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COSTI ENERGIE RINNOVABILI

Quali sono le energie rinnovabili più utilizzate in Italia?


Energia da biomassa
L’energia da biomassa deriva da materia organica, come piante e rifiuti animali trasformati per diventare
combustibili alternativi a quelli fossili. Sottoposti a calore, i combustibili a biomassa sprigionano a loro volta
calore in grado di riscaldare l’acqua il cui vapore viene immesso nelle tubazioni.
In ambito domestico questo tipo di energie è utilizzata per il riscaldamento, mediante l'impiego di caldaie a
biomassa. Il costo per una caldaia a biomassa è di 4.000€.
Energia eolica
L’energia eolica in Italia è ampiamente diffusa soprattutto nelle aree molto ventose. Il sistema di
funzionamento è molto semplice ed è costituito da pale che si muovono con il vento, azionando con il
movimento delle turbine che generano energia elettrica.
Un impianto eolico domestico può essere utilizzato per la produzione quindi di energia elettrica, differendo
dai grandi impianti industriali solo per le dimensioni. Il costo per installare un impianto di questo tipo è di
5.000€.
Energia geotermica
L’energia geotermica è il calore contenuto all’interno della terra. In pratica non si fa altro che sfruttare il
calore naturalmente sprigionato dal sottosuolo per azionare delle turbine per la produzione di energia
elettrica.
In ambito domestico un sistema geotermico può essere utilizzato anche per la produzione di calore. Il costo
per un impianto geotermico per la casa è abbastanza elevato: 20.000€.
Energia solare
L’ energia solare è sfruttata attraverso l’impiego di pannelli in grado di catturare i raggi solari. Esistono i
pannelli solari, che non fanno altro che trasformare l’energia del sole in calore adatto a riscaldare l’acqua
sanitaria (per igiene personale, lavaggi ecc. non per il riscaldamento), mentre i pannelli solari fotovoltaici
riescono a produrre energia elettrica. Questi sistemi sono tra i più diffusi in Italia.
Entrambi i sistemi possono, quindi, contribuire a soddisfare il fabbisogno energetico di una casa, con un
notevole risparmio. Il costo per un impianto fotovoltaico è di circa 7.000€ mentre per i pannelli solari il
costo arriva fino a 15.000€.
Energia idroelettrica (vicino a fonti d’acqua)
Informazione utile
Installare pannelli solari sul tetto è un'ottima soluzione per risparmiare sui consumi e far abbassare il
prezzo delle vostre bollette! Infatti, a fronte di un investimento iniziale di circa 6.000€, recuperabile in
qualche anno, c'è un risparmio di circa il 50% rispetto agli altri strumenti di produzione di energia
È possibile installare caldaia a biomassa in qualunque casa?
Installare una caldaia a biomassa è economicamente vantaggioso oltre che fare meno male al clima. Con il
termine biomassa si intendono residui provenienti da coltivazioni agricole e dalla deforestazione e da
attività industriali della lavorazione del legno e della carta, in poche parole tutto ciò che bruciando può
trasformarsi in energia elettrica.
Le caldaie per biomassa sono progettate con diverse potenze e dimensioni, adattandosi perfettamente ad
un uso residenziale. Tuttavia uno degli aspetti da considerare, prima di installare una caldaia a biomassa, è
lo spazio necessario per lo stoccaggio del combustibile.
Inoltre bisogna tenere conto dei lavori di adeguamento delle canne fumarie, anche se le moderne caldaie a
biomassa non necessitano di diametri superiori a quelli delle tradizionali caldaie a gas.
Nel caso in cui si decida di sostituire il vecchio camino, installare una caldaia a biomassa può essere una
soluzione ottimale sia dal punto di vista funzionale, sfruttando la struttura esistente, che estetico.
Ma quanto consuma una caldaia a biomassa? Il risparmio in termini di consumo, rispetto alle caldaie a gas e
metano, è del 60%, con una spesa annua che si aggira intorno agli 800€, a fronte di 2.000€.
Per l'installazione di una caldaia a biomassa il costo è di 4.000€.
Pro delle energie rinnovabili
Le energie rinnovabili, grazie ai loro importanti vantaggi, hanno contribuito a far accrescere negli anni il
numero di installazioni di impianti sui tetti delle abitazioni italiane, ma oltre a questo, è utile capire anche
quali siano gli aspetti meno "belli".
 rispetto per l'ambiente e la vita. Essendo prodotte da fonti "pulite", infatti, esse hanno un impatto
ambientale e sanitario inferiore rispetto alle energie derivanti dai combustibili fossili, contribuendo
a migliorare la qualità della vita.
 sono inesauribili. Utilizzare le energie rinnovabili significa anche eliminare ogni forma di spreco,
cosa che invece succede con i combustibili fossili, infatti, le fonti che in tal caso vengono sfruttate
(sole, vento, etc.) sono praticamente inesauribili.
 risparmio economico
Da non sottovalutare, scegliendo l'energia pulita, è anche il vantaggio di risparmiare in termini economici.
Nel tempo un impianto fotovoltaico permette un ritorno di ciò che si è speso molto interessante, attraverso
la fruizione di incentivi statali che consentono di recuperare circa la metà del costo sostenuto (per
l'impianto), sotto forma di credito d'imposta. Oltre a questo, esso contribuisce ad abbattere i costi
dell'energia elettrica e del gas (tramite installazione di pompe di calore e piani di induzione).
Contro delle energie rinnovabili
Anche le energie rinnovabili presentano qualche svantaggio, che è opportuno tenere comunque in
considerazione prima di decidere se usufruirne o meno, magari chiedendo consiglio ad un esperto del
settore:
 non tutte le abitazioni private possono installare un impianto solare, specie le case a più piani ed i
condomini ove non tutti i residenti sono propensi a sostenerne i costi;
 per essere utilizzata, l'energia sostenibile deve sfruttare superfici inutilizzate, come tetti e terreni
non coltivabili, in caso contrario arrecherebbe danni;
 il calo di produzione energetica diminuisce di notte e quando il cielo rimane coperto per lunghi
periodi. Nonostante le elevate prestazioni del fotovoltaico per la produzione di energia, non è
sufficiente da solo a ricoprire il fabbisogno energetico
Agevolazioni fiscali previste per l'installazione di pannelli solari. Per l'installazione di pannelli solari esistono
delle agevolazioni fiscali veramente appetibili, gli ecobonus.
CASA ECOSOSTENIBILE
Materiali
I materiali scelti sono un elemento fondamentale per costruire una casa ecologica. Ad esempio si può
decidere di costruire una casa ecologica in legno, ricavando quest’ultimo da cicli rinnovabili. Il legno infatti
è un materiale naturale caratterizzato da numerosi vantaggi, come quello di essere un buon isolante
termico ed acustico. Oppure si può considerare di usare il cemento con fibre di vetro, per realizzare la
pavimentazione o altri rivestimenti. La scelta dei materiali per costruire una casa ecologica deve essere
orientata verso tipologie che non solo non siano dannose per l’abitazione e quindi per se stessi, ma anche
che non inquinino l’ambiente. In particolare è necessario utilizzare pitture e vernici di tipo ecologico che
rispetto ai prodotti chimici sono realizzati completamente con elementi naturali e non tossici.

Isolamento termico
Realizzare un adeguato isolamento termico della casa è fondamentale per concepire un ambiente che sia a
basso impatto ambientale. Riuscire, inoltre, a mantenere la casa fresca d’estate e calda d’inverno, vuol dire
un notevole risparmio energetico e quindi meno soldi in bolletta. L’isolamento termico di una casa può
essere realizzato in diversi modi come realizzare un cappotto interno utilizzando appositi pannelli ecologici,
ottenuti da materiali di scarto.
Aria pulita
Predisporre un sistema di filtraggio dell’acqua e depurazione dell’acqua e dell’aria, non solo permette di
ristrutturare la casa rendendola ecofriendly ma anche di migliorare la salubrità dell’ambiente domestico,
importante soprattutto in presenza di bambini.
Riciclo organico
Il riciclo dei rifiuti soprattutto di quelli di tipo organico è utile in quanto si contribuisce a non aumentare la
mole di rifiuti che finiscono nelle discariche e allo stesso tempo a nutrire i terreni dei loro stessi
componenti. Inoltre si ottiene anche un notevole risparmio in termini economici se ci si trova in Comuni che
fanno pagare il peso del sacchetto dell’indifferenziato.
Energie rinnovabili
Usare le energie rinnovabili per alimentare casa è una scelta green. Infatti anche se ancora è costoso per
molti versi, l’impianto fotovoltaico è la soluzione ideale per realizzare una casa a basso impatto ambientale.
Inoltre gli impianti di ultima generazione sono caratterizzati dall’accumulo, cioè dalla capacità di rilasciare
l’energia generata quando necessario.
Domotica
La domotica permette di costruire una casa ecologica aiutando ad abbattere i costi con il tempo. Essa infatti
consiste in un sistema completamente automatizzato che consente di controllare da lontano, mediante
internet, gli impianti in casa. Questo consente di evitare sprechi energetici dovuti ad esempio a
dimenticanze o malfunzionamenti.
Se si decide di costruire una casa che sia interamente ecologica su un terreno agricolo, ad esempio, si deve
tenere conto del contesto nel quale si va ad inserire. Infatti una casa a basso impatto ambientale la si
riconosce anche per come si relaziona con il luogo nel quale è inserito.
Come prima cosa è importante effettuare un rilievo topografico del terreno sul quale di deve costruire la
casa. Questo permette di rilevare in che direzione scorrono le acque, se sono presenti, e quale posizione è
più adatta per poter usufruire del sole.
Non bisogna trascurare anche il design esterno della casa in relazione all’ambiente circostante. Quante
volte capita di osservare dei veri e propri ecomostri che sono un pugno nell’occhio rispetto al luogo dove
sono costruiti? Bene, se si ha intenzione di realizzare un’abitazione che sia in armonia con la natura che la
circonda, è necessario valutare bene l’idea che non solo incontra maggiormente il proprio gusto personale
ma anche quello dell’ambiente, per così dire!

Costruire una casa ecologica: i materiali più innovativi per l’isolamento termico
La fibra di cellulosa è considerata tra i materiali termoisolanti più naturali che si possono utilizzare nella
cosiddetta bioedilizia. Essa è commercializzata sotto forma di pannelli, grani e fiocchi, ottenuta a partire da
carta di giornale riciclata e poi trattata con sali di boro, in modo tale da eliminare qualsiasi rischio di
incendio e renderla repellente per gli insetti e roditori.
La protezione che la cellulosa riesce a garantire dal freddo è davvero notevole, proteggendo, inoltre, muri,
pareti e pavimenti da muffa e condensa dell’umidità. Ancora questo materiale è totalmente traspirante e
funziona come equilibratore igrometrico.
Questo vuol dire che esso è in grado di rilasciare l’acqua accumulata quando l’ambiente risulta troppo
secco. Anche per quanto riguarda il caldo, la cellulosa è in grado di smorzare il calore dall’esterno fino al
70%. Infine la cellulosa contribuisce a costruire una casa ecologica, garantendo anche un’elevata resistenza
al fuoco, isolamento acustico, il tutto tutelando l’ambiente.
Molto usata per realizzare un isolamento termico della casa che sia ecosostenibile, è la lana di vetro.
Questa si ottiene portando a fusione una miscela di sabbia e vetro, convertita in fibre e poi trasformata in
rotoli, pannelli o fiocchi. La lana di vetro ha delle buone prestazioni isolanti e in rotoli ha il vantaggio di
adattarsi facilmente alle superficie che vanno ad isolare.
Mentre la lana di vetro a fiocchi è molto usata per isolare spazi ridotti, come l’intercapedine nei muri
perimetrali. Inoltre, a differenza della lana di vetro in pannelli e in rotoli, quella in fiocchi non assorbe acqua
e quindi può essere applicata anche in presenza di umidità.
La lana di pecora è da considerarsi una scelta decisamente intelligente per costruire una casa ecologica.
Essa è un materiale riciclabile, sano e naturale, in grado di offrire un ottimo isolamento termico ed acustico.
Utilizzare la lana di pecora in edilizia è molto diffuso soprattutto nei paesi del nord Europa, dove esistono
anche incentivi governativi per allevare le pecore e usare la lana per costruire una casa ecologica. La lana di
pecora è commercializzata sotto forma di pannelli e materassini.
La lana di roccia è una scelta diffusa nei lavori edili per creare l’isolamento termico. Essa si ottiene dal
trattamento di diverse tipologie di rocce che sono additivate con collanti. Oltre ad essere un ottimo isolante
termico, la lana di roccia ha anche proprietà fonoassorbenti, non assorbe né acqua né umidità e ha un buon
comportamento in presenza di incendi, in quanto non contribuisce né allo sviluppo né alla propagazione del
fuoco. Tutte queste sono caratteristiche che lo rendono tra i materiali migliori per costruire una casa
ecologica.
IMPIANTO FOTOVOLTAICO (SORGENIA)
I costi per un impianto fotovoltaico sono progressivamente scesi negli anni, fino a renderlo un investimento
molto conveniente.
Breve storia del costo della tecnologia fotovoltaica
Fino a una decina di anni fa un impianto fotovoltaico di medie dimensioni, ad esempio 3 kW, utile ai
consumi di una famiglia, costava tra i 28.000 e i 30.000 euro. Un costo proibitivo, nonostante il risparmio in
bolletta. Considerata anche la vita media di un impianto, di circa 25 anni, rientrare dall'investimento in un
tempo ragionevole era praticamente impossibile.
Per incentivare l’installazione di impianti fotovoltaici fu avviata la campagna statale Conto Energia. Il GSE
(Gestore dei Servizi Energetici, società partecipata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze) verificava la
produzione di energia e contribuiva al costo dell'impianto pagando una tariffa incentivante per ogni kWh
prodotto, indipendentemente dal fatto che esso fosse consumato o generato. L'incentivo, che nel primo
Conto Energia arrivava a 0,49 euro per ogni kWp prodotto, ha favorito l'installazione di numerosi impianti,
la nascita di nuove imprese e la diffusione di competenze tecniche. Gli incentivi per il fotovoltaico sono
durati otto anni e l’entità dell’incentivo è via via diminuita. L’aumento della concorrenza nel settore ha
portato a una graduale riduzione dei costi.
A partire dal 2017 infatti si è verificato un progressivo abbassamento del costo del pannello fotovoltaico;
negli anni successivi e fino a oggi, i prezzi sono ulteriormente scesi e si prospetta che questo andamento
possa continuare per i prossimi anni.
Quanto costa oggi un impianto fotovoltaico?
Oggi quindi l’installazione di un impianto fotovoltaico completo sul tetto conviene maggiormente rispetto
al passato; ma precisamente qual è il costo del fotovoltaico? Il prezzo varia dai 2.500 ai 3.500 euro per kWp
di potenza. Le case necessitano di un impianto di almeno 3 kWh, quindi risulta possibile calcolare con
facilità quanto costa un impianto fotovoltaico mediamente. La differenza tra i prezzi è determinata dalla
qualità dei materiali utilizzati, dalla provenienza degli elementi e dalla tecnologia, ma anche ovviamente
dalla taglia dell’impianto di cui si ha bisogno e dall’azienda che procede ai lavori.
Pannelli fotovoltaici in silicio monocristallino costano poco più di quelli in silicio policristallino. Il prezzo
cambia anche sulla base di altri elementi come la resistenza e l’efficienza energetica. Anche il costo di
installazione incide sul prezzo finale. In sostanza, un impianto da 3 kWp - che quindi arriva a produrre tra i
3.000 e i 4.500 kWh all'anno, a seconda delle condizioni climatiche, dell'esposizione e dell'età dell'impianto
- ha un costo medio che va dai 5.000 agli 7.000 euro (considerando lo sconto che viene applicato in fattura).
Ci sono altri costi da includere?
Quelli citati in precedenza sono prezzi indicativi impianto fotovoltaico base installato "chiavi in mano" da un
professionista. Per migliorare ulteriormente l'efficienza è possibile aggiungere alcuni elementi:
Ottimizzatori: dispositivi intelligenti che aumentano la resa del 5-10% (domotica)
Sistemi di accumulo: batterie che immagazzinano l'energia prodotta e non utilizzata di giorno, per renderla
disponibile di sera, di notte o a impianto fermo.
Pompe di calore: tecnologie che sfruttano l'impianto fotovoltaico per produrre acqua calda per il
riscaldamento o per il circuito sanitario.
Invece, per quanto riguarda ulteriori costi del fotovoltaico, ossia quelli che vanno oltre l’installazione e
materiali, è possibile trovare:
Strutture di supporto: oltre ai supporti per l'ancoraggio tradizionale dei pannelli, incluso nelle offerte, può
sorgere la necessità di intervenire con opere murarie sul tetto o installare strutture supplementari per
installare i pannelli in un punto più accessibile o ottimizzarne l'inclinazione, specialmente nel caso di tetto
piatto. Questo tipo di intervento può raggiungere i 2000 euro di costi aggiuntivi.
Inverter: il costo dell’inverter varia in base alla potenza richiesta dall’impianto. (Spesso è già incluso nelle
offerte chiavi in mano) L’inverter ha il compito di convertire la corrente continua in corrente alternata a
tensione 220 Volt, rendendola adatta per l’immissione in rete e per l’autoconsumo.
Nota bene. Se l’inverter è un componente indispensabile degli impianti connessi alla rete, gli impianti isolati
in alcuni casi possono anche farne a meno. In questo secondo caso, occorre che il carico e le batterie siano
predisposti per essere alimentati direttamente in corrente continua a bassa tensione (12 o 24 Volt), anziché
in corrente alternata a 220 Volt. E’ è il caso tipico delle piccole utenze isolate, come i camper oppure le
imbarcazioni, che utilizzano frigoriferi, lampade e altre apparecchiature funzionanti a 12-24 Volt.
Assicurazione: essa arriva a costare circa 50 euro annui.
Costi di manutenzione: la manutenzione a un impianto fotovoltaico è praticamente nulla. Infatti, i pannelli
solari producono energia senza la presenza di parti in movimento e pertanto l’usura è minima. Uno dei
pochi interventi di manutenzione è la pulizia periodica dei moduli.
Costo o investimento?
Installare un impianto fotovoltaico non è solo un costo: è soprattutto un ottimo investimento perché
abbatte il consumo di energia prelevata dalla rete e i costi in bolletta. In genere un consumo attento
nell’arco dell’anno permette di risparmiare fino al 60-70% del prelievo dalla rete, evidenziando subito il
beneficio economico. Infatti, per recuperare i costi del fotovoltaico si calcola che in media si riesca a
rientrare dall’investimento (che solitamente comprende una cifra tra i 6000 e gli 8000 euro) in circa 7 anni,
fino ad arrivare a un guadagno di 8000 euro entro i 20 anni di utilizzo. Sono cifre che incoraggiano ancora di
più la sostituzione.
Con lo “Scambio sul posto”, ovvero l'acquisto da parte del GSE dell'energia prodotta dall'impianto e
immessa in rete, è anche possibile guadagnare qualcosa con l'energia non utilizzata ed immessa in rete e
poi successivamente prelevata.

INCENTIVI
La tariffa incentivante Conto Energia non esiste più, ma ci sono altre agevolazioni per chi investe in fonti
rinnovabili, installando un impianto fotovoltaico in casa o in azienda. La più importante è il bonus fiscale,
ovvero la detrazione del 50% sul costo di impianti e sistemi di accumulo, e del 65% sulle pompe di calore. Si
tratta di una detrazione di imposta da spalmare in dieci anni, che permette di rientrare dall’investimento di
un impianto fotovoltaico molto velocemente. Il bonus fiscale è un altro vantaggio, da aggiungere al
risparmio in bolletta e ai proventi dello scambio sul posto.
il presente testo è aggiornato al 14 Febbraio 2022

SUPERBONUS 110%
Il Superbonus è una detrazione del 110% sulle spese sostenute per chi effettua interventi di isolamento
termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e riduzione del rischio sismico nei propri
condomini o abitazioni singole. La detrazione fiscale del 110% vale per i lavori effettuati a partire dal 1°
luglio 2020 e ha scadenze diverse in base ai soggetti che sostengono la spesa. A seconda dell’anno di
sostenimento della spesa cambia la suddivisione della detrazione negli anni.
Il salto di due classi energetiche
Gli interventi che danno diritto alla detrazione del 110% sono sostanzialmente di due tipi e possono
riguardare sia la singola unità immobiliare che il condominio, sono in ogni caso escluse le nuove costruzioni,
infatti gli immobili oggetto dell’intervento devono esser già esistenti e dotati di impianto di
climatizzazione funzionante o riattivabile. Di fatto si agevolano i grossi interventi che migliorano la
prestazione termica dell'edificio e quelli volti a ridurre il rischio sismico, secondo uno schema preciso
confermato dall'Agenzia delle entrate.
Per ottenere la detrazione del 110%, gli interventi, nel complesso, devono assicurare il miglioramento di
almeno 2 classi energetiche (ad esempio dalla D alla B), anche congiuntamente ad altri interventi di
efficientamento energetico previsti dall'ecobonus che normalmente prevedono una percentuale di
detrazione inferiore. Se questo “salto” di 2 classi non è possibile, bisogna comunque ottenere il passaggio
alla classe energetica più alta, quindi per chi si trova nella classe energetica "A3" il superbonus viene
riconosciuto con il passaggio alla "A4". Il passaggio di classe va dimostrato con l’attestato di prestazione
energetica (A.P.E.), ante e post-intervento, rilasciato da un tecnico abilitato, questo documento ha una
validità temporale di 10 anni.
Le seconde case
Per le persone fisiche, l’utilizzo delle detrazioni è ammesso su al massimo due unità immobiliari, oltre agli
eventuali interventi su parti comuni condominiali. In caso di interventi condominiali hanno diritto alla
detrazione anche i possessori di sole pertinenze (ad esempio box o cantine) che abbiano partecipato alla
spesa. Sono in ogni caso escluse le unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali A1, A8 e A9 cioè le
abitazioni di lusso.
I requisiti tecnici
Ogni intervento ha un limite di spesa massimo ammissibile per la detrazione, tuttavia questa spesa
deve rispettare i massimali di costo specifici per ogni singola tipologia di intervento. In pratica, un tecnico
abilitato deve certificare tramite la redazione di un'asseverazione che la spesa sia congrua rispetto ai prezzi
individuati dal Mise e ai costi massimi stabiliti per ogni tipologia di intervento dal Mite.
Lavori di ristrutturazione che rientrano
I lavori che permettono di ottenere il superbonus al 110% sono di tre tipi e si
definiscono lavori trainanti, gli altri lavori di ristrutturazione che vengono svolti insieme a questi e che
contribuiscono al miglioramento energetico dell'edificio ristrutturato vengono definiti trainati. In ogni caso,
possono accedere al superbonus sia gli interventi effettuati su interi condomini che su immobili
indipendenti o che abbiano un accesso autonomo dall'esterno.
Interventi di isolamento termico
Si tratta di interventi di isolamento termico delle superfici opache inclinate, verticali e orizzontali
(delimitanti il volume riscaldato, verso l'esterno, i vani non riscaldati o il terreno, compreso il tetto) che
interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda
dell’edificio e che rispettino i requisiti di trasmittanza termica stabiliti dal d.m. 6 agosto 2020 (tabella 1
allegato E) per gli interventi iniziati a partire dal 6 ottobre 2020.
La detrazione spetta per una spesa massima dai 30000 ai 50000 euro in base al numero di unità immobiliari
Interventi per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti
Si tratta di interventi condominiali o su singole unità per la sostituzione integrale di impianti di
climatizzazione invernale esistente con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento (nel solo caso in cui
si installino pompe di calore reversibili) e alla produzione di acqua calda sanitaria.
Nei casi in cui nella situazione ante intervento la produzione di acqua calda sanitaria sia effettuata
mediante l’impianto di climatizzazione invernale, è ammessa l’installazione di scaldacqua a pompa di calore
o di collettori solari dedicati.
Gli impianti centralizzati o della singola unità immobiliare autonoma devono essere dotati di:
 generatori di calore a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A prevista dal regolamento
UE 811/2013;
 generatori a pompa di calore, ad alta efficienza, anche con sonde geotermiche;
 apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in
fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro;
 sistemi di microcogenerazione che conducano a un risparmio di energia primaria (PES) pari almeno al
20%;
 collettori solari;
 esclusivamente per i Comuni montani non interessati da procedure di infrazione UE è ammesso anche
l'allaccio al teleriscaldamento;
 esclusivamente per gli edifici singoli è possibile ottenere il superbonus anche nelle aree non
metanizzate, per l'installazione di caldaie a biomassa con prestazioni emissive almeno pari alla classe di
qualità 5 stelle.
La detrazione spetta anche per le spese di smaltimento o bonifica dell'impianto sostituito, per la
sostituzione della canna fumaria collettiva esistente con sistemi fumari multipli o collettivi nuovi compatibili
con apparecchi a condensazione, per le spese relative all’adeguamento dei sistemi di distribuzione come i
tubi, di emissione come i sistemi scaldanti e di regolazione come sonde, termostati e valvole termostatiche;
La spesa massima, che comprende anche lo smaltimento o la bonifica dell'impianto sostituito, è tra i 15000
e i 30000 euro in base al numero di unità immobiliari.
Interventi antisismici
Gli interventi antisismici che danno diritto alla detrazione del 110% sono tutti quelli compresi
nell’attuale sismabonus con limite di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare, ma senza vincoli sul
numero massimo di immobili su cui effettuare gli interventi. Infatti, l’unico requisito richiesto è che le
abitazioni si trovino nella zona sismica 1, 2 o 3. Sono detraibili anche le spese sostenute per la realizzazione
congiunta di sistemi di monitoraggio strutturale continuo ai fini antisismici. Nel limite di spesa di 96.000
euro rientra anche il caso di “acquisto di case antisismiche”. Sono agevolabili con il superbonus anche gli
interventi di demolizione e ricostruzione con ampliamento nell’ambito del sismabonus.
I limiti delle spese ammesse all’ecobonus e al sisma bonus sono aumentati del 50% per gli interventi di
ricostruzione riguardanti i fabbricati danneggiati dal sisma nei Comuni elencati negli allegati al decreto
legge 189/2016 e al decreto legge 39/2009 e nei Comuni interessati da tutti gli eventi sismici verificatisi
dopo l'aprile 2009 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza.
Il superbonus è alternativo al contributo per la ricostruzione e si calcola su tutte le spese necessarie al
ripristino dei fabbricati danneggiati, comprese le case diverse dall’abitazione principale, con esclusione
degli immobili destinati alle attività produttive.
Gli interventi trainati
Il superbonus del 110% spetta anche per alcuni interventi che vengono eseguiti congiuntamente ad
almeno uno di quelli appena visti e che per questo vengono definiti “trainati”. Occorre prestare attenzione
alla data di effettuazione di questi lavori infatti, possono ottenere la detrazione maggiorata del 110% solo
se eseguiti nell’intervallo di tempo che va dalla data di inizio lavori a quella di fine lavori degli interventi
così detti trainanti. Qualora interventi trainanti e trainati siano effettuati da un’unica impresa, quest’ultima
dovrà attestare il rispetto delle tempistiche di realizzazione dei lavori trainati affinché sia possibile ottenere
il superbonus anche su questi lavori.
In particolare, viene riconosciuto il superbonus per:
 altri lavori di riqualificazione energetica, la detrazione del 110% spetta anche su questi lavori nei limiti
di spesa relativi a questi ultimi;
 l’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici con limiti di spesa che
variano, in base alle unità immobiliari, dai 1200 ai 2000 euro.
 installazione di impianti fotovoltaici, connessi alla rete elettrica e di sistemi di accumulo a questi
integrati oppure di impianti solari fotovoltaici su strutture pertinenziali degli edifici;
 interventi finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche, aventi ad oggetto ascensori e
montacarichi, alla realizzazione di ogni strumento che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni
altro mezzo di tecnologia più avanzata, sia adatto a favorire la mobilità interna ed esterna all'abitazione
per le persone portatrici di handicap in situazione di gravità.
In particolare, in caso di installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica, la
detrazione del 110% spetta su una spesa massima di 48.000 euro e comunque entro il limite di spesa
di 2.400 euro per ogni kWp di potenza nominale dell’impianto solare fotovoltaico per ogni singola unità
immobiliare. La detrazione è vincolata alla cessione in favore del GSE (gestore dei servizi energetici)
dell’energia non autoconsumata in sito o non condivisa per l’autoconsumo. La detrazione spetta anche in
caso di installazione contestuale o successiva di sistemi di accumulo integrati negli impianti fotovoltaici nel
limite di spesa di 1.000 euro per ogni kWh di capacità di accumulo del sistema.
La detrazione del 110% spetta per un limite di spesa più basso, cioè di 1.600 euro per ogni kWp nel caso in
cui sia contestuale anche un intervento di ristrutturazione edilizia, di nuova costruzione o di
ristrutturazione urbanistica.
La detrazione non spetta se si percepiscono altri incentivi pubblici e altre forme di agevolazione di
qualsiasi natura previste dalla normativa europea, nazionale e regionale, compresi i fondi di garanzia e di
rotazione e gli incentivi per lo scambio sul posto.
BONUS RISTRUTTURAZIONI 50%
Qualora non potessi sfruttare il 110%, non scoraggiarti. Attraverso il bonus ristrutturazioni, l'Agenzia delle
Entrate, nell'arco di 10 anni, ti restituirà il 50 % di quanto hai speso. Capisco che il 50 non è il 110, ma
meglio di niente…
Detrazioni pannelli solari termici: aliquota 2021
La Legge di Bilancio 2021 ha confermato l’aliquota di detrazione pannelli solari termici al 65% per le spese
sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021.
In pratica, significa che il 65% dell’importo speso può essere detratto in fase di dichiarazione dei redditi in
10 rate annuali di pari importo.
Il massimo risparmio consentito è pari ad una detrazione complessiva di € 60.000.
Con un esempio si può chiarire meglio il concetto. Ammettiamo di aver speso €30000 complessivamente: si
potrà portare ogni anno in detrazione €1950 per 10 anni (€19500 è pari al 65% del totale speso, ovvero
€30000).
RISPARMIO ENERGETICO
Elettrodomestici: come usare meglio quelli che consumano di più
 forno: consuma molto (quello a gas un po' meno), ma se riesci a fare una cottura combinata con
fornelli o microonde puoi risparmiare su tempi e bolletta, in alternativa valuta di acquistare un modello
combinato. Evita i modelli più grossi, di larghezza 90, perché per scaldarli si usa il 150% di energia in più
rispetto al modello da 60 cm. Ricorda di non metterlo accanto al frigo e di pulirlo periodicamente (non
serve acquistarne uno pirolitico che si autopulisce perché è costoso ed energivoro);
 lavastoviglie: usala a pieno carico utilizzando il lavaggio eco anche se è più lungo. Se sei di fretta utilizza
un programma normale, ma con temperature più basse e se il programma te lo permette escludi
l’asciugatura che è una fase estremamente energivora;
 frigorifero: non inserire cibi caldi ed evita di stare spesso con il frigo aperto (quando sistemi la spesa
usa se disponibile funzione dedicata). In più tenere il frigo ordinato garantisce migliori prestazioni
perché circola più aria. E se il tuo frigo non è un no frost, ricordati di sbrinare regolarmente il freezer;
 lavatrice: anche in questo caso usala sempre a pieno carico, prediligi temperature basse (30-40 °C) dato
che i detersivi per il bucato sono efficaci e scegli il programma eco. Inoltre verifica i consumi reali della
tua lavatrice perché spesso la classe energetica dichiarata non è di pari passo con il reale profilo di
utilizzo;
 climatizzatori: impostali a una temperatura non superiore o inferiore ai 6 gradi rispetto a quella
dell’ambiente esterno; se l’afa e l’umidità sono notevoli, prediligi il la modalità deumidificatore e
ricordati di fare la manutenzione periodica.
Elettrodomestici in standby: il consumo energetico degli elettrodomestici in standby incide poco sulle
bollette, ma la somma di tutti questi sprechi ha un impatto sull’ambiente. Per ridurre ulteriormente i
consumi da standby puoi però: disconnettere dalla corrente i prodotti che usi poco, usare una multipresa
con interruttore per raggruppare computer e periferiche o accessori per la TV, impostare funzionalità
risparmio energetico.
FAI ATTENZIONE ALLA CLASSE ENERGETICA: Per ottenere un risparmio in bolletta, quando si acquista un
nuovo elettrodomestico per la casa è importante osservare la classe energetica. Questa indica
l’efficienza ed è espressa con le prime lettere dell’alfabeto. Più è alta l’efficienza (la massima viene indicata
con la lettera A+++) minore sarà il consumo di energia elettrica. Ovviamente per risparmiare non serve
sostituire in blocco tutti gli elettrodomestici di casa, ma è assolutamente consigliabile tenere conto di
questo aspetto prima di un nuovo acquisto.
Lampadine
Forse non tutti sanno che è proprio dall’impianto di illuminazione che deriva circa il 12% dell’energia
elettrica consumata da una famiglia. Questo va tenuto in considerazione quando ci si chiede come
risparmiare energia elettrica in casa.Ecco perché è importante scegliere bene il tipo di impianto e,
soprattutto, le lampade più adatte ad ogni ambiente. Ad esempio, le lampade a LED rappresentano la
soluzione più moderna ed economica in termini di consumi, anche se hanno un prezzo maggiore.
Permettono infatti di risparmiare circa il 90% rispetto alle vecchie lampadine e il 70% rispetto alle
fluorescenti (anche dette a basso consumo).
Per ogni stanza della casa c'è una lampadina LED adatta:
 camera: per il soffitto scegli una lampadina a LED da 10W e per il comodino da 3-5W;
 bagno: per il soffitto usa una lampadina LED da 15-20W e per lo specchio da 10W;
 cucina: per il soffitto la più adatta è una da 15-20W, per i fornelli da 5-10W;
 salotto: per il soffitto è ottimale una lampadina LED da 15W, per il tavolo sempre una LED ma da 6-8W
e per gli angoli da lavoro 5-10W;
 ripostiglio: è sufficiente una lampadina led da 10W.
Gas in cucina: i trucchi per risparmiare
Il luogo in cui usiamo più gas è la cucina, ma anche in questo caso puoi risparmiare sulla bolletta del gas:
 se usi il gas solo in cucina valuta di installare un piano cottura a induzione: risparmierai consumi e
tempi di cottura;
 se devi fare una tazza di tè è meglio usare il microonde piuttosto che mettere il bollitore sul fuoco;
 usa i coperchi sia per far bollire l'acqua sia per cucinare;
 l’uso combinato di forno a microonde e cucina tradizionale consente di ridurre tempi di cottura e quindi
uso di gas;
 l’uso della pentola a pressione riduce i tempi e quindi i consumi (ideale per tutte le cotture lunghe).
Acqua calda: meno luce e gas con l'impianto giusto
E puoi ancora tagliare le spese della bolletta, adottando il metodo più adatto per avere l'acqua calda:
 gli scaldacqua a pompa di calore ti permettono di risparmiare in bolletta, fino al 75% rispetto ai
tradizionali elettrici, ricorda di impostarlo ad una temperatura solo di qualche grado superiore a quella
che ti serve normalmente;
 scaldabagno a gas: ti consente di risparmiare rispetto agli elettrici, massimizza l’efficienza prediligendo
scaldacqua a gas modulati ed installa i riduttori di flusso su tutti i rubinetti e anche nella doccia;
 in un impianto solare termico l’energia viene trasferita dalla luce solare all’acqua attraverso un
pannello posto sul tetto dell'abitazione, un circuito idraulico chiuso e un serbatoio di
accumulo dell’acqua.
Quanto pesano in bolletta i vari sistemi per riscaldare acqua
Ecco alcune stime sui costi annui che si possono sostenere in bolletta per il riscaldamento dell’acqua in base
ai vari dispositivi (abbiamo considerato una famiglia di quattro persone, che consuma 80 litri di acqua al
giorno per un anno, includendo nella stima anche l’ammortamento del costo dell’apparecchio).
 Boiler elettrico: 802 euro all'anno;
 Scaldacqua a pompa di calore: 420 euro all’anno (365 euro se con sconto in fattura/detrazione di cui
può usufruire questo dispositivo);
 Scaldabagno a gas naturale (con fiamma pilota, ormai vetusto): 454 euro all’anno;
 Scaldabagno a gas naturale (senza fiamma pilota): 360 euro all’anno.

LE BUONE ABITUDINI NEL QUOTIDIANO


 Ricorda sempre di non eccedere con il riscaldamento in casa. È buona norma limitare le temperature
in casa a 20 °C nella zona giorno e a 16-18 °C nella zona notte. Riducendo di un grado la temperatura si
risparmia circa l’8% della spesa in bolletta. Considerando un consumo di 1.100 metri cubi di gas si tratta
mediamente di ben 120 euro all’anno per ogni grado in meno.
 Sì alla doccia di 5 minuti, piuttosto che il bagno. Ovviamente ricorda di scegliere un sistema efficiente
per l’acqua calda sanitaria.
 Scegli e utilizza bene gli elettrodomestici: non è solo una questione di classe energetica, ma di consumi
annui e di corretto utilizzo. Lavare a basse temperature e far andare lavatrice o lavastoviglie a pieno
carico ci fa risparmiare energia.
 Limita l’utilizzo di elettrodomestici energivori non indispensabili (asciugatrice, ferro da stiro…).
 Scegli lampadine Led o a basso consumo e ricordarsi di spegnere quanto non si usa.
 Usa i coperchi e sfruttare il calore latente (sia sui fornelli che soprattutto col forno) può dare una mano
a risparmiare tempo ed energia.

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