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la glottodidattica:La glottodidattica la scienza dell'educazione linguisticae


si interessa anche dell'educazione letteraria e microlinguistica.La glottodidattica
(dalle parole greche: glotta - lingue e didsko insegno) la didattica delle lingue.
Si sviluppata negli ultimi quarant'anni in una scienza moderna ed autoctona di cui
si occupano i pi importanti linguisti e teoreti d'insegnamento contemporanei.
Questa scienza viene riconosciuta sotto i nomi diversi: la didattica delle lingue,
la metodologia dell'insegnamento linguistico, ma pi spesso 'si nasconde' sotto il
nome della linguistica applicata (di derivazione anglo-sassone 'applied linguistics').
Per lunghi anni, anche in Italia, la glottodidttica veniva riconosciuta solo come una
parte specifica della linguistica applicata fino al momento in cui ha definitivamente
acquisito statuto disciplinare autonomo (pi o meno negli anni 80.)Il termine la
glottodidattica per la prima volta era usato nel 1977, dalla professoressa universitaria
croata Mirjana Prebeg-Vilke, dall'universit di Zagabria.La glottodidattica
tradizionalmente viene definita come scienza interdisciplinare che si occupa delle
metodologie, degli approcci e delle tecniche dell'insegnamento. I tre aspetti fondamentali
dal suo sorgere sono:a.l'interdisciplinarit,b. l'orientamento alla soluzione di problemi,
c. l'orientamento verso la prassi. Osservando questi aspetti concludiamo che la
glottodidattica una scienza teorica e pratica ed costruita 'per risolvere'.

2.aproccio,metodo,tecnica,teoria L'approccio la dimensione in cui si individuano sia


le finalit primarie dell'educazione linguistica sia gli obiettivi glottodidattici a cui tali
finalit si sostanziano.L'approcio, inoltre, il livello in cui si definiscono le coordinate
scientifiche in base alle quali proporre dei metodi che possano raggiungere gli obiettivi
e perseguire le finalit dell'approccio. Un metodo un insieme di principi
metodologici-didattici che coerentemente traducono un approccio in modelli per
organizzare sia i materiali didattici sia il lavoro dell'allievo su quei materiali. Un metodo
non giusto/sbagliato, buono/cattivo, ma semplicemente:a.adeguato o non all'approccio
che intende realizzare,b. coerente o non al proprio interno.Una tecnica glottodidattica
un'attivit che realizza in classe le indicazioni del metodo e le finalit dell'approccio.Le
tecniche non sono buone/cattive, moderne/antiquate, ma sono solo:a. coerenti o non
con il metodo e l'approccio,b. efficaci o non nel raggiungere l'obiettivo didattico che
si propongono.La dimensione di 'teoria' rimane al di fuori dell'universo specifico della
glottodidattica, pur con un continuo interscambio tra teoria ed approccio. Il compito della
glottodidattica non quello di elaborare teorie sulla lingua e la cultura, sull'educazione e
l'apprendimento.

3.acquisizione Il termine acquisizione usato per il processo tramite cui una lingua
viene imparata come risultato di una esposizione naturale ed in gran parte casuale.
L'acquisizione pu essere ancora definita come il processo tramite cui avviene la
memorizzazione delle conoscenze e dei saper-fare che costituiscono una competenza
linguistica: un processo interno, in buona parte inconsapevole e involontario.Il processo
di acquisizione costituito da due fasi: nella prima fase il processo di acquisizione consiste
essenzialmente in attivit orientate verso la comprensione e l'analisi; ed una seconda
fase che consiste nella messa in opera di tali conoscenze sotto forma di comportamenti
linguistici. L'acquisizione un processo ricostruttivo che utilizza tutti i tipi di conoscenze
possedute, da quelle linguistiche a quelle metalinguistiche, alle conoscenze del mondo.
Ed un processo evolutivo, molto spesso parziale, frazionato ed approssimativo, che prevede,
o perlomeno permette, una revisione ed un affinamento progressivi in base ai nuovi dati con il
discente viene via a contatto. Un'altra caratteristica del processo di acquisizione di una L2
che esso deve permettere la messa in opera di comportamenti sociali esternalizzati, esso
pertanto orientato verso il raggiungimento di una competenza

4.apprendimento A differenza del processo di acquisizione, l'apprendimento un processo


volontario, cosciente e osservabile. Esso si attua sotto forma di attivit in cui il discente si
impegna allo scopo di acquisire determinate conoscenze della lingua straniera. Esso ha
infatti luogo molto spesso in situazione di insegnamento formalizzato. Un'attivit di
apprendimento si caratterizza cos per la presenza di:a. obiettivi,b. supporti: testi, informanti
media,c. 'regole del gioco', cio tecniche di utilizzazione dei supporti,d. la valutazione
dei risultati ottenuti. La definizione degli obiettivi di apprendimento comporta
l'individuazione delle conoscenze e dei saper fare da apprendere. A livello descrittivo saranno
utilizzate a questo scopo categorie d'analisi di vario tipo:categorie di ordine socio-culturale,
categorie d'ordine pragma-linguistico,categorie d'ordine psico-linguistico. I supporti saranno
scelti in funzione degli obiettivi da raggiungere.Infine, la valutazione, che conclude l'atto
di apprendimento e quello di insegnamento, ha lo scopo di verificare. Anche la valutazione fa
appello a delle categorie di ordine socio-culturale, pragmalinguistico, linguistico e psicolinguistico.
5. insegnamento L'insegnamento un tipo di intervento educativo che ha l'obiettivo di
aiutare ad apprendere. Possiamo individuare due tipi di insegnamento, che seguono
orientamenti fondamentalmente diversi. Il primo orientamento di natura direttiva
ed eslude ogni partecipazione dell'apprendente alle decisioni cge riguardano il
processo di insegnamento; il secondo si pone invece l'obiettivo di svilupare
nell'apprendente la capacit di compiere da solo le scelte e le decisioni che riguardano
il suo apprendimento. Esiste infine in orientamento misto di autonomizzazione del discente.

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6. metodo grammaticale-traduttivo Quello che viene chiamato il metodo classico in
realt rappresenta una pratica priva di basi teoriche che risale all'inizio del XIX secolo.
Consiste nell'applicare all'insegnamento delle lingue vive gli stessi procedimenti usati per
descrivere lingue morte (il greco e il latino). Il momento di massima diffusione,
questo metodo lo conosce dopo la Rivoluzione francese. Cos, nell'ambito del metodo
grammaticale-traduttivo si possono individuare tre orientamenti diversi:a. Metodo
grammaticale-traduttivo SINTETICO:L'apprendimento avviene per deduzione e sintesi.
Il materiale didattico costituito da una scelta di frasi da tradurre, dalle quali devono
essere dedotte le regole. b. Metodo grammaticale-traduttivo ANALITICO: L'apprendimento
avviene per induzione e analisi. Il materiale didattico costituito da un testo leterrario
integrale che viene analizzato, spiegato e tradotto. c. Metodo grammaticale-traduttivo
STORICO-GENERICO:L'apprendimento avviene attraverso il continuo confronto fonetico,
morfologico e sintattico tra la L1 e LS e le lingue antiche nel rapporto genetico. Questi tre
procedimenti hanno in comune i seguenti elementi:Scopo istruttivo e formale: insegnare a
legere e a tradurre;Identico(o quasi identico) procedimento didattico.Le caratteristiche
del procedimento sintetico sono: l'unit minima del linguaggio sono le parole unendo le
quali si formano frasi secondo precise regole grammaticali. Il senso delle parole si comprende
attraverso traduzione. La materia grammaticale segue lo schema della grammatica
greco-latina.Le caratteristiche del procedimento analitico:Per imparare una lingua
straniera bisogna studiare un'opera leterraria;L'intera opera viene analizzata cominciando
dall'insieme per arrivare ai songoli aspetti fonetici, morfologici e sintattici;Non necessario
graduare le difficolt;Le regole si rinforzano mediante la traduzione dalla L1 alla LS.

7. metodi diretti Le proposte metodologiche nuove si contrappongono alle vecchie,


rifiutandone le finalit di carattere prevalentemente istruttivo ed i mezzi per
raggiungerle (grammatica e traduzione). All conoscenza della lingua scritta si oppongono
la conoscenza della lingua viva e la pratica orale. La conoscenza delle lingue
moderne viene contrapposta a quella delle lingue 'morte'. Lo scopo dell'insegnamento
essenzialmente pratico. L'apprendimento di una lingua straniera si manifesta similie a
quello della lingua materna. In altre parole, si dovrebbe apprendere la nuova lingua per
imitazione e ripetizione continua, come da bambini si apprende la lingua materna,
senza la necessit di regole e spiegazioni grammaticali. Si raccomanda l'apprendimento
strutturale e 'diretto' della lingua seconda. Il termine 'diretto' sta ad indicare il metodo
che si basa sul contatto diretto con la lingua da apprendere, senza il tramite della lingua
materna. All'interno dei metodi diretti si possono individuare due correnti principali:
Metodi ostensivi (Berlitz e Gouin) ostensivo- che tende a mostrare o a spiegare qcs;
Metodi intuitivi: estremisti e moderati

8.metodi ostensivi? metodi intuitivi vs ostensivi I metodi ostensivi basano le proprie


scelte metodologiche sui seguenti punti:1. Uso costante della lingua seconda, senza
mai ricorrere alla lingua materna. Lo studente deve essere portato il pi presto possibile
a 'pensare nella lingua nuova'.2. Privilegiare la lingua parlata rispetto a quella scritta.
3. Il vocabolario va insegnato attraverso lezioni basate su oggetti. Le parole astratte
vengono insegnate per associazioni di idee.4. Le parole vengono presentate sempre in
frasi.5. La comprensione immediata del messaggio nella L2 dve essere facilitata da
mezzi illustrativi attraverso il contesto logico, attraverso la mimica i colori, le
dimensioni al naturale.6. Graduazione delle difficolt grammaticali.7. Rifiuto della
traduzione e anche di sporadici confronti con la L1.
una lingua straniera s'impara oralmente attraverso l'ascolto e la continua ripetizione
di parole e di frasi accompagnate da gesti e immagini che ne mediano il significato.
Gli elementi che differenziano i metodi intuitivi da quelli ostensivi sono
sostanzialmente i seguenti:per i secondi l'unico scopo dell'insegnamento la
conoscenza pratica della lingua; Per la corrente pi 'moderata' dei metodi intuitivi,
tale conoscenza pratica della lingua s l'obiettivo pi importante, ma non l'unico;
i secondi rifiutano in assoluto la grammatica. I primi l'ammettono, anche se con molte
riserve;i secondi rifiutano del tutto l'uso della lingua materna. I primi l'ammettono in
caso di necessit estrema e comunque mai per mediare meccanismi grammaticali.

9. metodo audio-orale Si svilupp principalmente negli anni '40 negli Stati Uniti,
sotto la spinta di quegli eventi bellici e sociali. Si pu parlare per la prima volta di
'procedimento scientifico' per l'insegnamento delle lingue. L'approccio orale, la
preminenza data alle abilit orali e diverse altre tecniche didattiche l'avvicinano ai
metodi diretti, dai quali tuttavia si differenzia per gli obiettivi che si propone e
per i mezzi usati per raggiungerli.Il metodo audio-orale affonda le sue radici nella
psicologia comportamentista o behaviourista (Skinner)- le abitudini verbali si
acquisiscono grazie agli stimoli ed ai rinforzi. La lingua un comportamento
appreso e non innato. Il parlare sarebbe la produzione meccanica di strutture in
presenza di stimoli adatti. Imparare una lingua sarebbe come imparare a nuotare,
ad andare in bicicletta, a guidare la macchina. Parlare della lingua non significa
parlare la lingua. Il processo dell'apprendimento si basa quasi esclusivamente
sull'esercitazione di strutture. Il metodo audio-orale prevede la presentazione
delle parole nuove soltanto in strutture gi note. Si passa allo studio della lingua
scritta e all'acquisizione delle abilit grafiche solo dopo il raggiungimento di un
sufficiente grado di automatismo nelle abilit orali (ascoltare-parlare).Schema di
procedimento didattico1. Per ogni struttura nuova viene proposto un modello.2. Sulla
base della stessa struttura e seguendo gli stimoli lessicali, il dicente forma per analogia
una serie di nuove frasi.3. Dopo che una struttura stata ripetuta un certo numero di
volte (almeno otto) si forma l'abito mentale inconscio, che dovrebbe portare il dicente
a servirsi di quella struttura con la stessa naturalezza del parlante nativo.

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10. metodo audio-visivo strutturo-globale Questo metodo e' basato su un uso
sistematico e coordinato dello stimolo acustico e dell'immagine. Si punta
sull'abbinamento suonoo-immagine, al fine di evitare la pressione deformante della
lingua materna. Il primo corso basato su questo metodo e' stato Voix et images de
France, il secondo lo ha perfezionato proponendo come supporto visivo secondario
la trascrizione fonetica. Questo metodo si chiama anche strutturo-globale in quanto vi e'
tendenza a portare il procedimento didattico su binari ben strutturati. La lezione s'impernia
su un dialogo riferito a una situazione illustrata. Si insiste sulla comprensione globale del
messaggio. Con questo metodo si vuole uscire dall'ambito scolastico e simulare situazioni
reali, cio' e' particolarmente valido nei primi stadi dell'apprendimento. Questa scuola ha
contribuito a risolvere il problema del minimo di lessico o di grammatica da far
apprendere agli studenti. Grazie all'immagine si riesce a mediare in forma accessibile la
cultura.Critiche: propone un contesto artificioso, non elimina la tendenza dell'adulto a
tradurre in termini grafici il messaggio orale, non tiene conto dell'interferenza L1-L2-L3
e non offre alcun spunto alla linguistica contrastiva, si attribuisce troppa importanza ai
mezzi glottotecnici.

11. metodo cognitivo Contrariamente al metodo audio-orale, la teoria cognitiva


dell'appredimento non esclude la neccessita' della comprensione, non considera
inutile o dannoso il fornire regole ancor prima che sia stato raggiunto l'automatismo. La
comprensione del funzionamento delle strutture della lingua studiata costituisce il punto
di partenza del processo di formazione di tali automatismi. La teoria cognitiva
preferisce gli esercizi di tipo sintagmatico che prevedono cambiamenti di struttura.
Ripropone il criterio situazionale, le esercitazioni procedono secondo lo sviluppo della
struttura, ma anche secondo quello della situazione reale del quadro di vita di cui si
e' partiti. I cognitivisti non si limitano a descrivere la lingua, ma si spingono a
ricercare un sistema finito di regole in base alle quali si possa poi costruire un'infinita'
di frasi grammaticali. Per loro lo scopo dell'insegnamento linguistico si puo' considerare
raggiunto solo quando lo studente sara' capace di capire e produrre frasi mai sentite
prima. Si fa una netta distinzione fra la conoscenza dei fatti grammaticali (competence)
e l'abilita' di metterla in pratica (performance). La lingua, secondo Chomsky, e'
creativita' regolata. I cognitivisti credono che lo studente debba essere attivo e vivere
coscientemente il processo di apprendimento. Ammette un largo uso degli esercizi
strutturali, introduce gli esercizi di trasformazione non dalla prima lezione, ma ad un
livello intermedio o avanzato dello studio.

12. approccio nozionale-funzonale inglobato nel piu' noto approccio communicativo?


L'approccio nozionale-funzionale e' stato proposto verso la meta' degli anni '70 dagli
esperti del Consiglio d'Europa. Il programma viene messo a punto sulla base di categorie
semantico-grammaticali (nozioni) e di categorie funzionali (funzioni comunicative), l'idea
di fondo e' di fornire gli strumenti necessari per agire linguisticamente in una situazione
comunicativa. Questo approccio e' e' di tipo analitico, e no sintetico. La
pianificazione dei contenuti di un corso di lingua presuppone l'analisi dei bisogni linguistici
e la specificazione degli obiettivi di apprendimento. L'obiettivo primario sara' garantire ai
discenti una sufficiente competenza comnicativa (abilita' di usare la conoscenza di
regole astratte per la comunicazione effettiva), il termine introdotto da D. Hymes per
contrapporlo a quello chomsiano di competenza linguistica (conoscenza di regole astratte).
In questa nuova prospettiva si deve rispettare alcuni principi di una didassi fondata su
basi scientifiche:a) Gli obiettivi vanno definiti in termini di significati (nozioni) e di atti
linguistici (funzioni comunicative) in grado di esprimerli.b) Il procedimento da seguire e'
dal significato alla forma.c) L'apprendimento di una lingua e' un processo
individuale che si realizza in un continuum, al cui interno si susseguono tre momenti:
Percezione/ricezione della situazione comunicativa; Controllo conscio dei modelli linguistici
nuovi;

Libero reimpiego dei modelli suddetti in una serie di compiti comunicativi in cui
si intrecciano abilita' ricettive e produttive d) Il procedimento piu' efficace e' di tipo
operativo e non espositivo. Grande importanza riveste l'input, cioe' i materiali in uso
devono prevedere una grande quantita' di esercizi e attivita' che richiedano la costante
partecipazione dei discenti al processo didattico.e) L'unita' minima di ogni attivita' linguistica
non e' la frase, ma il testo. Questo consente di cogliere gli aspetti pragmatici, sociolinguistici
e culturali. Dovrebbero essere utilizzati testi autentici e varii, che implica la presenza in
ogni unita' didattica di piu' testi, tematicamente collegati e rappresentativi delle varie modalita'
sociolinguistiche.f) La consapevolezza metalinguistica favorisce l'apprendimento, nel caso di
discenti adulti esiste l'esigenza di giungere alla scoperta della regola per via induttiva,
attraverso un processo individuale di concettualizzazione, facilitato dall'esposizione a un
input comprensibile. Si trattera' di una grammatica didattica che assecondi i processi di
apprendimento e tenga conto degli aspetti contrastivi fra L1 e L2.g) Sviluppo delle abilita'
ricettive, spesso trascurate a vantaggio di quelle produttive. La comprensione di un testo
parlato e' un processo estremamente attivo in quanto comporta, oltre al riconoscimento dei
principali profili intonativo-sintattici, una costante selezione fra dato e nuovo.Per un discente
di una L2 e' piu' problematico comprendere che produrre un testo parlato.Nel ruolo di parlante
puo' pianificare il proprio discorso, come ascoltatore e' esposto alle scelte stilistiche dell'interlocutore.

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13. Unita didattica Un'unita' didattica e' realizzata mettendo insieme eventi, atti, espressioni,
strutture linguistiche legati ad un contesto situazionale, dura dalle 6 alle 10 ore. Il modello dell'unita'
didattica e' stato applicato all'insegnamento delle lingue solo negli anni '60 ed e' generalmente
utilizzato da tutti i libri del testo moderni per l'insegnamento delle lingue straniere. Sono stati
proposti vari modelli di unita' didattica, tutti caratterizzati da una successione simile:a) una fase
iniziale, in cui si presentano i materiali b) una fase di lavoro sul testo c) una fase conclusiva di
controllo ed eventuale recupero.
14. modulo nell'insegnamento delle lingue straniere Un modulo e' una sezione, una porzione,
un sottoinsieme del corpus dei contenuti di un curricolo. Questa parte dei curricolo deve
avere alcune caratteristiche per poter essere definita ''modulo'':a) Deve essere autosufficiente, alla
fine del modulo lo studente deve essere in grado di operare autonomamente nel contesto, nella
prassi cio' significa un gruppo di unita' didattiche che coprono 30-45 ore.b) Un modulo deve essere
basato su ambiti comunicativi complessi, non su semplici situazioni. Le unita' didattiche sono
costruite sulle situazioni. I moduli presentano ambiti comunicativi che richiedono scambi
linguistici di varia natura, contestualizzati in piu' situazioni.c) Un modulo deve essere valutavbile
nel suo complesso, in modo da poter essere accreditato nel CV dello studente.d) Deve essere
raccordabile con altri moduli. I meccanismi di credito e di collegamento o di link tra moduli fanno
si' che lo studente possa proggettare il proprio profilo professionale, scegliendo e affrontando i moduli
che gli servono per le situazioni in cui si trova a operare. Un modulo e' un blocco tematico
concluso in se', autosufficiente, significativo, che raccoglie i contenuti che tradizionalmente si
distribuivano su piu' unita' didattiche, il modulo si articola in una serie di unita' didattiche, ciascuna
basata su una rete di unita' d'apprendimento.

15. Quadro Comune Europeo di Riferimento Nel Quadro Comune Europeo di Riferimento fatto
dal Consiglio d'Europa sono descritti i livelli linguistici. Esso individua quattro abilita' di ogni lingua
europea: ascoltare, leggere, partecipare a una conversazione, produzione orale, scrivere. In ciascuna
di queste abilita' sono stati definiti sei livelli di competenza linguistica (A1/A2, B1/B2, C1/C2)
che possono essere raggiunti da colui che studia una lingua nel suo percorso di apprendimento. Questi
livelli sono ripartiti in tre pi ampi livelli: elementare (A), intermedio (B) ed avanzato (C). stata
inoltre messa a punto una griglia di autovalutazione che descrive pi nello specifico le competenze
per i sei livelli. Per quanto l'applicazione nell'insegnamento, questi livelli possono essere utili a
determinare la propria conoscenza della lingua straniera, cioe' per l'autovalutazione.
16. Portfolio Europeo delle Lingue Il Portfolio serve per attestare la conoscenza delle lingue
straniere del suo proprietario. Si basa sui livelli linguistici descritti nel Quadro comune Europeo di
Riferimento del Consiglio d'Europa. Nel Portfolio uno pu registrare i propri apprendimenti linguistici,
riflettere sul proprio processo di apprendimento e sui risultati raggiunti e porre dei nuovi obiettivi.
Il Portfolio formato da tre diverse sezioni: il Passaporto delle lingue, la Biografia linguistica e
il Dossier.Il Portfolio puo' aiutare agli studenti di una lingua straniera di autovalutarsi e di definire
i propri obiettivi e risultati.Puo' anche aiutare all'apprendimento autonomo di una lingua.
17. Uso del dizionario nell'insegnamento del lessico Nel passato il diz bilingue e' stato indispensabile
nei metodi centrati sulla traduzione, poi e' stato bandito per timore che L1 comprometesse
l'apprendimento della L2. Oggi il lessico acquisisce una nuova centralita' e i dizionari tornano
nell'insegnamento. Molti pensano che sanno usare il dizionario, ma non e' sufficiente leggere le
introduzioni, occorre anche acquisire la familiarita' con la struttura del diz e imparare a usare
determinate strategie, a seconda dello compito da svolgere. I diz bilingue e monolingue sono
complementari, il monolingue si consulta se si vuole provare ad usare una parola che non si conosce,
il bilingue per trovare una parola che si sa, ma che in questo momento non viene in mente.

18. Tecniche-comprensione Ascolto plurilingue - si tratta di una tecnica basata sulla ricezione TV
via satellite e consiste nel seguire un evento trasmesso in mondovisione spostando laudio dalla
trasmissione RAI alla trasmissione in lingua materna: limmagine la stessa, cambia il commento
verbale che laccompagna. Ci costringe lallievo a legare la sua comprensione al contesto e alla
sua conoscenza del mondo. Trattandosi di una tecnica di rafforzamento di processi, non pare utile a
fini di testing e non offre risultati comparabili. Ascolto selettivo - unattivit di ascolto in cui
si richiede di riconoscere alcuni segmenti della catena fonica. Il testo viene presentato senza alcuna
attivit propedeutica e il compito solo quello di cogliere quanti pi dati si pu. Alla fine dellascolto,
i dati vengono condivisi a gruppi o coppie per procedere ad un secondo ascolto, e cos via. La
capacit di cogliere frammenti e di servirsene per creare ipotesi contestuali loggetto di questa tecnica,
che essenziale per sviluppare un aspetto della strategia di scanning. I dati ottenuti con questa tecnica
non paiono significativi a fini di testing. Canzoni - la canzone viene proposta come guida alla produzione
chiedendo agli allievi di cantare insieme alla fonte. Si tratta di un tipo di ascolto altamente interferito da
rumori e caratterizzato da profonde modificazioni fonologiche. Attraverso ripetizione e ritornelli, alcune
strutture vengono pi volte ripetute; esse possono venire utilizzate per la fissazione. Questa tecnica non
pare adatta alla verifica, a causa della musica di sottofondo.

Cloze - la procedura cloze consiste nellinserire


le parole mancanti in un testo di cui si lasciano integre le prime righe, per consentire una prima
contestualizzazione, e poi si elimina ogni settima parola. Lallievo dovr inserire una parola appropriata.
Si pu avere un cloze a crescere, in cui si inizia eliminando ogni settima parola, per poi cancellare ogni sesta
o anche ogni quinta parola, e un cloze facilitato che presenta in calce le parole da inserire o che presenta nei
vuoti un disegno corrispondente alla parola eliminata. Questa variante non adatta ad operazioni di verifica.
Griglia Questa tecnica di guida verifica della comprensione si basa su una griglia di possibilit. Si tratta
di una buona tecnica di verifica della comprensione in quanto non richiede produzione. Scelta multipla Si
hanno pi formati di scelta multipla. Il pi semplice costituito dalle domande che possono avere risposte si
o no, oppure dalle frasi che possono essere vere o false. In altri casi si hanno frasi o domande che su un
tronco comune innestano 3 o 4 possibili conclusioni, una sola delle quali corretta. Si possono anche avere
frasi o testi in cui alcune parole sono sostituite da un gruppo di due o tre possibili alternative. una tecnica
estremamente precisa.Transcodificazione La forma pi tipica si ha con lascolto-lettura di un testo e
lesecuzione di disegni basati sulle informazioni contenute nel testo. una delle tecniche fondamentali per
guidare e verificare la comprensione perch non richiede produzione scritta.

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19. Tecniche-produzione Canzoni - la canzone viene proposta come guida alla produzione chiedendo
agli allievi di cantare insieme alla fonte. Si tratta di un tipo di ascolto altamente interferito da rumori e
caratterizzato da profonde modificazioni fonologiche. Attraverso ripetizione e ritornelli, alcune strutture
vengono pi volte ripetute; esse possono venire utilizzate per la fissazione. Questa tecnica non pare adatta
alla verifica, a causa della musica di sottofondo.Composizione (scritta) nella versione pi tradizionale,
lallievo stende una composizione in base ad una sintetica indicazione dellargomento (tema), ma
esistono tante forme di composizione quanti sono i generi testuali scritti; si possono comporre descrizioni,
relazioni su eventi, narrazioni dei testi istruttivi e prescrittivi, definizioni sintetiche una prova assai
complessa in cui intervengono: a. una componente cognitiva, b. il possesso di specifiche informazioni e
c. la padronanza linguistica. Il suo uso a fini di testing controverso, e comunque, richiede molta
attenzione in fase di correzione.Costellazione (ampio raggruppamento di oggetti o elementi analoghi)
Linsegnante indica una parola che costituisce il centro di uno spider-gram, cio di un diagramma a
forma di ragno. La costellazione serve per individuare possibili linee di sviluppo, per generare metafore
Nelle lingue straniere pu servire come esercizio-gioco per lavorare sul lessico.
Monologo libero o su traccia la composizione orale una (breve) produzione orale su un tema
precedentemente assegnato. Il monologo presenta un notevole problema operativo; difficile mantenere
costante la motivazione e lattenzione ei compagni mentre un allievo parla. Ai fini di testing necessario
che il monologo venga registrato per poterlo riscoltare.

20. Tecniche-interazione e competenza socio-pragmatica Dialogo aperto si presentano le


battute di un personaggio e lallievo deve inserire quelle dellaltro personaggio, tenendo conto
della coerenza globale del testo e della coesione con le batutte precedenti e seguenti. Questa tecnica,
che opera sia al livello dei processi testuali sia della competenza pragmatica difficile. Il
dialogo aperto pu essere usato in attivit di testing e anche in fase di recupero, affiancando
allievi pi preparati a compagni che incontrano difficolt. Dialogo a catena un allievo (o linsegnante)
inizia un dialogo ed un suo compagno risponde e poi rilancia la domanda ad un altro e cosi via.
Questa tecnica adatta ad esercitare e fissare gli atti comunicativi, ma non utilizzabile per la verifica.
Drammatizzazione Si tratta di una forma di simulazione che non concede alcuna libert, trattandosi
di recitare u testo predisposto dal manuale, dallinsegnante o dalla classe stessa. Il suo scopo quello
di fissare le espressioni che realizzano i principali atti comunicativi. Ra i vantaggi di questa tecnica
emerge la quantit di lessico che viene memorizzato. Non utilizzabile a fini di verifica.
Roleplay, role-making, role-taking si tratta di vari tipi di attivit simulative che vanno da una
simulazione molto guidata (role-taking), al role-making, in cui la creativit dellallievo presente
in maniera pi decisa, per giungere fino al roleplay, in cui si costruisce un dialogo sulla base di
una situazione. La (video)registrazione dei roleplay consente non solo una valutazione accurata ai fini di
testing; inoltre essa pu consentire la discussione collettiva sullefficacia, lappropriatezza, laccuratezza,
la scorrevolezza degli interlocutori. Telefonata la telefonata diversa dal roleplay in quanto non si ha
contatto visivo tra gli allievi, per cui la comunicazione prescinda da ogni supporto extralinguistico. La
registrazione della telefonata necessaria per la sua valutazione e consente la riflessione collettiva sulle
differenti esecuzioni.

21. Tecniche-competenza morfo-sintattica Incastro tra parole e tra spezzoni di frasi


Nell'incastro tra parole vengono presentate le parole di una frase disposte in ordine casuale;l'allievo deve
ricopiarle in ordine giusto.Nell'incastro tra spezzoni di frasi troviamo una colonna a sinistra con le sezioni
iniziali di varie frasi ed una colonna a destra con le sezioni conclusive, disposte in ordine casuale.Gli allievi
uniscono gli spezzoni di ogni frase. Se si utilizzano frasi simili, che si differenziano solo per un
dettaglio questo puo risultare abbastanza complesso.Manipolazione Qui appartengono: volgere al... o
sostituire la forma ... con... Sono caratterizzate di operare al livello delle strutture di superficie e al di
fuori di uno scopo comunicativo:la lingua viene vista solo in quanto forma, indipendentemente dalla valenza
pragmatica e dalla componente socioculturale. Quste tecniche sono molto precise nell'individuare un aspetto
grammaticale.Riempimento di spazi vuoti L'allievo riceve un testo in cui mancano alcune parole, che
devono essere inserite. Le parole non sono scelte casualmente ma per preciso scopo didattico: nozioni di
spazio, forme verbali... Con questa tecnica si puo usare il computer; in caso di errore ripetuto il computer
puo richiamare una finestra in cui si presenta una spiegazione e una riflessione specifica sull'errore commesso...
Scelta multiplaSi hanno piu formati di scelta multipla. Il piu utile sono frasi e testi in cui alcune parole sono
sostituite da un gruppo di due o tre possibilita. L'allievo deve trovare o sottolineare la forma corretta. Le scelte
multiple possono essere facilmente programmate su computer. Se l'errore viene ripetuto, il computer indica
direttamente la risposta corretta.Sequenziazione Si basa sul tempo. Ci sono due tipi: gruppi sacuali di avverbi e
di locuzioni di tempo e forme verbali da collocare in successione. Si puo anche lavorare con testi che
includono anacronie. Rimettere in ordine un testo letterario in base alla successione temporale e un'attivita
importante.

22. la communicazione,modelli teorici di riferimento La communicazione e' un processo intenzionale


di trasmissione di significati da un emittente ad uno o piu riceventi. E' un sistema che coinvolge piu
soggetti sociali in una serie di eventi.Il focus e' sull'interazione e sulla relazione tra gli interlocutori e
sui comportamenti dei partecipanti.Nel sistema classe:L'insegnante e' emittente e sollecita un
feedback, una riposta.La classe o i singoli studenti diventano emittenti(anche con codici non
linguistici)Modelli teorici di riferimentoModello tradizionale lineare: La communicazione e qualcosa
che una persona fa ad un'altra: un comportamento spiegabile secondo la logica Stimolo risposta.
Ricevente qui decodifica, e passivo e muto. Modello interattivo: Il feedback,cioe la risposta del
ricevente,permette all'emittente di capire se il proprio messaggio e stato decodificato.L'emittente
diventa anche ricevente nella stessa interazione.Modello dialogico:Gli interlocutori sono
contemporaneamente e non in momenti diversi. La communicazione e un processo in cui i soggetti
creano una relazione e contribuiscono insieme a costruire il significato degli scambi,a realizzare
progetto comunicativo comune.

23. atti linguistici Austin sostiene che parlare e agire.Per capire certi fenomeni linguistici, bisogna
considerarli dal punto di vista pragmaticocioe non solo per dire qualcosa, ma per fare qualcosa,
per eseguire un'azione. Sono i tre tipi di atti:1.La locuzione o atto locutorio: emettere un significato,
dire qualcosa di senso e di un riferimento precisi 2.La perlocuzione o atto perlocutorio: raggiungere
un affetto sull'interlocutore e produrre effetti sui sentimenti, i pensieri, le azioni di chi ascolta.
3. L'illocuzione o atto illocutorio: per produrre una certa forza convenzionale:l'affermazione, l'offerta,
la promessa, costituita dalla frase in virtu della forza ad essa associata per convenzione.L'atto
illocutorio aiuta a capire il modo in cui noi usiamo il linguaggio ('Ti spediro una lettera'-promessa?
avvertimento?affermazione?minaccia?)Stabilire che tipo di atto io voglio compiere e fondamentale per
l'analisi di qualsiasi testo orale o scritto.

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24. I materiali autentici, tipologia e uso nell'insegnamento La tipologia dei testi autentici
molto varia, qui possiamo elencare registrazioni di brani di film, di trasmissioni televisive o
radiofoniche, di conversazioni, telefonate o dialoghi, di discorsi, conferenze, dibattiti, brani
letterari, testi giornalistici, di canzoni, teatrali, pubblicitari, scritte murali, fotografie, vignette,
brani di opere liriche, poesie, favole, filastrocche, racconti, fumetti ecc. Si possono
considerare autentici e utilizzabili:1. I testi prodotti sponteanamente da un parlante nativo
italiano che non subiscono altra censura se non quella del modello linguistico che si vuole offrire.
2. Quei testi che possiedono i requisiti necessari, ma risultano appesantiti da date, nomi e
digressioni per cui devono essere depurati a condizione che non perdano la loro originale fisionomia.
3. I testi elaborati dall'insegnante di italiano per i suoi scopi didattici che un parlante nativo pu
facilmente riconoscere come propri.
Ogni testo autentico rappresenta una manifestazione originale di cultura italiana e trasmette allo
studente un modello del modo di intendere le situazioni e di comportarsi. Dal loro utilizzo emergono
notevoli curiosit negli studenti per le differenze fra la propria cultura e quella italiana, una
compiacenza nel riconoscere comportamenti di mentalit similari, una soddisfazione nel saper
effettuare un parallelo fra la cultura di appartenza e quella italiana, ed aumenta la loro sicurezza
di sapersi comportare adeguatamente in situazioni specifiche. I requisiti:a) le difficolt lessicali,
grammaticali e morfosintattiche devono essere adeguate al grado di competenza dello student
b) devono essere privilegiati materiali che mantengono la loro validit per un arco di tempo,
non riferiti a episodi slegati da un pi ampio contest c) deve possedere contenuti informativi e
elementi di cultura tali che promuovano l'interesse nel processo di acculturazione. d) deve contenere
un'informazione chiara e copmpleta, tale da evitare all'insegnante il ricorso a complesse premesse,
spiegazioni e contestualizzazioni.
I testi autentici vengono utulizzati per sviluppare le seguenti competenze: competenza lessicale,
competenza semantica,competenza sintattica,competenza testuale,comp pragmatico-funzionale

25. La comunicazione non verbale Siamo prima visti che ascoltati. Nella comunicazione
labito fa il monaco, ma labito non e`solo il vestito, ma il modo di gesticolare, la distanza
piu`o meno invadente che si tiene con linterlocutore e cosi`via.Il corpo e`fonte di molte
informazioni involontarie, ma esso viene utilizzato anche per comunicare. Sorriso in
Europa questo gesto vuole comunicare a chi sta parlando un generico accordo o
almeno attesta la comprensione di quanto si sta dicendo.Occhi in Occidente guardare
linterlocutore negli occhi e`in genere ritenuto un segno di franchezza, ma in molte culture,
ad esempio in Estremo Oriente o nei paesi arabi, il fissare un uomo dritto negli occhi puo`
comunicare una sfida, mentre se si fissa una donna si comunica una proposta erotica.
Espressioni del viso esprimere emozioni, sensazioni, pensieri con la mimica facciale e`una
cosa ovvia nellEuropa mediterranea, in Russia e in alcune aree degli Stati Uniti; ma in
Europa settentrionale ci si attende che queste espressioni siano abbastanza controllate. I bambini
si educano fin da piccoli a una certa imperscrutabilita`, alla riservatezza riguardo i propri
sentimenti. In alcune culture (turca), tale controllo e`richiesto soprattutto alle donne, che
devono essere impassibili. Braccia e mani incrociarle davanti al petto da`un senso di

chiusura, tenerle allacciate dietro il corpo puo`dare la sensazione di un`accessiva informalita`.


Ci sono due gesti che hanno causato famose gaffe di Bush e Clinton. Gambe e piedi in molte
culture accavallare le gambe non ha alcun valore comunicativo, mentre incrociarle, cioe`
appoggiare la caviglia al ginocchio lasciando che si vede la suola delle scarpe, viene spesso
ritenuto impolite e comunica scarso rispetto. Nelle culture scandinavie e in quelle medio ed
estremo-orientali togliersi le scarpe e`spesso un gesto naturale, che indica relax o rispetto.
Contatto frontale le culture della costa europea del Mediterraneo ritengono che la sfera
dell`intimita`, la bolla sia data dalla distanza di un braccio teso: chi si avvicina troppo,
invade il campo dell`altro dandogli la sensazione di essere aggredito.Il bacio sta scomparendo
rapidissimamente dalla prossemica ufficiale e rimanga solo in quella dell`amicizia e dell`affetto.
Vestiario in Italia un vestito formale include camicia, cravatta, giacca; negli Stati Uniti e`
sufficiente la cravatta, anche con una camicia a maniche corte e la giacca appoggiata sullo
schienale della sedia atteggiamento che dagli italiani sarebbe di amichevole informalita`.
Oggetti che si offrono offrire e`sempre un gesto di rispetto e accettare l`offerta significa
ricambiare tale rispetto. Regali costituiscono un importante mezzo di comunicazione sia intimo,
sia ufficiale, sia sociale.

26. la cultura nellinsegnamento dellitaliano In realt non si pu parlare dellinsegnamento


frontale della comunicazione interculturale, pi adeguate sono le simulazioni controllate e
strutturate. Scopo di questattivit non di istruire I suoi contenuti, ma di far apprendere ad
osservare. Cos possiamo simulare diverse situazioni dove si notano le differenze
interculturali, per esempio: uso della voce, tono e intonazione, velocit, sovrapposizione delle
voci, problemi lessicali, come attaccare, dissentire, parlare di s, ordinare, ironizzare,
interrompere linterlocutore, abbandonare, diffendersi Queste situazioni possono essere:
dialoghi e telefonate, riunioni e lavoro di gruppo, invito a pranzo o cena, conferenze,
presentazioni ecc.

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