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La
di
Repubblica
il fatto
la memoria
Nel trentennale
della sua attivit,
lo stilista racconta
come nascono i vestiti
ARMANI
i disegni
della miavita
NATALIA ASPESI
MILANO
il racconto
i luoghi
cultura
spettacoli
30 LA DOMENICA DI REPUBBLICA
la copertina
enza clamore, anche Armani stava compiendo la sua rivoluzione: Sentivo la necessit di liberare gli uomini
dalla corazza protettiva delle giacche irrigidite dalle imbottiture, per restituire loro la flessuosit, la forza del corpo, e volevo trovare
per le donne che si stavano liberando
dalla condizione subalterna del passato e dal giovanilismo disordinato degli
anni Sessanta, un modo di vestire che
desse loro la dignit formale di chi si
mette nel lavoro in competizione con
gli uomini, senza rinunciare alla femminilit e alla seduzione.
Tutto era cominciato mettendo una
giacca su un manichino e poi strappandone le fodere, scegliendo stoffe apparentemente maschili ma morbide e
leggere, allargando dove erano strette,
stringendo dove erano larghe. E poi ridisegnandone la forma nuova, ammorbidita, leggera sul corpo liberato.
Giorgio Armani aveva, forse senza sa-
Sentivo la necessit
di liberare gli uomini
dalle corazze
protettive dei loro
vestiti imbottiti
IL RE DELLA MODA
Nella foto qui sopra,
un ritratto recente
di Giorgio Armani
primo semestre del 2005 i ricavi consolidati sono di 697 milioni di euro. Prima
sfilata nellautunno del 1975; primo approccio col cinema, lindimenticabile
guardaroba di Richard Gere in American Gigolo, nel 1980; primo negozio
Emporio Armani nel 1981 a Milano; primo riconoscimento internazionale, la
copertina del settimanale americano
Time nel 1982, quando a Milano apre la
prima boutique Giorgio Armani; negli
anni Novanta la societ acquista i pacchetti di maggioranza di diverse aziende produttrici di abbigliamento; nel
2000 nasce il primo negozio
Armani Casa; nel 2001 inaugura lArmani Teatro a Milano, su progetto di Tadao Ando; nel 2004 viene siglato un
accordo per la costruzione di
alberghi di lusso Armani.
Oggi il giovanotto di Piacenza, che voleva diventare
medico e cominci a mantenersi come vetrinista e compratore alla Rinascente,
presidente e amministratore delegato di un gruppo che
viene definito, per forza, un impero:
che invade il mondo con il famoso
marchio su abiti, accessori, occhiali,
orologi, gioielli, cosmetici, profumi,
mobili e oggetti darredamento, mentre negli store di Hong Kong, Monaco,
Shangai ci sono anche un caff Arma-
PIANETA ARMANI
IL CINEMA
LO SPORT
LA CULTURA
LA BENEFICENZA
Da American gigol
(1980) a De-lovely
(2004): Armani
conquista il grande
schermo e veste,
fra laltro, lintero
cast del film
Gli intoccabili
Ha vestito lItalia
di Usa 94, il Chelsea,
il Newcastle,
e lInghilterra
di Beckham. Possiede
una squadra di basket:
lArmani Jeans, ex
Olimpia Milano
Dalla moda
alleditoria:
Armani pubblica
e distribuisce libri,
riviste e periodici
negli store di Milano,
Hong Kong, Monaco
e Shanghai
Armani partecipa
alliniziativa
Pigotte dAutore,
le bambole Unicef
per finanziare
la vaccinazione
di bambini nelle aree
povere del mondo
LA DOMENICA DI REPUBBLICA 31
LA CARRIERA
Buyer alla Rinascente, assistente
fotografo, poi accetta un incarico
in unagenzia di moda. Inizia cos
lascesa di Giorgio Armani.
Luomo che diventer il re
degli stilisti nasce a Piacenza l11
luglio del 1934. Trentanni dopo,
nel 1964, disegna la collezione
uomo di Nino Cerruti, ma bisogna
aspettare il 1975 per la nascita
del marchio Armani. Nel 1981
la volta della sua seconda linea,
Emporio Armani, dedicata ai pi
giovani, poi vengono i profumi,
gli occhiali, gli orologi. E, infine,
la collezione casa
GLI SCHIZZI
Nelle pagine, a partire da sinistra,
i modelli Armani degli ultimi
trentanni: giacca corta
e pantalone morbido
della collezione autunno1976;
una proposta della collezione
Giappone (1981); completo
da sera black and white
in paillettes disegnato nel 1992;
grigio-verde acqua con motivi
arabeggianti labito lungo creato
nella primavera del 1999; giacca
e pantalone a palloncino per la
mise che ha sfilato lanno scorso;
del 2005, infine, anche labito
da sera della linea Armani Priv
quellombra protettiva.
Quando decisi che era arrivato il
momento di proporre veri e propri
abiti da sera, naturalmente mi sconsigliarono: non era roba per me. Ma io
sentivo che le donne stavano cambiando, forse per insicurezza o altro,
volevano esporsi di pi, rendere pi
esplicito il loro fascino, avere una vita
pi glamour: ricami, trasparenze,
schiene nude, strascichi, tacchi a spillo. Sino al memorabile abito da sposa per le nozze della graziosissima Ilary Blasi
con il calciatore Totti, naturalmente bianco ma praticamente inesistente di dietro.
Sono tempi strani questi
anche in Italia, di caos economico, in cui pare che la
miseria cresca, e infatti cresce per tanti, ma in cui tanti
altri sono ossessionati dallo
spreco, pretendono ricchezze con qualsiasi mezzo.
Non tocca agli stilisti, agli
industriali, alla moda, censurare certe ansie, ma solo
registrarle e soddisfarle.
Anche limprenditore Armani non
poteva ignorare questo nuovo mercato, lasciarsi passare accanto la
nuova ondata di bisogni fatui e lussuosi di una societ che si inventa le
occasioni (e una nuova spietata professione, quella di organizzatore di
Per le donne,
ad un certo punto,
ho deciso che era
arrivato il momento
degli abiti da sera
feste con vip inclusi) per poter indossare abiti altrimenti inutili. Mi piace
rischiare, diversificare: cosa mancava al mercato Armani, che con i diversi marchi veste a prezzo contenuto o alto, con linee sportive o eleganti, dai bambini a uomini e donne di
ogni et? Mancava la linea esclusiva,
quella per pochi privilegiati, insomma il vero lusso, il vero privilegio, lalta moda. Cos nel gennaio 2004 nato Armani Priv: del resto alcuni abiti delle sfilate sono
gi fatti totalmente a mano,
sono couture mascherata,
quindi molto costosi.
Luomo che pi di ogni altro ha legato leleganza alla
produzione industriale, il re
del pret-a-porter, andato
pi avanti tornando indietro, ai tempi dellalta moda
parigina, quella fatta su misura, costosa, meravigliosa,
pezzi quasi unici o al massimo doppi, uno venduto a
Mantova e laltro a Shangai,
uno a Mosca e laltro a Dubai. Da trenta a cinquanta
abiti che fa sfilare ovviamente a Parigi, per poche signore che sgattaiolano
misteriose nel suo atelier, e vogliono
restare anonime: a differenza delle divette che sono la pubblicit vivente
degli stilisti, che forniscono loro i vestiti gratuitamente, a meno che siano
PIANETA ARMANI
IL TURISMO
LA MUSICA
LA PUBBLICIT
LA BAMBOLA
Lo stilista veste
anche gli alberghi:
il primo hotel
della catena aprir
nel 2008 a Dubai:
175 camere arredate
con la collezione
Armani casa
La collaborazione
con Sony Music
porta nel 2003
alla compilation
Emporio Armani
caff 2: contiene,
fra laltro, brani
di Nino Rota e Rossini
34 LA DOMENICA DI REPUBBLICA
il fatto
Prova regina
WASHINGTON
diare, misurare e a catalogare impronte digitali, sostenendo che la loro unicit e le loro caratteristiche
inconfondibili avrebbero permesso di identificare
chiunque le avesse lasciate su una scena delittuosa. Da millenni, e da qui era partita la sua teoria, i vasai e ceramisti cinesi prima e poi giapponesi, avevano usato limpronta delle dita impressa sulle loro opere per firmarle e renderle dunque inimitabili ed esclusive. Raccolse una collezione di impronte digitali impresse nel sangue, sul manico del coltello, sugli stipiti delle porte, pi quelle prese con
linchiostro sulla carta allimputato. Le sped alla
centrale di Baires, dove questo criminologo positivista cercava di trasferire e di utilizzare questa
nuova teoria avanzata in Europa da un antropologo francese, Bertillon, e poi dal cugino di Darwin,
Francis Galton, e chiamata con il nome non proprio accattivante di Icnofalangometria. Sulla
busta delle impronte prese nella casa di Francisca Rojas scrisse il nome del destinatario: Juan
Vucetich. Ma Juan non era il suo nome di battesimo. Era la traduzione in spagnolo di Ivan. LI-
van che dieci anni prima si era imbarcato su un bastimento a Trieste con rotta per lArgentina.
Juan/Ivan studi le impronte arrivate da Necochea. Le misur, le fotograf con i mezzi del tempo,
le ingrand sulle lastre di vetro, le confront con
quelle studiate nel suo archivio, le misur con i parametri antropometrici che aveva calcolato pazientemente, valli e creste, riccioli e gorghi sulle falangi, e la sua conclusione, spedita ai magistrati prima del processo, fu categorica: le impronte di Pedro Ramon Velazquez non potevano essere quelle
trovate nella casa del massacro. Azzard anche
unipotesi: da quello che risultava a lui, quella mano che aveva lasciato i segni era probabilmente una
mano femminile. Erano ancora, in quel 1892, semplici teorie, ipotesi che le tecniche investigative e i
magistrati non avevano mai usato n
erano obbligati a tenere in considerazione. Ma quando il commissario e i giudici le misero di
fronte a Francisca, povera
contadina emigrata
LA TECNICA
Il principio dellunicit
delle impronte viene affermato
nel 1893 dallHome Office inglese
LA DOMENICA DI REPUBBLICA 35
LE ECCEZIONI
LE BANCHE DATI
IL GRANDE ERRORE
Il casellario centrale
delle identit italiano
ha archiviato finora 40 milioni
di impronte. Nel database
dellFbi americano
ce ne sono 70 milioni
Cos indagano
i maestri del noir
DARIA GALATERIA
IL GIRO DAFFARI
Gli apparecchi per archiviare
le impronte digitali hanno un giro daffari
nel mondo di 4 miliardi di dollari
36 LA DOMENICA DI REPUBBLICA
la memoria
Tradizioni
esperti sono arrivati da fuori e non si pu dire che abbiamo chiuso i cancelli. Daltra parte lItalia e lEuropa devono accettare che questo
uno stato sovrano. Noi non
possiamo nascondere la verit, dobbiamo dirla anche se
sgradevole, ho sentito ripetere a Giovanni Paolo II nelle riunioni in cui si discuteva dei preti pedofili di Boston. Il suo spirito sempre stato questo, anche allora.
Il giovane Mder viene chiamato in Vaticano da Sodano allindomani dellomicidio. Giovanni Paolo II lo nomina vicecomandante un mese dopo la tragedia. Cera bisogno di rinnovare. Erano settimane di tristezza,
di incertezza. Si per un certo periodo creduto che il corpo potesse essere sciolto. Per gi il 6 maggio, durante lomelia funebre, Sodano aveva detto: Le
nuvole di un giorno non possono oscurare
un cielo di cinquecento anni. Il mandato
di Mder e del suo comandante Segmuller
era uno: rinnovare, ripulire. Oggi non c pi
nessuno, con leccezione di qualche ufficiale, di quelli che erano l nel 98. Da quando
sono al vertice del corpo, dal 2002, posso dire di aver creato un buon rapporto con tutti,
dagli alabardieri ai miei secondi. Prima cera un rapporto fortemente gerarchico: io do
del tu a tutti i quadri, Estermann non lo dava neppure agli ufficiali.
In cortile ci sono i ponteggi, operai al lavoro e guardie in borghese che vanno in palestra o in sala giochi. Dal regolamento:
Sesso maschile: le Guardie vivono in due o
in tre in semplici stanze. Allinizio vengono
sistemate in camerate. Il cameratismo fra
giovani non sposati non un elemento da
sottovalutare. Un Corpo misto non appropriato al nostro servizio e alla vita comunitaria. In sala giochi c un biliardo, un
biliardino, un ping pong. La Play station e
Internet si possono usare solo in camera ma
con criterio, sono un disastro per lo spirito
di corpo. In piscina si va dai frati verbiti. Le
guardie di lingua italiana escono pi volentieri, a Roma si sentono a casa. Sono una novit relativamente recente, le guardie erano
tutte di lingua francese e tedesca fino a pochi anni fa. Gli italiani non potevano entrare forse perch si temeva leccesso di fraternizzazione con la popolazione, o lindisciplina, perci non cerano ticinesi. Del
resto il cantone fa parte della Svizzera solo
da duecento anni. Per i tedeschi lesame
ditaliano ancora lostacolo pi duro,
qualcuno non riesce e torna a casa. Uno o
due allanno, in media. Per in generale va
bene, si vive bene. Ci sono i bambini che
giocano, qui nella piccola Svizzera: quindici famiglie tra le guardie, venti bambini, alcuni di pochi mesi. Destate in triciclo e in
bici nel cortile, quello delle manovre militari, e a giocare nei giardini vaticani.
Dal regolamento: Si pu e si deve identificare sempre una guardia svizzera. Il comandante ha potere di soggezione. Si deve
poter identificare una guardia dal suo contegno: anche al mare a Ostia, anche in birreria. Non devessere stato automatico, nei secoli. Ci sono stornelli in romanesco che delle guardie cantano la passioni per il vino, per
il denaro, per i piaceri tiepidi della Citt immortale. Mder, cresciuto al freddo delle sue
montagne, sorride con indulgenza e un filo
di malinconia. Bisogna anche saperli capire, i soldati, ed entro certi limiti bisogna tollerare. La soggezione, comandante? Bisogna aiutarli a vincere le loro nostalgie, accompagnarli, ascoltarli. Essere fermi ma
sensibili. Io sono stato come loro. Adesso
i pi giovani hanno ventanni meno di
me. Mi ripeto ogni sera: lascer questo
incarico quando non capir pi quel
che mi dicono, prima che la distanza
diventi superbia. Dopo il Giubileo,
prima dei vecchi errori.
LA NASCITA
Il 22 gennaio 1506
centocinquanta soldati
svizzeri al comando
del capitano Kaspar
von Silenen attraverso
Porta del Popolo
entrano per la prima
volta a Roma
e in Vaticano
vengono benedetti
da papa Giulio II
IL SACCO DI ROMA
Il 6 maggio del 1527
le guardie svizzere
proteggono
con il sacrificio
della loro vita papa
Clemente VII
e il Vaticano
dallattacco
delle truppe di Carlo V
di Borbone.
un eccidio:
di 189 svizzeri
se ne salvano
solo quarantadue
LA DOMENICA DI REPUBBLICA 37
LA PARATA
Le guardie svizzere in parata
in Vaticano. Nella seconda foto
(da sinistra): il comandante
del piccolo esercito Elmar Theodor
Mader, 40 anni nato nel Cantone
San Gallo, oggi responsabile
di centodieci uomini, tutti
suoi connazionali
Il paese-serbatoio
ha finito le reclute
FABRIZIO RAVELLI
LA DIVISA
Secondo la leggenda
la divisa variopinta
fu disegnata da Michelangelo.
In realt si ispira ad affreschi
di Raffaello. La divisa di tutti i giorni,
o piccola tenuta, interamente blu
LE ARMI
Sin dalle origini le armi
usate dalle guardie svizzere
sono lalabarda e la spada,
mentre il petto, le spalle
e le braccia sono coperti
e protetti da una corazza
metallica
IL COPRICAPO
Nelle cerimonie solenni il basco
su cui spiccano i gradi
viene sostituito con il morione,
il casco di metallo chiaro
con alta cresta, pennacchio
di struzzo e punte rivolte
allins
I COMPITI
Le guardie si occupano
della sicurezza del Papa
e della Citt del Vaticano,
sorvegliano gli appartamenti
papali e mantengono lordine
durante le cerimonie
IL GIURAMENTO
Il 6 maggio di ogni anno
le nuove reclute prestano
solenne giuramento
in uniforme di gala.
Per essere ammessi
si deve essere svizzeri,
cattolici e con reputazione
irreprensibile
NATERS
te strillava. Un sacerdote ha cominciato a pregare, la gente lha seguito e s calmata. Heinz: Che grande tristezza. Mi sono sentito cos solo l11 settembre, dopo lattentato alle Torri.
E chiss quante volte lhanno raccontato, il giorno che
spararono al Papa. Karol Wojtyla, che ogni anno a Castelgandolfo veniva una volta a mangiare con noi, una tavolata di undici-dodici persone, che scambiava qualche parola che non dimenticheranno mai. Roland, essendo anche un patito di Adriano Celentano, la butta di
nuovo in scherzo: La vita rock. Fare la guardia svizzera rock. Ma se hai conosciuto Giovanni Paolo II, hardrock.
Ci tengono per a dire che, visto dal di dentro, il mestiere di guardia anche faticoso. Allinizio ti fanno fare
solo cose facili, come la sentinella. Mai da soli, e non agli
ingressi. Sempre con un caporale, per fare esperienza. E
poi due settimane di scuola, per familiarizzare coi luoghi, studiare litaliano, imparare come si maneggia lalabarda. Marciare, e poi le esercitazioni di tiro. Le armi, in
Vaticano, ci sono. Ma non si mostrano: Di notte, sotto la
mantella i soldati di guardia portano la pistola. E poi ci sono fucili nei depositi, a portata di mano.
Due giorni di lavoro, 48 ore filate, e uno di riposo: Per
se cerano servizi donore, o un ambasciatore che presentava le credenziali, il riposo
saltava. E la messa alla domenica,
e le udienze il mercoled: con Giovanni Paolo II erano lunghissime.
Alla fine avevamo solo voglia di
farci una bella birra, o un goccio di
Frascati. La sera, libera uscita: Ai
miei tempi ricorda Roland
era solo fino alle 23,30. Figurarsi, a
Roma a quellora sono ancora tutti a tavola. Certe volte, se cera un
amico alla porta che ci copriva, restavamo fuori fino a tardi. Oggi c
la telecamera, e quindi addio evasioni. Per quattro-cinque volte al mese possono rientrare alle due di notte.
La paga, piuttosto buona. La mia nell80 era di 520mila lire al mese dice Heinz Nel 90 era il triplo. Molto
meno di quello che avrei guadagnato qui, per l era tutto pagato. Erano soldi che ti restavano in tasca. Oggi credo che prendano sui duemila franchi al mese. Qui per vivere ce ne vogliono quattro-cinquemila. Le ferie a casa,
e tutti che ti riconoscevano, e ti chiedevano del Papa, e
nei ristoranti ti chiamavano il romano. Eri qualcuno, dice Roland: Contava, essere guardia. E al ritorno un lavoro lo trovavi. Pensavano che tu fossi per forza una persona seria e fidata. Dicevano: se stato cos vicino al Papa, pu solo essere un uomo buono. Soprattutto per gli
anziani, era una cosa straordinaria.
Dopo cinque anni di servizio, ti lasciavano portare a
casa luniforme: Quella col basco. La spada s, ma niente elmo, n corazze o alabarde. Quelle le facciamo ricostruire qui, per le parate. Al Centro Guardie di Banhofstrasse il professor Werner Bellwald sta curando lallestimento di un museo delle guardie svizzere. Perch
vero che ormai vengono da diverse parti della Confederazione, e che adesso di Naters non ce n nemmeno una
in servizio. Ma Naters ha fatto la storia delle guardie, e il
museo si far qui: in un bunker dellesercito in disuso.
Forse sar pronto per il 6 maggio, giorno del giuramento, e data fatidica del Sacco di Roma, quando 147 guardie si fecero sterminare dai lanzichenecchi per proteggere Papa Clemente VII.
Del museo, al momento, c solo il plastico. Grandi foto di guardie in Vaticano (ecco, quello sono io, quellaltro si chiama Schumacher e adesso in Messico), una
replica del colonnato, perfino la vecchia Porsche rossa
che per ventanni le guardie si sono passata di mano. Le
uniformi, le armi. La lavagna dellaula di italiano. La maglia della squadra di calcio. Una foto dellunica guardia
di pelle scura, Dani Bachmann. Memorabilia di un gusto anche ingenuo, dalle palle di vetro con la neve, ai soldatini, al vecchio pulsante dallarme in bachelite nera,
che stava fuori dallappartamento papale. La mappa
delle camerate, con la stanza di punizione che, chiss
perch, si chiama Napoli. Gli scarponi, le mantelle. Una
copia del documento con cui Papa Giulio II chiese di far
partire per Roma il primo contingente. Tra poco (partenza il 7 aprile da Bellinzona) unottantina di ex-guardie rifaranno a piedi il percorso fino a Roma, arrivo previsto il 4 maggio. Roland e Heinz non ci saranno: Purtroppo no, impegni di lavoro.
Naters stata la capitale delle guardie, ma non lo pi:
DellAlto Vallese oggi ce ne sono quattro o cinque, ma
del nostro paese nessuna dice Roland E sa perch?
Perch anche qui in Svizzera il posto di lavoro non pi
cos garantito. I ragazzi pensano: se vado via, poi fra due
anni chiss se trovo un posto. Insomma, anche il fascino della divisa papale non pi quello di una volta.
38 LA DOMENICA DI REPUBBLICA
il racconto
Mode portatili
STEFANO MALATESTA
on so se a qualcuno sia
mai capitato, per sbaglio naturalmente, di finire in uno di quei raduni annuali negli Stati
Uniti dei trailer home,
manufactured home, case mobili o
trasportabili o portatili, come vengono variamente definite quelle apparizioni fantasmagoriche che ogni tanto
si incontrano sulle autostrade americane, e quando sono scomparse dietro la curva ci fermiamo al lato della
strada pensando che per il momento
meglio non guidare: pu essere pericoloso quando uno comincia ad avere
delle visioni. Per una serie di equivoci
e non sapendo nulla di questi cosi,
non so come altro definirli, perso in
una cittadina nella provincia americana, molti anni fa ho assistito per tre
ore alla pi incredibile sfilata della
mia vita.
Seduto su una panca, con in tasca
una rivista di fantascienza che avevo
comprato in un negozietto vicino e
che doveva aiutarmi a capire, allinizio ho creduto che la sfilata fosse
uninvenzione del giornalaio per farmi comprare la rivista. Per unora infatti si era sentito un cupo sferragliare
che proveniva da un boschetto vicino,
ma non si era vista nemmeno una motocicletta. Stavo per andarmene,
quando in fondo alla circonvallazione
che girava intorno a quella cittadina
del Corn Belt apparve il primo glorioso ibrido di una unione che continuo
a ritenere mostruosa. Era un catafalco
alto pi di dieci metri che veniva avanti muovendo a scatto due antenne o
due pale e che poteva essere scambiato benissimo per una di quelle bestiacce del pleistocene che compaiono nei peggiori incubi. Dietro, seguiva
a distanza un caravanserraglio piuttosto pezzente di semoventi rabberciati
con le pi sgangherate lamiere (erano
quelle che avevano provocato lo sferragliare di cui sopra): molti fuoristrada con lettini sistemati sul portabagagli e una compagnia di chalet di montagna che andavano a zig zag perch
tirava un vento forte e i tetti facevano
resistenza. Chiudevano la prima parte della sfilata lussuosissimi pullman
attrezzati come se dovessero ospitare
principi sauditi con tutto lharem, e in
effetti erano guidati da arabi che ricevettero lapplauso pi sonoro, perch
le Twin Towers stavano ancora in piedi e ancora non era iniziata la caccia
allarabo infame.
Cercai di paragonare i prototipi che
sfilavano davanti a me con i modelli
luccicanti pubblicati dalla rivista. Ma
se esisteva una somiglianza, questa
era stata annullata dallesecuzione.
Tutti i modelli, tranne forse i pullman,
avevano un aspetto totalmente artigianale e sembravano provenire direttamente da quei tipici retrobottega
delle case degli americani, dove gli
abitanti passano la maggior parte del
loro tempo libero. Tutti avevano unaria cos evidentemente americana,
anche se non riuscivo a capire da dove venisse. Quando si ha a che fare con
la science fiction il riferimento dobbligo sempre stato lo scrittore francese Jules Verne: che in Ventimila leghe sotto i mari e in Viaggio al centro
della terra aveva anticipato tutto
quello che di futuribile si era poi pensato nei decenni successivi. Ma cosa ci
azzeccava questo timido e a volte
complessato gentiluomo francese di
provincia, il pi stanziale tra gli scrittori del suo tempo, il creatore del Nautilus quella perfetta, subacquea residenza di autentici signori con
quello che stavo vedendo. Assolutamente nulla.
Fu il presentatore, un vecchio imbonitore che doveva aver conosciuto
tempi migliori e che urlava con la voce in falsetto, a farmi ricordare il nome
di Barnum. Ma certo, il vero ispiratore
di una kermesse simile era lui. Quante volte nel passato in molti altri campi, per esempio in politica, ogni cosa
tornava al suo posto e si capivano meglio le azioni apparentemente demenziali dei candidati se si faceva riferimento a questo genio che faceva
marciare le cose nel mondo al ritmo di
una marcetta del suo circo.
Terminata la sfilata, ogni autistainquilino aveva acceso i suoi fornelli e
dopo qualche minuto un profumo di
salsicce fritte cominci a circolare in
tutto il campo. La sfilata si stava trasformando in una fiera e come straniero venni trascinato da una parte allaltra da quelli che i gior0nali chiamavano i nuovi nomadi con unintonazione di disprezzo. Laspetto pi
sorprendente di tutto il fenomeno, me
ne resi conto dopo aver chiacchierato
con molti partecipanti al meeting,
non era lomogeneit degli intervenuti, da qualsiasi punto di vista si potesse guardare, ma la diversit.
Sembrava che non ce ne fosse uno
che avesse motivazioni identiche al
vicino, tranne forse quelli che spiegavano il loro vagabondare semplicemente per una ragione di ordine economico. Due o tre di loro mi dissero
che non ce la facevano a pagare un affitto in una casa decente, e inoltre
mantenere unauto, pagare le rette
della scuola per i bambini, andare in
vacanza e cos via. Altri erano perennemente alla ricerca di posti salubri
per curare i polmoni malati o qualche
altro organo sensibile allinquina-
LA DOMENICA DI REPUBBLICA 39
GIUBBOTTO ABITABILE
Nella foto sopra
il titolo, una casa
prefabbricata trainata
da un trattore
Nelle altre foto, tratte
dal libro Move
house: a sinistra,
un camion-casa;
sotto a sinistra,
la casa-giubbotto
di Kosuke Tsumura;
sotto a destra,
la casa mobile
di Sean Godsell
di quelli dove dovevano sorgere le case coloniche. Qualcuno mi aveva convinto che quello era lunico sistema
per essere in regola con le severissime
leggi toscane, che potevano essere
evase dalla stessa natura del vagone:
un manufatto teoricamente in perpetuo movimento e quindi non assimilabile alle costruzioni.
Naturalmente il terreno doveva essere allaltezza del progetto e lavevo
individuato in un costone su una collina non molto alta vicino a San Giovanni dAsso nel Senese, la cui cima
era coloritamente occupata da un piccolo borgo, antico quanto bastava, e
da uno spaccio come unica attivit
commerciale. Il panorama faceva
piangere dalla gioia, e gi mi vedevo
sistemare il vagone comprato dalle
Ferrovie dello Stato in una posizione
40 LA DOMENICA DI REPUBBLICA
i luoghi
Nuovi Muri
Minsk, capitale-vetrina
del comunismo fossile
L
TAHAR BEN JELLOUN
FOTO AFP
MINSK
LA DOMENICA DI REPUBBLICA 41
FOTO AFP
FOTO REUTERS
dio molto accurato sulle conseguenze del disastro di Chernobyl, dimostrando con esperimenti sui ratti i danni a lungo termine di quella nube micidiale. Il professore stato
messo in prigione per aver osato dire la verit. Lo hanno rilasciato poco tempo fa in vista del ventesimo anniversario
della catastrofe, che ricorre questanno. Quello che lo Stato
vuole nascondere lampiezza delle conseguenze dellincidente di Chernobyl, perch il paese stato investito in pieno
dalla famigerata nube tossica. Un fotografo italiano riuscito a penetrare in un ospedale clandestino dove sono rinchiuse le vittime della nube radioattiva. Ha scattato fotografie terribili che non hanno potuto essere esposte a Minsk.
Durante un pranzo allambasciata francese, noto sul menu che i funghi che ci hanno servito sono stati controllati e la
loro percentuale di cesio di 26,53 Bq/kg, mentre il limite
massimo autorizzato di 370 Bq/kg. Vengo cos a sapere che
occorre misurare la percentuale di cesio di tutti gli alimenti.
Ma non tutte le famiglie possono permettersi lapparecchio
per effettuare i controlli. Nessuno pu dire quanti morti e
quanti danni abbia provocato la catastrofe sovietica in questo paese. Silenzio e oblio.
Nonostante tutto il paese funziona: i trasporti pubblici sono efficienti, le strade sono in buono stato, gli stipendi vengono pagati puntualmente; ci sono distributori automatici
per il prelievo di valuta straniera e dappertutto case della cultura secondo lo schema sovietico; quattro filarmoniche, la
migliore guidata dal direttore dorchestra Anissomov.
I giovani sono demotivati. Gli studenti sono diligenti, frequentano assiduamente biblioteche e palestre. Lo stesso
Lukashenko un grande sportivo e presiede personalmente il comitato olimpico, impedendo cos che altri dirigenti
sportivi possano avere il titolo di presidente. Luniversit
di una pulizia impeccabile. Le lezioni si svolgono in aule silenziose e attente come nelle universit europee non se ne
trovano pi. Per il paese soffre del suo isolamento e soprattutto si osserva una sorta di rassegnazione nei confronti della dittatura. Uscire dal paese molto difficile perch il potere dacquisto molto basso. Lo stipendio di un professore
universitario di circa 200 dollari al mese. La storia recente
dellUcraina ha dato qualche speranza allopposizione, ma
il governo Lukashenko ha immediatamente fatto sapere che
da loro non succeder niente del genere, cosa che a Putin
non dispiace poi tanto. Ad ogni modo, finch lEuropa ignora quella dittatura, Putin ha almeno la certezza che la Bielorussia non finir nelle maglie dellUnione europea.
Locchio di Mosca lontano, 700 chilometri separano le
due capitali. Eppure la Bielorussia a raccogliere la sfida di far
vivere il cadavere del comunismo al di l di ogni speranza.
(Traduzione di Elda Volterrani)
42 LA DOMENICA DI REPUBBLICA
BEPPE SEBASTE
ROMA
Monte
di
Piet
bile con una grossa lente dingrandimento, altri strumenti per lanalisi di ori
e preziosi. Gli stimatori di l dal vetro sono periti e gemmologi. Sono responsabili della loro stima, in caso di errore ci
rimettono del proprio. Come funziona?
La stima conduce a una somma di denaro (circa l80 per cento della stima)
proposta a chi d in pegno il proprio tesoro. la stessa cifra della base dasta
che si legge nel cartellino di ogni lotto
nella sala esposizione, qualora sia messo in vendita. Perch ci avvenga, devono essere trascorsi tre mesi senza rinnovo del prestito, oppure sei mesi, pi
altri trenta giorni di sospensione durante i quali il proprietario pu ancora
disimpegnare loggetto. Solo il dieci per
cento degli oggetti lasciati in pegno viene messo in vendita, dice il dottor Laglia. A quanto ammonti questa percentuale lo dicono le cifre delle vendite:
ogni giorno viene bandito e venduto un
centinaio di lotti. Un lotto corrisponde a uno o pi oggetti riuniti in uno stesso pegno, come vedremo percorrendo
la sala esposizioni. Quanto alla sala dei
disimpegni, che anche quella dei rinnovi, sembra un deposito bagagli: un sistema di carrelli e di carrucole porta al
bancone loggetto dato in pegno.
Torniamo al vero e proprio banco dei
pegni, la silenziosa sala delle stime dove si sentono i rumori dei tacchi e quelli dei respiri. Durante la prima visita annotai di una signora facile alle lacrime,
che nomin alcune disgrazie della figlia. Era per lei che si trovava l. Ma era a
me che non venivano parole per sapere
e far parlare. Non mi fu difficile invece
notare qualche tossico. Quanto a mio figlio, il suo bottino di parole ammontava a due testimonianze: Sono cose naturali della vita, inutile che ti ribelli, gli
ha confidato una signora anziana. E
LA DOMENICA DI REPUBBLICA 43
FOTO ARCHIVIO
STORICO BANC
A DI ROMA
LESPOSIZIONE
Sopra, le bacheche con gli oggetti
non riscattati e messi allasta. In alto,
una pagina di un numero della Tribuna
illustrata del 1904 e, a fianco,
il simbolo del Monte di Piet di Roma
Le
mie, le proprie cose: lirruzione della soggettivit, della vita, in
un luogo che, seguendo la naturale vocazione del mondo del valore, rimuove
ogni accenno allumano concreto, al
proprio, alle persone. Il tentativo di occultare ogni traccia di vita vissuta, compresa la morte, cio il trascorrere del
tempo, cui concorre larredo spesso
marmoreo delle banche, non riuscir
mai del tutto in un Monte dei Pegni.
questo che insegna la visita allesposizione dei lotti di preziosi messi in vendita. I pegni
perduti. Se la loro mostra dura tre giorni, anche con le continue sostituzioni leffetto
non cambia. C un senso di
ripetizione estenuante, e per
altri versi inebriante, nel susseguirsi di bacheche colme di
ori, gioielli, argenteria, orologi, bracciali, fedi, ciondoli,
fermacravatte, anelli, pendenti, spille, brillanti, coralli,
pietre verdi, catene, collane e
altri oggetti. Una scritta avverte: Difetti, ammaccature,
scheggiature come trovasi.
Di ogni lotto dice il peso. Altri
cartelli eruditi insegnano storia, colore
e purezza di rubini, diamanti, zaffiri,
smeraldi, con tocco di esotismo che
conduce nel Magok (Birmania) o nel
Kashmir. Ma la dicitura dei cartellini segue regole identiche, e dopo qualche
istante assume la forma di una litania, o
uno strano mantra, complice lassenza
di punteggiatura.
2 orecchini oro perle di fiume piccoli rubini parti scheggiate come trovasi.
Collane 2 ciondoli oro come trovasi.
Collana ciondolo oro smalto parti
scheggiate. 5 anelli 2 fedi 2 collane 2
I GIOIELLI
Sopra, collier in esposizione.
In alto, la sala delle aste,
un negozio di oreficeria vicino
al Monte dei Pegni e la facciata
delledificio. Nellaltra pagina,
gli interni del palazzo
sala per prendere nota dei lotti da comprare. Anchessi persone normali, coppie, ma anche qualche giovane vestito
da fighetto con laria di farlo di mestiere. Compilano appositi moduli e vanno
a consegnarli alla cassa. Nel giorno fissato, il banditore dellasta raccoglie le
offerte orali dei presenti, da confrontare con le offerte scritte. Una volta recuperati credito e interessi, la banca corrisponder al proprietario delloggetto
dato in pegno il resto, se c, della vendita.
Il dottor Giuseppe Incarnato, dirigente dellarea crediti, mi accoglie con
giovialit nel suo ufficio panoramico
presso la sede della Banca di Roma allEur. Mi invita con calore a unasta per
vip che si tiene in unaltra sede storica
della Banca di Roma, quella di via del
Corso, dove si espongono preziosi di
particolare valore. Mi spiega come il
credito a pegno stia acquistando un
ruolo quasi succedaneo, e meno oneroso, rispetto al prestito personale. Mi
mostra documenti che illustrano il
trend crescente del settore. Ha successo perch discreto, non devi dare
troppe spiegazioni, e d la libert di
lasciare un bene che non interessa pi
in cambio di liquidit. Cita giovani
coppie gi indebitate per lonere di una
casa, che portano in pegno beni ereditati ma privi di valore affettivo, oppure regali di nozze inutilizzati. Il fenomeno indice addirittura di una trasmutazione del valore. Secondo il dirigente della Banca di Roma il credito a
pegno svolge infatti unintermediazione finanziaria tra mondi che altrimenti non si incontrerebbero, tra una domanda e unofferta. Delinea uneconomia dello scambio che sembra lepica
dei mercanti del Trecento nellera della globalizzazione. Motore di questo
scambio sarebbe il passaggio delle
consegne di una certa idea del lusso e
dello status symbol: se il mondo occidentale tende a non valorizzare pi i
preziosi e gli ori, a favore del design, di
certe forme estetiche degli oggetti, e soprattutto di certi marchi, altri nellEst
del mondo russi e cinesi soprattutto
sono molto interessati ai preziosi. La
transazione avviene in ultima analisi
tra un mondo del valore perduto e un
mondo del valore nuovo, tra vecchia
Europa e paesi emergenti. O, con altre
parole, tra nuovi poveri e nuovi ricchi.
Ma ci sono storie che il valore non
contempla. Storie di Piet, per quanto
istituzionalizzata, che sempre di pi occorrer raccontare, se non si vuole che
restino fantasmi, anonimi e senza appartenenza come le impronte e gli oggetti che il grande artista francese Christian Boltanski, cantore della memoria,
da anni mostra nelle sue perturbanti installazioni. Una delle ultime si intitolava Monte di Piet, e fu esposta nelle sale
dellex Monte dei Pegni di Palermo.
(ha collaborato Pierre Sebaste)
44 LA DOMENICA DI REPUBBLICA
Serge
Gainsbourg
La sua creativit
si confrontata
con tutti gli stili
del Novecento:
dal jazz al blues,
dal reggae al rock
LAURA PUTTI
PARIGI
I misteri
di un genio
maledetto
Passion delle edizioni Textuel (191 pag., 49
euro), biografia ricca di pi di cinquecento immagini, manoscritti e documenti, con un testo
essenziale firmato da Christophe MarchandKiss (comunque pi ampio di G for ever di
Franck Maubert, ed. Scali, 33 euro, anchesso
un album di recente pubblicazione francese).
Quando, nel dopoguerra, folgorato da Django Reinhart, Serge (che ancora si chiama Lucien) suona la chitarra nei caff, nei dancing o
ai matrimoni, si appena strappato di dosso la
stella gialla imposta agli ebrei francesi durante loccupazione nazista. Gainsbourg non sposer mai una causa politica, non prender mai
le parti di Israele. Nel 75, per, in Rock around
the bunker (terzo dei suoi quattro straordinari
concept album, dischi su un unico argomento), dar una rappresentazione rock del
nazismo e attraverso canzoni come Yellow
star, Tata teutonne o SS in Uruguay si toglier
pi di un sasso dalle scarpe. Ma non vi includer Le silence du Pape, canzone (perduta)
sullatteggiamento ambiguo di Pio XII davanti al nazismo. Mi sono detto che non valeva la
pena di rivangare quella storia, dichiarer in
unintervista.
Provocatore timido, provocatore rispettoso. mai possibile? Non il solo ossimoro che
si attaglia al personaggio Gainsbourg. Da
bambino i suoi compagni lo chiamano Ginette, tanto riservato e schivo. Non bello, non
lo sar mai. Salire in palcoscenico sar sempre
LA DOMENICA DI REPUBBLICA 45
I RITRATTI
A sinistra, tre ritratti di Serge
Gainsbourg. A fianco,
il cantautore francese
con lattrice Jane Birkin,
che per molti anni stata
la sua compagna. Nella foto
grande, la coppia a Saint-Tropez
Il fascino scandaloso
di Je taime
GINO CASTALDO
IL MANOSCRITTO
Qui sopra, il manoscritto
originale della canzone culto
Je taime moi non plus. In alto
il biglietto di un concerto
Quelli con Birkin saranno gli anni pi intensi della sua vita di uomo e di artista. Birkin
fu la sua donna e la sua musa. Per lei scrisse le
canzoni pi belle, pi ispirate, pi profonde
(anche se in Francia molto famosa La javanaise, composta nel 63 per Juliette Greco).
Ancora in Amour des feintes (90), lultimo disco scritto per Jane (e in assoluto le sue ultime
46 LA DOMENICA DI REPUBBLICA
spettacoli
Dive di Hollywood
morta Shelley Winters. Lattrice, nata a East St. Louis nellIllinois il 18 agosto 1920, si
spenta dopo un attacco cardiaco al Rehabilitation Centre di Beverly
Hills. Lo scorso ottobre era stata ricoverata per un infarto ma si era ripresa. Il vero nome era Shelley Schrift. Aveva interpretato oltre 130 film, una decina di commedie a Broadway, aveva partecipato al
cinema doro di Hollywood anni Cinquanta e Sessanta, conquistando due
Oscar come attrice non protagonista, nel
1959 per Il diario di Anna Frank e nel 1965
per Incontro al Central Park, in entrambi
i casi nel ruolo di una madre. Il suo ultimo film del 1999, La bomba, di Giulio
Base, una commedia su tre aspiranti attori in cerca di fortuna in America, che,
per uno scherzo del destino, stato anche lultima apparizione sullo schermo
di Vittorio Gassman, dal quale la Winters
aveva avuto una figlia Vittoria-Gina e
aveva divorziato nel 1954, anche se non
si era mai spento il legame di amicizia.
Nel film cera anche Alessandro Gassman. Tra i film italiani interpretati Gli
indifferenti e Un borghese piccolo piccolo.
Bionda, i lineamenti irregolari, le curve sexy, il sorriso luminoso che suggeriva
innocenza ma anche ambiguit le aveva procurato ruoli molto distanti e diversi, dallingenua operaia di Un posto al solealla madre mafiosa e assassina del Clan
dei Barker aveva lasciato la famiglia
per il sogno del cinema dopo aver frequentato lActors Studio e tra i maestri
aveva avuto Charles Laughton. Negli anni ricchi di speranze e poveri di dollari,
aveva diviso la stanza con Marilyn Monroe. Le legava un profondo affetto, la
Monroe raccontava che Shelley le aveva
insegnato quel modo speciale di stare
davanti alla macchina da presa, con il capo reclinato indietro, lo sguardo abbassato, le labbra dischiuse.
FOTO AP
ROMA
CINEMA E AMORE
Nelle foto, Shelley Winters con lOscar
e con Vittorio Gassman e la figlia
LA DOMENICA DI REPUBBLICA 47
la lettura
Scatti darte
ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA
i sono due modi di guardare le immagini di questa pagina. Il primo fare come
Gertrude Stein, che nella Parigi degli anni Venti diceva a Ernest Hemingway di
descrivere una rosa senza tanti giri di parole: una foto una foto una foto. Il secondo provare a riconoscere le tracce e seguire la pista deliberatamente
lasciate dallautore: una foto un fatto di cronaca,
un quadro del Rinascimento. Spieghiamoci meglio.
Tom Hunter, lautore delle immagini, un novello
cantastorie. Racconta le sue storie attraverso fotografie di largo formato, allestite in ogni minuscolo
particolare come la scena di un dramma teatrale. Le
storie sono ispirate da fatti realmente accaduti, presi
dal giornale locale di un quartiere dellEast End di
Londra, lHackney Gazette: delitti, bordelli, risse,
sbornie, povera gente, solitudine. Ma quelle storie di
ordinaria follia vengono elevate a poema epico grazie
a citazioni colte: persone, gesti, ambiente, sono infatti a loro volta tratti dal quadro di un famoso maestro del Rinascimento.
Gli chiedono: si sente pi un fotografo o un artista?
Hunter non ne cos sicuro. Ha risposto per lui, in un
certo senso, la National Gallery, il pi grande museo
della capitale britannica, decidendo di ospitare una
mostra di questi suoi tableaux vivant fotografici:
ventuno grandi immagini a colori, in una rassegna intitolata Living in Hell (Vivere allinferno), che rester
esposta nella Sunley Room fino al 12 marzo prossimo
(con accesso gratuito, quindi senza che sia necessario
prenotare in anticipo i biglietti). la prima volta, nella sua lunga e onorata storia, che la National Gallery
esibisce una mostra di fotografie. La novit non pas-
48 LA DOMENICA DI REPUBBLICA
i sapori
Men di stagione
LICIA GRANELLO
er cominciare, un ottimo
antinfiammatorio. Vie respiratorie, artrosi, gastrite, ulcera, coliti ulcerose In pi, combatte gli stati di affaticamento,
lacne, la stitichezza. E come se non
bastasse, aumenta le difese organiche, nutre,
mineralizza. Senza dimenticare il potere antiossidante, per via delle vitamine in quantit.
Quante medicine bisognerebbe ingoiare per
ottenere lo stesso risultato terapeutico?
Invece di fare un inventario farmaceutico,
basta mangiare il cavolo, re dellorto dinverno. Siamo abituati a pensare che le verdure siano figlie esclusive della bella stagione: la primavera con i suoi boccioli, promesse di bont che lestate con le sue lunghe giornate di luce calda e sole forte
far arrivare a giusta maturazione. Perfino luva, che pure ci rimanda
alla vendemmia dautunno, deve la sua dolcezza alle calure dagosto.
Lui, invece, re Cavolo, se
ne frega. Anzi, a farlo star bene proprio il freddo. Il gelo,
Verdure
dinverno
poi, ce lo consegna turgido e maturo, al massimo della forma. E non il solo: linverno un
susseguirsi di verdure che i brividi li lasciano
tutti a chi le raccoglie. Tenere o callose, colorate o bianchissime, hanno il compito di traghettarci dalle maturazioni tardive di fine
estate alle primizie daprile senza lasciarci
sprovvisti di tutto quanto ci serve a superare
bene i mesi del grande freddo.
La natura non ha bisogno di trucchi e scorciatoie: basta seguire il calendario dellorto da
cui discendono praticamente tutte le ricette
della tradizione regionale, e il gioco fatto.
Certo, perch gli elementi nutritivi ci arrivino
intatti, occorre che le verdure siano fresche e,
se cucinate, cotte velocemente: infatti, le vitamine non amano n la luce n le alte temperature (sopra i 60, B e C si degradano).
In compenso, se riusciamo a resistere allinsana attrazione per pomodori e melanzane
cresciuti senza nemmeno un minuto di sole,
scopriremo che uninsalata di cavolo cappuccio regala da sola oltre la met del fabbisogno
quotidiano di vitamina C e allo stesso tempo
tampona gli additivi di carni e insaccati.
Nulla che assomigli lontanamente a un sacrificio per il palato: al contrario, molte tra le ricette con le verdure invernali protagoniste
dal carnale connubio di verza & maiale della
cassoeula milanese allodorosa, irresistibile
bagna cauda piemontese con cardi e topinambur sono gustose in maniera robusta e originale, perfette per sconfiggere il freddo e lumido dellinverno. Unico limite di tanta forza
golosa, limpossibilit di essere piatti normali,
e quindi lobbligo di considerarli delle splendide eccezioni alla dieta quotidiana.
toccato ai cuochi di nuova generazione cimentarsi per trasformare lobbligo delluna
tantum in celebrazione raffinata, piegando
con grazia le ricette dantn alle esigenze nutrizionali di inizio millennio. Cos, negli ultimi
anni la minestra maritata ha perso lodore animale dellosso di maiale e la bagna cauda il suo
imperituro ricordo daglio, guadagnando in finezza e non smarrendo il cuore gourmand.
Lalternativa a calorie ridotte una super insalata a base di radicchio, indivia, lollo, valerianella, lattuga: tutte foglie che danno il meglio di
s in queste settimane. Ma non lasciatele sole:
aggiungendo una manciata di semi (zucca, sesamo, papavero), una mela meglio se acidula come la Granny Smith tagliata a dadini,
qualche gheriglio di noce, un giro di extravergine e qualche goccia di limone, avrete assemblato una vera bomba vitaminica.
Se volete rallegrarla, accompagnatela con
un paio di crostoni di pane scuro spalmati di
brie caldo e filante. A patto che la bilancia del
dopo Natale ve lo permetta.
Radicchio rosso
Tre variet (Verona,
Chioggia, Treviso)
identificano linsalata
rossa invernale, una cicoria
introdotta dallOriente
ai tempi delle Repubbliche
Marinare. molto
gustosa anche cotta,
in paste e risotti
420mila
Le tonnellate di carciofi
prodotte in Italia
+64%
II rincaro del radicchio
rosso nellultimo mese
LA DOMENICA DI REPUBBLICA 49
itinerari
Colfosco (Bz)
Dolceacqua (Im)
SantAnastasia (Na)
DOVE DORMIRE
DOVE DORMIRE
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Strada Pecei 31
Tel. 0471-836005
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DOVE MANGIARE
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DOVE COMPRARE
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ALIMENTARI BIOLOGICI
Via P. Martiri 51
Tel.0184-206851
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Strada Colz 49, La Villa
Tel. 0471-847730
HOTEL MARAD
Via Benedetto Croce 24, Torre del Greco
Tel.081-8492168
Camera doppia da 70 euro, colazione inclusa
DOVE MANGIARE
'E CURTI
Via Padre Michele Abete 6
Tel.081-5313840
Chiuso domenica, men da 30 euro
DOVE COMPRARE
ORTOFRUTTA LA DOLCE SOSTA
Via Somma 62
Tel.081-5304471
Collodi
E insieme col pane
ti dar
un bel piatto
di cavolfiore
condito con lolio
e con laceto [...]
e dopo
il cavolfiore
ti dar
un bel confetto
ripieno di rosolio
da PINOCCHIO
Cardo
La cinara cardunculus
appartiene alla famiglia
dei cardi selvatici come
il carciofo. Coltivato
in assenza di luce,
spesso interrandolo
fino alla raccolta,
se ne consuma solo il
gambo, che va cotto
per oltre due ore
Porro
Altra verdura dagli infiniti meriti salutistici,
vantando propriet toniche, diuretiche,
lassative, antisettiche. Protagonista
versatile di minestre, tortini, frittate, pur,
se ne consuma il falso fusto (bulbo),
di cui la parte bianca quella pi pregiata
Cavolfiore
Ha una sola controindicazione:
lodore. Per evitarlo
(e mantenerlo bianco), basta
aggiungere un cucchiaio
di farina bianca e qualche goccia
di limone nellacqua di cottura.
Se di piccole dimensioni
e freschissimo, gustoso
anche crudo in pinzimonio
Cime di rapa
Cavolo nero
I germogli fogliosi
della rapa sono pieni
di virt: gustosi, digeribili,
depurativi, stimolanti
dellappetito, ricchi
di calcio e fosforo.
La ricetta pi celebre
li accoppia
alle orecchiette
50 LA DOMENICA DI REPUBBLICA
le tendenze
Arredo e stile
RAMO
DI CORALLO
Sembra
un ramo
di corallo
il candelabro
in alluminio
smaltato
Tenochtithan
di Driade
Firmato
da Vittorio
Locatelli,
alto
46 centimetri
CLASSICI RIVISITATI
Anche i modelli orientali
pi classici cambiano
look. La linea Container
di ArredoPi propone
una serie di mobili cinesi
tradizionali laccati
con tinte fluo
ISPIRAZIONE
OTTOCENTO
Riprende una seduta
in voga nellOttocento
la poltroncina Sultan
di Roche Bobois
disponibile
in diversi colori
CACHEMIRE
allinsegna del colore
la nuova collezione
per la casa di Malo:
cuscini, plaid, copriletto
e gadget in cachemire
Da sovrapporre
o magari alternare
Colore
I
IDEE DA SALOTTO
Unidea per il salotto? Il divano Basket,
struttura in metallo e cuscini verde mela
Ronan e Erwan Bouroullec, di Cappellini
ALLEGRI DETTAGLI
Arancio e viola, giallo, rosso
e marrone: i cuscini fantasia
della linea casa di Missoni
accendono qualsiasi
ambiente, dalla camera
da letto al soggiorno
LISOLA VERDE
Sono disponibili in diverse sfumature
di verde, da alternare a seconda dell'effetto
desiderato, le poltroncine in poliuretano
Sus Limelight. Distribuite da Moooi
l trend era stato anticipato per la prima volta qualche stagione addietro
durante una delle puntate cult del serial della Hbo Sex and the city.
Quando il mitico mister Big, eterno e sfuggente amore della protagonista, la giornalista Carrie Bradshaw, dopo averla lasciata per sposare la
bellissima Natasha, torna sui suoi passi. E per giustificare il suo ripensamento racconta a Carrie, alias Sarah Jessica Parker, quanto il suo matrimonio si sia rivelato noioso: Viviamo in una casa beige, Natasha si veste
sempre di beige, la nostra vita beige, si lamenta laconico mister Big ironizzando sullimpeccabile e algido minimalismo.
Fortunatamente per mister Big i tempi delle case zen, tutte giocate sulle sfumature del bianco, del beige e nei casi pi azzardati del grigio, sembrano essersi avviati definitivamente al tramonto. Lo stile degli anni Novanta, reazione estetica agli eccessi in voga negli edonistici eighties, sembra ormai vecchio.
Per rendersene conto basta dare unocchiata alle fiere specializzate. Come il
salone parigino di Maison&Object, in calendario dal 27 al 31 gennaio, dove le
oltre settanta case produttrici di tessuti e carte da parati presenteranno collezioni allinsegna della vivacit pi sfrenata. Ma anche ai negozi di arredamento. E ai locali di tendenza dove le sfumature pi azzardate dettano legge.
Personalmente non ho mai avuto paura di usare il colore, racconta larchitetto israeliano Adam Tihany (autore a Roma del coloratissimo hotel
Aleph) che, per il suo ultimo progetto, il Jade 36, un bar alla moda nel cuore
di Singapore, ha scelto un arredamento multicolor giocato sulle nuance del
giallo limone e del verde giada. I colori riescono a influenzare il nostro stato emozionale, riescono a dare personalit a un luogo, aggiunge Tihany,
ci ravvivano o ci deprimono, ci stimolano o ci tranquillizzano: non utilizzarli un delitto.
Proprio per questa loro capacit di evocare emozioni e sensazioni, le tinte
accese stanno velocemente conquistando ogni angolo della casa. Da Londra
a Roma, da New York a Berlino, da Pechino a Sidney ormai non c quasi pi
un oggetto domestico che non venga proposto in una serie di nuance inconsuete. Ecco allora le lenzuola shocking di Tricia Guild, gli asciugamani a righe
firmati Missoni, le poltroncine in velluto di Roche Bobois. Ma anche i lavandini verde e arancio di Agape, i tessuti di Osborne&Little, le porcellane da tavola di Habitat.
Stiamo assistendo a un ritorno del colore incredibile, conferma larchitetto Tommaso Ziffer, che in questi giorni sta dando gli ultimi ritocchi al decor
dellHotel de Rome di Berlino, ultimo gioiello della catena di Rocco Forte. E
continua: Nelle case di campagna i colori non erano mai spariti quello che
sorprendente il revival di un certo tipo di decorazione ad effetto negli ambienti urbani. Secondo Ziffer le tonalit pi richieste al momento sono quelle primarie, un po anni Settanta, come larancio, il rosso, il nero, sempre mischiate al bianco o alloff white. Ma anche il viola abbinato al verde mandorla
e il marrone alternato a dettagli dorati.
vero, fa eco dallInghilterra Marthin Ephson, direttore della celebre casa di pitture e carte da parati Farrow & Ball, questa primavera vedremo il ritorno di svariate tinte vivaci, come il giallo e il rosa e anche delle carte da parati a grandi stampe che saranno utilizzate in piccoli ambienti per un decor ad
effetto. Molto in auge questanno, secondo Ephson, anche le carte metalliche
doro o dargento. Da utilizzare per in modo moderno. Ovvero per ricoprire
solamente una parete della stanza. O, in certi casi, unicamente per marcare la
testata del letto. Perch il total look non piace pi nessuno. E limportante, nelle case di oggi, saper osare.
52 LA DOMENICA DI REPUBBLICA
lincontro
Maestri di vita
Naghib Mahfuz
omani Hassan ammazzer il cammello. La bestia sar macellata e la
carne sar pronta per il
primo giorno di Eid el-Adha, la festa del
sacrificio, due mesi dalla fine del ramadan. I bambini sono tristi, si sono affezionati allanimale che da quasi due anni vive nella stanza al primo piano della
palazzina intasata di polvere e sabbia
nel quartiere di Gamaliya, al Cairo, alle
spalle della moschea di Husseyn. Celato
ai turisti dal pi caotico Khan El Khalili,
il bazar dove comprano oro, argento e
souvenir. Per i vicini Hassan un uomo
arrivato, fa il facchino in un grande albergo. La prima moglie morta partorendo il terzo figlio e lui, per salvare la famiglia, ha sposato unaltra donna che gli
ha dato altri tre figli (ha preteso quel che
avevo dato allaltra, dice). Ha 40 anni, il
pi grande dei ragazzi 20, la pi piccina
6. Come tutti i fratelli maschi, ha problemi renali. Gli hanno gi impiantato la
cannula per la dialisi ed in lista per in
trapianto. A volte la pressione arriva a
260, gli occhi bruciano. Ma non ho paura, dice Hassan con un sorriso onesto,
privo di spavalderia e di rassegnazione.
La famiglia ora pu farcela anche senza di me.
Suo padre morto ieri sera, stato interrato stamattina dopo le preghiere
delle donne. Ora la stradina sterrata dove abitano addobbata a lutto. Stoffa azzurra con sure del Corano ricamate in
verde, oro e porpora coprono le mura
scrostate. Gli uomini del quartiere salutano uno a uno i tredici figli maschi del
defunto e si accomodano su sterminate
file di sedie sistemate una di fronte allaltra. Alla fine del tunnel di raso si ode
il muezzin salmodiare. Accomodatevi, dice Hassan, la morte non deve
sconvolgere i piani della vita. Ci ha invitato a visitare Gamaliya, il quartiere
dove nel 1911 nato il premio Nobel per
la letteratura Naghib Mahfuz, e vuole
mantenere la promessa. La veglia degli
uomini dura molte ore, poi nella notte il
quartiere riprende il suo ritmo abituale.
Nelle botteghe torna la vita, il venditore
avvita la lampadina e illumina i contenitori di cartone pieni di uova e i barattoli
di conserva. Grande compostezza, nessuna lacrima.
La civilt egiziana tutta costruita
sullidea della morte e su come soprav-
Io sono ottimista:
stiamo dentro
un tempo malato
ma di transizione;
lEgitto vive una fase
protodemocratica
e il suo futuro
non pu che essere
la democrazia
FOTO GAMMA
IL CAIRO
un party per il mio cinquantesimo compleanno e la invit per farmi una sorpresa. Pensi che ho chiamato una delle mie
due figlie Oum Kalthoum (laltra si chiama Fatima).
Quando ludito ha cominciato a tradirlo, non poter pi di ascoltare Enta
omri, El atlal e Fakkarouni diventato
un tormento. Un giorno grid esasperato: Cos questo rumore insopportabile che esce dal giradischi?. Oum
Kalthoum, gli rispose sua moglie. Cap
che il suo timpano trasformava in frastuono anche il suono pi sublime.
stata lunica volta che madame Naghib
Mahfuz ha visto suo marito piangere.
Ora si occupa di lui, silenziosa e attenta,
nonostante lei stessa sia malferma sulle
gambe per un grave problema allanca.
Serve gigantesche fette di torta di panna
e amarena e generosi bicchieri di succo
di mango, e dalle spesse lenti multifocali non lo perde mai di vista. La casa profuma di gelsomino, i fiori freschi sono sistemati su capitelli carichi di melograni
in gesso, simbolo di abbondanza. Il
maestro siede sul suo divano preferito,
dritto come un fuso, elegante, vestaglia
cammello e pigiama di fustagno, i piedi
infilati in morbide pantofole di cuoio.
Non ho mai viaggiato, perch questa
citt mi ha dato tutto ci di cui avevo bisogno. Il Cairo il magazzino della storia. I faraoni, i persiani, i greci, i romani,
gli arabi, i turchi: sono tutti passati di qui
e tutti, anche lEuropa moderna, hanno
lasciato un segno nella storia. La citt
diventata, attraverso i secoli, un residuato dellingegno umano. Ma il periodo che mi pi caro, di questo secolo di
vita, quello che noi chiamiamo Cairo
Renaissance, dopo la rivoluzione del
1919 guidata da Saad Zaghlul, leader del
partito degli Umma, un eroe di quei
tempi e della nostra storia. Fu la prima
volta che in un rigurgito di patriottismo,
lEgitto intero si coalizz per cacciare gli
inglesi dal paese. Il fermento di quegli
anni gener una rinascita nelle arti, musica, letteratura, pittura, in ogni campo. Lo stesso anelito che anima La trilogia del Cairo, unanimemente riconosciuta come il suo capolavoro.
Non lo impensierisce il divario tra
Occidente e Medio oriente che si acuito dopo l11 settembre. Non teme una
nuova guerra di religione. Sono ottimista, perch viviamo in una situazione di
grande e grave disagio, in un temps maladive che io considero di transizione.
Non appena riusciremo a curare la ferita, riprenderemo a conoscerci e non ci
sar pi spazio per gli estremismi. Ci sono ancora paesi con pericolose velleit
imperialistiche, ma come disconoscere
che rispetto al tempo in cui noi eravamo
occupati dagli inglesi abbiamo oggi un
maggior livello di consapevolezza dei
diritti civili e gli strumenti per combattere le ingiustizie contro i popoli: il Tribunale dellAia, il Consiglio di sicurezza
dellOnu, un intero apparato che vigila
sui corretti rapporti e sulla comunicazione tra i vari governi?.
GIUSEPPE VIDETTI