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Vita] Spirituale
Bruno Moriconi OCD
rosalbalbabartoletti@libero.it
Non ti meravigliare
se tho detto: dovete rinascere dallalto.
Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce,
ma non sai di dove viene e dove va:
cos di chiunque nato dallo Spirito
[Gv 3,7-8]
Bibliografia Generale
Aggiornandole solo in qualche punto, prendo queste indicazioni bibliografiche da una
nota a cura di Bruno SECONDIN, apparsa in: J. WEISMEYER, La Vita Cristiana in Pienezza,
Bologna 1989 (pp. 217-221). Esse offrono il primo utile orientamento sugli aspetti principali
della Teologia Spirituale e sui temi principali che la riguardano. Anche un semplice sguardo
ai Titoli orienta verso i contenuti e il campo specifico della Teologia Spirituale. La bibliografia,
viene suddivisa in QUATTRO SETTORI, sotto questi titoli:
OPERE GENERALI
STORIA DELLA SPIRITUALIT
INTRODUZIONI E MANUALI
TEMI PARTICOLARI
1. Opere Generali
Per la parte bibliografica, esiste la preziosa Bibliographia Internationalis Spiritualitatis
(B.I.S.) del Teresianum (Roma) iniziata, partire dal 1969, da P. Otilio Rodriguez e continuata
da P. Juan Luis ASTIGARRAGA. Nel 2007 sono ormai 39 i volumi, aggiornati al 2004. Vi si
raccoglie, in ordine sistematico, la bibliografia sulla spiritualit dalla fine del Concilio in poi.
Negli anni settanta sono stati pubblicati due dizionari di spiritualit accessibili a tutti. Il
primo il Dizionario Enciclopedico di Spiritualit (a cura di E. ANCILLI), 2 voll., Studium, Roma
1975-1976, con parecchie centinaia di voci sia teoriche sia storiche. Questo Dizionario
(D.E.S.) stato riedito dal Teresianum (Citt Nuova, 1990) in tre volumi e con circa 770 voci,
alcune nuove, altre aggiornate; e poi il Nuovo Dizionario di Spiritualit (a cura di S. DE
FIORES-T. GOFFI), Paoline, Alba 1979, di impostazione chiaramente nuova e acculturata (un
centinaio i lemmi). Tenta di aprire campi nuovi il Dizionario di Spiritualit dei Laici (a cura di
E. ANCILLI), 2 voll., OR, Milano 1981, ma limpostazione quella classica e piuttosto statica
(pochi collaboratori sono laici).
Buon complemento, almeno per le figure principali, pu considerarsi la Bibliotheca
Sanctorum, in 13 voll., Universit lateranense, Roma 1961-1970 (un XIV volume di
aggiornamento stato pubblicato di recente). Mentre sul versante delle prospettive della
vita consacrata indispensabile appare oggi il Dizionario degli Istituti di Perfezione (a cura di
G. PELLICCIA-G. ROCCA), messo in cantiere dalle Paoline molti anni fa, e pubblicato a partire dal
1974 (finora sono stati editi 9 grossi volumi dei 10 previsti).
Sempre di grande prestigio internazionale, e indispensabile per lo studio approfondito della
TS, il francese Dictionnaire de Spiritualit, curato dai gesuiti, edito da Beauchesne di Parigi,
1937-1995 (16 volumi in tutto, e uno di Tables Gnrales). Meno impegnativi, anche se utili,
altri testi come: Encyclopdie des Mystiques, Laffont, Paris 1972; Enchiridion asceticum,
Herder et C., Friburgi Br. 1974; TRUHLAR V., Lessico di Spiritualit, Queriniana, Brescia 1973; A
Dictionary of Christian Spirituality (ed. Wakefield G.S.), SCM Press, London 1983; M. DOWNEY
(a cura di), New Dictionary of Catholic Spirituality, Collegeville (Minnesota) 1993; Dizionario
di Mistica (a cuta di L. BORRIELLO, E. CARUANA, M.R. DEL GENIO, N. SUFFI ), Libreria Editrice
Vaticana, Citt del Vaticano 1998.
3. Introduzioni e Manuali
I trattati per uno studio sistematico della TS che rispondono alle attuali sensibilit
culturali sono relativamente pochi. Citiamo fra quelli diffusi: BOUYER L., Introduzione alla vita
spirituale, Borla, Roma 1979, classico ma insufficiente nelle tematiche svolte; DE GUIBERT J.,
Leons de Thologie spirituelle, Apostolat de la Prire, Toulouse 1955, anche questo classico
e ancora oggi valido. Il teologo di Lovanio THILS G. ha riscritto Santit cristiana (Paoline 1968)
in prospettiva pi cristocentrica nellopera (non tradotta in italiano) Existence et saintet en
Jsus-Christ, Beauchesne, Paris 1982.
Fra i trattati oggi pi usati, meritano una menzione speciale quelli della trilogia del
professore della Gregoriana, il gesuita francese BERNARD C.A., Teologia spirituale, Teologia
simbolica, Teologia affettiva, tutti editi dalle Paoline. Anche DAGNINO A., La vita cristiana,
Paoline, Roma 1978, conosce buona diffusione. Di nuova concezione il libretto di GOFFI T.,
Lesperienza spirituale, oggi, Queriniana, Brescia 1984. In spagnolo esiste un buon trattato
del carmelitano RUIZ SALVADOR F., Caminos del Espritu.Compendio de teologia espiritual, Ed.
de Espiritualidad, Madrid (V ed.) 1998, pp. 723 [in italiano: Le Vie dello Spirito. Sintesi di
teologia spirituale, EDB, Bologna 1999, pp. 532]. Vedi inoltre: AA.VV., LEsistenza Cristiana.
Introduzione alla Vita Spirituale, Borla, Citt di Castello 1990; B. SECONDIN, Nuovi Cammini
dello Spirito. La Spiritualit alle soglie del terzo millennio, Ed Paoline, Torino 1990. Vedi
anche: Jean-Claude SAGNE, Trait de Thologie Spirituelle, ditions du Chalet, Paris 1992 ; T.
SPIDLIK, Manuale fondamentale di spiritualit, Piemme, Casale Monferrato (Al) 1993 e G.
POLLANO, Dio Presente e Trasformante. Saggio di Teologia Spirituale, ElleDiCi, Leumann (To)
1993. E, per una proposta di reimpostazione della Spiritualit: A. RIZZI, Dio in cerca
delluomo. Rifare la Spiritualit, Ed Paoline, Torino 1987. GAMARRA S., Teologa Espiritual,
Madrid 1994; AUMAN J., Spiritual Theology, London 1980; LAUDAZI C., Luomo chiamato
allunione con Dio in Cristo. Temi fondamentali di Teologia Spirituale, Roma Morena 2006;
SORRENTINO D., LEsperienza di Dio. Disegno di Teologia Spirituale, Assisi 2007.
4. Temi particolari
Fondamenti biblici
Lopera a pi voci, Parola di Dio e spiritualit (a cura di B. SECONDIN-T. ZECCA), LAS, Roma
1984, affronta il problema in maniera molto articolata, attraverso autorevoli specialisti.
Ispirazioni utili anche in Incontro con la Bibbia: leggere - pregare - annunciare (a cura di G.
ZEVINI), LAS, Roma 1978; mentre ripensa un tema classico MATURA T., Il radicalismo
evangelico, Borla, Roma 1981. Interessanti tutti i fascicoli monografici del periodico Parola,
Spirito e Vita, EDB, Bologna.
Fabriano 1987; B. SECONDIN, Segni di profezia nella Chiesa (Comunit, Gruppi, Movimenti),
O.R., Milano 1987.
Antropologia spirituale
Rimane sempre testo classico ZAVALLONI R., Le strutture umane della vita spirituale,
Morcelliana, Brescia 1971. Un certo interesse hanno ancora i testi delle annuali Conferenze
di spiritualit del Teresianum: Tempo e vita spirituale (1971); Luomo nella vita spirituale
(1974), Ascesi cristiana (1978). Sul contenuto di questi testi si pu vedere: B. MORICONI, Le
Trenta Settimane di Spiritualit del Teresianum, in: AA.VV., Dio parla nel Silenzio, Roma
1989, pp. 237-268. Tentativo di affrontare il tema in modo innovativo il libro in
collaborazione Luomo spirituale (a cura di P.L. BORACCO-B. SECONDIN), IPL, Milano 1986. SU
basi interdisciplinari la nuova ricerca di RULLA L.M., Antropologia della vocazione cristiana,
Piemme, Casale Monferrato 1985.
Introduzione
Con il titolo CRESCERE IN CRISTO, intendiamo indicare che la cosiddetta Teologia
Spirituale si occupa della vita, non come evento puntuale, ma come divenire e, poich si
tratta di una Teologia cristiana, come divenire in Cristo, ovviamente attraverso lo Spirito. La
domanda (Chi sei tu, Signore Uni- Trino?) cui cerca di rispondere, dal punto di vista
speculativo, la Teologia, per la Teologia Spirituale diviene, dal punto di vista esistenziale,
quale sia il suo impatto nella vita del credente (Che vuol dire credere in quel Signore?).
Se vero, infatti, che solo chi crede vede la gloria di Dio (Gv 11,40) e la sua salvezza,
altrettanto vero che solo chi ne fa esperienza [di questa salvezza], crede veramente. E, dal
punto di vista della fede cristiana fondata sul Vangelo, non c altro ambito spirituale di
crescita che non sia quello dello Spirito Santo al cui benefico spirare allude Ges nel
colloquio con Nicodemo in cui parla della necessit di rinascere dallAlto o di nuovo (Gv
3,7-8), attraverso lo Spirito e che ha, come compito essenziale in questo mondo, quello di
condurre tutti alla piena verit di Cristo e allassimilazione della filiazione divina in Lui.1
Per il cristiano, infatti, Vita spirituale significa solo seguire Ges Cristo e rivestirsi di Lui.
Questi due aspetti della stessa vocazione sono espressi, rispettivamente, dai Vangeli
(seguire) e da San Paolo (rivestire Cristo o vivere in Cristo).2 Mentre il seguire rimanda
costantemente al comportamento di Ges in questo mondo, testimoniato dai Vangeli, il
rivestire di Lui o il vivere in Lui, si riferisce alla sua presenza vivente in mezzo ai credenti
e dentro ciascuno di essi. Una presenza di cui lo Spirito Santo rende certi, dando, allo stesso
tempo, ad ognuno di rinascere dallalto alla sequela del primogenito. Fino a poter affermare,
con Paolo e tanti altri santi, non sono pi io a vivere, ma Cristo che vive in me (Gal 2,20)
Questa premessa, per dire che lapprofondimento di questa possibilit di rinascere
costantemente in Cristo [la vera crescita in Lui o il rivestirlo] IL CAMPO della Teologia [della
Vita] Spirituale. La possibilit di diventare discepoli assimilando la filialit, dato che lo Spirito
spira dove vuole e... basta credere davvero alla sua presenza, per cominciare a camminare
nel suo vento di vero amore. Come vi hanno creduto i santi che - ciascuno a suo modo assomigliano a Cristo e agiscono con i sentimenti di misericordia del Padre, come Ges.
Rinascere dallAlto
Non c dubbio che uno dei testi pi belli sullo Spirito sia la dichiarazione di Ges a
Nicodemo quella volta che questi era andato a trovarlo per chiedergli da dove mai gli
1 Cf. MORICONI B., La filialit divina base dellantropologia teologica cristiana, in ID (Ed.),
Antropologia Cristiana. Bibbia, Teologia, Cultura, Citt Nuova, Roma 2001, pp. 335-371.
2 ROMANI 13,4: Rivestitevi del Signore Ges Cristo e non lasciatevi prendere dai desideri della carne
( );
GALATI 3,27: Quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo (
, ); 2CORINTI 5,17: Se dunque uno in Cristo, egli una nuova creatura.
Le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove! ( ,
, ).
venisse il potere di dire e di fare le cose che diceva e che faceva. Egli and da Ges di notte
- racconta Giovanni - e gli disse: Rabbi, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio;
nessuno infatti pu fare i segni che tu fai, se Dio non con lui (Gv 3,2).
Ges tralasciando il chi sei tu? di Nicodemo per il Che cosa puoi essere tu (se rinasci
dallo Spirito) - comincia quel misterioso discorso sulla necessit di rinascere di nuovo o
dallalto che lascia ancor pi perplesso lanziano giudeo. Non ti meravigliare - incalza,
tuttavia, Ges - se tho detto: dovete rinascere dallalto. Il vento soffia dove vuole e ne senti
la voce, ma non sai di dove viene e dove va: cos di chiunque nato dallo Spirito (Gv 3,78).
Nessuno pu fare i segni 3 che tu fai, se Dio non con lui, gli aveva detto Nicodemo. Dio
deve essere con lui, sospetta giustamente il buon fariseo, ma come esserne del tutto certi?
la domanda che, in Israele, ci si fa ogni volta che un vero o falso profeta si presenta con un
richiamo da parte di Dio o con la falsa pretesa di essere il Messia. Pochi mesi prima, i
colleghi di Nicodemo avevano mandato a interrogare anche Giovanni Battista, che aveva
detto chiaramente di non essere lui il Messia e di sapere, invece, chi lo era davvero (Gv
1,19-28).
Perch Ges pu agire in un modo cos misteriosamente divino?, si chiede Nicodemo.
Poich - pur essendo apparentemente solo un maestro pi saggio degli altri - nato
dallAlto, da dove, per opera di quello Spirito che, misterioso come il vento che spira dove
vuole, puoi rinascere anche tu, Nicodemo, bench vecchio, gli risponde Ges,
indirettamente. Ora in Lui, ma presto anche nei suoi che, spinti da quel Vento, diventeranno
capaci di rendergli testimonianza (Gv 15,26-27). Una risposta implicita per S, esplicita per
Nicodemo ed ogni lettore del Vangelo.
La risposta di Ges lascia, infatti, intravedere la grande possibilit di diventare figli di Dio, i
quali non da sangue, n da volere di carne, n da volere di uomo, ma da Dio sono stati
generati (Gv 1, 13). Come Lui, che il Padre ha mandato a salvare il mondo (Gv 3,17), anche
i suoi discepoli riceveranno uno Spirito da figli, come lo chiamer San Paolo (Rm 8,14-17;
cf. Gl 4,6).
Il cristiano non chiamato semplicemente a professare la sua fede, cosa che in certe
circostanze e nei confronti degli altri ha pure il dovere di fare, ma a divenire cristiano
secondo quella fede che, attraverso lo Spirito, gli svela sempre pi il mistero di Cristo. [da
apprendista, il discepolo pu diventare sempre pi cristiano]
Vocazione di tutti
Se la Teologia [della vita] Spirituale fosse solo relativa ai Santi canonizzati e non alla
possibilit di tutti, non sarebbe evangelica. Che cosa, del resto, aveva trovato, la stessa
3 Nella vita di Ges ci sono i segni (!), nota lo stesso Nicodemo, in un Vangelo (il IV) in cui
Ges non opera miracoli (terata) ma segni (smeia) Nei Sinottici, i segni (con lo stesso
vocabolo smeion) sono ricercati dai contemporanei di Ges (cf. Mt 12,38-39; 16,1-4; 24,
3.30; 26,48; Gv 2,48), incapaci, tuttavia, di giudicare il tempo (kairos) di Ges, nonostante
siano capaci di prevedere il buono o il cattivo tempo (cf. Lc 12,54-56). Il segno, infatti,
quello di Giona! (cf. Mt 12,40). Il segno il bambino nella mangiatoia (Lc 2,12) che sar
segno di contradizione (Lc 2,34).
Teresa di Lisieux, nel capitolo 13 della prima lettera di san Paolo ai Corinti, mentre cercava
affannosamente il suo posto specifico nella Chiesa, se non il dono dei doni che lo stesso
Spirito Santo?
Durante lorazione - racconta - i miei desideri mi facevano soffrire un vero e proprio
martirio. Aprii le epistole di San Paolo per cercare qualche risposta. Mi caddero sotto gli occhi
i capitoli 12 e 13 della prima lettera ai Corinzi. Nel primo lessi che non tutti possono essere
apostoli, profeti, dottori, ecc..., che la Chiesa composta da diverse membra e che locchio
non potrebbe essere al tempo stesso la mano (MB 3r).
Il rimando a 1Co 12,12-27, dove Paolo paragona la comunit ecclesiale ad un corpo con tante
membra, ognuna con una funzione particolare e insostituibile. Era una prima risposta, ma a
Teresa non bastava e aveva bisogno di seguire il ragionamento di Paolo fino in fondo. Voleva,
infatti, accettare di non poter essere tutto e, allo stesso tempo, con la testardaggine di una
donna innamorata e bisognosa di essere riamata, di poter esserlo.
infonde nel cuore, dissipando ogni paura e portando tutti alla Verit tutta intera che
Cristo.4 Infatti, vi sono diversit di carismi, ma uno solo lo Spirito; vi sono diversit di
ministeri, ma uno solo il Signore; vi sono diversit di operazioni, ma uno solo Dio che
opera tutto in tutti (1Co 12,4-5). E, si potrebbero possedere tutti i doni pi alti, ma se non si
ha lAgap (1Co 13).
Essere cuore vuol dire abbandonarsi allAmore e assunzione dello stesso dinamismo
dellAmore o dello Spirito Santo. E accettare il proprio posto.
4 Dire di aver trovato il suo posto nella Chiesa non una pretesa di esclusivit, come se
Teresa volesse dire di esserlo a differenza di tutti gli altri che dovrebbero contentarsi di
essere altre parti del corpo di Cristo che la Chiesa. una intuizione che diventa un
messaggio (Dottore della Chiesa) per tutti. Tutti hanno la vocazione al di l delle
specificazioni personali e legate allo stato - di essere Amore e di spirare lo Spirito.
5 Dalla Lettera apostolica NOVO MILLENNIO
INEUNTE
[6]
SCHEMA
1. La Teologia
2. La Teologia Dogmatica
3. La Teologia Spirituale
4. Una disciplina teologica autonoma
4.1. La richiesta esplicita della Chiesa
4.2. Teologia della appropriazione della salvezza
5. Il compito esistenziale della Teologia
Una volta dopo il Kerygma neotestamentario e come approfondimento e applicazione di
esso -, era nata la Teologia, quella narrativa dei Padri nel primo millennio, quella scolastica
(da Scuola) nel secondo. Cera ununica Teologia. Solo da meno di un secolo (dagli anni 20
del secolo scorso), accanto alla Teologia Morale, nata molto prima, c anche la Teologia
Spirituale.
La stessa Teologia Morale, come materia a se stante, sebbene molto pi antica, non esiste
se non a partire dal diciassettesimo secolo. Precursore ne era stato SANTANTONINO (13891459), Arcivescovo di Firenze che, in una parte della sua Summa Sacrae Theologiae,
intitolata Summa moralis, aveva affrontato, per la prima volta separatamente dalla Teologia
dogmatica, gli argomenti delletica cristiana (le opere della fede, secondo Gc 2,14-26).
Anche la nascita della Teologia morale come materia distinta , tuttavia, pi tardiva, come si
legge nelle affermazioni seguenti del Caffarra:
Questo tipo di teologia ha una data di nascita abbastanza precisa: la
prima esposizione completa sono le Institutiones theologiae moralis del
Gesuita GIOVANNI ASOR (1559-1603) che escono nel 1600. Il nuovo genere
teologico trov molti continuatori, ma rimase soprattutto famosa lopera di
H. Busembaum, Medulla Theologiae Moralis, scritta verso il 1650 e che
costituir il testo di base per SANTALFONSO nella costruzione della sua
Theologia moralis (...) ormai testo il testo base della formazione teologicomorale dei futuri sacerdoti.7
6 Questo capitolo riprende sostanzialmente il mio articolo: Una realt in cammino: la storia
della Teologia Spirituale, in ANIANO LVAREZ-SUREZ (a cura di), Quale missione per la
Teologia Spirituale? Percorso di studio e di approfondimento, Teresianum, Roma 2009, pp.
19-42.
7 C. CAFARRA, Storia (della teologia morale), in: Dizionario Enciclopedico di Teologia Morale,
Edizioni Paoline, Roma 1973, p. 1006.
Nel secolo XVII aveva cos inizio, il secondo grande capitolo della Teologia, in cui anche la
vita morale veniva studiata per se stessa, a partire dagli stessi fondamenti teologici della
Dogmatica, della Scrittura e della Tradizione.
Fino a quel momento i Confessori potevano disporre di due strumenti: la Teologia
accademico-dogmatica e le Summae confessarium, costituite da prontuari di casi pratici,
spesso disposti in ordine alfabetico, con la soluzione pratica esposta in modo chiaro e senza
troppi ragionamenti, in modo da essere subito compresa e memorizzata. 8
IL TERZO (grande) CAPITOLO della Teologia, quello della Teologia Spirituale, anche se con un
ritardo di tre secoli, segue pi o meno lo stesso processo. Nasce, infatti, per dare la stessa
consistenza teologica della riflessione sul Dio Uni-trino rivelatosi nel Figlio incarnato
(Teologia Dogmatica), e della riflessione sulleticit della vita cristiana (Teologia Morale),
anche allo sviluppo del rapporto amoroso che, nel Cristo vivente, sinstaura tra il credente e
il suo Dio che, da sempre, lo chiama allunione con S.
Ci avviene, di fatto e formalmente, con la nascita dei Manuali e delle Cattedre di Teologia
Spirituale, allinizio del secolo scorso e, pi precisamente, tra il 1917 ed il 1931. 9 LESIGENZA
di questo tipo di recupero spirituale da parte della teologia, tuttavia, si era fatto sentire
ormai da tempo, su DUE FRONTI principali. Per prima cosa, questa esigenza nasceva
dallallontanamento della speculazione teologica dalla vita concreta del cristiano, affidata
interamente alle direttive dei direttori spirituali, non necessariamente basate su di un vero
approfondimento in base alle fonti della tradizione ecclesiale. Una teologia meno speculativa
e pi storico-salvifica o narrativa.
In secondo luogo, oltre questo desiderio di una nuova spiritualizzazione di tutta la Teologia
attraverso il ritorno alla Sacra Scrittura, da tempo si era fatto esplicito il bisogno che la
teologia tornasse ad occuparsi anche della vita cristiana in quanto tale. Un bisogno che, cos
come aveva aperto la strada alla nascita della Teologia Morale in vista della coerenza
esistenziale del battezzato, fece maturare anche la consapevolezza della necessit di una
specializzazione specifica, un nuovo capitolo (una nuova branca) della Teologia, che si
occupasse della maturazione del battezzato, ossia, della vita spirituale come tale.
1. La Teologia
La Teologia era, dunque, nata bene. Per rispondere, cio, in maniera sempre pi
consapevole, alla domanda stessa di Ges rivolta ai discepoli pi vicini: Voi, chi dite che io
8 LEnchiridion confessariorum del Navarro, ebbe, dal 1549 al 1619, 81 edizioni, revisioni e
compendi (ibidem).
9 Nel 1917, Auguste SADREAU pubblica il Manuel de spiritualit in cui definisce la
Spiritualit, una scienza che insegna a progredire nella virt e particolarmente nellamore
divino (p. 7). Oggi, invece che insegnare a progredire nella virt, diremmo, piuttosto, che
studia i principi, le fonti e le forme base del progresso spirituale.
sia?,10 ma anche al dovere dei cristiani di essere sempre pronti a rendere ragione della loro
speranza, come esorta Pietro nella sua prima lettera.11
Un testo attribuito a Prospero dAquitania, 12 suonava, infatti, cos: Legem credendi lex
statuat supplicandi (la legge della preghiera stabilisca la legge della fede). Fu questo,
infatti, lo scopo della riflessione teologica durante il PRIMO MILLENNIO, una ricerca in
ginocchio o contemplativa. Una ricerca, cio, ordinata ad avere notizia di fede, in vista
della conversione costante e la vita cristiana dello stesso teologo/pastore e degli altri
credenti.
Principio di comprensione era la contemplazione (liturgica o monastico/personale), non il
pensiero allo scrittoio come tale. Teologia la Scrittura che cresce con la lettura meditata,
come rilever Gregorio Magno. Daltra parte, anche listruzione o la trasmissione di questa
meditazione ai cristiani (contemplata aliis tradere), aveva luogo nellambito
dellassemblea radunata per la preghiera e, di conseguenza, la riflessione era
necessariamente ecclesiologica, interessata, cio, alla vita dei discepoli di Cristo.
I PADRI scrivono in questa chiave catechetico/mistagogico e la loro teologia di questo tipo
(catechetico/mistagogica). Per loro, fare un discorso su Dio (Theou/loga) vuol dire parlare
del Theos attraverso il Logos incarnato e vivente alla luce dello Spirito. In maniera, cio,
coinvolgente, per il maestro e per i suoi ascoltatori. In altre parole, nei primi secoli della
Chiesa e, praticamente, per tutto il primo millennio, la teologia di tipo
contemplativo/parenetico. Una riflessione sul Mistero e, allo stesso tempo, una esortazione
alla vita, come nelle lettere paoline.
Non come nello studio universitario della Teologia che si affermer a partire dal secolo XII,
non per niente caratterizzata come scolastica, in cui si abbandona lesposizione
contemplativa del
Mistero, per passare alla speculazione ed alla pura ricerca
(inquisitio) delle verit ad esso implicite.13
Concentrati sui concetti, nella Scolastica si perder di vista il fatto che la rivelazione
innanzitutto un evento che si sviluppa nella storia (Storia della salvezza) ed ordinato alla
sequela Christi, come la capivano i Padri. Per Ireneo, Origene, Gregorio di Nissa, e tutti gli
altri Padri, prima che una dottrina (un Credo), il cristianesimo una Storia, un evento, un
accadimento. La storia della economia di un Dio che, nella sua misericordia, prendendo gli
uomini cos come sono, lattrae per mezzo dello Spirito che pu portarla a riconoscerlo Padre
nel Figlio, donato per la salvezza e la santificazione di tutti. Oggettivamente gi salvo nella
croce di Cristo, ogni uomo ha la possibilit di lasciarsi condurre a santificazione in una
10 Mc 8,27 e paralleli.
11 1Pt 3,15.
12 Capitula Coelestini, Mansi 4,46.
13 Vedi, su questo punto specifico, ma anche sullintera panoramica storica, Ch. A. BERNARD,
Teologia Spirituale, Paoline, Cinisello Balsamo 2002, pp. 54-57; ID., Contributo della
Patristica alla Spiritualit, in: Ch. A. Bernard (a cura), La Spiritualit come Teologia, Paoline,
Cinisello Balzamo 1993, pp. 89-104.
2. La Teologia Dogmatica
Limpostazione della Scolastica rispetto a quella patristico monastica, ha inizio alla fine del
XII secolo e si colloca nellambito di un rinnovamento culturale che aveva radici molto pi
antiche. La teologia che nasce in questo inizio del secondo millennio sar, infatti, detta
scolastica, anche in base alla prima Schola Palatina, capostipite di tutte le altre Scholae,
fondata da Carlo Magno, ad Aquisgrana nel 782, con a capo Alcuino di York. 16
Verso la fine del XII secolo e durante tutto il XIII - scrive CHARLES ANDR
BERNARD - il discorso teologico tende ad assumere una forma scientifica
che lo allontana sempre pi dalla teologia concepita come commento alla
pagina sacra, avvicinandolo alla ricerca filosofica. Da quel momento si
incomincia gi a distinguere tra commenti esegetici, da una parte, e
questioni disputate o somme teologiche dallaltra. [] Qual la differenza
14 Letterale, analogico (da anlogos, proporzionato, somigliante, rispetto al NT, o tipico),
tropologico (o comportamentale, da tropos, costume/uso e logos, discorso) e anagogico (o
senso spirituale, da an-agog, conduzione in alto). Sensi che il domenicano Agostino di
Dacia (+1282) riassume cos in una belllissima formula: Littera gesta docet, quid credas
allegoria (o analogia), moralis (senso tropologico) quid agas, quo tendas anagogia.
15 SAN BONAVENTURA, I Sent. Proemii, questio 3.
16 Alcuino (Alhwin) di York proveniva da una nobile famiglia di Northumbria e,
probabilmente, era nato a York o nelle sue vicinanze. Entrato fin da bambino nella scuola
della cattedrale, attir presto lattenzione del maestro Aelberto e dellarcivescovo che
dedicarono particolare attenzione alla sua istruzione. Divenuto egli stesso maestro della
scuola di York, vi attir numerosi studenti e ne arricch la gi preziosa biblioteca. Nel 781, di
ritorno da un viaggio a Roma, a Parma incontr Carlo Magno che lo invit a trasferirsi in
Francia e a stabilirsi alla sua corte di Aquisgrana come Maestro della Scuola Palatina. Una
scuola che rimaneva ad Aachen (Aquisgrana) per la maggior parte del tempo, ma che si
spostava pure, seguendo la residenza reale.
17 CH. A. BERNARD, Teologia Spirituale, San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2002, pp. 5556. Le esplicitazioni tra parentesi quadre sono mie.
18 Vedi una sintesi sulla posizione di alcuni scolastici in concreto in: Ch. A. BERNARD (a cura),
Spiritualit come teologia, pp. 277-286.
Sales da nei suoi trattati.19 Nasce cos tutta una ricca e preziosa letteratura spirituale
senza, tuttavia, una vera struttura teologica portante e assai lontana dalla Sacra Scrittura. 20
Unaltra causa dellallontanamento della teologia dalla vita vissuta, deve forse essere
individuata anche nella reazione della Chiesa alla RIFORMA PROTESTANTE. A Lutero che
proponeva la Sacra Scrittura come unica fonte della Teologia e accentuava laspetto fiduciale
della fede come risposta allinterno della relazione con Dio che rivela se stesso, 21 la
Controriforma reagisce, infatti, con la proposta di una stretta attinenza alla verit
oggettiva e di pratiche di piet e di ascesi pi o meno obbligatorie.
Per combattere il pericolo del soggettivismo, la Chiesa cattolica ribadisce limportanza
dellassenso pieno alle Verit rivelate cos come sono state assimilate dalla tradizione e
vengono proposte dal dogma. Una campagna sacrosanta da cui, tuttavia e senza volere,
risult una specie di divorzio tra fede, come assenso a una dottrina, e fede, come relazione
di abbandono fiducioso e dialogico a Dio.
Mentre i grandi Maestri spirituali (TERESA DI GES, GIOVANNI DELLA CROCE, FRANOIS DE SALES,
VINCENT DE PAUL, ecc), scrivono per sottolineare in base alla loro esperienza fecondata
dallo Spirito Santo le potenzialit che la vita cristiana vissuta in pienezza porta in s, anche
gli interpreti di questi grandi, confinano la mistica nel solo ambito di quelle esperienze,
dette, appunto, mistiche, che, dal punto di vista sensoriale, risultavano straordinarie.
A motivo del temuto soggettivismo protestante, nella Chiesa cattolica viene sempre pi
proposta unidea di fede molto oggettivabile nelle pratiche religiose di piet e di penitenza.
La vita spirituale ordinaria viene cos tenuta lontana dal piano dellesperienza e relegata,
prudenzialmente, in quello della ascetica.
Interessante, a questo proposito, anche la suddivisione del Trattato di Teologia Spirituale
che, nei primi anni della sua nascita (venti/trenta del secolo scorso), veniva ancora diviso in
DUE PARTI, una obbligatoria (Ascetica) e, laltra opzionale (Mistica). Si riteneva, infatti, che la
via comune di tutti i cristiani fosse quella dellimpegno ascetico (penitenza) e devozionale (la
preghiera come preghiere e non come rapporto amichevole, nonostante la ormai classica
definizione teresiana22), e che la mistica riguardasse solo quelle grazie straordinarie e
totalmente gratuite, concesse da Dio ad alcuni santi.
19 Basti ricordare le sue due opere principali (Introduzione alla vita devota e Trattato
dellamore di Dio), fondamentali nella letteratura religiosa di tutti i tempi e intramontabili
soprattutto per largomento dellamore di Dio con il quale convinse perfino dei calvinisti a
tornare in seno alla Chiesa Cattolica.
20 Troppo psicologizzante, troppo devozionale (intimistica) e, a volte - come nel
Giansenismo anche ... terroristica.
21 Vedi oggi la mutata posizione della Chiesa cattolica in DV 2: Piacque a Dio nella sua
bont e sapienza rivelare se stesso e manifestare il mistero della sua volont (Ef 1,9)
mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, nello Spirito Santo hanno
accesso al Padre e sono resi partecipi della sua matura divina. Con questa rivelazione
infatti Dio nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici
Nasceva la T. Spirituale,
ma si stentava ancora a proporre lesperienza (mistica),
limitando la vita allesercizio osservante dei precetti (ascetica)
3. La Teologia Spirituale
Questo distacco della Teologia dalla vita era un dato di fatto abbastanza pacifico. Finch,
soprattutto nel secolo diciannovesimo, lesigenza di un recupero della esperienza cristiana
anche in ambito strettamente teologico, si fece sentire davvero impellente e si cominci a
sentire lesigenza che lesperienza cristiana diventasse oggetto, essa stessa, di osservazione
e di promozione in base agli stessi principi della Rivelazione da cui si parte per studiare il
mistero di Dio e della Chiesa.
Si faceva strada, cio, lurgenza di approfondire ci che la salvezza oggettiva significa per la
vita e nella vita dei credenti o il come avviene e pu svolgersi la collaborazione del cristiano
con la presenza in lui dello Spirito. In una parola, si sentiva il bisogno di una teologia come
studio dellopera salvifica in atto nel cristiano.
IL TERZO GRANDE CAPITOLO DELLA TEOLOGIA, nasce da questo interesse e da questa esigenza che
andava facendosi sempre pi pressante. Non tanto per una nuova spiritualizzazione della
teologia, quanto per la necessit di un interesse di essa per la vita (spirituale) in funzione
della quale Dio si rivelato. Per una Teologia Spirituale che, accanto alla Teologia
Dogmatica e alla Teologia Morale, si occupasse direttamente della vita spirituale, dei suoi
fondamenti, dei suoi principi, dei suoi mezzi e dei suoi tempi.
Come gi accennato sopra, si cominciava ad avere consapevolezza che mistica (da mysts,
iniziato al mystrion) non doveva pi essere riferita solo ai fenomeni straordinari e rari, ma
direttamente alla VITA INTERIORE dei cristiani, dinanzi ai quali non si apre il bivio della via
ascetica e della via mistica, ma lunica via da percorrere in intimit col Padre in Cristo.
UNUNICA VIA - arricchita da particolari esperienze soprannaturali per un piccolo numero di
individui, non necessariamente santi dichiarati e neppure tutti questi ultimi -, e - per la
maggior parte dei credenti, compresi molti santi canonizzati - senza alcun fenomeno
straordinario, ma con la stessa presenza dello Spirito.
IL FONDAMENTO EVANGELICO. Se uno mi ama, ha detto, infatti, Ges, osserver la mia
parola e il Padre mio lo amer e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui (Gv
14,23).23 Lo ha detto a tutti senza distinzione e, questo andare da Lui o divenire suoi
discepoli, deve essere oggetto di studio, al pari della chiamata come tale, studiata in
astratto. TERESA DI LISIEUX (1873-1897), di cui non si sapeva cosa scrivere nella sua nota
necrologica per non aver ella lasciato esempi straordinari di santit, con la sua via
riprendere con forza questo anelito Giovanni Paolo II nella NMI, dove sottolinea che i cristiani
sono nel mendo proprio per parlare di questo, non di ecologia.
Il fatto pi saliente del secondo periodo (1939-1978) , forse, la nascita dellISTITUTO DI
SPIRITUALIT DEL TERESIANUM che, aperto per i soli Carmelitani nel 1957, 40 su richiesta della
Sacra Congregazione dei Religiosi, e successivo Nihil obstat, apre le porte a tutti nel 1959. In
occasione del XXV della Facolt (1960), esortando allapertura di questo istituto a qualsiasi
persona, cominciando dai sacerdoti e dai religiosi, Giovanni XXIII ne aveva dato anche la
ragione, ricordando che la dottrina spirituale di Santa Teresa e di San Giovanni della Croce
ormai patrimonio di tutta la Chiesa e un dono per essa, in quanto tale. Di fatto, l8 settembre
1964, questo Istituto diviene ufficialmente accademico con un corso di studi che porta fino
al dottorato in Teologia Spirituale.41 Altri due fatti importanti per il Carmelo e la Chiesa ma,
indirettamente, anche per il Teresianum e la Teologia Spirituale in genere, sono la
dichiarazione di Teresa dAvila (1515-1582), prima donna della storia, insieme a Caterina da
Siena (1347-1380), Dottore della Chiesa (27 settembre 1970), da parte di Paolo VI e, seguita
da quella di Teresa di Lisieux (1873-1897), da parte di Giovanni Paolo II il 19 ottobre 1997.
Per quanto riguarda il Concilio Vaticano II, il decreto sulla formazione sacerdotale (Optatam
Totius) del 28 ottobre 1965 - nonostante gli schemi preparatori lo facessero purtroppo non
menziona affatto la Teologia Spirituale come disciplina autonoma ed a s stante. Questo
fatto apparentemente sorprendente, tuttavia, forse dovuto allopportunit che il Decreto,
come tale, non imponesse decisioni particolari sul concreto ordinamento degli studi,
lasciando alle rispettive Conferenze episcopali, il compito di scendere alla pratica. Se ne
occupano, di fatto, le Conferenze episcopali, nella promulgazione dellordinamento degli
studi, che si propone di mettere in pratica la mens del Concilio. Nella Ratio Fundamentalis
Institutionis Sacerdotalis (Roma 1970), la Teologia Spirituale compare espressamente come
materia di studio.
Meraviglia soltanto il suo statuto giuridico, dato che - con un passo indietro, rispetto a
quanto stabilito al tempo di Pio XI - viene considerata ancora (come nel documento del
1920) complemento della Teologia Morale.42 Da un documento esplicitamente volto alla
organizzazione degli studi teologici, si sarebbe attesa una maggiore esplicitazione
accademica del semplice desiderio di superare il dualismo scienza/vita, espresso dal
39 Sottolineatura mia.
40 La Facolt risale al 1935.
41 Altri Istituti simili, seguiranno poi, diventando ormai, ai nostri giorni, una realt mondiale:
LIstituto di Spiritualit dellAngelicum, lIstituto di Spiritualit della Gregoriana (ove nacquero le
prime Cattedre di Ascetica e Mistica), La Sezione di specializzazione in Spiritualit
dellUniversit Pontificia Salesiana (UPS), La Sezione di Spiritualit della facolt Teologica di
Burgos (Spagna), LIstituto di Spiritualit (soprattutto francescana) dellAntonianum, e molti
altri.
42 Ecco, infatti, le parole precise della Ratio: (la Teologia deve comprendere, tra laltro) lo
studio della teologia e della spiritualit del sacerdozio e della vita consacrata con i consigli
evangelici, affinch i sacerdoti sappiano dirigere i fedeli nella via della perfezione propria al
loro stato (n. 79). Vedi anche OT 19.
Concilio.43 Nel suo poderoso studio sulla Teologia Spirituale nel XX secolo, Jess Castellano, a
questo proposito, annota che, se si prende in considerazione il Dizionario del vaticano II,44
lanalisi di alcune parole-chiave risulta ancora pi sorprendente. Non esiste nel Dizionario la
voce Spiritualit (del Vaticano II), n unallusione alla Teologia Spirituale.45
La Costituzione Apostolica di Giovanni Paolo II circa le Universit e le Facolt Ecclesiastiche, 46
tuttavia, elenca ormai la Teologia Spirituale tra le discipline teologiche obbligatorie 47.
Potrebbe non piacere il fatto che venga ancora associata alla Teologia Morale, 48 ma lelenco
dei Settori degli studi ecclesiastici secondo il loro presente ordinamento accademico nella
Chiesa (a. 1979),49 recensendo, al numero 25, Studi di Spiritualit (Sezione di
Specializzazione nella Facolt Teologica), d, di fatto, atto del suo ormai stabile statuto.
evoluzione.52 La Teologia mistica dello pseudo Dionigi (lAreopagita) che rese classica
questa tripartizione della vita spirituale nellopera Gerarchia celeste, aveva influenzato
perfino le scuole universitarie del XII secolo, cominciando da Alberto Magno che concepiva,
ancora, tutta la teologia a partire dallunione con Dio in chiave mistica. 53 Riferendosi ancora
allo Pseudo Dionigi, San Bonaventura, nellopera De triplici via, interpella il suo lettore con
queste parole: Ora devi sapere che si pu praticare questa triplice via in tre modi: con la
lettura e la meditazione, con la preghiera e con la contemplazione. 54
Anche la Summa Theologiae Mysticae del Carmelitano francese del XVII secolo, PHILIPPE DE
LA TRINIT (1603-1671),55 dopo una lunga introduzione sulla teologia mistica della quale
stavano sorgendo anche delle scuole specifiche, 56 segue la triplice divisione del cammino
spirituale che prevede, prima dellunione, una purificazione ed una illuminazione, con tre
gradi di preghiera e tre corrispondenti gradi di ascesi, in questo ordine: preghiera mentale /
penitenza per i peccati; contemplazione / pratica delle virt; matrimonio spirituale / pratica
eroica delle virt.
Pure in questopera, tuttavia, il punto di riferimento non la teologia, ma lesperienza. 57 Nel
XVII secolo appare anche il termine di Theologia ascetica,58 che studia lincrollabile e
perseverante volont di agire in linea con il proprio fine. 59 Ci che li contraddistingue
linsistenza sui mezzi ascetici, come appare chiaramente, per esempio, nel Direttorio
ascetico dello SCARAMELLI (1753), che considerato un esempio classico del genere
ascetico.60
51 Cf. G. COULLIENEAU, Perfection chrtienne. II. Chez les Pres et les premiers moines, in:
DSp 12 (1984) 1104-1108.
52 Adversus Haereses, IV, 11.
53 Cf. P. CHEVALIER
429.
ET AL.,
Come si vede, lINTERESSE per la vita spirituale NON ERA MAI MANCATO, ma senza un oggettivo
e sistematico fondamento teologico il rischio era quello di cadere nellopinabilit,
soprattutto nella scelta e nel suggerimento dei vari mezzi ascetici che variano, di fatto, da
autore ad autore. In altre parole, bisognava superare larbitrariet dei direttori spirituali e dei
maestri di ascetica, dando statuto teologico alla vita cristiana (spirituale), come attuazione
del mistero della Rivelazione approfondito dalla teologia (dogmatica).
A questo proposito, grande merito conserva la posizione del benedettino Anselm STOLZ
(1900-1942), proprio per la sua intransigenza dogmatica, emersa anche nella polemica con il
carmelitano teresiano belga, padre Gabriele di Santa Maria Maddalena (1893-1953). 61 Nel
suo libro Theologie der Mystik (Regensburg 1936),62 infatti, richiamava gli autori spirituali a
una maggiore sensibilit verso la mistica dogmatica, specialmente quella biblica e quella
patristica e monastica.63
delle prime decade del secolo XX, 65 sono, per esempio, la rivelazione, lo Spirito santo con i
suoi doni, la vocazione alla vita di comunione con la Santissima Trinit realizzata in Cristo, il
ruolo dei sacramenti, della preghiera, della Croce, ecc.
Nellintroduzione al suo famoso trattato, il TANQUEREY spiega che il suo libro, di carattere
dottrinale, mira a mettere in evidenza il fatto che LA PERFEZIONE CRISTIANA lesito logico del
dogma, specialmente del dogma centrale dellIncarnazione. 66 La vita spirituale deve essere
vista come appropriazione reale e personale della verit o appropriazione della salvezza,
dir Giovanni MOIOLI pi tardi.67 La Teologia Spirituale, dunque, costituisce il RISVOLTO della
Teologia Dogmatica, non solo nellambito della coerenza di vita, ricoperto dalla Teologia
Morale, ma in quello dello sviluppo antropologico sotto lazione dello Spirito di Cristo.
Si sa che il seme gettato per terra germoglia e cresce portando dove il 30, dove il 60 e
dove il 100, ma si deve poter dire anche, se non il come misterioso di ogni opera di Dio 68,
con quali forze, con quali costanti e gradualit ci avviene. Come la nascita della Teologia
Morale fu determinata dalla ricerca dei fondamenti teologici che dessero organicit alle
soluzioni pratiche dei prontuari per i confessori, cos la spiritualit deve procedere in
maniera teologica. A partire, cio, dalla Parola di Dio rivelata, dalla dottrina dei Padri, dalla
tradizione teologica e dal Magistero e di basare su questi dati la trattazione.
Nel suo trattato del 1992, il SAGNE inizia con la presenza del Risorto e, poi, tratta del
battesimo e della maternit spirituale di Maria (prima parte). La vita in Cristo e la vita nello
Spirito costituiscono la seconda parte, mentre la terza parte dedicata interamente alla vita
filiale del cristiano.69 Orientati in senso strettamente teologico, i nuovi trattati studiano il
fenomeno della spiritualit alla luce di una prospettiva concettuale oggettiva, alla ricerca di
quei principi teologici che strutturano la vita spirituale e la unificano nella reciproca
dipendenza di ci che, nelle trattazioni tradizionali, poteva sembrare distinto in ascesi e
mistica.
Quanto era successo prima della nascita della Teologia Morale - cerano i Prontuari per i
confessori, ma si sentiva il bisogno di tracciare un sistema teologico di principi da cui far
derivare la condotta coerente del cristiano - accadeva prima della nascita della Teologia
Spirituale. Insieme ad eccellentissime opere mistiche, cerano dei trattati di vita ascetica e
dei trattati di mistica, ma si sentiva la mancanza di una RIFLESSIONE diretta su un aspetto che
65 Vedi, per esempio, J. ARINTERO, Evolucin mstica (1908), Salamanca 1930; C. DE SMEDT,
A. FARGES, CHRISOGONO A JESU SACRAMENTATO, R. GARRIGOU-LAGRANGE, F. TONNARD, A. DAGNINO,
66 A. TANQUEREY, Abrg de thologie asctique et mystique, Paris 1927 [in italiano:
Compendio di Teologia ascetica e mistica, Roma 1928], pp. 5-6.
67 Cf. G. MOIOLI, Teologia Spirituale, in Nuovo Dizionario di Spiritualit, Paoline, Roma 1979,
p. 1598.
68 Ricordare Mc 4, 26-27: Il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno;
dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa.
69 J. SAGNE, Tait de thologie spirituelle, Paris 1922 [in italiano: Il segreto del cuore. Trattato
di teologia spirituale, Padova 1994].
non poteva non interessare la teologia come tale: la comprensione del vissuto cristiano e
dei suoi fondamenti, prendendo coscienza che il dato oggettivo della fede ha senso
unicamente per la possibilit che Dio, attraverso lo Spirito, d per una personale
appropriazione di esso.
Occuparsi della esperienza o della fede in quanto vissuta, non pu essere considerato un
compito estraneo o anche semplicemente un corollario della teologia, e non pu bastare
neppure la semplice riduzione allesposizione dei principi della grazia, se non si scende alla
considerazione di come questa opera, di fatto, nellesistenza del credente. 70
NEI CONFRONTI DELLA DOGMATICA, divenuta troppo speculativa, si esigeva il recupero del vero
sapere della fede, non certamente riducibile alla semplice inquisitio.
RIGUARDO ALLA LETTERATURA SPIRITUALE, era necessario evitare lo psicologismo e larbitrariet
nella scelta di pratiche ascetiche.
Intesa come studio dellappropriazione della salvezza, o come attuazione dello scopo della
Rivelazione, la comunione con Dio, cos come stato stabilito nel n. 2 della Dei Verbum,
cade il grande dibattito sullautonomia della Teologia Spirituale, rispetto alla Teologia
Dogmatica ed alla Teologia Morale.
Cade nei confronti della TEOLOGIA DOGMATICA, poich la Teologia Spirituale assolve finalmente
al compito da essa trascurato dello studio dellappropriazione umana di quella salvezza che
nasce dal mistero in s, approfondito dalla dogmatica. Il problema, infatti, non se c
spazio per la Teologia Spirituale nella Teologia, ma se si pu dare teologia senza che questa
si occupi, oltre che del Mistero in s, anche della sua incidenza nella vita del credente.
Lo stesso dibattito cade, inoltre, anche nei confronti della TEOLOGIA MORALE, il confronto con la
quale sembrava essere stato il pi duro. Non basta che essa sia nata prima, per sospettare
che la Teologia Spirituale invada il suo campo. Semmai, lo dico solo come provocazione
allapprofondimento, si potrebbe arrivare a dire anche il contrario, dato che come stato
spesso ripetuto negli ultimi decenni o il cristiano sar mistico o non sar affatto.
vero che la vita spirituale presuppone una vita morale autentica, ma questo soltanto un
presupposto, dato che la buona notizia cristiana non ha come scopo specifico una vita
eticamente e perfettamente coerente, ma laccoglienza dello Spirito per una vita in Cristo
o alla Sua sequela. Basterebbe ricordare lepisodio del perfettissimo (giovane) ricco, per
rendercene conto.71 Ci che conta realmente, infatti, non la coerenza con il Vangelo da
perseguire, ovviamente, con tutte le forze ma la crescita in Cristo, in quella comunione
damore che lo Spirito santo, riversato nei cuori, pu produrre. Come accaduto e accade
nei santi, i quali non sono tali per la loro rettitudine di condotta, peraltro dimostrata nel
processo sulleroicit delle virt, ma per la loro trasformazione interiore in reali e viventi figli
di Dio.
70 Cf. G. MOIOLI, Teologia Spirituale, in Nuovo Dizionario di Spiritualit, Paoline, Roma 1979,
pp. 1598-1600.
71 Cf. B. MORICONI, I Consigli del Vangelo non sono consigli, in: AA.VV., O Mistici O nulla.
Evangelizzare allesperienza della fede, Edizioni OCD, Roma 2014, pp.85-100.
GIUNTA LORA
72 Vedi, su questo argomento, B. MORICONI, Le Beatitudini: tratti del volto di Cristo, in: Il Volto dei volti, vol.
XII, Gorle (BG) 2008, pp. 41-52.
La Teologia Spirituale ha anche il compito di stabilire che cosa in senso cristiano - si deve
intendere per Spiritualit. importante, infatti, il desiderio di interiorit e quello di ritrovare
se stessi, ma non deve coincidere con un disinteresse per il mondo. Non deve essere, inoltre,
solo interesse per poter stare meglio. Il desiderio di superare lappiattimento e la banalit
recuperando la pace e lunit interiore positivo, ma non deve spingere ad una fuga dal
mondo. La spiritualit, infatti, non deve essere una scusa per non confrontarsi con la storia.
LIncarnazione del Figlio di Dio, infatti, ha fatto di questo mondo lunico luogo di
santificazione. Il cristiano non del mondo, ma nel mondo e Ges non ha chiesto, per i
suoi, che il Padre li togliesse dal mondo, ma che li custodisse dal Maligno. Spiritualit con
la lettera maiuscola implica sempre apertura allAltro/altri.
La spiritualit cristiana qualcosa di specifico rispetto a qualsiasi altra ricerca di interiorit.
E vita secondo lo Spirito, secondo quello Spirito, cio, che porta ad una vita di relazione
sempre pi filiale in Cristo nei confronti del Padre. una esperienza intima, ma non
limitata dal mondo dellio individuale. Guidato dallo Spirito, il cristiano portato a vivere
secondo unaltra logica rispetto a quella che dominerebbe la sua vita senza questa
ispirazione (da se stesso e dai vari idoli a Dio solo). Il Cristiano, infatti, che in forza di
questo dinamismo vive di unaltra vita e pu dire, con san Paolo: Non sono pi io che vivo,
ma Cristo che vive in me (Gal 2,20). In altre parole, il Cristiano colui che cerca di
assimilare e vivere gli stessi sentimenti di Cristo, il quale, pur essendo di natura divina
() (Fil 2, 5-11).
In ambito biblico cristiano, e a partire specificamente da testi come 1Co 2,14, 73 di vita
spirituale (guidata dallo Spirito di Dio), motivata dalla sequela Christi e in opposizione a
quella carnale o psichica, si sempre parlato. In base alla rinascita battesimale dallalto,
si pu, infatti, vivere da figli di Dio e non pi da schiavi 74 e in questo senso - sia la Teologia
(per via indiretta o implicita), sia la Pastorale (in senso specifico, soprattutto sul piano della
Direzione spirituale) se ne sono sempre occupate. Oggi, tuttavia, come abbiamo gi
ricordato, si sempre pi convinti che sia necessario occuparsene in maniera diretta e
specifica, collocando, accanto alla TEOLOGIA DOGMATICA (riflessione su Dio e sul mistero della
Salvezza) e alla TEOLOGIA MORALE (riflessione sulla coerenza etica del cristiano), la TEOLOGIA
(della vita) SPIRITUALE (riflessione sulla dinamica di crescita nel rapporto filiale con Dio).
DEFINIZIONE,
Cominciando da ci che non , essa non Teologia Dogmatica (studio del mistero di Dio e
della sua opera salvifica in Cristo a favore della sua Chiesa e del mondo intero), n Teologia
73 Luomo naturale (psichiks anthropos) non comprende le cose dello Spirito di Dio (tou
pneumatos tou Theou); sono folla per lui, e non capace di intenderle, perch se ne giudica
solo per mezzo dello Spirito.
74 Non avete ricevuto uno spirito da schiavi da essere di nuovo in stato di timore, ma avete
ricevuto lo Spirito di adozione a figli, in unione con il quale gridiamo: Abb, Padre! (Rm
8,15).
Morale (studio della bont e malizia dellagire umano o del bene, confrontato con letica
evangelica75).
In senso positivo, essa TEOLOGIA DELLA VITA SPIRITUALE. Una disciplina, cio, che riguarda la
vita nella sua evoluzione soprannaturale determinata dallo Spirito Santo (dalla grazia) e
condizionata (in senso positivo e negativo) dalle caratteristiche psicofisiche e storico sociali
del soggetto. Caratteristiche che sono, allo stesso tempo, condizionamento e luogo
dincarnazione della chiamata di Cristo.
Tenendo conto di questo, il noto PADRE GABRIELE
la definisce cos:
DI
Se, infatti, non si insistesse sullattenzione specifica allo sviluppo, alla progressivit ed ai
condizionamenti antropologiche della vita spirituale, Teologia Spirituale resterebbe ancora
un titolo generico, valido per la Teologia in genere. A nostro parere sarebbe, dunque, meglio
parlare di Teologia della vita spirituale. Non di qualsiasi vita spirituale, come
annotavamo allinizio di questo capitolo, ma della Vita Spirituale (con la lettera maiuscola) o
nello Spirito Santo, laltro Paraclito inviato da Cristo. Si potrebbe parlare anche di Teologia
della Vita Cristiana,77 e non sarebbe male neppure Teologia del discepolato cristiano. Cos
come - in chiave paolino-giovannea - si potrebbe anche definire: Teologia dellessere e del
diventare in Cristo.
CHARLES ANDR BERNARD, grande studioso della Gregoriana scomparso qualche anno fa, la
definisce, di fatto, come:
quella disciplina teologica che, fondata sui principi della Rivelazione,
studia lesperienza spirituale cristiana, ne descrive lo sviluppo progressivo
e ne fa conoscere le strutture e le leggi.78
75 Lagire alla luce del Decalogo (AT) e del Discorso della Montagna (NT).
76 Cf. DE SUTTER A., Gabriel de Sainte-Marie Madaleine, in: Dictionnaire de Spiritualit, vol VI,
814ss; ID., Gabriele di Santa Maria Maddalena, in: DES, vol. II, pp. 1067-1069.
77 Vedi, per esempio, il manuale di
Cristiana in pienezza, Bologna 1989.
Rispetto alla definizione di padre Gabriele, c lintroduzione delle fonti (fondata sui principi
della Rivelazione) e lo scopo propositivo (descrive lo sviluppo progressivo e ne fa
conoscere le strutture e le leggi). Manca la precisazione delle condizioni psicofisiche.
Comunque, come puntualizza Federico RUIZ,79 allinterno delle differenze, si avvertono punti
di orientamento comuni: carattere teologico, importanza dellesperienza, dinamica della
crescita. Importante, secondo questo stesso autore, aggiungere alle fonti biblico-teologichemagisteriali (i principi della rivelazione di cui parla il Bernard), lesperienza dei testimoni
riconosciuti autorevoli nel campo della santificazione. In concreto, per FEDERICO RUIZ, la
Teologia Spirituale :
La disciplina teologica che studia sistematicamente, a partire dalla
rivelazione e dallesperienza qualificata, lassimilazione crescente del
mistero di Cristo nella vita del cristiano e della chiesa, in processo costante
e graduale fino alla perfezione.80
Mettendo insieme gli elementi rilevati in quelle di Gabriele di Santa Maria Maddalena, di
Charles Andr Bernard e di Federico Ruiz, potremmo ricavarne questa completa descrizione:
La teologia Spirituale il terzo versante della Teologia che
presupponendo i risultati della Dogmatica e della Morale e fondando la sua
ricerca sulla Rivelazione e sulla esperienza qualificata, studia
sistematicamente lassimilazione crescente del mistero di Cristo nella vita
del cristiano che, nella Chiesa e attraverso di essa, progredisce in maniera
graduale e costante fino alla piena comunione con Dio. Enuclea le leggi e le
costanti di questo processo nelle condizioni psico-fisico-sociali dei
soggetti.
3. Loggetto specifico
Loggetto della Teologia Spirituale , dunque, il processo di crescita, fondato sulle immagini
bibliche del crescere (cf. 2Pt 3,18 e Lc 2,52), della sorgente che zampilla in vita eterna (cf.
Gv 4,14), del seme (cf. Mc 4,26 e 1Gv 3,9), del lievito e del granellino di senape (cf. Mt 13),
della corsa (cf. 1Cor 9,24 e 2Tm 4,7), ed altre simili. Lo stesso Cristo cresciuto (Lc 2,52) e
i cristiani sono invitati a crescere nella grazia e nella conoscenza del Signore (2Pt 3,18), a
CORRERE e a LOTTARE (San Paolo)...
questo aspetto della Rivelazione che la TS prende in considerazione come suo
campo di riflessione specifico. La crescita spirituale, opposta alla semplice osservanza dei
precetti in vista della vita eterna e anche allo studio della Grazia come tale. Come detto,
infatti, Andr Malreaux, la vita cristiana o mistica o non nulla. Una verit da rivelare al
popolo di Dio, per non rischiare, come ammoniva Kierkegaard, gi citato nel primo capitolo,
di fagli credere di essere cristiano, pur continuando a vivere semplicemente di regole.
La Teologia Spirituale, cio, pone la sua attenzione sullaspetto dinamico del Mistero
di Dio, non in assoluto, ma nella sua qualit di interlocutore vivente e comunicativo,
riconosciuto e accettato partner nellesperienza di un incontro sempre pi intimo (fino
79 F. RUIZ SALVADOR, Le vie dello Spirito, p. 27.
80 Ib., p. 25.
81 S. Teresa di Ges amava ricorrere ai cosiddetti letrados poich mai lavevano ingannata
(Vita 5,3). Non potevano ingannarla, poich - dichiara la Santa anche se alcuni non ne
hanno esperienza (della vita di orazione), non rifuggono dalle cose spirituali n le ignorano.
Infatti nella Sacra Scrittura, che hanno continuamente tra mano, trovano sempre le verit
attinenti allo spirito buono (Vita 13,18). come dire che chi non voleva ingannarsi nella vita
spirituale, dato che non era possibile al tempo di Teresa - rifarsi direttamente alla Sacra
Scrittura, era bene che consultasse quegli uomini dotti che lhanno continuamente tra
mano.
In altre parole, la Teologia Spirituale studia la santit, ma non come stato ontologico ed
oggettivo (Ecclesia sancta/Cristiano santo), bens il PROCESSO DI TRASFORMAZIONE DEL
CRISTIANO DA PECCATORE A SANTO NELLA VITA CONCRETA (come diventare cristiani). Rispetto alla
Teologia Morale, mentre questa stabilisce, grosso modo, lagire secondo il Vangelo nellhic et
nunc (!?), la Teologia Spirituale - in base alle fonti comuni e specifiche - stabilisce le leggi
della crescita progressiva in Cristo. Come diremo pi avanti, neppure la TM accetta pi di
essere ritenuta solo scienza dellazione e, molto giustamente, rivendica di avere come
oggetto la persona (morale della situazione, gradualit, ecc...). Sebbene, tuttavia, anche la
TM abbia lamore come unico fondamento dellagire e preveda una risposta progressiva e
graduale, essa pi specificamente legata a definire la conformit dellatto con la Legge
di Cristo.82
4. Metodo e Fonti
Con metodo si indica il modo di procedere nella ricerca e nellimpostazione dei dati di una
data disciplina ed il mezzo che spinge ad ottenere risultati validi. In altre parole, la modalit
con la quale procede una data scienza per raggiungere la conoscenza (oggettiva, affidabile e
verificabile) della realt che si propone di studiare. Uno studio che si fa a partire da delle
Fonti, ossia da una documentazione oggettiva di base (fonti del Diritto, della Storia, della
Sociologia, della Teologia, della Scienza sperimentale, etc.). Documentazione, nel caso della
Teologia, di ordine concettuale, nel caso della Teologia Spirituale, di ordine concettuale e
storico esistenziale allo stesso tempo.
4.1
Il metodo83
Sulla questione del METODO della Teologia Spirituale (una disciplina teologica ed
esperienziale)c molta discussione,84 dovuta anche alla variet di proposte delle varie
scuole (benedettina, carmelitana, domenicana, francescana, ignaziana). 85 Le varie
tendenze, tuttavia, possono essere riportate a due impostazioni fondamentali che, nella
stragrande maggioranza degli autori, sono tuttavia, ritenute complementari:
1. Quella che propone il METODO DEDUTTIVO (dai dati scritturistici-magisteriali), che pi
speculativo o teologico-razionale. Rifiutando il vissuto come fonte di principi, si ritiene
che le costanti e le strutture della vita spirituale debbano essere tratte (dedotte)
unicamente dai principi biblico-teologici.
82 Come diremo pi avanti, ambedue le discipline (TM e TS) hanno come fondamento la il
comandamento nuovo dellamore, ma, mentre per la TM esso il criterio che illumina la
vita (condotta coerente), per la TS esso il principio vitale che fa crescere in Cristo. Vedi
lesempio della vita coniugale: il criterio supremo di condotta non sono le regole, ma lamore
scambievole che, quando veramente tale, fa crescere i due, come coppia e come individui.
83 Su questo argomento, vedi: Otger STEGGINK, o. carm., Lo studio della spiritualit e della
mistica: metodo deduttivo, metodo induttivo e interdisciplinariet, in: La Spiritualit come
teologia, op. cit., pp. 296-310.
84 Vedere a questo proposito la sintesi di C. GARCIA, Corrientes nuevas de teologia espiritual,
Studium, Madrid 1971, pp. 121-166.
85 Cf. T. GOFFI, La Spiritualit contemporanea, Ed EDB, Bologna 1987, pp. 31-72.
4.2
Le fonti
Quanto alle FONTI della Teologia Spirituale, esse vengono distinte in due categorie in
riferimento alle altre discipline teologiche: comuni (a tutta la Teologia) e specifiche
(proprie e determinanti il campo della Teologia Spirituale). A queste due categorie si deve
aggiungere quella delle cosiddette scienze ausiliarie (o di complemento). Tre gruppi di
fonti che possono venir specificate come segue:
1. FONTI TEOLOGICHE COMUNI: la Rivelazione, i Padri della Chiesa, il Magistero e la
Tradizione in genere, lapprofondimento teologico, la Liturgia e la Teologia Sacramentale
(lex orandi/lex vivendi).
2. FONTI PROPRIE O SPECIFICHE: Storia della Spiritualit, Scritti di Vita Spirituale
qualificati (come quegli scritti dei mistici consacrati da una dichiarazione ecclesiale
che li ha costituiti dottori89 o dalluso tradizionale, come gli Esercizi Spirituali di
SantIgnazio o lImitazione di Cristo), Autobiografie dei Santi, Agiografia e Scuole di
Spiritualit.
86 Indurre, qui, viene preso in senso filosofico, o come derivare da determinate osservazioni o
esperienze particolari il principio generale in esse implicito.
87 Celebre restata la discussione, a questo proposito, tra Gabriele di Santa Maria Maddalena
e Anselmus Stolz (cf. C. GARCIA, op.cit., pp. 100ss).
88 Art. cit., p. 309-310.
89 San Bonaventura, Santa Caterina da Siena, Santa Teresa d0Avila, San Giovanni della
Croce, Santa Teresa di Lisieux,
3. FONTI AUSILIARIE (pi che di fonti, si tratta di mezzi scientifici di complemento che
riguardano soprattutto la conoscenza della persona umana): Psicologia in genere, o
clinico patologica e religiosa, in specie, Sociologia, Antropologia Culturale e Teologica.90
In altre parole, le fonti sono costituite da discipline costitutive (Sacra Scrittura, Tradizione,
Magistero, Storia della Chiesa, scritti di mistica qualificate) coadiuvate da discipline utili
alla comprensione delle problematiche relative allesperienza (psicologia, sociologia,
antropologia culturale, storia delle religioni, ecc.).
5. Ambiti principali
La prima opera che affronta il tema degli ambiti della Teologia Spirituale in modo organico,
il libro di J. HEERINKX, Introductio in Theologiam Spiritualem asceticam et mysticam (TorinoRoma 1931), articolato in tre grandi capitoli: I. I gradi e le vie; II. Gli stati di vita; III. Le
Spiritualit. Lultima il libro curato da Ch. A. BERNARD, La Spiritualit come Teologia
(Torino 1993).
nasce da interrogativi sul significato della verginit e del celibato che incarnerebbero una
pi grande perfezione, rispetto allo stato coniugale, come stabilito da Trento (DS 1810) ed
insegnato da San Tommaso (II/II, q. 152, a. 4). 95 Sorti, inoltre gli Istituti Secolari (1947-48) e
le Pie Societ laicali, anche lo schema chierici-laici-religiosi, deve essere necessariamente
rivisto
5. 3
A questo proposito, la Teologia Spirituale deve anche affrontare linterrogativo sulla liceit o
meno di parlare di spiritualit al plurale, dato che Cristo lunica Via ? Che significa questa
variet di esperienze spirituali? Quali sono i criteri di autenticit o di discernimento di tali,
vere o presunte, spiritualit?96 Qual il rapporto delle diverse spiritualit con lunico
denominatore comune che il Vangelo e Cristo? 97
Oggi forte il bisogno, pi che giustificato, di insistere, piuttosto che sulle differenze
essenziali, sulle modalit di vivere lunica spiritualit cristiana. Il problema, infatti, non sta
nella contrapposizione, ma nella modalit e nelle accentuazioni di una spiritualit pi
liturgica, o pi eucaristica, pi apostolica, pi contemplativa ... Nessuno, infatti, pu esimersi
dallunica vocazione contemplativo-missionaria. , inoltre, necessario distinguere tra Scuole,
ormai classiche (sia come contenuto che come incidenza) e carismi locali. 98
Quanto ai Maestri, le Correnti ed i Movimenti, si tratta di quelle persone che nellambito
della Spiritualit hanno fornito Scritti o esperienze che sono diventati punti di riferimento,
non solo per la vita, ma anche per la riflessione teologica e possono venir indicati come
testimonianze qualificate (Ruiz). Sono oggetto della Teologia Spirituale, naturalmente,
anche le Correnti di Spiritualit (modi particolari di capire e di vivere lunico Vangelo) ed i
Movimenti ecclesiali (gruppi o comunit che incarnano le intuizioni di un Maestro, come il
movimento, per esempio, dei Focolari, dei Catecumenali, ecc.).
6. 1
La discriminante lesperienza
104 Cf. T. DEMAN, Sur lorganization du savoir moral, in: RScPhilT 23(1934)259-280 e J.M.
RAMIREZ, Sur lorganization du savoir moral, in: BThom 4(1934/36)423-432.
105 Il servizio che nellora attuale i teologi moralisti sono chiamati a dare, si legge al n.
111 della Veritatis Splendor del 1993, di primaria importanza, non solo per la vita e la
missione della Chiesa, ma anche per la societ e la cultura umana. Tocca a loro, in intima e
vitale connessione con la teologia biblica e dogmatica, sottolineare nella riflessione
scientifica laspetto dinamico che fa risaltare la risposta, che luomo deve dare allappello
divino nel processo della sua crescita nellamore, nellambito di una comunit salvifica. In tal
modo la teologia morale acquister una dimensione spirituale interna, rispondendo alle
esigenze di sviluppo pieno della imago Dei, che nelluomo, e alle leggi del processo
spirituale descritto nellascetica e mistica cristiane.
106 Ch. A. BERNARD, op. cit., pp.62-65.
spirituale, cos ogni atto della coscienza spirituale suppone una libera determinazione e
quindi comporta un aspetto etico.107
6. 2
6.3
107 Ibidem.
108 La statistica (lesperienza non normativa: anche se tutti mentiscono, da ci non si
conclude che la menzogna lecita), non valida neppure in senso positivo (se tutti
obbediscono). Mentre, cio, la TM prende la legge della carit come criterio di coerenza
cristiana senza ispirarsi minimamente alla esperienza (alla realizzazione) positiva o meno, la TS
studia proprio tutto ci che pu succedere, non solo in base ai principi biblico teologici, ma
anche in base alle statistiche delle esperiemze nello Spirito (esperienze qualificate). Mentre
la casistica serve a orientare lapplicazione della norma, in TS la casistica sono i santi che
danno una misura di realizazione umana della sequela Christi in un periodo particolare della
storia. I santi non sono mai normativi (solo Cristo lo ), ma sono esempi o paradigmi di
realizzazione.
Lo specifico della TEOLOGIA SPIRITUALE levoluzione esistenziale della vita cristiana sotto
laspetto direttivo e in base allesperienza. La TS , fondamentalmente, induttiva.
Questo stabilito, lautore aggiunge che - tra Teologia Morale e Teologia Spirituale - c un nesso
intrinseco e, perfino, una subordinazione (!?) di questultima alla prima, anche se la Teologia
Spirituale ad esaminare le regole del pieno sviluppo cristiano:
6.4.
Riassumendo
109 Su questo argomento, vedi: Ch. A. BERNARD, Le projet spirituel, Ed PUG, Roma 1970, pp.
149-156 e 192-212; ID., Vie morale et croissance dans le Christ, Ed PUG, Roma 1973,pp. 11-77;
EGENTER, ber das Verhltnis von Moraltheologie und Aszetik. Theologie in Geschichte und
Gegenwart, Monaco 1957, pp. 21-42; J. FUCHS, Moraltheologie und Dogmatik, in: Gr
50(1969)689-717.
TD
TM
[ la Carit come criterio: Sarete giudicati in base alla Carit (Mt 25) ]
TS
CRESCITA DAMORE
Facendo un paragone con LA VITA DI COPPIA,110 potremmo dire che ogni azione dovrebbe
essere improntata dallamore mutuo (regola suprema), ma lo stesso amore mutuo fa s che la
coppia e ciascuno
di loro, maturi in umanit ...
- sul piano umano (se mi vuoi bene dimostramelo; si vede che mi vuoi bene; si vede che non mi
ami);
- sul piano spirituale (se sei cristiano mostralo con le opere: Gc 2,14-26).
- sul piano spirituale (ti conoscevo per sentito dire, ora i miei occhi ti vedono di Gb 42,5 e Gv
4,42 (non pi per i tuoi discorsi che crediamo); vedi linquietum quietum di
SantAgostino).
110 Lanalogia , del resto, fortemente fondata sul fatto che la sponsalit, nella Bibbia, la
categoria che meglio esprime ci che Dio e il rapporto che vuole avere con lumanit. Basti
pensare a facciamo luomo a nostra somiglianza, maschio e femmina... (Gn 1,26-27, al
libro di Osea, al c. 16 di Ez, al Cantico dei Cantici, a Fil 5,32 e ad Ap 22,17.20.
Dopo la discussione precedente sulloggetto, sul metodo e sul campo specifico della Teologia
Spirituale, individuato soprattutto nel confronto con la Teologia Morale, ci soffermiamo ora su
alcune descrizioni pi ampie e complementari, dato che ognuna di esse mette in evidenza un
aspetto fondamentale di questo terzo grande capitolo della Teologia. Queste diverse descrizioni
possono essere raggruppate sotto i titoli seguenti:
1.
Alla individuazione della esperienza di fede come oggetto e ambito (oggetto/scopo) specifico
della Teologia Spirituale, contribu molto la discussione tra STOLZ e GABRIELE DI SANTA MARIA
MADDALENA, OCD. Il primo contro linclusione della esperienza, vista come pericolo contro
loggettivit, laltro, a favore, vedendola come, oltre che come oggetto, anche come fonte
specifica, rispetto alla Teologia Dogmatica e Morale.111
Il benedettino STOLZ, a fondamento della Teologia Mistica, pone lAntropologia cristiana, nella
prospettiva del ritorno al paradiso per mezzo della partecipazione alla passione-risurrezione
di Cristo, come possibilit oggettiva offerta a tutti, senza specificazioni sulle modalit
individuali. Senza, cio, alcun ricorso alle esperienze, necessariamente soggettive. Lesperienza
spirituale, coincide con questo ritorno e, lesperienza di questo - secondo lo STOLZ - deve
essere osservata solo in base ai suoi fondamenti dogmatici. necessario, perci, studiare tutta
e solo loggettivit teologica dei mezzi, contro ogni psicologismo (cos, viene considerata la
fenomenologia dei mistici spagnoli del secolo XVI). 112 Studiare, cio, cosa vuol dire morire e
111
Cf. A. STOLZ, Teologia della Mistica, Regensburg 1936 (Brescia 1940) e GABRIELE DI SANTA
MARIA MADDALENA, Indole psicologica della Teologia Spirituale, in: Rivista di Filosofia
Neoscolastica 32(1940)31-142.
112
Per quanto riguarda Giovanni della Croce, egli, nel Prologo al Cantico (n. 3), dice di
sottomettersi in tutto al giudizio della Chiesa e di non voler asserire nulla da s, costruendo su
risorgere in Cristo e vivere di fede, speranza e carit, senza verifiche esistenziali (le esperienze
qualificate) e senza lapplicazione di schemi (i 3 gradi, le 7 mansioni, il Castello, la Scala del
Paradiso, ecc.), in quanto necessariamente soggettivi.
Il discorso, divenuto necessariamente Ascetico (questa, la via del ritorno), deve essere
rigoroso e unicamente teologico. In pratica, esso deve coincidere con lantropologia teologica o
con il discorso sulla grazia e le sue potenzialit. Le esperienze non interessano il teologo,
neppure come termine di confronto, perch esse farebbero scadere la riflessione in casistica.113
Secondo lo Stolz, la Teologia Spirituale deve essere unicamente lo studio del senso delluomo
nel disegno di Dio e della possibilit oggettiva di tornare a Lui, attraverso il mistero pasquale
(morte-risurrezione) di Cristo.
IL LIMITE: chiusa nello studio della sola possibilit oggettiva della santificazione, la TS
resta nellambito della Teologia, con poco spazio reale (come disciplina a s stante), ma questa
sottolineatura rigorosa ha il suo pregio.
IN NEGATIVO, compito della TS non quello di cercare la spiegazione teologica del dato
esperienziale (i principi teologici dellesperienza).
IN POSITIVO, il suo compito quello di osservare lo sviluppo della vita soprannaturale nel
soggetto, per dedurne le implicanze psicologiche universali.
2.
Altri due autori (il BALTHASAR e il MOUROUX), volgono la loro attenzione sullo spessore teologico
della vita cristiana come tale.114 Una prima proposta significativa, viene da HANS URS VON
BALTHASAR con il suo libro su Teresa di Lisieux 115. Lopera vuole essere un esempio di agiografia
teologica e la dimostrazione che lesistenza di un santo costituisce un luogo teologico 116.
Soprattutto quando, come nel caso di Teresa di Lisieux, vi evidente una missione
(Sendung) in questo senso.117
114
Il problema metodologico restava irrisolto e, negli anni 40, si era come distratti da
nuove esigenze della spiritualit, quali la biblica, la liturgica, dellimpegno sociale, degli stati di
vita, ecc. Larticolo pi significativo sul periodo dal dopoguerra al Concilio Vaticano II, porta un
titolo eloquente: Vers quel type de saintet allons nous?, in: La Vie Spirituelle del febbraio
1946.
115
H.U. VON BALTHASAR, Teresa von Lisieux. Geschichte einer Sendung, Kln 1954.
116
Luoghi teologici, sono le fonti dalle quali il teologo attinge i principi e gli elementi che
fondano le sue argomentazioni. Melchior Cano (1509-1560), nella sua opera De Locis
Theologicis (1563) ne distingue 10: 7 propri (Scrittura, Tradizione, Chiesa Cattolica, Concili,
Magistero papale, Padri e Teologi) e 3 annessi (ragione naturale, autorit dei filosofi e dei
giuristi, storia universale). Oggi, questi luoghi, sono ridotti a 4: Scrittura, Tradizione (Padri,
Liturgia, ecc.), Dottrina della Chiesa (Magistero) e Motivi Teologici Razionali.
117 Cf. anche, dello stesso autore, Teologia e Santit, Verbum Caro, Saggi Teologici I, Brescia
1968 e Sorelle nello Spirito. Teresa di Lisieux ed Elisabetta di Digione, Jaca Book, Milano 1974.
NEL SANTO, infatti, si ha una sintesi esegetica tra teologia e prassi di santit, dato che questa (la
santit) non altro che accoglienza vissuta del mistero divino (come in Maria Santissima) e, di
conseguenza, lesegesi vissuta della stessa rivelazione. Senza un riscontro nel vissuto, la
Teologia resterebbe, infatti, pura speculazione su possibilit astratte. MARIA SANTISSIMA e, in
maniera inferiore, I SANTI sono, costituiscono, invece, il luogo di incontro tra la santit di Dio e la
creatura e lo spazio in cui si manifesta storicamente e fenomenologicamente la santit. Se,
alla domanda, chi Dio?, si deve rispondere Vedi Cristo, alla domanda che cos la
Santit?, si deve rispondere vedi i santi, cominciando da Maria Santissima. Lesegesi di Dio
il Figlio (Gv 1,18). Lesegesi del discepolo di Cristo il santo. Cristo lesegesi in senso
assoluto, i santi in modo parziale (soggettivamente totale, oggettivamente parziale).
Un esempio dal mondo della tecnica pu, forse, illuminare questo ragionamento. Che cosa
unautomobile? una carrozza che si muove da sola in quanto ha un motore incorporato e,
per essere indirizzata nella direzione giusta, un volante e dei comandi di velocit. cos che,
nella sua essenzialit, la immaginano (deduttivamente) gli inventori (G. Daimler 1880 e R.
Diesel 1897). Se uno vuole parlare di che cosa unautomobile, basta che dica che essa
consiste di questi cinque elementi essenziali: motore, telaio, carrozzeria, strumenti di
trasmissione e volante. Ma quando cominciano le applicazioni concrete e i prototipi vengono
portati su strada con sempre maggiori aggiunte, anche queste ultime [avviamento elettrico,
eliminazione del telaio sostituito dalla carrozzeria o scocca portante, automazioni sempre
maggiori delle funzioni di guida, sostituzione di parti metalliche con parti di plastica, airbag,
sedili reclinabili, ecc.] diventano fonti di studio per i progettisti (fonti induttive?) e per
capire che cosa si intende oggi per automobile. Unautomobile, cio, molto di pi di ci che
si pu dedurre dai semplici principi che, tuttavia, a differenza delle applicazioni, sono
essenziali, irrinunciabili e costitutivi.
Il BALTHASAR parte dal fatto che la PAROLA (terminus a quo) esiste solo per essere
annunciata e accolta (terminus ad quem).118 Come seme, essa destinata a germinare nel
terreno dei cuori e la Teologia Spirituale (o la Spiritualit) si occupa proprio di questa parola di
Dio in quanto accolta e in quanto si sviluppa in esistenza. In questo senso, allora, la Teologia
Spirituale studia il risvolto soggettivo della verit oggettiva, proposta dalla Teologia
Dogmatica. unitaria, perch guarda allunica santit possibile esistente nella Chiesa, ma
anche molteplice, perch questa santit vissuta dalle persone.
Prendi la parabola del Seminatore (Mt 13) e tutte le parabole. Sono belle verit da studiare nei
loro principi (Teologia della Grazia). Se, tuttavia, non ci fosse la fenomenologia del 30, 60 e
100 per uno, rimarrebbero bei principi non provati. Si deve poter passare dalla teologia della
Grazia, alla teologia della Santit vissuta (Teologia della Vita Spirituale o... della Grazia
applicata).
118 I due termini (a quo e ad quem) sono tutti e due importanti (essenziali). La parola non
ascoltata, infatti, non neppure parola (vedi perfino la logica della pubblicit che paga in
base allo share).
In altre parole, la Teologia Spirituale si occupa di cogliere - nella concretezza del dato
storico, umano e singolare - la forma e la figura della missione che viene dallalto. Se la
mariologia teologia, non solo nellesame dei grandi Dogmi (Immacolata, Theotokos, Assunta),
ma anche nellesame della fedelt della Vergine,119 di conseguenza, pu esserlo la TS che si
occupa della fedelt del cristiano.
Cos le AGIOGRAFIE non devono essere solo narrazioni di santit, ma analisi, comprensione
della esperienza (che accadeva a Francesco nellincontro con il lebbroso?...). In altre
parole, non si tratta solo di cogliere il fenomeno, ma di cogliere nel fenomeno ci che
sta accadendo, secondo le promesse perenni della Rivelazione. Il Cristo Colui che
venuto, ma anche Colui che viene e Gregorio Magno dice che La Scrittura cresce con chi
la legge.
Intesa cos, la Teologia Spirituale potrebbe essere detta anche AGIOGRAFIA TEOLOGICA.
In senso unitario, in quanto studia lopera santificatrice di Dio nella Chiesa ( LA missione dello
Spirito) e, in senso molteplice, in quanto studia questa stessa opera di Dio nella santificazione nei
singoli santi (LE missioni o, in altri termini, le esperienze qualificate di cui vedi pi avanti al
capitolo VII sulla Santit). Il tutto, secondo una concezione viva della rivelazione che non tanto
un dato da studiare, quanto un avvenimento in atto.
Del resto, la stessa Teologia come tale - e oggi lo si rivaluta molto - non altro,
fondamentalmente, che riflessione sul vissuto (Storia della Salvezza, in genere, e vicenda di
Cristo, in specie120). Dal canto suo, la Teologia Spirituale acquista tutta la sua importanza,
innanzitutto come anima di tutta la teologia che recupera la sua dimensione contemplativa e,
poi, perch ne diviene il terzo grande capitolo:
La necessit di un TERZO CAPITOLO della Teologia viene anche dal fatto che lesperienza - proprio
perch, in quanto esperienza, strettamente personale e dinamica - non pu essere dedotta solo
dalla riflessione sui principi. In quanto tali (principi), infatti, essi non possono includere laspetto
personale e dinamico. Da qui, la sottolineatura che segue sulla natura della esperienza.
3.
Nella stessa linea del BALTHASAR, sono interessanti, per esempio, alcune precisazioni del
MOUROUX sulla esperienza cristiana che, essendo necessariamente personale e dinamica,
richiede uno sguardo specifico (TS) che non pu essere attribuito neppure alla TM. 121
La PRIMA OSSERVAZIONE che, a differenza delle cosiddette esperienze che non sono altro,
spesso, che un andare a vedere qualcosa di diverso (un eremo, una comunit, un campo di
lavoro, ecc.), lesperienza vera (se tale, vissuta e non subita) pu essere soltanto personale.
Essa, cio, non n semplicemente empirica, n semplicemente sperimentale, ma
esperienziale. Coincide, infatti, con il modo personalissimo con cui un determinato soggetto
umano si rapporta alle vicende della vita (ossia, allo strutturarsi dinamico della sua persona).
Lesperienza per eccellenza, quella religiosa, consiste nel prendere coscienza di una
fede pensata, voluta (accolta) e provata: latto del donarsi a Dio ed al suo mistero. la risposta
cosciente allappello e, di conseguenza, coscienza di unificazione (almeno incoativa) dellessere
e della vita sotto lazione di Dio122. Un continuo lasciare tutto (almeno incoativo) per...
La SECONDA, riguarda la possibilit - sempre lo stesso problema accademico - che, questa
esperienza cristiana, divenga oggetto adeguato di teologia.
Il MOUROUX cerca di darvi
risposta a partire (molto alla larga) dalla presa di posizione del Concilio di Trento contro i
Protestanti e sulla impossibilit di essere certi della propria salvezza (nemo viator sine speciali
120
Vedi, per esempio, il titolo della Cristologia di B. FORTE, Ges di Nazareth, storia di Dio,
Dio della storia. Saggio di una Cristologia come storia, Ed Paoline, Alba 1981 e dello stesso
trattato Trininario: ID., Trinit come storia. Saggio sul Dio cristiano, ed. Paoline, Alba 1985. In
una parola, tutta la Teologia a partire dalla memoria: Cf. ID., La Teologia come compagnia,
memoria e profezia. Introduzione al metodo della teologia come storia, Ed Paoline, Alba 1987.
Cf. anche il III volume della Cristologia di E. Schillebeeckx, Umanit, la storia di Dio, Queriniana,
Brescia 1992.
121
Cf. J. MOUROUX, Lexperience chrtienne. Introduction une Theologie, Paris 1952 (in
traduzione italiana, Ed Queriniana, Brescia 1956).
122
revelatione, si era stabilito, scire potest se esse electum123). Il Mouroux ne deduce, per
quanto gli interessa, che lesperienza cristiana della giustificazione non pu essere considerata
come qualcosa di statico e di semplice come un sentimento privato.124 Essa una realt
dinamica che viene vissuto, esistenzialmente, come fede-timore, fede-sacramenti, fedecomandamenti, ecc.
Credo che il Mouroux avrebbe potuto fondare ancor meglio - il suo ragionamento sulle
immagini bibliche di via, seme, corsa, conversione, ecc... Secondo lui, comunque, la
Teologia Spirituale si colloca proprio in questo ambito incoativo della vita spirituale (fatto di
gi e di non ancora) e volge a cogliere le costanti della esperienza cristiana per elaborarne
una tipologia125.
Stabilita la tipologia o la struttura della santificazione, orienta e misura - con questa lautenticit di ogni esperienza mistica. Se, infatti, non tutti i cristiani sono necessariamente
mistici (pur essendolo in radice e per vocazione), ogni mistico tale, solo se risponde a quella
tipologia. Anche se - si deve aggiungere - ogni vero mistico eccede sempre un po dalla
tipologia data, proprio in forza dellunicit personale della sua esperienza. E fornisce, quindi,
una ulteriore esegesi. Ragione in pi per dare importanza alla Agiografia Teologica.
CHE DIRE?
Che la TS una scienza teologica che studia la tipologia della santit e, allo stesso
tempo, ricerca di sempre ulteriori eccessi dellimprevedibile grazia di Dio che si incarna in
sempre nuove esegesi di santit? Se ne dovrebbe concludere - osserva il MOIOLI126 - che la
teologia dellesperienza cristiana non semplicemente la teologia dellesperienza
(psicologistica) dellattivit (= ascetica) o della passivit delluomo (= mistica) di fronte
alliniziativa divina. Essa riflette o mette a tema litinerario strutturato della persona cristiana:
itinerario nel quale andr pure compreso il caso particolare dellesperienza mistica.
Come si vede, il campo della Teologia Spirituale abbastanza chiaro, anche se - dovendo
trattare della esperienza vitale - questa disciplina teologica dovr sempre essere aperta alla
novit delle manifestazioni dello Spirito e, quindi, non potr mai considerarsi una scienza
123
DS 1540.
124
125
Vedi il Cantico dei cantici (da leggere in chiave divina) e il Cantico espiritual, in cui
Giovanni della Croce traccia le tappe di avvicinamento a Dio, sino alla rottura dellultimo velo
(rompe la tela) e allincontro damore.
126
Cf. G. MOIOLI, Teologia Spirituale, in: Dizionario Teologico Interdisciplinare, Vol. I, Ed
Marietti, Torino 1977, pp. 49-50.
conclusa. Una Teresa di Lisieux, per esempio, che non era prevista come regola di santit,
ora divenuta tipica con estrema autorevolezza.127
127 I casi, arricchiscono il contenuto della Teologia Spirituale, al contrario di quanto avviene
in Teologia Dogmatica o in Teologia Morale, ove, al massimo, le esperienze illuminano
lapprofondimento dei principi e linterpretazione stessa del Vangelo e anche nel caso di una
Teologia dei Santi non tanto la loro santit loggetto in esame, ma il concetto di Dio e di
Chiesa e di santit (non di santificazione) da essi arricchiti.
128 POLLANO G.,Dio Presente e trasformante. Saggio di Teologia Spirituale, Torino 1993, p. 5.
129 Ib.