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Annali della Fondazione Ugo La Malfa - XXVIII, 2013
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Luciano Monzali
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Lultima battaglia. Rosario Romeo deputato
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al parlamento europeo 1984-19871
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LEUROPA QUALE RISPOSTA ALLA CRISI litica nella quale viveva; al contrario, il flusso
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DELLA NAZIONE ITALIANA. vitale della societ e delle sue lotte politiche
ist rod
LORIGINE DELLIMPEGNO POLITICO doveva costituire uno stimolo fondamentale
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EUROPEISTA DI ROSARIO ROMEO nellanimare e ispirare lattivit di riflessione
intellettuale e di ricerca storica. Come
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Rosario Romeo, uno dei massimi storici li- espressione del suo interesse verso le vicende
berali italiani nella seconda met del Nove- della politica italiana negli anni Cinquanta
cento, manifest sempre un forte interesse op le. e Sessanta possiamo ricordare la collabora-
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per la politica2. Fedele alla tradizione del li- zione di Romeo con il settimanale Il
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1
Desidero ringraziare Gianvito Galasso che mi ha messo a disposizione il materiale documentario relativo allat-
tivit di Romeo come deputato europeo conservato presso il Centro archivistico e documentario del Parlamento
pr zion
Europeo a Lussemburgo. Un grazie anche a Francesca Davanzo per le informazioni archivistiche e a Federico Im-
perato, Lorenzo Medici e Andrea Ungari per avere letto il testo e avermi fornito utili spunti e rilievi.
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Sulla biografia e lopera di Rosario Romeo: Guido Pescosolido, Rosario Romeo, Laterza, Roma-Bari 1990;
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Giovanni Busino, Rosario Romeo tra storiografia ed impegno politico, Rivista storica italiana n. 2 1995, pp.
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387-477; Il rinnovamento della storiografia politica. Studi in memoria di Rosario Romeo, a cura di Guido Pe-
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scosolido, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 1995; Giuseppe Galasso, Storici italiani del Novecento,
il Mulino, Bologna 2008, pp. 235-289; Giuseppe Bedeschi, Rosario Romeo e lItalia repubblicana, Nuova Sto-
wi ell
ria Contemporanea n. 2 marzo-aprile 2007, pp. 5-20; Stefano De Luca, Rosario Romeo, uno studioso tra sto-
se o d
riografia e politica, Nuova Storia Contemporanea n. 3 maggio-giugno 2008, pp. 127-140; id., Rosario
Romeo tra storiografia e politica (1950-1960), in I liberali italiani dallantifascismo alla Repubblica, a cura di
e u bit
Giampietro Berti-Eugenio Capozzi-Piero Craveri, Rubbettino, Soveria Mannelli 2010, vol. 2, pp. 827-850.
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3
Una testimonianza e una riflessione di Romeo sullesperienza de Il Mondo in Rosario Romeo, Prefazione,
in Manlio Del Bosco, I Radicali e Il Mondo, ERI, Torino 1979, pp. 9-13. Alcuni articoli di Rosario Romeo
clu ll'
pubblicati su Il Mondo sono stati riediti: Rosario Romeo, Scritti politici 1953-1987, Il Saggiatore, Milano
ex ne
1991 (prima edizione 1990), pp. 3-11; id., Scritti storici 1951-1987, Saggiatore, Milano 1991 (I ed. 1990), pp.
or uso
3-36. Su Mario Pannunzio e le vicende de Il Mondo: Antonio Cardini, Tempi di ferro. Il Mondo e lItalia
del dopoguerra, il Mulino, Bologna 1992; Manlio Del Bosco, I Radicali e Il Mondo, cit.; Massimo Teodori,
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Pannunzio. Dal Mondo al Partito radicale: vita di un intellettuale del Novecento, Mondadori, Milano 2010.
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Sulla figura di Francesco Compagna: Rosario Romeo, Il meridionalismo europeo di Francesco Compagna, in
us
Id, Italia democrazia industriale. Dal Risorgimento alla Repubblica, Le Monnier, Firenze 1986, pp. 143-158;
scl
Francesco Compagna, Il meridionalismo liberale: antologia degli scritti, Laterza, Roma-Bari 1988.
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saggi di contestazione dellinterpretazione Sessantotto durato dieci anni, che per molti
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comunista del Risorgimento italiano, poi aspetti non sembra affatto concluso, e che appare
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confluiti nel celebre volume Risorgimento e tanto pi preoccupante se si considera la modestia
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capitalismo5. Fu, tuttavia, solo a partire dal delle forze dalle quali stato portato lattacco al si-
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1968 che linteresse di Romeo per la poli- stema. Dapprima gruppi ridotti di studenti, limi-
tica si trasform progressivamente in un cre- tati a poche centinaia nelle citt maggiori, e pi
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scente impegno personale, con la scelta di tardi sparuti movimenti minoritari, presenti solo
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partecipare in prima persona, di spendersi e con minime percentuali nelle elezioni, sono ba-
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battersi direttamente in maniera sempre pi stati a provocare effetti traumatici in un paese di
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assorbente nel dibattito politico e nella lotta oltre 56 milioni di abitanti, appartenente al nu-
fra i partiti italiani. La crisi politica e sociale cleo delle potenze industriali pi avanzate. Ma
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che prese avvio in Italia a partire dal 19686, ogni analisi volta a spiegare questo fatto singolare
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con le grandi manifestazioni di protesta stu- ha dovuto prendere atto della circostanza, persino
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dentesca e operaia e il comparire dei primi pi preoccupante, che anche le forze di resistenza
fenomeni di violenza politica, fu interpre- del sistema erano assai minori di quanto si potesse
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tata da Rosario Romeo come il tentativo di ritenere. Leconomia in rapida trasformazione, lo
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piccole minoranze organizzate di distrug- sradicamento di grandi masse di emigrati dalle
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gere le fondamenta della societ italiana, campagne, il rivolgimento di costumi operato
mettendo in discussione e stravolgendo i va- dalla industrializzazione, un sistema politico sor-
lori liberali e nazionali e le strutture portanti
op le.retto da un consenso ancora labile e in via di for-
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dello Stato italiano7. Nellintroduzione alla mazione dopo le esperienze tragiche del fascismo
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raccolta di suoi scritti politici e giornalistici e della seconda guerra mondiale, avevano creato
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La libert difficile8, pubblicata nel dicembre vuoti morali e politici in cui si sono incuneati con
1978, una sorta di primo bilancio del suo facilit gli assalti delle minoranze attive. Molto di
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impegno politico, lo storico siciliano de- ci che accaduto non si spiegherebbe senza la
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scrisse con chiarezza la sua visione del Ses- fuga dalle responsabilit di cui siamo stati testi-
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santotto e della crisi italiana: moni a ogni livello, nel settore pubblico e in
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per la democrazia italiana. Dalle universit, inve- morali e privati, in apparenza cos saldi ancora
stite per prime dalla contestazione sessantottesca, dieci anni fa, ma gi corrosi dallo scetticismo in-
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la crisi si rapidamente estesa alle scuole medie, vadente, dalla crisi delle idee e degli ideali, dallo
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alla vita produttiva, al mondo sindacale, alle strut- spettacolo dei facili successi consentiti nelle so-
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ture pubbliche, agli stessi valori e criteri domi- ciet industriali a metodi e a personaggi che gli
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nanti nella vita sociale, lavoro, sesso, famiglia. Un schemi mentali esistenti stentavano ad accettare9.
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Rosario Romeo, Risorgimento e capitalismo, Laterza, Bari 1959.
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Sulla situazione interna italiana a partire dagli anni Sessanta: Aurelio Lepre, Storia della prima Repubblica.
clu ll'
LItalia dal 1942 al 1992, il Mulino, Bologna 1993, p. 223 e ss.; Pietro Scoppola, La Repubblica dei partiti.
ex ne
Profilo storico della democrazia in Italia (1945-1990), il Mulino, Bologna 1991, p. 354 e ss.; Piero Craveri,
or uso
La Repubblica dal 1958 al 1992, UTET, Torino 1995, p. 57 e ss.; Simona Colarizi, Storia dei partiti nellItalia
repubblicana, Laterza, Roma-Bari 1994, p. 363 e ss.; Guido Crainz, Il Paese mancato. Dal miracolo economico
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Rosario Romeo, La libert difficile, Biblioteca della libert, Torino 1978.
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9
Rosario Romeo, La libert difficile, cit., pp. V-VI.
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Lultima battaglia. Rosario Romeo deputato al parlamento europeo 1984-19871ta
Lemergenza nazionale convinse Romeo mento per reagire e contrastare le tesi della
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a gettarsi nella battaglia politica, a, per storiografia comunista e di quella neoco-
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usare le sue parole, dare il proprio contri- munista, espressione dellestrema sinistra
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buto, quale che fosse, alla lotta per la vita extraparlamentare.
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e la libert di tutti10. Il suo impegno nella Enzo Bettiza, che frequent assidua-
lotta contro la deriva massimalistica e sov- mente Romeo in quegli anni, ha descritto
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versiva, che mirava a distruggere le basi lo storico nativo di Giarre come un intel-
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fondanti della democrazia parlamentare e lettuale pugnace e torrentizio, gesticolante
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ad allontanare sempre pi lItalia dal resto e irruente, che affascinava Montanelli e i
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dei paesi dellEuropa occidentale, spinse lo suoi interlocutori:
storico siciliano a sostenere e partecipare
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alla fondazione del Giornale Nuovo di- Siciliano di laicit classica e polemica, irriverente
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retto da Indro Montanelli e Enzo Bettiza e pirandelliana, Romeo infatti, pur cos pignolo
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nel 197411, di cui divenne progressiva- nei suoi documentatissimi studi storiografici,
mente uno dei commentatori di punta. amava parlare a briglia sciolta. Era impossibile
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Romeo simpegn politicamente anche in strappargli la parola di bocca una volta che laveva
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seno al Partito Repubblicano Italiano, gui- confiscata con la sua travolgente autorevolezza
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dato dal suo corregionale ed estimatore professorale. [] Lirruenza verbale e muscolare
Ugo La Malfa12 e di cui erano dirigenti vari op le. con cui Romeo difendeva e ribadiva le sue idee
suoi amici (Francesco Compagna, Giu- storiche, mai disgiunte dallattualit politica, non
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seppe Galasso, Giovanni Spadolini, Giro- era certo quella dellaccademico inamidato che
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lamo Arnaldi), partito della cui Direzione aveva avuto per maestri Croce e Chabod, e che
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temuto per i suoi feroci corsivi sul Gior- militante, armato di profonde convinzioni de-
. U ien
nale Nuovo, per le sue terribili stroncature mocratiche e civili, che non evocava per nulla il
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di libri e per le sue polemiche storico-cul- topo di biblioteca ed era sempre disponibile alla
turali, che sispiravano non poco al tipo di polemica contingente. Olivastro nellincarnato,
pr zion
interventi che Benedetto Croce aveva com- trascinante nelleloquio, intransigente nel ragio-
piuto su La Critica e che erano uno stru- namento, ma propenso dopo le pi roventi di-
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10
Ibid., p. X.
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Sulla nascita del Giornale Nuovo: Enzo Bettiza, Lombra rossa, Mondadori, Milano 1998; Id., Mostri sacri.
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Un testimone scomodo negli anni del consenso, Mondadori, Milano 1999; Mario Cervi-Gian Galeazzo Biazzi
Vergani, I ventanni del Giornale di Montanelli, Rizzoli, Milano 1994; Sandro Gerbi-Raffaele Liucci, Mon-
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tanelli lanarchico borghese. La seconda vita 1958-2001, Einaudi, Torino 2009, p. 94 e ss.; Marcello Staglieno,
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Montanelli. Novantanni controcorrente, Mondadori, Milano 2001, p. 308 e ss. Sul rapporto fra Romeo e
Montanelli alcuni accenni in Indro Montanelli, I conti con me stesso. Diari 1957-1978, Rizzoli, Milano 2009.
clu ll'
12
Si veda la prefazione di Romeo alla raccolta di discorsi di La Malfa: Rosario Romeo, Prefazione, in Ugo
ex ne
La Malfa, LAltra Italia. Documenti su un decennio di politica italiana 1965-1975, Mondadori, Milano 1975,
or uso
pp. 5-19.
13
A proposito delle vicende politiche del Partito Repubblicano negli anni Settanta: Paolo Soddu, Ugo La
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Malfa. Il riformista moderno, Carocci, Roma 2008, p. 238 e ss.; Simona Colarizi, Storia dei partiti nellItalia
repubblicana, cit., pp. 394-397, 437-441; Paul J. Cook, Ugo La Malfa, il Mulino, Bologna 1999, p. 283 e ss.;
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Lorenzo Mechi, LEuropa di Ugo La Malfa. La via italiana alla modernizzazione (1942-1979), FrancoAngeli,
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Milano 2003.
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scussioni allindulgenza scettica del liberale, avversione alla collaborazione fra partiti del
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quello che ricordo di lui sono soprattutto gli centro-sinistra e PCI lo port anche a
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occhi e le mani: due carboni dEtna al posto delle scontri e tensioni con alcuni suoi cari amici
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pupille, con dieci dita frementi pi sotto, tutte personali come Ugo La Malfa e Giuseppe
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disarticolate a indicare il caos sempre in agguato Galasso, che, invece, a partire dal 1974 so-
dietro lapparente razionalit della storia14. stennero il progetto di Moro dinclusione
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dei comunisti nellarea di governo17. Lim-
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Principali bersagli polemici di Romeo pegno di Romeo fu rivolto alla difesa e al
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politico furono i gruppi dellestrema sini- rafforzamento di un centro democratico
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stra extraparlamentare e i loro simpatiz- anticomunista, unarea politica liberale che
zanti e seguaci nelle lite italiane, nonch il salvaguardasse i valori dello Stato nazionale
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Partito Comunista Italiano. Lo storico si- e della democrazia parlamentare. Nel 1978
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ciliano accus il PCI di essere stato per al- egli descrisse in questi termini i contenuti
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cuni anni connivente e complice e gli obiettivi della sua battaglia politica:
dellestremismo di sinistra per generare di-
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sordine nella societ italiana e mettere in La battaglia del centro democratico non si mai
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crisi la formula di governo di centro-sini- chiusa, neppure in questi anni difficili, su posi-
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stra. Il comunismo italiano, a suo avviso, zioni di difesa esclusivistica, nel cieco rifiuto di
era troppo immaturo politicamente e ideo- ogni novit. Si invece caratterizzata per il suo
op le.
logicamente per partecipare al governo di sforzo di salvaguardare quella prospettiva di rin-
d c na
un Paese industriale evoluto, in quanto novamento nella conservazione che al centro di
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lontano dalle posizioni della socialdemo- ogni liberalismo []. Ma una politica di svi-
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crazia europea e legato a posizioni estremi- luppo democratico esige, come premessa indi-
ste e tendenzialmente autoritarie, poco spensabile, che la regola della libert sia fatta
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restio, a parere di Romeo, a praticare con propria senza riserve da parte di tutte le forze so-
na tifi
sincerit e convinzione una politica che ciali e politiche. Se queste migliori prospettive
. U ien
perseguisse non solo la giustizia sociale ma potranno maturare nel prossimo avvenire dipen-
ess e sc
anche la libert politica15. Da questa sua der in buona parte dalla lezione che la sinistra
analisi deriv la feroce battaglia di Romeo italiana sapr trarre dalle esperienze pi recenti.
pr zion
contro la politica della solidariet nazionale Anche la causa, alla quale ci sentiamo particolar-
fra i partiti dellarco costituzionale16, a suo mente vicini, della liberaldemocrazia nel nostro
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avviso, gravissimo errore che avrebbe por- paese, strettamente legata allo sviluppo di una
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con la partecipazione comunista. La sua prenda via via il posto per tanti anni occupato da
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14
Enzo Bettiza, Mostri sacri .. , cit., pp. 143-144.
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15
Rosario Romeo, La libert difficile, cit., pp. VIII-IX.
16
Al riguardo: Francesco Barbagallo, Enrico Berlinguer, Carocci, Roma 2007, p. 215 e ss.; Pietro Scoppola,
clu ll'
La repubblica dei partiti, cit.; Agostino Giovagnoli, Il partito italiano. La Democrazia cristiana dal 1942 al
ex ne
17
Sui contrasti fra La Malfa e Romeo: Enzo Bettiza, Mostri sacri .. , cit., pp. 146-147. Si vedano anche al-
cuni articoli di Romeo pubblicati su Il Giornale Nuovo critici verso Galasso: Rosario Romeo, LEuropa s
fermata a Napoli, Il Giornale Nuovo 10 marzo 1978, riedito in Rosario Romeo, Scritti storici, cit., pp.
- F ivo
317-320; id., Contadini e operai nelleterno Sud, Il Giornale Nuovo 17 febbraio 1980, riedito in ibid., pp.
us
174-176. Sulle tensioni esistenti in seno al PRI partito diviso fra favorevoli al compromesso storico e nemici
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di ogni partecipazione del PCI allarea di governo: Paolo Soddu, Ugo La Malfa, cit., p. 317 e ss.
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Lultima battaglia. Rosario Romeo deputato al parlamento europeo 1984-19871ta
un partito di tradizioni estremiste ed autoritarie elitario, egli divenne bersaglio e oggetto di
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come il PCI. Appunto per questo limpegno a frequenti proteste, violenze e contestazioni
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chiamare la sinistra marxista a un serrato con- nel corso della sua attivit come docente
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fronto, politico e ideologico, sar probabilmente universitario allUniversit La Sapienza di
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il compito pi importante a cui le forze liberal- Roma. Ad esempio, nel novembre 1968, se-
democratiche saranno chiamate nei prossimi condo uninformativa del Ministero dellIn-
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anni18. terno, Romeo fu contestato da gruppi di
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studenti perch rifiut di sospendere gli
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Da questa visione deriv il favore di esami: assediato in aula da studenti che gli
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Romeo verso una pi forte collaborazione rivolgevano insulti, minacce e sputi, lo stu-
fra i partiti laici, in particolare repubblicani dioso siciliano riusc a fuggire fra ali di con-
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e liberali, che avrebbero dovuto cercare di testatori minacciosi che gli gridavano
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divenire lespressione dei nuovi ceti medi miserabile e lo strattonavano21. Nel 1977
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che si erano formati negli ultimi ventanni fu minacciato di morte da un estremista di
in Italia19. Il raggruppamento liberaldemo- sinistra che gli punt una pistola alla tem-
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cratico doveva fondarsi su una decisa scelta pia22. Il clima a lui ostile alla Facolt di Let-
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di campo a favore del blocco occidentale tere e in ateneo lo spinse ad abbandonare la
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guidato dagli Stati Uniti e del processo din- Sapienza e a dare la sua adesione al progetto
tegrazione europea, contro ogni idea di Eu- op le. di riorganizzazione di unUniversit privata
ropa terza forza o di unevoluzione dellItalia romana, la Libera Universit Internazionale
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di stampo neutralista. Lo storico di Giarre per gli Studi Sociali (LUISS), ispirato dalla
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simpatizz anche con alcune battaglie poli- Confindustria e dal suo presidente Guido
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tiche di Bettino Craxi e lo sforzo di creare Carli23, che lo nominarono rettore dellate-
una sinistra italiana di matrice socialdemo- neo romano nel 1978, carica che conserv
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sante costo sul piano personale per questo de Il Giornale Nuovo furono apparente-
ess e sc
suo impegno politico diretto e pubblico nel mente vittoriose. Lesperienza dei governi
corso degli anni Settanta. Uomo e intellet- di solidariet nazionale si chiuse nel 1979
pr zion
18
Rosario Romeo, La libert difficile, cit., pp. X-XI.
19
Al riguardo: Rosario Romeo, Il sentiero riformatore, in id., La libert difficile, cit., pp. 114-146; id., Un par-
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tito per lEuropa, in id., Italia laica ed Europa unita, Edizioni della Voce, Roma 1986, pp. 145-169.
se o d
20
Si veda ad esempio: Rosario Romeo, I vecchi giochi non bastano pi, Il Giornale Nuovo 17 agosto 1982,
riedito in id., Scritti politici 1953-1987, cit., pp. 260-262.
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21
Episodio riportato in Mirella Serri, Sorvegliati speciali. Gli intellettuali spiati dai gendarmi (1945-1980),
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2008.
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23
Guido Carli, Cinquantanni di vita italiana, Laterza, Roma-Bari 1996. Al riguardo si vedano anche gli in-
or uso
terventi al convegno Rosario Romeo tra cultura e politica: storico, rettore della Luiss, uomo politico, svoltosi a
Roma il 18 dicembre 2007: http://www.radioradicale.it/scheda/242701/rosario-romeo-tra-cultura-e-poli-
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tica-storico-rettore-della-luiss-uomo-politico.
24
Aurelio Lepre, Storia della prima Repubblica. .. cit.; Pietro Scoppola, La Repubblica dei partiti cit.; Piero
us
Craveri, La Repubblica dal 1958 al 1992 cit.; Simona Colarizi, Storia dei partiti cit.; Guido Crainz, Il
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Paese mancatocit.
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Lavvio di una nuova fase governativa fon- ropea. A suo avviso, la seconda guerra
Luciano Monzali
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data sulla collaborazione fra Democrazia mondiale aveva prodotto la crisi degli Stati
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Cristiana, PSI e partiti di democrazia libe- nazionali europei di fronte allemergere
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rale e laica, il cosiddetto Pentapartito, sem- delle grandi potenze continentali come gli
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br venire incontro a quelli che erano stati Stati Uniti e lUnione Sovietica. Lo stesso
gli auspici del liberale siciliano. Ma dalla sviluppo del capitalismo globale aveva mo-
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terribile crisi degli anni Settanta Romeo strato linadeguatezza dei tradizionali Stati
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usc preoccupato e pessimista sul futuro nazionali europei:
str ist
dellItalia. Con la sua forte e fine sensibilit
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egli percep chiaramente linizio della crisi E in effetti, anche sul piano delle realt tecniche
del rapporto fra partiti e societ italiana. Il
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ed economiche, le grandi potenze continentali
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sistema dei partiti cominciava ad essere de- sono le sole che ormai riescano a tenere il passo
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nunciato da alcuni come partitocrazia e con gli sviluppi strutturali della produzione mo-
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le spinte disgregatrici esistenti in seno ad derna. Se, nelle prime fasi della rivoluzione in-
una societ italiana in mutamento, che fa- dustriale, la tendenza allunificazione del mercato
r d rip
ceva fatica a trovare unadeguata rappre- mondiale si era accompagnata con lo stimolo a
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sentanza politica e culturale in grado di formare quei minori ambiti economici che poi
yin Og
canalizzare e imbrigliare in modo costrut- divennero gli Stati nazionali, questo stimolo
tivo e non retrivo le energie in movimento oggi nettamente perdente in confronto alle
op le.
esistenti nel profondo del Paese, facevano grandi spinte verso la mobilitazione e lutilizza-
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temere pericoli di involuzione antidemo- zione coordinata delle risorse su una scala che tra-
ise io
politiche e culturali della Prima Repub- erano ormai insufficienti nel mondo mo-
na tifi
classe dirigente capace di fare dellItalia un globali nelle quali si muovevano meglio
ess e sc
Paese stabile e pienamente integrato nel- grandi potenze continentali come gli Stati
lEuropa occidentale, sorse in Romeo la Uniti e lUnione Sovietica27. In Italia, co-
pr zion
consapevolezza della sempre maggiore cen- munque, la crisi dello Stato nazionale era,
tralit del processo dintegrazione europea a parere di Romeo, particolarmente grave
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per il futuro dello Stato nazionale italiano perch si collegava al venire meno del sen-
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Possiamo sottolineare alcuni fattori che nazionale unitaria in una societ italiana
se o d
25
Rosario Romeo, Un partito per lEuropa, cit., pp. 159-162. Per unanalisi della societ italiana negli anni
ex ne
Ottanta: Marco Gervasoni, Storia dItalia degli anni Ottanta. Quando eravamo moderni, Marsilio, Venezia
or uso
2010; Gli anni Ottanta come storia, a cura di Simona Colarizi-Piero Craveri-Silvio Pons-Gaetano Quaglia-
riello, Rubbettino, Soveria Mannelli 2004.
- F ivo
26
Rosario Romeo, Nazioni e nazionalismi dopo la seconda guerra mondiale, in Id., Italia mille anni. Dallet
feudale allItalia moderna ed europea, Le Monnier, Firenze 1981, pp. 169-219, citazione p. 213.
us
27
Al riguardo anche: Un moderato, Panorama 7 febbraio 1978, riedito in Rosario Romeo, La difficile li-
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larit delleuropeismo presso lopinione il nostro paese28.
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pubblica italiana fra la fine degli anni Set-
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tanta e i primi anni Ottanta, a parere di Ro- Romeo avrebbe auspicato che in Italia
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meo, era un sintomo della crisi dello Stato esistesse uno Stato nazionale forte e orga-
nazionale. Molti italiani constatavano il ri- nizzato come in Francia e Gran Bretagna,
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tardo sociale, politico ed economico del ma ci non era il caso, e lItalia gli appa-
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nostro Paese e vedevano nellEuropa una riva una Nazione divisa e spaccata fra fa-
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sorta di anti-Stato, un mezzo per superare zioni ideologiche e particolarismi regionali
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tale arretratezza, come individui o come e locali. La creazione di ununione politica
regione, senza ritenere lo Stato nazionale europea, che ancorasse lItalia ai Paesi del-
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unesperienza comunque valida e un tra- lEuropa settentrionale di sicuro orienta-
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mite necessario: mento liberaldemocratico, era lunico
ist rod
modo per garantire allo Stato italiano la
Lo Stato nazionale constatava Romeo nel possibilit di sopravvivere in un contesto
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marzo 1979 che negli intenti dei suoi creatori globale dominato dalle grandi potenze
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doveva essere la chiave destinata ad aprire agli continentali e di continuare unevoluzione
yin Og
italiani le porte del mondo moderno, ha evi- interna in senso progressivo e in maniera
dentemente fallito nel suo compito; e gli ita- op le. pacifica29. Romeo divenne, quindi, un
liani, nei vari ceti e in modi diversi, cercano di convinto sostenitore del progetto di creare
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inserirsi nella realt moderna ed europea per unEuropa federale, fondata su una stretta
ise io
altre vie e in altri contesti. Si potr dire che unione politica. Vi era, per, a nostro av-
or naz
questo un fatto non solo italiano, e che lo viso, una differenza fra le posizioni di
Stato nazionale uno strumento ottocentesco Romeo e quelle dei gruppi federalisti gui-
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destinato ovunque a esser messo da parte; ma dati da Mario Albertini e Altiero Spinelli,
na tifi
in quanti paesi si potuta avere limpressione, convinti della necessit del completo supe-
. U ien
da molti condivisa in Italia, che allintrodu- ramento e abbandono della forma istitu-
ess e sc
zione del Sistema monetario europeo si guar- zionale e dellideologia politica dello Stato
dasse come a uno strumento destinato a nazione. La visione europeista di Romeo,
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imporre alle spinte tumultuose della vita na- fortemente influenzato dal pensiero di
zionale vincoli e condizionamenti inevitabili, Croce e Mazzini, era fondata sulla perce-
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ma che ormai si dispera di imporre affidandosi zione dellunione europea non come nega-
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alla sola capacit di autogoverno degli italiani? zione ma come perfezionamento dello
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[] Nella ipotesi, deprecabile quanto si vuole Stato nazionale italiano e sulla convinzione
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e tuttavia purtroppo non irreale, di crisi e ten- dellinsopprimibilit del valore positivo
se o d
sioni anche pi gravi delle presenti, atteggia- dellidea di nazione italiana unitaria. Lesi-
menti come quelli che si sono ricordati possono stenza di un forte potere sovranazionale era
e u bit
catastrofi mondiali, possano mettere in discus- in ununit politica, ed era compatibile con
ex ne
sione il nesso nazionale francese o inglese. Si lesistenza di uno Stato nazionale italiano
or uso
- F ivo
28
Rosario Romeo, Gli italiani e il desiderio di essere europei, in Id., Italia laica ed Europa unita, cit., pp. 25-
us
26.
scl
29
Riprendiamo qui lanalisi di Giovanni Busino, Rosario Romeo tra storiografia ed impegno politico, cit., p. 475.
413
re
Pe
ta
rinnovato e reso pi moderno proprio dal- omaggio alla sua origine siciliana, Romeo
Luciano Monzali
eta
laccelerazione del processo dintegrazione fu candidato nella circoscrizione elettorale
de vi
europea30. insulare comprendente la Sicilia e la Sarde-
bid e
La trasformazione del Parlamento euro- gna; ma lesperienza non fu positiva e for-
n
for ion
peo in unassemblea direttamente eletta dai tunata e Romeo non risult fra gli eletti.
cittadini della Comunit e le prime elezioni In occasione delle successive elezioni
ly uz
europee fornirono a Romeo loccasione per per il Parlamento europeo nel 1984, in
ict rib
manifestare sul piano politico questo suo seno al PRI la candidatura di Romeo
str ist
impegno europeista. La crescente disillu- venne riproposta da Giuseppe Galasso, alto
is o d
sione di Ugo La Malfa verso lesperienza dirigente del partito e amico personale
della solidariet nazionale aveva portato al dello storico siciliano33. Il segretario del
on e
uti ion
progressivo superamento delle tensioni che PRI, Spadolini, accett lidea di Galasso e
rib uz
erano esistite fra Romeo e i vertici del Par- Romeo fu candidato come capolista della
ist rod
tito repubblicano durante la stagione dei lista congiunta PRI-PLI nella circoscri-
governi della solidariet nazionale. Il riav- zione dellItalia meridionale34. Lo storico
r d rip
vicinamento era proseguito dopo la morte siciliano present la propria candidatura in
g o ni
dellesponente siciliano nel 1979 e lavvio alcune interviste. A parere di Romeo, la
yin Og
della leadership di Giovanni Spadolini31, Comunit europea era giunta ad un mo-
amico personale di Romeo, nel PRI. I par- mento importante con lingresso della Spa-
op le.
titi italiani decisero di affrontare la trasfor- gna e del Portogallo: finalmente il
d c na
mazione del Parlamento europeo in Mediterraneo tornava a contatto con il
ise io
pendo tale istituzione, priva di reali poteri che in passato era stata spesso una voce
decisionali, come un luogo di discussione troppo isolata in seno alla Comunit35.
uth ca
la scelta di molti partiti di candidare per zare gli interessi del Mezzogiorno, per so-
. U ien
sonalit politiche con esperienza interna- Altiero Spinelli e votato dal Parlamento eu-
zionale e capacit di agire sul piano ropeo, che istituiva lUnione europea, e per
pr zion
30
Si vedano ad esempio le riflessioni in Rosario Romeo, Troppi scheletri negli armadi, in Id., Italia laica ed
Europa unita, cit., pp. 27-31.
e u bit
31
Per alcune informazioni sulla vita di Spadolini: Cosimo Ceccuti, Introduzione, in Giovanni Spadolini, Di-
siv am
33
Giuseppe Galasso, Prefazione. Romeo, mille anni, in Rosario Romeo, Italia mille anni. Dallet feudale al-
or uso
lItalia moderna ed europea, Rubbettino, Soveria Mannelli 2012, [il libro una riedizione del volume edito
da Le Monnier nel 1981] p. 224.
- F ivo
34
Al riguardo: Nelle liste federaliste lItalia civile, La Voce Repubblicana n. 94 9-10 maggio 1984; Ecco le
liste per lEuropa, ibid.
us
35
Andrea Valentini, Rosario Romeo. La questione europea come questione morale, La Voce Repubblicana n.
scl
eta
avviso, gli uomini di cultura avevano un nali, fare una politica dei redditi e di svi-
de vi
ruolo da giocare nel processo dintegra- luppo intellettuale per sfruttare lenorme
bid e
zione europea, simile a quello che essi ave- potenziale culturale del Mezzogiorno. La
n
for ion
vano svolto nellItalia preunitaria: cultura importante per uno Stato, serve a
produrre e d prestigio. Ma lo storico sici-
ly uz
Anche oggi possiamo dire che esiste una co- liano era pessimista sullo stato e sul futuro
ict rib
mune lingua della cultura europea, pi forte della Nazione italiana:
str ist
di ogni barriera e di ogni incomprensione po-
is o d
litica: forse essa rappresenta il momento di [] n nella cultura italiana, n nelle sue ca-
on e
maggiore integrazione che siamo riusciti a pacit di ripensamento originale, n nella no-
uti ion
realizzare. Gli intellettuali devono riuscire, stra societ e nella nostra economia vedo alcun
rib uz
anche attraverso il loro impegno diretto, non segno da cui si possa supporre che il senti-
ist rod
solo ad assolvere il compito istituzionale di mento nazionale possa costituire un punto
far progredire la ricerca al servizio del benes- dorientamento per lavvenire degli italiani. Per
r d rip
sere in ogni campo, ma a dimostrare che ci questo sostengo con tanto slancio la battaglia
g o ni
sono mille occasioni in cui si pu servire un europea: lunica per diventare, non dico re-
yin Og
interesse comune che non quello di piccolo sponsabili del nostro destino, ma almeno cor-
cabotaggio o di clientela al quale ci ha abi- op le. responsabili38.
tuato, purtroppo, una parte della vita politica
d c na
nazionale. La lingua comune della cultura eu- Le elezioni per il Parlamento europeo
ise io
lidea di un interesse generale degli europei: e molto positivo per la lista unitaria PRI-
servire gli interessi generali certamente il si- PLI, che prese solo il 6,1 per cento39: certo
uth ca
gnificato pi alto dellimpegno politico. Per era meglio del precedente risultato alle eu-
na tifi
questo la questione europea anche una que- ropee del 1979, quando separatamente il
. U ien
Romeo denunci il decadere della politica 2,9 per cento dei voti. Comunque questa
a semplice affarismo. Leuropeismo serviva volta la candidatura di Romeo ebbe suc-
SN lita
oc
a restituire alla politica italiana una spinta cesso ed egli risult eletto deputato euro-
n A bi
ideale, una motivazione decente che possa peo con oltre 70.000 preferenze40. Insieme
thi a A
servire ai giovani per spendere un patri- a lui risultarono eletti nella lista Per la Fe-
wi ell
monio di energie che, specialmente a sud, derazione Europea Jas Gawronski, Sergio
se o d
sta andando sprecato, buttato alle orti- Pininfarina, Enzo Bettiza, Mario Di Bar-
che37. Bisognava impegnarsi per moder- tolomei.
e u bit
siv am
clu ll'
36
Ivi.
ex ne
37
Intervista a Rosario Romeo a cura di Paolo Guzzanti, edita su Repubblica, riprodotta su La Voce Re-
or uso
39
Le percentuali definitive della tornata elettorale, La Voce Repubblicana n. 123 18-19 giugno 1984. Per una
valutazione complessiva delle elezioni europee in Italia nel 1984: Geoffrey Pridham, Italy, in Direct Elections
us
40
Gli sviluppi del dibattito politico, La Voce Repubblicana n. 124 19-20 giugno 1984.
415
re
Pe
ta
FRA EUROPA E MEDITERRANEO. Repubblicana allindomani delle elezioni
Luciano Monzali
eta
ROSARIO ROMEO, LA DIFESA DEGLI europee, Romeo dichiar nettamente che
de vi
INTERESSI DEL MEZZOGIORNO DITALIA bisognava lottare per europeizzare il Sud:
bid e
E LALLARGAMENTO DELLA COMUNIT
n
for ion
ECONOMICA EUROPEA Europeizzare il Sud significa anche combattere
certe situazioni sociali perverse, certe distorsioni
ly uz
A Strasburgo Rosario Romeo ader al dei meccanismi istituzionali che finiscono con il
ict rib
gruppo parlamentare liberale e democra- condizionare pesantemente la libera espressione
str ist
tico, di cui fu eletta presidente Simone della societ civile e in molti casi divengono vere
is o d
Veil. Il debole risultato elettorale dei libe- e proprie forme di criminalit organizzata. Que-
rali tedeschi (Freie Demokratische Partei) e
on e
sto accade perch la carenza di risorse e di posti
uti ion
le regole del sistema elettorale britannico di lavoro rende possibile, a coloro che possono
rib uz
fecero s che nel 1984 i liberali tedeschi e distribuirne una certa quota, un vero e proprio
ist rod
britannici non fossero rappresentati al Par- ricatto nei confronti della societ, che avviene at-
lamento europeo e che in seno al gruppo traverso luso politico e assistenziale delle risorse
r d rip
parlamentare liberaldemocratico il peso stesse42.
g o ni
della componente italiana fosse impor-
yin Og
tante: da qui lelezione di Rosario Romeo Bisognava rompere questa spirale. Lin-
a vicepresidente del gruppo parlamentare granaggio dello sviluppo economico, che po-
op le.
liberale41. teva essere attivato attraverso luso delle
d c na
Nellambito dei lavori del Parlamento risorse a livello europeo, avrebbe inflitto un
ise io
europeo Romeo scelse di divenire membro duro colpo ai meccanismi perversi in atto nel
or naz
della Commissione per la politica regionale Mezzogiorno, perch se fossero esistite op-
e lassetto territoriale, avente il compito di portunit vere di occupazione e di sviluppo,
uth ca
tarie per le regioni meno favorite, e della che elargivano e coloro che chiedevano non
. U ien
Commissione per gli affari istituzionali, gi tanto un lavoro, quanto un posto di lavoro,
ess e sc
promotrice del progetto di trattato per cio un reddito senza lavoro43. Era necessa-
lUnione europea ispirato da Altiero Spi- rio reinserire il Mediterraneo nel flusso della
pr zion
nelli e approvato dal Parlamento europeo il storia mondiale, da cui era stato emarginato
14 febbraio 1984. per secoli, riattivando uno stretto rapporto
SN lita
oc
queste due commissioni come frutto della Si doveva preservare la propria specificit
thi a A
sua volont di difendere gli interessi del culturale, ma allo stesso tempo era fonda-
wi ell
prima persona alla battaglia per la crea- delli di vita sociale e di indipendenza civile,
zione dellUnione europea. In unintervi- che alle popolazioni meridionali sono man-
e u bit
sta con Andrea Valentini sulla Voce cati per troppo tempo44.
siv am
clu ll'
ex ne
or uso
41
Rosario Romeo vice-presidente del gruppo democratico-liberale, La Voce Repubblicana n. 145 18-19 luglio
1984.
- F ivo
42
Andrea Valentini, Porteremo in Europa una nuova idea del Sud, La Voce Repubblicana n. 131 28-29 giu-
gno 1984.
us
43
Ivi.
scl
44
Ivi.
416
re
Pe
Lultima battaglia. Rosario Romeo deputato al parlamento europeo 1984-19871ta
In un bilancio sul suo primo anno endo risorse a scapito delle regioni del
eta
come deputato europeo, pubblicato su Sud italiano:
de vi
Nuova Antologia nel 1985, Romeo
bid e
constat come lesperienza di parlamen- In termini di reddito medio denunciava
n
for ion
tare a Strasburgo lo avesse messo a con- Romeo le regioni pi povere risultano dunque
tatto con latteggiamento di diffidenza e pi povere, e meritevoli degli interventi del
ly uz
superiorit di molti europei del Nord fondo regionale; ma in termini di disoccupazione
ict rib
verso lItalia e in particolare verso il Mez- le zone di antica industrializzazione come quelle
str ist
zogiorno. Al Parlamento europeo biso- inglesi sopra menzionate, che non hanno saputo
is o d
gnava confrontarsi con gli esponenti di o potuto rinnovare produzioni o tecnologie per
paesi che da un millennio sono o si sen-
on e
gran parte obsolete, registrano invece percentuali
uti ion
tono vincitori, e sono dunque inclini, non paurose, che i deputati soprattutto laburisti non
rib uz
di rado, a non far troppo conto dellIta- mancano di sventolare ad ogni occasione. Ne de-
ist rod
lia, per dimensioni e potenzialit parago- riva che regioni con tanti disoccupati ma tuttora
nabili ai maggiori partners europei, ma pi ricche e con livelli di vita e di reddito molto
r d rip
con una storia tanto pi breve e contrad- pi elevati del nostro Mezzogiorno accampano
g o ni
dittoria, e ancora afflitta da difficolt e de- diritti ed esigono stanziamenti preferenziali in
yin Og
bolezze che gli altri hanno in gran parte nome dei valori intangibili della societ46.
superato45. Era insomma largamente pre- op le.
sente in molti deputati nord-europei la Pure nella politica agricola i prodotti
d c na
convinzione della superiorit settentrio- mediterranei erano spesso meno tutelati di
ise io
nale e continentale nei confronti dei me- quelli dellEuropa settentrionale. Quando la
or naz
continua battaglia di difesa degli interessi soprattutto i prodotti delle regioni deboli e
na tifi
italiani e in particolare del Mezzogiorno povere piuttosto che quelli di Francia e Ger-
. U ien
diretta, era possibile constatare che troppo la preferenza comunitaria ai paesi della costa
spesso gli interessi meridionali erano sa- meridionale del Mediterraneo e ad Israele,
pr zion
erano numerosi. A parere di Romeo, at- giorno italiano, che avrebbero subito un
n A bi
canismi statistici che combinavano i livelli dei prodotti di questi Paesi. Unopportunit
wi ell
di reddito pro-capite con quelli di disoc- per la tutela delle regioni dellItalia meri-
se o d
cupazione e che servivano per determi- dionale dalle conseguenze economiche sfa-
nare le zone prioritarie di intervento del vorevoli dellallargamento della CEE furono
e u bit
gran parte del Regno Unito (ad esempio programmi dintervento sul territorio riser-
clu ll'
le Midlands e il Nord inglese) poteva uti- vati alla Grecia, al Mezzogiorno italiano e
ex ne
lizzare finanziamenti comunitari sottra- alla Francia meridionale, ideati dalla Com-
or uso
- F ivo
45
Rosario Romeo, LEuropa difficile, riprodotto in Id., Italia laica ed Europa unita, cit., pp. 47-63, citazione
us
p. 47.
scl
46
Ibid., pp. 49-50.
417
re
Pe
ta
missione come compensazione per Grecia e [] Con lingresso della Spagna in Europa, entra
Luciano Monzali
eta
Italia allingresso di Spagna e Portogallo tra di noi un paese che per secoli era stato alla
de vi
nella CEE e il cui regolamento dattuazione testa politica e culturale di una componente della
bid e
fu approvato dal Consiglio nel 198547. Ma civilt europea che si era contrapposta a quellal-
n
for ion
in un discorso del febbraio 1985 Romeo ri- tra, dellEuropa nordica e protestante. Per secoli
lev che questi programmi per produrre Spagna ed Europa del Nord avevano rappresen-
ly uz
qualche effetto dovevano avere a disposi- tato due poli di civilt diverse. difficile espri-
ict rib
zione risorse finanziarie adeguate, altrimenti mere un giudizio sul significato che ciascuna di
str ist
risultavano inutili e sterili48. queste due componenti ha avuto nella storia della
is o d
In ogni caso per Romeo lingresso della civilt, ma certo che lEuropa non sarebbe se
Spagna e del Portogallo nella CEE, for- stessa se fosse limitata ad una sola di queste com-
on e
uti ion
malmente definito con la firma degli atti ponenti. Oggi, per la prima volta, si pu dire che
rib uz
di adesione il 12 giugno 198549, era un si avvicina ad essere realmente unita quella che
ist rod
fatto positivo e importante. In un discorso un tempo si chiamava lEuropa dei popoli ro-
al Parlamento europeo il 17 aprile dello mano-germanici. Alcuni di questi popoli non
r d rip
stesso anno, lo storico siciliano si compli- fanno ancora parte di questa Europa, ma per la
g o ni
ment con la presidenza italiana del Con- prima volta noi abbiamo adesso una Comunit
yin Og
siglio della Comunit, in particolare con il europea che raccoglie in s il nucleo pi antico,
presidente del Consiglio Craxi e il ministro pi grosso, pi creativo che la civilt europea
degli Esteri Andreotti, per avere contri-
op le.abbia elaborato nei mille anni della sua storia50.
d c na
buito a portare a termine il negoziato per
ise io
lingresso della Spagna e del Portogallo alla Romeo ribad le proprie critiche alla
or naz
CEE superando le ultime grandi difficolt. Commissione, presieduta dal francese Jac-
Lingresso della Spagna era un grande ques Delors51 a partire dallinizio del
uth ca
obiettivo che veniva raggiunto: 1985, per non avere fornito dati e infor-
na tifi
. U ien
ess e sc
47
Sui Programmi Integrati Mediterranei: George N. Yannopoulos, The Management of Trade-Induced Struc-
pr zion
tural Adjustment: An Evaluation of the ECs Integrated Mediterranean Programmes, Journal of Common Mar-
ket Studies n. 4 giugno 1989, pp. 283-301; Federica Bicchi, European Foreign Policy Making toward the
SN lita
oc
CARDOC), Parlamento Europeo legislatura 1984-1989 (dora innanzi PE2), attivit parlamentare (dora in-
thi a A
nanzi AP), dbats/dibattiti (dora in poi DE) 19850213-04 0100, discorso di Rosario Romeo al Parlamento
wi ell
Europeo, 13 febbraio 1985. Per protestare per la riduzione degli stanziamenti finanziari a favore dei PIM,
insieme al deputato Ducarme Romeo present una proposta di risoluzione che vincolava il sostegno del
se o d
gruppo parlamentare liberale e democratico a tale iniziativa della Commissione ad un serio impegno finan-
e u bit
ziario della CEE a favore dei PIM: al riguardo CARDOC, PE2 AP DE/19850314-02 0020, discorso di Ro-
sario Romeo, 14 marzo 1985; ivi, PE2 AP, progetti di risoluzioni (dora innanzi PR) B2-1642/84, testo della
siv am
49
Sullingresso della Spagna e del Portogallo nella Comunit Economica Europea: Neill Nugent, Previous Enlarge-
ex ne
ment Rounds, in Id. (a cura di), European Union Enlargement, Palgrave Macmillan 2004, pp. 27-29; Amparo Almar-
cha Barbado (a cura di), Spain and EC Membership Evaluated, Pinter/St. Martins Press, London/New York 1993;
or uso
Bino Olivi, LEuropa difficile. Storia politica dellintegrazione europea 1948-2000, il Mulino, Bologna 2000.
50
CARDOC, PE2 AP DE/19850417-03 0070, discorso di Rosario Romeo al Parlamento europeo, 17 aprile 1985.
- F ivo
51
Sulla figura di Jacques Delors: Jacques Delors, Lunit dun homme. Entretiens avec Dominique Wolton,
Jacob, Paris, 1994; Jacques Delors, con Jean-Louis Arnaud, Mmoires, Plon, Paris 2004; Charles Grant, De-
us
lors. Inside the House that Jacques Built, Brealey, London 1994; Helen Drake, Jacques Delors. A politic bio-
scl
eta
dellallargamento per le regioni dellItalia lanci, ma bisogna seguire una linea politica e
de vi
meridionale e per non avere stanziato per farlo appunto necessario migliorare i
bid e
fondi finanziari sufficienti a favore dei meccanismi di decisione. Per tale ragione noi
n
for ion
PIM, ma con ci non poteva offuscare il irrealisti e poco attenti ai problemi concreti,
fatto grandemente positivo dellallarga- come siamo accusati di essere noi federalisti
ly uz
mento della CEE nel Mediterraneo. Cer- diamo tanta importanza al problema istitu-
ict rib
tamente lallargamento comportava anche zionale52.
str ist
il rischio della diminuzione della coesione
is o d
interna della CEE, quindi del suo inde- Romeo invit Craxi a farsi sostenitore
bolimento. A ci bisognava rispondere delle posizioni federaliste nel corso dei ne-
on e
uti ion
andando avanti nel processo di potenzia- goziati intergovernativi sulla riorganizza-
rib uz
mento politico delle istituzioni europee. zione della CEE:
ist rod
Migliorando e rafforzando i meccanismi
di decisione della CEE la si rendeva in Allora noi ricordiamo al presidente Craxi che
r d rip
grado di affrontare le grandi sfide che egli deve procedere in questa direzione tenendo
g o ni
lEuropa contemporanea si trovava di conto che in realt molto facile raggiungere in
yin Og
fronte: questaula, e fuori di essa, ununanimit o una
maggioranza molto larghe se si parla di Europa
Devo dire il presidente Craxi lo perdoner
op le.genericamente. Se invece si vuole costruire ef-
d c na
ad uno che a suo confronto un novizio della fettivamente lEuropa, e non se ne parla in ter-
ise io
politica che in fondo nel suo discorso cera mini generici, allora si vedr che questa
or naz
unelencazione di problemi che, per la verit, unanimit non esiste. Allora si tratter tra le
non abbiamo sentito per la prima volta. [] posizioni di quelli che vogliono veramente
uth ca
Si tratta di un elenco quasi classico di que- lEuropa e di quelli che veramente lEuropa
na tifi
stioni spinose che la Comunit dice di voler non vogliono. Io ho il massimo rispetto per co-
. U ien
risolvere: sono problemi enormi che vanno loro i quali sottolineano limportanza del di-
ess e sc
dalla disoccupazione allo spazio sociale euro- ritto di veto da parte dei singoli stati, ma penso
peo, alle nuove tecnologie, allambiente, alla che questo diritto non debba spingersi fino a
pr zion
mediazione tra est e ovest, allAmerica Latina, vietare ad altri stati di proseguire nel raggiun-
al Medio Oriente, allAfrica del Sud. Tutte gimento di obiettivi di politica estera che con-
SN lita
oc
cio equivale a meno della met del disavanzo Romeo denunci pi volte linsensibi-
wi ell
del bilancio dello stato che lonorevole Craxi lit dei politici nordeuropei verso le esi-
se o d
mezzi della Comunit, se usati con spirito co- di alcuni Paesi e a scapito di altri. Nel mag-
siv am
munitario e nella direzione e nel momento gio 1985 egli rilev che la politica della
clu ll'
giusto, possono mobilitare poi altre risorse. CEE di assicurare ai paesi mediterranei
ex ne
Quindi la politica della Comunit non va mi- non comunitari lesenzione dalla prefe-
or uso
- F ivo
us
52
Discorso di Rosario Romeo al Parlamento europeo, 17 aprile 1985. cit.
scl
53
Ivi.
419
re
Pe
ta
renza comunitaria54 veniva pagata soprat- nati e ridotti a poca cosa. Inaccettabile, a
Luciano Monzali
eta
tutto dallItalia e dalla Francia: parere di Romeo, era la tesi di alcuni de-
de vi
putati britannici secondo cui i PIM ave-
bid e
chiaro che limpatto di questa politica nei con- vano squilibrato la Comunit a favore del
n
for ion
fronti dei paesi del Mediterraneo del sud soste- Sud e quindi, in una logica di riequilibrio,
nuto dai paesi mediterranei della Comunit i veniva chiesta lintroduzione di programmi
ly uz
quali sono chiamati a sostenere una concorrenza integrati per il Nord industriale sottraendo
ict rib
nelle loro produzioni tipiche mentre invece, assai ai Paesi mediterranei le poche risorse stan-
str ist
scarsamente possono giovarsi di quei vantaggi di ziate57. Su un piano generale, a parere di
is o d
cui pure si parlato e che consistono nel fatto Romeo, era urgente che lazione dei rap-
presentanti meridionali a Strasburgo fosse
on e
che le disponibilit valutarie accumulate da que-
uti ion
sti paesi servono per alimentare esportazioni in- pi organica e meglio coordinata. La bat-
rib uz
dustriali della Comunit che ovviamente sono taglia per la difesa degli interessi economici
ist rod
effettuate da regioni diverse da quelle che invece del Mezzogiorno, secondo lo storico sici-
sostengono il maggiore impatto dellallarga- liano, era parte della lotta per la creazione
r d rip
mento55. di ununit politica europea:
g o ni
yin Og
Diveniva urgente una revisione della A una politica regionale distorta, alle discrimina-
politica mediterranea della CEE che non op le.zioni sui prezzi, alle violazioni della preferenza
danneggiasse gli interessi delle regioni del comunitaria, ai tagli ripetuti sui PIM, allallarga-
d c na
Mezzogiorno dItalia, sottomesse anche ai mento operato a spese delle nostre regioni, alle
ise io
tagli dei prezzi dei prodotti agricoli. Pi promesse mancate per Napoli, noi rispondiamo
or naz
volte il deputato siciliano si lament della insistendo sul principio europeo della solidariet
scarsit dei mezzi destinati allattuazione comunitaria. E poi: forse che i meridionalisti, in-
uth ca
dei programmi mediterranei56. L11 set- sistendo sui problemi del Sud, davano prova di
na tifi
tembre 1985 ribad per lennesima volta essere cattivi italiani? Al contrario, erano meri-
. U ien
che, poich i costi economici dellallarga- dionalisti proprio perch buoni italiani, interes-
ess e sc
mento alla Spagna e al Portogallo erano a sati alla solidit di compattezza e al progresso di
carico delle regioni meridionali della CEE, tutto il paese. Noi siamo convinti, a nostra volta,
pr zion
erano stati progressivamente ridimensio- tario noi ci battiamo per una visione integrata,
n A bi
thi a A
wi ell
54
Sulla politica commerciale della CEE verso i Paesi del Maghreb e del Vicino Oriente negli anni Settanta
se o d
e Ottanta: Haifaa A. Jawad, Euro-Arab Relations, Ithaca Pressi, Reading 1992; Enzo R. Grilli, The European
Community and the Developing Countries, Cambridge University Press, Cambridge 1993, p. 180 e ss.; Federica
e u bit
Bicchi, European Foreign Policy .. , cit., p. 91 e ss.; Elena Calandri, Leterna incompiuta: la politica mediter-
siv am
ranea tra sviluppo e sicurezza, in Id. (a cura di), Il primato sfuggente. LEuropa e lintervento per lo sviluppo
(1957-2007), FrancoAngeli, Milano 2009, pp. 89-117; Id., Europa e Mediterraneo tra giustapposizione e in-
clu ll'
tegrazione, in Massimo De Leonardis (a cura di), Il Mediterraneo nella politica estera italiana del secondo do-
ex ne
55
CARDOC, PE2 AP DE/19850508-04 0090, discorso di Rosario Romeo al Parlamento europeo, 8 mag-
gio 1985.
- F ivo
56
Ad esempio: CARDOC, PE2 AP DE/19850613-06 0070, discorso di Rosario Romeo al Parlamento eu-
ropeo, 13 giugno 1985.
us
57
CARDOC, PE2 AP DE/19850911-02 0170, discorso di Rosario Romeo al Parlamento europeo, 11 set-
scl
tembre 1985.
420
re
Pe
Lultima battaglia. Rosario Romeo deputato al parlamento europeo 1984-19871ta
europea, di problemi che non sono nazionali, ma politica del Fondo regionale, se continua cos, fi-
eta
transnazionali, coinvolgendo regioni che stanno nir per accentuare le differenze fra le regioni an-
de vi
al di qua e al di l delle frontiere e devono tutta- cora pi di quanto non succederebbe se fossero
bid e
via affrontare difficolt comuni. Riconoscendo lasciate al gioco del mercato. poi assurdo,
n
for ion
questi problemi come suoi problemi lEuropa agendo in questo modo, lamentarsi che le diffe-
far un passo importante verso lunit, a livello renze tra le regioni si accrescono, quando ci av-
ly uz
di coscienza [e] a livello di realt politiche ed eco- viene anche per opera della stessa politica
ict rib
nomiche. Si tratta, semmai, di agire con pi ef- regionale. Io spero dunque che la Commissione
str ist
ficacia in questo senso, e di legare pi faccia quanto auspicato, e spero anche che si eviti
is o d
strettamente questa battaglia alla battaglia gene- di disperdere gli interventi del Fondo regionale
rale per lintegrazione europea58. su tutta la superficie dellEuropa come si fatto
on e
uti ion
fino ad ora.
rib uz
Romeo fu costantemente critico verso
ist rod
lo scarso impegno della Commissione De- Sul tema della politica agricola comune
lors a favore della tutela degli interessi eco- Romeo svolse una lunga relazione al Con-
r d rip
nomici delle regioni meridionali della vegno organizzato dal gruppo liberalde-
g o ni
CEE. In generale Romeo era spesso duro e mocratico del Parlamento europeo a
yin Og
ingeneroso verso loperato di Delors e dei Lisbona nel novembre 1985. La lettura di
suoi collaboratori; talvolta sembrava non op le. questa relazione mostra la seriet dellim-
considerare che le decisioni della Commis- pegno di Romeo nello studio dei problemi
d c na
sione erano soprattutto lespressione e la re- agricoli comunitari e dei meccanismi di
ise io
gistrazione dei rapporti di forza e dei funzionamento della CEE. Egli dichiar
or naz
desideri degli Stati membri. Il 12 novem- che vi era un chiaro rapporto fra politica
bre 1985 Romeo vot a malincuore a fa- agricola e azione per lo sviluppo regionale.
uth ca
vore del bilancio comunitario proprio per Di fatto nel corso degli anni i dislivelli fra
na tifi
la sua insoddisfazione verso loperato di le varie regioni della CEE si erano accre-
. U ien
Delors59. Ribad lesigenza che le regioni sciuti e ci significava che la politica di svi-
ess e sc
meridionali non venissero mortificate ul- luppo regionale era fallita. Secondo la
teriormente riducendo a quote insignifi- Commissione, alla base di questo falli-
pr zion
canti gli stanziamenti per i PIM e afferm mento vi era la scarsa entit dei fondi de-
lurgenza che la Commissione correggesse stinati alla politica regionale. Romeo
SN lita
oc
il carattere dei propri interventi riguardo concordava con questa analisi, ma rilevava
n A bi
del Fondo regionale, risulta chiaro che sono stati ad esempio in campo agricolo:
creati sei o sette volte pi posti di lavoro nelle re-
e u bit
gioni industrializzate che non in quelle arretrate Bisogna riconoscere [] che c stata una ten-
siv am
che hanno bisogno di interventi strutturali; si denza alla riduzione della spesa agricola sul com-
clu ll'
sono cio creati pi flussi di reddito nelle regioni plesso del bilancio comunitario, se si pensa che
ex ne
avanzate che non in quelle arretrate. In realt, la nel 1973 essa assorbiva l80% delle uscite,
or uso
- F ivo
58
Ibid., pp. 54-55.
us
59
CARDOC, PE2 AP DE/19851112-06 0060, discorso di Rosario Romeo al Parlamento europeo, 12 no-
scl
vembre 1985.
421
re
Pe
ta
quindi, se adesso si supera di poco il 60%, una ri- meridionale. A parere di Romeo, lunico
Luciano Monzali
eta
duzione c stata. Ci non toglie che, se si guarda modo per ottenere una tutela adeguata
de vi
al lungo periodo, cio agli effetti della politica re- degli interessi meridionali era una riforma
bid e
gionale registrati sinora, dal 1968 al 1980, cio del processo decisionale della Comunit,
n
for ion
nel giro di dodici anni, i 3/4 della spesa del che rendesse le istituzioni europee pi forti
FEOGA sono stati destinati ai prodotti conti- e autonome, capaci di compiere scelte coe-
ly uz
nentali, e soltanto il 12,6% ai prodotti mediter- renti e finalizzate a risolvere i problemi della
ict rib
ranei. Quindi la politica agricola fortemente Comunit nel suo insieme:
str ist
indirizzata al sostegno dei prodotti continentali.
is o d
[] Ora, gi il riferimento alle risorse disponibili Questo richiede una visione coordinata della po-
dimostra la connessione che esiste fra gli orienta-
on e
litica comunitaria, in cui non si facciano conces-
uti ion
menti generali della politica agricola comune e la sioni a spizzichi, per accontentare tutti ed in
rib uz
politica mediterranea, perch chiaro che, se non realt non risolvere nessun problema. Devo dire
ist rod
ci sar una riforma della politica agricola, le ri- che lesperienza che io faccio nellambito della
sorse della Comunit saranno in gran parte as- commissione per la politica regionale non per
r d rip
sorbite dal sostegno allagricoltura continentale. nulla positiva da questo punto di vista. La poli-
g o ni
Per di pi, allinterno dellagricoltura, si soster- tica regionale della Comunit una politica di
yin Og
ranno le produzioni pi ricche60. distribuzione di sostegni un po a tutti, perch
op le. tutte le regioni vogliono qualcosa. Ed io non dico
Il problema della scarsa tutela degli in- che non abbiano i loro diritti, ma il risultato
d c na
teressi delle regioni del Mezzogiorno a li- che non si dedicano alle regioni cosiddette prio-
ise io
Come compensazione era nata lidea dei per la creazione dellUnione europea.
Programmi Integrati Mediterranei, dotati Nel corso della precedente legislatura al-
SN lita
oc
per di scarsissimi fondi e quindi inevita- cuni parlamentari europei guidati da Spi-
n A bi
bilmente inefficaci. Pure la decisione della nelli, denominati il gruppo del club del
thi a A
Paesi terzi mediterranei come quelli del Strasburgo in cui ebbero luogo le prime riu-
se o d
Maghreb favorevoli condizioni di accesso al nioni del gruppo) avevano ideato liniziativa
mercato europeo aveva danneggiato lItalia di preparare un progetto di trattato-costitu-
e u bit
siv am
clu ll'
60
Rosario Romeo, Quale politica agricola comune, in Id.., Italia laica ed Europa unita, cit., pp. 93-114, cita-
ex ne
zione p. 97.
or uso
61
Ibid., p. 113.
62
Sulla figura e lopera di Altiero Spinelli: Piero S. Graglia, Altiero Spinelli, il Mulino, Bologna 2008; Da-
- F ivo
niele Pasquinucci, Europeismo e democrazia. Altiero Spinelli e la sinistra europea 1950-1986, il Mulino, Bo-
logna 2000; Altiero Spinelli, Come ho tentato di diventare saggio. La goccia e la roccia, il Mulino, Bologna 1987;
us
Edmondo Paolini, Altiero Spinelli. Dalla lotta antifascista alla battaglia per la Federazione europea 1920-1948:
scl
eta
tarie creando una Unione europea, di cui ex comunista che aveva trascorso vari anni in
de vi
era prevista unevoluzione graduale in senso carcere durante il fascismo, un irregolare, un
bid e
federale63. Il 14 febbraio 1984 il Parlamento attivissimo animatore politico e culturale, che
n
for ion
europeo approv la risoluzione sul progetto proprio a partire dalla met degli anni Set-
di trattato per listituzione dellUnione eu- tanta si era riavvicinato al PCI sostenendo il
ly uz
ropea con 237 voti a favore, 34 astensioni e disegno, fieramente avversato da Romeo,
ict rib
32 voti contrari. Il progetto di trattato po- della trasformazione del comunismo italiano
str ist
neva le basi per la creazione di unUnione in forza di governo; e proprio il PCI, su sti-
is o d
europea. Era previsto un rafforzamento dei molo di Giorgio Amendola, aveva fatto eleg-
poteri delle istituzioni sovranazionali, il Par- gere il federalista italiano come deputato
on e
uti ion
lamento e la Commissione, nonch lintro- prima alla Camera e poi al Parlamento euro-
rib uz
duzione del voto a maggioranza in seno al peo. Eppure a partire dal 1984 fra Romeo e
ist rod
Consiglio. Lambizioso progetto di trattato Spinelli sul tema della costruzione di unEu-
ispirato da Spinelli desiderava avviare unin- ropa federale si cre uno stretto rapporto di
r d rip
tegrazione europea anche politica, che stima e collaborazione politica. Romeo ap-
g o ni
avrebbe ridimensionato le sovranit degli prezz in Spinelli la fede europeista, il carisma
yin Og
Stati nazionali. Il nuovo Parlamento euro- personale e lenergia e lo defin pubblicamente
peo eletto nel giugno 1984 si trov di fronte op le. un mito che cresce di statura a vederlo da vi-
alla sfida di convincere i governi e partiti na- cino64. Il diario65 di Altiero Spinelli ci indica
d c na
zionali ad accettare il progetto di accordo e come il suo rapporto con Romeo sorse e si
ise io
a procedere alla sua firma e ratifica. consolid proprio a partire dalla comune ap-
or naz
Romeo, che entr nella Commissione isti- partenenza al Parlamento europeo, trasfor-
tuzionale del Parlamento, si trov al centro mandosi progressivamente in una stretta
uth ca
della battaglia per lUnione e si schier risolu- collaborazione. Alla fine del giugno 1984, de-
na tifi
tamente a fianco di Spinelli. Lo storico sici- siderando divenire presidente del nuovo Par-
. U ien
liano rimase molto colpito dalla personalit di lamento europeo, Spinelli cerc il sostegno del
ess e sc
Spinelli. I due uomini avevano storie perso- PRI alla sua candidatura. La Malfa e Bruno
nali e visioni politiche e ideologiche assai di- Visentini promisero il loro aiuto, con que-
pr zion
verse e per certi aspetti contrastanti. Romeo stultimo che per espresse dubbi sullatteg-
era uno storico, uno professore universitario, giamento di Romeo, il quale sar certamente
SN lita
oc
nuto la bestia nera dellestablishment cultu- alt Spinelli incontr poi il deputato siciliano
thi a A
rale progressista italiano nel corso degli anni che gli dichiar il suo favore alla candidatura
wi ell
se o d
e u bit
63
Sulla genesi del progetto di trattato di Unione europea una precisa analisi in: Bino Olivi, LEuropa diffi-
siv am
cile. Storia politica dellintegrazione europea 1948-2000 cit., p. 238 e ss.; Richard Corbett, The European
Parliaments Role in Closer EU Integration, Macmillan, Houndsmills 1998, pp. 144-172; Piero S. Graglia, Al-
clu ll'
tiero Spinelli, cit., Alcuni accenni in: Mark Gilbert, Storia politica dellintegrazione europea, Laterza, Roma-
ex ne
Bari 2008, p.148; Antonio Varsori, La Cenerentola dEuropa? LItalia e lintegrazione europea dal 1947 a oggi,
or uso
Rubbettino, Soveria Mannelli 2010, p. 343 e ss.; Marinella Neri Gualdesi, LItalia e la CEE. La partecipa-
zione italiana alla politica dintegrazione europea 1980-1991, ETS, Pisa 1992; Umberto Morelli, Storia del-
- F ivo
65
Altiero Spinelli, Diario europeo. Volume III 1976-1986, il Mulino, Bologna 1992.
scl
66
Ibid., p. 1037.
423
re
Pe
ta
del carismatico leader federalista67. Spinelli Nel gennaio 1985 la nuova Commis-
Luciano Monzali
eta
non fu eletto presidente del Parlamento eu- sione delle Comunit europee guidata da
de vi
ropeo68 ma nei mesi successivi la collabora- Jacques Delors inizi la sua attivit, men-
bid e
zione fra Romeo e Spinelli sintensific69, con tre contemporaneamente cominci il se-
n
for ion
lo storico siciliano che inizi a frequentare le mestre di presidenza italiana del Consiglio
riunioni del cosiddetto club del Coccodrillo. della CEE, con Bettino Craxi presidente
ly uz
Leggendo il Diario di Spinelli possibile con- del consiglio e Giulio Andreotti ministro
ict rib
statare che il fervore europeista di Romeo degli Esteri. Il 16 gennaio 1985 a nome del
str ist
spingeva spesso lo storico ad assumere posi- gruppo liberale Romeo comment il di-
is o d
zioni pi intransigenti e radicali dello stesso scorso di Andreotti di presentazione del se-
Spinelli sul piano della lotta per la costituzione mestre italiano di presidenza. Il deputato
on e
uti ion
dellUnione europea70. Alleati di Romeo in siciliano incoraggi Andreotti a impegnarsi
rib uz
questa battaglia europeista furono spesso il de- nella battaglia per la costruzione europea:
ist rod
putato socialdemocratico tedesco Klaus
Hnsch, futuro presidente del Parlamento eu- Fra gli obiettivi indicati dal Ministro Andreotti ve
r d rip
ropeo, e il radicale Marco Pannella. ne sono alcuni che a noi liberali sembrano meri-
g o ni
Nel corso della seconda met del 1984 tevoli di particolare attenzione; in primo luogo,
yin Og
al centro della battaglia europeista vi fu la lintento del Governo italiano di ottenere che nel
lotta per tradurre in atti politici e giuridici Vertice di giugno venga fissata la data della Con-
op le.
concreti il progetto di trattato ispirato da ferenza intergovernativa sul Trattato per lunione
d c na
Spinelli. Su stimolo del presidente francese europea partendo da precisi mandati da parte dei
ise io
Franois Mitterrand, che, pur in modo singoli governi. Di particolare rilievo ci sembra
or naz
siglio europeo di Fontainebleau del giugno anzi, che la diplomazia italiana perseguisse que-
. U ien
1984 decise di creare due comitati di stu- ste finalit con spirito davvero sovrannazionale,
ess e sc
dallitaliano Pietro Adonnino, avrebbe do- vori dei Comitati Dooge e Adonnino. Di
thi a A
dellimmagine della CEE in Europa e nel Dooge, che si proponeva di essere un do-
se o d
67
Ivi.
ex ne
68
Lomaggio del Pri ad Altiero Spinelli, La Voce Repubblicana n. 151 26-27 luglio 1984.
or uso
69
Rosario Romeo: continuer a Strasburgo limpegno federalista dei repubblicani, La Voce Repubblicana n. 153
30-31 luglio 1984.
- F ivo
70
Ad esempio, Altiero Spinelli, Diario europeo. Volume III , cit. pp. 1210-1211, 1289-1294.
71
CARDOC, PE2 AP DE/19850116-05 0060, discorso di Rosario Romeo al Parlamento europeo, 16 gen-
us
naio 1985.
scl
72
Bino Olivi, LEuropa difficile, cit., p. 270 e ss.
424
re
Pe
Lultima battaglia. Rosario Romeo deputato al parlamento europeo 1984-19871ta
future della Comunit72. Il rapporto sotto- peserebbe sulla storia non solo della diplomazia
eta
lineava lesigenza di dare vita a uno spazio italiana, ma anche sulla storia morale del nostro
de vi
economico interno omogeneo in seno alla paese che tanto si impegnato in questa dire-
bid e
CEE e a una Comunit tecnologica, non- zione europea73.
n
for ion
ch di creare unidentit politica europea
costituendo una vera unione europea. La Romeo riteneva che le forze regressive
ly uz
maggioranza del Comitato rimarcava poi che non volevano il rafforzamento della co-
ict rib
lurgenza di potenziare luso del voto a struzione europea andassero sconfitte e che
str ist
maggioranza qualificata nei temi di com- la costruzione europea dovesse essere po-
is o d
petenza comunitaria e di dare pi poteri al tenziata sul piano politico e istituzionale:
Parlamento europeo. Sempre in quel pe-
on e
uti ion
riodo la Commissione lanci il Libro Ci aspettiamo che si affronti il problema dei po-
rib uz
bianco sul completamento del mercato in- teri del Parlamento, che si affronti il problema
ist rod
terno entro il 1992, programma che aveva del voto a maggioranza, che potr anche avere
come obiettivo labolizione delle frontiere delle eccezioni, ma delle eccezioni che siano pre-
r d rip
tecniche, geografiche e fiscali in seno alla cisamente delimitate, non configurate come ri-
g o ni
CEE che frenavano la libera circolazione serve generali, la cui interpretazione spetta
yin Og
interna. discrezionalmente ai vari stati. Se il Parlamento,
Il Consiglio europeo previsto a Milano che da oltre un anno si impegnato in questa di-
op le.
nel giugno 1985 avrebbe dovuto affrontare rezione come ora diceva lonorevole Spinelli
d c na
e discutere questi ambiziosi programmi e vedesse sconfitte le sue proposte e le deliberazioni
ise io
rapporti, oltre al progetto di trattato sul- che esso ha preso tante volte a cos larga maggio-
or naz
lUnione europea votato dal Parlamento ranza, subirebbe unumiliazione, una sconfitta
nel 1984. Nelle settimane che precedettero che significherebbe una sconfessione dellauto-
uth ca
il Consiglio di Milano il dibattito politico rit che al Parlamento deriva dalle elezioni a suf-
na tifi
unassemblea parlamentare europea infuo- fronte ai nostri elettori dicendo che non siamo
ess e sc
cata e tesa, Romeo chiese al presidente del stati capaci di assolvere il mandato che essi ci
Consiglio italiano Craxi dinsistere nella hanno dato. Per impedire che ci avvenga, noi
pr zion
battaglia europeista e di fare di tutto perch tenteremo di utilizzare tutti i mezzi di cui dispo-
fosse convocata una conferenza diretta ad niamo per far in modo che questo Parlamento
SN lita
oc
approvare il trattato dellUnione europea: non venga considerato dai governi come un og-
n A bi
grave di qualsiasi sconfitta derivante da unazione In una lunga intervista alla Voce re-
non riuscita. Perch si pu anche perdere e per- pubblicana Romeo comment la situa-
e u bit
dere anche gloriosamente, ma perdere senza ne- zione europea alla vigilia del Consiglio
siv am
anche tentare di combattere, dopo che il europeo di Milano. Il deputato siciliano di-
clu ll'
Parlamento spera da un anno in questa azione chiar la propria delusione circa le forti re-
ex ne
del governo italiano, sarebbe cosa che credo sistenze esistenti in molti Paesi di fronte al
or uso
- F ivo
73
CARDOC, PE2 AP DE/19850611-04 0150, discorso di Rosario Romeo al Parlamento europeo, 11 giu-
us
gno 1985.
scl
74
Ivi.
425
re
Pe
ta
progetto di Unione europea votato dal Par- A parere dei realisti, i problemi istitu-
Luciano Monzali
eta
lamento di Strasburgo. A suo avviso, si sta- zionali erano lontani dalle preoccupazioni
de vi
vano fronteggiando due fronti: da una della gente comune e suscitavano troppi
bid e
parte, i federalisti, da lui sostenuti, dallal- contrasti fra i Paesi europei: meglio era fare
n
for ion
tra, i cosiddetti realisti, fra i quali collocava progredire la cooperazione in campo eco-
il presidente della Commissione europea nomico e finanziario, per la quale era pos-
ly uz
Jacques Delors, che, a differenza di Spinelli sibile creare un vasto schieramento dopi-
ict rib
e Romeo, aveva posto al primo piano del nione favorevole in tutta Europa. Romeo
str ist
processo di sviluppo comunitario il com- non era daccordo con questa imposta-
is o d
pletamento del mercato unico e la crea- zione. A suo avviso, la realt mondiale stava
zione di una comunit tecnologica. mutando a ritmi velocissimi e lEuropa do-
on e
uti ion
Secondo Romeo e i federalisti non erano veva rafforzarsi in tempi rapidi e con deci-
rib uz
possibili progressi sostanziali sui problemi sioni coraggiose:
ist rod
economici, di difesa, di politica estera, se
non si modificava il processo decisionale Alla politica dei piccoli passi credo poco. Non
r d rip
della CEE con necessarie revisioni istitu- perch non siano dei passi, utili o reali, ma per-
g o ni
zionali: ch nel frattempo la realt cammina e si muove
yin Og
a velocit incredibilmente superiore. Compiere
Fino a quando vige il compromesso di Lussem- piccoli passi significa star fermi, quando va bene,
op le.
burgo, cio il diritto di veto, fino a quando la se non proprio indietreggiare76.
d c na
Commissione dotata di scarsissimi poteri per
ise io
cui ogni decisione continuer a essere presa dagli Romeo si mostr critico verso lazione
or naz
incontri al vertice fra i governi in quanto espres- e limpostazione di Delors, che, a parere
sione degli interessi nazionali e certamente non dello storico siciliano, non aveva posto lac-
uth ca
comunitari, non si otterr nessun risultato nella cento sul fatto che n lampliamento del
na tifi
direzione auspicata dai sinceri europeisti. mercato interno n la creazione di una co-
. U ien
chiaro che tutti saremmo favorevoli alla creazione munit tecnologica erano realizzabili senza
ess e sc
di una moneta europea che sia una moneta ef- modifiche importanti ai meccanismi isti-
fettiva, negoziata negli scambi di tutti i giorni. tuzionali. Secondo lo storico siciliano, il
pr zion
Ma evidente che per fare tutto questo occorre Parlamento europeo doveva contrastare
una politica monetaria omogenea, e questo in- duramente la strategia di Delors e aumen-
SN lita
oc
contra evidenti ostacoli nelle diverse strutture tare la propria autorit politica sfiduciando
n A bi
economiche politiche dei vari paesi. [] Allo la Commissione e il suo presidente e co-
thi a A
stesso modo non ci si stanca di sottolineare lim- stringendo i governi nazionali a nominarne
wi ell
legislazione societaria. Tutto questo da chi pu pu far progredire lEuropa in mezzo alla vigliac-
siv am
essere realizzato se non da unAutorit comuni- cheria. Ha avuto torto perch queste cose non si
clu ll'
taria in grado di imporre una legislazione accet- dicono soltanto, non si prestano a un bel gesto
ex ne
tata in tutti i paesi della CEE?75 declamatorio, e basta. Se si crede in ci che si dice,
or uso
- F ivo
75
Rosario Romeo, Perch lEuropa federale non unutopia, La Voce repubblicana 24-25 giugno 1985, rie-
us
dito in Id., Italia laica ed Europa unita, cit., pp. 64-80, citazione pp. 66-67.
scl
76
Ibid., p. 78.
426
re
Pe
Lultima battaglia. Rosario Romeo deputato al parlamento europeo 1984-19871ta
allora occorre una denuncia politica e latto con- Libro bianco della Commissione europea
eta
seguente delle dimissioni. [] Il Parlamento pu sul mercato interno e sul progetto di trat-
de vi
fare una sola cosa, ed io ritengo che debba farla in tato preparato dal Parlamento europeo, i
bid e
queste circostanze, a tutela del suo dovere verso capi di governo dovettero confrontarsi con
n
for ion
gli elettori e del suo prestigio come istituzione: il la proposta franco-tedesca di dare vita a un
Parlamento ha il potere di censurare la Commis- progetto di trattato sullUnione europea
ly uz
sione esecutiva e dunque di farla cadere. Ci sono che prevedeva lo sviluppo di una politica
ict rib
ragioni per fare questo, perch non solo a mio estera e di sicurezza comune su base preva-
str ist
modo di vedere la Commissione Delors non ha lentemente intergovernativa. Nel corso
is o d
individuato una giusta scala di priorit negli della prima giornata di lavori britannici,
obiettivi politici. Ma ci sono ragioni, per cos dire, danesi e greci rifiutarono ogni idea di ri-
on e
uti ion
squisitamente politiche a sostegno di questa scelta. forma dei trattati comunitari. Il 29 giugno
rib uz
Costringendo la Commissione alle dimissioni, il il cancelliere tedesco Kohl lanci la propo-
ist rod
Parlamento pone un problema della massima gra- sta di una conferenza intergovernativa per
vit ai governi nazionali77. la riforma dei trattati europei, che raccolse
r d rip
il consenso di Francia, Stati del Benelux e
g o ni
In un articolo pubblicato sul Gior- Italia. Il presidente del Consiglio italiano,
yin Og
nale il 28 giugno, Romeo ribad che per Craxi, fece votare a maggioranza (con i 3
fare progredire il processo dintegrazione op le. voti contrari di Grecia, Danimarca e Gran
europea il punto fondamentale era quello Bretagna) la decisione di convocare tale
d c na
del voto a maggioranza nelle deliberazioni conferenza, con il governo britannico che,
ise io
rafforzamento politico della CEE, che vo- ferenza intergovernativa avrebbe dovuto
levano mantenere lunanimit per difen- preparare un trattato sulla politica estera e
uth ca
dere gli interessi vitali dei singoli paesi. La sulla sicurezza comune e mutare il trattato
na tifi
speranza del deputato repubblicano era che CEE per consentire unestensione delle
. U ien
si producesse in Europa una spinta politica competenze della Comunit a nuovi set-
ess e sc
capace dinfluire sui governi e di prevalere tori di attivit e una modifica dei poteri
sulle resistenze nazionali, molto forti nei delle istituzioni comunitarie. Il Consiglio
pr zion
fra il 28 e il 29 giugno in un clima di ten- europea cadde nel dimenticatoio senza ve-
n A bi
sione fra i partner. Oltre alla discussione nire neanche citato nelle conclusioni finali
thi a A
77
Ibid., p. 79.
siv am
78
Rosario Romeo, Se quel sogno si avverasse, Il Giornale 28 giugno 1985, riedito in Id., Scritti politici, cit.,
pp. 267-269.
clu ll'
79
Per unanalisi del Consiglio europeo di Milano: Bino Olivi, LEuropa difficile, cit., pp. 274-283; Richard Cor-
ex ne
bett, The European Parliaments Role in Closer EU Integration, cit., pp. 173-217; Manuale della politica estera
or uso
italiana 1947-1993, a cura di Luigi Vittorio Ferraris, Laterza, Roma- Bari 1996; Jacques Delors, con Jean-Louis
Arnaud, Mmoires, cit., p. 252 e ss.; Antonio Varsori, La Cenerentola dEuropa? LItalia e lintegrazione euro-
pea dal 1947 a oggi, cit., pp. 350-352; Margaret Thatcher, Gli anni di Downing Street, Sperling Kupfer, Mi-
- F ivo
lano 1993, p. 465 e ss.; Jean-Marie Palayret, Visto da Parigi. La Francia, lItalia e la costruzione europea durante
us
la presidenza di Franois Mitterand 1981-1991, in LItalia nella costruzione europea. Un bilancio storico (1957-
scl
2007), a cura di Piero Craveri-Antonio Varsori, FrancoAngeli, Milano 2009, p. 440 e ss.
427
re
Pe
ta
Il 5 luglio sul Giornale Romeo com- luttante ad ammettere che ci sia un aspetto co-
Luciano Monzali
eta
ment positivamente i risultati del Consi- munitario di questa soluzione; per quanto ri-
de vi
glio. A suo avviso, con la messa in guarda poi i pragmatisti, che vogliono tanti
bid e
minoranza del primo ministro britannico progressi concreti, sta di fatto che poi ci sen-
n
for ion
Thatcher finalmente qualcosa si era mosso tiamo dire che quelli che vogliono il mercato
e per la prima volta dopo la Conferenza di interno ritengono che lunificazione delle im-
ly uz
Messina del 1955 il cammino dellintegra- poste indirette sia puramente un sogno. E mi
ict rib
zione europea sembrava essere ripreso. La domando se si pu seriamente pensare ad un
str ist
speranza di Romeo era che nel corso della mercato interno unificato quando chiunque sa
is o d
Conferenza per la revisione e la prepara- che, con un semplice maneggio delle imposte
zione dei trattati i governi europei riuscis- indirette, si possono creare ostacoli enormi, pi
on e
uti ion
sero a superare le resistenze degli gravi ancora di quelli rappresentati simbolica-
rib uz
euroscettici britannici e procedere ad una mente dai dazi doganali81.
ist rod
riforma delle istituzioni comunitarie nel
senso di una maggiore integrazione sovra- Le decisioni di Milano non erano sem-
r d rip
nazionale80. plici questioni di procedura ma significa-
g o ni
Alcuni giorni dopo, al Parlamento eu- vano la volont dimprimere una svolta
yin Og
ropeo Romeo difese le decisioni del Con- politica alla vita della CEE, con il rischio di
siglio di Milano. La convocazione di una una rottura fra favorevoli e contrari:
op le.
conferenza intergovernativa era urgente per
d c na
cercare di fare progredire la costruzione eu- Tutti dobbiamo riflettere su questo: devono ri-
ise io
ostacoli. A parere del deputato italiano era trari. Lipotesi di due Comunit unipotesi
un errore sottovalutare limportanza delle che noi ci auguriamo non si debba verificare,
uth ca
questioni istituzionali nel futuro dellEu- che qualora si verificasse sia provvisoria. Le di-
na tifi
ropa. Senza istituzioni europee pi forti e mensioni che dobbiamo aver presenti non sono
. U ien
autonome nelle loro decisioni, lEuropa solo tecnologiche, ma anche politiche; noi ab-
ess e sc
non poteva affrontare le sfide future: biamo bisogno di tener conto del problema
della sicurezza, che interessa un grande paese,
pr zion
Occorre aver presenti le dimensioni reali dei come la Germania; abbiamo bisogno di tener
problemi, perch sia chiaro che nessuno si pre- conto del problema del sottosviluppo, che in-
SN lita
oc
occupa dei problemi istituzionali in s, ma si teressa la Grecia: non vero che saranno i
n A bi
preoccupa, appunto, di risolvere i problemi che grandi paesi a imporre la loro volont. Nel
thi a A
sono davanti a noi, tenendo conto della di- corso delle trattative bisogner tener conto di
wi ell
mensione della tecnologia, della dimensione queste esigenze, e non vero che i piccoli paesi
se o d
del mercato interno. Certo, quello che suc- siano destinati ad essere sacrificati, cos come
cesso a proposito del progetto Eureka non non vero che i grandi paesi imporranno la
e u bit
fatto per tranquillizzare chi vuole una Comu- loro volont. Vorrei concludere dicendo che
siv am
nit tecnologica, perch il governo francese, lidentit europea vecchia da secoli come cul-
clu ll'
cio uno dei governi della maggioranza, ri- tura, ma inutile invocarla come tale. Ora,
ex ne
or uso
- F ivo
80
Rosario Romeo, LEurosogno dopo Milano, Il Giornale 5 luglio 1985, riedito in Id., Scritti politici, cit.,
pp. 269-270.
us
81
CARDOC, PE2 AP DE/19850709-06 0180, discorso di Rosario Romeo al Parlamento europeo, 9 luglio
scl
1985.
428
re
Pe
Lultima battaglia. Rosario Romeo deputato al parlamento europeo 1984-19871ta
lidentit di cui anche il presidente Delors ha nativa e del Consiglio europeo erano per
eta
parlato, o politica, o non nulla82. largamente inferiori alle aspettative e alla
de vi
richieste dei federalisti europei e di larga
bid e
Il 9 settembre inizi la conferenza dei parte dei membri dellAssemblea di Stra-
n
for ion
rappresentanti degli Stati membri per con- sburgo. In un intervento, per iscritto, alla
cordare le modifiche da apportare al trattato seduta del Parlamento europeo dell11 di-
ly uz
della Comunit Economica Europea e pre- cembre Romeo si proclam deluso dai ri-
ict rib
parare un progetto di accordo sulla coopera- sultati dei negoziati intergovernativi e dalle
str ist
zione politica comune. Le speranze di decisioni prese a Lussemburgo:
is o d
Romeo che la conferenza intergovernativa
portasse ad un grande salto in avanti nel pro-
on e
[] Si vuol far credere che in realt si fatto
uti ion
cesso di creazione di unEuropa federale ri- tutto ci che era possibile, e che questo possi-
rib uz
sultarono deluse. La Commissione convinse bile non poi cos poco. Adesso, ci si dice, la
ist rod
la maggioranza degli Stati della necessit di Comunit possiede gli strumenti necessari per
procedere alla preparazione di un unico atto la costruzione di un vero mercato interno, i po-
r d rip
giuridico, il futuro Atto unico, che conte- teri del Parlamento europeo sono aumentati, la
g o ni
nesse le modifiche da introdurre al trattato politica monetaria stata finalmente menzio-
yin Og
CEE e le regole sulla cooperazione politica. nata come un obiettivo da inserire nei trattati.
Sulla spinta di Germania e Francia, non de- Questi tentativi di mascherare la realt sono,
op le.
siderose di modifiche istituzionali che creas- per la causa dellEuropa unita, anche pi peri-
d c na
sero una grave crisi in seno alla CEE, la colosi della massa gigantesca degli ostacoli non
ise io
conferenza produsse un progetto di accordo superati, delle barriere non mantenute, dei vin-
or naz
che rafforzava le competenze comunitarie re- coli confermati e consacrati sotto la maschera
lative al completamento del mercato unico, di un linguaggio talmente ambiguo da sfiorare
uth ca
introduceva formalmente nuove politiche in pi casi i limiti della disonest! Se questa ver-
na tifi
comunitarie (la politica regionale, dellam- sione alterata dei fatti dovesse prevalere, la ri-
. U ien
biente, della ricerca e della tecnologia) e po- forma vera della Comunit sarebbe data per
ess e sc
neva le basi giuridiche per la cooperazione acquisita gi ora, e si avrebbe dunque il prete-
politica. Si propose poi una nuova forma di sto per non parlarne pi, chiss per quanto
pr zion
dicembre 1985, dopo un lungo negoziato fra atteggiamento rigido. Egli era disponibile a
thi a A
i capi di Stato perfezion e chiuse laccordo votare a favore delle decisioni del vertice del
wi ell
che avrebbe dato vita al primo processo di Lussemburgo se fossero state approvate al-
se o d
revisione dei trattati europei dopo la loro cune modifiche procedurali, in particolare la
firma nel 195783. chiarificazione delle regole del voto di mag-
e u bit
82
Ivi.
83
Margaret Thatcher, Gli anni di Downing Street, cit., p. 471 e ss.; Helmut Kohl, Erinnerungen 1982-1990,
- F ivo
Droemer, Mnchen 2005, p. 387; Marinella Neri Gualdesi, LItalia e lEuropa negli anni Ottanta: tra ambi-
zione e marginalit, in LItalia nella costruzione europea. , cit., p. 89 e ss.
us
84
CARDOC, PE2 AP DE/19851211-01 0890, discorso di Rosario Romeo al Parlamento europeo, 11 di-
scl
cembre 1985.
429
re
Pe
ta
della procedura relativa alla cooperazione fra Ma una volta creata lunit doganale, lulteriore
Luciano Monzali
eta
Consiglio e Parlamento. In mancanza di convergenza delle economie richiede limitazioni
de vi
queste determinazioni procedurali era diffi- di sovranit e impegni finanziari che i ricchi non
bid e
cile sostenere che le conclusioni di Lussem- sono disposti ad affrontare, mentre espone i po-
n
for ion
burgo rappresentassero un vero passo in veri a una concorrenza che non possono soste-
avanti rispetto a quanto previsto allarticolo nere senza unadeguata politica di intervento
ly uz
149 del Trattato vigente, e in tal caso il Par- della Comunit per le regioni meno favorite. Ci
ict rib
lamento non potrebbe che respingere, per ri- vorrebbe, quanto meno, un impegno analogo a
str ist
spetto a se stesso ed ai suoi elettori, una quello che da decenni lItalia sostiene nel suo
is o d
riforma che solo di facciata, e che tende, Mezzogiorno: e nessuno sembra disposto ad af-
ancora una volta a mascherare il disconosci- frontarlo per le regioni pi povere, che vanno dal-
on e
uti ion
mento della funzione spettante allassemblea lIrlanda alla Grecia86.
rib uz
eletta a suffragio universale85.
ist rod
Nonostante le proteste dei federalisti il Per rilanciare lEuropa bisognava oltre-
Consiglio dei Ministri degli Esteri del 15 e passare il piano puramente economico e
r d rip
16 dicembre 1985 approv senza modifi- porsi su un terreno politico; occorreva con-
g o ni
che rilevanti il testo definitivo dellAtto vincere la Germania federale a vedere nel
yin Og
Unico europeo. Di fronte al voto contrario processo dintegrazione europea lo stru-
del Parlamento danese sul progetto di trat- op le. mento per la realizzazione del sogno della
tato, avutosi il 2 gennaio, il governo di Co- riunificazione nazionale:
d c na
penaghen decise di indire un referendum
ise io
popolare sullAtto Unico, che si sarebbe In verit qualcuno, a cominciare dalla Germania,
or naz
svolto il 27 febbraio. Sul Giornale Romeo che sarebbe destinata a sopportare gli oneri fi-
analizz criticamente lesito finale della nanziari maggiori, potrebbe anche essere dispo-
uth ca
della CEE. A suo parere i risultati erano in materia economica, in cambio di contropartite
. U ien
stati molto deludenti ed era possibile no- adeguate sul piano politico. Bisognerebbe, cio,
ess e sc
tare come sotto maschere pi mansuete i che problemi come quello della riunificazione
vecchi egoismi nazionali fossero pi ram- delle due Germanie venissero impostati come
pr zion
panti che mai. La collaborazione franco-te- problemi europei, e non solo tedeschi: come da
desca mostrava chiari limiti, mentre la Gran parte nostra si chiede che il riscatto economico
SN lita
oc
Bretagna coltivava le relazioni speciali con delle regioni mediterranee diventi un obiettivo
n A bi
gli Stati Uniti e gli altri Stati anglosassoni europeo, e non solo italiano o spagnolo. Ma tutto
thi a A
doltremare. Il deputato siciliano era scet- ci esige un ritorno allispirazione originaria del-
wi ell
tico sul fatto che si potesse costituire lideale europeo, che nacque sul terreno politico,
se o d
ununione politica europea solo sulla spinta per ridare indipendenza e dignit allEuropa de-
dei comuni interessi per una crescente in- vastata dalla guerra, e non sul terreno economico,
e u bit
85
- F ivo
Ivi.
86
Rosario Romeo, I sogni nel cassetto, Il Giornale 6 gennaio 1986, riedito in id., Scritti politici , cit., pp.
us
87
Ibid., p. 276.
430
re
Pe
Lultima battaglia. Rosario Romeo deputato al parlamento europeo 1984-19871ta
Il 16 gennaio 1986 Romeo ribad la sua ropeista del secondo dopoguerra, fondata
eta
critica verso lAtto unico europeo. Non bi- sul presupposto che lEuropa fosse uscita,
de vi
sognava accontentarsi di pochi migliora- demolita, dalla guerra e che la restaura-
bid e
menti, briciole a suo dire, sul piano zione dellidentit del Vecchio Continente
n
for ion
dellintegrazione: era meglio manifestare la potesse avvenire soltanto sul piano politico
propria protesta dando prova di non aver e sul piano della difesa, nel solco del filone
ly uz
lasciato cadere la speranza in unEuropa di pensiero federalistico (che ha sempre ri-
ict rib
migliore88. Il biografo di Cavour ampli vendicato il primato di una politica estera
str ist
la sua analisi sulla situazione europea in comune come condizione fondamentale
is o d
unintervista pubblicata su Nuova Anto- della sovranazionalit)90. Il fallimento del
logia allinizio del 198689. A suo parere i progetto della Comunit Europea di Di-
on e
uti ion
risultati del vertice di Lussemburgo erano fesa nel 1954 aveva sancito il declino del-
rib uz
nulli. Pochi passi avanti erano stati com- limpostazione politica del processo
ist rod
piuti verso un ampliamento del voto a dintegrazione europea e il prevalere di una
maggioranza, solo per quanto riguardava concezione economicista, predominante
r d rip
alcune misure finalizzate alla realizzazione nei decenni successivi:
g o ni
del mercato unico e con possibili ampie ri-
yin Og
serve da parte dei governi nazionali. I po- Si pens di ripartire dal livello economico, con
teri del Parlamento e della Commissione una sorta di idea che somiglia un po ad una sorta
op le.
rimanevano molto deboli con i governi na- di economicismo marxista volgare, accompa-
d c na
zionali che, grazie al principio dellunani- gnato dallidea secondo cui lEuropa politica sa-
ise io
mit, mantenevano una posizione rebbe scaturita inevitabilmente dai contatti e dai
or naz
predominante. Romeo critic il sostanziale nessi fra le economie nazionali. Si tratta di una
accantonamento del progetto di trattato concezione economicista non molto diversa da
uth ca
ispirato da Spinelli e ritenne un errore del- quella dei socialisti, al tempo stesso della Seconda
na tifi
di proporre emendamenti al testo deciso a lo sviluppo della societ prima o poi lo render
ess e sc
Lussemburgo, poich cos facendo si era possibile, senza speciali iniziative politiche91.
scelto come terreno di negoziato le con-
pr zion
chiudeva una fase del dibattito europeo. mostrato che un amalgama delle diverse re-
thi a A
Secondo il deputato siciliano la battaglia alt economiche nazionali non si era rea-
wi ell
federalista andava ripresa sul terreno del- lizzato. Senza la creazione di unautorit
se o d
88
CARDOC, PE2 AP DE/19860116-10 0090, discorso di Rosario Romeo al Parlamento europeo, 16 gen-
naio 1986.
- F ivo
89
Rosario Romeo, Dove va lEuropa, Nuova Antologia n. 2157 gennaio-marzo 1986, riedito in Id., Italia
laica ed Europa unita, cit., pp. 81-92.
us
90
Ibid., p. 85.
scl
91
Ibid., pp. 85-86.
431
re
Pe
ta
economica. La battaglia federalista doveva Romeo assunse una posizione di sempre
Luciano Monzali
eta
ripartire dagli autentici interessi comuni maggiore critica verso leuropeismo econo-
de vi
degli europei, quelli di sicurezza e di difesa, micista e pragmatico di Jacques Delors,
bid e
nonch dellesigenza di una politica estera fondato sullapplicazione delle misure pre-
n
for ion
comune. A suo avviso, era urgente rilan- viste dal Libro Bianco finalizzato al com-
ciare il progetto di unEuropa politica: pletamento del mercato unico. Romeo,
ly uz
invece, continu a difendere un approccio
ict rib
Dobbiamo rivendicare i comuni interessi di po- politico federalista e istituzionalista.
str ist
litica estera dellEuropa, fino ad oggi (si veda il La polemica di Romeo contro la politica
is o d
Vertice di Ginevra) esclusa dalle decisioni che la britannica ostile allapprofondimento poli-
tico del processo dintegrazione europea
on e
riguardano direttamente. E dobbiamo essere tutti
uti ion
consapevoli che unEuropa indipendente, prov- ebbe unennesima manifestazione in un duro
rib uz
vista anche di una propria garanzia militare, pu discorso che Romeo tenne nel luglio 1986 a
ist rod
nascere solo attraverso impegni di spesa che esu- commento dellintervento del ministro degli
lano dai bilanci nazionali. Verit difficili per la Esteri britannico Geoffrey Howe al Parla-
r d rip
Francia, che esprime velleit di egemonia, e per la mento europeo, in occasione dellinizio della
g o ni
Gran Bretagna, ancora troppo lontana dai pro- presidenza inglese del Consiglio della CEE.
yin Og
blemi continentali. Ma non c alternativa. A Il deputato siciliano, innanzitutto, contest
tutte le possibili obiezioni, possiamo rispondere op le.sarcasticamente la buona fede delle dichia-
che volere lEuropa politica e lEuropa della difesa razioni europeiste di Howe:
d c na
non significa volere unalleanza militare, che esi-
ise io
ste gi grazie alla Nato. Si tratta solo di realizzare [] Lalba di un grande giorno si dunque af-
or naz
un potere sovranazionale per specifiche materie92. facciata allorizzonte della Comunit europea. Fi-
nalmente, il pragmatismo ha preso il potere. Da
uth ca
Nonostante le critiche di federalisti come ora in poi, e per un intero semestre, non si per-
na tifi
Romeo, le nuove intese decise dai governi der pi tempo con le fumose ideologie e le
. U ien
e lAtto Unico europeo e i suoi vari allegati peggio ancora, mediterraneo! Adesso che i pro-
furono sottoposti alla firma degli Stati mem- blemi veri dellEuropa saranno affrontati con il
pr zion
bri della CEE a partire dal 17 febbraio 1986. pratico spirito insulare, i risultati non potranno
Nove Stati, fra cui Germania federale, Fran- mancare. Disgraziatamente, signora Presidente,
SN lita
oc
cia, Gran Bretagna e Spagna, firmarono abbiamo superato da un pezzo let in cui ci era
n A bi
lAtto Unico quello stesso giorno, mentre la consentito di prestare fede ai miracoli e alle fiabe.
thi a A
Danimarca appose la sua firma il 28 feb- Il Governo qui rappresentato da Sir Geoffrey
wi ell
braio, dopo lesito favorevole del referendum Howe ha una reputazione troppo solida in fatto
se o d
popolare. Sempre il 28 febbraio pure lItalia, di ostilit alla causa dellEuropa ed autore di
nonostante le precedenti critiche allaccordo, tentativi troppo numerosi per sabotarne lo svi-
e u bit
e la Grecia firmarono lAtto Unico93. luppo perch si possa credere alla sua improvvisa
siv am
92
Ibid., p. 88.
- F ivo
93
Bino Olivi, LEuropa difficile, cit., pp. 294-295.
94
CARDOC, PE2 AP DE/19860708-07 0130, discorso di Rosario Romeo al Parlamento europeo, 8 luglio
us
1986. Il discorso riprodotto in Rosario Romeo, LEuropa fra le ragioni dei pragmatici e quelle dei federalisti,
scl
eta
della Gran Bretagna verso la politica euro- tato dal Parlamento europeo nel 1984 get-
de vi
pea, in particolare la sua opposizione ad tarono in una progressiva crisi il movi-
bid e
ogni seria politica di coesione fra i Paesi co- mento federalista in cui Romeo
n
for ion
munitari, laffossamento, dopo tante pa- sidentificava. A partire dal luglio 1986 lo
role, dei programmi integrati mediterranei, storico siciliano sembr assumere un ruolo
ly uz
il rinvio a tempo indeterminato dellade- di sempre maggiore rilievo nei gruppi fe-
ict rib
sione britannica al sistema monetario euro- deralisti europei facendosi promotore in-
str ist
peo. Secondo il deputato italiano, i sieme a Felice Ippolito, al socialdemocra-
is o d
conservatori inglesi dimostravano un ec- tico tedesco Klaus Hnsch, al conservatore
cesso di arroganza e tradivano lo spirito della britannico William Dunn Newton e al de-
on e
uti ion
tradizione liberale britannica: mocristiano belga Fernand Herman di un
rib uz
appello per la costituzione di un inter-
ist rod
[] La contrapposizione fra il pragmatismo dei gruppo federalista al Parlamento europeo,
pragmatici e lastrattezza dei federalisti un avente il compito di continuare la battaglia
r d rip
modo, neanche troppo educato, che Sir Geof- politica di Altiero Spinelli96. Secondo i pro-
g o ni
frey Howe e i suoi colleghi adoperano per trat- motori dellappello, presentato a Strasburgo
yin Og
tare da stupidi coloro che non condividono la il 10 luglio 1986, i mutamenti politici che
loro politica europea. Ma anche noi apprez- op le. si stavano verificando nel mondo (avvento
ziamo un certo pragmatismo britannico: solo al potere di Gorbaciov in Unione Sovietica,
d c na
che non il pragmatismo di Sir Geoffrey. in- distensione Est-Ovest, ecc.) rendevano pi
ise io
vece il pragmatismo di uomini come John Rus- urgente lesigenza di governare lEuropa in
or naz
sell e William Gladstone, che al senso della maniera democratica. Il Parlamento euro-
pratica e della realt sapevano unire la larghezza peo doveva continuare a svolgere un ruolo
uth ca
della visione e laltezza degli ideali, e che per que- dimpulso nella battaglia per lEuropa po-
na tifi
sto resero il nome della Gran Bretagna ammi- litica: da qui lesigenza di superare i tradi-
. U ien
rato e rispettato nel mondo. Un secolo fa, nel zionali steccati ideologici creando un in-
ess e sc
1887, Gladstone parlava del Regno Unito come tergruppo federalista, sul modello del club
parte della Community of Europe, e sottolineava del Coccodrillo, che continuasse lazione
pr zion
1986 e il fallimento dei tentativi di realiz- sta99. Romeo present liniziativa come il
e u bit
siv am
clu ll'
95
Ivi.
ex ne
96
Ottavio Lavaggi, Un gruppo federalista a Strasburgo per continuare la battaglia di Spinelli, La Voce Re-
or uso
98
Ottavio Lavaggi, Dal Coccodrillo al Gruppo federalista, La Voce Repubblicana n. 184 17-18 settembre
1984.
us
99
Rosario Romeo, Sessanta deputati, unidea: nascono i federalisti europei, La Voce Repubblicana n. 181 12-
scl
13 settembre 1986.
433
re
Pe
ta
tentativo di rispondere politicamente allo Club Coccodrillo, che si tenevano in una sala
Luciano Monzali
eta
sbandamento sorto nel movimento euro- dellomonimo ristorante strasburghese dove Al-
de vi
peista dopo la conclusione dellAtto Unico. tiero Spinelli, ideatore delliniziativa, soleva riu-
bid e
La creazione dellintergruppo serviva a dare nire una volta al mese i pi accesi parlamentari
n
for ion
vita a un punto di riferimento comune per federalisti. Lo vidi anche irritarsi, inveire con epi-
i sostenitori della causa europea. I deputati teti infamanti contro gli antieuropeisti, arrovel-
ly uz
dellintergruppo federalista si sarebbero im- larsi e sudare nei discorsi infuocati, nelle
ict rib
pegnati a far valere il punto di vista europeo votazioni fluviali, nella stesura delle risoluzioni,
str ist
in tutte le questioni concrete che si sareb- nella guerriglia degli emendamenti. Limpegno
is o d
bero presentate, fossero istituzionali, poli- europeistico dello storico, che sapeva tutto sulla
tiche o economiche. LEuropa federale non storia dEuropa, si svolgeva insomma allinsegna
on e
uti ion
era uno scopo immediatamente raggiungi- del pi spinto federalismo spinelliano. LEuropa
rib uz
bile, ma, a parere di Romeo, era lideale che tuttintera, subito, ora, qui, o niente! Era diven-
ist rod
doveva animare ogni europeista: tato questo il suo motto, impaziente come il suo
carattere. La visione pacata dello studioso, assue-
r d rip
Non siamo cos ingenui da credere che la federa- fatto a misurare il proprio passo su quello vi-
g o ni
zione europea sia un obiettivo immediatamente schioso e spesso contraddittorio degli eventi
yin Og
raggiungibile. Ma un ideale che, come tutti gli passati, si offuscava e scioglieva nelle speranze e
ideali, serve da punto di orientamento, e per il attese deluse delleuropeista insofferente101.
quale siamo intanto disposti a batterci fin da que-
op le.
d c na
sto momento con i mezzi a nostra disposi- La morte inaspettata di Rosario Romeo
ise io
ha rilevato come la passione europeista di La situazione critica in cui lItalia si trovava, gli
Romeo si tramutasse spesso in furore, de- faceva temere la perdita dei punti di riferimento
SN lita
oc
Lo vidi impegnarsi a fondo, forse troppo a fondo, lo sbriciolarsi dellidentit nazionale e lulteriore
wi ell
con un impeto insieme drastico e utopico, nella pericoloso indebolimento dello Stato Nazione.
se o d
battaglia per il passaggio dalla Comunit al- Viveva la crisi italiana con una passione cos
lunione dEuropa. Lo vidi partecipare con len- viva, con uno stato danimo cos addolorato,
e u bit
tusiasmo del neofita alle sedute conviviali del con un senso del pericolo cos acuto che quando
siv am
clu ll'
ex ne
or uso
100
Ibid.
101
Enzo Bettiza, Mostri sacri, cit., p. 147.
102
- F ivo
Al riguardo: Improvvisa morte di Rosario Romeo, La Voce Repubblicana n. 54 16-17 marzo 1987; Gio-
vanni Spadolini, Le radici della nostra amicizia, ibid. Si vedano poi le testimonianze raccolte in un supple-
us
mento della Voce Repubblica: Rosario Romeo. Dal Risorgimento alla democrazia europea, supplemento a La
scl
eta
una lunga lontananza e dopo un lungo silenzio Ma talvolta nella sua visione politica sem-
de vi
epistolare, ne restai profondamente scosso ed brava esistere una tensione irrisolta fra il
bid e
impressionato103. suo europeismo fideistico ed entusiasta e il
n
for ion
sopravvivere di un forte orgoglio nazionale,
La crisi della nazione italiana che di una religione della patria italiana, che fa-
ly uz
Romeo percepiva giungere arriv poi real- ceva fatica a incontrarsi e fondersi con le
ict rib
mente pochi anni dopo, allinizio degli altre identit dei popoli europei. Va rile-
str ist
anni Novanta con il tracollo del sistema dei vato anche che leuropeismo di Romeo,
is o d
partiti di massa e la scomparsa politica che talvolta assumeva toni quasi mistici e
delle forze laiche liberali, il Partito Liberale visionari, certo pi vicini a Mazzini che a
on e
uti ion
e il Partito Repubblicano, travolte nel Cavour, disdegnava unimpostazione fun-
rib uz
crollo della Prima Repubblica e il cui per- zionalista e pragmatica del processo din-
ist rod
sonale politico fu poi in parte assorbito dal tegrazione. I suoi attacchi contro Delors
nascente movimento populista berlusco- mostravano una sottovalutazione da parte
r d rip
niano e dagli eredi del comunismo e del di Romeo dellimportanza della dimen-
g o ni
neofascismo. sione economica nel processo di costru-
yin Og
Se ci poniamo in una prospettiva sto- zione europea. Si palesava inoltre una sua
rica di lungo periodo, possiamo notare che op le. concezione un po astratta e forse troppo
grande merito di Romeo stato quello di idealistica della politica europea: talvolta lo
d c na
esprimere con non comune passione e storico siciliano sembrava dimenticare che
ise io
smo democratico italiano. Il liberalismo ri- senti interessi economici e politici degli
na tifi
sorgimentale aveva percepito lo Stato Stati e delle imprese e con gli umori e la
. U ien
nazionale come listituzione che esprimeva volont delle popolazioni. Per Romeo, co-
ess e sc
i valori politici e morali supremi e aveva so- munque, era la dimensione politica e isti-
stenuto lesigenza dellespansione politica tuzionale il piano cruciale su cui si doveva
pr zion
conseguenze tragiche del fascismo, che ciliano di far coincidere gli interessi politici
n A bi
aveva fatto propria e estremizzato la poli- della principale nazione europea, quella te-
thi a A
tica di potenza dellItalia liberale, e se- desca, con il processo dunit europea.
wi ell
guendo le intuizioni di Croce, Romeo si Come per il Romeo storico, cos anche per
se o d
batt con forza per radicare nel liberalismo il Romeo politico la Germania era un ele-
italiano una concezione politica europei- mento benigno, positivo e progressivo
e u bit
sta, che vedesse nella cooperazione e nel- della storia e della vita dellEuropa. Anche
siv am
lintegrazione europea gli strumenti per qui sotto linflusso del pensiero crociano,
clu ll'
garantire un futuro alla nazione italiana e egli era convinto che il futuro dellEuropa
ex ne
nazionale italiano e integrazione europea ruolo guida del continente e riteneva cru-
- F ivo
us
scl
103
Giovanni Busino, Rosario Romeo tra storiografia ed impegno politico, cit., p. 472.
435
re
Pe
ta
ciale per il progresso dellItalia la creazione e culturale. NellItalia di oggi sono scom-
Luciano Monzali
eta
e il mantenimento di uno stretto rapporto parse personalit intellettuali come
de vi
fra societ italiana e mondo germanico. Romeo, che avevano lambizione e senti-
bid e
Va notato che Romeo non previde il vano il dovere di occuparsi e rappresentare
n
for ion
prossimo crollo dellUnione Sovietica e la linteresse generale della collettivit nazio-
riunificazione della Germania in tempi ra- nale. Da qui lestraneit della figura dello
ly uz
pidi. Egli era perfettamente consapevole storico siciliano dal panorama politico e
ict rib
della crisi interna dei regimi comunisti, culturale della cosiddetta Seconda Repub-
str ist
sempre pi minacciati dalla rinascita dei blica. Rosario Romeo fu uno degli ultimi
is o d
nazionalismi e dalle richieste di maggiore eredi della tradizione del liberalismo meri-
libert e benessere individuale, ma riteneva dionale italiano, costituita da figure di
on e
uti ion
che la politica di riconoscimento dei con- grandi intellettuali e politici, da Crispi, De
rib uz
fini e dello status quo politico europeo cul- Sanctis e Mancini a Fortunato, Salvemini,
ist rod
minata negli accordi di Helsinki avesse Croce, La Malfa e Compagna, che spesso
rafforzato la predominanza sovietica e co- vissero e operarono in condizioni di grande
r d rip
munista in quei paesi. Lo storico di Giarre, isolamento culturale e politico, consape-
g o ni
per, ebbe ragione nel percepire la centra- voli del loro essere minoranza, senza che
yin Og
lit della questione tedesca per il futuro ci li distogliesse dal compiere e fare le loro
dellEuropa e nel comprendere che senza battaglie politiche e culturali, senza paura
op le.
lunit tedesca non fosse possibile unau- dellimpopolarit e della sconfitta. I suoi
d c na
tentica unione europea. lettori ed estimatori possono constatare che
ise io
A posteriori possiamo oggi notare come sulla carta da visita mandata da Rosario
or naz
Romeo sia stato una personalit profonda- Romeo ai posteri rimasto impresso che
mente legata allepoca storica della Prima lui stato degno dei suoi maestri e che ha
uth ca
Repubblica, il cui asse centrale era fondato compiuto fino in fondo il proprio dovere
na tifi
436
re
Pe