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Complementi di Matematica

Equazione di Laplace

1. Si determini la soluzione del problema




 ∆u = 0, [0, π] × [0, L],

u(x, 0) = 1, u(x, L) = 0 0 < x < π,



u(0, y) = 0, u(π, y) = 0 0 < y < L.

Separando le variabili cerchiamo una soluzione della forma

u(x, t) = v(x)w(y).

Sostituendola nell’equazione si ottiene

v(x)w′′ (y) + v ′′ (x)w(y) = 0,

da cui
v ′′ (x) w′′ (y)
=− = λ, λ ∈ R.
v(x) w(y)
Dalla prima equazione, utlizzando le condizioni al bordo di u, si ha il problema ai limiti
{ ′′
v (x) + λv(x) = 0 in [0, π],
v(0) = v(π) = 0.

Cercando le soluzioni non banali del problema al variare di λ, si osserva che per λ ≥ 0 non ve ne sono.
Consideriamo il caso λ < 0. L’integrale generale è
√ √
v(x) = c1 cos( −λx) + c2 sin( −λx), c1 , c2 ∈ R.

La condizione v(0) = 0 fornisce la condizione c1 = 0. Considerando la condizione v(π) = 0, si ottiene



c2 sin( −λπ) = 0.

Ciò si verifica quando −λ = k, k ∈ N. Quindi

λk = −k 2 e vk = sin(kx) k∈N

sono, rispettivamente, gli autovalori e le autofunzioni del problema ai limiti. Dunque abbiamo trovato una
famiglia di soluzioni dell’equazione del Laplace

φk (x, t) = ck sin(kx), k∈N

tali che
φk (0, t) = φk (π, t) = 0.
Consideriamo ora l’equazione di w. Abbiamo

w′′ − k 2 w = 0,

il cui integrale generale è

w(y) = c1 eky + c2 e−ky = c3 sinh(ky) + c4 cosh(ky).

Imponendo la condizione w(L) = 0 si ottiene

w(y) = c3 sinh(kL) + c4 cosh(kL)


che fornisce la condizione
cosh(kL)
c3 = −c4 .
sinh(kL)
Dunque abbiamo trovatouna famiglia di soluzioni della forma
( )
cosh(kL) sinh(k(L − y)
uk (x, y) = c sin(kx) − sinh(ky) + cosh(ky) = c sin(kx) , c ∈ R.
sinh(kL) sinh(kL))
Le funzioni uk sono funzioni armoniche che soddisfano alle condizioni

uk (0, y) = uk (π, y) = uk (x, L) = 0.

Cerchiamo di determinare una soluzione (unica) che soddisfi anche la condizione u(x, 0) = 1 in [0, π].
Poniamo (principio di sovrapposizione)


+∞
sinh(k(L − y)
u(x, y) = bk sin(kx)
sinh(kL))
k=1

e imponiamo

+∞
u(x, 0) = bk sin(kx) = 1, 0 < x < π.
k=1

Osserviamo che u(x, 0) si presenta come serie di soli seni. Prolungando, allora, la funzione 1 per disparità
in [−π, 0) e per periodicità su tutto R, la possiamo sviluppare in serie di Fourier di soli seni ottenendo


+∞
x∼ bk sin(kx),
k=1

dove ∫ π ∫ π {
1 2 0 k pari
bk = sin(kx)dx = sin(kx)dx = 4
π −π π 0 kπ k dispari.
che ci fornisce la soluzione

+∞
4 sinh(k(L − y)
u(x, y) = sin(kx) .
(2k − 1)π sinh(kL))
k=1

2. Si determini la soluzione del problema




 ∆u = 0, [0, π] × [0, L],

u(x, 0) = 1, uy (x, L) = 0 0 < x < π,



ux (0, y) = 0, ux (π, y) = 0 0 < y < L.

Cercando una soluzione della forma u(x, y) = v(x)w(y) e inserendola nell’equazione si ottengono gli
autovalori e le autofunzioni

λk = k 2 , vk (x) = ck cos(kx), k ∈ N ∪ {0}.

Considerando l’equazione per w si ottiene

w(y) = c1 sinh(ky) + c2 cosh(ky).

Imponendo la condizione w′ (L) = 0 si ricava

sinh(kL)
c1 = −c2 .
cosh(kL)
Dunque abbiamo una famiglia di soluzioni
( )
sinh(kL) cosh(k(y − L))
uk (x, y) = c cos(kx) cosh(ky) − sinh(ky) = c cos(kx) , c ∈ R.
cosh(kL) cosh(kL)
Vediamo ora l’ultima condizione. Consideriamo la funzione

+∞ ∑
+∞
cosh(k(y − L))
u(x, y) = uk (x, y) = ck cos(kx)
cosh(kL)
k=0 k=0

ed imponendo la condizione nel punto (0, y) si ottiene la rappresentazione esplicita della soluzione, infatti


+∞
u(x, 0) = ck cos(kx) = 1.
k=0

Poichè 1 è già sviluppata in serie di Fourier, si ottiene, ck = 0 per ogni k ≥ 1 e c0 = 1.

3. Si determini la soluzione del problema




 ∆u = 0, [0, π] × [0, L],

ux (0, y) = 0, u(π, y) = 0 0 < y < L,



uy (x, 0) = h(x), uy (x, L) = 0 0 < y < π,
∫π
con h ∈ C 1 [0, π] tale che 0 h(x)dx = 0.

Cercando una soluzione della forma u(x, y) = v(x)w(y) si trova una famiglia di funzioni
[ ]
k k cosh(kL/2) k cosh(k(L − y))
uk (x, y) = c cos( x) sinh( y) − cosh( y) = c cos(kx) ,
2 2 sinh(kL/2) 2 sinh(kL)

che sono armoniche e soddisfano le condizioni

ux (0, y) = ux (π, y) = uy (x, L) = 0, 0 < y < L, 0 < x < π.

Osserviamo che se u è soluzione del problema, lo è anche u + c, c ∈ R (ciò non valeva per per il problema
di Dirichlet). Dunque poniamo


+∞
cosh(k(L − y)
u(x, y) = c0 + ck cos(kx) .
sinh(kL))
k=1

Derivando termine a termine e imponendo la condizione uy (x, 0) = h(x), 0 < x < π, otteniamo


+∞
u(x, 0) = −kck cos(kx).
k=1

Definendo la funzione su [−π, π] {


h(x), x ∈ [0, π],
h(x) =
h(−x), x ∈ [−π, 0],
possiamo sviluppare in serie di Fourier la funzione h (prolungata per periodicità su tutto R), ottenendo
∫ π
2
ck = − h(x) cos(kx)dx, k ≥ 1.
πk 0

4. Determinare la soluzione del problema




 ∆u = 0, in {(θ, r) ∈ B1 (0) : 0 < θ < π/2, 0 < r < 1},


u(r, π/2) = 0, u(r, 0) = 0 0 < r < 1,



 ∂u (1, θ) = θ 0 < θ < π/2.
∂r

Cercando una soluzione della forma


u(r, θ) = v(r)w(θ),
otteniamo una famiglia di soluzioni
uk (r, θ) = ck r2k sin(2kθ).
Sovrapponendo gli effetti si cerca una soluzione della forma


+∞
u(r, θ) = ck r2k sin(2kθ).
k=1

Imponendo la condizione ∂r u(1, θ) = θ si ottiene


+∞
θ= ck 2k sin(2kθ).
k=1

Sviluppando la funzione θ per disparità in serie di Fourier si determina il valore delle costanti ck .

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