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Scuola e

diabete
La Buona Scuola: gestire il DIABETE
del bambino in ambito scolastico
Carissimi,
il libretto Scuola e Diabete vorrebbe corrispondere al desiderio di ga-
rantire il più sicuro percorso scolastico ai nostri assistiti: i bambini con
diabete.
Gli insegnanti e i dirigenti scolastici spesso ci chiedono informazioni
sull’allievo con diabete per capire “cosa potrebbe accadere a un allie-
vo con diabete nelle ore trascorse a scuola”, soprattutto alla luce della
recente Legge Regionale sulla “somministrazione dei farmaci in ambito
scolastico”.
Noi come medici vorremmo ancor di più: portare informazione su cosa
sia il diabete del bambino, quali adempimenti pesano su questi giovani,
per rappresentare al meglio non solo le necessità tutelate dalla Legge,
ma anche le emozioni e i sentimenti che il bambino con diabete e la sua
famiglia vivono. E con ciò corrispondere a quell’altro desiderio di ogni
operatore del Mondo Scuola: fornire il miglior percorso educativo a que-
sti giovani cittadini.
Ci siamo accorti in questo percorso condiviso tra medici ed insegnanti,
che Scuola e Diabete potrebbe essere ancora di più: un prezioso esem-
pio di educazione per tanti, non solo bambini, di crescita civile ed edu-
cazione alla salute, un esempio di “buona pratica” da seguire, un’oc-
casione da non perdere di dare valore alla vita, alla ricchezza di ogni
singolo, e alla integrazione delle diversità, tanto preziosa in un tempo in
cui sembrano emergere bullismo, abuso di alcol, fumo, droghe
Questo potrebbe essere, al di la di ogni nostro sforzo come medici od
insegnanti, proprio il “dono” dei bambini con diabete a tutti i loro compa-
gni: “essere di esempio di come sia preziosa ed unica la salute”, da chi
fatica tanto per recuperarla.

Francesco Cadario
DIRITTI DELLA PERSONA CON DIABETE

I diritti di coloro che hanno il diabete sono gli stessi diritti umani e
sociali delle persone senza diabete.
I diritti comprendono la parità di accesso all’informazione, all’educa-
zione terapeutica, al trattamento del diabete e alla diagnosi e cura
delle complicanze.
Il sistema sanitario deve garantire alla persona con diabete l’uso di
metodi diagnostici e terapeutici appropriati, in modo uniforme su
tutto il territorio nazionale.
Il diritto delle persone con diabete a vivere una vita sociale, edu-
cativa, lavorativa alla pari delle persone senza diabete deve essere
considerato l’obiettivo primario delle azioni di governo.

Occorre pertanto:

1. Sostenere la persona con diabete e i familiari nel superare gli


ostacoli, i pregiudizi e le diffidenze attraverso l’impiego di strumenti
informativi, formativi, educativi e sociali con la responsabilizzazione
e il concorso attivo delle istituzioni, del sistema socio-sanitario, delle
società scientifiche e delle associazioni di volontariato delle persone
con diabete.
2. Aumentare la consapevolezza sociale nel mondo della scuola, in
quello del lavoro, nei luoghi in cui si pratica attività sportiva, nelle
strutture sanitarie e nelle organizzazioni sociali per evitare discrimi-
nazioni e preclusioni personali e professionali.
3. Istruire gli operatori socio-sanitari, gli insegnanti e gli istruttori
sportivi e sensibilizzare i colleghi di lavoro su come prevenire, rico-
noscere e trattare le eventuali situazioni di urgenza.
4. Affermare che avere il diabete non preclude la possibilità di perse-
guire gli obiettivi personali, familiari, lavorativi, sportivi e sociali.
5. Garantire uniformità di accesso al sistema sanitario su tutto il ter-
ritorio in modo da promuovere la migliore qualità di cura e di vita,
la prevenzione e il trattamento delle complicanze.
6. Promuovere in tutte le regioni l’identificazione dei soggetti a ri-
schio per garantire una diagnosi precoce di intolleranza glucidica e
di diabete mellito.
La scuola rappresenta per tutti i bambini, oltre che la fonte
di nozioni culturali, anche l’ambiente in cui si sviluppano i primi rap-
porti sociali.
Affrontare nel modo migliore questa esperienza diviene ancor più
importante nel caso specifico dello scolaro con diabete mellito.
È bene chiarire subito che l’alunno con diabete deve essere ritenu-
to idoneo alla normale scolarità come i suoi coetanei. Inoltre, se il
bambino con diabete ha un approccio non traumatico con l’ambien-
te scolastico, potrà in seguito beneficiare di un totale inserimento
anche nel tessuto produttivo del lavoro. Il piccolo con diabete, deve
vivere la carriera scolastica in modo del tutto simile ai suoi compa-
gni, ovverossia:
• Frequentare regolarmente la scuola;
• Accedere alla mensa scolastica e mangiare gli stessi cibi degli
scolari (nei limiti previsti dalla terapia nonché dalla dieta);
• Frequentare le stesse attività fisiche degli altri alunni (a pat-
to, naturalmente, che adotti gli accorgimenti di cui si dirà tra
breve e che gli insegnanti siano stati informati delle sue con-
dizioni);
• Praticare le vaccinazioni prescritte dalla legge.
Sbagliano, pertanto, quei genitori e quegli insegnanti che promuo-
vono una serie di attenzioni aggiuntive rispetto al resto della scola-
resca, poiché tutti coloro che orbitano nell’ambito dell’istruzione,
dagli educatori ai compagni di classe debbono limitarsi da un lato, a
favorire il processo di normale inserimento dello scolaro con diabe-
te e, dall’altro, ad acquisire alcune semplici informazioni inerenti la
gestione pratica della condizione.
Viceversa, l’eccessiva compassione può promuovere, sotto il profilo
psicologico, danni notevoli che si concentrano in una maggiore spi-
golosità dei rapporti interpersonali.

Il bambino con diabete all’esordio

L’insorgenza della sindrome può creare alcuni inconvenienti dal pun-


to di vista scolastico: in primo luogo perché il necessario ricovero in
ospedale allontana lo scolaro dalle lezioni e dai compagni di classe
per qualche tempo; e secondariamente perché, soprattutto all’ ini-
zio della nuova situazione, egli è psichicamente provato.
Per questi motivi sarà bene che il diabetico venga reinserito quanto
prima nella vita scolastica in “buona” salute.
È bene chiarire un punto fondamentale: in caso di trattamento ap-
propriato, il diabete non è invalidante, né sotto il profilo intellettivo,
né, tanto meno, sotto quello fisico. Per ciò che concerne il rendimen-
to scolastico, il bambino ben compensato ha un indice di apprendi-
mento esattamente nella norma.

Piccoli inconvenienti possono certo accadere allorché la malattia si


manifesta in piena età scolare. Infatti, finché non si raggiunge an-
che, e soprattutto, l’equilibrio psicologico, qualche negligenza deve
essere messa in preventivo; situazione che in ogni caso va progres-
sivamente affievolendosi in maniera proporzionale all’adattamento
al nuovo stato.
L’ipoglicemia è l’inconveniente più temuto. È ovvio quindi che gli
insegnanti debbono essere resi edotti sul da farsi per fronteggiare
con tempestività tale circostanza o meglio ancora prevenirla. In tal
caso costituirebbe un grave errore da parte dei genitori la decisione
di tenere nascosto il diabete del proprio figlio al corpo insegnante
ed ai compagni di classe. Così facendo, infatti, gli eventuali episodi
di scompenso acuto, in particolare di tipo ipoglicemico, potrebbero
non venire urgentemente risolti perché non riconosciuti. Si tenga
poi conto del fatto che nella persona con diabete si potrebbe inne-
stare uno stato di tensione psicologica dovuto al continuo timore di
essere “scoperto”. È, dunque, importante informare tanto gli inse-
gnanti quanto i compagni.

Il corpo docente deve, infatti, imparare a riconoscere e a risolvere le


situazioni di emergenza più comuni: ossia, come visto, le crisi ipogli-
cemiche, ma anche quelle iperglicemiche.
I sintomi dell’ ipoglicemia sono facilmente identificabili: pallore,
sudorazione, cefalea, disturbi visivi, sonnolenza ed improvviso calo
dell’ attenzione. Al verificarsi di queste circostanze, il soccorso neces-
sario ad evitare il coma diabetico deve essere immediato. L’interven-
to consiste, in primis, nella somministrazione di zucchero o, comun-
que, di bevande o cibi altamente zuccherati, e, in secondo luogo,
nel contattare telefonicamente il diabetologo (o il pronto soccorso),
nonché in parallelo i genitori.
Nel caso invece di inadeguata prescrizione delle unità di insulina da
parte del medico o di scarsa aderenza alla dieta, subentra nella per-
sona con diabete uno stato di iperglicemia che potrebbe ridurre la
capacità di attenzione ed a lungo andare potrebbe avere gravi con-
seguenze, se ad essa non segue l’ intervento medico in tempi adegua-
ti. Pertanto, il corpo docente deve essere in grado di riconoscere tale
situazione con prontezza e non proibire al bambino di bere spesso
o andare frequentemente in bagno perché spinto da un’impellente
poliuria: questi comportamenti sono secondari all’iperglicemia ed è
quindi importante riconoscerli e, ove possibile, controllare subito la
glicemia. Ciononostante va ribadito che il bambino o l’adolescente
diabetico non deve essere ritenuto “diverso” o “speciale”: uno sco-
laro affetto da diabete ha infatti, se ben compensato e fuori dalle
circostanze sopra descritte, le stesse necessità dei suoi compagni di
classe. Se da un lato, appare dunque sbagliato l’uso di atteggiamenti
eccessivamente protettivi nei suoi riguardi, dall’altro è assolutamen-
te giusto che egli sia gratificato, stimolato e, se necessario ripreso
esattamente come il resto della scolaresca. È, inoltre, auspicabile che
l’insegnante presenti in classe il problema, discutendone tutti gli
aspetti, mettendo in evidenza soprattutto gli elementi di “norma-
lità”: il conseguente coinvolgimento dei compagni diviene un’ope-
razione che, se condotta in maniera adeguata, è di solito accettata
con estrema naturalezza. È poi altrettanto importante che il medico
specialista informi i docenti circa l’eventuale necessità, da parte del
bambino, di autocontrollare a scuola la situazione glicemica.
Pertanto, accanto a una competenza di base per la gestione dei pro-
blemi pratici della condizione diabetica, è parimenti importante che
la scuola venga attrezzata in maniera adeguata del materiale ne-
cessario per il controllo delle ipoglicemie, così come sarebbe utile,
specie nelle scuole a tempo pieno, la disponibilità degli strumenti
atti a effettuare il controllo di glicemia, chetonemia (più che mai se
la scuola è lontana da casa).
Per ciò che attiene la scuola a tempo pieno, molti genitori si pongo-
no eccessive preoccupazioni quando i loro ragazzi devono pranzare
a scuola. Di solito è sufficiente, da un lato, che il ragazzo sia autono-
mo nel praticare l’iniezione e, dall’altro, che la quantità dei carboi-
drati offerti a mensa corrisponda a quella prescritta dalla dieta.
Nel caso contrario si provvederà semplicemente agli aggiustamenti
opportuni: per esempio si aumenterà o diminuirà la quota del pane
in rapporto a quella della pasta o quella delle patate in rapporto
ai legumi etc, come ben appreso dalle tavole degli “ EQUIVALENTI
ALIMENTARI”.
A mensa, dunque, come nel caso di tutti i pasti consumati fuori casa
(in vacanza, al ristorante, etc) soltanto una buona conoscenza da
parte del diabetico degli “equivalenti alimentari” permetterà di non
rinunciare ad alcune pietanze, ma, piuttosto, di riuscire ad adattare
la quantità con ciò che è prescritto nella dieta.
Attività sportive e ricreative e diabete
Altro annoso problema è quello pertinente il compimento di pra-
tiche sportive da parte delle persone con diabete. Va in proposito
spiegato che i giovani affetti da diabete possono (anzi devono) svol-
gere le attività fisiche organizzate dalla scuola affinché siano abi-
tuati ad un esercizio fisico costante e motivato. È chiaro, che sotto
questo aspetto l’insegnante di educazione fisica assume un ruolo
basilare, sia perché si trova a gestire il ragazzo in situazioni che pos-
sono modificare il suo equilibrio metabolico (e deve, pertanto, sa-
perle riconoscere e trattare come e meglio degli altri insegnanti), sia
perché dovrebbe far sì che il ragazzo sia gratificato da questo tipo
di attività.
I diabetologi sono concordi nel ritenere che, nella maggior parte
dei casi, importante prima e dopo il compimento delle attività fi-
siche, per evitare abbassamenti della glicemia, è bene consumare
uno spuntino supplementare adeguato alla durata ed all’intensità
dello sforzo. È comunque importante controllare lo stato glicemico
dell’alunno prima dell’attività fisica, potendo sicuramente la stessa
costituire pericolo di iperglicemia in condizioni di diabete mal con-
trollato. Lo stesso dicasi per quelle attività sportive tutte a carattere
agonistico organizzate dalla scuola.
Avere il diabete non mi impedisce di divertirmi come tutti gli altri

Un altro problema per lo scolaro diabetico è quello che concerne


le gite. È importante che il bambino diabetico non rinunci a queste
occasioni di divertimento e socializzazione. Le gite di un solo gior-
no non creano di solito problemi particolari: può essere opportuno
ridurre la dose di insulina somministrata abitualmente in previsione
di una maggiore attività fisica rispetto ai normali giorni di scuola. In
una situazione del genere sarà meglio rischiare un modesta ipergli-
cemia piuttosto che esporre il bambino a una possibile crisi ipoglice-
mica. Nel caso di gite di più giorni, è naturalmente, necessario che il
ragazzo sia in grado di praticare l’iniezione e l’autocontrollo glice-
mico, nonché di prendere semplici decisioni su eventuali modifiche
delle dosi di insulina: autogestione. La prospettiva di una gita può
dunque rappresentare l’occasione per spingere il ragazzo ad appren-
dere le tecniche dell’autocontrollo e dell’autogestione della propria
condizione diabetica. Durante le gite scolastiche gli insegnanti e gli
accompagnatori devono essere informati sulle esigenze del giovane
diabetico: anzitutto per quanto riguarda gli aspetti organizzativi,
mentre per i problemi più complessi o per eventuali dubbi che possa-
no presentarsi sarà utile che l’insegnante abbia il recapito telefonico
del diabetologo che ha in cura l’allievo. Soltanto per i più piccoli
può essere necessaria la presenza di un genitore e ciò soprattutto
per mancanza di un certo grado di autonomia dovuta proprio alla
tenera età del bambino.
Un monitoraggio congiunto e sinergico tra la famiglia, gli insegnan-
ti ed il medico può agevolare il processo di perfetto inserimento del
diabetico nel mondo della scuola e, al contempo, permettere allo
stesso di non sentirsi diverso dal suo compagno di banco. Non è su-
perfluo, inoltre, precisare che quanto sopra descritto riguarda sia i
piccoli scolari diabetici sia gli studenti delle scuole superiori, con la
differenza che, in questo ultimo caso, si ha la fortuna di trovarsi di
fronte a ragazzi più consapevoli e perciò più pronti a fare fronte a
situazioni ipo-iperglicemiche.

I compiti delle regioni

Per quanto attiene l’ aspetto legislativo bisogna ricordare che la Leg-


ge n° 115 del 1987 avente per oggetto “Disposizioni per la preven-
zione e la cura del Diabete mellito” delega alle Regioni il compito
di agevolare l’inserimento delle persone con diabete nelle attività
scolastiche (art.2 comma 2) ed esclude ogni forma di discriminazio-
ne nei riguardi di che è affetto da questa patologia, riconoscendo
al diabetico il diritto di iscrizione nelle scuole di qualsiasi ordine e
grado (art. 8 comma 1). Al di là delle belle parole della legge, lo
stato di attuazione della normativa a livello regionale lascia molto
a desiderare. In tutto il territorio nazionale la “Delega alle Regioni”
è rimasta in gran parte inattuata in quanto le regioni stesse non si
sono attivate in tal senso. In secondo luogo, le carenze da parte del
legislatore, che con le telegrafiche disposizioni appena ricordate ha
pensato di risolvere ogni problema sono evidenti. La legge 115 ha
fatto bene a ribadire e precisare quanto già statuito nella nostra
Costituzione: quest’ultima infatti riconosce:
1. l’eguaglianza e la pari dignità sociale di tutti i cittadini senza
distinzioni di condizioni personali (art.3 comma 1 Costituzio-
ne);
2. il diritto allo studio per tutti (art. 34 comma 1 Costituzione).

Tuttavia va sottolineato che quanto all’epoca dell’approvazione del-


la 115 sembrò una grande conquista civile per uno stato di diritto,
oggi non è più sufficiente. La legge in questione, in particolare, è del
tutto carente in ordine alla risoluzione delle problematiche tecno-
pratiche attinenti la gestione del diabete. Per esempio:
• non sono previsti corsi obbligatori di educazione sa-
nitaria per gli insegnanti delle scuole frequentate da
alunni con diabete, di modo che, in caso di una loro
eventuale crisi ipo/iperglicemica essi sappiano interve-
nire prontamente per non fare peggiorare la situazione.

• Né è previsto ex-lege l’obbligo di munire dette scuo-


le della necessaria strumentazione atta a rilevare la
situazione glicemica del ragazzo con diabete, in que-
sto modo tacitamente delegando tutto all’ interessato
stesso.
• Parimenti le iniziative per la risoluzione di tutti que-
sti problemi sono lasciate alla discrezione del singolo
insegnante, che vi provvede in modo proporzionale al
senso di responsabilità con cui svolge il proprio lavo-
ro. Ciò che più preoccupa è il fatto che gli insegnan-
ti conoscono spesso in maniera distorta il problema
o, addirittura, ignorano gli ambiti di intervento. Chi
scrive conosce personalmente il caso di una bambina
con diabete che, essendo in ipoglicemia, chiedeva alla
maestra di poter assumere dello zucchero. La maestra
glielo negava facendo così peggiorare la situazione.
La giustificazione dell’insegnante, di fronte alla de-
nuncia dei genitori per lesioni colpose ed omissione di
soccorso è stata: era sua convinzione che alle persone
con diabete fosse proibito ingerire zucchero. Ci si chie-
de: non rientrava tra i suoi doveri di insegnante acqui-
sire qualche informazione in più sul problema di un
proprio alunno, superando così sciocche convinzioni?.

Ma non si possono attribuire tutte le colpe del caso alla sola maestra.
Quanto accaduto, infatti ci dà lo spunto per riflettere sull’importan-
za che per il diabete ha la parola INFORMAZIONE, la quale in partico-
lare non deve consistere nel ripetere fino alla noia le stessa nozioni
ai pochi elette direttamente coinvolti nella materia. L’informazione
deve uscire da quella sorta di “setta” in cui il diabete è relegato ed
investire l’intera società civile in cui le persone con diabete vivono
quotidianamente. È dunque necessario intraprendere una campa-
gna di informazione a tutti i livelli (carta stampata, internet e tivù).
Potrò mangiare i gelati?
Potrò diventare mamma?

Potrò andare in motorino?


non si prende il diabete bevendo dal bicchiere
Potrò diventare un
di un compagno. non si prende neanche da una
campione?
parente che ha il diabete non e’ una malattia
contagiosa

C’è ma non si
vede... Con il
diabete ben curato
– che vuol
semplicemente
dire non trascurato
– si conduce una
vita serena e
produttiva.

Il diabete è una seccatura ma è meno peggio di


quello che si pensava all'inizio.
Una lettera agli insegnanti

In conclusione, pur riconoscendo il valore dei principi stabiliti dal


legislatore, emerge a tutt’oggi la necessità di apportare alcune im-
portanti aggiunte alla disciplina attualmente vigente (sarebbe suffi-
ciente anche un semplice regolamento).
In attesa di una normativa che finalmente risolva le problematiche
su esposte, potrebbe essere utile ai CAD di inviare una lettera agli
insegnanti di alunni con diabete. Il contenuto della lettera da fare
recapitare presso le scuole, dovrebbe concernere le informazioni es-
senziali per la gestione del diabete a scuola. Tutti i docenti interes-
sati dovrebbero limitarsi a prenderne visione in modo che, qualora
se ne presenti l’opportunità, sappiano fronteggiare quei piccoli ma
comunque spiacevoli inconvenienti legati alla patologia. Del resto,
uno dei doveri principali dell’insegnante è quello di essere responsa-
bile circa la vita e l’incolumità fisica di ogni alunno, sia esso diabetico
o no.
Decalogo per una corretta gestione del diabete a scuola
1) Il diabete non è una malattia infettiva: è una condizione dovuta
alla mancata produzione di insulina da parte del pancreas. Questa
disfunzione impedisce una corretta assimilazione del cibo ed è re-
sponsabile di un’eccessiva presenza di glucosio nel sangue (iperglice-
mia) e, talora, nelle urine (glicosuria). Il diabete non è guaribile, ma
può essere ben controllato: una dieta corretta, un’adeguata attività
fisica ed una terapia a base di quotidiane somministrazioni di insu-
lina. I bambini con diabete devono essere, pertanto, considerati al
pari degli altri: pur nella loro peculiare condizione.

2) L’insulina fa abbassare il livello degli zuccheri nel sangue, permet-


tendone l’utilizzazione da parte dei tessuti, soprattutto dal muscolo.
Per una corretta gestione della condizione diabetica, il bambino con
diabete deve seguire quindi un piano alimentare regolare di sei set-
te pasti ad ore fisse comprendenti carboidrati (zuccheri), proteine,
grassi, vitamine, sali minerali. I carboidrati fanno aumentare la glice-
mia verso cui l’insulina ha effetto.

3) Il bambino con diabete viene seguito dalla nostra struttura in


modo da mantenere l’equilibrio fra l’insulina ed i carboidrati me-
diante precise quantità di elementi nutritivi somministrati ad un
preciso orario in un’ottica globale di crescita pondero-staturale ar-
moniosa.

4) Quando il bambino con diabete salta un pasto, può sopravvenire


una crisi ipoglicemica che si manifesta con sintomi come mal di testa,
disattenzione, disturbi della parola e della grafia, vacillamenti, con-
fusione mentale, sudorazione fredda, fame violenta, disturbi della
vista, depressione, cambiamento della personalità, perdita della co-
scienza etc.

5) Quando non vengono rispettate le dosi di insulina prescritte o per


abusi alimentari può sopravvenire una crisi iperglicemia, dovuta ad ec-
cesso di glucosio nel sangue che può portare all’eliminazione dello zuc-
chero stesso nelle urine (glicosuria) con bisogni frequenti di minzione
(poliuria e pollachiuria). Carenza di zuccheri (ipoglicemia) ed eccesso
di zuccheri (iperglicemia) nel sangue possono avere serie conseguenze
se non si interviene tempestivamente e se protratti per lungo tempo,
potendo trasformare la condizione in vera e propria malattia.
6) Siete pregati di assistere il bambino con diabete in modo che as-
suma regolarmente ed all’orario prescritto tutti i suoi pasti. Qualora
dovesse manifestarsi una crisi ipoglicemica ed in ogni caso di com-
portamento “sospetto” di sintomi di ipo-iperglicemia è necessario
che il bambino assuma immediatamente da due a quattro zollette di
zucchero dovrebbe trovarsi sempre a disposizione dell’insegnante.

7) Qualora il bambino con diabete abbia già perso i sensi in seguito


a crisi ipoglicemica è bene praticare subito una fiala di “glucagone”
(antidoto del’insulina) e successivamente se non rinviene sarà neces-
sario trasportarlo immediatamente in ospedale e contemporanea-
mente dovranno essere informati i genitori.

8) La concentrazione del bambino con diabete si riduce già nei pri-


mi momenti della crisi ipoglicemica: si nota caduta della capacità di
attenzione durante la lezione. La riduzione della capacità di atten-
zione e di apprendimento si ha anche in condizioni di iperglicemia.
In questi casi è bene tenere attentamente d’occhio il bambino, onde
evitare un giudizio scolastico errato. Al di fuori di questi episodi i
bambini con diabete hanno le stesse potenzialità degli altri bambini
e pertanto devono essere considerati e trattati alla pari. I bambini
con diabete ben compensati devono essere considerati e trattati alla
pari dei bambini sani.

9) I bambini con diabete possono seguire a scuola la stessa attività


sportiva praticata dagli altri. Tuttavia un aumento dell’attività fisica
comporta maggiore consumo di glucosio e conseguentemente una
caduta della glicemia. Per questo è consigliabile che il bambino con
diabete mangi uno o due spuntini prima di cominciare l’attività fisi-
ca, durante e dopo (in relazione all’orario, all’intensità dell’attività
fisica stessa e la sua relazione con i pasti). Per lo stesso motivo è pre-
feribile che il bambino con diabete abbia con sé più spuntini.

10) In caso di gite scolastiche o passeggiate bisogna che il bambino


con diabete segua regolarmente il piano alimentare prescritto ed
abbia con sé zucchero, glucagone e l’occorrente per il controllo della
glicemia. Nel caso di passeggiate o di un’escursione è bene praticare
qualche spuntino in più comportandosi come descritto per l’attività
fisica.
Promemoria per l’insegnante

L’alunno/a………………………………………………………………………

Nato/a il …………………....a………………………………………………..

Abitante in ……………………………………………………………………

Tel. n° …………………………………………………………………………

Affetto da diabete mellito dal………………………………………………

In cura presso U.O. diabetologia e malattie metaboliche

Ospedale.....................................................................

Telefono: .................................................................................................

Novara li…………………………… Dr/Prof............................


REGIONE PIEMONTE BU25S1 19/06/2014

Deliberazione della Giunta Regionale 21 maggio 2014, n. 50-7641


Attuazione DGR 25-6992/2013.P.O. 2013-2015. Programma 14. Azione 14.4.6 “Ass.
terr. a sogg. minori”. Approvazione del protocollo d’intesa fra l’U.S.R. per il Piemonte
del M.I.U.R. e la Regione Piemonte recante “Sinergie istituzionali per il diritto allo stu-
dio delle alunne e degli alunni affetti da patologie croniche che comportano bisogni
speciali di salute in orario scolastico/formativo”.

A relazione dell’Assessore Cavallera:


La Regione Piemonte, attraverso la programmazione definita nei Programmi Operativi 2013-
2015, approvati con la D.G.R. n. 25-6992 del 30.12.2013, ha dedicato particolare attenzio-
ne alla promozione di interventi territoriali, sanitari e socio-sanitari, finalizzati a garantire e ad
agevolare la permanenza delle persone affette da patologie croniche nel loro abituale conte-
sto di vita, evitando il più possibile interventi istituzionalizzanti e ponendo in essere azioni a
loro supporto in ambito domiciliare, lavorativo e scolastico/formativo.
In particolare, per quanto attiene alla tutela della salute dei minori, la programmazione re-
gionale è prioritariamente orientata a perseguire la loro massima integrazione nel naturale
contesto in cui si svolge la loro vita quotidiana, anche ponendo in essere sinergie con altri
enti ed istituzioni pubbliche competenti rispetto alle diverse aree di attività che interessano
il loro percorso di vita.
Con specifico riferimento al contesto scolastico/formativo, il costante incremento dei minori
affetti da patologie croniche i cui programmi terapeutici prevedono la somministrazione di
farmaci e/o l’esecuzione di altri interventi specifici durante l’intero arco della giornata (es.
patologie diabetologiche, neuropsichiatriche infantili, allergologiche, ecc.), è tale da rendere
sempre più necessarie ed opportune adeguate strategie di collaborazione fra il sistema sa-
nitario, le istituzioni scolastiche/formative regionali e le famiglie.
Tale collaborazione, nel rispetto delle rispettive competenze e responsabilità in ordine al sog-
getto minore, si fonda su procedure congiuntamente condivise ed è finalizzata ad ottimizzare
l’impiego delle risorse disponibili su ciascun territorio per garantire agli alunni la regolare
frequenza nell’ambito del proprio percorso scolastico/formativo.
Considerato quanto sopra, è stato definito fra la Regione Piemonte e l’Ufficio Scolastico
Regionale per il Piemonte del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, nell’ambito di un
apposito tavolo tecnico interistituzionale rappresentativo delle diverse componenti operanti
in ambito sanitario, socio-sanitario, scolastico e formativo, il protocollo d’intesa riportato
nell’Allegato A facente parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, avente
ad oggetto “Sinergie istituzionali per il diritto allo studio delle alunne e degli alunni affetti da
patologie croniche che comportano bisogni speciali di salute in orario scolastico/formativo”.
Il suddetto protocollo d’intesa, definito in coerenza con l’Atto di Raccomandazioni del
M.I.U.R. d’intesa con il Ministero della Salute avente ad oggetto la somministrazione di far-
maci in orario scolastico (nota prot. n. 2312/Dip/Segr del 25.11.2005), si colloca nel vigente
contesto normativo regionale riguardo all’assistenza territoriale e alla tutela della salute dei
minori, delineato con le seguenti deliberazioni:
- D.G.R. n. 58-10037 del 10.11.2008 “Approvazione Protocollo d’intenti tra la Regione Pie-
monte e l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte del MIUR per la progettazione e la
realizzazione di attività di formazione”;
- D.G.R. n. 34-13176 dell’1.2.2010 avente ad oggetto “Linee di indirizzo integrate per ASL,
Enti gestori dei Servizi Socio-assistenziali e Scuola circa il diritto all’educazione ed istruzio-
ne degli alunni con disabilità o con Esigenze Educative Speciali”.

Il protocollo d’intesa oggetto del presente provvedimento contiene:


- la definizione dei ruoli e delle competenze spettanti rispettivamente agli enti del comparto
sanità (ASL/AO/AOU), alle istituzioni scolastiche/formative e alle famiglie, riguardo all’as-
sistenza da prestare a favore degli alunni affetti da patologie croniche che necessitano di
somministrazione di farmaci e/o altri specifici interventi durante l’orario scolastico/forma-
tivo;
- la disciplina delle procedure per realizzare un’ottimale cooperazione fra i suddetti soggetti
istituzionali, onde garantire la normale frequenza scolastica ed il regolare percorso educa-
tivo/formativo agli alunni come sopra specificati.

Rilevato che l’azione di cui al presente provvedimento è attuativa dei Programmi Operativi
per il triennio 2013-2015, approvati con la sopra citata D.G.R.n. 25-6992 del 30.12.2013,
Azione 14.4.6 recante “Assistenza territoriale a soggetti minori” e costituisce presupposto
necessario per la realizzazione dei risultati ivi programmati e per consentire la messa in atto
di tutti gli strumenti previsti dal protocollo ed in particolare la formazione del personale in
vista del prossimo anno scolastico.
Rilevato altresì che i Programmi Operativi 2013-2015 di cui sopra sono stati approvati, ai
sensi dell’art. 15, comma 20, del DL n. 95/2012, convertito, con modificazioni, in legge n.
135/2012, in esito alle valutazioni emerse in sede di tavolo ministeriale di verifica sull’attua-
zione del Piano di Rientro 2010-2012, approvato con DD.G.R. nn. 1-415 del 2.08.2010,
44-1615 del 28.02.2011 e 49-
1985 del 29.04.2011 e che la loro attuazione costituisce condizione necessaria per non
compromettere l’attribuzione, in via definitiva, delle risorse finanziarie, in termini di compe-
tenza e di cassa, condizionate alla piena attuazione dello stesso PRR.
Tutto ciò premesso e considerato;
vista la D.G.R. n. 25-6992 del 30.12.2013, Programma 14, Azione, 14.4.6;
vista la D.C.R. n. 167-14087 del 3.4.2012 (P.S.S.R. 2012-2015);
visto l’“Atto di Raccomandazioni contenente le Linee-guida per la definizione di interventi
finalizzati all’assistenza di studenti che necessitano di somministrazione dei farmaci in orario
scolastico”, emanato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca d’intesa con il Mini-
stero della Salute il 25.11.2005;
visto il Piano nazionale sulla malattia diabetica, approvato con l’Accordo tra il Governo, le
Regioni e le Province autonome del 6.12.2012 e recepito dalla Regione Piemonte con la
D.G.R. n. 25-6992 del 30.12.2013, Programma 13, Azione 13.2.3;
la Giunta Regionale a voti unanimi,
delibera

- di approvare il protocollo d’intesa tra Regione Piemonte e l’Ufficio Scolastico Regionale


per il Piemonte del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca per la realizzazione di
“sinergie istituzionali per il diritto allo studio delle alunne e degli alunni affetti da patologie
croniche che comportano bisogni speciali di salute in orario scolastico/formativo”, come
riportato nell’Allegato

A facente parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;


- di autorizzare il Direttore della Direzione Sanità alla sottoscrizione del protocollo d’inte-
sa, come riportato nell’Allegato A e relativi Allegati (da 1 a 7), facente parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione, congiuntamente alla Rappresentanza dell’Ufficio
Scolastico Regionale per il Piemonte, nonché all’aggiornamento della modulistica conte-
nuta negli Allegati da 1 a 7 che si renderà eventualmente necessario.

La presente deliberazione non comporta oneri a carico del bilancio regionale.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul B.U. della Regione Piemonte ai sensi dell’art.
61 dello Statuto e dell’art. 5 della L.R. n. 22/2010.
(omissis)
Allegato A

PROTOCOLLO D’INTESA TRA REGIONE PIEMONTE e


UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL PIEMONTE del
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, UNIVERSITA’ E RICERCA

SINERGIE ISTITUZIONALI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DELLE ALUNNE


E DEGLI ALUNNI AFFETTI DA PATOLOGIE CRONICHE CHE COMPORTANO
BISOGNI SPECIALI DI SALUTE IN ORARIO SCOLASTICO/FORMATIVO

PREMESSA

1. PRINCIPI GENERALI E FINALITA’ DEL DOCUMENTO


Ogni bambino ha il diritto di essere tutelato per gli aspetti che riguardano la sua salute,
intendendo con questo termine uno stato di benessere complessivo che è definito da una
pluralità di variabili interdipendenti (di tipo fisico, psichico, relazionale e ambientale) e che la
comunità sociale e le istituzioni riconoscono e difendono non solo come bene individuale
ma come valore collettivo.
Un riguardo ancora maggiore va dedicato ai bambini e ai ragazzi affetti da malattie croniche
da parte di tutte le risorse del territorio, affinché il ruolo genitoriale sia adeguatamente sup-
portato e sostenuto in ogni fase dell’evoluzione della patologia e non vengano compromessi
lo sviluppo psico-fisico del minore ed il suo inserimento nella vita sociale.
E’ noto che in età evolutiva la comunità scolastica rappresenta l’ambito privilegiato del pro-
cesso di socializzazione: il contatto e il confronto con i compagni e con i docenti, le espe-
rienze di lavoro di gruppo e cooperativo, la costruzione di rapporti basati sui valori dell’ac-
coglienza, della solidarietà e del rispetto reciproco, nella consapevolezza che ciascuno può
essere portatore di contributi positivi alla vita collettiva, sono fattori che creano nel bambino
sicurezza e fiducia in se stesso e nel mondo che lo circonda, che facilitano l’accettazione
della patologia cronica e lo sviluppo di competenze di autonomia anche nella gestione della
propria particolare situazione di salute.
Per far sì che la scuola possa svolgere appieno il suo ruolo educativo, promuovendo un in-
serimento che non induca sensazioni di diversità o fattori di emarginazione, ma nello stesso
tempo siano garantite l’assistenza, le cure e le attenzioni necessarie, occorre riconoscere,
definire e condividere con tutti i soggetti istituzionali coinvolti i percorsi più opportuni per
assicurare il pieno godimento della salute psico-fisica, all’interno delle situazioni di vita del
bambino che ha innanzitutto il diritto a svolgere le normali attività legate alla sua età.
Questo implica una responsabilizzazione di tutto il sistema, anche nella gestione di situazioni
legate alla necessità di interventi diversi in ordinario o in emergenza e/o per le quali potreb-
be rendersi indispensabile la somministrazione di farmaci in orario scolastico, su espressa
richiesta e conseguente delega dei genitori dell’alunno.
Il presente documento ha la finalità di definire linee guida generali e unitarie a livello regionale,
in merito ai bisogni speciali di salute degli alunni in orario scolastico/formativo. Considerato
infatti che le patologie croniche o assimilabili necessitano abitualmente di somministrazione
di farmaci durante l’orario scolastico/formativo o dell’esecuzione di pratiche concernenti bi-
sogni speciali di salute, occorre individuare, a livello regionale e interistituzionale, la procedu-
re e le azioni connesse alle suddette necessità, tenendo conto di tutte le figure professionali
coinvolte.
Tali procedure e azioni possono ovviamente essere declinate e adattate a livello locale negli
aspetti organizzativi, ferme restando le responsabilità:
- della scuola o dell’agenzia formativa ove l’alunno è iscritto;
- della rete di servizi sanitari e socio-sanitari competenti a cooperare per garantire il diritto allo
studio e all’integrazione e la tutela della salute del minore.
Il presente documento si riferisce anche agli alunni maggiorenni sotto tutela.
Sono escluse dal presente documento sia la scuola a domicilio sia la scuola in ospedale.

2. LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO
- Convenzione sui diritti del fanciullo 20/11/1989 ratificata con legge 27 maggio n. 176 (art.
24 c. 2 lett. B: “gli stati parti…adottano ogni adeguato provvedimento per…assicurare a tutti
i minori….le cure sanitarie necessarie” e art. 28 c.1 lett.e : “gli stati parti adottano misure
per promuovere la regolarità della frequenza scolastica…”).
- D.Lgs. n. 112 del 31.3.1998 sulle strategie fondamentali della politica scolastica, in parti-
colare sulla centralità dei „bisogni, interessi, aspirazioni degli studenti, delle loro famiglie,
degli insegnanti”.
- Documento “Atto di Raccomandazioni contenente le Linee-guida per la definizione di inter-
venti finalizzati all’assistenza di studenti che necessitano di somministrazione dei farmaci in
orario scolastico”, emanato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca d’intesa con
il Ministero della Salute il 25.11.2005.
- D.Lgs 81 del 9 aprile 2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di
lavoro.
- DM n. 388 del 15/7/2003: Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale
- D.P.R. n. 275 dell’8 marzo 1999 “Regolamento recante norme in materia di autonomia
delle istituzioni scolastiche” .
- L. n. 53 del 28 marzo 2003 di delega al Governo per la definizione delle norme generali
sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione
professionale.
- D.Lgs. n. 76 del 15.4.2005 „Definizione delle norme generali sul diritto dovere all’istruzione
ed alla formazione, a norma dell’art. 2, comma 1, lett. c) L. n. 53/2003”.
- L. R n. 28 del 28/12/2007: Norme sull’istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta edu-
cativa.
- L. n. 104 del 5.2.1992 che sancisce il diritto per i parenti a particolari agevolazioni che
permettono di assistere il paziente portatore di handicap.
- L. 115 del 6 marzo 1987: Disposizioni per la cura del diabete mellito.
- L.R. 10 luglio 1989, n. 40: predisposizione della rete dei servizi per la prevenzione e la cura
del diabete mellito nella regione Piemonte in attuazione della L. 16 marzo 1987, n. 115.
- L.R. n.34 del 7 aprile 2000, “Nuove norme per l’attuazione dell’assistenza diabetologica”.
- DGR 13-14538 del 10 gennaio 2005 “Linee guida per la ventilazione domiciliare pediatri-
ca”.
- L. n. 67 dell’1.3.2006 “Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di
discriminazioni”.
- D.M. 16.11.2012 “Regolamento recante indicazioni nazionali per il curricolo della scuola
dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione a norma dell’art. 1, comma 4 del D.P.R. 20 marzo
2009, n, 89”.
- Direttiva del M.I.U.R. del 27/12/2012 “Strumenti d’intervento per gli alunni con bisogni
educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica e CM n. 8 del 6
marzo 2013. Indicazioni operative”.
- D.D. n. 411 del 18.6.2012 “Documento d’indirizzo per la sicurezza negli istituti scolastici
del Piemonte”.
- “Documento strategico d’intervento integrato per l’inserimento del bambino, adolescente
e giovane con diabete in contesti scolastici, educativi e formativi al fine di tutelarne il diritto
alla cura, alla salute, all’istruzione e alla migliore qualità di vita”, A.G.D. in collaborazione
con il Ministero della Salute e il Ministero dell’Istruzione,Università e Ricerca, presentato in
Senato il 7.11.2013.
- Piano Nazionale sulla Malattia Diabetica, approvato con Accordo Stato-Regioni il 6.12.2012
e recepito dalla Regione Piemonte con D.G.R. n. 25-6992 del 30.12.2013, Allegato A,
Programma 13, Azione 13.2.3.
- D.G.R. n. 25-6992 del 30.12.2013, Allegato A, Programma 14, Azione 14.4.6.

SI CONVIENE QUANTO SEGUE

ART. 1 OGGETTO DELL’INTESA


Il presente Protocollo definisce le linee guida regionali attraverso la definizione di criteri,
procedure, competenze, azioni, interventi e responsabilità connessi ai bisogni speciali di sa-
lute degli alunni in orario scolastico/formativo delle scuole di ogni ordine e grado, comprese
le agenzie formative accreditate presso la Regione Piemonte.
Esso costituisce il quadro di riferimento a livello regionale per l’individuazione dei percorsi più
adeguati al soddisfacimento e alla gestione di tali necessità da parte di tutti gli attori coinvolti,
che sono tenuti all’attuazione del protocollo.
Le variabili organizzative locali terranno conto del contesto e dei servizi presenti sui relativi
territori.
La premessa e gli allegati costituiscono parte essenziale e integrante del presente Protocollo.

ART. 2 DEFINIZIONI
2.1 Bisogni speciali di salute ed interventi specifici
Gli alunni/studenti delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le agenzie formative accre-
ditate presso la Regione Piemonte, con patologie croniche o assimilabili che non precludono
la frequenza scolastica, possono presentare bisogni speciali tali da richiedere interventi spe-
cifici a tutela della loro salute e della loro sicurezza in orario scolastico, quali ad esempio la
somministrazione dei farmaci (es. insulina, adrenalina, ecc.) o altre pratiche nel rispetto delle
condizioni di cui all’art. 4.

2.2 Orario scolastico


Per orario scolastico s’intende la frequenza scolastica complessiva, comprendente l’orario
di lezione come stabilito dagli ordinamenti scolastici e tutte le attività opzionali/aggiuntive o
di ampliamento dell’offerta formativa organizzate dalla scuola o dall’agenzia formativa, che si
svolgono sia all’interno che all’esterno degli edifici scolastici (es. gite scolastiche).

ART. 3 SOGGETTI CHE POSSONO EFFETTUARE GLI INTERVENTI SPECIFICI


Gli interventi possono essere effettuati da:
a) i genitori,
b) l’alunno stesso (se minore, autorizzato dai genitori),
c) personale dei servizi sanitari (su richiesta d’intervento),
d) persone che agiscono su delega formale dei genitori stessi, quali:
- familiari o persone esterne identificate dalla famiglia,
- personale delle istituzioni scolastiche e delle agenzie formative (in via residuale e nel rispet-
to delle condizioni di cui all’art. 4) che
- abbia espresso per iscritto la propria disponibilità,
- sia stato informato/formato/addestrato sul singolo caso specifico.

ART. 4 CONDIZIONI GENERALI PER L’EFFETTUAZIONE DEGLI INTERVENTI SPECIFICI


4.1 Gli interventi in ambito scolastico possono avere luogo nei seguenti casi e condi-
zioni, valide per tutti i soggetti di cui all’art. 3:
a) l’assoluta necessità dell’intervento durante l’orario scolastico;
b) che l’intervento non richieda una discrezionalità tecnica o, se richiesta, sia esercitata entro
parametri pre-definiti.

4.2 Qualora gli interventi siano effettuati dal personale scolastico o delle agenzie for-
mative e non da personale sanitario, occorre siano rispettati i seguenti principi pro-
cedurali:
a) gli interventi “non devono richiedere il possesso di abilitazioni specialistiche di tipo sanita-
rio” (rif. Linee guida ministeriali 25.11.2005);
b) la fattibilità da parte del personale scolastico e non sanitario è da valutarsi caso per caso,
in relazione allo specifico intervento richiesto dai genitori e alle modalità di effettuazione;
c) la valutazione di fattibilità và effettuata dal direttore di distretto territorialmente compe-
tente rispetto alle strutture scolastiche e formative frequentate dall’alunno, per gli aspetti di
carattere sanitario e dal dirigente scolastico/direttore dell’agenzia formativa per gli aspetti
scolastico- organizzativi.
ART 5 RUOLO DEI VARI SOGGETTI COINVOLTI E RELATIVE AZIONI DI COMPETENZA

5.1 Ruolo dei Genitori o esercenti la potestà genitoriale.


5.1.1 I genitori/tutori sono i primi responsabili della salute e del benessere del proprio figlio
nell’assunzione di tutte le decisioni relative al caso, in tutti i contesti nei quali il minore venga
inserito e anche durante il tempo della sua permanenza all’interno di una comunità infantile/
scolastica/formativa.

5.1.2 L’azione di delega dei genitori/tutori nei confronti degli altri soggetti per la realizzazione
di interventi sul minore presuppone sempre un rapporto di fiducia delegato/delegante e non
esclude comunque la responsabilità dei genitori stessi nella realizzazione degli interventi
concordati.

5.2 Azioni spettanti ai Genitori o esercenti la potestà genitoriale


5.2.1. I genitori sono parte attiva del procedimento di presa in carico del figlio da parte delle
istituzioni scolastiche/formative e del SSR, garantendo la loro presenza nella formazione/
addestramento e fornendo tutte le informazioni necessarie e utili alla gestione generale e
quotidiana.

5.2.2. A tal fine i genitori:


a) garantiscono la loro disponibilità a confrontarsi con i soggetti coinvolti e la loro presenza
in affiancamento al personale individuato dal direttore di distretto, durante le fasi di forma-
zione/addestramento del personale cui verrà affidato l’intervento;
b) forniscono tutte le informazioni necessarie e utili alla gestione generale e quotidiana del
minore, in termini di sicurezza, appropriatezza ed efficacia;
c) depositano presso la scuola uno o più recapiti telefonici dove garantiscono la reperibilità
per ogni evenienza;
d) comunicano tempestivamente ai servizi coinvolti e alla scuola qualsiasi notizia possa riflet-
tersi, in termini di appropriatezza dell’intervento e di ricadute organizzative, sulla realizza-
zione dell’intervento stesso presso la comunità, producendo le relativa documentazione
richiesta (es. assenze del bambino dalla comunità, riduzione dell’orario
scolastico/formativo, eventuali cambiamenti di residenza/domicilio/recapiti telefonici, oppure
modifiche del piano terapeutico, ecc.);
e) garantiscono la fornitura dei presidi sanitari e/o dei farmaci necessari - in confezione
integra e in corso di validità- per l’effettuazione dell’intervento, nonché la sostituzione
tempestiva degli stessi alla data di scadenza;
f) garantiscono la fornitura del materiale necessario per la gestione dei rifiuti speciali, nonché
per il loro smaltimento;
g) assicurano direttamente l’intervento nei casi di necessità (ad es. in assenza del personale
cui è affidato l’intervento);
h) nel caso in cui l’intervento sia effettuato da personale scolastico e qualora si renda ne-
cessario effettuare variazioni estemporanee della terapia come descritta nell’Allegato 3 o
3 bis, trasmettono alla scuola la dichiarazione medica rilasciata dalla struttura specialistica
che ha in carico il figlio dalla quale si evinca l’idoneità dei genitori stessi a variare/adegua-
re la terapia, in considerazione del loro grado di competenza/addestramento raggiunto
tramite l’intervento di educazione terapeutica eseguito presso il competente centro del
S.S.R. (1)
Tale dichiarazione, redatta secondo lo schema di cui all’Allegato 3 bis, deve essere rinnovata
all’inizio di ogni anno scolastico.

5.3 Ruolo della Scuola/Enti formativi


5.3.1 Il dirigente scolastico o il direttore dell’Agenzia Formativa:
- è il garante dell’attuazione del piano dell’offerta formativa, compresi tutti gli interventi relativi
all’inclusione scolastica;
- assicura ed è responsabile delle misure necessarie per la prevenzione in materia di tutela
della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sia in riferimento al personale scolastico/forma-
tivo sia in riferimento agli alunni che frequentano la scuola;
- favorisce e cura il rapporto con i genitori e lo svolgimento della procedura come descritta
all’art.8 del presente Protocollo.

5.3.2 Il personale scolastico e formativo, docente o amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA),


partecipa al processo di inclusione degli alunni in relazione al proprio ruolo e garantisce la
vigilanza sul loro benessere e sulla loro sicurezza.

5.4 Azioni spettanti alla Scuola/Agenzie formative


Azioni spettanti al Dirigente Scolastico/Direttore dell’Agenzia formativa.
Al dirigente scolastico/direttore dell’agenzia formativa spetta il compito di:
a) autorizzare l’accesso alla scuola nell’orario previsto per l’intervento al genitore o ai sogget-
ti che agiscono su delega formale dei genitori stessi;
b) mettere a disposizione i locali scolastici per l’effettuazione delle attività d’informazione/
formazione/addestramento e collaborare per l’organizzazione delle stesse;
c) identificare un locale per l’effettuazione dell’intervento, valutando anche eventuali esigenze
di riservatezza;
d) destinare un locale e/o appositi spazi idonei per la conservazione dei farmaci, delle attrez-
zature necessari per l’intervento e della documentazione contenente dati sensibili dell’a-
lunno, nel rispetto della normativa vigente (D.Lgs 196/2003);
e) fornire l’eventuale attrezzatura (armadietto, frigorifero..) per la conservazione dei farmaci,
o, in mancanza, chiederla all’ente locale di riferimento;
f) organizzare nella scuola/agenzia formativa frequentata dall’alunno l’informazione generale
sulla patologia e sulla gestione dell’emergenza;
g) attivarsi presso l’assicurazione scolastica o dell’agenzia formativa affinché sia prevista la
copertura dei rischi infortunio e responsabilità civile derivanti dall’effettuazione degli inter-
venti, compresa l’eventuale somministrazione di farmaci, a favore dell’istituzione scolasti-
ca/formativa e a favore del personale scolastico/formativo o dei soggetti autorizzati dalla
scuola/agenzia formativa all’accesso per l’effettuazione degli interventi stessi;
h) in occasione dei trasferimenti dell’alunno in altre scuole/agenzie formative, su accordo
con i genitori, trasmettere tutta la documentazione attinente all’intervento in atto;
i) comunicare all’A.S.L./Distretto le necessità relative ad alunni che necessitano di interventi
di cui al presente protocollo.

5.4.2 Azioni spettanti al Personale scolastico, Docenti e A.T.A.


5.4.2.1 Al personale scolastico/formativo resosi disponibile per l’effettuazione dell’interven-
to, individuato dal dirigente scolastico/direttore dell’agenzia formativa, spetta il compito di:
a) partecipare alle attività d’informazione/formazione/aggiornamento;
b) provvedere all’effettuazione dell’intervento, secondo le modalità previste nelle indicazioni
mediche di cui all’Allegato 3-3 bis presentato dai genitori dell’alunno;
c) segnalare al dirigente scolastico/direttore dell’agenzia formativa eventuali problematiche
connesse all’attuazione degli interventi di cui al presente Protocollo.

5.4.2.2 Il personale scolastico/formativo non disponibile all’effettuazione dell’intervento spe-


cifico è comunque tenuto, in relazione al proprio ruolo nell’inserimento scolastico dell’alunno
(docente di classe, di plesso, di laboratorio, ecc.) o nella gestione delle emergenze (addetto
primo soccorso) ad acquisire le informazioni utili a garantire la necessaria vigilanza sul be-
nessere dell’alunno.

5.5 Ruolo del Servizio Sanitario Regionale


5.5.1 Come previsto dal P.S.S.R. 2012-2015, All. A, punto 3.3.2, il Distretto sanitario pro-
muove e sviluppa la collaborazione con la popolazione per la rappresentazione delle ne-
cessità assistenziali, la pianificazione e valutazione dell’offerta di servizi territoriali sanitari
e socio-sanitari. Inoltre “valorizza le risorse territoriali della comunità locale, promuovendo
e garantendo alla popolazione risposte sanitarie coordinate ed integrate con caratteri di
continuità ed appropriatezza rispetto ai bisogni rilevati ed ai corrispondenti percorsi clini-
co-assistenziali”.

5.5.2 Per le finalità di cui al presente Protocollo, il direttore del distretto:


- garantisce, attraverso l’attivazione dei servizi territoriali competenti (Pediatria di Comunità,
Cure Domiciliari, servizi NPI, ecc.) e attraverso il coinvolgimento dei relativi medici e pediatri
di famiglia (MMG/PDLS), la presa in carico del minore, anche attraverso interventi di rete
con altri soggetti e/o istituzioni del sistema sanitario e socio-assistenziale esistente sul
territorio;
- collabora con le scuole che insistono sul territorio di competenza e con altre direzioni di
distretto, qualora l’alunno sia residente in territorio diverso, per competenza sanitaria, da
quello della scuola frequentata;
- garantisce, attraverso i servizi territoriali/ospedalieri competenti a livello aziendale o nell’am-
bito territoriale interaziendale, i percorsi di informazione preliminare, nonché di formazione/
addestramento sul singolo caso indirizzati al personale scolastico/formativo, come de-
scritti all’art. 7.
5.5.3 Il personale medico, dipendente e/o convenzionato con il S.S.R., garantisce le fun-
zioni relative alla certificazione della diagnosi e della terapia prescritta all’alunno, in relazio-
ne all’attuazione del presente protocollo. Con specifico riferimento alla patologia diabetica,
qualora si renda necessario effettuare variazioni estemporanee della terapia come descritta
nell’Allegato 3 o 3 bis, fornisce la dichiarazione, come prevista al punto 5.2.2.h) del presente
Protocollo.

5.6 Azioni spettanti al S.S.R.


Al direttore del distretto dell’A.S.L. di riferimento territoriale dell’istituto scolastico/agenzia
formativa spettano, anche mediante l’attivazione delle strutture/servizi aziendali competenti
riguardo alle singole aree prestazionali, le seguenti azioni:
a) attivare il raccordo:
- con altre direzioni di distretto, qualora l’alunno sia residente in territorio diverso, per com-
petenza sanitaria, da quello in cui ha sede la scuola/agenzia formativa;
- con i servizi specialistici aziendali e con altri eventuali professionisti sanitari coinvolti, non-
ché con il centro specialistico di riferimento sia per le fasi di formazione/addestramento
del personale scolastico/formativo, sia per la gestione routinaria del minore durante l’ora-
rio scolastico (es.: piani terapeutici, impostazioni dietetiche, prescrizioni farmaci, ecc.);
b) garantire il raccordo con l’istituzione scolastica/agenzia formativa e con la famiglia per la
rilevazione precoce di eventuali criticità, l’applicazione di adeguati correttivi e l’attivazione
delle relative procedure;
c) valutare gli ambienti destinati all’intervento e l’eventuale attrezzatura necessaria (es. frigo-
rifero per la conservazione di farmaci, ecc.);
d) inviare eventuale segnalazione del caso ai servizi socio-sssistenziali di competenza e co-
operare per gestione integrata degli interventi;
e) inviare segnalazione, laddove la complessità del caso lo richieda, all’Unità di Valutazione
Multidimensionale Minori, per la costruzione di un percorso assistenziale integrato;
f) inviare segnalazione preventiva del caso al 118 e al presidio ospedaliero di zona per la
gestione di eventuali successive situazione di emergenza;
g) effettuare monitoraggio del caso, sulla base delle informazioni/segnalazioni ricevute dall’i-
stituzione scolastica, anche attraverso momenti di confronto diretto tra la famiglia e le
diverse figure professionali coinvolte.

ART.6 INTERVENTI EFFETTUATI DIRETTAMENTE DAGLI ALUNNI


6.1 Qualora l’alunno minorenne abbia raggiunto l’autonomia nella gestione del proprio biso-
gno speciale di salute, i genitori ne trasmettono apposita dichiarazione al dirigente scolasti-
co/direttore dell’agenzia formativa.
Il momento della raggiunta completa autonomia del minore nell’autosomministrazione del
farmaco e/o nell’esecuzione dell’intervento specifico deriverà dalla valutazione congiunta
della famiglia, del medico curante e/o specialista e/o centro specialistico.
6.2 Nella richiesta di cui all’Allegato 1 dovrà anche essere evidenziata l’eventuale necessità
di affiancamento al minore da parte del personale scolastico e in quali termini: se l’affian-
camento va oltre la semplice vigilanza si applicano le specifiche di cui agli art. 3, 4,5 e la
procedura di cui all’art. 8. (2)

6.3 Lo studente maggiorenne comunica al dirigente scolastico/direttore dell’agenzia for-


mativa l’auto-effettuazione dell’intervento, qualora lo ritenga opportuno e qualora ritenga
necessario che la scuola/agenzia formativa sia a conoscenza del problema di salute per la
gestione di eventuali situazioni di emergenza.

ART. 7 INFORMAZIONE, FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO


7.1 L’informazione, la formazione e l’addestramento sono rivolti al personale delle istituzioni
scolastiche e delle agenzie formative.

7.2. Si definiscono:
a) informazione generale: le iniziative promosse dai vari soggetti istituzionali e rivolte alle
scuole/agenzie formative a prescindere dalla presenza o meno di casi, finalizzate a favo-
rire la conoscenza delle più frequenti patologie riscontrabili in ambito scolastico/formativo
e a promuovere la cultura dell’accoglienza;
b) informazione preliminare: le iniziative realizzate dal direttore di distretto ai sensi dell’art.

5.5.2 rivolte al personale scolastico/agenzie formative, a fronte della domanda d’intervento


in ambito scolastico/formativo presentata dai genitori ai sensi dell’art. 8.1. Tali iniziative, fi-
nalizzate a promuovere, oltre la cultura dell’accoglienza, una maggiore disponibilità da parte
del personale scolastico/formativo, sono attuate prima di individuare l’ eventuale adesione
del personale che potrebbe effettuare l’intervento specifico.
L’informazione preliminare è rivolta al personale docente/ATA della scuola/classe/agenzia
formativa ove è inserito l’alunno.
Consiste in un inquadramento generale della patologia dell’alunno rivolto a tutto il personale
della scuola/agenzia formativa, con particolare attenzione alle conoscenze utili a garantire la
sicurezza dell’alunno stesso in relazione ai suoi bisogni speciali di salute. In questa fase verrà
anche illustrata la tipologia dell’intervento specifico necessario per quel minore;
c) formazione/addestramento per la gestione del singolo caso: le iniziative specifiche, in
affiancamento ai genitori, rivolte al personale individuato ai sensi dell’art. 4, realizzate dal
direttore di distretto su richiesta del dirigente scolastico/direttore dell’agenzia formativa.

ART. 8 PROCEDURA
8.1 I genitori o i tutori di alunni affetti da patologie croniche o assimilabili, qualora non siano
in grado di provvedere direttamente o attraverso propri delegati, presentano la richiesta al
dirigente scolastico/direttore dell’agenzia formativa (Allegato 1 e 1 bis), accompagnata da
dichiarazione medica (medico del SSR) attestante la patologia del figlio/a o del tutelato/a e
la terapia farmacologia e/o l’intervento specifico da eseguirsi durante l’orario scolastico/for-
mativo. Tale richiesta dovrà essere conforme all’Allegato 3 ed integrata, qualora necessario,
con la dichiarazione medica di cui all’art.5.2.2 h, ovvero Allegato 3 bis.
8.2 Il dirigente scolastico/direttore dell’agenzia formativa verifica la disponibilità del personale
(preferenzialmente quello addetto al primo soccorso) a praticare, previa opportuna formazio-
ne/addestramento, la somministrazione di farmaci preventivamente consegnati dai genitori e
custoditi a scuola e/o l’intervento specifico richiesto dalla famiglia sul singolo caso. In questa
fase il dirigente scolastico/direttore dell’agenzia formativa valuta l’opportunità di richiedere
l’informazione preliminare di cui all’art. 7 per il personale docente/ATA della scuola/classe
ove è inserito l’alunno. In caso di disponibilità del personale si passa al punto 8.4.

8.3 In caso di non disponibilità si procede all’applicazione dell’art. 4 delle Raccomandazioni


MIUR/Ministero Salute 25/11/2005 (3). In difetto delle condizioni di cui all’art. 4 citato, il
dirigente scolastico/direttore dell’agenzia formativa è tenuto a darne comunicazione for-
male e motivata ai genitori o agli esercitanti la potestà genitoriale ed al distretto sanitario
dell’A.S.L. territorialmente competente per la presa in carico socio-sanitaria e la tutela della
salute del minore, che viene realizzata con modalità concordate con famiglia e scuola.

8.4 In presenza di disponibilità, questa va dichiarata in forma scritta al dirigente scolastico/


direttore dell’agenzia formativa dal personale stesso e portata alla conoscenza dei genitori.

8.5 I genitori inviano al dirigente scolastico/direttore dell’agenzia formativa una seconda ri-
chiesta redatta con i contenuti dell’Allegato 2, nella quale delegano il personale scolastico
individuato e resosi disponibile.

8.6 Il dirigente scolastico/direttore dell’agenzia formativa invia tutta la documentazione al


direttore del distretto dell’ASL di riferimento territoriale, includendo le seguenti indicazioni:
- l’individuazione di un locale per l’effettuazione dell’intervento, tenendo anche conto delle
eventuali esigenze di riservatezza;
- la destinazione di un locale e/o di appositi spazi idonei per la conservazione dei farmaci,
delle attrezzature necessari per l’intervento e della documentazione contenente dati sensi-
bili dell’alunno, nel rispetto della normativa vigente;
- la fornitura dell’attrezzatura necessaria (armadietto, frigorifero, ecc.) per la conservazione
dei farmaci e richiedendo l’informazione/formazione/addestramento del personale scola-
stico/formativo (Allegato 4).

8.7 Il direttore del distretto sanitario, avvalendosi del personale e delle strutture aziendali
competenti in materia, prende accordi col dirigente scolastico/direttore dell’agenzia formati-
va per la realizzazione della formazione in situazione.

8.8 Una volta espletata, in tutti i suoi passaggi, la formazione in situazione (Allegato 5), il
dirigente scolastico/direttore dell’agenzia formativa invia al direttore di distretto la scheda di
avvenuta formazione con la richiesta di poter attivare la somministrazione del farmaco e/o
l’intervento specifico richiesto. (Allegato 6)
8.9 Il direttore di distretto autorizza l’attivazione della procedura volta alla somministrazione
del farmaco e/o all’esecuzione dell’intervento specifico, come indicati nell’Allegato 3 o 3 bis
(Allegato 7).

ART. 9 GESTIONE DELL’EMERGENZA


Nelle situazioni di emergenza la scuola applica l’intervento secondo le indicazioni di cui all’Al-
legato 3/3 bis e contestualmente:
- ricorre al Servizio Emergenza (118);
- informa i genitori.

Art. 10 INTEGRAZIONE TRA DIRITTO ALLA SALUTE E DIRITTO ALLA RISERVATEZZA


10.1 Nell’applicazione del presente Protocollo, il trattamento dei dati personali e sensibili
e tutte la azioni connesse all’effettuazione dell’intervento vanno eseguiti nel rispetto della
D.Lgs. 196/2003 e s.m.i.

10.2 La scuola/agenzia formativa può concordare con la famiglia dell’alunno, a scopo di


accoglienza e per favorirne l’inserimento, attività di coinvolgimento e sensibilizzazione da
parte dei compagni di classe dell’alunno stesso. La condivisione della famiglia al progetto
educativo va formalizzata.

Note
Nota 1
Il genitore/i, adeguatamente formato/addestrato presso il centro specialistico che ha in cari-
co il figlio, è idoneo a dare indicazioni all’insegnante, sotto la propria responsabilità, riguardo
alle variazioni estemporanee da applicare alla terapia ordinaria.
Per quanto attiene alla patologia diabetica, il genitore/i è in grado di dare tali indicazioni all’in-
segnante in quanto è addestrato a gestire e a variare la terapia in base all’andamento della
giornata, tutti i giorni e più volte al giorno.
Tale idoneità viene specificamente dichiarata dal centro specialistico presso cui il genitore
è stato addestrato/formato nell’ambito degli interventi di educazione terapeutica apposita-
mente previsti nell’ambito del P.D.T.A Diabete.
Tale dichiarazione viene trasmessa alla scuola, unitamente alla documentazione di cui all’art.
8.1, per l’esecuzione delle variazioni alla terapia che si rendono necessarie a fronte di deter-
minate situazioni, come richiesto dal/i genitore/i, che ne assume/ono la piena responsabilità.

Nota 2
Per vigilanza s’intende la sorveglianza generica sull’avvenuto intervento da parte dell’alunno,
mentre nell’affiancamento è previsto anche il controllo delle modalità della sua esecuzione.

Nota 3
Nota prot. n. 2312/Dip/Segr del 25.11.2005. Atto di Raccomandazioni del M.I.U.R. d’intesa
con il Ministero della Salute avente ad oggetto “Somministrazione farmaci in orario scolasti-
co”. “ Art.4 – Modalità di intervento
La somministrazione di farmaci in orario scolastico deve essere formalmente richiesta dai
genitori degli alunni o dagli esercitanti la potestà genitoriale, a fronte della presentazione
di una certificazione medica attestante lo stato di malattia dell’alunno con la prescrizione
specifica dei farmaci da assumere (conservazione, modalità e tempi di somministrazione,
posologia).
I dirigenti scolastici, a seguito della richiesta scritta di somministrazione di farmaci:
-effettuano una verifica delle strutture scolastiche, mediante l’individuazione del luogo fisico
idoneo per la conservazione e la somministrazione dei farmaci;
-concedono, ove richiesta,l’autorizzazione all’accesso ai locali scolastici durante l’orario
scolastico ai genitori degli alunni, o a loro delegati, per la somministrazione dei farmaci;
-verificano la disponibilità degli operatori scolastici in servizio a garantire la continuità della
somministrazione dei farmaci, ove non già autorizzata ai genitori, esercitanti la potestà
genitoriale o loro delegati. Gli operatori scolastici possono essere individuati tra il personale
docente ed ATA che abbia seguito i corsi di pronto soccorso ai sensi del Decreto legislativo
n. 626/94. Potranno, altresì, essere promossi, nell’ambito della programmazione delle atti-
vità di formazione degli Uffici Scolastici regionali, specifici moduli formativi per il personale
docente ed ATA, anche in collaborazione con le AUSL e gli Assessorati per la Salute e per
i Servizi Sociali e le Associazioni.
Qualora nell’edificio scolastico non siano presenti locali idonei, non vi sia alcuna disponibilità
alla somministrazione da parte del personale o non vi siano i requisiti professionali necessari
a garantire l’assistenza sanitaria, i dirigenti scolastici possono procedere, nell’ambito delle
prerogative scaturenti dalla normativa vigente in tema di autonomia scolastica, all’individua-
zione di altri soggetti istituzionali del territorio con i quali stipulare accordi e convenzioni.
Nel caso in cui non sia attuabile tale soluzione, i dirigenti scolastici possono provvedere
all’attivazione di collaborazioni, formalizzate in apposite convenzioni, con i competenti As-
sessorati per la Salute e per i Servizi sociali, al fine di prevedere interventi coordinati, anche
attraverso il ricorso ad Enti ed Associazioni di volontariato (es.: Croce Rossa Italiana, Unità
Mobili di Strada).
In difetto delle condizioni sopradescritte, il dirigente scolastico è tenuto a darne comunica-
zione formale e motivata ai genitori o agli esercitanti la potestà genitoriale e al Sindaco del
Comune di residenza dell’alunno per cui è stata avanzata la relativa richiesta”
FAC-SIMILE

Allegato 1
RICHIESTA AL DIRIGENTE SCOLASTICO

AI Dirigente Scolastico

Il /i sottoscritto/i
..........................................................................…………………………………………………..
genitore/i affidatario/i- tutore/i ……………………………………………………………………..
dell'alunno/a
........................................................................…………………………………………………....
frequentante la classe.......................................…………………………………………………..

della scuola........................................................………………………………………………….
...........................................................................………………………………………………….
nell'anno scolastico.............................................

Telefono fisso......................................................

Telefono cellulare................................................
.............................................................................

vista la specifica patologia dell'alunno: ........................................................................................................


......................................................................................................................................................................

Richiede/ono

La somministrazione di farmaci in orario scolastico

L’intervento specifico...........................................................................................................................
...............................................................................................................................................................
L’affiancamento e/o la vigilanza nell’autosomministrazione e/o nell’intervento specifico

Barrare la/e voce/i che interessa/no

Allega:
•certificazione medica attestante la terapia farmacologia in atto e/o l’intervento specifico necessario

Data FIRMA del/i genitore/i/tutore


FAC-SIMILE

Allegato 1 bis
RICHIESTA AL DIRETTORE DELL’AGENZIA FORMATIVA

AI Direttore
dell’Agenzia formativa

Il /i sottoscritto/i
...........................................................................……………………………………………………
...........................................................................…………………………………………………..
genitore/i affidatario/i- tutore/i
dell'alunno/a
..........................................................................…………………………………………………...
frequentante il corso.........................................…………………………………………………….

dell’Agenzia formativa.......................................……………………………………………………..
...........................................................................………………………………………………………
nell'anno formativo............................................………………………………………………………

Telefono fisso......................................................

Telefono cellulare................................................
.............................................................................

vista la specifica patologia dell'alunno: ........................................................................................................


......................................................................................................................................................................

Richiede/ono

La somministrazione di farmaci in orario formativo

L’intervento specifico:............................................................................................................................
...............................................................................................................................................................
L’affiancamento e/o la vigilanza nell’autosomministrazione e/o nell’intervento specifico

Barrare la voce che interessa

Allega:
•certificazione medica attestante la terapia farmacologia in atto e/o l’intervento specifico necessario

Data FIRMA del/i genitore/i/tutore


FAC-SIMILE

Allegato 2 RICHIESTA/DELEGA

Al Dirigente Scolastico /Direttore Agenzia Formativa)Prof...................................................................

Direzione Didattica /Istituto/Agenzia....................................................................................................

I sottoscritti (padre)................................................ e (madre)...........................................................


in qualità di Genitori/Tutori del minore.................................................................................................
iscritto per l’anno scolastico...........................presso la scuola/l’istituto/agenzia..................................
.............................................................................................................................................................
classe/sezione................................................................

chiedono a codesta Direzione:


- di autorizzare il seguente personale scolastico:
cognome e nome qualifica
1) …………………………………. …………………………………….
2) …………………………………. …………………………………….
3) …………………………………. …………………………………….
4) …………………………………. …………………………………….

a seguire il percorso di informazione/formazione/addestramento per l’esecuzione


dell’intervento relativo ai bisogni speciali di salute dell’alunno in orario scolastico, così come da
prescrizione medica in allegato;

- di attivare, al termine del percorso di informazione/formazione/addestramento, le procedure


necessarie a garantire, in orario scolastico, l’esecuzione dell’intervento relativo ai bisogni
speciali di salute dell’alunno, così come da certificazione medica in allegato.

I sottoscritti con la presente, delegano formalmente il personale scolastico o dell’agenzia


formativa in elenco all’esecuzione dell’intervento relativo ai bisogni speciali di salute dell’alunno
in orario scolastico, al termine del suddetto percorso di
informazione/formazione/addestramento.
Acconsentono al trattamento dei dati personali e sensibili ai sensi del D.lgs 196/03 (i dati
sensibili sono i dati idonei a rivelare lo stato di salute delle persone)

SI’ NO

In fede (firma padre).......................................... (firma madre)..............................................

(in caso di genitore/tutore assente o impossibilitato a firmare)


Il sottoscritto..............................................genitore dell’alunno......................................................
dichiara sotto la propria responsabilità che tale richiesta viene inoltrata anche a nome e per
conto del genitore/tutore assente...................................................................................................
Firma...........................................................................................

Luogo............................................ data..........................................

Numeri di telefono utili:


- Genitore (padre)............................................................
- Genitore (madre)...........................................................
- Altri numeri utili.............................................................
FAC-SIMILE

Allegato 3

INDICAZIONI
PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI E/O PER L’ESECUZIONE DI INTERVENTI SPECIFICI
IN ORARIO SCOLASTICO/FORMATIVO

Il minore

Cognome……………………………………….

Nome ............................................................

Nato il........................... a...............................

Residente a ...................................................

In via............................................................……………………………………………………………………….
affetto dalla seguente patologia:………………………………………………………………………...................

presenta la necessità di somministrare in ambito ed orario scolastico/formativo la seguente terapia


farmacologica:

Nome del farmaco da somministrare quotidianamente:


................................................................................................................................................................ ........

Modalità di somministrazione ................................................................................................................ ........

Orario di somministrazione/dose ............................................................................................................ ........

Modalità di conservazione del/i farmaco/i:.....................................................................................................

e/o

Nome del farmaco da somministrare nel caso si verifichi il seguente evento in urgenza/emergenza:
……………………………………………………………………………………………………………....................

Modalità di somministrazione ................................................................................................................ .......

Dose:....................................................................................................................................................... .......

Modalità di conservazione del/i farmaco/i:.....................................................................................................


FAC-SIMILE

e/o

presenta la necessità che venga eseguito il seguente intervento specifico:

……………………………………………………………………………………………………………………….

Modalità di esecuzione: ......................................................................................................................... ...

Orario di esecuzione dell’intervento/i...................................................................................................... ...............

Eventuali note:
…………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………..................................................
……………………………………………………………………………………………………………………...................

Luogo e data

Timbro e firma del medico (1)

(1) Il medico del SSR che ha formulato il piano terapeutico e/o che ha prescritto la somministrazione del farmaco o l’intervento
specifico
ALLEGATO 3 bis FAC-SIMILE

INDICAZIONI PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI e/o PER L’ESECUZIONE DI


INTERVENTI SPECIFICI NEL DIABETE TIPO 1 IN ORARIO SCOLASTICO/FORMATIVO

Il minore

Cognome.............................…………………………… Nome ………………………………………………


nato/a il ................... A ....................... Residente a ……………………………………..................................

In Via ….…………………………………………….........................................…………………………...........

Affetto/a da diabete mellito di tipo 1

È attualmente in terapia insulinica intensiva con:

multiple iniezioni giornaliere (penne) infusione continua (microinfusore)


Presenta la necessità di somministrare in ambito ed orario scolastico/formativo la seguente terapia
insulinica:

Nome dell’insulina:
…………………………………………………………………………………………………………….
Orario, modalità e schema di somministrazione:
………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………
...........................................................................................................……………………………………………….
...........................................................................................................……………………………………………….
Modalità di conservazione del farmaco: l’insulina in uso può essere conservata a temperatura ambiente.
L’insulina di scorta va conservata fra 4 e 8 gradi.

Il paziente è portatore di monitoraggio continuo della glicemia sì no

In caso di ipoglicemia grave con perdita di coscienza somministrare:

- glucagone (nome farmaco=..............) Sottocute e/o intramuscolo alla dose: 1 fiala= 1 mg se il peso è • 30
Kg, ½ fiala se minore

Modalità di conservazione del farmaco: a temperatura refrigerata (4-8 gradi). Se conservato a temperatura
ambiente è stabile per 18 mesi.

I genitori del paziente sono stati correttamente istruiti su tutta la gestione terapeutica del diabete e
sono non sono ancora idonei a dare indicazioni sulle variazioni della terapia.
Eventuali note:
………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………........................................
……………………………………………………………………………………………………………………..............
...……………………………………………………………………………………………………………………………

Luogo e data

Timbro e firma del medico (1)

(1) Il medico del SSR che ha formulato il piano terapeutico e/o che ha prescritto la somministrazione del farmaco o l’intervento
specifico
FAC-SIMILE

Allegato 4

RICHIESTA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO/DIRETTORE DELL’AGENZIA FORMATIVA

ALL’A.S.L…………………
Al Direttore del Distretto…………………..

Il Dirigente Scolastico/Direttore dell’Agenzia Formativa indirizza all’attenzione dell’ASL una


richiesta di Informazione/Formazione/Addestramento per il personale scolastico/formativo.
Tale richiesta dovrà contenere allegati i seguenti documenti o copia degli stessi:

Informazioni patologia (specificare)


Formazione*
Addestramento*
richiesta/delega dei genitori (Allegato 2)
documentazione medica riguardante l’alunno (Allegato 3 e/o 3 bis)
disponibilità alla somministrazione dei farmaci ed alla formazione da parte del personale
scolastico/formativo
dichiarazione sull’individuazione del locale per la conservazione dei farmaci e dei materiali
occorrenti, e la non accessibilità da parte degli altri alunni

*Allegati obbligatori sul/i caso/i specifico/i

.
FAC-SIMILE

Allegato 5

SCHEDA FORMAZIONE IN SITUAZIONE

Nome e Cognome dell’alunno………………………………………………………………………….....


Frequentante la classe………..........scuola/agenzia formativa…………………………………………

Nome e Cognome dell’operatore scolastico/formativo profilo professionale


……………………………………………................. …………………………………………
……………………………………………................. …………………………………………
…………………………………………..................… ……………………………………….…

TIPOLOGIA E TECNICA DELL’INTERVENTO (in relazione al fatto che si tratti di farmaco


indispensabile o salvavita)

…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………….................................................................

1. SPIEGAZIONE E DIMOSTRAZIONE DELL’OPERATORE SANITARIO

…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………...................................................................................
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………….................................................................
Data...................................

Firma Operatorio Sanitario Firma OperatoreScolastico/formativo


.............................................. ......................................................
FAC-SIMILE

2. ESECUZIONE TECNICA DELL’OPERATORE SCOLASTICO/FORMATIVO IN


AFFIANCAMENTO ALL’OPERATORE SANITARIO

…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………......................................................................................................…

Data.................................

Firma Operatore Sanitario Firma Operatore Scolastico/formativo


.............................................. ...........................................................

3. ESECUZIONE TECNICA DELL’OPERATORE SCOLASTICO/FORMATIVO IN


SUPERVISIONE DA PARTE DELL’OPERATORE SANITARIO

…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………….………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
………………………….......................................................................................................................

Data.................................

Firma Operatore Sanitario Firma Operatore Scolastico/formativo


............................................... ...........................................................
FAC-SIMILE

4. CHIUSURA PERCORSO

Si dichiara concluso il percorso di informazione/formazione/addestramento e si riconosce il


raggiungimento della piena autonomia dell’operatore scolastico/formativo.

data……………………………….……… Firma Operatore Sanitario


...............................................

Al termine del percorso di informazione/formazione/addestramento, mi dichiaro disponibile ed in


grado di compiere autonomamente l’esecuzione tecnica dell’intervento

data………………………………………… Firma Operatore Scolastico/formativo


..............................................................

5. DELEGA DEI GENITORI

I sottoscritti con la presente, delegano formalmente il personale scolastico/formativo di cui sopra


all’esecuzione dell’intervento relativo ai bisogni speciali di salute dell’alunno in orario
scolastico/formativo, al termine del percorso di informazione/formazione e addestramento.

firma (padre)……………………………... firma (madre)…………………................

VISTO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO/DIRETTORE DELL’AGENZIA FORMATIVA

………………………………………………..
FAC-SIMILE

Allegato 6

2° RICHIESTA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO/DIRETTORE DEL L’AGENZIA FORMATIVA


ALL’ASL

All’ASL........................
Al Direttore del Distretto……….......................

La richiesta di autorizzazione alla procedura indirizzata all’ASL dovrà contenere in allegato la


scheda di Formazione in Situazione o copia della stessa (Allegato 5).

Firma
........................................................
Allegato 7

A.S.L. ……….
Distretto…………….

Al Dirigente Scolastico/Direttore Agenzia Formativa

Oggetto: ATTIVAZIONE DELLA PROCEDURA

In riferimento alla vostra comunicazione del…………………………… recante in oggetto richiesta


formazione/informazione/addestramento ed a quella del…………………………….con
oggetto:Richiesta Attivazione della procedura per la somministrazione di farmaci
all’alunno/a…………….......................da parte di personale scolastico/formativo, dopo aver
visionato i documenti in esse allegati:
-Richiesta della Direzione Scolastica/Agenzia formativa
-Prescrizione medica
-Richiesta-Delega dei genitori
-Scheda di Formazione in Situazione
Si rilascia l’autorizzazione alla scuola/agenzia formativa per la somministrazione dei farmaci e/o
per l’esecuzione dell’intervento specifico, concernenti i bisogni sanitari specifici
dell’alunno/a……………........……...….secondo le indicazioni mediche di cui all’Allegato 3 e/o 3 bis.

Luogo e Data Firma


.................................... Direttore del Distretto
.........................................
1

Safe at
School Progetto per garantire
al bambino con diabete
un percorso nella scuola
in sicurezza

Lettera ad insegnanti ed educatori nella scuola


per vivere serenamente il diabete nella scuola

Questo testo è stato modificato dalla “Lettera agli insegnanti” di


Leonardo Pinelli, (Servizio di Diabetologia Pediatrica di Verona), da
Francesco Cadario (Ambulatorio Diabetologia Pediatrica, Clinica
Pediatrica di Novara), Lorenzo Brusa (Promozione ed Educazione
della Salute della ASL di Novara), e Antonietta Di Martino (Dirigente
Scolastico di Rivoli), con il contributo della Provincia di Novara e del
Provveditore della Pubblica istruzione della Provincia di Novara

Safe at l
Schoo
2

Introduzione: cosa è il diabete del bambino

È una malattia cronica, attualmente destinata a persistere per tutta la vita, e per tale motivo da controllare
attentamente, per evitarne le complicanze. La carenza di secrezione di insulina dal pancreas determi-
na il diabete, e la terapia sostitutiva è il cardine della cura; ciò comporta somministrazione di insulina
sottocute; da essa dipende la possibilità stessa di sopravvivenza, la qualità di vita, nonché l’assenza di
complicanze immediate ed a lungo termine; per questo il diabete è detto insulino-dipendente, o diabete
di tipo 1. Esiste anche un diabete tipo 2, non insulino-dipendente, che si cura perlopiù con farmaci orali.
Il tipo 2 è il più frequente nell’adulto, ma qualche caso si registra anche in adolescenti, in concomitanza
ad obesità o soprappeso.

Epidemiologia

Il diabete tipo 1 presenta in Italia un’incidenza di 12,2 esordi all’anno, per 100.000 bambini di età 0-14
anni, con valori leggermente maggiori nel maschio (13,1), rispetto alle femmine (11,3). È in costante au-
mento (3,3% all’anno), più frequente è da 5 a 10 anni, ma colpisce sempre più bambini in tenera età, per
cui è presente già nelle scuole materne, oltre che in ogni successivo ambito scolastico.

Quadro clinico

I sintomi caratteristici del diabete sono tre:


•• Aumento delle minzioni, abbondanti e con urine poco concentrate, anche di notte
•• Aumento della sete, con conseguente assunzione di acqua, anche di notte
•• Dimagrimento, spesso in contrasto con una fame aumentata
spesso è presente astenia, stanchezza, peggioramento del rendimento scolastico, e poiché il bambino passa in
classe molte ore della giornata, talora sono proprio gli insegnanti ad allarmare la famiglia. Altre volte
all’esordio compare vomito e dolore addominale, ed è allora frequente il ritrovare i chetoni nelle urine. Il ri-
scontro contemporaneo di chetoni e glucosio nelle urine permette di distinguere agevolmente un esordio
di diabete rispetto al “banale acetone” comune nei bambini, soprattutto in concomitanza a malattie feb-
brili od inappetenza; la diagnosi di diabete trova facile conferma in una glicemia elevata.
È importante che il bambino arrivi alla cura nel periodo più breve possibile, perché la persistenza della
carenza insulinica comporta sintomi sempre più severi come difficoltà respiratoria, disidratazione e turbe
della coscienza. Inoltre un pronto ristabilimento del difetto di insulina migliora la prognosi a lungo ter-
mine della malattia.

La terapia

La cura del diabete si basa su 4 basi essenziali: la terapia insulinica, l’alimentazione, l’attività fisica e
l’educazione del paziente all’autocontrollo, che fino al raggiungimento dell’età di 8-10 anni, coinvolgerà
prevalentemente la famiglia. Questi sono quindi i cardini dall’assistenza al bambino con diabete:
•• Somministrazione d’insulina
•• Corretta alimentazione
•• Favorire il movimento
•• Controllo della glicemia
Si consideri inoltre l’importante implicazione psicologica dei ragazzi con diabete e delle rispettive fami-
glie. Peraltro il ragazzo con diabete non presenta difetti né limitazioni rispetto ai coetanei, per cui, la tera-
pia si prefigge di restituire quella normalità che è la premessa per l’armonica crescita di ogni individuo.

SAFE AT SCHOOL
3

•• La terapia insulinica
L’insulina è un ormone che per essere efficace deve essere iniettato sottocute, con 3- 4 iniezioni al giorno,
prima di colazione, pranzo e cena, ed alla sera all’ora di andare a letto; oppure attraverso una pompa con
infusione continua di insulina, a ritmo “basale” e con “boli” ai pasti.
La corretta terapia viene verificata in base alla glicemia (mediamente 4 volte al giorno) e con esami delle
urine; i dati vengono riportati quotidianamente su un diario. Il rilievo della glicemia prima di pranzo
permette di informare il ragazzo od i genitori, o chi assiste il bambino, di quanto modificare il “solito”
dosaggio, richiesto per il pasto, per riportare la glicemia nella norma.
Pertanto, abitualmente le unità di insulina variano di giorno in giorno secondo il valore della glicemia.

•• L’alimentazione
L’alimentazione consigliata al bambino con diabete è uguale a quella di qualsiasi bambino che mangi
correttamente. È essenziale l’assunzione regolare dei pasti, in relazione alle iniezioni di insulina.
Si consiglia di solito un piccolo spuntino a metà mattina e una merenda, oltre ai tre pasti principali. L’ali-
mentazione deve essere equilibrata, privilegiando alimenti come cereali, legumi, verdura, frutta, latte e
limitando carni, derivati del latte, ed i grassi soprattutto di origine animale.

•• L’attività fisica
L’attività fisica migliora l’efficacia insulinica e favorisce il controllo del peso. Inoltre è il parametro di
confronto fra i ragazzi, oltre che motivo di integrazione fra coetanei, per cui è parte importante della cura
del diabete.

•• L’educazione terapeutica
L’istruzione alla cura coinvolge il bambino, la famiglia o chi lo assiste e diviene autocontrollo con la pro-
gressiva acquisizione della gestione del diabete. Il giovane diabetico impara così a rendersi indipenden-
te nella propria malattia dall’età di 8-10 anni gradualmente, spesso motivato perché vuole partecipare
alle gite scolastiche o altre attività di gruppo.
La famiglia ed il ragazzo devono condividere i principi della cura e gli obiettivi, conoscere le regole
della somministrazione di insulina e dell’alimentazione e tutti gli aspetti della malattia, per poter af-
frontare serenamente eventi come malattia, febbre, inappetenza, traumi, infezioni, ciclo mestruale e stress
scolastico.
L’opera di educazione è essenziale per la buona riuscita della terapia.

Obiettivi terapeutici

La terapia si pone l’obiettivo di garantire ai ragazzi diabetici , durata e qualità di vita pari alla popolazio-
ne generale: ottenere cioè un buon inserimento scolastico e professionale, con sviluppo ottimale di tutte
le potenzialità fisiche, psichiche, professionali ed affettive. Spesso individui con il diabete hanno miglior
inserimento nella scuola e nel lavoro rispetto ai coetanei, grazie alla loro spiccata maturità.

Problemi specifici nell’ambito scolastico

•• Alimentazione
Abitualmente a metà mattina nelle scuole è concesso un intervallo con possibilità di fare uno spuntino.
Si ricorda che alcuni alimenti come dolci e bevande zuccherate devono essere assunte con moderazio-
ne. Poiché questi non sono indispensabili o sono addirittura dannosi se consumati in “eccesso” anche
per i coetanei senza diabete, sarebbe opportuno che il loro uso venisse limitato nelle scuole, anche
mediante interventi di educazione alimentare.

Safe at l
Schoo
4

•• Feste
È frequente che nelle scuole materne ed elementari si festeggino i compleanni durante le ore scolastiche.
Poiché è importante che l’alunno con diabete non si senta escluso, si ritiene utile che gli insegnanti si
accordino con i genitori all’inizio dell’anno scolastico per decidere insieme una strategia: per il bambino
con diabete potrebbe suggerirsi di festeggiare subito dopo il pranzo piuttosto che durante l’intervallo
della mattina, in quanto comporterebbe “solo” un aumento della dose d’insulina. Per tutti i bambini
sarebbe buona norma festeggiare gli alunni che compiono gli anni nello stesso mese in un’ occasione,
limitando così anche l’eccessiva introduzione di calorie.

•• Gare e saggi
Queste situazioni particolari si presentano frequentemente durante l’anno scolastico. Possono essere cau-
sa di ipoglicemia (legate al consumo muscolare di glucosio) o di iperglicemia (legate allo stress od emo-
zioni). Il Centro diabetologico o il Medico di famiglia provvederanno, per ogni ragazzo diabetico, alle
opportune modifiche della terapia, sia in termini di riduzione di insulina che di aumento di carboidrati
nella dieta, per gestire in sicurezza ogni evento sportivo o attività fisica. Questi ragazzi trovano giova-
mento nella pratica dell’attività fisica e sportiva. Ed il diabete non è un limite ad eseguire sport, neppure
a livello agonistico, dal momento che esistono campioni sportivi diabetici.

I ragazzi con diabete devono seguire alcune indicazioni per prepararsi all’attività fisica:

Prepararsi all’attività fisica riducendo la dose di insulina che la precede di 2-3 ore,
del -30% rispetto all’abituale dosaggio

Valutare la glicemia prima di praticare lo sport, e secondo il valore riscontrato


< 100 mg/dl 101 – 250 mg/dl > 250 mg/dl
La glicemia è troppo alta, e
La glicemia è elevata, l’attività fisica non gioverà a
La glicemia è troppo bassa e rientrerà gradualmente ridurla perché vi è un difetto
per essere in sicurezza nella norma con il consumo di insulina. Controllare se ci
prodotto dall’esercizio fisico sono chetoni nell’urina, e se
presenti astenersi

Se chetoni assenti, occorre


eseguire un piccolo bolo di
Assumere uno spuntino con Tutto bene attività fisica insulina: 2 U per permettere
carboidrati, pane o crakers o sportiva di affrontare l’attività fisica
con insulina sufficiente al
metabolismo muscolare

Ogni 45’ di attività fisica continuativa, aggiungere uno spuntino pari a 25-30 g
di carboidrati (esempio un succo di frutta con zucchero, o un panino)

Dopo l’attività fisica, soprattutto quando si praticano sport con forte agonismo, spesso la glicemia è
elevata: questo è dovuto alla sudorazione e allo stress fisico. Assumere abbondante acqua per
recuperare i liquidi persi, ed attendere 30’ prima di correggere la glicemia

Ridurre la dose di insulina che segue all’attività fisica del 30%, e il dosaggio basale serale
del 20%, per prevenire ipoglicemie serali o notturne

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Gli insegnanti di Educazione Fisica sanno che uno sforzo fisico prolungato produce progressivo abbas-
samento della glicemia invece scatti e attività di competizione la innalzano. Ma anche in questo caso,
l’attività fisica produce consumo successivo di glucosio, dopo un rapido innalzamento legato allo stress.
L’attività sportiva condotta sistematicamente facilita l’attuazione delle necessarie correzioni.

•• Gite scolastiche
Anche in questo caso non vi sono motivi di esclusione di un allievo con diabete.
La Scuola può accettare che un famigliare lo accompagni, o un insegnante, su delega dei genitori, se ne
faccia carico. Anche in questo caso, come nella gestione ordinaria nella scuola, il ruolo di assistenza a
questo bambino, è demandato ad un specifico dipendente della Scuola, individuato nel rispetto delle
“Linee Guida ministeriali Moratti-Storace”. È però importante accordarsi con il medico curante per de-
finire le opportune variazioni della terapia e dell’alimentazione. La famiglia provvederà a fornire tutto
il materiale necessario per la cura: insulina, glucagone, zuccherini, penne, punte per penna, glucometro,
pungi dito, o materiale della pompa insulinica, se in uso.

Come si misura la glicemia

La glicemia si misura mettendo una goccia di sangue sulla striscia reattiva; l’apparecchio “glucometro”
poi legge il valore in pochi secondi.
Alcuni accorgimenti: per misurare la glicemia si possono utilizzare tutte le dita (anche del piede), che
possono essere punte al polpastrello, di lato, evitando la parte centrale (dove l’innervazione è maggiore e
quindi la puntura più dolorosa) ed evitando il dito indice, per preservarne la sensibilità. L’uso di “pungi
dito” facilita l’esecuzione e va sostituito ad ogni puntura per ridurre il dolore e per una migliore igiene.
Bisogna lavarsi le mani prima dell’esecuzione, con acqua calda soprattutto se sono fredde. Prima della
puntura bisogna disinfettare e asciugare accuratamente il dito per evitare che il disinfettante diluisca la
piccola goccia di sangue. Poi occorre disinfettare la piccola ferita prodotta.

Ipoglicemie

Sono causate da eccesso di insulina, talora dovute a mancata assunzione di pasto dopo la sommini-
strazione di insulina, o da attività fisica non compensata da un adeguato apporto di zucchero. Occorre
correggere anche le ipoglicemie lievi (valori <80 mg/dl), in quanto causano contro regolazione ormonale
e quindi rimbalzo in iperglicemia. Valori di glicemia inferiori a 40 mg/dl sono più gravi, abitualmente
associati a sintomi più importanti.
Va precisato che nonostante la relativa frequenza di ipoglicemie nel ragazzo con diabete, solo molto ra-
ramente si verificano sintomi gravi.
Il riconoscimento dei primi segnali, abitualmente permette di evitare l’insorgenza di altri sintomi più
importanti; inoltre, in uno stesso individuo, l’ipoglicemia abitualmente comporta sempre gli stessi ef-
fetti, per cui spesso il soggetto con diabete sa ben riconoscere l’ipoglicemia iniziale. È necessario quindi
che il diabetico possa mangiare una o due caramelle anche nel corso di lezione scolastica, ovviamente
spiegandolo all’insegnante.
•• I sintomi iniziali dell’ipoglicemia sono mal di testa, pallore, crampi, nausea, dolori addominali,
fame, ansia, irrequietezza, palpitazioni, tachicardia, sudorazione fredda, tremori, brividi, sensazione
di caldo e di freddo.
•• I sintomi tardivi dell’ipoglicemia sono confusione, incapacità a concentrarsi, debolezza, sonnolenza,
fatica, sensazione di “testa vuota”, sensazione di instabilità, irritabilità, variazione della personalità,
difficoltà nel parlare, difficoltà nel camminare, mancanza di coordinamento motorio, disturbi visivi
(visione doppia, annebbiata) tremori e convulsioni.

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Trattamento dell’ipoglicemia non grave:

1. Interrompere l’attività fisica, se fa freddo coprirsi; nel dubbio fare una glicemia

2. Assumere bevanda zuccherata o succo di frutta (quelli senza zucchero aggiunto contengono frut-
tosio, in quantità dimezzata dei succhi “normali”; se utilizzati la quota va raddoppiata!), o cara-
melle di gelatina di frutta prive di glutine Di seguito vengono riportate le quantità per aumentare
la glicemia di 70 mg/dl (0,3 g di zucchero /Kg/dose):

Peso (kg) Quantità di succo di frutta o Caramelle (fondenti alla


altra bevanda zuccherata (in frutta o “gelatine”), N°
ml)
10 25 1
20 50 2
30 75 3
40 100 4
50 125 5
60 150 6
70 175 7
3. Attendere l’effetto; se dopo 10 minuti il sintomo non scompare e la glicemia non si normalizza,
assumere una nuova correzione.

4. Se il pasto successivo è lontano, consolidare l’effetto con cereali e/o frutta (crakers, 1 mela).

5. Avvisare la famiglia dell’episodio di ipoglicemia, per adeguare la terapia insulinica e prevenire la


ripetizione dell’ipoglicemia nei giorni successivi.

Ipoglicemia grave

Si definisce una ipoglicemia in cui è necessario l’aiuto di una persona di soccorso, abitualmente si
verifica con valori di glicemia < 30-40 mg/dl, può comportare assenza della coscienza, convulsioni, o dif-
ficoltà all’assunzione di quella correzione con succo di frutta o caramelle come descritto prima. È un’ur-
genza, e quindi una condizione in cui è essenziale l’assistenza del personale vicino al ragazzo. Come tutte
le urgenze, a norma di legge, non è differibile prestare soccorso.
Un intervento ordinato prevede:
1. se il bambino è cosciente, utilizzare zucchero (o miele liquido, 1 cucchiaino da tè equivale ad una
caramella, od una zolletta di zucchero),

2. iniezione di glucagone (ormone in grado di indurre rapidamente iperglicemia), in dose di ½ fia-


la, nel bambino piccolo, od 1 fiala nel ragazzo grande o nell’adulto. L’esecuzione dell’iniezione è
preferenzialmente intramuscolo, ma può essere anche sottocutanea od endovena; le sedi prefe-
ribili sono la coscia e la regione deltoidea (spalla), ma può essere praticata ovunque. Si noti che
la confezione presente in commercio contiene un flacone in polvere (che è la parte attiva) ed una
fialetta di liquido (solvente): è essenziale diluire la parte attiva con il solvente. Il tempo richiesto
per la risalita della glicemia è di 5-10 minuti

3. somministrare soluzione glucosata endovena, in presenza di un operatore sanitario esperto

4. se non seguisse una pronta ripresa della coscienza è indicato chiedere intervento assistenziale
sanitario con 118.

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Modalità di somministrazione di glucagone:

1. Il Gluccagone contiene una fiala di liofilizzato ed una siringa con il solvente: la soluzione deve
essere preparata al momento dell’uso: versare il contenuto della siringa nel flacone con il lio-
filizzato per farlo sciogliere e quindi aspirare il contenuto nella siringa stessa ponendola verso
l’alto per farne uscire l’aria;
2. somministrare ai bambini di 10 anni un flacone intero (1 mg), per quelli di età inferiore metà dose
(0,5 mg);
3. iniettare il glucagone per via intramuscolare o sottocutanea, appena al di sotto della rotondità
della spalla, o al lato esterno delle cosce, o nel sottocute dell’addome.

Ripresa delle attività dopo ipoglicemia

Il ragazzo dopo ipoglicemia dovrà astenersi dall’attività fisica per 15 minuti. Attendere il pieno raggiun-
gimento dello stato di coscienza per riprendere le attività che richiedono concentrazione, o comportino
rischi potenziali (scendere le scale, andare in bicicletta, camminare per strada, ecc.). Restare sotto l’osser-
vazione di un adulto durante la crisi e dopo 10-15 minuti ed anche farsi accompagnare per rientrare a
casa da scuola. Gli insegnanti dovranno sempre informare la famiglia dell’evento.

Assistenza diretta e somministrazione di farmaci nella Scuola: normativa vigente in materia.

Pur in assenza di normativa vincolante a riguardo, la delibera Moratti-Storace indica le linee guida per
la somministrazione di farmaci in orario scolastico, al fine di tutelare il diritto allo studio ed il benessere
di ogni studente all’interno della struttura scolastica. Congiuntamente il Ministro della Istruzione ed il
Ministro della Salute hanno emanato le seguenti raccomandazioni:
1. La somministrazione di farmaci deve essere richiesta dai genitori dell’alunno al Dirigente sco-
lastico, sulla base di un certificato medico attestante la malattia con la prescrizione specifica dei
farmaci (definendo conservazione, modalità, tempi di somministrazione, e dosi).
2. Il Dirigente scolastico identifica i luoghi idonei alla somministrazione ed alla conservazione dei
farmaci, e concede l’accesso ai locali scolastici ai genitori degli alunni o a persone da essi delegati,
durante l’orario scolastico.
3. Inoltre il Dirigente scolastico verifica la disponibilità di operatori scolastici in servizio (tra perso-
nale docente ed ATA) a garantire la continuità terapeutica della somministrazione dei farmaci,
ove non garantita dai genitori, e ciò in ossequio alle linee guida della delibera: “Gli operatori scola-
stici possono essere individuati tra il personale docente ed ATA che abbia seguito i corsi di pronto soccorso
ai sensi del Decreto legislativo n. 626/94. Potranno, altresì, essere promossi, nell’ambito della programma-
zione delle attività di formazione degli Uffici Scolastici regionali, specifici moduli formativi per il personale
docente ed ATA, anche in collaborazione con le ASL e gli Assessorati per la Salute e per i Servizi Sociali e
le Associazioni”.
4. Qualora non percorribile questa soluzione il Dirigente scolastico può ricorrere ad Enti (es. Croce
Rossa, Servizi territoriali, ecc.) od a persone delle Associazioni di volontariato.
5. Resta prescritto invece il ricorso al SSN di Pronto Soccorso nei casi di emergenza, pur essendo
ineludibile prestare assistenza immediata, da parte di ciascuno, anche in ambito scolastico.

L’inquadramento giuridico dell’operatore scolastico addetto alla terapia di un allievo minorenne (per
sorvegliare il bambino che esegue la terapia, o per eseguirla in prima persona), è parificato a quello dei
genitori, in quanto l’atto assistenziale è specificatamente richiesto ed autorizzato in loro “sostituzione”.
È quindi la decisione dei genitori di “affidare” in loro vece una mansione di cura per il proprio figlio,
a dare “fattibilità” di un intervento assistenziale sanitario in ambito scolastico. Tale atto terapeutico è
solo per un determinato bambino presente nella scuola, per una azione ben precisa di assistenza, e può

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essere affidato a personale non sanitario dipendente della scuola, istruito ed idoneo ad eseguirlo. Non
è necessariamente richiesto cioè un intervento di personale sanitario, con la stesso criterio con cui un
genitore pratica atti assistenziali al proprio figlio, senza essere necessariamente medico od infermiere
professionale. Tale idoneità non comporta quindi un particolare titolo di studio o “certificazione” di
competenza, ma è definita “sul campo”, tramite una specifica formazione/addestramento richiesta dalla
scuola all’ASL di riferimento o erogata con la collaborazione dei  Medici di Medicina Generale/Pediatri
di Libera Scelta o del centro di riferimento per la cura del diabete. Ovviamente non può essere “obbligo”
per un operatore scolastico attuare vigilanza o somministrazione di farmaci, ma “solo” impegno etico
assunto nei confronti dell’allievo, della sua famiglia, della scuola e della società.  D’altro canto la scuola
può tutelare l’operatore dipendente con l’inclusione, nell’assicurazione della scuola, del  rischio di infor-
tunio e responsabilità civile derivante dalla somministrazione di farmaci agli alunni in orario scolastico
da parte del personale. 
Invece nei casi di emergenza sanitaria (es. ipoglicemia grave con coma o obnubilamento della coscienza)
prestare assistenza immediata somministrando il glucagone è ineludibile e occorre allertare immediata-
mente il Pronto Soccorso.
È pertanto necessario che nella scuola sia presente questo farmaco essenziale considerato “salvavita”
per la cura della specifica emergenza di ipoglicemia grave, possibile nel bambino diabetico, pure se rara.
In ambito scolastico possono anche intervenire operatori sanitari del Distretto (infermiere di famiglia o
delle Cure Domiciliari), il cui intervento può essere richiesto dal centro diabetologico che ha in carico il
bambino e dal medico di famiglia. È erogata tale assistenza in scuola se entrambi i genitori sono impediti
per motivi di lavoro nella somministrazione di insulina a pranzo.

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Modulistica da compilare per ogni singolo allievo


PIANO INDIVIDUALE DI CURA (allegato 1)
Questo Piano individuale di trattamento diabetologico costituisce uno strumento di supporto per
il personale docente e A.T.A. utile alla gestione del diabete a scuola, inclusa la somministrazione
di farmaci in orario scolastico

Nome e Cognome dello Studente


Data e Luogo di Nascita
Scuola/ Istituto
Data di esordio del diabete

Numeri di contatto per informazioni

Familiari
Madre Casa
Lavoro
Cellulare

Padre Casa
Lavoro
Cellulare

Altri Casa
Lavoro
Cellulare

Pediatra di libera scelta/medico di medicina generale

Nome e cognome Telefono


Cellulare

servizio di Diabetologia Pediatrica presso cui il ragazzo è seguito

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Maggiore della Carità”, Clinica Pediatrica


C.so Mazzini 18 – 28100 Novara
Dott. Francesco Cadario
Ambulatorio di Diabetologia Pediatrica – Tel: 0321.373.3793
PRONTO SOCCORSO PEDIATRICO – Tel: 0321. 373.3790

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Modulistica da compilare per ogni singolo allievo


GESTIONE QUOTIDIANA (allegato 2)
Tipo di terapia insulinica
□ Multi-iniettiva
□ Microinfusore

Capacità del bambino rispetto alla terapia

Multi-iniettiva
□ È in grado di eseguire la misurazione della glicemia da solo
□ È in grado di stabilire la dose corretta di insulina da solo
□ È in grado di preparare da solo l’insulina che si deve somministrare
□ È capace di somministrarsi l’insulina da solo
□ Necessita della supervisione di un adulto per preparare ed eseguire l’insulina

Microinfusore
Valutazione complessiva della capacità dello studente di usare il microinfusore:
□ insufficiente □ sufficiente □ buona □ piena autonomia

Il ragazzo è in grado di:


□ Somministrare e calcolare il bolo corretto
□ Staccare e ricollegare il microinfusore
□ Gestire gli allarmi di malfunzionamento
□ Il ragazzo necessita di aiuto

Persona di riferimento per l’aiuto all’uso del microinfusore:


Cellulare
Tel

MATERIALE A DISPOSIZIONE DELL’ALLIEVO A SCUOLA


DA FORNIRE DA PARTE DEI GENITORI
••Glucometro con relative strisce
••Pungidito e relative lancette
••Iniettore a penna con relativi aghi
••Insulina in uso
••Glucagone
••Zucchero
••......................................................

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Modulistica da compilare per ogni singolo allievo


TRATTAMENTO DEL DIABETE IN AMBITO SCOLASTICO (allegato 3)
Si dichiara con la presente che lo studente
necessita del trattamento del diabete a scuola con la misurazione della glicemia e la somministrazione
di farmaci secondo le indicazioni e le modalità riportate:

TERAPIA
••Spuntino
••Pranzo
••Merenda
••Attività fisica

FIRME

Il pediatra/diabetologo che ha compilato il piano


Data Timbro e Firma

Il pediatra di libera scelta/medico di medicina generale (per presa visione)


Data Timbro e Firma

Genitore/esercente la patria potestà dello studente


AUTORIZZA il trattamento del diabete a scuola per il proprio figlio impegnandosi a comunicare
alla Istituzione scolastica o formativa eventuali aggiornamenti del Piano stesso comportanti modifi-
che del trattamento che si rendessero necessarie

Il Sig./ra
(Nome e Cognome)

Data Firma

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Modulistica da compilare per ogni singolo allievo


GESTIONE DELL’IPOGLICEMIA GRAVE (allegato 4)
( perdita di coscienza, convulsioni)

1. Somministrare GLUCAGONE per via intramuscolare (deltoide, gluteo o coscia)


Deve essere somministrato allo studente se è privo di coscienza, se convulsioni o non fosse in
grado di deglutire

2. Chiamare il 118 e i genitori

Il Glucagone è un farmaco salvavita che deve essere somministrato agli studenti con diabete nei
casi di ipoglicemia grave con perdita di coscienza, convulsioni, incapacità di deglutire per cui
non è possibile arrestare l’ipoglicemia con la somministrazione di zucchero per bocca.

Modalità di conservazione

••In frigorifero è stabile fino alla data di scadenza.


••A temperatura ambiente (massimo 25°C) è stabile per 18 mesi.
••È importante controllare periodicamente la scadenza

Istruzioni d’uso

••IL GLUCAGONE contiene una fiala di liofilizzato ed una siringa con il solvente: la soluzione
deve essere preparata al momento dell’uso: versare il contenuto della siringa nel flacone con
il liofilizzato per farlo sciogliere e quindi aspirare il contenuto nella siringa stessa
••Eliminare l’aria eventualmente presente nella siringa
••Iniettare immediatamente per via intramuscolare (coscia o natica).

Anche se venisse erroneamente iniettato per via sottocutanea o addirittura endovenosa non si
ha alcun rischio per il paziente, così pure non vi sarebbero rischi se venisse iniettato in caso di
dubbi sulla natura della crisi.
 Il farmaco può quindi essere somministrato da chiunque si trovi in presenza di un ragazzo
con diabete che ha perso coscienza, poiché per la sua somministrazione non si richiede
possesso di cognizioni specialistiche di tipo sanitario, né l’esercizio di discrezionalità tec-
nica da parte dell’adulto che interviene

Una volta somministrato, entro 5-10 minuti, il Glucagone determina un innalzamento della gli-
cemia, con ripresa della conoscenza. Si può quindi far assumere zuccheri i quali hanno una
rapida azione.

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