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Considerato che nel comune di Corleone (Palermo) gli organi elettivi sono stati
rinnovati nelle consultazioni amministrative del 6 e 7 maggio 2012;
Considerato che, dall'esito di approfonditi accertamenti, sono emerse forme di
ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a
pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita'
dell'attivita' comunale;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della
criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio agli interessi della
collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale;
Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e
deterioramento dell'amministrazione comunale di Corleone, si rende necessario
far luogo allo scioglimento del consiglio comunale e disporre il conseguente
commissariamento, per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli
per l'interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell'ente locale;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Ritenuto, inoltre, di dare adeguata informazione al Presidente della Regione
Siciliana;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al
presente
decreto
e
ne
costituisce
parte
integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 10
agosto 2016, alla quale e' stato debitamente invitato il Presidente della
Regione Siciliana;
Decreta:
Art. 1 Il consiglio comunale di Corleone (Palermo) e' sciolto.
Allegato
Al Presidente della Repubblica
Nel comune di Corleone (Palermo) sono state riscontrate forme di ingerenza da
parte della criminalita' organizzata che hanno compromesso la libera
determinazione e l'imparzialita' degli organi eletti nelle consultazioni
amministrative del 6 e 7 maggio 2012, nonche' il buon andamento
dell'amministrazione ed il funzionamento dei servizi.
Le risultanze di alcune indagini della magistratura, unitamente ad un'attenta
attivita' informativa svolta dalle forze dell'ordine, hanno fatto emergere i
vincoli familiari e i rapporti che legano amministratori ed esponenti
Dalle risultanze dell'accesso emerge anche una contiguita' tra esponenti della
criminalita' organizzata corleonese o tra persone ad essi vicine e gli
amministratori comunali, favorita da un fitto intreccio di legami parentali, da
rapporti di frequentazione o da una comunanza di interessi economici.
Gli accertamenti ispettivi hanno, inoltre, messo in luce alcune circostanze
indicative dei rapporti tra i componenti del governo locale e cosa nostra.
I legami tra la famiglia del sindaco e la locale famiglia mafiosa sono suggellati
anche da particolari vincoli che assumono, in quel territorio, un alto valore
simbolico all'interno delle consorterie: si tratta della scelta del "padrino" o della
"madrina" in occasione della celebrazione di sacramenti religiosi. Emblematica
e' la circostanza che i "padrini" sia del primo cittadino che di un suo stretto
parente siano esponenti o persone strettamente imparentate con personaggi
della mafia locale.
Tra gli amministratori, assume rilievo l'incontro tra un assessore ed un
soggetto condannato per associazione di stampo mafioso avvenuto
all'interno di un esercizio commerciale, nel febbraio 2015, nel corso del
quale i due si sono salutati scambiandosi il rituale "doppio bacio" mafioso.
Quanto ai consiglieri comunali, rileva ai fini della presente relazione il
danneggiamento ad un escavatore subito da un amministratore, eletto tra le
fila della maggioranza ma passato all'opposizione per contrasti con il sindaco.
L'evento - secondo le successive indagini - da ritenere una forma di
ritorsione nei confronti del consigliere, considerato troppo vicino ad un
imprenditore - titolare di una ditta individuale e di altra societ - con il quale
aveva costituito una societ imprenditoriale di fatto, non legalmente
formalizzata. Infatti, l'escavatore, di propriet dell'imprenditore era in realt in
uso esclusivo dell'amministratore che, nella circostanza, dichiarava agli
inquirenti di aver acquistato il mezzo, ma di non aver ancora provveduto al
relativo passaggio di propriet. Dell'imprenditore, il cui nominativo risulta
nell'albo delle ditte di fiducia dell'ente, relativo agli anni 2012/2015, il prefetto
di
Palermo
segnala
i
rapporti
con
la
consorteria
mafiosa.
Nel corso di indagini finalizzate ad individuare gli autori di un reato di tentata
estorsione ai danni di un imprenditore - titolare di una ditta che risultata
affidataria nel 2013 di lavori presso il campo sportivo comunale - emerso che
un soggetto, poi divenuto consigliere comunale a Corleone, si era interessato
affinch' il predetto imprenditore facesse lavorare, all'interno del cantiere, una
ditta vicina a cosa nostra, nonch' il congiunto di un sodale e un mafioso
appena scarcerato, parente e fiancheggiatore del locale capomafia, di cui si
detto in precedenza.
Grave e', infatti, la circostanza che nonostante, nel 2014, l'Ufficio tecnico
comunale avesse preparato tutta la documentazione costitutiva dell'ARO,
nonche' il Piano di intervento per la raccolta dei rifiuti solidi urbani sul territorio
di Corleone, dopo l'approvazione da parte della giunta, la relativa delibera
consiliare non sia mai stata adottata, per espressa volonta' del sindaco.
Per contro, il sindaco, dal mese di febbraio 2015, ha dato avvio ad una
gestione straordinaria del servizio disponendo, con proprie ordinanze
contingibili ed urgenti, interventi sussidiari attraverso noli affidati a due
imprese, di cui una riconducibile ad un soggetto vicino alla locale famiglia
mafiosa, che ne e' di fatto l'amministratore, e l'altra amministrata da un
componente
del
consiglio
di
amministrazione
della
prima.
Nei' confronti delle predette ditte, il prefetto di Palermo, lo scorso 15 luglio
2016, ha emanato distinti provvedimenti interdittivi, disponendo anche, per
una delle imprese, la cancellazione e, per l'altra, il diniego dell'iscrizione nella
cosiddetta white list, istituita presso la prefettura di
Palermo.
Gli accertamenti svolti dalla commissione di accesso hanno reso evidente che i
noli contratti dall'amministrazione comunale celano un vero e proprio
affidamento di appalto del servizio.
Il prefetto osserva che, solo nel novembre 2015 e nel febbraio 2016, i rapporti
con la seconda ditta saranno disciplinati con due contratti stipulati in forma
pubblica, ma privi dei piu' elementari requisiti dell'atto pubblico e, cioe',
dell'indicazione circa l'esatta durata del contratto e della specificazione del
costo del servizio in un arco temporale preciso. Infatti, la durata dell'appalto
viene
collegata
"all'esaurimento
delle
risorse
impegnate".
Singolare e' anche la circostanza che i due contratti siano stati sottoscritti in
vigenza di un atto di indirizzo della giunta che - esercitando una competenza
impropria - dichiara cessato lo stato di emergenza ed incarica il responsabile
del
servizio
di
espletare
una
regolare
procedura
di'
gara.
Il comune di Corleone ha esternalizzato il servizio di accertamento e
riscossione dei tributi, scegliendo un concessionario tra le societa'
selezionate da un'associazione costituita per l'espletamento di alcuni
servizi, alla quale l'ente ha aderito con delibera di giunta del dicembre
2013. L'iniziativa dell'amministrazione aveva lo scopo di abbattere i tempi
necessari per l'indizione di una eventuale gara da gestire in proprio,
perseguendo, nel contempo, obiettivi di economicita', convenienza e
contenimento dei costi.
La scelta del comune ha trovato, tuttavia, la ferma opposizione del collegio dei
revisori che aveva contestato la convenienza economica dell'iniziativa,
evidenziando anche un non proficuo utilizzo del personale del competente
ufficio comunale. Peraltro, anche l'Autorita' nazionale anticorruzione aveva
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del
Consiglio
dei
Ministri
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criminalita'
organizzata,
frequentazioni.
nonche'
ricorrenti
ed
inopportune
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http://www.gazzettaufficiale.biz/atti/2012/20120279/12A12433.htm
DECRETO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SCIOGLIMENTO DEL
CONSIGLIO COMUNALE DI CAPACI 27 maggio 1992, n. G9206718/Gab
Al Presidente della Repubblica
Il consiglio comunale di Capaci, eletto nelle consultazioni elettorali del
29 maggio 1988 presenta fenomeni di infiltrazione e condizionamento di tipo
mafioso.
Invero con il rapporto del prefetto di Palermo del 14 maggio 1992 sono
state
evidenziate
forme
di
pressione
carattere
ed
il
intimidatorio
che
buon andamento
dell'amministrazione di Capaci.
Nel
periodo
seguito
della
mancata approvazione
contro
si
sono
susseguiti gravi
episodi
di
inequivocabili tentativi di
coartazione
elettivo.
In particolare il 30 ottobre 1991 l'auto del consigliere Giuseppe Provenza
e' stata segnata con una croce con liquido imbrattante; il 13 novembre 1991
l'auto dell'assessore Francesco Taormina e' stata incendiata; il 14 novembre
1991 e' stata incendiata la falegnameria del consigliere Paolo Billante; il 23
gennaio 1992 sono stati rotti i vetri
dell'auto
del
predetto
assessore
un
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Longo; il 12 febbraio
1992
e'
stata
serie
di
ampia
del consiglio
sottoposti alla misura di prevenzione speciale della P.S. ai sensi della legge n.
31 maggio 1965, n. 575. In particolare:
Vassallo
Salvatore
sindaco
dal
1988
di
parentela
imprenditore
mafiosa,
gia'
edile
nonche'
indiziato
sorvegliato
di
di
allegato
da
appartenere
ad
organizzazione
legato
da
affinita'
Bruno
Francesco,
detenuto,
ritenuto
23
al
vaglio
dell'autorita'
giudiziaria
quali reati
contro
la
P.A.,
di
come
mafiose
che
comunque coinvolgono
una
situazione
di
elementi
sintomatici
di
di illegalita'
testimonia la
mancanza
di
una
volonta'
ha
ancora approvato
il
piano
regolatore
di
giugno
sanatoria
1987.
edilizia pervenute
al
comune
fin
dal
30
delineare
l'amministrazione
di
il
quadro
di
aprile
nel
1992,
in
cui
versa
inquinamento
risultati
ingiustificatamente
relativi
cartellini
segnatempo
fossero
regolarmente timbrati.
Il
clima di
grave
condizionamento e
del
principio
di
legalita' nella gestione dell'ente e l'uso distorto della cosa pubblica utilizzata
per il perseguimento di fini estranei al pubblico interesse hanno minato ogni
principio di salvaguardia
24
quanto
mediante
di
sopra
provvedimenti
Capaci,
caratterizzata
amministratori
incisivi
da
in
direzione dell'amministrazione
criminalita' organizzata
che
condizionano la libera
motivi
di
urgente necessita'
richiesti
del
dalla
ha
legge,
disposto
con
la
comunale di Capaci.
Ritenuto per quanto esposto che ricorrano le condizioni indicate nell'art. 1
del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, come convertito nella legge 22
luglio 1991, n. 221, che legittimano lo scioglimento del consiglio comunale
di Capaci (Palermo) si formula rituale proposta per l'adozione della misura
di rigore
Il Ministro dell'interno: SCOTTI
http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticolo?art.progressi
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http://isolapulita.blogspot.it/2016/09/blog-post_30.html
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