. avere una naturale rarità dell’ammiccamen-
Il termine occhio secco è correlato sintoma- to ovvero una maggior frequenza, spesso
tologicamente con il termine cheratocon- correlate a fattori psicologici o caratteriali.
giuntivite sicca (KCS). Per esporre al meglio Parimenti, l’ampiezza della rima palpebrale
le caratteristiche classificative, illustriamo in posizione primaria può variare da indi-
schematicamente di seguito (Figura 2.3). viduo a individuo nonché tra gruppi etnici
Il box di sinistra illustra l’influenza dell’am- differenti. Considerando inoltre che la rima è
biente sul rischio di sviluppare occhio secco. più ampia nello sguardo verso l’alto rispetto
Il concetto di ambiente è usato ampiamente a quello verso il basso, la perdita evaporati-
18
La nutraceutica oculare
19
2. La sindrome dell’occhio secco
suddivisa per distinguere quelle cause che epiteliali della superficie oculare e stimola
dipendono dalle condizioni intrinseche di una cascata di eventi infiammatori che coin-
palpebre e superficie oculare e quelle deri- volgono MAP chinasi e vie di segnalazione
vanti da influenze estrinseche. NFkB, nonché la generazione di citochine
L’occhio secco può essere dunque introdotto infiammatorie (interleuchina IL-1α; -1β;
in una di queste categorie, che però non si fattore di necrosi tumorale TNF-α) e me-
escludono a vicenda. Infatti una malattia talloproteinasi della matrice (MMP-9). Nel
inserita in un sottogruppo può coesiste- momento in cui la disfunzione lacrimale è
re con altri o addirittura portare ad eventi determinata da infiltrazione ed infiamma-
che causano l’occhio secco con meccanismo zione della ghiandola lacrimale, i mediatori
completamente diverso. Questo fa parte di infiammatori generati nella ghiandola trova-
un circolo vizioso di interazioni che possono no la loro strada di espulsione proprio nelle
amplificare la gravità del quadro clinico. Un lacrime, venendo in ultimo trasportate alla
esempio potrebbe essere che tutte le forme superficie oculare. Tuttavia, quando vengono
di occhio secco causano la perdita di cellule rilevati tali mediatori nelle lacrime, non è
del glicocalice, condizione che, a sua volta, sempre possibile stabilire se derivino dalla
contribuirà alla perdita di stabilità del film ghiandola lacrimale o dalla superficie ocu-
lacrimale, alla insorgenza di danni alla su- lare.
perficie e la perdita di acqua per evapora- Non è chiaro dunque se l’evaporazione è
zione, con sintomi derivanti da una perdita ridotta o aumentata nel ADDE. È possibile
di lubrificazione e di eventi infiammatori che ciò sia determinato dallo stadio della
superficiali. malattia. Alcuni studi suggeriscono che il
film lipidico sia maggiore e più spesso in un
2.3 Occhio secco da deficit occhio secco non Sjogren (NSSDE), ma studi
secretivo (ADDE) dinamici hanno dimostrato una diffusione ri-
L’occhio secco da deficit lacrimale implica tardata nell’ammiccamento. Inoltre, in caso
un danno a carico dei fenomeni secretivi. di ADDE grave, la diffusione può essere non
In ogni forma di occhio secco da deficit o rilevabile all’interferometria, suggerendo
disfunzione lacrimale, la ridotta secrezione un grave difetto nello strato di film lipidico
determina iperosmolarità della lacrima, per- lacrimale, portando ad un aumento dell’eva-
ché, anche se l’acqua evapora normalmente porazione di acqua dall’occhio. ADDE ha due
dalla superficie oculare, è associata a ridotta sottoclassi principali, occhio secco associato
riserva lacrimale. L’iperosmolarità delle la- a Sindrome di Sjogren (SSDE) e non associa-
crime provoca iperosmolarità delle cellule to a Sindrome di Sjogren.
20
La nutraceutica oculare
21
2. La sindrome dell’occhio secco
22
La nutraceutica oculare
23
2. La sindrome dell’occhio secco
tazioni nel gene che codifica per la proteina zione colpisce il gene che codifica per una
ALADIN, che svolge un ruolo di scambio di protein-chinasi associata IκB.
RNA e proteine tra il nucleo e il citoplasma.
Disautonomia familiare: la disfunzione la- Deficit secondari della ghiandola lacrimale
crimale è una caratteristica importante del Infiltrazione della ghiandola lacrimale: la
disordine autosomico recessivo, disautono- secrezione lacrimale può ridursi a causa di
mia familiare (Sindrome di Riley Day), in infiltrazione infiammatoria della ghiandola
cui si associano, all’interno di una malattia a seguito di patologie quali sarcoidosi,con
multisistemica, una insensibilità generale al infiltrazione della ghiandola lacrimale da
dolore e marcato deficit lacrimale. C’è una granulomi sarcoidei, linfoma, con infiltrazio-
anomalia neuronale evolutiva e progressi- ne della ghiandola lacrimale da parte delle
va delle innervazioni cervicali simpatiche e cellule linfomatose, l’AIDS, in cui l’occhio
parasimpatiche della ghiandola lacrimale e secco può essere causato da infiltrazione
un deficit di innervazione sensoriale della della ghiandola lacrimale da cellule T, con-
superficie oculare, che colpisce sia le picco- trariamente alla SSDE, in cui vi è una predo-
le fibre mieliniche (Aδ) e amieliniche (C), minanza di cellule CD8.
nonché i neuroni del trigemino. La muta- Malattia da trapianto contro l’ospite
24
La nutraceutica oculare
25
2. La sindrome dell’occhio secco
26
La nutraceutica oculare
27
2. La sindrome dell’occhio secco
La MGD può essere primaria o secondaria, associata ad uno strato sufficiente di film la-
semplice o cicatriziale. Nella semplice MGD, crimale lipidico, un aumento di evaporazione
gli orifizi delle ghiandole rimangono nelle lacrimale, con il verificarsi di un occhio secco
palpebre, anteriormente alla giunzione mu- evaporativo.
cocutanea. Nella MGD cicatriziale, gli orifizi È importante riconoscere l’effetto di micror-
del condotto sono dislocati posteriormente ganismi commensali della superficie palpe-
sulla palpebra nella mucosa del tarso e, brale sulla composizione lipidica meibomia-
quindi, non sono in grado di fornire lipidi na ed il suo effetto potenziale sulla stabilità
sulla superficie del film lacrimale. La dia- dello strato lipidico del film lacrimale. Esi-
gnosi si basa sulle caratteristiche morfolo- stono differenze costituzionali nella compo-
giche degli acini della ghiandola e gli orifizi sizione lipidica Meibomiana nei diversi indi-
del condotto, presenza di orifizio tampona- vidui. Alcuni soggetti presentano bassi livelli
mento ed addensamento o completa assenza di esteri di colesterolo e esteri di acidi grassi
di secrezioni. Esistono metodi per graduare insaturi, altri presentano alti livelli di queste
la MGD, misurare il grado di dropout ghian- frazioni. In questi ultimi, esterasi e lipasi
dolare (meibografia), e la quantità di lipidi prodotte da normali commensali (stafilo-
nel serbatoio al margine palpebrale (mei- cocchi coagulasinegativi, Propionobacterium
bometria). Diversi studi suggeriscono che acnes e S. aureus) possono rilasciare acidi
una MGD di estensione e grado sufficiente è grassi e mono-digliceridi nel film lacrima-
28
La nutraceutica oculare
29
2. La sindrome dell’occhio secco
essere causato da una frequenza di ammic- diminuzione del riflesso lacrimale nel PD è
camento ridotta, che prolunga il periodo du- stata attribuita ad una disfunzione autono-
rante il quale la superficie oculare è esposta mica, che riflette la presenza di corpi di Lewy
alla perdita di acqua prima del prossimo nella substantia nigra, nonché nei gangli
ammiccamento. Sono stati sviluppati nu- parasimpaticosimpatico.
merosi metodi per registrare la velocità di
ammiccamento e metterlo in relazione allo 2.4.2 Cause estrinseche
sviluppo di occhio secco.Ciò può verificarsi Disordini della superficie oculare
come fenomeno fisiologico durante lo svol- Le patologie della superficie oculare esposta
gimento di alcuni compiti di concentrazione, possono portare alla non perfetta umidifi-
ad esempio, lavorando a terminali video o cazione della superficie, un’anticipazione
microscopi, o può essere una caratteristi- della rottura del film lacrimale, iperosmola-
ca di un disturbo extrapiramidale, come la rità lacrimale e secchezza oculare. Le cause
malattia di Parkinson (PD), dove la rarità di includono carenza di vitamina A, gli effetti
ammiccamento è dovuta ad una diminuzio- dei farmaci topici cronicamente applicati ed
ne del pool dei neuroni dopaminergici della i loro conservanti.
substantia nigra ed è proporzionale alla gra- Carenza di vitamina A: tale è una carenza
vità della malattia. può provocare secchezza oculare (xeroftal-
I diversi meccanismi con cui PD può indurre mia) attraverso due meccanismi distinti. La
occhio secco sono rappresentati da velocità vitamina A è essenziale per lo sviluppo delle
di ammiccamento ridotta e conseguente al- cellule caliciformi nelle membrane mucose e
terato film lacrimale con aumentata perdita l’espressione di mucine del glicocalice. Que-
per evaporazione, con compromissione della ste componenti sono carenti nella xeroftal-
clearance di mucina e dei lipidi. Sperimen- mia, che porta ad un film lacrimale instabile
talmente è stato osservato che gli androgeni caratterizzato da precoce rottura del film. La
sono necessari per il normale funzionamento carenza di vitamina A può causare danni aci-
sia delle ghiandole di Meibomio, e non vi è nari, e, di conseguenza, alcuni pazienti con
evidenza clinica che i sintomi di secchezza xeroftalmia possono avere un occhio secco da
oculare siano promossi dal blocco dei re- carenza lacrimale.
cettori degli androgeni, ma i livelli di tali Farmaci topici e conservanti: Molti com-
ormoni circolanti sono bassi in una grande ponenti di formulazioni in collirio possono
percentuale di pazienti con MP, e si sugge- indurre una risposta tossica della superfi-
risce che questo possa contribuire a disfun- cie oculare. Di questi, i più comuni sono i
zione lacrimale e del Meibomio. Inoltre, una conservanti, come il cloruro di benzalconio
30
La nutraceutica oculare
31
2. La sindrome dell’occhio secco
mio. I pazienti che portano gli lenti idrogel lutato che tutti i materiali morbidi esaminati
ad elevato contenuto d’acqua, presentano più aumentato il tasso di evaporazione e dimi-
facilmente occhio secco. Questo è un settore nuiscono il tempo rottura lacrimale, nonché
controverso in letteratura, in quanto si è va- i pazienti che indossano lenti a bassa carica
32
La nutraceutica oculare
idrica erano completamente liberi da sintomi. mo segnalato dalle donne, in generale, tende
Tuttavia, altri studi non hanno riportato alcu- ad essere superiore a quello degli uomini. La
na correlazione tra l’idratazione delle lenti a maggior intolleranza è stata associata ad un
contatto e sintomi di secchezza oculare nonché aumento dei prodotti lipidici degradati, fosfo-
relazioni con il tempo rottura del film e sintomi lipasi A2, e lipocalina in campioni lacrimali.
di secchezza oculare o la perdita di acqua per Questi studi suggeriscono che tali condizioni
evaporazione. Occhio secco è stato associato possono predisporre un individuo ad intolle-
con una osmolarità lacrimale più elevata, ma ranza alle lenti a contatto e conseguente oc-
in un range relativamente più basso. Gli autori chio secco.
hanno osservato che questo valore più basso Le variazioni nella prestazione visiva con lenti
può essere causato da lacrimazione riflessa al a contatto morbide possono essere dovute alla
momento del campionamento. dispersione della luce prodotta dalle variazio-
Le donne tendono a riferire secchezza oculare ni dei livelli di idratazione della lente per la
più frequentemente degli uomini, con il 40% variazione del film lacrimale sulla lente. La
degli uomini e il 62% delle donne classificate sensibilità al contrasto in portatori di lenti
come soggette ad occhio secco. Le ragioni non morbide è significativamente ridotta nelle fre-
sono chiare, ma sono stati considerati poten- quenze medio-alte quando i film precorneale
ziali fattori le fluttuazioni ormonali durante il si asciuga causando la rottura. Questo potreb-
ciclo mestruale o dopo la menopausa e l’uso be spiegare la visione offuscata intermittente
di contraccettivi orali o terapia ormonale so- in alcuni portatori di lenti a contatto e può
stitutiva. È stato anche osservato che il sinto- fornire uno stimolo ad ammiccare.
33
2. La sindrome dell’occhio secco
Bibliografia
34
La nutraceutica oculare
35
La nutraceutica oculare
37
3. L’occhio rosso e irritato
38
La nutraceutica oculare
Emorragia
Normale Assente Chiazza emorragica Normale Normale Normale
subcongiuntivale
Normale o Sensazione di
Congiuntivite acuta Diffusa Normale Normale Normale
lievemente diminuito corpo estraneo
Diffusa
Glaucoma acuto Diminuito Intenso Midriatica Elevato Edema
++ pericheratica
Figura 3.1. Criteri diagnostici per le più comuni cause di occhio rosso
39
3. L’occhio rosso e irritato
40
La nutraceutica oculare
41
3. L’occhio rosso e irritato
Batterica minimo moderato moderato moderata lieve o intensa purulenta o rara granulociti
moderata mucopurulenta neutrofili ++
Da Clamidia minimo moderato moderato moderata lieve o moderata purulenta comune Inclusi
moderata intracellulari
Virale moderato moderato lieve o profusa moderata moderata acquosa comune Linfociti ++
moderato
Ostruzione minimo lieve lieve aumentata con minima moderata mucopurulenta rara Linfociti,
vie lacrimali epifora (dacriocistite) neutrofili
Figura 3.3. Valutazione eziologica dell’occhio rosso non dolente: segni clinici e sintomi
infezioni virali compare spesso fotofobia e gnostico particolarmente utile nel fornire un
infiammazione delle linfoghiandole pre- valido orientamento clinico (Figura 3.4); i
auricolari. Dal punto di vista eziologico, si quadri citologici possono essere addirittura
riconoscono forme infettive, allergiche, da patognomonici per alcune patologie, come
disfunzione del film lacrimale, da occlusione nel caso di riscontro nell’infiltrato congiunti-
delle vie lacrimali di deflusso, da contatto vale di eosinofili e mastociti, che intervengo-
con agenti irritanti chimici e fisici (raggi X no specificamente nelle forme allergiche. Il
ed UV). prelievo può essere effettuato mediante spa-
I sintomi e le caratteristiche cliniche che aiu- toline metalliche di Kimura o di Ayre (scra-
tano a individuare le cause della flogosi in ping), con un tampone alginato (brushing)
assenza di dolore sono schematizzate nella o mediante microcapillare o micropipette
Figura 3.3. (aspirazione), nelle sedi di maggiore intensi-
In alcuni casi, soprattutto nei pazienti già tà dell’infiammazione. Il preparato, deposto
sottoposti a varie terapie e nelle forme con su un vetrino, viene osservato al microscopio
decorso subacuto o cronico, la diagnosi ezio- dopo fissazione e colorazione specifica. La
logica può risultare difficoltosa, per cui è presenza di un infiltrato infiammatorio e le
necessario effettuare, oltre ad una accurata caratteristiche dello stesso forniscono pre-
valutazione di base, alcuni esami di secondo ziose informazioni per un corretto inquadra-
e di terzo livello al fine di pervenire ad un mento eziologico. La valutazione delle cellule
corretto inquadramento diagnostico. infiammatorie viene effettuata generalmente
La citologia congiuntivale è un esame dia- dopo essiccazione all’aria e colorazione con
42
La nutraceutica oculare
43
3. L’occhio rosso e irritato
to infiammatorio, che risulta invece più rap- dopo che siano state già effettuate terapie
presentato negli strati epiteliali più profondi antibatteriche senza ottenere la risoluzione
e, quindi, più accessibile con lo scraping. del processo infiammatorio. Gli antibiotici
Laddove si sospetti un’infezione è opportuno maggiormente utilizzati per uso locale sono
effettuare esami colturali, in modo non solo gli Aminoglucosidi (Tobramicina, Netilmici-
da identificare più precisamente l’agente na, Neomicina, Bekanamicina), i Fluorochi-
causale, ma anche l’antibiotico specifico, nolonici (Ofloxacina, Levofloxacina, Moxi-
per una terapia mirata e realmente effica- floxacina, Ciprofloxacina), il Cloramfenicolo,
ce. La tecnica di base prevede il prelievo di le Tetracicline, i Macrolidi (Azitromicina), i
materiale dai fornici mediante un tampone e Sulfamidici e l’Acido Fusidico. Gli antibiotici
la successiva inseminazione su piastre per la sono indicati nelle forme accertate o forte-
ricerca di batteri aerobi ed anaerobi e suc- mente suggestive di infezione batterica e ri-
cessiva esecuzione dell’antibiogramma; vie- chiedono somministrazioni frequenti, anche
ne inoltre effettuata deposizione su terreni in età pediatrica, onde evitare la comparsa
di coltura per i miceti, con relativo antimi- di ceppi resistenti. Nei casi di maggiore ri-
cogramma. Il prelievo deve essere eseguito levanza clinica possono essere utilizzate
prima di intraprendere terapie antibiotiche associazioni, ma bisogna evitare l’uso con-
o dopo sospensione dei colliri antimicrobici temporaneo di prodotti battericidi (Amino-
(wash out) per almeno 4 giorni. Nelle forme glucosidi, Fluorochinolonici) e batteriostati-
croniche va effettuata anche la ricerca della ci, in quanto si verificherebbe una riduzione
Chlamydia con tecniche immunoistochimiche del loro effetto: infatti i battericidi agiscono
(immunofluorescenza diretta) o mediante principalmente sui germi in attiva replica-
identificazione del DNA con metodica PCR. zione, mentre i batteriostatici inibiscono la
Questa ultima tecnica si presta anche alla proliferazione dei microrganismi.
ricerca di agenti virali (famiglia Herpesvirus, Le forme croniche possono complicarsi con
Adenovirus). Ultimamente sono stati inoltre una infiammazione del bordo palpebrale
immessi in commercio kit per l’identifica- (blefarite) e con ulcere corneali marginali,
zione rapida di alcuni microrganismi, che che richiedono un trattamento rivolto an-
possono essere utilizzati come screening per che a queste condizioni. Esistono inoltre
confermare il sospetto diagnostico. due principali forme di blefarocongiuntivite
Queste metodiche sono finalizzate essenzial- da habitus costituzionale, quella associata
mente alla scelta dell’ antimicrobico più ef- a seborrea cutanea, con iperfunzione delle
ficace, nei casi in cui il quadro clinico risulta ghiandole di Meibomio, e quella associata
di una certa rilevanza e di origine incerta o ad acne rosacea, frequente soprattutto nel
44
La nutraceutica oculare
45
3. L’occhio rosso e irritato
ti, con decorso ingravescente; non si dispone e da Chlamydie, possono peggiorare dopo
in Italia di farmaci specifici in collirio, ma è somministrazione di steroidi per via locale;
possibile reperire dall’estero prodotti conte- pertanto bisogna usare molta cautela nel
nenti antifungini. In alternativa bisogna ri- prescrivere questi farmaci, spesso contenuti
correre a prodotti galenici, ottenuti dalle for- in confezioni di associazioni di uso comune,
mulazioni per somministrazione endovenosa ove esista il sospetto di un’infezione deter-
(Fluconazolo, Voriconazolo, Amfotericina B). minata da tali agenti microbiologici.
Per quanto concerne le forme virali, è pos- Le congiuntiviti allergiche sono estremamen-
sibile intervenire in maniera specifica me- te frequenti: ne risulta affetta fino al 40%
diante farmaci topici (Aciclovir, Ganciclovir) della popolazione dei Paesi occidentali, con
e sistemici solo nei casi di infezione da Her- quadri di intensità variabile; sono in genere
pesvirus, che in genere presentano nella fase bilaterali, anche se spesso l’espressione cli-
acuta un importante interessamento epite- nica è asimmetrica, e possono essere distinte
liale corneale,. in quattro tipi.
Una forma epidemica particolarmente fasti- Al primo gruppo, quello più frequente, affe-
diosa è dovuta ad infezione da adenovirus; riscono le rinocongiuntiviti IgE mediate. Gli
nella forma tipica, determina nelle prime allergeni si legano agli anticorpi IgE spe-
fasi una sofferenza epiteliale corneale pun- cifici presenti sulla superficie dei mastociti
tata superficiale per dare poi luogo alla for- localizzati nella congiuntiva, determinan-
mazione di infiltrati sub-epiteliali, spesso done l’attivazione ed il rilascio di peptidi
persistenti, che provocano disturbi del visus vasoattivi, responsabili delle manifestazioni
e sintomi irritativi. Spesso vengono interes- cliniche. Presentano acuzie stagionali, se do-
sati entrambi gli occhi, anche se in tempi vute a pollini o ad arbusti; le forme definite
diversi, ed altri membri della famiglia. Si perenni sono legate a sensibilizzazione agli
associa in genere nella fase acuta a tume- acari della polvere o a peli di animali (cane,
fazione dolente dei linfonodi preauricolari gatto, cavallo) con cui esiste un contatto
e a flogosi delle prime vie respiratorie. Non quasi continuo. Si manifestano con intenso
esiste una terapia specifica, per cui il trat- prurito, bruciore, lacrimazione, fastidio per
tamento ha un significato solo di supporto la luce, reazione follicolare o micropapillare
(sostituti lacrimali, antiinfiammatori) e ri- della congiuntiva tarsale, spesso gonfiore
volto alla prevenzione delle sovrainfezioni delle palpebre e della congiuntiva (chemo-
batteriche (antibiotici). si) (Figura 3.7). Non determinano di regola
Alcune forme infettive, in particolare quelle interessamento corneale e rispondono alla
epiteliali attive da Herpes, quelle da miceti terapia locale con antistaminici (Ketotifene,
46
La nutraceutica oculare
47
3. L’occhio rosso e irritato
48
La nutraceutica oculare
Figura 3.10. Algoritmo diagnostico delle congiuntiviti allergiche (Troisi S.: Immunity, Allergy,
Asthma e COPD Forum - Paestum (SA) 25-26/11/2016)
Fig. n. 10: Algoritmo diagnostico delle congiuntiviti allergiche (Troisi S.: Immunity, Allergy, Asthma e COPD Forum - Paestum (SA) 25-26/11/2016)
49
3. L’occhio rosso e irritato
50
La nutraceutica oculare
51
3. L’occhio rosso e irritato
presenza di marcato ipertono (in genere oltre minoso, presenza di aderenze irido-capsu-
40 mmHg); all’esame gonioscopico, l’ango- lari (sinechie posteriori) e di depositi sulla
lo della camera anteriore è chiuso per tutta faccia posteriore della cornea. La pressione
la sua estensione. In genere anche l’occhio endoculare in genere si riduce, anche se in
controlaterale presenta una camera anterio- alcuni casi può aumentare per un blocco in-
re di profondità ridotta ed un angolo stretto, fiammatorio del trabecolato o per un blocco
che costituiscono una condizione predispo- pupillare causato dalle sinechie. Le cause
nente allo sviluppo della patologia. sono più spesso sistemiche, riconducibili a
L’ipertono deve essere trattato nel più bre- reazioni autoimmunitarie o a foci infettivi, in
ve tempo possibile, onde evitare un danno genere a partenza da organi contigui, quali
ischemico, irreversibile da schiacciamento denti, orecchio, prime vie respiratorie; più
del nervo ottico. Vengono utilizzati inibi- raramente sono in gioco fattori locali, pe-
tori dell’anidrasi carbonica per via orale e raltro più agevolmente identificabili, quali
Mannitolo al 18% in flebo rapida endovena traumi, distacco di retina o cheratiti; nella
per ottenere una rapida riduzione del tono maggior parte dei casi, però, non si riescono
oculare per diuresi osmotica. Possono essere a identificare i meccanismi causali, per cui si
somministrati localmente betabloccanti, ini- parla di forme idiopatiche.
bitori dell’anidrasi carbonica, antiinfiamma- La terapia locale è aspecifica e comprende
tori e parasimpaticomimetici (Pilocarpina midriatici e clicloplegici, da associare ai col-
2% coll o Glamidolo coll). Alla risoluzione liri steroidei, che rappresentano la principale
del quadro acuto si effettua una iridotomia risorsa terapeutica; nei casi di flogosi più in-
periferica con YAG-laser o un intervento chi- tensa, i cortisonici possono essere sommini-
rurgico, per prevenire una nuova crisi; analo- strati anche per via iniettiva sottotenoniana
ghe valutazioni devono essere fatte sull’altro e sistemica. I dosaggi vengono modulati in
occhio, per un eventuale trattamento a scopo base all’entità del processo infiammatorio e
preventivo. alla risposta terapeutica.
L’uveite anteriore acuta si manifesta in Laddove viene identificata la causa si agisce
genere soggettivamente con dolore e foto- specificamente su di essa, onde ridurre il ri-
fobia, con una riduzione del visus, propor- schio di recidive, pur sempre presente.
zionale al grado di essudazione in camera Le erosioni recidivanti della cornea sono
anteriore (fenomeno di Tyndall); dal punto abrasioni corneali minime, che si presen-
di vista obiettivo, si può osservare iniezione tano generalmente al risveglio, in pieno
pericheratica, associata a costrizione della benessere, con senso di corpo estraneo o
pupilla e scarsa reattività allo stimolo lu- di puntura, dolore, bruciore, lacrimazione e
52
La nutraceutica oculare
53
3. L’occhio rosso e irritato
54
La nutraceutica oculare
Lieve Moderata
Severa
centrali. In base all’estensione in profondi- profondità del processo ulcerativo, sino alla
tà del danno tessutale, le cheratiti possono perforazione. Questa evenienza è assoluta-
essere distinte in superficiali ed interstiziali. mente drammatica: il paziente avverte la
La gravità dell’infezione è determinata dal- fuoriuscita di un liquido caldo dall’occhio
la localizzazione, dalla dimensione e dalla con riduzione della sintomatologia dolorosa;
conformazione del difetto epiteliale, dalla la camera anteriore è abolita, con possibile
presenza di suppurazione o di edema, dal impegno dell’iride o del cristallino in corri-
grado di reazione in camera anteriore e da spondenza della breccia corneale.
un eventuale coinvolgimento sclerale (Figu- In base alla loro localizzazione le ulcere si
ra 3.12). Le forme superficiali interessano distinguono in centrali e marginali (loca-
essenzialmente lo strato epiteliale e sono lizzate o circonferenziali). Le prime hanno
facilmente evidenziabili alla osservazione origine traumatica o infettiva; le forme mar-
alla lampada a fessura con filtro blu cobalto ginali, situate in prossimità dei vasi periche-
dopo instillazione di colorante vitale fluore- ratici, possono derivare anche da patologie
scente (fluoresceina o soluzione a base di sistemiche, su base autoimmune, infettiva o
riboflavina). Nelle forme interstiziali, le le- anche neoplastica. I criteri per distinguere
sioni si approfondiscono nello stroma corne- un’ulcerazione settica da una forma sterile
ale sotto forma di focolai bianco-grigiastri; sono specificati nella Figura 3.13.
la progressione della patologia comporta L’approccio terapeutico presuppone innan-
intorbidamento dell’umore acqueo, essuda- zitutto la rimozione di eventuali cause, quali
zione nella porzione inferiore della camera corpi estranei o ciglia in trichiasi. Bisogna
anteriore (cherato-ipopion) ed estensione in assicurarsi che le vie lacrimali siano pervie,
55
3. L’occhio rosso e irritato
Sterile Infettiva
Figura 3.13. Criteri per la distinzione tra ulcera sterile e settica (Swoka, 1977, modificato)
56
La nutraceutica oculare
57
3. L’occhio rosso e irritato
58
La nutraceutica oculare
Bibliografia
59
La nutraceutica oculare
61
4. Computer e secchezza oculare
62
La nutraceutica oculare
63
4. Computer e secchezza oculare
Bibliografia
• Parihar JK, Jain VK, Chaturvedi P, Kaushik • Klamm J, Tarnow KG. Computer Vision Syn-
J, Jain G, Parihar AK Computer and visual drome: A Review of Literature. Medsurg
display terminals (VDT) vision syndrome Nurs. 2015 Mar-Apr;24
(CVDTS). Med J Armed Forces India. 2016 • Rosenfield M, Portello JK. Letter to the Edi-
Jul tor: Computer Vision Syndrome and Blink
• Ranasinghe P, Wathurapatha WS, Perera YS, Rate. Curr Eye Res. 2016 Apr;41
Lamabadusuriya DA, Kulatunga S, Jayawar- • Jaschinski W, König M, Mekontso TM, Oh-
dana N Computer vision syndrome among lendorf A, Welscher M. Computer vision
computer office workers in a developing syndrome in presbyopia and beginning pre-
country: an evaluation of prevalence and sbyopia: effects of spectacle lens type. Clin
risk factors. BMC Res Notes. 2016 Mar 9 Exp Optom. 2015 May;98
• Gowrisankaran S, Sheedy JE Computer vi- • Smith SC Computer vision syndrome. Insi-
sion syndrome: A review. Work. 2015;52 ght. 2013 Fall;38
64
La nutraceutica oculare
65
5. I sostituti lacrimali e l’interazione con la superficie oculare
la chirurgia otorinica e nella chirurgia estetica tante e come molecola antiurto nonché come
per rigenerare e ricostruire i tessuti molli. efficiente lubrificante (es. nel liquido sinovia-
Chimicamente è definibile come un glicosam- le) prevenendo il danneggiamento delle cellu-
minoglicano non solforato e privo di core pro- le del tessuto da stress fisici.
teico, dalla catena polisaccaridica non ramifi-
cata prodotta dalla condensazione di migliaia Le applicazioni in farmacologia
di unità disaccaridiche formate a loro volta da Le aree di applicazione clinica dell’HA e dei
residui di acido glucuronico e N-acetilgluco- suoi derivati sono state classificate da Balazs
sammina, legati tra di loro, alternativamen- nel 20041 nel seguente modo, in relazione
te, da legami glicosidici β1→4 e β1→3, alle loro finalità:
nonché da legami a idrogeno intramolecolari, 1. Protezione di tessuti delicati e fornitura di
che ne stabilizzano le conformazioni. A pH spazio durante interventi chirurgici
fisiologico i gruppi carbossilici delle unità 2. Aumento della viscosità, riempimento e
glucuroniche sono ionizzati, conferendo alla aumento di volume di un tessuto (come
molecola di ialuronato elevata polarità, e di la pelle), di un muscolo sfintere o di un
conseguenza una elevata solubilità in acqua. tessuto della faringe
Grazie a questa sua proprietà lo ialuronato 3. Separazione di tessuti connettivi con su-
è in grado di complessarsi con moltissime perfici traumatizzate a causa di procedu-
molecole di acqua raggiungendo un elevato re chirurgiche o di traumi, prevenzione di
grado di idratazione. Data la sua scarsissima adesioni o di eccessive formazioni cicatri-
solubilità nei tessuti idrofobici, in commercio ziali
per uso cosmetico, viene utilizzato come so- 4. Rimpiazzo o implementazione di fluidi
dio ialuronato, cioè viene convertito in forma tissutali (ad esempio rimpiazzo del fluido
salina regolando il valore del pH per renderlo sinoviale nei soggetti affetti da artrite per
maggiormente idrosolubile. Gli ialuronati so- alleviarne la sintomatologia)
lubili sono macromolecole di massa superio- 5. Protezione di tessuti sani, feriti o offesi
re a 1.000 kDa che danno luogo a soluzioni da secchezza o da agenti nocivi am-
chiare seppur dotate di elevata viscosità. bientali, promozione della guarigione di
L’acido ialuronico è capace di mantenerne il determinate superfici In farmacologia i
grado di idratazione, turgidità, plasticità e vi- gruppi carbossilati di HA sono utilizzati
scosità, poiché si dispone nello spazio in una per produrre idrogel cross-linked in grado
conformazione aggregata incamerando così di intrappolare e poi liberare molecole
un notevole numero di molecole d’acqua. È bioattive. L’HA viene anche usato per
anche in grado di agire come sostanza cemen- preparare microcapsule che migliorano
66
La nutraceutica oculare
67
5. I sostituti lacrimali e l’interazione con la superficie oculare
stessi16,17. È stato dimostrato che l’appli- ronico determinano una modificazione della
cazione topica di HA (0.1% W/V) riduce la popolazione microbica aerobica ed anaerobi-
sintomatologia soggettiva e i segni clinici nei ca presente nel segmento anteriore dell’oc-
soggetti con sindrome da occhio secco18,19. chio, ripristinando i batteri saprofiti della
Altre ricerche hanno dimostrato che superficie oculare. Utilizzandolo, si osserva
l’HA può efficacemente proteggere l’epitelio infatti una riduzione dello Pseudomonas e
corneale20 e migliorare la stabilità del film dello Staphylococcus aureus a favore
precorneale21. dello Stafilococco epidermidis; ciò avviene
L’utilizzo di HA è in grado di ripristinare la probabilmente grazie al ripristino della se-
secrezione di lattoferrina e difensine B, grazie crezione di lattoferrina e di difensine B pro-
alla sua elevata mucoadesività e alla sua ca- dotte dalle cellule epiteliali congiuntivali, che
pacità di ritenzione idrica nell’area precorne- sono debilitate nei soggetti con occhio secco
ale; ciò velocizza e favorisce il ripristino della marginale.
condizione fisiologica ottimale, agevolando i L’HA può infatti evitare una situazione in-
meccanismi di riepitelizzazione corneo-con- fiammatoria cheratocongiuntivale da ipose-
giuntivali. È stato dimostrato crezione, può risolvere l’iposecrezione relati-
che, quando instillato nell’area precorneale, va ed inoltre può diminuire l’incidenza
l’HA promuove e favorisce la guarigione fisio- delle mucine-balls, talvolta associate all’u-
logica, stimolando la migrazione e la prolife- so prolungato di lenti a contatto in silicone
razione dei cheratociti22,23. idrogel28.
Le soluzioni a base di HA hanno un compor- L’HA presente nell’area pre-corneale fun-
tamento non newtoniano: sono soluzioni ad ge infine da tampone osmotico, aiutando a
alta viscosità quando sono sottoposte a forze mantenere l’idratazione del tessuto.
di taglio poco intense (occhio aperto), sono Nel complesso, in sua presenza si riscontra
a bassa viscosità quando sono sottoposte a una maggior funzionalità dell’attività di bar-
forze di taglio più intense (ammiccamento); riera dell’epitelio corneale 29,30
tale comportamento permette un’adeguata
distribuzione e un’ottimale lubrificazione Le fonti biologiche dell’acido ialuronico
della superficie oculare24,25. Un’altra rilevante L’indotto economico legato all’HA è enorme e
caratteristica dell’HA è la mucoadesività, che si stima sia superiore al bilione di dollari31,32
gli permette di formare un rivestimento du- ciò perché l’HA ricopre un ruolo essenziale
raturo e di fornire una stabile protezione alla dal punto di vista funzionale per numerosi
superficie corneale26,27. tessuti dei vertebrati. Vari tessuti anima-
Le caratteristiche biologiche dell’acido ialu- li (come la cresta del gallo, la pelle del-
68
La nutraceutica oculare
lo squalo e il globo oculare del bovino) ne reazioni allergiche e può raggiungere pesi
contengono elevate quantità e rappresentano molecolari compresi tra 0.5 e 2.5 MDa; può
preziose fonti di approvvigionamento di HA però contenere endotossine. Recentemente,
ma, poiché l’HA nei tessuti biologici è gene- per produrre su scala industriale HA (b-HA) è
ralmente legato anche ad altri biopolimeri, stato proposto un nuovo processo di fermen-
debbono essere adottate specifiche procedure tazione basato sul Bacillus subtilis; questo
per renderlo puro. In funzione della sempre nuovo tipo di HA non contiene endotossine,
migliore efficienza del processo di “purifica- ma non esistono ancora studi clinici riguar-
zione”, è oggi possibile ottenere preparati di danti il suo utilizzo in forma iniettabile36.
HA di dimensioni comprese tra alcune cen- Le prime due tecniche descritte portano alla
tinaia di migliaia di Dalton fino a circa 2.5 produzione di HA ad alto peso molecolare
MDa così che, attualmente, la domanda di (>1 MDa), mentre la produzione basata sul
HA per applicazioni mediche è ampiamente Bacillus subtilis fornisce HA di peso moleco-
soddisfatta dall’HA ad alta massa molare ri- lare compreso tra 0.6 e 1 MDa. Le soluzioni
cavato dalla cresta di gallo. In passato l’HA preparate con HA ad alto peso molecolare
è sempre stato ricavato da tessuti animali sono viscose alle concentrazioni utilizzate nei
(specialmente dalla cresta di gallo) e l’FDA colliri (0.1-0.3% W/V)60; è importante che
approva tale fonte di approvvigionamento per siano dotate di una certa viscosità, affinché
l’uso medico (come, per esempio, accade con non vengano immediatamente drenate dalla
l’Healon in chirurgia oftalmica). Negli ultimi superficie oculare e possano così garantire un
tempi, diverse compagnie hanno però inizia- lungo tempo di permanenza nel segmento
to a proporre HA prodotto per fermentazione, anteriore dell’occhio; ciò permetterà loro di
che viene secreto da microorganismi come lo essere efficaci. Non devono peraltro essere
Streptococcus zooepidemicus e lo Streptococ- eccessivamente viscose in quanto causereb-
cus equiutilizzando diversi ceppi attenuati di bero visione sfuocata o fluttuante. Ogni anno
streptococchi (s- HA)33,34. Lo s-HA risponde sono prodotte e vendute varie tonnellate di
ai requisiti di massa molare, raggiungendo HA prodotto per fermentazione.
diversi milioni di Dalton35. Se l’HA di origi- È presente il rischio che il ceppo batterico
ne animale ha l’indubbio vantaggio di poter subisca mutazioni e associ la produzione di
raggiungere pesi molecolari anche superiori HA con quella di tossine, pirogeni o immu-
ai 5 MDa, ha però lo svantaggio di poter nogeni; ciò ostacola, nelle applicazioni cli-
contenere varie proteine e di poter causare niche, un’ampia diffusione dell’HA prodotto
reazioni allergiche. L’acido ialuronico pro- per fermentazione. Per questo motivo i cam-
dotto per fermentazione non provoca invece pioni di HA derivati dalla cresta di gallo sono
69
5. I sostituti lacrimali e l’interazione con la superficie oculare
tutt’oggi i preferiti per i trattamenti medici, ta perfettamente in linea con quanto la ricerca
specialmente nei casi in cui il prodotto è de- scientifica ha dimostrato in ambito endo-ocu-
stinato ad essere iniettato, nonostante che lare negli ultimi anni ed è in parte legata alla
anche questo tipo di HA non sia esente da caratteristica di questo agente di crosslinking,
difetti: è infatti controindicato nei soggetti che alla fine della reazione non integra parte
che presentano allergie ai prodotti aviari ed è di se stesso nel legame chimico tra le catene
proprio per questo motivo che le aziende del dell’acido ialuronico e rilascia esclusivamente
settore continuano a ricercare e testare nuove residui solubili, non tossici, rendendo quindi
fonti possibili di HA37,38. l’EDC più adatto agli usi oftalmici previsti 39.
La formulazione a base di acido ialuronico
Nuove formulazioni a base di acido cross-linkato sviluppata, ha mostrato una
ialuronico perdita di viscosità, dopo 90 giorni di stabi-
Un limite dell’acido ialuronico lineare conte- lità accelerata a 40°C, del 10% -12%. Anche
nuto nei colliri normalmente in commercio è gli altri valori, osmolarità e pH sono rimasti
che perde abbastanza rapidamente la visco- stabili.
sità (i test della stabilità alla temperatura Il coniugato di recente invenzione a differenza
effettuato a 40°C per 30 giorni: perdita di degli altri prodotti noti subirà la reticolazione
viscosità compresa tra il 60% - 80% stabi- nella sede dove viene utilizzato ed in maniera
lità accelerata corrispondente a 3 mesi a 25 naturale. Il coniugato presenta inoltre le se-
°C). Questo fenomeno è legato alla sensibilità guenti importanti proprietà:
delle catene di acido ialuronico a vari insulti 1. assorbire gli UVA e gli UVB impedendone
chimico fisici. il danno del loro ormai noto insulto sulle
Questo ha portato a valutare l’utilizzo in fibre di collagene;
oftalmologia dell’acido ialuronico crosslinka- 2. produrre una reticolazione (crosslinking)
to (reticolato) e di una nuova chemical entity naturale sia a) formando un reticolato di
definita acido ialuronico coniugato. fibre di collagene rafforzando e rassodan-
In questa tipologia di processo la crosslin- do il tessuto di collagene sia b) riducendo
katura dell’acido ialuronico viene ottenuta e neutralizzando in maniera selettiva la
utilizzando la carbodiimide idrocloride (EDC). produzione di radicali liberi responsabili
L’acido ialuronico lineare in polvere di parten- dell’invecchiamento e del deterioramento
za è di derivazione da streptococco zooepi- dei tessuti interessati e c) stimolando la
dermicus di PM circa 1 MDa. La scelta della neosintesi di collagene con conseguente
Carbodiimide (EDC) come reattivo, utilizzato maggiore durata.40
per la fabbricazione della materia prima risul-
70
La nutraceutica oculare
71
5. I sostituti lacrimali e l’interazione con la superficie oculare
Bibliografia
1. Edmonds ME, Foster AV Diabetic foot ulcer. Biomaterials. New York: Marcel Dekker;
Brit Med J (2006) 332:407-410. 2002. p 377-421.
2. Ky W, Scherick K and Stenson S. Clinical 12. Bron AJ, Mangat H, Quinlan M, Foley-No-
survey of lens care in contact lens patients. lan A, Eustace P, Fsadni M, Sunder Raj P.
CLAO J, 1998;24:4 216-9 Polyacrylic acid gel in patients with dry eyes:
a randomised comparison with polyvinyl al-
3. European Federation of National Associa- cohol. Eur J Ophthalmol 1998;8:81-89.
tions and International Companies of Con-
tact Lens Manufactures, 2003. 13. McDonald CC, Kaye SB, Figueiredo FC, Ma-
cintosh G, Lockett C. A randomised, crosso-
4. Tomlinso A. Complication of contact ver, multicentre study to compare the perfor-
lens wear. London: Mosby- Year Book, mance of 0.1% (w/v) sodium hyaluronate
1992:195-218. with 1.4% (w/v) polyvinyl alcohol in the
5. Vasiliu S, Popa M, Rinaudo M, (2005) alleviation of symptoms associated with dry
Polyelecrtolyte capsules made of two bio- eye syndrome. Eye 2002;16:601-607.
compatibles natural polymers. Eur Polym J 14. Acosta MC, Gallar J, Belmonte C. The in-
41:923-932. fluence of eye solutions on blinking and
6. Grigorij Kogan, Ladislav Soltes, Robert ocular comfort at rest and during work
Stern, Peter Gemeiner. Hyaluronic acid: a at video display terminals. Exp Eye Res
natural biopolymer with a broad range of 1999;68:663- 669.
biomedical and industrial applications. Bio- 15. Sclafani LA. Lubricant eye drops for contact
technol Lett (2007) 29:17–25 lens wearers. Rev Cornea Contact Lens March
7. Laurent TC, Fraser JRE. Hyaluronan. FASEB J 2005;1-4.
1992;6:2397-2404. 16. Bernatchez SF, Tabatabay C, Gurny R. So-
8. Nakamura M, Hikida M; Nakano T, Ito S, dium hyaluronate 0.25% used as a vehi-
Hamano T, Kinoshita S. Characterization of cleincreases the bioavailability of topically
water retentive properties of hyaluronan. administered gentamicin. Graefès Arch Clin
Cornea 1993;12:433-436. Exp Ophthalmol 1993;231:157-161.
9. Dumbleton K, Jones L, Chalmers R et al. Cli- 17. Saettone MF, Giannaccini B, Ravecca S, La
nical characterization of spherical post-lens Marca P, Tota G. Polymer effects on ocular
debris associated with lotrafilcon high-DK bioavailability-the influence of different li-
silicone lenses. CLAO J, 2000. 26:4 186-92. quid vehicles on the mydriatic response of
10. Mengher LS, Pandher KS, Bron AJ, et al. Ef- tropicamide in humans and in rabbits. Int J
fects of sodium hyaluronate (0.1 per cent) Pharm 1984;20:187-202.
on break-up time (nibut) in patients with 18. DeLuise VP, Peterson WS. The use of topical
dry eyes. Br J Ophthalmol, 1986;70:422-7. sodium hyaluronate (Healon) in the mana-
11. Felt O, Einmahl S, Furrer P, Baeyens V, Gur- gement of refractory dry eye syndrome. Ann
ny R. Polymeric System for Ophthalmic Drug Ophthalmol 1984; 16: 823–824.
Delivery. In: Dumitriu S, editor. Polymeric 19. Stuart JC, Lim JG. Dilute sodium hyaluronate
72
La nutraceutica oculare
(Healon) in the treatment of ocular surface hyaluronate eyedrops enhance tear film sta-
disorders. Ann Ophthalmol 1985; 17: 190– bility. Jpn J Ophthalmol, 1996;40:60-5.
19. 30. Evanko S, Wight T 2001 Intracellular hya-
20. Wysenbeek WS, Loya N, Sira BL et al. The luronan. In: Hyaluronan: syntesis, function,
effect of Eye sodium hyaluronate on the cor- catabolism. Available at www.glycoforum.
neal epithelium. Invest Ophthalmol Vis Sci gr.jp/science/hyaluronan/HA20/HA20E.
1988; 29: 194–199. html. Cited 30 Jul 2001.
21. Hamano T, Horimoto K, Lee M, Komemushi 31. Fagnola M, Pagani MP, Maffioletti S, Tavazzi
S. Sodium hyaluronate eye drops enhan- S, Papagni A. Hyaluronic acid in hydrophilic
ce tear film stability. Jpn J Ophthalmol contact lenses: Spectroscopic investigation
1996;40:62-65. of the content and release in solution. Con-
22. Tani E, Katakami C, Negi A. Effects of va- tact Lens Anterior Eye (2009) 32:108-112.
rious eye drops on corneal wound healing 32. Balzas EA (2004) Viscoelastic properties of
after superficial keratectomy in rabbits. Jpn hyaluronan and itstherapeutic use. In: Garg
J Ophthalmol 2002;46:488-495. HG, Hales CA (eds) Chemistry and biology of
23. Nishida T, Nakamura M, Mishima H, Otori hyaluronan. Elsevier, Amsterdam, p 415.
T. Hyaluronan stimulates corneal epithelial 33. Widner B., Behr R., Von Dollen S. Hyaluronic
migration. Exp Eye Res 1991;53:753-758. acid production in Bacillus subtilis. Applied
24. Ludwig A, Van Ooteghem M. Evaluation of and environmental microbiology (2005)
sodium hyaluronate as viscous vehicle for 71:3747-3752.
eye drops. J Pharm Belg 1989;44:391-397. 34. Chong BF, Blank LM, Mclaughlin R, Nielsen
25. Berriaud N, Milas M, Rinaudo M. Characte- LK. Microbial hyaluronic acid production. Appl
rization and properties of hyaluronic acid Microbiol Biotechnol 2005;66:341-351.
(hyaluronan). In: Dumitriu S, editor. Poly- 35. Balazs EA. Ultra pure, high molecular wt.
saccharides. Structural diversity and functio- hyaluronic acid – is non-antigenic and used
nal versatility. New York: Marcel Dekker Inc; as synthetic aq. humour and synovial luid,
1998. p 313-334. as nerve tissue and wound protector and
26. Saettone MF, Monti D, Torracca MT, Chetoni drug carrier. 1979;US patent 4,141,973.
P. Mucoadhesive ophthalmic vehicles: eva- 36. Maltese A, Borzacchiello A, Mayol L, Bu-
luation of polymeric low-viscosity formula- colo C, Maugeri F, Nicolais L, Ambrosio L,
tions. J Ocul Pharmacol 1994;10:83-92. (2006) Novel polysaccharides-based visco-
27. Greaves JL, Wilson CG. Treatment of diseases elastic formulations for ophthalmic surgery:
of the eye with mucoadhesive delivery sy- rheological characterization. Biomaterials
stems. Adv Drug Delivery Rev 1993;11:349- 27:5134-5142.
383. 37. Widner W, Sloma A, Thomas M, Tang M.
28. Saettone MF, Chetoni P, Torraca MT, Burga- Producing a hyaluronic acid, by cultivating
lassi S, Giannaccini B. Evaluation of mu- Bacillus cell comprising a nucleic acid con-
co-adhesive properties and in vivo activity struct comprising a variant amyL promoter,
of ophthalmic vehicles based on hyaluronic a consensus promoter, and a cryIIIA promo-
acid. Int J Pharm 1989;51:203-212. ter, and isolating hyaluronic acid from the
cultivation medium. 2005;WO patent appli-
29. Hamano T, Horimoto K, Lee M et al. Sodium cation 2005098016-A2.
73
5. I sostituti lacrimali e l’interazione con la superficie oculare
74
La nutraceutica oculare
6. La nutraceutica oculare
Decio Capobianco, Gianfranco Perillo
75
6. La nutraceutica oculare
76
La nutraceutica oculare
77
6. La nutraceutica oculare
(500g-1Kg di fiori freschi) in un litro di acqua i fiori femminili bianchi e ligulati, mentre
distillata portata ad ebollizione, per 15-30 al centro si trovano quelli tubulosi di colore
minuti, successivamente filtrare e conservare giallo. Cresce spontanea in tutto il continen-
per max 30 giorni in flacone scuro e al fresco, te europeo, si trova comunemente nei luoghi
meglio se in frigorifero. erbosi, lungo le strade campestri e le siepi e
L’acqua di Fiordaliso può essere utilizzata an- fiorisce da Maggio a Settembre.
che come: Il nome deriva dal greco chamàimēlon paro-
- tonico per pelli delicate la formata da chamài “del terreno” e mēlon,
- aggiunto all’olio di mandorle dolci come “mela” per l’odore che somiglia a quello della
struccante supernaturale mela nana; questa derivazione è conservata
- acqua dopobagno, spruzzata sul corpo nel nome spagnolo “manzanilla”, da manza-
- leggero riflessante (azzurro) per capelli na, che significa “mela”.
bianchi (dopo lo shampoo) Il nome del genere, Matricaria, proviene dal
- lozione antiforfora (sempre dopo lo sham- latino matrix, che significa “utero”, con riferi-
poo) mento al potere calmante nei dolori mestruali.
I capolini della camomilla contengono un
Camomilla: (Chamomilla matricaria L.) del- olio essenziale (0,5-1,5%) costituito prin-
la famiglia delle Asteraceae, pianta erbacea cipalmente da camazulene e alfa-bisabololo;
annuale, alta fino a 40 centimetri, a fusto derivati flavonici quali apigenina-7-glucoside
eretto e ramificato con foglie bipennatosette (0,5% circa), cumarine (erniarina e umbelli-
e fiori raccolti a formare capolini dal lungo ferone), acidi fenolici e polisaccaridi (fino al
peduncolo. Alla periferia del capolino ci sono 10%). I composti responsabili dell’attività
farmacologica della Camomilla sono concen-
trati nel capolino, comunemente definito fiore
della camomilla. In realtà questo è una in-
fiorescenza che raccoglie i due fiori veri della
Camomilla: i fiori tubulari gialli che formano
il ricettacolo dalla caratteristica forma coni-
ca e i fiori bianchi ligulati (ligule) che sono
posizionati verso l’esterno dell’infiorescenza e
costituiscono i cosidetti petali. Nel capolino le
sostanze attive hanno una particolare distribu-
zione. L’olio essenziale ricco in α-bisabololo,
sesquiterpeni ciclici eterei, oltre a cumarine,
78
La nutraceutica oculare
esteri e azulene che si forma dalla decom- La pianta è utilizzata con successo anche come
posizione della matricina durante il processo antidolorifico in caso di mal di denti, sciatica,
di estrazione (distillazione in corrente di va- mal di testa, mal di schiena e cervicale per
pore) e che dona all’olio una colorazione blu effetto degli acidi organici (acido salicilico,
è contenuto nell’intero capolino e in modo acido oleico, acido stearico) e ai lattoni, che
particolare nei fiori tubulari gialli, mentre le gli conferiscono virtù antiflogistiche simili a
ligule sono la porzione del capolino più ricca quelle del cortisone.
in flavonoidi (apigenina, luteolina). Separan- Recenti studi hanno dimostrato anche gli ef-
do le ligule dal resto del capolino si possono fetti ipoglicemizzanti, utili per abbassare il
ottenere quindi estratti particolarmente ricchi livello di zuccheri dal sangue, in quanto inibi-
in flavonoidi e caratterizzati da un elevato sce la trasformazione del glucosio in sorbitolo,
profilo di sicurezza. responsabile, quando in eccesso, dei danni
La camomilla ha attività antinfiammatoria, agli occhi, reni e cellule nervoso, che si riscon-
antispasmodica, antimicrobica, antiulceroge- trano nelle persone che soffrono di diabete.
nica, cicatrizzante e blandamente sedativa.
Come la malva, è dotata di buone proprietà Mirtillo: (Vaccinium myrtillus L) della fami-
antinfiammatorie naturali, grazie all’azione glia delle Ericaceae dal portamento arbustivo
protettiva sulle mucose esercitata dalle mucil- (piccolo arbusto fino a 0,8 m), con foglie ovali
lagini e dai componenti del suo olio essenziale o ellittiche, fiori penduli a forma di campana
(azulene e alfa-bisabololo). Per questa ragione bianco-rosato, e frutti dall’aspetto di bacche
è utilizzata come rimedio lenitivo, deconge- blu-porpora. È originario delle regioni fredde
stionante, addolcente e calmante, in tutti tipi temperate del emisfero Nord. Comune in Euro-
d’irritazioni dei tessuti esterni e interni: derma-
titi, ferite, ulcere, gastrite, congiuntivite, riniti,
irritazioni del cavo orale, gengiviti e infiam-
mazioni urogenitali. Gli impacchi di camomilla
sono uno dei più noti rimedi a cui ricorrere in
caso di congiuntivite e occhi arrossati. Dopo
aver preparato la camomilla, conservate le bu-
stine, lasciatele raffreddare e strizzatele prima
di applicarle sugli occhi. Oppure imbevete di
infuso di camomilla dei fazzoletti di cotone pu-
liti e utilizzateli per degli impacchi sugli occhi
da lasciare agire per qualche minuto.
79
6. La nutraceutica oculare
pa, ma anche in Asia e nord America. astringenti e viene impiegato come tratta-
Sotto il nome di mirtillo si possono trovare di- mento coadiuvante nei disturbi venosi (gambe
verse specie. Quella più ricca di principi attivi pesanti, vene varicose), coadiuvante nel trat-
è il Vaccinium myrtillus che in Italia è diffuso tamento della diarrea, come antiossidante;
nelle zone collinari e di montagna (1200- benessere della vista.
2000 metri). Attenzione ad assumere dosi molto elevate
Tra gli altri ricordiamo: V. corymbosum (mir- ad esempio sotto forma di tisane o compresse
tillo americano) con frutti molto più grandi e perché possono interferire con farmaci antico-
con polpa di colore chiaro, edibile, ma con agulanti o antiaggreganti.
contenuto inferiore di principi attivi.
Del mirtillo è possibile utilizzarne più parti, Rosa canina: (Rosa canina L.) è la specie di
non solo i frutti, ma che le foglie o le parti rosa spontanea più comune in Italia, dal fusto
meristematiche, tutte ricche di fitocomplessi, legnoso che presenta delle spine rosse simili
utilizzabili in diversi ambiti. ad uncini; il fiore presenta petali grandi, bilo-
Le bacche del mirtillo nero, in particolare, bati, tendenti al rosa e non molto profumati e
contengono molti acidi organici, zuccheri, tan- le foglie sono ovali ed ellittiche con i margini
nini, pectina, le vitamine A, C e, in quantità dentati. Si trova ai margini dei boschi (in par-
minore, la vitamina B. ticolare pini e querce) ed anche presso le siepi;
In particolare contengono le antocianine i fiori spuntano a maggio e perdurano fino a
(esprimibili come delfinidina cloruro) sono luglio; i frutti sono di colore giallo tendente al
capaci di inibire l’attività di alcuni enzimi che rosso e maturano all’inizio dell’autunno.
distruggono il collagene e i tessuti elastici dei La sua azione antinfiammatoria (molto ric-
capillari e dei vasi del sistema circolatorio. ca di vitamina C) è conosciuta fin dai tempi
Inoltre, favoriscono e aumentano la velocità del Medioevo con effetti positivi sull’apparato
di rigenerazione della porpora retinica (la ro- respiratorio, in particolare per: tosse, raffred-
dopsina) degli occhi, che è il pigmento della dore, asma, allergie dovute ai pollini, sinusiti
retina, essenziale per la visione in condizioni e riniti.
di scarsa luminosità, acuendo la vista special- Si usa anche per curare le congiuntiviti ed i
mente la sera, quando c’è poca luce. dolori articolari, da artrosi ed artriti.
I mirtilli sembrano essere efficaci nel preveni- Riferita un’azione immunomodulante ovvero di
re la degenerazione maculare, l’ipermetropia, equilibrare il sistema immunitario, facendolo
la cataratta o la miopia. attivare in caso di aggressioni da parte di virus
In sintesi ha proprietà: vasoprotettive, antie- e batteri esterni.
demigene, antiossidanti, antinfiammatorie, È efficace anche contro l’anemia, poiché au-
80
La nutraceutica oculare
menta l’assorbimento del ferro e per le carenze di rosa canina e si conservano in barattoli di
di calcio poiché svolge la medesima azione. vetro da cui si prende la quantità da schiac-
È inoltre utile contro i problemi di stomaco e ciare in un mortaio e si mette in infuso in un
per abbassare il colesterolo ed infine contribu- bricco d’acqua bollente per qualche minuto).
isce alla produzione di emoglobina ed attiva Il decotto può essere anche versato nella vasca
il funzionamento della vitamina B9 ovvero da bagno per ritemprarsi e tonificarsi. Con i
l’acido folico. frutti si ricavano anche gelatine e marmella-
Gli estratti di rosa canina sono inoltre un ottimo te che sono ottimi ricostituenti: farli cuocere
tonico ed hanno un effetto diuretico, depurati- per mezz’ora in abbondante acqua, quindi
vo ed astringente: è ottima in caso di periodi frullarli ed aggiungere zucchero e limo-
stressanti, da assumere in caso di depurazione, ne, mescolare bene e porre in vasi di vetro.
anche per la circolazione sanguigna ed in caso Va sconsigliato l’uso in gravidanza ed allat-
di dissenteria. È ottima per combattere la ri- tamento e nei bambini; non sono stati riscon-
tenzione idrica. trati particolari effetti collaterali, tuttavia si
Da alcuni studi è emerso che gli estratti di rosa consiglia di non eccedere per non incorrere in
canina aiuterebbero a contrastare le infezioni nausea, mal di testa, crampi, insonnia, mal
del tratto urinario, quindi l’assunzione della di stomaco e stanchezza. Si sconsiglia di as-
tisana potrebbe essere utile in caso di cistiti. sumere la rosa canina contemporaneamente
Si suppone che possa attenuare i disturbi della ad alcuni farmaci: antiacidi che contengono
gotta e proprietà antitumorali che tuttavia non alluminio, in quanto la vitamina C ne favo-
sono state ancora definitivamente accertate. risce l’assorbimento, ed il litio il cui effetto
Con i frutti della rosa canina (bacche) si può verrebbe ostacolato proprio dalla vitamina C.
preparare il decotto, (pulire con attenzione i Da evitare l’assunzione anche in caso di tera-
frutti freschi e farli bollire per dieci minuti in pie con gli estrogeni. Il dosaggio dei rimedi a
abbondante acqua calda, filtrare, dolcificare base di rosa canina deve essere sempre sotto-
e bere secondo le dosi indicate dallo specia- posto al medico e all’erborista, qualsiasi sia
lista) o la tisana (si fanno essiccare le bacche il disturbo.
81
6. La nutraceutica oculare
82
La nutraceutica oculare
83
6. La nutraceutica oculare
84
La nutraceutica oculare
85
6. La nutraceutica oculare
cifica i broccoli e i cavolfiori, che contengono Il limonene si trova nella scorza degli
vitamina C e carotenoidi, in grado di proteg- agrumi ed è in grado di ridurre il rischio
gere la vista e di ridurre il rischio di tumori. di infarto, ipertensione, cataratte, alcune
Anche l’olio extravergine di oliva ha un’azio- malattie degenerative e diversi tipi di can-
ne antiossidante molto salutare, perché è ricco cro.
di vitamina E e di acidi grassi monoinsaturi, Le catechine appartengono alla stessa
che proteggono l’intero sistema cardiovasco- famiglia dei polifenoli, un tipo di antios-
lare. sidanti che sono in grado di attivare gli
L’aglio è ottimo per fluidificare il sangue e enzimi del fegato, responsabili di elimina-
prevenire le infiammazioni. re le tossine presenti nell’organismo, così
Le cipolle abbondano di flavonoidi ma che si come prevenire malattie come l’artrite; si
possono perdere con la cottura. trovano soprattutto nel tè verde.
I pomodori contengono licopene che agisce Il sulforafano è il componente principale
nella prevenzione dell’ictus e delle malattie dei cavoletti di Bruxelles, del ravanello,
cardiovascolari e riesce a far abbassare il li- del crescione, del cavolfiore e dei brocco-
vello del colesterolo e la pressione alta. li, ed aiuta a disintossicare l’organismo,
Per quantificare il potere antiossidante degli eliminando gli agenti cancerogeni che
alimenti, il Dipartimento di agricoltura ame- possono provocare alcuni tipi di tumore.
ricano ha elaborato la scala ORAC (Oxigen Il resveratrolo è una fitoalessina, ossia
Radical Absorbance Capacity), assegnando un enzima prodotto dalle piante come di-
un punteggio ai cibi in base al loro contenuto fesa contro gli attacchi di batteri e funghi
di queste sostanze. Tuttavia ad un elevato agendo direttamente sulle sirtuine, enzimi
valore ORAC non corrisponde necessariamente incaricati di regolare l’azione di determi-
un’elevata biodisponibilità degli antiossidanti nati geni; si trova soprattutto nelle ostri-
contenuti in quel determinato alimento e su che, nei mirtilli, nei lamponi, nelle more,
tale questione non abbiamo ancora dati certi. nelle noci, nelle arachidi e nella buccia
Gli occhi e la vista come tutti gli altri orga- dell’uva e nei prodotti derivati come il vino
ni, traggono beneficio anche dalle vitamine e e il mosto. Attualmente è oggetto di nume-
dagli antiossidanti contenuti negli alimenti, rosi studi poiché ha dimostrato di posse-
essendo utili per le infezioni, per disturbi ocu- dere svariate proprietà: anticangerogene,
lari come la cataratta, e per numerose altre anti-invecchiamento e antinfiammatorie.
patologie tra cui l’occhio secco (DED). In particolare le sue proprietà antiossi-
Per questo motivo, è importante sapere quali danti hanno pensare che potesse essere la
sono e quali proprietà hanno. cura contro l’invecchiamento cellulare. In
86
La nutraceutica oculare
87
6. La nutraceutica oculare
88
La nutraceutica oculare
e ha portato risultati positivi anche nel I Polifenoli sono sostanze che agi-
rafforzamento dei muscoli oculari e nella scono rallentando l’invecchiamento e
prevenzione della vista annebbiata. l’attività dei radicali liberi che, nel-
La vitamina E si trova in alimenti come le piante, ricoprono funzioni diverse:
cereali, mandorle, noci, avocado e soprat- difendono dall’insorgenza di parassiti,
tutto oli vegetali crudi. migliorano la struttura lignea dei fusti,
Lo Zinco è anche implicato nel funziona- colorano frutti e fiori per attrarre gli inset-
mento della vista, del tatto, dell’olfatto ti impollinatori e per proteggere la pianta
e della memoria, una sua carenza pro- dalle radiazioni solari. Sono degli ottimi
voca disfunzioni sensoriali e intellettive; antiossidanti, la cui assunzione attiva
una carenza di zinco negli uomini può un’azione adattogena denominata “or-
provocare una diminuzione nel numero mesi”: un progressivo adattamento delle
degli spermatozoi nel seme ed in gene- cellule a resistere all’attacco di fattori
rale perdita di capelli, eruzioni cutanee, dannosi, attivando delle particolari pro-
diarrea, disturbi mentali e infezioni fre- teine, le sirtutine, che hanno la funzio-
quenti dovute a un mal funzionamento del ne di regolare il metabolismo energetico
sistema immunitario. Si trova in diverse cellulare e di stimolare la produzione di
fonti alimentari: nel pesce, nella carne mitocondri, fonti di energia e giovinezza
rossa, nei cereali, nei legumi, nella frutta cellulare.
secca e semi di girasole e di zucca. Alte
percentuali di zinco sono contenute nelle Altri importanti integratori erboristici sono:
ostriche, nel lievito, nel latte, nei funghi, Picnogenolo: è un potente antiossidante
nel cacao, nelle noci, nel tuorlo d’uovo. derivato dalla corteccia del pino marittimo
Frutta, verdura e i cereali contengono fita- francese; riduce le perdite di sostanze nel-
ti e fibre che ne riducono l’assorbimento. la retina riparando i capillari oculari.
Lo zinco per le sue proprietà è un ele- Silimarina: è il componente principale
mento fondamentale per un’equilibrata del cardo mariano che risulta assai impor-
crescita corporea e per il controllo del me- tante per il supporto del fegato. Il fegato
tabolismo e quindi del peso. è l’organo chiave per l’occhio, poiché in
L’Acido alfa lipoico, è molto importante esso sono immagazzinate ed attivate tutte
perché aiuta il corpo a disintossicarsi ed le vitamine liposolubili ed il glutatione.
a produrre energia. Si trova nei seguenti Gingko biloba: è un dilatatore cere-
cibi: broccoli, lievito di birra, spinaci e pa- bro-vascolare selettivo e sembra aumen-
tate. tare la circolazione nella zona posteriore
89
6. La nutraceutica oculare
dell’occhio oltre a migliorare l’afflusso mentre l’ALA ha bisogno prima di essere tra-
ematico nell’occhio. Coadiuvante nel trat- sformato in EPA e DHA e questo processo di
tamento della degenerazione maculare e conversione può essere a volte problematico;
nel glaucoma. Non può essere assunto per questo motivo gli esperti consigliano di
in associazione a farmaci anti-aggreganti mangiare cibi con maggiore contenuto di EPA
piastrinici. e DHA. L’Acido alfa-linolenico (ALA) può esse-
Molto importanti sono gli acidi grassi es- re assicurato da fonti vegetali, come verdure a
senziali che l’organismo non è in grado di foglia verde e oli vegetali. La fonte più ricca
produrre da altri lipidi e che deve quindi in- a base di vegetali è l’olio di semi di lino, che
trodurre con una dieta corretta. è 57 per cento ALA. Le migliori fonti di EPA
Sono due: l’acido alfa-linoleico da cui origi- e DHA sono i pesci di acqua fredda catturati
nano gli Omega 3 e l’acido linoleico da cui in natura come il tonno, salmone, sgombri e
originano gli Omega 6. Questi due acidi però sardine; l’olio di pesce estratto da queste fonti
possono entrare in competizione perché uti- consente la fabbricazione di integratori di olio
lizzano gli stessi enzimi per la produzione di di pesce in capsule.
acidi grassi e possono generare quindi sbilan- Tutti gli acidi grassi introdotti con la dieta
ciamenti in quote di Omega 6 e Omega 3. La vantano una serie di proprietà benefiche sul-
nostra alimentazione più recentemente vede la salute: sono componenti delle membrane
una maggiore introduzione di oli vegetali e cellulari, hanno un ruolo anti-infiammatorio
una ridotta assunzione di pesce, come salmo- e sono essenziali per il normale sviluppo del
ne, merluzzo, sgombro, sardine, con una con- feto e nei processi di invecchiamento; inoltre
seguente integrazione maggiore di Omega 6 e sono precursori di molti mediatori lipidici che
scarsa introduzione di Omega 3. La regola è svolgono ruoli importanti nella prevenzione o
averli sempre ben bilanciati, poiché entrambi nel trattamento di varie malattie.
necessari al buon funzionamento dell’organi- Riepilogando gli acidi grassi essenziali sono
smo. A tale scopo si possono assumere inte- risultati capaci di:
gratori di Omega 3 reperibili in erboristeria • ridurre i livelli di trigliceridi,
o in farmacia, a base di olio di lino, olio da • aumentare i livelli di colesterolo HDL, quel-
alghe e vit E. Gli acidi grassi polinsaturi lo cosiddetto buono;
omega-3 a lunga catena includono acido eico- • favorire il buon funzionamento dell’appara-
sapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico to cardiovascolare;
(DHA) di origine animale e acido a-linolenico • sostenere il sistema immunitario;
(ALA) di origine vegetale. I primi due tipi (EPA • conservare l’efficienza intellettiva.
e DHA) sono già pronti per essere utilizzati, Per quanto riguarda gli effetti degli acidi
90
La nutraceutica oculare
grassi essenziali su occhio e funzione visiva vi zeaxantina, da sola o combinata con luteina e
riporto alcuni interessanti studi. Omega-3, potenzia la velocità di elaborazio-
Uno studio pubblicato sul Canadian Journal ne visiva di circa il 10 % rispetto al placebo,
of Physiology and Pharmacology dell’Uni- in soggetti giovani e sani: sembrerebbe che i
versité de Sherbrooke sostiene l’utilità dei due carotenoidi non contribuiscano solo alla
grassi vegetali e degli omega 3 nel prevenire salute degli occhi, ma siano in grado di agire
o rallentare lo sviluppo della retinopatia. La anche nelle aree del cervello coinvolte nella
fluidità della membrana cellulare, secondo i visione. L’importanza della luteina e della ze-
ricercatori, è un marker della funzione delle axantina per l’uomo è dovuta al fatto che esse
cellule; se si riscontra una diminuzione della sono altamente concentrate nella macula, la
fluidità vi è il rischio di un’alterazione nel- regione dell’occhio che trasforma gli impulsi
la diffusione di proteine e altre biomolecole visivi in impulsi nervosi. Già nel 1994 la dot-
all’interno della membrana che può portare toressa Seddon e collaboratori dell’Università
alla degenerazione della retina, mentre una di Harvard, avevano trovato un legame tra
maggiore fluidità rende la membrana più l’assunzione di alimenti ricchi di carotenoidi,
flessibile e facilita la trasmissione della luce come verdure a foglia verde, e una significati-
attraverso lo occhio. va riduzione del rischio di degenerazione ma-
I test sulle cellule retiniche trattate hanno ri- culare legata all’età e a seguire vennero fatti
velato che gli acidi grassi contenuti negli oli numerosi studi su primati, bambini, persone
vegetali vengono incorporati dalle cellule del- di mezza età e anziani per sostenere l’impor-
la retina e fanno aumentare la fluidità della tanza della luteina nella salute degli occhi e
membrana. Per cui una dieta che comprenda del cervello. È stato ipotizzato che questi pig-
basse quantità di grassi insaturi trans e favo- menti possano influenzare l’elaborazione dei
risca invece l’apporto di acidi grassi vegetali e segnali visivi post-retina. Da studi sui bambini
omega 3 può ridurre il rischio di retinopatia. presso il Nutrition Research Center on Aging
Infine, i ricercatori suggeriscono che l’utiliz- della Tufts University di Boston è stato dimo-
zo di derivati del petrolio nei colliri potrebbe strato che circa il 60 % dei carotenoidi totali
essere sostituito dall’olio vegetale, dato che del tessuto cerebrale pediatrico è rappresen-
possiede importanti proprietà biologiche per tato dalla luteina, mentre essa rappresenta
l’occhio e potrebbe anche contribuire alla pre- soltanto il 12 % dei carotenoidi assunti con
venzione delle malattie della retina. la dieta.
I dati pubblicati sulla rivista PLoS One dai Il nuovo studio ha incluso 64 giovani soggetti
ricercatori dell’Università della Georgia, sani che sono stati divisi casualmente in tre
(USA) hanno dimostrato che l’assunzione di gruppi. Per quattro mesi, un gruppo ha ricevuto
91
6. La nutraceutica oculare
il placebo, un secondo ha ricevuto una dose L’aumento della densità del pigmento macu-
giornaliera di 20 mg di zeaxantina, e il ter- lare attraverso i supplementi ha determinato
zo gruppo ha assunto una combinazione di 8 miglioramenti significativi nella velocità di
mg al giorno di luteina, 26 mg di zeaxantina elaborazione visiva anche in individui sani che
e 190 mg di Omega3. I dati all’inizio dello tendono ad essere al massimo dell’efficienza.
studio hanno mostrato che le persone con più Produrre cambiamenti misurabili in giovani
alta densità del pigmento nella macula (in- sani è promettente data l’elevata rilevanza
dicatore di livelli di luteina e zeaxantina nel pratica e terapeutica di un sistema nervoso più
cervello), avevano soglie più elevate di Critical veloce più efficiente.
Flicker Fusion (CFF), cioè del numero minimo In un interessante studio curato dal Brigham
di lampi di luce al secondo in cui lo stimolo and Women’s Hospital di Boston e pubblica-
intermittente appare costante all’osservatore, e to sull’America Journal of Clinical Nutrition
della capacità di coordinare la visione e i movi- è stato valutato il consumo di acidi grassi da
menti del corpo. Dopo il trattamento, i risultati parte di 32.470 donne, di età compresa tra i
di specifi test hanno dimostrato che coloro che 45 e gli 84 anni, attraverso l’analisi di que-
avevano assunto la zeaxantina in combina- stionari sulle abitudini alimentari: il 4,7% di
zione o no con luteina e Omega-3 avevano queste donne soffriva di sindrome dell’occhio
potenziato sia il CFF che il tempo di reazione secco.
visivo-motorio. Più esattamente, i supplementi I ricercatori hanno stabilito che l’incidenza del
contenenti zeaxantina avevano aumentato la disturbo è maggiore se l’alimentazione è carat-
soglia di CFF di circa il 12%, e il tempo di re- terizzata da un elevato rapporto tra Omega-6
azione visivo-motorio di circa il 10 %, rispetto e Omega-3 ed il rischio di soffrire di occhio
al placebo. secco diminuisce consumando del tonno (ric-
Gli stimoli visivi utilizzati in questi esperimenti co di Omega 3) almeno 2 volte a settimana. I
sono stati specificamente progettati per testa- risultati ottenuti in questo studio sono in linea
re l’elaborazione visiva. Pertanto, i meccani- con quelli di altre ricerche; per prevenire e per
smi alla base delle risposte comportamentali trattare i sintomi di questo disturbo è possibile:
probabilmente riflettono anche le proprietà • consumare alimenti ricchi di Omega-3,
funzionali del cervello e non solo le proprietà come il pesce grasso e le noci;
ottiche o neurali dell’occhio stesso. Il CFF, • assumere supplementi alimentari arricchiti
infatti, è associato a prestazioni cognitive, il di questi nutrienti, come gli integratori di
che suggerisce che le relazioni con luteina e olio di pesce.
zeaxantina possono riflettere un meccanismo Secondo uno studio pubblicato sulla rivista
relativo alla velocità di elaborazione neurale. Cornea e condotto dai ricercatori del Lee La-
92
La nutraceutica oculare
boratory for Ocular Pharmacology at Eastern pausa, una rappresentanza della popolazione
Virginia Medical School guidati dal professor che maggiormente soffre del disturbo, ma
John Sheppard, una integrazione alimenta- probabilmente l’integrazione con omega-3 e
re con olio di pesce omega-3 EPA e DHA e omega-6 potrebbe essere di sollievo anche
omega-6 GLA potrebbe contribuire alla salute in altre categorie di pazienti che soffrono di
dell’occhio nelle persone con cherato-con- occhio secco.
giuntivite secca con sintomatologia da grave Uno studio, pubblicato sulla rivista Molecular
a moderata. Vision e realizzato dai ricercatori dell’Univer-
I ricercatori hanno arruolato per lo studio 38 sità di Valencia (Spagna), hanno dimostrato
donne in post menopausa e in maniera del che i supplementi a base di Omega-3 e an-
tutto casuale le hanno invitate ad assumere tiossidanti alleviano i sintomi della sindrome
per 6 mesi o un integratore di omega 3 EPA dell’occhio secco e modificano la composizio-
(125mg) e DHA (99mg), combinato con ome- ne delle lacrime nei pazienti colpiti dal distur-
ga 6 acido gamma linoleico GLA (240mg) e bo, sia in forma lieve che moderata.
antiossidanti o un placebo. Lo studio ha coinvolto 90 partecipanti: 35
Le donne che hanno assunto l’integratore soggetti sani (gruppo di controllo) e 55 con
hanno riferito, già dopo 3 mesi di integra- diagnosi di DES, di cui 22 pazienti affetti dal-
zione, una riduzione significativa nei segni di la forma leggera e 33 con forma moderata.
irritazione dell’occhio caratteristici della loro Tutti i partecipanti avevano assunto tre cap-
problematica rispetto alle pazienti in tratta- sule al giorno, per 3 mesi, contenenti una
mento con placebo. combinazione di antiossidanti e acidi grassi
L’integrazione nutrizionale nelle pazienti ha polinsaturi omega-3.
bloccato la progressione dell’infiammazione, Tramite un particolare metodo di spettroscopia
mentre nelle donne che hanno assunto il pla- di risonanza magnetica nucleare (1H NMR S),
cebo l’irritazione e l’infiammazione sono net- i ricercatori hanno analizzato il profilo meta-
tamente peggiorate durante i 6 mesi di studio. bolico delle lacrime di ogni soggetto prima e
La produzione lacrimale così come il relativo dopo l’integrazione. Tale metodica contribu-
tempo per il rilascio erano uguali fra i due isce a determinare e identificare la struttura
gruppi a dimostrazione che la supplemen- dei componenti di una sostanza nei fluidi
tazione con acidi grassi essenziali induce un corporei.
miglioramento della sintomatologia riducen- Dalle analisi si è visto che le lacrime avevano
do l’infiammazione e non mediante l’aumento un profilo di metaboliti diverso tra i due grup-
della produzione lacrimale. pi, e cambiavano prima e dopo l’integrazione:
Lo studio è stato condotto su donne in meno- sono state identificate circa 50 sostanze, tra
93
6. La nutraceutica oculare
cui colesterolo, N-acetilglucosamina, glutam- utilizzando come modello dei ratti, in cui la
mato, ammino-n-butirrato, glucosio e formia- sindrome è stata indotta con opportune tecni-
to prima dell’integrazione, e colina e acetil- che sperimentali. Prima di indurre la patolo-
colina dopo l’integrazione. Gli stessi pazienti gia, i ricercatori hanno alimentato gli animali
hanno mostrato miglioramenti dei sintomi che per 2 mesi con un mangime arricchito di GLA,
caratterizzano la DES, dopo 3 mesi, specie ri- EPA, DHA o di tutti e 3 gli acidi grassi.
guardo a secchezza dell’occhio, prurito, irrita- I primi effetti degli Omega-3 sono risulta-
zione, sensazione di corpo estraneo, fotofobia ti visibili già 2 giorni dopo l’induzione della
e affaticamento oculare. sindrome: nei ratti che avevano assunto EPA
Inoltre il 18% dei pazienti aveva dichiarato e DHA è stata osservata una minore riduzione
un miglioramento della qualità di vita, e si della produzione della mucina contenuta nelle
sentivano meglio emotivamente. lacrime. 28 giorni dopo l’induzione della pa-
Secondo i ricercatori, questi dati indicano che tologia, l’assunzione degli acidi grassi aveva
la DES induce cambiamenti nella tipologia dei ridotto anche la comparsa di infiammazioni
composti chimici contenuti delle lacrime, che della cornea nonché l’espressione a livello
possono essere modificati con adeguate dosi dell’occhio di molecole coinvolte nella risposta
di antiossidanti e acidi grassi essenziali po- immunitaria.
linsaturi. Analisi più dettagliate hanno permesso di
I ricercatori dell’Institut National de la Recher- scoprire che gli acidi grassi introdotti con l’a-
che Agronomique (INRA) di Digione (Francia) limentazione andavano a collocarsi a livello
hanno dimostrato attraverso esperimenti con- delle ghiandole lacrimali.
dotti sui ratti e pubblicati sulla rivista Graefe’s Qui EPA e DHA andavano ad inibire la pro-
Archive for Clinical and Experimental Ophthal- duzione delle molecole che regolano i processi
mology, che una dieta ricca degli Omega-3 infiammatori già 10 giorni dopo l’induzione
EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido della sindrome.
docosaesaenoico) aiuta a prevenire i sintomi In base a questi risultati, i ricercatori hanno
della sindrome dell’occhio secco grazie all’a- concluso che EPA e DHA prevengono i sintomi
zione sulle ghiandole lacrimali. L’efficacia dell’occhio secco agendo a livello delle ghian-
preventiva degli Omega-3 può essere altresì dole lacrimali.
aumentata aggiungendo all’alimentazione an- L’Omega-3 ALA (acido alfa-linolenico) riduce i
che l’Omega-6 GLA (acido gamma-linoleico). sintomi dell’infiammazione da occhio secco; le
I ricercatori francesi si sono concentrati sul ruo- potenzialità di questo acido grasso nella cura
lo di una dieta ricca di Omega-3 o di Omega-6 di questa condizione sono state suggerite da
nella riduzione dei sintomi di questa patologia uno studio effettuato sui topi pubblicato sugli
94
La nutraceutica oculare
95
6. La nutraceutica oculare
Lo studio ha avuto una durata complessiva di te, promossa dall’Omega-3 acido linolenico
tre mesi, dall’autunno fino all’inverno. contenuto nell’olio di olivello spinoso che è il
Al termine della ricerca è stato rilevato che precursore di molecole dall’attività antinfiam-
anche se in tutti i partecipanti era possibi- matoria.
le osservare un aumento dell’evaporazione Inoltre, l’olio di olivello è ricco di vitamina
dell’acqua dall’occhio, in chi aveva assunto E, antiossidante che avrebbe protetto l’occhio
l’olio di olivello questo aumento era signifi- dallo stress ossidativo.
cativamente ridotto. Secondo gli autori i risultati di questo studio
E l’effetto era ancora maggiore in quegli indi- suggeriscono che l’assunzione di olio di oli-
vidui che avevano seguito meglio le istruzioni vello spinoso potrebbe attenuare l’aumento
ricevute dagli autori della ricerca e avevano della concentrazione delle lacrime tipico della
assunto almeno l’80% delle quantità totali stagione più fredda e potrebbe influenzare
del supplemento. l’intensità massima di sintomi come il rossore
I ricercatori hanno concluso che la riduzione e il bruciore in chi soffre di sindrome dell’oc-
dell’infiammazione è stata, probabilmen- chio secco.
Bibliografia
1. Stephen L. DeFelice, The NutraCeutical Revo- fatty acids EPA and DHA: health benefits
lution: Fueling a Powerful, New International throughout life. Adv Nutr. 2012; 3:1-7.
Market, 1989 6. Rosell MS, Lloyd-Wright Z, Appleby PN, et al.
2. Carla Marchetti, Mario Pappagallo, Umberto Long-chain n-3 polyunsaturated fatty acids
Veronesi, “Verso la scelta vegetariana - il in plasma in British meat-eating, vegeta-
tumore si previene anche a tavola”, Firenze, rian, and vegan men. Am J Clin Nutr. 2005;
Giunti, 2011. ISBN 9788809776517 82:327-34.
3. Robert E. C Wildman, Handbook of Nutra- 7. Welch AA, Shakya-Shrestha S, Lentjes MA, et
ceuticals and Functional Foods, 1ª ed., CRC al. Dietary intake and status of n-3 polyun-
Series in Modern Nutrition, 2001, ISBN saturated fatty acids in a population of fi-
0-8493-8734-5. sh-eating and non-fish-eating meat-eaters,
vegetarians, and vegans and the product-pre-
4. Takayuki Shibamoto, et al., Functional Food cursor ratio [corrected] of alpha-linolenic
and Health, ACS Symposium, 2008, p.993, acid to long-chain n-3 polyunsaturated fatty
ISBN 978-0-8412-6982-8. acids: results from the EPIC-Norfolk cohort.
5. Swanson D, Block R, Mousa SA. Omega-3 Am J Clin Nutr. 2010; 92:1040-51.
96
La nutraceutica oculare
8. Miljanović B, Trivedi KA, Dana MR, Gilbard JP, Willett KL, Krah NM, Dennison RJ, Connor
Buring JE, Schaumberg DA, “Relation betwe- KM, Aderman CM, Liclican E, Carughi A,
en dietary n-3 and n-6 fatty acids and clini- Perelman D, Kanaoka Y, Sangiovanni JP,
cally diagnosed dry eye syndrome in women”, Gronert K, Smith LE, “5-Lipoxygenase meta-
Am J Clin Nutr. 2005 Oct;82(4):887-93. bolite 4-HDHA is a mediator of the antian-
9. Berson EL, Rosner B, Sandberg MA, Wei- giogenic effect of ω-3 polyunsaturated fatty
gel-DiFranco C, Willet WC, “Omega-3 acids”, Sci Transl Med. 2011 Feb 9;3(69).
Intake and Visual Acuity in Patients With 13. Viau S, Maire MA, Pasquis B, Grégoire S,
Retinitis Pigmentosa Receiving Vitamin A”, Acar N, Bron AM, Bretillon L, Creuzot-Garcher
Arch Ophthalmol., Published online ahe- CP, Joffre C, “Efficacy of a 2-month dietary
ad of print, doi:10.1001/archopthalmol. supplementation with polyunsaturated fatty
2011.2580 acids in dry eye induced by scopolamine in
10. E.R. Bovier, L.M. Renzi, B.R. Hammond “A a rat model”, Graefes Arch Clin Exp Ophthal-
Double-Blind, Placebo-Controlled Study mol. 2009 Aug;247(8):1039-50. Epub
on the Effects of Lutein and Zeaxanthin on 2009 May 5.
Neural Processing Speed and Efficiency” 14. Larmo PS, Järvinen RL, Setälä NL, Yang B,
PloS One. Published online ahead of print, Viitanen MH, Engblom JR, Tahvonen RL,
doi:10.1371/journal.pone. 0108178. Kallio HP, “Oral sea buckthorn oil atte-
11. Carmen Galbis-Estrada, Maria Dolores Pina- nuates tear film osmolarity and symptoms
zo-Durán, Sebastián Martínez-Castillo, José in individuals with dry eye”, J Nutr. 2010
M. Morales, Daniel Monleón, Vicente Za- Aug;140(8):1462-8. Epub 2010 Jun 16.
non-Moreno.“A metabolomic approach to dry 15. Rashid S, Jin Y, Ecoiffier T, Barabino S,
eye disorders. The role of oral supplements Schaumberg DA, Dana MR, “Topical ome-
with antioxidants and omega 3 fatty acids” ga-3 and omega-6 fatty acids for treat-
Molecular Vision 2015; 21:555-567. ment of dry eye”, Arch Ophthalmol. 2008
12. Sapieha P, Stahl A, Chen J, Seaward MR, Feb;126(2):219-25.
97
Note
Note
Note