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diabete
La Buona Scuola: gestire il DIABETE
del bambino in ambito scolastico
Carissimi,
il libretto Scuola e Diabete vorrebbe corrispondere al desiderio di ga-
rantire il più sicuro percorso scolastico ai nostri assistiti: i bambini con
diabete.
Gli insegnanti e i dirigenti scolastici spesso ci chiedono informazioni
sull’allievo con diabete per capire “cosa potrebbe accadere a un allie-
vo con diabete nelle ore trascorse a scuola”, soprattutto alla luce della
recente Legge Regionale sulla “somministrazione dei farmaci in ambito
scolastico”.
Noi come medici vorremmo ancor di più: portare informazione su cosa
sia il diabete del bambino, quali adempimenti pesano su questi giovani,
per rappresentare al meglio non solo le necessità tutelate dalla Legge,
ma anche le emozioni e i sentimenti che il bambino con diabete e la sua
famiglia vivono. E con ciò corrispondere a quell’altro desiderio di ogni
operatore del Mondo Scuola: fornire il miglior percorso educativo a que-
sti giovani cittadini.
Ci siamo accorti in questo percorso condiviso tra medici ed insegnanti,
che Scuola e Diabete potrebbe essere ancora di più: un prezioso esem-
pio di educazione per tanti, non solo bambini, di crescita civile ed edu-
cazione alla salute, un esempio di “buona pratica” da seguire, un’oc-
casione da non perdere di dare valore alla vita, alla ricchezza di ogni
singolo, e alla integrazione delle diversità, tanto preziosa in un tempo in
cui sembrano emergere bullismo, abuso di alcol, fumo, droghe
Questo potrebbe essere, al di la di ogni nostro sforzo come medici od
insegnanti, proprio il “dono” dei bambini con diabete a tutti i loro compa-
gni: “essere di esempio di come sia preziosa ed unica la salute”, da chi
fatica tanto per recuperarla.
Francesco Cadario
DIRITTI DELLA PERSONA CON DIABETE
I diritti di coloro che hanno il diabete sono gli stessi diritti umani e
sociali delle persone senza diabete.
I diritti comprendono la parità di accesso all’informazione, all’educa-
zione terapeutica, al trattamento del diabete e alla diagnosi e cura
delle complicanze.
Il sistema sanitario deve garantire alla persona con diabete l’uso di
metodi diagnostici e terapeutici appropriati, in modo uniforme su
tutto il territorio nazionale.
Il diritto delle persone con diabete a vivere una vita sociale, edu-
cativa, lavorativa alla pari delle persone senza diabete deve essere
considerato l’obiettivo primario delle azioni di governo.
Occorre pertanto:
Ma non si possono attribuire tutte le colpe del caso alla sola maestra.
Quanto accaduto, infatti ci dà lo spunto per riflettere sull’importan-
za che per il diabete ha la parola INFORMAZIONE, la quale in partico-
lare non deve consistere nel ripetere fino alla noia le stessa nozioni
ai pochi elette direttamente coinvolti nella materia. L’informazione
deve uscire da quella sorta di “setta” in cui il diabete è relegato ed
investire l’intera società civile in cui le persone con diabete vivono
quotidianamente. È dunque necessario intraprendere una campa-
gna di informazione a tutti i livelli (carta stampata, internet e tivù).
Potrò mangiare i gelati?
Potrò diventare mamma?
C’è ma non si
vede... Con il
diabete ben curato
– che vuol
semplicemente
dire non trascurato
– si conduce una
vita serena e
produttiva.
L’alunno/a………………………………………………………………………
Nato/a il …………………....a………………………………………………..
Abitante in ……………………………………………………………………
Tel. n° …………………………………………………………………………
Ospedale.....................................................................
Telefono: .................................................................................................
Rilevato che l’azione di cui al presente provvedimento è attuativa dei Programmi Operativi
per il triennio 2013-2015, approvati con la sopra citata D.G.R.n. 25-6992 del 30.12.2013,
Azione 14.4.6 recante “Assistenza territoriale a soggetti minori” e costituisce presupposto
necessario per la realizzazione dei risultati ivi programmati e per consentire la messa in atto
di tutti gli strumenti previsti dal protocollo ed in particolare la formazione del personale in
vista del prossimo anno scolastico.
Rilevato altresì che i Programmi Operativi 2013-2015 di cui sopra sono stati approvati, ai
sensi dell’art. 15, comma 20, del DL n. 95/2012, convertito, con modificazioni, in legge n.
135/2012, in esito alle valutazioni emerse in sede di tavolo ministeriale di verifica sull’attua-
zione del Piano di Rientro 2010-2012, approvato con DD.G.R. nn. 1-415 del 2.08.2010,
44-1615 del 28.02.2011 e 49-
1985 del 29.04.2011 e che la loro attuazione costituisce condizione necessaria per non
compromettere l’attribuzione, in via definitiva, delle risorse finanziarie, in termini di compe-
tenza e di cassa, condizionate alla piena attuazione dello stesso PRR.
Tutto ciò premesso e considerato;
vista la D.G.R. n. 25-6992 del 30.12.2013, Programma 14, Azione, 14.4.6;
vista la D.C.R. n. 167-14087 del 3.4.2012 (P.S.S.R. 2012-2015);
visto l’“Atto di Raccomandazioni contenente le Linee-guida per la definizione di interventi
finalizzati all’assistenza di studenti che necessitano di somministrazione dei farmaci in orario
scolastico”, emanato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca d’intesa con il Mini-
stero della Salute il 25.11.2005;
visto il Piano nazionale sulla malattia diabetica, approvato con l’Accordo tra il Governo, le
Regioni e le Province autonome del 6.12.2012 e recepito dalla Regione Piemonte con la
D.G.R. n. 25-6992 del 30.12.2013, Programma 13, Azione 13.2.3;
la Giunta Regionale a voti unanimi,
delibera
La presente deliberazione sarà pubblicata sul B.U. della Regione Piemonte ai sensi dell’art.
61 dello Statuto e dell’art. 5 della L.R. n. 22/2010.
(omissis)
Allegato A
PREMESSA
2. LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO
- Convenzione sui diritti del fanciullo 20/11/1989 ratificata con legge 27 maggio n. 176 (art.
24 c. 2 lett. B: “gli stati parti…adottano ogni adeguato provvedimento per…assicurare a tutti
i minori….le cure sanitarie necessarie” e art. 28 c.1 lett.e : “gli stati parti adottano misure
per promuovere la regolarità della frequenza scolastica…”).
- D.Lgs. n. 112 del 31.3.1998 sulle strategie fondamentali della politica scolastica, in parti-
colare sulla centralità dei „bisogni, interessi, aspirazioni degli studenti, delle loro famiglie,
degli insegnanti”.
- Documento “Atto di Raccomandazioni contenente le Linee-guida per la definizione di inter-
venti finalizzati all’assistenza di studenti che necessitano di somministrazione dei farmaci in
orario scolastico”, emanato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca d’intesa con
il Ministero della Salute il 25.11.2005.
- D.Lgs 81 del 9 aprile 2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di
lavoro.
- DM n. 388 del 15/7/2003: Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale
- D.P.R. n. 275 dell’8 marzo 1999 “Regolamento recante norme in materia di autonomia
delle istituzioni scolastiche” .
- L. n. 53 del 28 marzo 2003 di delega al Governo per la definizione delle norme generali
sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione
professionale.
- D.Lgs. n. 76 del 15.4.2005 „Definizione delle norme generali sul diritto dovere all’istruzione
ed alla formazione, a norma dell’art. 2, comma 1, lett. c) L. n. 53/2003”.
- L. R n. 28 del 28/12/2007: Norme sull’istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta edu-
cativa.
- L. n. 104 del 5.2.1992 che sancisce il diritto per i parenti a particolari agevolazioni che
permettono di assistere il paziente portatore di handicap.
- L. 115 del 6 marzo 1987: Disposizioni per la cura del diabete mellito.
- L.R. 10 luglio 1989, n. 40: predisposizione della rete dei servizi per la prevenzione e la cura
del diabete mellito nella regione Piemonte in attuazione della L. 16 marzo 1987, n. 115.
- L.R. n.34 del 7 aprile 2000, “Nuove norme per l’attuazione dell’assistenza diabetologica”.
- DGR 13-14538 del 10 gennaio 2005 “Linee guida per la ventilazione domiciliare pediatri-
ca”.
- L. n. 67 dell’1.3.2006 “Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di
discriminazioni”.
- D.M. 16.11.2012 “Regolamento recante indicazioni nazionali per il curricolo della scuola
dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione a norma dell’art. 1, comma 4 del D.P.R. 20 marzo
2009, n, 89”.
- Direttiva del M.I.U.R. del 27/12/2012 “Strumenti d’intervento per gli alunni con bisogni
educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica e CM n. 8 del 6
marzo 2013. Indicazioni operative”.
- D.D. n. 411 del 18.6.2012 “Documento d’indirizzo per la sicurezza negli istituti scolastici
del Piemonte”.
- “Documento strategico d’intervento integrato per l’inserimento del bambino, adolescente
e giovane con diabete in contesti scolastici, educativi e formativi al fine di tutelarne il diritto
alla cura, alla salute, all’istruzione e alla migliore qualità di vita”, A.G.D. in collaborazione
con il Ministero della Salute e il Ministero dell’Istruzione,Università e Ricerca, presentato in
Senato il 7.11.2013.
- Piano Nazionale sulla Malattia Diabetica, approvato con Accordo Stato-Regioni il 6.12.2012
e recepito dalla Regione Piemonte con D.G.R. n. 25-6992 del 30.12.2013, Allegato A,
Programma 13, Azione 13.2.3.
- D.G.R. n. 25-6992 del 30.12.2013, Allegato A, Programma 14, Azione 14.4.6.
ART. 2 DEFINIZIONI
2.1 Bisogni speciali di salute ed interventi specifici
Gli alunni/studenti delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le agenzie formative accre-
ditate presso la Regione Piemonte, con patologie croniche o assimilabili che non precludono
la frequenza scolastica, possono presentare bisogni speciali tali da richiedere interventi spe-
cifici a tutela della loro salute e della loro sicurezza in orario scolastico, quali ad esempio la
somministrazione dei farmaci (es. insulina, adrenalina, ecc.) o altre pratiche nel rispetto delle
condizioni di cui all’art. 4.
4.2 Qualora gli interventi siano effettuati dal personale scolastico o delle agenzie for-
mative e non da personale sanitario, occorre siano rispettati i seguenti principi pro-
cedurali:
a) gli interventi “non devono richiedere il possesso di abilitazioni specialistiche di tipo sanita-
rio” (rif. Linee guida ministeriali 25.11.2005);
b) la fattibilità da parte del personale scolastico e non sanitario è da valutarsi caso per caso,
in relazione allo specifico intervento richiesto dai genitori e alle modalità di effettuazione;
c) la valutazione di fattibilità và effettuata dal direttore di distretto territorialmente compe-
tente rispetto alle strutture scolastiche e formative frequentate dall’alunno, per gli aspetti di
carattere sanitario e dal dirigente scolastico/direttore dell’agenzia formativa per gli aspetti
scolastico- organizzativi.
ART 5 RUOLO DEI VARI SOGGETTI COINVOLTI E RELATIVE AZIONI DI COMPETENZA
5.1.2 L’azione di delega dei genitori/tutori nei confronti degli altri soggetti per la realizzazione
di interventi sul minore presuppone sempre un rapporto di fiducia delegato/delegante e non
esclude comunque la responsabilità dei genitori stessi nella realizzazione degli interventi
concordati.
7.2. Si definiscono:
a) informazione generale: le iniziative promosse dai vari soggetti istituzionali e rivolte alle
scuole/agenzie formative a prescindere dalla presenza o meno di casi, finalizzate a favo-
rire la conoscenza delle più frequenti patologie riscontrabili in ambito scolastico/formativo
e a promuovere la cultura dell’accoglienza;
b) informazione preliminare: le iniziative realizzate dal direttore di distretto ai sensi dell’art.
ART. 8 PROCEDURA
8.1 I genitori o i tutori di alunni affetti da patologie croniche o assimilabili, qualora non siano
in grado di provvedere direttamente o attraverso propri delegati, presentano la richiesta al
dirigente scolastico/direttore dell’agenzia formativa (Allegato 1 e 1 bis), accompagnata da
dichiarazione medica (medico del SSR) attestante la patologia del figlio/a o del tutelato/a e
la terapia farmacologia e/o l’intervento specifico da eseguirsi durante l’orario scolastico/for-
mativo. Tale richiesta dovrà essere conforme all’Allegato 3 ed integrata, qualora necessario,
con la dichiarazione medica di cui all’art.5.2.2 h, ovvero Allegato 3 bis.
8.2 Il dirigente scolastico/direttore dell’agenzia formativa verifica la disponibilità del personale
(preferenzialmente quello addetto al primo soccorso) a praticare, previa opportuna formazio-
ne/addestramento, la somministrazione di farmaci preventivamente consegnati dai genitori e
custoditi a scuola e/o l’intervento specifico richiesto dalla famiglia sul singolo caso. In questa
fase il dirigente scolastico/direttore dell’agenzia formativa valuta l’opportunità di richiedere
l’informazione preliminare di cui all’art. 7 per il personale docente/ATA della scuola/classe
ove è inserito l’alunno. In caso di disponibilità del personale si passa al punto 8.4.
8.5 I genitori inviano al dirigente scolastico/direttore dell’agenzia formativa una seconda ri-
chiesta redatta con i contenuti dell’Allegato 2, nella quale delegano il personale scolastico
individuato e resosi disponibile.
8.7 Il direttore del distretto sanitario, avvalendosi del personale e delle strutture aziendali
competenti in materia, prende accordi col dirigente scolastico/direttore dell’agenzia formati-
va per la realizzazione della formazione in situazione.
8.8 Una volta espletata, in tutti i suoi passaggi, la formazione in situazione (Allegato 5), il
dirigente scolastico/direttore dell’agenzia formativa invia al direttore di distretto la scheda di
avvenuta formazione con la richiesta di poter attivare la somministrazione del farmaco e/o
l’intervento specifico richiesto. (Allegato 6)
8.9 Il direttore di distretto autorizza l’attivazione della procedura volta alla somministrazione
del farmaco e/o all’esecuzione dell’intervento specifico, come indicati nell’Allegato 3 o 3 bis
(Allegato 7).
Note
Nota 1
Il genitore/i, adeguatamente formato/addestrato presso il centro specialistico che ha in cari-
co il figlio, è idoneo a dare indicazioni all’insegnante, sotto la propria responsabilità, riguardo
alle variazioni estemporanee da applicare alla terapia ordinaria.
Per quanto attiene alla patologia diabetica, il genitore/i è in grado di dare tali indicazioni all’in-
segnante in quanto è addestrato a gestire e a variare la terapia in base all’andamento della
giornata, tutti i giorni e più volte al giorno.
Tale idoneità viene specificamente dichiarata dal centro specialistico presso cui il genitore
è stato addestrato/formato nell’ambito degli interventi di educazione terapeutica apposita-
mente previsti nell’ambito del P.D.T.A Diabete.
Tale dichiarazione viene trasmessa alla scuola, unitamente alla documentazione di cui all’art.
8.1, per l’esecuzione delle variazioni alla terapia che si rendono necessarie a fronte di deter-
minate situazioni, come richiesto dal/i genitore/i, che ne assume/ono la piena responsabilità.
Nota 2
Per vigilanza s’intende la sorveglianza generica sull’avvenuto intervento da parte dell’alunno,
mentre nell’affiancamento è previsto anche il controllo delle modalità della sua esecuzione.
Nota 3
Nota prot. n. 2312/Dip/Segr del 25.11.2005. Atto di Raccomandazioni del M.I.U.R. d’intesa
con il Ministero della Salute avente ad oggetto “Somministrazione farmaci in orario scolasti-
co”. “ Art.4 – Modalità di intervento
La somministrazione di farmaci in orario scolastico deve essere formalmente richiesta dai
genitori degli alunni o dagli esercitanti la potestà genitoriale, a fronte della presentazione
di una certificazione medica attestante lo stato di malattia dell’alunno con la prescrizione
specifica dei farmaci da assumere (conservazione, modalità e tempi di somministrazione,
posologia).
I dirigenti scolastici, a seguito della richiesta scritta di somministrazione di farmaci:
-effettuano una verifica delle strutture scolastiche, mediante l’individuazione del luogo fisico
idoneo per la conservazione e la somministrazione dei farmaci;
-concedono, ove richiesta,l’autorizzazione all’accesso ai locali scolastici durante l’orario
scolastico ai genitori degli alunni, o a loro delegati, per la somministrazione dei farmaci;
-verificano la disponibilità degli operatori scolastici in servizio a garantire la continuità della
somministrazione dei farmaci, ove non già autorizzata ai genitori, esercitanti la potestà
genitoriale o loro delegati. Gli operatori scolastici possono essere individuati tra il personale
docente ed ATA che abbia seguito i corsi di pronto soccorso ai sensi del Decreto legislativo
n. 626/94. Potranno, altresì, essere promossi, nell’ambito della programmazione delle atti-
vità di formazione degli Uffici Scolastici regionali, specifici moduli formativi per il personale
docente ed ATA, anche in collaborazione con le AUSL e gli Assessorati per la Salute e per
i Servizi Sociali e le Associazioni.
Qualora nell’edificio scolastico non siano presenti locali idonei, non vi sia alcuna disponibilità
alla somministrazione da parte del personale o non vi siano i requisiti professionali necessari
a garantire l’assistenza sanitaria, i dirigenti scolastici possono procedere, nell’ambito delle
prerogative scaturenti dalla normativa vigente in tema di autonomia scolastica, all’individua-
zione di altri soggetti istituzionali del territorio con i quali stipulare accordi e convenzioni.
Nel caso in cui non sia attuabile tale soluzione, i dirigenti scolastici possono provvedere
all’attivazione di collaborazioni, formalizzate in apposite convenzioni, con i competenti As-
sessorati per la Salute e per i Servizi sociali, al fine di prevedere interventi coordinati, anche
attraverso il ricorso ad Enti ed Associazioni di volontariato (es.: Croce Rossa Italiana, Unità
Mobili di Strada).
In difetto delle condizioni sopradescritte, il dirigente scolastico è tenuto a darne comunica-
zione formale e motivata ai genitori o agli esercitanti la potestà genitoriale e al Sindaco del
Comune di residenza dell’alunno per cui è stata avanzata la relativa richiesta”
FAC-SIMILE
Allegato 1
RICHIESTA AL DIRIGENTE SCOLASTICO
AI Dirigente Scolastico
Il /i sottoscritto/i
..........................................................................…………………………………………………..
genitore/i affidatario/i- tutore/i ……………………………………………………………………..
dell'alunno/a
........................................................................…………………………………………………....
frequentante la classe.......................................…………………………………………………..
della scuola........................................................………………………………………………….
...........................................................................………………………………………………….
nell'anno scolastico.............................................
Telefono fisso......................................................
Telefono cellulare................................................
.............................................................................
Richiede/ono
L’intervento specifico...........................................................................................................................
...............................................................................................................................................................
L’affiancamento e/o la vigilanza nell’autosomministrazione e/o nell’intervento specifico
Allega:
•certificazione medica attestante la terapia farmacologia in atto e/o l’intervento specifico necessario
Allegato 1 bis
RICHIESTA AL DIRETTORE DELL’AGENZIA FORMATIVA
AI Direttore
dell’Agenzia formativa
Il /i sottoscritto/i
...........................................................................……………………………………………………
...........................................................................…………………………………………………..
genitore/i affidatario/i- tutore/i
dell'alunno/a
..........................................................................…………………………………………………...
frequentante il corso.........................................…………………………………………………….
dell’Agenzia formativa.......................................……………………………………………………..
...........................................................................………………………………………………………
nell'anno formativo............................................………………………………………………………
Telefono fisso......................................................
Telefono cellulare................................................
.............................................................................
Richiede/ono
L’intervento specifico:............................................................................................................................
...............................................................................................................................................................
L’affiancamento e/o la vigilanza nell’autosomministrazione e/o nell’intervento specifico
Allega:
•certificazione medica attestante la terapia farmacologia in atto e/o l’intervento specifico necessario
Allegato 2 RICHIESTA/DELEGA
SI’ NO
Luogo............................................ data..........................................
Allegato 3
INDICAZIONI
PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI E/O PER L’ESECUZIONE DI INTERVENTI SPECIFICI
IN ORARIO SCOLASTICO/FORMATIVO
Il minore
Cognome……………………………………….
Nome ............................................................
Residente a ...................................................
In via............................................................……………………………………………………………………….
affetto dalla seguente patologia:………………………………………………………………………...................
e/o
Nome del farmaco da somministrare nel caso si verifichi il seguente evento in urgenza/emergenza:
……………………………………………………………………………………………………………....................
Dose:....................................................................................................................................................... .......
e/o
……………………………………………………………………………………………………………………….
Eventuali note:
…………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………..................................................
……………………………………………………………………………………………………………………...................
Luogo e data
(1) Il medico del SSR che ha formulato il piano terapeutico e/o che ha prescritto la somministrazione del farmaco o l’intervento
specifico
ALLEGATO 3 bis FAC-SIMILE
Il minore
In Via ….…………………………………………….........................................…………………………...........
Nome dell’insulina:
…………………………………………………………………………………………………………….
Orario, modalità e schema di somministrazione:
………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………
...........................................................................................................……………………………………………….
...........................................................................................................……………………………………………….
Modalità di conservazione del farmaco: l’insulina in uso può essere conservata a temperatura ambiente.
L’insulina di scorta va conservata fra 4 e 8 gradi.
- glucagone (nome farmaco=..............) Sottocute e/o intramuscolo alla dose: 1 fiala= 1 mg se il peso è 30
Kg, ½ fiala se minore
Modalità di conservazione del farmaco: a temperatura refrigerata (4-8 gradi). Se conservato a temperatura
ambiente è stabile per 18 mesi.
I genitori del paziente sono stati correttamente istruiti su tutta la gestione terapeutica del diabete e
sono non sono ancora idonei a dare indicazioni sulle variazioni della terapia.
Eventuali note:
………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………........................................
……………………………………………………………………………………………………………………..............
...……………………………………………………………………………………………………………………………
Luogo e data
(1) Il medico del SSR che ha formulato il piano terapeutico e/o che ha prescritto la somministrazione del farmaco o l’intervento
specifico
FAC-SIMILE
Allegato 4
ALL’A.S.L…………………
Al Direttore del Distretto…………………..
.
FAC-SIMILE
Allegato 5
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………….................................................................
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………...................................................................................
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………….................................................................
Data...................................
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………......................................................................................................…
Data.................................
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………….………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
………………………….......................................................................................................................
Data.................................
4. CHIUSURA PERCORSO
………………………………………………..
FAC-SIMILE
Allegato 6
All’ASL........................
Al Direttore del Distretto……….......................
Firma
........................................................
Allegato 7
A.S.L. ……….
Distretto…………….
Safe at
School Progetto per garantire
al bambino con diabete
un percorso nella scuola
in sicurezza
Safe at l
Schoo
2
È una malattia cronica, attualmente destinata a persistere per tutta la vita, e per tale motivo da controllare
attentamente, per evitarne le complicanze. La carenza di secrezione di insulina dal pancreas determi-
na il diabete, e la terapia sostitutiva è il cardine della cura; ciò comporta somministrazione di insulina
sottocute; da essa dipende la possibilità stessa di sopravvivenza, la qualità di vita, nonché l’assenza di
complicanze immediate ed a lungo termine; per questo il diabete è detto insulino-dipendente, o diabete
di tipo 1. Esiste anche un diabete tipo 2, non insulino-dipendente, che si cura perlopiù con farmaci orali.
Il tipo 2 è il più frequente nell’adulto, ma qualche caso si registra anche in adolescenti, in concomitanza
ad obesità o soprappeso.
Epidemiologia
Il diabete tipo 1 presenta in Italia un’incidenza di 12,2 esordi all’anno, per 100.000 bambini di età 0-14
anni, con valori leggermente maggiori nel maschio (13,1), rispetto alle femmine (11,3). È in costante au-
mento (3,3% all’anno), più frequente è da 5 a 10 anni, ma colpisce sempre più bambini in tenera età, per
cui è presente già nelle scuole materne, oltre che in ogni successivo ambito scolastico.
Quadro clinico
La terapia
La cura del diabete si basa su 4 basi essenziali: la terapia insulinica, l’alimentazione, l’attività fisica e
l’educazione del paziente all’autocontrollo, che fino al raggiungimento dell’età di 8-10 anni, coinvolgerà
prevalentemente la famiglia. Questi sono quindi i cardini dall’assistenza al bambino con diabete:
•• Somministrazione d’insulina
•• Corretta alimentazione
•• Favorire il movimento
•• Controllo della glicemia
Si consideri inoltre l’importante implicazione psicologica dei ragazzi con diabete e delle rispettive fami-
glie. Peraltro il ragazzo con diabete non presenta difetti né limitazioni rispetto ai coetanei, per cui, la tera-
pia si prefigge di restituire quella normalità che è la premessa per l’armonica crescita di ogni individuo.
SAFE AT SCHOOL
3
•• La terapia insulinica
L’insulina è un ormone che per essere efficace deve essere iniettato sottocute, con 3- 4 iniezioni al giorno,
prima di colazione, pranzo e cena, ed alla sera all’ora di andare a letto; oppure attraverso una pompa con
infusione continua di insulina, a ritmo “basale” e con “boli” ai pasti.
La corretta terapia viene verificata in base alla glicemia (mediamente 4 volte al giorno) e con esami delle
urine; i dati vengono riportati quotidianamente su un diario. Il rilievo della glicemia prima di pranzo
permette di informare il ragazzo od i genitori, o chi assiste il bambino, di quanto modificare il “solito”
dosaggio, richiesto per il pasto, per riportare la glicemia nella norma.
Pertanto, abitualmente le unità di insulina variano di giorno in giorno secondo il valore della glicemia.
•• L’alimentazione
L’alimentazione consigliata al bambino con diabete è uguale a quella di qualsiasi bambino che mangi
correttamente. È essenziale l’assunzione regolare dei pasti, in relazione alle iniezioni di insulina.
Si consiglia di solito un piccolo spuntino a metà mattina e una merenda, oltre ai tre pasti principali. L’ali-
mentazione deve essere equilibrata, privilegiando alimenti come cereali, legumi, verdura, frutta, latte e
limitando carni, derivati del latte, ed i grassi soprattutto di origine animale.
•• L’attività fisica
L’attività fisica migliora l’efficacia insulinica e favorisce il controllo del peso. Inoltre è il parametro di
confronto fra i ragazzi, oltre che motivo di integrazione fra coetanei, per cui è parte importante della cura
del diabete.
•• L’educazione terapeutica
L’istruzione alla cura coinvolge il bambino, la famiglia o chi lo assiste e diviene autocontrollo con la pro-
gressiva acquisizione della gestione del diabete. Il giovane diabetico impara così a rendersi indipenden-
te nella propria malattia dall’età di 8-10 anni gradualmente, spesso motivato perché vuole partecipare
alle gite scolastiche o altre attività di gruppo.
La famiglia ed il ragazzo devono condividere i principi della cura e gli obiettivi, conoscere le regole
della somministrazione di insulina e dell’alimentazione e tutti gli aspetti della malattia, per poter af-
frontare serenamente eventi come malattia, febbre, inappetenza, traumi, infezioni, ciclo mestruale e stress
scolastico.
L’opera di educazione è essenziale per la buona riuscita della terapia.
Obiettivi terapeutici
La terapia si pone l’obiettivo di garantire ai ragazzi diabetici , durata e qualità di vita pari alla popolazio-
ne generale: ottenere cioè un buon inserimento scolastico e professionale, con sviluppo ottimale di tutte
le potenzialità fisiche, psichiche, professionali ed affettive. Spesso individui con il diabete hanno miglior
inserimento nella scuola e nel lavoro rispetto ai coetanei, grazie alla loro spiccata maturità.
•• Alimentazione
Abitualmente a metà mattina nelle scuole è concesso un intervallo con possibilità di fare uno spuntino.
Si ricorda che alcuni alimenti come dolci e bevande zuccherate devono essere assunte con moderazio-
ne. Poiché questi non sono indispensabili o sono addirittura dannosi se consumati in “eccesso” anche
per i coetanei senza diabete, sarebbe opportuno che il loro uso venisse limitato nelle scuole, anche
mediante interventi di educazione alimentare.
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•• Feste
È frequente che nelle scuole materne ed elementari si festeggino i compleanni durante le ore scolastiche.
Poiché è importante che l’alunno con diabete non si senta escluso, si ritiene utile che gli insegnanti si
accordino con i genitori all’inizio dell’anno scolastico per decidere insieme una strategia: per il bambino
con diabete potrebbe suggerirsi di festeggiare subito dopo il pranzo piuttosto che durante l’intervallo
della mattina, in quanto comporterebbe “solo” un aumento della dose d’insulina. Per tutti i bambini
sarebbe buona norma festeggiare gli alunni che compiono gli anni nello stesso mese in un’ occasione,
limitando così anche l’eccessiva introduzione di calorie.
•• Gare e saggi
Queste situazioni particolari si presentano frequentemente durante l’anno scolastico. Possono essere cau-
sa di ipoglicemia (legate al consumo muscolare di glucosio) o di iperglicemia (legate allo stress od emo-
zioni). Il Centro diabetologico o il Medico di famiglia provvederanno, per ogni ragazzo diabetico, alle
opportune modifiche della terapia, sia in termini di riduzione di insulina che di aumento di carboidrati
nella dieta, per gestire in sicurezza ogni evento sportivo o attività fisica. Questi ragazzi trovano giova-
mento nella pratica dell’attività fisica e sportiva. Ed il diabete non è un limite ad eseguire sport, neppure
a livello agonistico, dal momento che esistono campioni sportivi diabetici.
I ragazzi con diabete devono seguire alcune indicazioni per prepararsi all’attività fisica:
Prepararsi all’attività fisica riducendo la dose di insulina che la precede di 2-3 ore,
del -30% rispetto all’abituale dosaggio
Ogni 45’ di attività fisica continuativa, aggiungere uno spuntino pari a 25-30 g
di carboidrati (esempio un succo di frutta con zucchero, o un panino)
Dopo l’attività fisica, soprattutto quando si praticano sport con forte agonismo, spesso la glicemia è
elevata: questo è dovuto alla sudorazione e allo stress fisico. Assumere abbondante acqua per
recuperare i liquidi persi, ed attendere 30’ prima di correggere la glicemia
Ridurre la dose di insulina che segue all’attività fisica del 30%, e il dosaggio basale serale
del 20%, per prevenire ipoglicemie serali o notturne
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Gli insegnanti di Educazione Fisica sanno che uno sforzo fisico prolungato produce progressivo abbas-
samento della glicemia invece scatti e attività di competizione la innalzano. Ma anche in questo caso,
l’attività fisica produce consumo successivo di glucosio, dopo un rapido innalzamento legato allo stress.
L’attività sportiva condotta sistematicamente facilita l’attuazione delle necessarie correzioni.
•• Gite scolastiche
Anche in questo caso non vi sono motivi di esclusione di un allievo con diabete.
La Scuola può accettare che un famigliare lo accompagni, o un insegnante, su delega dei genitori, se ne
faccia carico. Anche in questo caso, come nella gestione ordinaria nella scuola, il ruolo di assistenza a
questo bambino, è demandato ad un specifico dipendente della Scuola, individuato nel rispetto delle
“Linee Guida ministeriali Moratti-Storace”. È però importante accordarsi con il medico curante per de-
finire le opportune variazioni della terapia e dell’alimentazione. La famiglia provvederà a fornire tutto
il materiale necessario per la cura: insulina, glucagone, zuccherini, penne, punte per penna, glucometro,
pungi dito, o materiale della pompa insulinica, se in uso.
La glicemia si misura mettendo una goccia di sangue sulla striscia reattiva; l’apparecchio “glucometro”
poi legge il valore in pochi secondi.
Alcuni accorgimenti: per misurare la glicemia si possono utilizzare tutte le dita (anche del piede), che
possono essere punte al polpastrello, di lato, evitando la parte centrale (dove l’innervazione è maggiore e
quindi la puntura più dolorosa) ed evitando il dito indice, per preservarne la sensibilità. L’uso di “pungi
dito” facilita l’esecuzione e va sostituito ad ogni puntura per ridurre il dolore e per una migliore igiene.
Bisogna lavarsi le mani prima dell’esecuzione, con acqua calda soprattutto se sono fredde. Prima della
puntura bisogna disinfettare e asciugare accuratamente il dito per evitare che il disinfettante diluisca la
piccola goccia di sangue. Poi occorre disinfettare la piccola ferita prodotta.
Ipoglicemie
Sono causate da eccesso di insulina, talora dovute a mancata assunzione di pasto dopo la sommini-
strazione di insulina, o da attività fisica non compensata da un adeguato apporto di zucchero. Occorre
correggere anche le ipoglicemie lievi (valori <80 mg/dl), in quanto causano contro regolazione ormonale
e quindi rimbalzo in iperglicemia. Valori di glicemia inferiori a 40 mg/dl sono più gravi, abitualmente
associati a sintomi più importanti.
Va precisato che nonostante la relativa frequenza di ipoglicemie nel ragazzo con diabete, solo molto ra-
ramente si verificano sintomi gravi.
Il riconoscimento dei primi segnali, abitualmente permette di evitare l’insorgenza di altri sintomi più
importanti; inoltre, in uno stesso individuo, l’ipoglicemia abitualmente comporta sempre gli stessi ef-
fetti, per cui spesso il soggetto con diabete sa ben riconoscere l’ipoglicemia iniziale. È necessario quindi
che il diabetico possa mangiare una o due caramelle anche nel corso di lezione scolastica, ovviamente
spiegandolo all’insegnante.
•• I sintomi iniziali dell’ipoglicemia sono mal di testa, pallore, crampi, nausea, dolori addominali,
fame, ansia, irrequietezza, palpitazioni, tachicardia, sudorazione fredda, tremori, brividi, sensazione
di caldo e di freddo.
•• I sintomi tardivi dell’ipoglicemia sono confusione, incapacità a concentrarsi, debolezza, sonnolenza,
fatica, sensazione di “testa vuota”, sensazione di instabilità, irritabilità, variazione della personalità,
difficoltà nel parlare, difficoltà nel camminare, mancanza di coordinamento motorio, disturbi visivi
(visione doppia, annebbiata) tremori e convulsioni.
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1. Interrompere l’attività fisica, se fa freddo coprirsi; nel dubbio fare una glicemia
2. Assumere bevanda zuccherata o succo di frutta (quelli senza zucchero aggiunto contengono frut-
tosio, in quantità dimezzata dei succhi “normali”; se utilizzati la quota va raddoppiata!), o cara-
melle di gelatina di frutta prive di glutine Di seguito vengono riportate le quantità per aumentare
la glicemia di 70 mg/dl (0,3 g di zucchero /Kg/dose):
4. Se il pasto successivo è lontano, consolidare l’effetto con cereali e/o frutta (crakers, 1 mela).
Ipoglicemia grave
Si definisce una ipoglicemia in cui è necessario l’aiuto di una persona di soccorso, abitualmente si
verifica con valori di glicemia < 30-40 mg/dl, può comportare assenza della coscienza, convulsioni, o dif-
ficoltà all’assunzione di quella correzione con succo di frutta o caramelle come descritto prima. È un’ur-
genza, e quindi una condizione in cui è essenziale l’assistenza del personale vicino al ragazzo. Come tutte
le urgenze, a norma di legge, non è differibile prestare soccorso.
Un intervento ordinato prevede:
1. se il bambino è cosciente, utilizzare zucchero (o miele liquido, 1 cucchiaino da tè equivale ad una
caramella, od una zolletta di zucchero),
4. se non seguisse una pronta ripresa della coscienza è indicato chiedere intervento assistenziale
sanitario con 118.
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1. Il Gluccagone contiene una fiala di liofilizzato ed una siringa con il solvente: la soluzione deve
essere preparata al momento dell’uso: versare il contenuto della siringa nel flacone con il lio-
filizzato per farlo sciogliere e quindi aspirare il contenuto nella siringa stessa ponendola verso
l’alto per farne uscire l’aria;
2. somministrare ai bambini di 10 anni un flacone intero (1 mg), per quelli di età inferiore metà dose
(0,5 mg);
3. iniettare il glucagone per via intramuscolare o sottocutanea, appena al di sotto della rotondità
della spalla, o al lato esterno delle cosce, o nel sottocute dell’addome.
Il ragazzo dopo ipoglicemia dovrà astenersi dall’attività fisica per 15 minuti. Attendere il pieno raggiun-
gimento dello stato di coscienza per riprendere le attività che richiedono concentrazione, o comportino
rischi potenziali (scendere le scale, andare in bicicletta, camminare per strada, ecc.). Restare sotto l’osser-
vazione di un adulto durante la crisi e dopo 10-15 minuti ed anche farsi accompagnare per rientrare a
casa da scuola. Gli insegnanti dovranno sempre informare la famiglia dell’evento.
Pur in assenza di normativa vincolante a riguardo, la delibera Moratti-Storace indica le linee guida per
la somministrazione di farmaci in orario scolastico, al fine di tutelare il diritto allo studio ed il benessere
di ogni studente all’interno della struttura scolastica. Congiuntamente il Ministro della Istruzione ed il
Ministro della Salute hanno emanato le seguenti raccomandazioni:
1. La somministrazione di farmaci deve essere richiesta dai genitori dell’alunno al Dirigente sco-
lastico, sulla base di un certificato medico attestante la malattia con la prescrizione specifica dei
farmaci (definendo conservazione, modalità, tempi di somministrazione, e dosi).
2. Il Dirigente scolastico identifica i luoghi idonei alla somministrazione ed alla conservazione dei
farmaci, e concede l’accesso ai locali scolastici ai genitori degli alunni o a persone da essi delegati,
durante l’orario scolastico.
3. Inoltre il Dirigente scolastico verifica la disponibilità di operatori scolastici in servizio (tra perso-
nale docente ed ATA) a garantire la continuità terapeutica della somministrazione dei farmaci,
ove non garantita dai genitori, e ciò in ossequio alle linee guida della delibera: “Gli operatori scola-
stici possono essere individuati tra il personale docente ed ATA che abbia seguito i corsi di pronto soccorso
ai sensi del Decreto legislativo n. 626/94. Potranno, altresì, essere promossi, nell’ambito della programma-
zione delle attività di formazione degli Uffici Scolastici regionali, specifici moduli formativi per il personale
docente ed ATA, anche in collaborazione con le ASL e gli Assessorati per la Salute e per i Servizi Sociali e
le Associazioni”.
4. Qualora non percorribile questa soluzione il Dirigente scolastico può ricorrere ad Enti (es. Croce
Rossa, Servizi territoriali, ecc.) od a persone delle Associazioni di volontariato.
5. Resta prescritto invece il ricorso al SSN di Pronto Soccorso nei casi di emergenza, pur essendo
ineludibile prestare assistenza immediata, da parte di ciascuno, anche in ambito scolastico.
L’inquadramento giuridico dell’operatore scolastico addetto alla terapia di un allievo minorenne (per
sorvegliare il bambino che esegue la terapia, o per eseguirla in prima persona), è parificato a quello dei
genitori, in quanto l’atto assistenziale è specificatamente richiesto ed autorizzato in loro “sostituzione”.
È quindi la decisione dei genitori di “affidare” in loro vece una mansione di cura per il proprio figlio,
a dare “fattibilità” di un intervento assistenziale sanitario in ambito scolastico. Tale atto terapeutico è
solo per un determinato bambino presente nella scuola, per una azione ben precisa di assistenza, e può
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essere affidato a personale non sanitario dipendente della scuola, istruito ed idoneo ad eseguirlo. Non
è necessariamente richiesto cioè un intervento di personale sanitario, con la stesso criterio con cui un
genitore pratica atti assistenziali al proprio figlio, senza essere necessariamente medico od infermiere
professionale. Tale idoneità non comporta quindi un particolare titolo di studio o “certificazione” di
competenza, ma è definita “sul campo”, tramite una specifica formazione/addestramento richiesta dalla
scuola all’ASL di riferimento o erogata con la collaborazione dei Medici di Medicina Generale/Pediatri
di Libera Scelta o del centro di riferimento per la cura del diabete. Ovviamente non può essere “obbligo”
per un operatore scolastico attuare vigilanza o somministrazione di farmaci, ma “solo” impegno etico
assunto nei confronti dell’allievo, della sua famiglia, della scuola e della società. D’altro canto la scuola
può tutelare l’operatore dipendente con l’inclusione, nell’assicurazione della scuola, del rischio di infor-
tunio e responsabilità civile derivante dalla somministrazione di farmaci agli alunni in orario scolastico
da parte del personale.
Invece nei casi di emergenza sanitaria (es. ipoglicemia grave con coma o obnubilamento della coscienza)
prestare assistenza immediata somministrando il glucagone è ineludibile e occorre allertare immediata-
mente il Pronto Soccorso.
È pertanto necessario che nella scuola sia presente questo farmaco essenziale considerato “salvavita”
per la cura della specifica emergenza di ipoglicemia grave, possibile nel bambino diabetico, pure se rara.
In ambito scolastico possono anche intervenire operatori sanitari del Distretto (infermiere di famiglia o
delle Cure Domiciliari), il cui intervento può essere richiesto dal centro diabetologico che ha in carico il
bambino e dal medico di famiglia. È erogata tale assistenza in scuola se entrambi i genitori sono impediti
per motivi di lavoro nella somministrazione di insulina a pranzo.
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Familiari
Madre Casa
Lavoro
Cellulare
Padre Casa
Lavoro
Cellulare
Altri Casa
Lavoro
Cellulare
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Multi-iniettiva
□ È in grado di eseguire la misurazione della glicemia da solo
□ È in grado di stabilire la dose corretta di insulina da solo
□ È in grado di preparare da solo l’insulina che si deve somministrare
□ È capace di somministrarsi l’insulina da solo
□ Necessita della supervisione di un adulto per preparare ed eseguire l’insulina
Microinfusore
Valutazione complessiva della capacità dello studente di usare il microinfusore:
□ insufficiente □ sufficiente □ buona □ piena autonomia
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TERAPIA
••Spuntino
••Pranzo
••Merenda
••Attività fisica
FIRME
Il Sig./ra
(Nome e Cognome)
Data Firma
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Il Glucagone è un farmaco salvavita che deve essere somministrato agli studenti con diabete nei
casi di ipoglicemia grave con perdita di coscienza, convulsioni, incapacità di deglutire per cui
non è possibile arrestare l’ipoglicemia con la somministrazione di zucchero per bocca.
Modalità di conservazione
Istruzioni d’uso
••IL GLUCAGONE contiene una fiala di liofilizzato ed una siringa con il solvente: la soluzione
deve essere preparata al momento dell’uso: versare il contenuto della siringa nel flacone con
il liofilizzato per farlo sciogliere e quindi aspirare il contenuto nella siringa stessa
••Eliminare l’aria eventualmente presente nella siringa
••Iniettare immediatamente per via intramuscolare (coscia o natica).
Anche se venisse erroneamente iniettato per via sottocutanea o addirittura endovenosa non si
ha alcun rischio per il paziente, così pure non vi sarebbero rischi se venisse iniettato in caso di
dubbi sulla natura della crisi.
Il farmaco può quindi essere somministrato da chiunque si trovi in presenza di un ragazzo
con diabete che ha perso coscienza, poiché per la sua somministrazione non si richiede
possesso di cognizioni specialistiche di tipo sanitario, né l’esercizio di discrezionalità tec-
nica da parte dell’adulto che interviene
Una volta somministrato, entro 5-10 minuti, il Glucagone determina un innalzamento della gli-
cemia, con ripresa della conoscenza. Si può quindi far assumere zuccheri i quali hanno una
rapida azione.
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