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Dragon Ball (anime)


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Dragon Ball

ドラゴンボール
(Doragon Bōru)

Logo della serie, visibile anche nella sigla italiana

Genere avventura, commedia, fantastico, arti


marziali

Serie TV anime

Autore Akira Toriyama

Regia Daisuke Nishio, Minoru Okazaki

Sceneggiatura Takao Koyama, Osamu Kasai

Char. design Minoru Maeda

Musiche Shunsuke Kikuchi

Studio Toei Animation

Rete Fuji TV

1ª TV 26 febbraio 1986 – 19 aprile 1989


Episodi 153 (completa)

Aspect ratio 4:3

Durata ep. 22 min

Editore it. De Agostini (VHS e DVD), Yamato


Video (DVD)

Rete it. Junior TV

1ª TV it. 1989 – 1998

Episodi it. 153 (completa)

Durata ep. it. 22 min

Dialoghi it. Tullia Piredda (1996), Manuela


Scaglione (1996), Antonella
Costantino(1996), Aldo Stella (1996)

Studio dopp.it. Play World Film (1989), Merak


Film (1996)

Dir. dopp. it. Renato Montanari (1989), Paolo


Torrisi (1996)

Seguito da Dragon Ball Z

Dragon Ball (ドラゴンボール Doragon Bōru?) è la prima serie anime tratta dal manga Dragon
Ball di Akira Toriyama, nella quale vengono trasposti gli eventi che vanno dall'incontro fra Son
Goku e Bulma alla sconfitta di Piccolo durante il 23º Torneo Tenkaichi, presenti nei primi 17 volumi del
manga. La serie, prodotta da Toei Animation tramite lo Studio Bird, è andata in onda
in Giappone sull'emittente Fuji TV dal 26 febbraio 1986 al 19 aprile 1989 per un totale di 153 episodi; a
questi hanno poi fatto seguito quattro film cinematografici, di cui tre realizzati tra il 1986 e il 1988 e
l'ultimo nel 1996 creato per celebrare il 10º anniversario dell'anime. Poiché molti episodi contengono
parti originali non tratte dal manga, non sempre l'adattamento risulta fedele a quest'ultimo, provocando
talvolta errori di continuità. La storia prosegue nelle serie Dragon Ball Z (1989, tratta dai restanti volumi
del manga), Dragon Ball Super (2015, midquel di Dragon Ball Z), e infine, cronologicamente più avanti
ma creata diversi anni prima di Dragon Ball Super, in Dragon Ball GT (1996, serie originale).
La prima trasmissione italiana dell'anime avvenne nel 1989 su Junior Tv col titolo Dragon Ball. Questa
prima versione, in edizione integrale e senza censure, presentava un doppiaggio abbastanza fedele
all'originale e manteneva le sigle originali giapponesi, ed arrivò a coprire soltanto i primi 54 episodi della
serie. Nel 1996 Mediaset acquistò i diritti dell'anime, realizzò un secondo adattamento e trasmise tutti
gli episodi sempre su Junior Tv, concludendo la trasmissione nella primavera del 1998, per poi
dirottarla per la prima volta su Italia 1 l'anno successivo, col debutto della sigla italiana, nella fascia del
lunch-time e consacrarne il successo. Questa edizione "made in Mediaset" presenta molte scene
censurate e un linguaggio adattato ad un pubblico più infantile.

Indice

• 1Trama
• 2Personaggi
• 3Doppiaggio
• 4Distribuzione
o 4.1Edizione giapponese
o 4.2Edizione italiana
▪ 4.2.1Edizione Publitalia
▪ 4.2.2Edizione Mediaset
▪ 4.2.3Censure presenti nell'adattamento italiano
o 4.3Colonne sonore
• 5Crossover
• 6Episodi speciali
• 7Film
• 8Note
• 9Altri progetti
• 10Collegamenti esterni

Trama[modifica | modifica wikitesto]


Lo stesso argomento in dettaglio: Episodi di Dragon Ball.

Son Goku, un ragazzino di 12 anni con una strana coda di scimmia, incontra Bulma, una ragazza di 16
anni intenzionata a ritrovare le leggendarie sette sfere del drago, che permettono di evocare il drago
Shenron, in grado di esaudire un desiderio. Notata la forza del ragazzo, la giovane convince Goku a
partire con lei. Il loro viaggio li porta ad incontrare Olong, un maialino con la capacità di trasformarsi in
ciò che vuole per qualche minuto; Yamcha, predone del deserto che finirà per diventare un
alleato; Chichi, la quale Goku inavvertitamente promette di sposare; e Pilaf, un uomo malvagio e
ambizioso, alla ricerca delle sfere per far avverare il suo desiderio di regnare sul mondo. In seguito
Goku si allena presso il Maestro Muten, un attempato signore esperto di arti marziali, per poter
partecipare al Torneo Tenkaichi, che richiama i migliori combattenti da tutto il mondo. Un ragazzo di
nome Crilin diventa il suo compagno di allenamenti e rivale, ma in poco tempo i due divengono migliori
amici.
Terminato il torneo, Goku si reca alla ricerca della sfera con quattro stelle, l'unico ricordo di suo nonno,
e si scontra con l'Esercito del fiocco rosso, il cui leader vuole raccogliere le sfere del drago per sé
stesso. Goku sconfigge praticamente da solo l'intera organizzazione militare, incluso il sicario Tao Bai
Bai, contro cui aveva in origine perso, ma che annienta facilmente dopo un duro allenamento con
l'eremita Karin. Goku si riunisce quindi con i suoi amici per sconfiggere i guerrieri di Baba la
chiaroveggente e chiederle di localizzare l'ultima sfera del drago per riportare in vita l'amico Bora ucciso
da Tao Bai Bai.
Goku e compagni passano i successivi tre anni ad allenarsi e si riuniscono al Torneo Tenkaichi. Qui i
protagonisti incontrano l'Eremita della Gru, antico rivale del Maestro Muten nonché fratello di Tao Bai
Bai, e i suoi allievi Tenshinhan e Jiaozi. Grazie all'intervento del Maestro Muten, gli allievi dell'Eremita
della Gru decidono di volgere le loro forze al bene, abbandonando il sogno di diventare dei sicari. Alla
fine del torneo Crilin viene ucciso da Tamburello, una creatura generata dal Grande Mago Piccolo.
Goku si lancia all'inseguimento del mostro ma viene facilmente sconfitto. Il samurai Yajirobei conduce
Goku alla Torre di Karin dove il giovane, bevendo l'acqua del dio maestoso, riesce ad ottenere la
potenza necessaria a battere Piccolo. Nel frattempo il demone uccide Muten e Jiaozi e usa le sfere del
drago per riottenere la giovinezza, prima di distruggere anche il drago Shenron. Goku affronta
nuovamente il Grande Mago Piccolo, sconfiggendolo, ma prima di morire genera un uovo contenente
suo figlio e reincarnazione Piccolo.
Su consiglio di Karin, Goku si reca dal Dio della Terra per chiedergli di ricreare Shenron, in modo da
poter resuscitare le vittime del demone. Dio esaudisce la richiesta del giovane e Goku diviene suo
allievo per prepararsi in vista dello scontro con Piccolo. Tre anni dopo i protagonisti si ritrovano
sull'Isola Papaya per il 23º Torneo Tenkaichi e anche Piccolo si iscrive al torneo con l'intenzione di
vendicare il padre. Nella finale Goku e Piccolo si affrontano in una dura lotta, nella quale il ragazzo
riesce a malapena a prevalere. Goku mantiene la promessa di sposare Chichi e i due lasciano l'isola
del torneo a bordo della nuvola d'oro.

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

I protagonisti di Dragon Ball nella sigla finale originale.

Lo stesso argomento in dettaglio: Personaggi di Dragon Ball.

La storia narra le avventure del giovane Son Goku, uno strano ragazzino con una coda da scimmia che
vive da solo in mezzo ai boschi. Tramite Bulma, ragazza che capita dalle sue parti mentre è alla ricerca
delle leggendarie sfere del drago, Goku inizierà una lunga avventura che lo porterà ad avvicinarsi al
mondo delle arti marziali, con l'addestramento da parte del Maestro Muten in preparazione al torneo di
arti marziali, e a farsi tanti amici, in primis Yamcha e Olong e
successivamente Crilin, Tenshinhan, Jiaozi e Yajirobei. Ma Goku dovrà anche scontrarsi con numerosi
antagonisti: a concorrere con lui e i suoi amici nella ricerca delle sfere ci sono Pilaf e la sua banda,
quindi in seguito si troverà a dover fronteggiare le diverse divisioni dell'Esercito del fiocco rosso nelle
loro basi per recuperare tutte e sette le sfere del drago e far così resuscitare un amico conosciuto
durante la storia e ucciso da uno spietato killer (Tao Bai Bai). Gli ultimi grandi rivali di Goku sono
il Grande Mago Piccolo con i suoi scagnozzi e infine, affrontato nel corso di un torneo di arti marziali e
sconfitto dopo un durissimo scontro, suo figlio Piccolo.

Doppiaggio[modifica | modifica wikitesto]

Voce italiana

Personaggio Voce originale


Doppiatore Play World
Doppiatore Merak Film
Film

Masako
Son Goku Massimo Corizza Patrizia Scianca (bambino)
Nozawa
Paolo Torrisi (ragazzo) Claudio
Moneta(adulto)

Giamca/Iamko Tōru Furuya Diego Sabre


Bulma Hiromi Tsuru Beatrice Margiotti Emanuela Pacotto
Patrizio Prata (ragazzo)
Genio delle Kohei
Renato Montanari
tartarughe Miyauchi Mario Scarabelli (adulto)

Veronica Pivetti (ep. 1-99)


Mayumi
Crilin/Crili Sergio Luzi
Tanaka Marcella Silvestri (100+)

Kiki Mayumi Shō Elisabetta Spinelli


Beatrice Margiotti Marina Massironi (ep. 1-99)
Lunch/Laura Mami Koyama
Cinzia Massironi (ep. 100+)

Stregone del Toro Daisuke Gōri Renato Montanari Tony Fuochi


Massimiliano Lotti (ep. 1-99)
Pilaf Shigeru Chiba Renato Montanari
Sergio Romanò (ep. 100-153)

Comandante Red Kenji Utsumi Renato Montanari Enrico Bertorelli


Toshio
Generale Blue Massimo Corizza Gabriele Calindri
Furukawa
Satou
Segretario Black Sergio Luzi Stefano Albertini
Masaharu
Colonnello Silver Banjō Ginga Massimo Corizza Gianfranco Gamba
Generale White Tesshō Genda Renato Montanari Orlando Mezzabotta
Ninja Murasaki Takeshi Aono Sergio Luzi Paolo Marchese
Sergente Metallic Shin Aomori Bruno Cattaneo Mario Zucca
Cronista del Torneo Kenji Utsumi Massimo Corizza Claudio Moneta
Narratore Jōji Yanami Renato Montanari Mario Scarabelli

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]


Lo stesso argomento in dettaglio: Episodi di Dragon Ball.

Edizione giapponese[modifica | modifica wikitesto]


La serie è stata prodotta da Toei Animation tramite il Bird Studio ed è andata in onda
in Giappone sull'emittente Fuji TV a partire dal 26 febbraio 1986 fino al 19 aprile 1989 per un totale di
153 episodi.
Vi sono alcune differenze tra anime e manga che riguardano l'aggiunta nella serie animata di storie
originali, o meglio "filler" ovvero scene o interi episodi riempitivi di intermezzo con il proposito di
allungare i tempi delle puntate nel caso di sequenze aggiunte, e per dare tempo all'autore di continuare
il manga, all'epoca in corso d'opera, prima di riprendere la storia principale. L'inserimento di questi filler
ha causato degli errori di continuity, in quanto gli episodi aggiuntivi in alcuni casi contraddicono gli
avvenimenti della storia del manga; in altri casi ciò ha portato gli autori dell'anime ad alterare alcune
scene del manga.
Edizione italiana[modifica | modifica wikitesto]
Edizione Publitalia[modifica | modifica wikitesto]
In Italia la serie fu importata per la prima volta da Junior Tv nel 1989, dove però arrivarono soltanto 54
episodi, l'edizione era integrale con un adattamento abbastanza fedele e con le sigle originali,
mantenendo inoltre il doppiaggio giapponese quando qualcuno eseguiva una tecnica (come era di
usanza in Ken il guerriero)[1]. Anche i nomi dei personaggi, degli oggetti e delle tecniche erano
mantenuti inalterati, se non per alcune eccezioni. Il doppiaggio, eseguito a Roma allo studio Play World
Film, soffriva dei costi contenuti, tipici delle edizioni italiane anni ottanta-novanta da parte delle tv locali,
perciò si nota l'uso di poche voci abbinate a diversi ruoli in ogni episodio sia tra i personaggi
protagonisti, che fra quelli di passaggio.
Edizione Mediaset[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1996, quando in Giappone era da tempo scoppiata la popolarità di Dragon Ball, in particolare
di Dragon Ball Z che si apprestava ormai a terminare, e dopo che in Italia nel 1995 venne per la prima
volta pubblicato il manga da Star Comics, Mediaset (che già aveva mandato in onda la serie nel 1990
su Italia 7, probabilmente affittandola dalla Doro TV Merchandising che ne deteneva i diritti), acquistò il
primo blocco di 99 puntate e ne ridoppiò la serie apportandone diverse censure video e audio, con
semplificazioni culturali e cambiamenti nell'adattamento. Vennero ad esempio cambiati i nomi di molti
personaggi (alcuni ispirati al primo doppiaggio[2]), degli oggetti e delle tecniche, scatenando diverse
proteste nella rubrica della posta del manga di Dragon Ball da parte dei fan che avevano visto l'edizione
precedente e letto il manga[3].
Questa nuova edizione andò in onda nella primavera del 1996 con le sigle originali, sempre su Junior
Tv (filiale di Publitalia) e su diverse televisioni locali nel contenitore Jtv[4]. La serie veniva trasmessa
ciclicamente bloccandosi sempre alla puntata 99 (nel mezzo del combattimento tra Goku e
Tenshinhan); in seguito furono doppiati e trasmessi nella primavera del 1998 gli episodi 100-153 (si
possono infatti notare alcuni cambi di voce dal 100º episodio). Infine la serie fu lanciata su Italia 1 il 7
giugno 1999 con la nuova sigla italiana cantata da Giorgio Vanni, la quale campiona parzialmente la
traccia principale del videogioco Dragon Ball: Final Bout. Terminata la serie furono trasmessi sullo
stesso canale i seguiti per la prima volta in Italia.
Dragon Ball è stato replicato diverse volte dall'emittente, ed è passata anche sui canali Italia Teen
Television (2003), Hiro (2010), Boing (dal 7 gennaio 2013) e Italia 2 (dal 23 febbraio 2015). La serie fu
distribuita per la prima volta in VHS da De Agostini tra il 2001 e il 2002 nella collana Dragon Ball
Collection in 34 uscite (68 episodi che arrivavano fino alla sconfitta dell'Esercito del fiocco rosso). In
seguito la serie è stata riproposta in DVD dalla stessa De Agostini[5] e da Yamato Video (quest'ultima in
8 box con video non censurato e sottotitoli fedeli nelle parti tagliate che non erano mai state doppiate).
Nel 2012 la Yamato Video ha pubblicato in tiratura limitata l'intera serie in un box da 21 DVD; questa
edizione contiene per la prima volta il doppiaggio dei primi 54 episodi trasmesso su Junior Tv[6] e come
per le edizioni precedenti, sono comprese le scene integrali tagliate nelle edizioni televisive (comprese
quelle mai doppiate), rimangono tuttavia i dialoghi del doppiaggio Mediaset, adattati rispetto agli
originali, ad un pubblico più infantile. Nel 2017 la Yamato Video in collaborazione con la Koch Media,
ha pubblicato una nuova edizione in due cofanetti della prima serie di Dragon Ball.[7] Dal 26 agosto
2015 al 13 gennaio 2016 la Gazzetta dello Sport vende la prima serie in DVD con 21 uscite e 7-8
episodi l'uno.
Censure presenti nell'adattamento italiano[modifica | modifica wikitesto]

Lista episodi C

01
Ferm

01 04 07
Dialo
15 16 21
28 33 43
Canzone di
65 76
01 02 03
04 05 06
07 08 10 Scene e dialoghi a carattere sessuale
14 15 16
19 21 49
64 65 71

• Nella prima serie sono presenti numerose censure e modifiche, come


scene tagliate, fermi immagine, dialoghi moderati o in alcuni casi
cambiati del tutto, e l'aggiunta di voci fuori campo. Ad esempio, spesso
quando un personaggio è inquadrato da dietro vengono aggiunte delle
voci fuori campo o dei pensieri. Molte sono le scene in cui nella
versione originale è presente il silenzio, mentre in Italia sono state
aggiunte battute aggiuntive: ad esempio, nelle occasioni in cui i
guerrieri si scrutano senza parlare, nella versione italiana spesso sono
aggiunti pensieri fuori campo, trattasi sempre di frasi di circostanza che
non portano comunque alterazioni nella trama.
• La censura più conosciuta è indubbiamente quella dei primi episodi,
dove Goku che non è ancora in grado di capire la differenza tra
maschio e femmina toglie le mutandine a Bulma mentre dorme,
quest'ultima non essendo al corrente il giorno dopo, in cambio di una
sfera del drago in possesso dell'eremita delle tartarughe, alza la
gonna, senza sapere di non portare le mutandine. Tale scena è
presente nell'edizione italiana del manga, ma solo nella prima e nella
quarta edizione italiana.
• Quando Yamcha combatte contro l'uomo invisibile di Baba, i suoi amici
escogitano un trucco per renderlo visibile: mostrano il seno di Bulma al
Maestro Muten in modo che questi spruzzi sangue dal naso sull'uomo
invisibile. La scena è stata censurata tagliando la scena dove Crilin
spoglia Bulma e sostituendo la frase precedente: Crilin apostrofa
Muten dandogli del pelato ed è questo a provocargli l'uscita del sangue
dal naso.
• Nelle repliche del 2011-2012 le canzoni degli episodi 65 e 76, ovvero
spezzoni di episodi precedenti con la sigla originale, sono state
reinserite.
Si nota che nel doppiaggio edito da Mediaset di questa serie termini come "morire" o "uccidere" sono
talvolta pronunciati, a differenza delle serie successive dove vengono rimpiazzati con termini come
"andare all'altro mondo" o "eliminare".
Colonne sonore[modifica | modifica wikitesto]
Durante la trasmissione su Junior Tv, nelle due edizioni italiane della serie, furono usate le sigle di testa
e di coda originali, Makafushigi Adventure di Hiroki Takahashi e Romantic Ageru Yo di Ushio
Hashimoto. Col passaggio su Italia 1, è stata invece creata una nuova sigla italiana dal titolo Dragon
Ball, cantata da Giorgio Vanni e scritta e composta da Alessandra Valeri Manera, Max Longhi e lo
stesso Vanni.

Crossover[modifica | modifica wikitesto]


Durante l'arco del Red Ribbon ci sono tre episodi speciali crossover con Dr. Slump & Arale, in cui
compaiono quasi tutti i personaggi della serie, compresa Arale Norimaki. Questo evento è presente
anche nell'omonimo manga, oltre che nell'anime remake del 1997 What a mess Slump e Arale (le due
opere sono dello stesso autore).

Episodi speciali[modifica | modifica wikitesto]


Nel 1988 andarono in onda in Giappone due episodi speciali di carattere educativo, rivolti agli spettatori
più giovani:

• Dragon Ball: Gokū no kōtsū anzen (悟空の交通安全 lett. "Goku e la


sicurezza stradale"?): l'episodio, della durata di 15 minuti e diretto
da Mitsuo Hashimoto, mostra Goku e altri bambini che non rispettano
le norme del codice stradale. Con l'aiuto di una vigilessa, i bambini
capiscono cosa fare per evitare incidenti stradali.
• Dragon Ball: Gokū no shōbōtai (悟空の消防隊 lett. "Goku e i
pompieri"?): l'episodio, della durata di 10 minuti e diretto da Kazuhisa
Takenōchi, mostra Goku e i suoi amici nei panni di pompieri che
spiegano a due bambini, che giocano con i fiammiferi e i fuochi
d'artificio in un parco, il grave pericolo di un incendio che può essere
provocato e come prevenirlo.

Film[modifica | modifica wikitesto]


Lo stesso argomento in dettaglio: Film di Dragon Ball.

Oltre le tre serie televisive, sono stati realizzati alcuni lungometraggi, editi in Italia da Dynamic Italia,
che raccontano storie ambientate nell'universo di Dragon Ball. In totale sono stati prodotti quattro film
sulla prima serie anime di Dragon Ball.

• Dragon Ball: La leggenda delle sette sfere (1986)


• Dragon Ball: La bella addormentata nel castello dei misteri (1987)
• Dragon Ball: Il torneo di Miifan (1988)
• Dragon Ball: Il cammino dell'eroe (1996)

Note[modifica | modifica wikitesto]


1. ^ Alessandro Montosi, Dragon Ball: evoluzione di un anime (pagina
1), Fantascienza.com, 3 maggio 2009. URL consultato il 23 settembre 2013.
2. ^ Il nome dato a Muten "Genio delle tartarughe" e allo Stregone del Toro
"Al Satan", si ispirano chiaramente all'edizione Jtv, dove si chiamavano
Genio della Testuggine e Ox Satan.
3. ^ A partire dal volume 30 "Il pianeta Namecc" della 1ª edizione in 62
numeri, datato 18 giugno 1996.
4. ^ Alessandro Montosi, Dragon Ball: evoluzione di un anime (pagina
2), Fantascienza.com, 3 maggio 2009. URL consultato il 23 settembre 2013.
5. ^ DeAgostini: Dragon Ball, in arrivo la prima serie, AnimeClick.it, 3 giugno
2007. URL consultato il 23 settembre 2013.
6. ^ Dragon Ball - Deluxe Edition (DVD), Yamato Video. URL consultato il 23
settembre 2013.
7. ^ Dragon Ball, primo sguardo alla nuova edizione Yamato Video – Koch
Media, Manga Forever. URL consultato il 15 aprile 2017.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

• Wikiquote contiene citazioni di o su Dragon Ball

• Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dragon Ball

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


• (JA) Sito ufficiale di Dragon Ball a cura di Toei Animation.
• (EN) Sito ufficiale di Dragon Ball a cura di Funimation Entertainment.
• (EN) Scheda sull'anime Dragon Ball, Anime News Network.
• Dragon Ball, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
• La scheda dell'anime Dragon Ball su AnimeClick.it.
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