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CAPITOLO PRIMO

Il Concilio Vaticano II

1. Il Concilio, aspettative e perplessit

Recentemente molti libri e quotidiani hanno celebrato e commentato i 50 anni


dall'inizio del Concilio Vaticano II, un avvenimento di colossale portata e di
rinnovamento per la Chiesa, questo ha ispirato molti addetti ai lavori di enucleare
pensieri, emozioni, fatiche e speranze che versavano all'apertura di questo Concilio. Un
Concilio che poneva domande, interrogativi, perplessit, all'orizzonte problematico e
culturale di un'Italia molto dissimile tra nord e sud, le ispirazioni politiche, sociali,
economiche e intellettuali richiamavano un unico denominatore comune, quello di
innovazione e cambiamento.

Lindagine va condotta inizialmente a livello nazionale, con i suoi fenomeni storici


che il paese stava affrontando, quali: la rivoluzione sociale, l'indipendenza della donna,
le rivolte studentesche, il referendum per laborto, e tanti altri fattori che si andavano ad
innescare ed intrecciare inconsapevolmente negli strati di qualsiasi classe sociale,
soprattutto nel ceto medio, difronte a tali eventi, le varie parrocchie, si imbatterono
nellaffrontare questi nuovi precursori che si facevano strada nella collettivit, cercando
di farli intercalare nelle nuove prescrizioni del Vaticano II.

La Chiesa del concilio quella che ha riaperto lo scrigno della Parola: questa la
seconda grande eredit del concilio. Dei verbum religiose audiens: una Chiesa che
ascolta!.1

1
SCUOLA DI TEOLOGIA DEL SEMINARIO DI BERGAMO , Teologia dal Vaticano II Analisi storiche e
rilievi ermeneutici, San Paolo Edizioni, Cinesello Balsamo 2012, p 19.

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CAPITOLO PRIMO Il Concilio Vaticano II

Questa citazione, del vescovo Franco Giulio Brambilla, riassume in poche righe
quello che realmente accaduto ed il fine stesso che si erano prefissati i padri conciliari.

1.1 Gli anni preparatori del Concilio, lannuncio dellindizione

Con una significativa enunciazione di papa Giovanni XXIII, il 25 gennaio del 1959,
a soli tre mesi dalla sua elezione al soglio pontificio rendeva pubblica al mondo intero la
volont di costituire un concilio ecumenico volto a superare quel cambiamento che si
veniva a creare tra la Chiesa e la societ moderna.

Venerabili Fratelli e Diletti Figli Nostri! Pronunciamo innanzi a voi, certo tremando un
poco di commozione, ma insieme con umile risolutezza di proposito, il nome e la
proposta della duplice celebrazione: di un Sinodo Diocesano per l'Urbe, e di un Concilio
ecumenico per la Chiesa universale.2

Il Concilio port a dei cambiamenti ed innovazioni, soprattutto ai tratti fondamentali


della liturgia, come ad esempio, la partecipazione attiva dei fedeli a una messa celebrata
nella lingua nazionale e non pi in latino e alla lettura e scelta dei testi, inoltre, vennero
apportati dei cambiamenti dottrinali e culturali, nella direzione di un maggiore
avvicinamento alla societ laica. Le trasformazioni e gli effetti apportati dal Concilio,
non risparmiarono critiche e divisioni allinterno delle stesse assemblee costituenti; i
suoi effetti hanno costituito negli ultimi cinquantanni il grande tema sul quale la Chiesa
cattolica si pi spesso interrogata.

La sera dell11 ottobre 1962, nessun uomo potr mai dimenticare quello che pass
alla storia come il Discorso della luna e che terminava con le parole:

Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite:
questa la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola
buona: il Papa con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dellamarezza.3

2
PAPA GIOVANNI XIII, Allocuzione del santo Padre Giovanni XXIII, Sala capitolare del Monastero di San
Paolo 25 gennaio 1959.
3
PAPA GIOVANNI XIII, Discorso della luna, Roma piazza San Pietro 11 ottobre 1962.

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Era il giorno della convocazione del Concilio, piazza San Pietro si era riempita di
fedeli che chiedevano al Papa di affacciarsi. Non era previsto nessun discorso, ma il
pontefice Giovanni XXIII si sporse ugualmente dal balcone, improvvisando un discorso
passato alla storia ricco di enorme emozione che coinvolse tutte le masse popolari del
mondo cattolico e non. Per Angelo Roncalli il Papa buono erano giorni di intensa
tristezza, infatti era a conoscenza di avere un tumore allo stomaco che gli avrebbe
impedito di portare a conclusione il Concilio.

Quei giorni erano solo linizio di una grande rivoluzione allinterno del mondo della
Chiesa, lidea di intraprendere un Concilio aveva colto di sorpresa molti cardinali della
curia, infatti inizialmente i primi atti del pontificato erano stati in linea come i suoi
predecessori erano del tutto intransigenti chiaramente non volti alla modernit di quei
tempi

Il Concilio si apr a Roma l11 ottobre del 1962 e si svolse nei tre anni successivi in
quattro diverse sessioni. I partecipanti furono superiori a duemila, tra vescovi,
patriarchi, abati e dirigenti dei vari ordini. Per la prima volta nella storia gli Europei
erano in minoranza e costituivano solo il 33% dei delegati convenuti. Sempre per la
prima volta, i progressisti erano in maggioranza sugli intransigenti e questo emerse
chiaramente nelle decisioni prese dal Concilio.

Le pi visibili e modifiche decisioni del Concilio furono la partecipazione attiva dei


fedeli alla messa, grazie allutilizzo della lingua italiana e che il prete officiasse rivolto
verso i fedeli. Le messe cantate con la chitarra e con interventi dei fedeli nasceranno in
seguito alle decisioni prese dal Concilio.

Si decise di cambiare il nome del SantUffizio, lufficio vaticano che dopo il


Concilio di Trento aveva preso il posto della Santa Inquisizione e che aveva decretato il
rogo di Giordano Bruno e il processo a Galileo, divenne la Congregazione per la
Dottrina della Fede.

1.2 Apertura dei lavori

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Il Concilio Vaticano II il XXI Concilio ecumenico della Chiesa cattolica; celebrato


a Roma presso la Basilica di San Pietro in Vaticano l'11 ottobre del 1962. Furono
convocati tutti i cardinali, non solo quelli della curia ma anche i pi lontani. Nel giugno
del 1959 il segretario di stato cardinale Tardini, invit i vescovi, i Superiori Maggiori
degli Istituti Religiosi e le Universit cattoliche ad inviare al Papa le loro proposte per il
Concilio, ma, fin dal momento dell'annuncio del Concilio, si manifest una evidente
frattura nelle gerarchie della Chiesa: da una parte una minoranza tra cui Ottaviani, Siri,
Ruffini, Lefebvre, Moscillo, Carli; e dall'altra una maggioranza che raccoglieva tra gli
altri Bea, Suenens, Leger, Alfrink, Lercaro. Agiugno del 1960 inizi la preparazione e la
creazione di 11 commissioni che dur due anni di intenso lavoro, al termine dei lavori
preparatori emersero delle differenze di vedute; da un lato il manifestarsi di due
schieramenti interni al Concilio stesso, quali conservatore e progressista; dall'altro la
mancanza di unit, coordinatrice, dei lavori. La seduta inaugurale presero parte 2450
padri conciliari, vennero create commissioni e per la prima volta furono invitati degli
osservatori cristiani non cattolici4.

1.3 Esecuzione dei lavori

Molti addetti ai lavori pensavano ad una rapida conclusione dei lavori addirittura
qualcuno suppose il termine per il Natale del 62, ma le cose andarono diversamente, i
motivi erano ovvi, innanzitutto, si not subito la mancanza di un piano di lavoro e pi
volte, si fronteggiavano concezioni di visioni a volte radicate in visioni troppo

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G. ALBERIGO, Il concilio vaticano II (1962-1965), Querinaria, Brescia 1990, pp. 397-448.

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tradizionaliste e rigide. Il tutto si svolse in quattro periodi, il primo tra il 1962-1963, il


secondo tra il 1963-1964, il terzo nel 1964 e per ultimo il periodo del 1965 dove si
assistette ad una corsa contro il tempo.

Il Concilio ha lasciato dei frutti che nel tempo si possono valutare. innanzitutto la
fiducia che la Chiesa nel suo insieme, pu e deve parlare a tutti, senza esclusioni, un po'
come faceva Ges, facendola crescere con tutta l'umanit. Sono stati aperti il dialogo e
il confronto con le altre confessioni cristiane e le altre religioni cos come il
rinnovamento della messa e dei sacramenti, fonte della vita cristiana a cui tutti siamo
chiamati a partecipare. Questi frutti accompagnano la comunit cristiana, utili per il
necessario rinnovamento della Chiesa.

1.4 Conclusioni ed innovazione del Concilio

Il concilio ebbe il suo epilogo il 7 dicembre del 1965, aperto ufficialmente l11
ottobre del 1962 nel frattempo, durante il suo sviluppo, dopo la morte del papa
Giovanni XXIII avvenuta il 3 giugno del 1963, si avvicend Giovanni Battista Montini
(papa Paolo VI). Inizialmente la morte del pontefice Giuseppe Angelo Roncalli, spinse
molti, vista la riluttanza di alcuni vescovi conservatori nel continuare le discussioni, a
ritenere inopportuno continuare i lavori. Questa ipotesi vacill con l'elezione del nuovo
pontefice, il quale nel suo primo radiomessaggio del 22 giugno 1963 dichiar parte
preminente e principale del suo pontificato quella di continuare il concilio facendo
propria la volont del predecessore.

Il nuovo pontefice puntualizzo gli obiettivi primari che il sinodo doveva avviluppare5

Definire il concetto di Chiesa

Il rinnovamento della Chiesa Cattolica

La ricomposizione dellunit fra tutti i cristiani


5
PAPA PAOLO VI, Discorso per lapertura del secondo periodo del S.S. Concilio, 20
settembre 1963.

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Dialogo della Chiesa con il mondo contemporaneo.

I documenti del Concilio ecumenico Vaticano II si distinguono in 4 costituzioni, 9


decreti e 3 dichiarazioni:

Costituzioni

Sacrosanctum Concilium sulla Liturgia (4 dicembre 1963)

Lumen Gentium sulla Chiesa (21 novembre 1964)

Dei verbum sulla Parola di Dio (18 novembre 1965)

Gaudium et Spes sulla Chiesa nel mondo contemporaneo (7 dicembre 1965)

Decreti

Ad Gentes sull'attivit missionaria della Chiesa (7 dicembre 1965)

Presbyterorum Ordinis sul ministero e la vita dei presbiteri (7 dicembre 1965)

Apostolicam Actuositatem sull'apostolato dei laici (18 novembre 1965)

Optatam Totius sulla formazione sacerdotale (28 ottobre 1965)

Perfectae Caritatis sul rinnovamento della vita religiosa (28 ottobre 1965)

Christus Dominus sull'ufficio pastorale dei vescovi (28 ottobre 1965)

Unitatis Redintegratio sull'ecumenismo (21 novembre 1964)

Orientalium Ecclesiarum sulle chiese orientali (21 novembre 1964)

Inter Mirifica sui mezzi di comunicazione sociale (4 dicembre 1963)

Dichiarazioni

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Gravissimum Educationis sull'educazione cristiana (28 ottobre 1965)

Nostra Aetate sulle relazioni con le religioni non cristiane (28 ottobre 1965)

Dignitatis Humanae sulla libert religiosa (7 dicembre 1965)

A conclusione dei lavori, il 7 dicembre del 1965 nella sua allocuzione pubblica verso
i padri conciliari, spieg come il lavoro fatto dal concilio avesse rivolto unattenzione in
direzione antropocentrica della cultura moderna:

Tutto questo e tutto quello che potremmo dire sul valore umano del Concilio ha forse
deviato la mente della Chiesa in Concilio verso la direzione antropocentrica della cultura
moderna? Deviato no, rivolto s.

Ma chi bene osserva questo prevalente interesse del Concilio per i valori umani e temporali
non pu negare che tale interesse dovuto al carattere pastorale, che il Concilio ha scelto
quasi programma, e dovr riconoscere che quello stesso interesse non mai disgiunto
dallinteresse religioso pi autentico, sia per la carit, che unicamente lo ispira (e dove la
carit, ivi Dio!), e sia per il collegamento, dal Concilio sempre affermato e promosso, dei
valori umani e temporali, con quelli propriamente spirituali, religiosi ed eterni : sulluomo e
sulla terra si piega, ma al regno di Dio si solleva. 6

1.5 Il sogno di un papa che cambi volto alla Chiesa e al mondo

Per descrivere brevemente la vita di un pontefice da un'esistenza straordinaria, ci


vorrebbero molti fogli, colui che ha segnato la vita della Chiesa, ma non solo. Angelo
Roncalli, divenuto Papa Giovanni XXIII nel 1958, in un momento tormentato del
mondo con una guerra aperta fra Usa e Urss, egli, fu il tassello decisivo per il percorso
di pace e allo stesso tempo apr per la Chiesa una prospettiva rivoluzionaria, quella che
venne ad evidenziarsi con il Concilio Vaticano II.

6
PAPA PAOLO VI, Allocuzione dellultima sessione pubblica del Concilio Vaticano II, 7 dicembre 1965.

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Papa Bergoglio, ha spianato la strada alla santificazione, ne ha onorato la memoria con


un discorso tenutosi nel giugno 2013 esprimeva in pochi lemmi gli aspetti centrali del
pontificato, sottolineandone la bont, divenuta condizione irrinunciabile per l'affermarsi
della pace e la riconciliazione.

Con Papa Francesco, dunque, Giovanni XXIII viene oggi iscritto fra i santi "pro
gratia", per grazia. Senza il miracolo richiesto. Certamente un gesto significativo. Una
procedura eccezionale7

Molti i punti chiave da ripercorrere di un pontificato sorprendente, che lasci spesso la


Curia tramortita e dette nuove speranze al popolo, come fu per il messaggio su Radio
Vaticana durante la crisi di Cuba. Ma tra tutti i momenti spicca pi di tutti il celebre
"Discorso della Luna" pronunciato la sera di avvio del Concilio ai fedeli in piazza San
Pietro.

7
STEFANIA FALASCO , Giovanni XXIII, in una carezza la rivoluzione , Rizzoli, Milano 2014

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