“La Costituzione dovrà essere fedelmente osservata come Legge fondamentale della
Repubblica da tutti i cittadini e dagli organi dello Stato.”
Recita all’art. 1:
“La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della
Costituzione.”
Non occorre affidarsi ad esperti, intellettuali e/o personaggi di rilievo nel mondo
della politica o della letteratura, presentati ed evidenziati dai mezzi di informazione
asserviti al potere di pochi, poiché la logica non deve essere né spiegata e nemmeno
interpretata, in quanto si interpreta da sola e la si capisce col proprio cervello.
Un popolo sovrano può intervenire nelle decisioni dei suoi delegati a rappresentarlo,
e la Costituzione italiana, al citato articolo 1 afferma infatti che il popolo esercita la
sovranità che gli appartiene nelle forme (si noti il plurale) stabilite dalla Costituzione
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stessa e non nell’unica forma della Democrazia Rappresentativa (DR), come ci hanno
fatto credere per oltre 60 anni a tuttora.
Le forme di cui al comma 2 del citato articolo 1 della Costituzione italiana sono
quindi la DR e la Democrazia Diretta (DD), quest’ultima da intendersi come
l’espressione del popolo al di fuori di ogni rappresentanza eletta.
Tutto questo è deducibile da quanto si legge nella Costituzione agli articoli 50, 71, 75
e 138.
Art. 50:
“Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti
legislativi o esporre comuni necessità. “
Art. 71:
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L’azione legislativa popolare è stata ostacolata/impedita attraverso i Regolamenti
interni delle Camere, con i quali i rappresentanti eletti hanno dato la precedenza ai
Disegni Di Legge di iniziativa parlamentare su quelli di iniziativa popolare, non per
dettame costituzionale ma per decisione arbitraria dei rappresentanti eletti.
Art. 75:
Altro conto sono gli ostacoli posti dal Parlamento, a partire dal 1970 ad oggi, con
Legge 352/70 attraverso la quale si è impadronito dello strumento referendario
abrogativo di legge ordinaria (ex art. 75 Cost.) impedendo ai 10 cittadini elettori
proponenti quesito referendario di raccogliere le 500.000 firme necessarie per
portare al voto il popolo, con l’autenticazione delle firme da consegnarsi in soli 3
mesi di tempo. Con tali limiti l’impresa è possibile soltanto ai partiti politici (di cui
fanno parte i parlamentari), perché soltanto loro hanno la forza economica ed
organizzativa tale da organizzare una raccolta firme (costosa per l’autenticazione
delle firme) in un limite di tempo così breve.
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Art. 138:
Da tutto quanto esposto si evince in maniera evidente che il popolo, come giusto
che sia, in quanto sovrano, può intervenire sulle decisioni dei rappresentanti eletti
con voto (a prescindere dall’attuale legge elettorale che nessuno vuole sottoporre
alla Corte Costituzionale in quanto illegittima – v. artt. 56 e 58 Cost.) e non si può
asserire, quindi, che l’assemblea costituente (coloro che hanno scritto la
Costituzione italiana) abbiano designato il traguardo Democrazia attraverso la sola
Democrazia Rappresentativa perché tale affermazione è nettamente in contrasto
con la Democrazia (compiuta) e con la Costituzione stessa.
A conclusione:
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sovrano o non voglia amministrarli, per esclusivo interesse personale o di
pochi altri individui fuori e dentro la politica.
Tutto fa pensare, quindi, che chi è all’interno del sistema rappresentativo, dati i
privilegi che questo comporta, abbia volutamente negato ed ostacolato l’azione
diretta del popolo sovrano, quindi la Democrazia Diretta, per esclusivo interesse
personale, onde favorire se stesso e/o pochi potenti al di fuori della politica (lobbies
e mafie varie).
Chi sceglie la politica all’interno del sistema rappresentativo e non riconosce con
l’adeguata umiltà e buon senso che:
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• i principi fondamentali della Costituzione italiana prevedono la Democrazia
Diretta fra le forme perché il popolo possa esercitare la sovranità che gli
appartiene;
Chi, pretestuosamente (in mala fede) o ingenuamente (in buona fede) adduce l’art.
67 della Costituzione per asserire che i rappresentanti eletti hanno potere assoluto
sul popolo ha male interpretato tale articolo costituzionale poiché esso recita:
Art. 67:
Una diversa interpretazione si scontrerebbe con gli altri principi esposti ai citati
articoli 50, 71, 75 e 138 della Costituzione italiana.
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Dittattura e che ha scelto, con Referendum popolare (svoltosi nel 1946) di diventare
repubblica democratica (dal latino: res (cosa) - publica (di tutti)… oggi, in Italia, è
quasi tutto in mano ai privati, per i quali vige la Legge del profitto (quella dello Stato
è un ostacolo da aggirare).
L’art. 8 del Dlgs 267/00, attraverso il quale il Parlamento ha delegato ai Comuni, alle
Province ed alle Regioni, di introdurre negli Statuti e regolamentare nei Regolamenti
gli strumenti di Democrazia Diretta, anche referendari (referendum di qualsiasi
genere), non ancora applicato dalle amministrazioni locali, pur in vigore da 10 anni,
è un’altra evidente dimostrazione che i rappresentanti eletti vogliono usurpare
volutamente la sovranità a chi spetta di diritto.
28 settembre 2010-09-28
Bruno Aprile – Locate Varesino (CO) – tel. 3472954867 – CCDD Comitato Cittadino
Democrazia Diretta –
http://comitatocittadinodemocraziadiretta.blogspot.com/
http://www.brunoaprile.blogspot.com/
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CITAZIONI:
"Un Governo popolare, quando il popolo non sia informato, o non disponga dei mezzi per acquisire informazioni, può essere
solo il preludio ad una farsa o ad una tragedia, e forse ad entrambe."
(James Madison, quarto presidente degli USA.)
"Regimi democratici possono essere definiti quelli nei quali, di tanto in tanto, si da’ al Popolo l'illusione di essere Sovrano"
(Benito Mussolini – uno di tanti Dittatori – d’Italia)
"Non sono i Popoli a dover avere paura dei propri Governi, ma i Governi che devono avere paura dei propri Popoli"
(Thomas Jefferson - terzo presidente degli USA)
"La Democrazia non è uno sport da spettatori: se tutti stanno a guardare e nessuno partecipa, non funziona più!"
(Michael Moore - produttore cinematografico USA che ha affrontato con spirito critico i problemi e le contraddizioni del sistema
politico, economico e sociale degli Stati Uniti)
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