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Una corrente di 10000 kg/h di toluene disponibile a 40 °C e 6 atm deve essere riscaldata sino alla
temperatura di 180 °C.
Al contrario, una corrente di 10000 kg/h di stirene disponibile a 150 °C e 3.5 atm deve essere
raffreddata sino alla temperatura di 40 °C.
Al fine di contenere i costi di esercizio si pensa di far scambiare tra loro le correnti in questione
raggiungendo poi le specifiche di temperatura mediante scambio con utilities esterne (acqua e
vapore).
Sulla base dei dati riportati in appendice si chiede di determinare il valore di ottimo del ΔT di
approccio per il “Recuperatore”. Con valore di ottimo si intende quel valore che minimizza i costi
totali (investimento più esercizio) annualizzati della rete di scambio.
DATI
𝐶1 = 0 𝐶2 = 0 𝐶3 = 0 se P < 5 bar
Dove:
Per portare a specifica il toluene si utilizza vapore saturo a 12 bar (assoluti) il cui costo è di 0.008
$/kg.
Per portare a specifica lo stirene si utilizza dell’acqua di raffreddamento (TIN = 25 °C, TOUT = 40
°C) il cui costo è di 8.0∙10-6 $/kg.
Si considerino 8000 ore lavorative all’anno.
Schema di processo
Nello schema in analisi sono note le temperature di ingresso nel recuperatore di toluene e stirene,
mentre le temperature in uscita dal recuperatore sono determinate dal ΔT minimo di approccio
relativo alle due correnti.
Il ΔT di approccio nel recuperatore determina sia i costi fissi che i costi variabili del processo :
all’aumentare del ΔT di approccio l’area di scambio nel recuperatore si riduce e quindi si riducono i
costi fissi , ma sono necessari scambi termici più elevati negli scambiatori heater o cooler e quindi
utilities più elevate con maggiori costi di esercizio.
La funzione di costo totale è quindi dipendente dal ΔT e tale funzione avrà un minimo in
corrispondenza di un ΔT di approccio da ricavare .
Per ogni ΔT di approccio scelto ricaviamo i costi di esercizio relativi all’heater e al cooler ottenuti
moltiplicando le portate delle utilities , vapore e acqua di cooling , per i corrispondenti costi unitari,
tenendo conto però che in un anno l’impianto è esercito per 8000 ore.
𝐶𝐸 [$/𝑎𝑛𝑛𝑜] = (𝑚̇𝑎𝑐𝑞𝑢𝑎 [𝑘𝑔/ℎ] ∙ 8 ∙ 10−6 $/𝑘𝑔 + 𝑚̇𝑣𝑎𝑝𝑜𝑟𝑒 [𝑘𝑔/ℎ] ∙ 8 ∙ 10−3 $/𝑘𝑔) ∙ 8000ℎ/𝑎𝑛𝑛𝑜
Dai risultati della simulazione si ricava il fattore UA per ogni scambiatore presente nello schema e
attraverso i coefficienti di scambio termico globale forniti nel è possibile ricavare i valori dell’area
di ogni scambiatore in modo da poter definire i costi di investimento di quell’unità.
Notiamo che la simulazione dell’heater deve essere effettuata con il metodo weighted, ottimizzato
per le situazioni in cui almeno uno dei fluidi scambianti ha un cambiamento di fase, in questo caso
si ha la condensazione del vapore.
Note le aree di scambio è possibile calcolare, tramite le correlazioni del testo, il costo base ( MOC =
CS e P =1atm )delle apparecchiature 𝐶𝑝0 , definito come il costo dello scambiatore operante a
pressione atmosferica e costruito in acciaio al carbonio.
Il costo reale dell’apparecchiatura (bare module cost) è dato dal prodotto del costo base
dell’apparecchiatura per un fattore correttivo che tiene conto della diversa pressione di esercizio e
dal diverso materiale con il quale è stato costruito lo scambiatore.
𝐹𝐵𝑀 = 𝐵1 + 𝐵2 ∙ 𝐹𝑀 ∙ 𝐹𝑃
Dove:
𝐹𝑀 è la correzione per i materiale ( in questo caso =1, cioè costruzione in acciaio al carbonio)
𝐹𝑃 è il fattore correttivo per la pressione massima di esercizio
𝐶1 = 0 𝐶2 = 0 𝐶3 = 0 se P < 5 bar
𝐶1 = 0,03881 𝐶2 = - 0,11272 𝐶3 = 0,08183 se 5 bar < P < 140 bar
come si può vedere dalla tabella seguente, solo il cooler si trova ad una pressione di esercizio
massima inferiore a 5 barg.
Da notare che i costi fissi devono essere divisi per i 5 anni di ammortamento, ottenendo un flusso
annuo di denaro, confrontabile con i costi di esercizio.
Costruendo una tabella al variare del ΔT minimo di approccio, si ottengono i seguenti risultati.
1.20E+05
1.00E+05
costi [$/anno]
8.00E+04
6.00E+04
4.00E+04
2.00E+04
0.00E+00
0 5 10 15 20 25 30 35
aree di scambio
area recuperatore area heater area cooler
1600.00
1400.00
1200.00
area [m2]
1000.00
800.00
600.00
400.00
200.00
0.00
0 5 10 15 20 25 30 35
ΔT minimo approccio [°C]
portate utilities
portata vapore portata acqua
12000.00
10000.00
portate [kg/h]
8000.00
6000.00
4000.00
2000.00
0.00
0 5 10 15 20 25 30 35
Utilizzando una funzione optimizer si trova che il ΔT minimo di approccio ottimale risulta essere
11,63 °C con i seguenti risultati.
Conclusioni
All’aumentare della differenza di temperatura minima di approccio si ha una riduzione dei costi
fissi perché si ha una grossa riduzione dell’area di scambio del recuperatore portando un vantaggio
in termini di investimento mentre le aree dell’ heater e del cooler sono al più costanti al variare del
ΔT.
Osserviamo come i costi fissi calino velocemente all’aumentare del ΔT proprio a causa del rapido
diminuire dell’area di scambio del recuperatore.
Si ha invece un incremento dei costi di esercizio dovuti sia all’aumentare della portata d’acqua di
raffreddamento, sia ad un raddoppio della portata di vapore che comunque ha un costo molte volte
superiore all’acqua.
I costi di esercizio aumentano infatti linearmente con in ΔT come è visibile dai grafici.
La funzione dei costi totali ha quindi un minimo poiché i costi totali sono dati dalla somma dei costi
variabili , crescenti con il ΔT, e i costi fissi che invece decrescono e quindi in corrispondenza del
minimo della funzione di costi si può identificare il valore di ΔT di approccio ottimo.