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Rinnovabili
Gli edifici nel loro complesso assorbono più del 50 per cento di tutte le fonti fossili che
importiamo, perché al 33 per cento dei consumi per il riscaldamento, vanno aggiunti i
consumi di energia elettrica per l’illuminazione, gli elettrodomestici e, soprattutto, il
condizionamento, che negli ultimi anni ha spostato i picchi dei consumi di energia
elettrica dall’inverno all’estate.
Nella progettazione dei nuovi edifici occorre in primo luogo riscoprire e rivalutare le
tecnologie costruttive tradizionali, che si sono sviluppate quando le disponibilità
energetiche erano minori e occorreva far fronte ai problemi posti dal clima in modi
passivi e sfruttando al massimo gli apporti energetici gratuiti dell’ambiente:
orientamento degli edifici, coibentazione, distribuzione delle finestre, ecc.
Oltre agli interventi sull’involucro degli edifici, un’altra enorme possibilità di ridurre i
consumi energetici alla fonte senza deprimere i servizi finali, mediante una crescita
dell’efficienza dei processi di trasformazione, è data dagli impianti tecnologici.
L’adozione della micro-cogenerazione diffusa, a partire dagli edifici più energivori come
gli ospedali, i centri commerciali, gli impianti sportivi ecc., riveste un ruolo decisivo
perché, avendo un doppio rendimento – energia elettrica ed energia termica – con gli
stessi consumi di combustibile consente di riscaldare l’edificio, di soddisfare il suo
fabbisogno di energia elettrica, di raffrescare gli ambienti d’estate, di cedere i surplus
di energia elettrica contribuendo a ridurre la necessità di importare fonti fossili e di
costruire nuove centrali termoelettriche.
Per approfondire: