ISOLATORI E SOLLEVAMENTO
L’ESPERIENZA SOLES TECH
Giuseppe Zattoni
www. solestech.it Rieti 13 dicembre 2016
SOMMARIO DELLA PRESENTAZIONE
1. LE RAGIONI DELL’ISOLAMENTO
2. ISOLAMENTO SISMICO – NORMATIVA DI RIFERIMENTO E DISPOSITIVI
3. ISOLAMENTO SISIMICO SU FABBRICATI ESISTENTI – INSERIMENTO MEDIANTE
SOLLEVAMENTO
4. ISOLAMENTO SISMICO SU FABBRICATI ESISTENTI – INSERIMENTO MEDIANTE
TAGLIO PILASTRI
5. CONTROLLI E PROVE DI ACCETTAZIONE SUI DISPOSITIVI DI ISOLAMENTO
1. LE RAGIONI DELL’ISOLAMENTO
La progettazione antisismica delle strutture è basata sul soddisfacimento della disequazione:
CAPACITA’ ≥ DOMANDA
La DOMANDA corrisponde alle sollecitazioni che le forze di inerzia prodotte dal sisma
applicate alle masse generano sulla struttura
FILOSOFIA
PROGETTUALE
ANTISISMICA ISOLAMENTO SISMICO
(abbatte in maniera drastica
l’energia trasmessa dal suolo
RIDUZIONE DELLA all’intera struttura)
DOMANDA
SISTEMI
DISSIPATIVI
1. LE RAGIONI DELL’ISOLAMENTO
ISOLAMENTO SISMICO
(Dolce, Ponzo, Di Cesare, Arleo – Progetto di edifici con isolamento sismico – IUSS Press)
Disaccoppiare il moto del terreno da quello della struttura sovrastante inserendo
una sconnessione lungo l’altezza della struttura.
La struttura isolata risulta suddivisa in due parti:
SOVRASTRUTTURA
A) SOTTOSTRUTTURA – connessa al terreno
B) SOVRASTRUTTURA
La continuità strutturale è garantita dai
DISPOSITIVI DI ISOLAMENTO:
‐ Elevata deformabilità orizzontale per carichi sismici
‐ Adeguata resistenza ai carichi orizzontali non sismici DISP.
ISOLAMENTO
(vento, traffico, ecc…)
‐ Buona capacità dissipativa
‐ Capacità di sostenere carichi gravitazionali non sismici SOTTOSTRUTTURA
‐ Elevata rigidezza verticale
‐ Capacità ricentrante (spostamenti residui trascurabili al termine del sisma)
1. LE RAGIONI DELL’ISOLAMENTO
ISOLAMENTO SISMICO – DUE DIVERSE STRATEGIE
INCREMENTO DEL DISPOSITIVI A
1 PERIODO
COMPORTAMENTO
QUASI ELASTICO
E’ la strategia più frequentemente adottata
DISPOSITIVI A
LIMITAZIONE DELLA COMPORTAMENTO
2 FORZA RIGIDO O ELASTO‐
PLASTICO
E’ la strategia adottata quando il controllo delle
forze indotte dal sisma sulla struttura è l’aspetto
cruciale della progettazione (adeguamento di
strutture esistenti)
1. LE RAGIONI DELL’ISOLAMENTO
ISOLAMENTO SISMICO ABBATTIMENTO delle sollecitazioni indotte dal
sisma sulle parti strutturali del fabbricato
CAP. 7 – Progettazione per azioni sismiche
NTC 08 CAP. 11. Materiali e prodotti per uso strutturale
Circ. 02/02/09 11.6. Appoggi strutturali
11.9 Dispositivi antisismici (in buona parte superata)
Progettazione dispositivi antisismici
Requisiti funzionali e regole di progettazione
EN 15129:2009
«Dispositivi antisismici»
Requisiti materiali, di fabbricazione ed esecuzione prove
Valutazione di conformità, installazione, manutenzione
IN VIGORE DAL 01/08/2011 Criteri marcatura CE
1337‐1 Regole generali
1337‐2 Elementi di scorrimento
UNI EN 1337 1337‐3 Appoggi elastomerici
«Appoggi Strutturali» 1337‐9 Protezione
1337‐10 Ispezione e manutenzione
1337‐11 Trasporto, immagazzinamento e installazione
2. ISOLAMENTO SISMICO – NORMATIVA DI RIFERIMENTO E DISPOSITIVI
ISOLAMENTO SISMICO – DISPOSITIVI DI FREQUENTE IMPIEGO
ISOLATORI ELASTOMERICI – ELASTOMERIC ISOLATORS
ti
ts
Rigidezza orizzontale del singolo isolatore
n = numero dei dispositivi di isolamento
‐ Il periodo del manufatto isolato (Te) è indipendente
dalla massa, dipende dal raggio di curvatura della
superficie concava (R).
‐ La rigidezza del dispositivo (Ke) è funzione del carico
(Nsd) e questo determina corrispondenza tra centro
delle masse e centro delle rigidezze.
Diagramma Forza – Spostamento
‐ Incorporano funzione dissipativa a ricentrante
(1) Criteri di progettazione di dispositivi di isolamento a pendolo scorrevole – Calvi – Pietra – Moratti – Progettazione Sismica n.03 2010
2. ISOLAMENTO SISMICO – NORMATIVA DI RIFERIMENTO E DISPOSITIVI
MODALITA’ DI APPLICAZIONI
INSERIMENTO DISPOSITIVI
NUOVE
CONTEMPORANEO ALLA
COSTRUZIONI
COSTRUZIONE
ISOLAMENTO
SISMICO
INSERIMENTO PER
SOLLEVAMENTO
FABBRICATO.
TECNOLOGIA BREVETTATA SOLES®
COSTRUZIONI INSERIMENTO PER TAGLIO
ESISTENTI PILASTRI
INSERIMENTO PER TAGLIO
MURATURE
3. ISOLAMENTO SISIMICO SU FABBRICATI ESISTENTI –
INSERIMENTO MEDIANTE SOLLEVAMENTO – SCHEMA INTERVENTO
0 1 2
5/6
3 4
VANTAGGI
DELL’INSERIMENTO PER AVANZAMENTO DELLE OPERE EDILI DI RIPRISTINO
SOLLEVAMENTO FABBRICATO DEL FABBRICATO IN PARALLELO AL SOLLEVAMENTO
ACCORCIAMENTO DEL PROGRAMMA LAVORI
TECNOLOGIA BREVETTATA SOLES®
L’edificio, è costituito da 3 corpi di fabbrica (giuntati) realizzati alla fine degli anni 70. 6 elevazioni, compreso il
mansardato abitabile ed il garage seminterrato, adibiti ad abitazione
‐ GEOMETRIA: Pianta rettangolare m 85 x12,5. Altezza totale del fabbricato di circa m. 17,0 dal p.c.
‐ STRUTTURA PORTANTE: TELAI IN CEMENTO ARMATO orditi nelle 2 direzioni
CAMPATE con INTERASSI fino 6,00 ml
Solai: LATERO‐CEMENTO.
Fondazioni: DIRETTE del tipo a TRAVI ROVESCE
‐ MATERIALI:
Calcestruzzo. Dalle prove eseguite in situ: fcm PILASTRI = 23 Mpa; fcm TRAVI = 30 Mpa;
Acciaio: dalle prove eseguite in situ la tensione di snervamento : fym = 460 N/mm2
3. RILIEVO ED INDAGINI SULLO STATO DI FATTO
‐ L'edificio condominiale a seguito del sisma 06/04/09 è stato classificato “INAGIBILE E”
‐ Danni alla struttura portante: Presenza di lesioni non passanti su alcune travi al piano terra e al
piano seminterrato. Lesioni singole e diffuse sui solai. Si nota l’assenza di fenomeni di martellamento
nonostante la presenza di giunti tra fabbricati estremamente ridotti (5 cm)
‐ Danni al piano terra e piano primo: lesionamento grave e diffuso su tramezzi e tamponature.
Rottura o scollamento di rivestimenti e pavimenti. Lesioni in corrispondenza dell’attacco tramezzo
struttura.
‐ Danni ai piani superiori : I danni tendono a diminuire al salire del piano, sino ad essere molto
limitati nel piano mansardato. Si evidenzia lo scollamento del mano di copertura
3. PROGETTO ‐ ANALISI DELLO STATO DI FATTO
ANALISI DINAMICA LINEARE ‐ MODI DI VIBRARE DELLA STRUTTURA (CORPO A‐B‐C SCOLLEGATI)
CORPO C
Modo 1 2 3
T[sec] 0,822 0,675 0,605
MODELLO FEM CORPO C
1° modo (flessionale) 2° modo (torsionale) 3° modo (torsionale)
CORPO C: Elementi danneggiati per
flessione al 60% SLV
CORPO C: Elementi danneggiati per
taglio al 60% SLV
E analogamente per CORPO A e CORPO B…
3. PROGETTO ‐ ANALISI DELLO STATO DI FATTO
CONCLUSIONE DELL’ANALISI SULLO STATO DI FATTO
La verifica sul modello FEM mostra una bassa capacità sia in riferimento ai meccanismi fragili che ai
meccanismi duttili. Tale carenza non vale solo per le strutture in elevazione ma anche in fondazione.
Il rapporto tra la capacità e la domanda in termini di PGA per lo stato limite SLV risulta pari a 0,30
cioè il 30% di quello richiesto dall’NTC08.
INTERVENTO DI ADEGUAMENTO (100% PGA)
‐ ISOLAMENTO – FRICTION PENDULUM
(4 tipologie per un totale di 110 FP)
‐ TAMPONATURE IRRIGIDENTI AL PIANO TERRA
‐ ELIMINAZIONE DEI GIUNTI TRA I CORPI A‐B‐C
3. PROGETTO ‐ ANALISI DELLO STATO DI PROGETTO
101 102
106
103 104 201
105
107
314 315
311 312 313
Figura 1 – Disposizione isolatori FP
DISPOSITIVI FRICTION PENDULUM Diagramma forza spostamento
Spostamento massimo = ± 400 mm
Coefficiente di attrito = 2,5%
3. PROGETTO ‐ ANALISI DELLO STATO DI PROGETTO
MODI DI VIBRARE DELLA STRUTTURA ISOLATA
Modo 1 2 3
T[sec] 3,73 3,55 3,53
CONFRONTO TRA STRUTTURA ISOLATA E STRUTTURA BASE FISSA
(utilizzando accellerogrammi spettrocompatibili)
Accelerazione [m/sec2]
CONCLUSIONE DELL’ANALISI SULLO STATO DI PROGETTO
La verifica condotta sullo stato di progetto mostra:
‐ Riduzione di oltre 4 volte della accelerazione in sommità
‐ Riduzione di quasi un ordine di grandezza del drift di interpiano (prima elevazione)
Il rapporto tra la capacità e la domanda in termini di PGA per lo stato limite SLV risulta UGUALE a 1
cioè il 100% di quello richiesto dall’NTC08.
3. CANTIERE ‐ Fase 1.a. SCAVO E REALIZZAZIONE NUOVA PLATEA INF. (INT.)
Foto. 1.a.
Scavo
Tav. 1. Schema fase
Foto. 1.b. Armatura nuova platea inferiore
(interna)
3. CANTIERE ‐ Fase 1.b. SCAVO E REALIZZAZIONE NUOVA PLATEA INF. (EST.)
Tav. 2. Schema fase Foto. 2.a. Armatura e carpenteria nuova platea
inferiore (esterna)
3. CANTIERE ‐ Fase 2. ESECUZIONE DI NUOVA PLATEA SUPERIORE
Foto. 3.a. Inghisaggio di barre di coll. nelle
travi di fondazione esistenti
Tav. 3. Schema fase
Foto. 3.b. Armatura nuova platea superiore
3. CANTIERE – Fase 3. MONTAGGIO DEL SISTEMA DI SOLLEVAMENTO
Foto. 4.a. Montaggio sistema di sllevamento
Tav. 4. Schema fase
Foto. 4.b. Attività di cantiere contestuali al sollevamento.
Assoluta mancanza di interferenza
3. CANTIERE ‐ Fase 4. SOLLEVAMENTO E INSERIMENTO ISOLATORI
Foto. 5.a. Sollevamento in corso
Tav. 5. Schema fase
Peso fabbricato circa 12000 tonnellate
Sollevamento eseguito con n.ro 121 martinetti
Foto. 5.b. Posa dispositivi di isolamento
3. CANTIERE ‐ Fase 5. MESSA IN FUNZIONE ISOLATORI
Foto. 6.a. Armatura baggiolo inferiore
Tav. 6. Schema fase
Foto. 6.b. Messa in funzione dei dispositivi di isolamento
3. CANTIERE ‐ Fase 6. OPERE DI FINITURA E MESSA IN SERVIZIO ISOLATORI
Foto. 7.a. Esecuzione opere di finitura (raccordi parti fisse e parti isolate)
Tav. 7. Schema fase
Foto. 7.b. Esecuzione opere di finitura (giunti flessibili impianti)
3. CANTIERE ‐ Fase 6. OPERE DI FINITURA E MESSA IN SERVIZIO ISOLATORI
Foto. 7.c. Esecuzione opere di finitura
(«cappotto» e lavori sistemazione esterni)
Foto. 7.d. Esecuzione opere di finitura
(«cappotto» e lavori sistemazione esterni)
3. CANTIERE
VIDEO – SOLLEVAMENTO
3. CANTIERE – ALTRI CASI DI INTERVENTO –
SOLL. E REALIZZAZIONE DI PIANO INTERRATO ‐ CASO 1
3. CANTIERE – ALTRI CASI DI INTERVENTO –
SOLL. E REALIZZAZIONE DI PIANO INTERRATO ‐ CASO 1
3. CANTIERE – ALTRI CASI DI INTERVENTO –
SOLL. E REALIZZAZIONE DI PIANO INTERRATO ‐ CASO 2
4. ISOLAMENTO SISIMICO SU FABBRICATI ESISTENTI –
INSERIMENTO MEDIANTE TAGLIO PILASTRI – SCHEMA INTERVENTO
0 1 2
5/6
3 4
RINFORZO DEI PILASTRI
FASCIATURA O
OPERE EDILI
CALASTRELLATURA
LIMITATE AL
PIANO DI
INTERVENTO RINFORZO SOLAIO
REALIZZAZIONE DI
CAPITELLI
VANTAGGI
DELL’INSERIMENTO PER
TAGLIO PILASTRI
VELOCITA’ DI INTERVENTO
ACCESSIBILITA’ AI DISPOSITIVI PER ISPEZIONE,
MANUTENZIONE ED EVENTUALE SOSTITUZIONE
4. ISOLAMENTO SISIMICO SU FABBRICATI ESISTENTI –
INSERIMENTO MEDIANTE TAGLIO PILASTRI ‐ INTERVENTO
L’edificio, è di fine anni Ottanta. P.T. garage e cantine e 4 piani, compreso il sottotetto, adibiti ad abitazione
‐ GEOMETRIA: Pianta rettangolare m 25,0 x12,5. Altezza totale del fabbricato di circa m. 15,0 dal p.c.
‐ STRUTTURA PORTANTE: TELAI IN CEMENTO ARMATO solo in direzione lato corto del fabbricato
CAMPATE con INTERASSI da ml. 3,30 – 4,20
Solai: LATERO‐CEMENTO.
Fondazioni: DIRETTE del tipo a TRAVI ROVESCE
‐ TAMPONATURE ESTERNE: del tipo a cassetta costituite da:
‐ ESTERNO: mattoni semipieni da cortina stilati a vista
‐ INTERCAPEDINE: lana minerale
‐ INTERNO : parete in mattoni forati.
4. RILIEVO ED INDAGINI SULLO STATO DI FATTO
‐ MATERIALI:
Calcestruzzo : dalle prove eseguite in situ. Rcm = 30 Mpa
Acciaio : dalle prove eseguite in situ la tensione di
snervamento : fym = 330 N/mm2
Figura 1 ‐ Pianta piano tipo
4. DESCRIZIONE DEI DANNI DAL SISMA DEL 06 APRILE 2009
‐ L'edificio condominiale a seguito del sisma 06/04/09 è stato classificato “INAGIBILE E”
‐ Danni alla struttura portante: Presenza di lesioni su alcune travi e colonne al piano terra ed al piano
primo in particolare a ridosso dell’ascensore
‐ Danni al piano terra : Rotture a taglio e scollamenti totali dei divisori interni lungo le zone
perimetrali a contatto con i solai e la struttura. Le tamponature esterne risultavano abbastanza
danneggiate.
‐ Danni al piano primo: Danneggiato, con crolli di tamponature e di tramezzi interni. Alcuni infissi
erano danneggiati. Gli impianti su pareti e divisori si presentavano in parte danneggiati.
‐ Danni al piano secondo : Rotture incrociate a taglio su tramezzi e tamponature. Gli infissi
presentano difficoltà di apertura.
‐ Danni ai piani superiori : I danni erano limitati alle zone di contatto dei divisori con la struttura
portante di c.a. L’ultimo piano sottotetto si presentava pressoché intatto.
4. PROGETTO ‐ ANALISI DELLO STATO DI FATTO
MODI DI VIBRARE DELLA STRUTTURA 1° modo (flessionale)
Modo 1 2 3
T[sec] 0,72 0,65 0,61
2° modo (torsionale)
3° modo (torsionale)
CONCLUSIONE DELL’ANALISI SULLO STATO DI FATTO
La verifica sul modello FEM mostra che per azioni flettenti l’80% delle sezioni dei pilastri non è
verificato mentre a taglio la percentuale è del 70%.
Il rapporto tra la capacità e la domanda in termini di PGA per lo stato limite SLV risulta pari a 0,20
cioè il 20% di quello richiesto dall’NTC08.
INTERVENTO DI MIGLIORAMENTO
ISOLAMENTO – FRICTION PENDULUM
4. PROGETTO ‐ ANALISI DELLO STATO DI PROGETTO
DISPOSITIVI FRICTION PENDULUM
Coefficiente viscoso equivalente = 20%
Coefficiente di attrito = 2,5%
Diagramma forza spostamento
Figura 2 – Disposizione isolatori FP
4. PROGETTO ‐ ANALISI DELLO STATO DI PROGETTO
MODI DI VIBRARE DELLA STRUTTURA ISOLATA
Modo 1 2 3
T[sec] 2,50 2,32 2,17
1° modo (traslazionale)
2° modo (traslazionale)
CONCLUSIONE DELL’ANALISI SULLO STATO DI PROGETTO
La verifica condotta sullo stato di progetto mostra:
‐ Riduzione di un ordine di grandezza della massima azione flessionale
‐ Riduzione media da 3 a 5 volte di tutte le sollecitazioni di taglio e di momento flettente
Il rapporto tra la capacità e la domanda in termini di PGA per lo stato limite SLV risulta pari a 0,77
cioè il 77% di quello richiesto dall’NTC08. (conforme a quanto richiesto dalla OPCM 3790 –
17/07/2009)
4. CANTIERE ‐ Fase 0. SITUAZIONE INIZIALE – SCAVO IN FONDAZIONE
Foto. 1.a. Pilastri oggetto dell’intervento ‐ Esterno
Foto. 2.a. Piastra di collegamento tra fondazione e
carpenteria di rinforzo pilastro.
Tav. 2. Schema fase
Foto. 2.b. Saldatura tra la carpenteria di rinforzo
pilastro e la piastra di collegamento
4. CANTIERE ‐ Fase 2. ESECUZIONE DI CAPITELLO SUPERIORE IN C.A.
Foto. 3.a. Capitello superiore in c.a.
Vista della armatura.
Foto. 4.a. Montaggio dispositivi di presa in carico
Tav. 4. Schema fase
Foto. 4.b. Taglio pilastro completato
4. CANTIERE ‐ Fase 4. INSERIMENTO DISPOSITIVO DI ISOLAMENTO
Foto. 5.a. Inserimento degli isolatori
Tav. 5. Schema fase
Foto. 5.b. Particolare
4. CANTIERE ‐ Fase 5. MESSA IN CARICO ISOLATORI
Foto. 6.a. Rimozione dei dispositivi di presa in carico del
Tav. 6. Schema fase pilastro e messa in carico dell’isolatore
4. CANTIERE ‐ Fase 6. OPERE DI FINITURA E MESSA IN SERVIZIO ISOLATORI
Foto. 7.a. Esecuzione opere di finitura
Foto. 7.b. Esecuzione opere di finitura
Foto. 7.c. Lavoro ultimato con isolatori in servizio
5. CONTROLLI E PROVE DI ACCETTAZIONE SUI DISPOSITIVI DI ISOLAMENTO
DOCUMENTI ALL’ ARRIVO IN CANTIERE
DOP
(CPR 305/2011 obbligatoria dal TARGA IDENTIFICATIVA
30/06/2013)
SUI SINGOLI DISPOSITIVI
DISPOSITIVI DI CE
(obbligatoria dal 01/08/2011)
ISOLAMENTO
PROVE PRIMA DELLA MESSA IN OPERA
PROVE DI ACCETTAZIONE PRIMA DELLA MESSA IN OPERA
NUMERO DI PROVE DI ACCETTAZIONE:
20 % PER OGNI TIPOLOGIA DI DISPOSITIVI E PER LA STESSA TIPOLOGIA PER OGNI MODELLO.
MINIMO 4 ‐ NTC 08 §11.9.7.3. (elastomerici) ‐ §11.9.8.3. (isolatori a scorrimento)
(NTC 08, NTC 17)
MODALITA’ DI PROVA DI ACCETTAZIONE
(EN 15129, NTC 17)
ISOLATORI A SCORRIMENTO
ELASTOMERICI CON SUPERFICI CURVE
‐ Compression Stiffness ‐ Loading Bearing Capacity
‐ Horizontal cyclic characteristics ‐ Frictional resistance
‐ Benchmark
IL MAESTRO CHE PER PRIMO EBBE L’IDEA
Schizzo autografo del sistema di sollevamento
di manufatti mediante martinetti oledinamici
studiato per sollevare edifici a Venezia e
metterli al riparo dal fenomeno di ‘acqua alta’.
«…ho avuto la fortuna di sognare molto e la possibilità di
realizzare qualcuno dei miei sogni […] debbo ciò
all’ambiente in cui ho vissuto, al dialogo costruttivo con
tutti coloro che hanno collaborato con me […]»
Vincenzo Collina – Ingegnere, Inventore
Grazie a tutti…
…a Edoardo, Niccolò e Simona in particolare.