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IL METODO BATES PER GLI AUTODIDATTI

1. Palming.
2. Ammiccamento continuo.
3. Respirare naturalmente e profondamente e “fissare” l’attenzione: leggere,
guardare un’immagine etc…
4. Esposizione degli occhi alla luce del sole (o guardare il cielo) oscillando
leggermente la testa.
5. L’oscillazione corta.
6. L’oscillazione Lunga.
7. L’oscillazione della matita.
8. Messa a fuoco vicino-lontano.
9. Gettate in alto con la dx una palla e afferratela al volo con la sx.
10. prendete una palla in ciascuna mano, lanciate in aria quella che tenete nella
dx, poi, mentre si trova in aria, passate nella dx la palla che stringete con la
sx e con quest’ultima afferrate la palla che ricade: gli occhi guardano le palle
nei loro movimenti.
11. Prendete 3 o 4 dadi, gettateli sopra un tavolo, fate scorrere rapidamente lo
sguardo dall'uno all'altro e poi, dopo un secondo, chiudete gli occhi e dite i
numeri che avete letto sulla faccia superiore ( colpo d’occhio).
12. Totalizzare il più rapidamente possibile i punteggi del Domino.
13. Far vedere qualcosa muovendola da dx verso sx e seguirla con lo sguardo
(muovendo leggermente la testa) in maniera opposta da sx verso dx, sia in
maniera orizzontale che verticale.
14. si getta una rapida occhiata, poi si chiudono gli occhi e si ricorda ciò che si è
visto durante questo lampo nell'ignoto.
15. Prendere un pezzo di domino, una Carta da gioco, un’immagine etc…
guardarla per un attimo, chiudere gli occhi e ricrearla nell’immaginazione il
più vicino possibile all’originale.
16. Prendere una dozzina di tessere e mettetele ritte in fila su di un tavolo.
Sedetevi di fronte a esse, a distanza conveniente per vederle, e muovete gli
occhi da sx a dx lungo la fila, contando le tessere più in fretta che potete. Poi
tornate con gli occhi alla prima tessera e, chiudendo le palpebre, dite il
numero dei punti rispettivamente della metà superiore e della metà inferiore.
Riaprite gli occhi e verificate quanto avete detto. Poi ricontate tutta la fila,
date una rapida occhiata alla seconda tessera, chiudete gli occhi e dite il
numero dei punti.
17. Esercitare lo sguardo analitico (con immagini, oggetti, forme etc…).

La pratica del metodo Bates è una continua oscillazione tra una situazione di tensione determinata
dai nostri cattivi abiti e temporanei miglioramenti dovuti al rilassamento prodotto dalle tecniche.
Quando la nostra mente arriverà a comprendere profondamente la differenza tra i due stati opererà
definitivamente una scelta verso l'equilibrio migliore, cioè la buona visione.
VISIONE E MEMORIA

la memoria come aiuto alla visione.

esistono diverse modalità di funzionamento della memoria; distinguiamo tra memoria a breve,
medio e lungo termine, individuando così archi temporali diversi e progressivi..

Quando guardiamo, nel tempo di pochi microsecondi, l’ambiente esterno viene "scansionato" da
rapidissimi movimenti oculari, detti saccadi.

Se è vero che noi percepiamo nitidamente solo una piccolissima area del campo visivo, cioè la
porzione che cade direttamente sulla fovea, è anche vero che, nel caso di visione senza errori di
rifrazione, vediamo tutto l’insieme in modo nitido perché la memoria ricostituisce l’intera
immagine dando l’illusione della nitidezza. Le parti visive mancanti vengono riformate dalla
memoria, in virtù di un compito di per sé facile in quanto, come abbiamo visto, al centro visivo
arriva sempre un’immagine mnemonica, cioè continuamente ricostruita in base alle proprie
esperienze memorizzate.

il dr. Bates esorta a limitare gli sforzi, al fine di eliminarli, e di esercitare in vari modi la memoria,
la qualità principale da sviluppare. La stessa immaginazione non è perfetta se non lo è la memoria,
perché l’immaginazione è rielaborazione di contenuti mnemonici.

Il dr. Bates chiarisce che il ricordo di cose complicate deve essere evitato in quanto induce uno
sforzo, al contrario, occorre esercitarsi su elementi semplici, come colori e immagini vivide, senza
mai rievocare simultaneamente due parti dello stesso oggetto. Ad esempio: ricordare due cime
innevate, bianche allo stesso modo, causa sforzo e persino dolore. Le due cime possono essere viste,
in memoria, una per volta passando dall’una all’altra e ricavando così un beneficio. Due angoli di
uno stesso pavimento non possono essere visti contemporaneamente e ciò non è possibile nemmeno
in una rappresentazione mnemonica, se non passando alternativamente dall’uno all’altro.

il dr. Bates racconta di essere riuscito a fare ricostruire una nitida immagine mentale ad un soggetto
incapace di ricordare la bandiera americana, semplicemente suggerendo di visualizzare
separatamente singole parti di essa.

Ecco individuato uno splendido modo per allenare e sviluppare la memoria: essa vuole semplicità e
immediatezza per poter funzionare in maniera ottimale. E’ sufficiente guardare, anche nella propria
mente, una singola parte per volta di quello che si osserva o si ricorda, al meglio possibile. E questo
anche nel caso delle lettere, che tutte le persone con problemi visivi, sebbene indossino occhiali,
ricordano male e sfocate.

LA LETTURA DEI MICROCARATTERI: UN’ESPERIENZA PERSONALE

Il recupero della centralizzazione (fenomeno in cui i raggi luminosi confluiscono sulla fovea
centralis).

Il recupero di una vista perfetta passi attraverso lo sviluppo di due concetti fondamentali: la
centralizzazione e il recupero dei movimenti saccadici,
La lettura dei microcaratteri come fonte importantissima nel recupero visivo: Il consiglio è
stampare caratteri che vanno da 2,5 punti a 1 punto, il che può sembrare arduo e indurre a
pensare che tali caratteri determinano sforzo e quindi un peggioramento della visione.

Questo si dimostra falso in quanto il rilassamento derivante dalla focalizzazione dei


caratteri stessi produce effetti benefici sulla qualità della visione.

In quale posizione leggere? A quale distanza tenere il foglio? In che modo tenere il foglio?
In che ambiente sistemarsi? Che tipo di font tipografico utilizzare?

Stampare un foglio A4 con caratteri pari a 2 punti disponendolo sulla scrivania come un
normale libro non permette secondo me di poterlo leggere e crea maggiore sforzo; ritengo
che sia molto più proficuo stampare su fogli a5 o ancor più piccoli

La posizione del foglio assume un’importanza notevole.

Nell’immagine 1 viene mostrato un modo un po’ originale di tenere il foglio; ho trovato


molto utile piegarlo in modo che gli occhi non trovino davanti un "muro" ma una porzione
limitata di testo.

Cinque, sei righe al massimo, che l’accuminatissimo "raggio laser" uscente dagli occhi
scandaglia concentrandosi su ogni singola lettera che compone le parole del testo.

Si confà benissimo con l’obiettivo della centralizzazione.

Immagine 1 - Un modo di tenere il foglio.

La diffusione è uno degli effetti più deleteri della miopia e dell’uso degli occhiali per cui
l’ingordigia di voler leggere tutto in un sol colpo è dura da debellare.

Ridurre l’area da leggere attraverso la piegatura del foglio va nella direzione di rieducarci a
vedere zone sempre più limitate in modo che l’immagine cada su una minuscola zona al
centro della retina.
Personalmente ho sperimentato varie posture (in piedi o seduto su una sedia) badando
soprattutto a evitare di accumulare tensioni nel collo, nelle spalle, nei muscoli facciali e
nella zona attorno agli occhi.

Tra tutte, quella che prediligo è seduto sul dondolo all’aria aperta nelle giornate soleggiate.

Il tetto del dondolo filtra i raggi di sole creando una giusta luminosità che è ideale per i
primi tempi di lettura dei microcaratteri.

Man mano che ci si abitua alla lettura si può esercitarsi in luoghi via via meno illuminati
secondo quanto suggerita da Bates (dim light, usando l’espressione da lui utilizzata).

Il quesito che spesso si sente avanzare a proposito della lettura dei microcaratteri è a
quale distanza posizionarli rispetto al lettore.

Una distanza minima accettabile potrebbe essere sui venti centimetri.

L'importante è che la lettura avvenga in modo rilassato e senza sforzo e caratteri appaiano
di un nero assoluto.

Nell’immagine 2 è evidenziata la posizione tenuta dal sottoscritto in fase di lettura:

Immagine 2 - Una posizione durante la lettura

Quando all'inizio di questo intervento ho caldeggiato l'acquisto una stampante era proprio
per poter stampare dei testi con caratteri piccolissimi che consentano di esercitarsi.

Io, ad esempio, mi diverto a stamparmi con font 2 (carattere "courier new") i messaggi di
posta elettronica che hanno il pregio di essere solitamente brevi e interessanti.

La brevità dei testi evita di prolungare troppo la visione a distanza ravvicinata per cui una
volta letta la mail è buona cosa dirigere lo sguardo lontano in modo da applicare il principio
della centralizzazione a tutte le distanze.

Dal mio punto di vista, imparare a vedere perfettamente da vicino (vedendo quindi
particolari minuscoli) spiana la strada per vedere bene a tutte le distanze.
Bates diceva che una cosa molto negativa per i bambini erano i libri di testo scritti con
caratteri enormi in quanto diseducavano da subito l’occhio.

Una volta trovata la posizione e il luogo in cui leggere il testo desiderato è necessario
adottare una serie di accorgimenti e di "trucchetti" per stimolare le saccadi senza le quali
la lettura diverrebbe impossibile

Più in dettaglio:

 Respirare lentamente e profondamente è essenziale per facilitare l’esercizio;


 Muovere leggermente il capo quasi ad accompagnare il raggio luminoso che
scandaglia le singole lettere delle parole dà un impulso notevole ai micromovimenti
(è un movimento lento e armonioso quasi a esplorare ogni singolo frammento di
lettera e non un muovere la testa da destra a sinistra)
 Massaggiare le guance di tanto in tanto ha effetti molto positivi in quanto elimina
eventuali tensione ai muscoli facciali;
 Passare l’indice sotto il naso con sfregamento dell’osso che divide i setti nasali si è
rivelato molto proficuo;
 Sbadigliare spesso;
 Fare dei piccoli cerchietti con l’unghia del pollice sul mento è un ottimo sistema di
sbloccare eventuali momenti di fissità e in cui sembra che il testo diventi illeggibile;

Al termine della lettura trovo molto riposante fare dei giretti in bicicletta lasciando
che lo sguardo spazi in tutte le direzioni e a tutte le distanze enfatizzando al
massimo la visione periferica che a sua volta amplifica il movimento relativo degli
oggetti.

Ho notato che soffiare sul foglio di tanto in tanto, o quando i caratteri diventano
illeggibili, ha un effetto magico e "ricolora" di un nero intenso le parole del testo.

A livello mentale è come se togliessi della sabbia che depositandosi sul foglio ha
reso sfumati i caratteri, a livello fisico probabilmente il soffio innesca dei
micromovimenti che interrompono la fissità dello sguardo.

Qualunque sia la spiegazione lo trovo un ottimo sistema per ripartire allorché la


visione si fa incerta e i microcaratteri sembrano confusi e poco leggibili.

La lettura dei microcaratteri è una cosa affascinante perché giorno dopo giorno ti fa
varcare soglie ritenute insuperabili.

Disponendo di carta satinata di alta qualità è possibile stampare testi con corpo 1 o
con speciali software anche fino a 0, 7 (da me testato) e il sapere di riuscire a
leggerlo diventa molto galvanizzante e diventa uno stimolo per proseguire nel
miglioramento visivo anche perché i risultati si vedono!

Fabrizio Brancaleone

leonidaf@libero.it

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