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TRANSLATION PRACTICE

ENGLISH 3- LIN-AZ

A.A. 2014-2015

Traslation texts:

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Oltre il soffitto di cristallo


Pubblicit : Telecom Le emozioni non cambiano
Credere in se stessi (Un primo passo x cambiare la vita)
La tregua / Il Duce
Vola leconomia
Manager e blogs
Pubblicit: Gli animali valgono un botto, Siate egoisti
Italiani tecno-addicted
Alla ricerca dellequilibrio tra lavoro evita privata
Tutti col computer alla Ford
La Moschea ? Noi labbiamo in fabbrica
Nuove tecnologie e disabili
Sofien
Responsabilit sociale dimpresa
Expo Milano 2015
Un giorno senza acquisti
Web: Il grande business della salute via Internet
E-commerce in Italia
Telelavoro: Schiavi da casa ?
Affrontare gli esami

http://seidimoda.repubblica.it/dettaglio/oltre-il-soffitto-di-cristallo/13441

Translation 1

Quando gli americani sceglieranno il prossimo inquilino della Casa Bianca non decideranno
soltanto che tipo di politica internazionale caratterizzer il futuro pi prossimo. Se fra i vari
candidati sceglieranno Hillary Clinton avranno inconsapevolmente dato una mano alla carriera di
molte donne in tutto il mondo. In quel caso potrebbe esserci un effetto Hillary: l'ingresso nel tempio
del potere mondiale di una donna potrebbe infatti avere una tale portata simbolica da distruggere (o
perlomeno da indebolire con le prime crepe) quel cosiddetto soffitto di cristallo che fino a ora ha
mantenuto le donne fuori dai meccanismi del potere. Le europee in particolar modo, perch negli
Stati Uniti 48 donne su 100 hanno posizioni dirigenziali, a fronte del 33 per cento di inglesi, del 27
per cento di tedesche e del 'patetico' (cos l'ha definito recentemente il Newsweek) 19 per cento di
italiane.
L'Italia gode anche di altri non invidiabili primati: per esempio al 48 posto nella classifica
mondiale per numero di deputate elette, dietro anche a Costarica e Nicaragua. Oltre a essere
penultima in Europa (davanti solo alla Grecia) e 45a nella classifica totale del Gender Gap Index,
l'indicatore delle differenze di opportunit che ogni Paese concede a uomini e donne in termini di
accesso all'istruzione, opportunit lavorative, rappresentativit politica, salute. Una classifica
elaborata dal World Economic Forum non per dividere buoni e cattivi, ma perch tutti gli
economisti concordano nel sottolineare come migliori opportunit per le donne significano sempre
una maggiore competitivit economica.

Da questo punto di vista il 'sistema Italia' non funziona. Difficilmente infatti raggiungeremo
l'obiettivo fissato dal Consiglio europeo di Lisbona del 2000, che impegnava gli Stati membri a
portare al lavoro entro il 2010 almeno 60 donne su 100. Un obiettivo impegnativo, ma non
impossibile: l'ha centrato per esempio la Spagna, che dal 1995 al 2006 ha incrementato dal 46 al 59
per cento la percentuale di donne lavoratrici. Eppure questo potrebbe essere il momento della
svolta. Perch alle porte del mondo del lavoro si sta affacciando una generazione di giovani donne
che per la prima volta partono per la lotta alla scrivania avendo avuto le stesse opportunit
formative dei maschi e, anzi, avendoli superati alla grande in termini di risultati di studio. I primi
dati dicono che le neolaureate hanno le stesse possibilit di trovare lavoro dei loro colleghi uomini.
Ma non questo il punto. Se la battaglia sar stata vinta o persa lo si potr misurare tra vent'anni,
quando queste ragazze dovrebbero aver raggiunto l'apice della carriera, verificando quante di loro
avranno posizioni di potere.

Altrimenti dovremo dare ragione al Newsweek: "Dimenticate tutti i discorsi di pari opportunit. Le
donne europee possono avere un lavoro, ma non una carriera", ha titolato qualche tempo fa. La tesi

del settimanale americano semplice: le donne non hanno bisogno di tutele e misure speciali (per
esempio quelle sulla maternit) perch i dati dimostrano che fanno pi carriera nei Paesi in cui,
come gli Stati Uniti, queste tutele non esistono. ()

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Translation 3
Un primo passo per cambiare vita la fiducia in se stessi. Se non credi in te, chi ci pu credere? Per
riuscire nella tua vita, devi imparare a fidarti di te. E per fidarti di te, devi scegliere di farlo! Per
credere in te devi abbattere linsicurezza: devi essere fiero e convinto delle tue capacit, ed essere
pronto a migliorarle giorno dopo giorno. Per cancellare linsicurezza, abituati a pensare positivo, ad
essere ottimista. Se pensi infatti: non lo so fare, non ne sono capace, ho paura, difficilmente
riuscirai nelle tue cose. Affronta le sfide con grinta e convinzione! Ripeti a te stesso se lo desidero,
posso farcela!. Quando ti capitano giornate nere -chi non ne ha- e tutto sembra andare storto, pensa
a cose belle, fai un gran respiro e riparti di slancio: vedrai che le cose intorno a te sembrano
cambiare, ma in realt sei tu a vederle diversamente!
Credere in se stessi vuol dire assumersi responsabilit, stabilire degli obiettivi, e fare di tutto per
portarli a termine: pi raggiungi i risultati che ti sei posto, pi la fiducia in te stesso aumenta, e
tanto! Affronta le difficolt come sfide che, una volta superate, ti daranno un valore aggiunto e ti
faranno conoscere come persona. Elimina il fallimento: ogni esperienza negativa insegna come non
commettere di nuovo quellerrore, le emozioni negative sono stimoli che ti portano verso il
traguardo.
E se poi sbaglio? Sbaglia! E non aver paura di sbagliare. Sbagliare importante, serve ad
imparare. Limportante credere nelle tue scelte e capire subito quando fai uno sbaglio. Imparare e
ricominciare, finch sar naturale non fare pi gli stessi sbagli.

Translation 4

IDENTIFY:
Time ?
Place ?
People ?
Progression ?
Base tense ?
Key sentences ?
Register ?
Reference books needed ?
(Which ones ?)

Un incontro (Primo Levi, La tregua)


Con questultimo programma scendemmo a Katowice anche
Cesare ed io, portando nelle tasche i risparmi nostri e di
cinque o sei compagni. Infatti, cosa avremmo trovato alla
frontiera ? Non si sapeva, ma da quanto avevamo visto fino
allora dei russi e dei loro modi di procedere, non ci sembrava
probabile che al confine ci aspettassero dei cambiavalute.
Perci il buon senso, e insieme il nostro felice stato danimo, ci
consigliavano di spendere fino allultimo zloty la non grande
somma di cui disponevamo; di farla fuori, ad esempio,
organizzando un gran pranzo allitaliana, a base di spaghetti
al burro, di cui eravamo digiuni da tempo immemorabile.
Entrammo in un negozio di alimentari, mettemmo sul banco
tutti i nostri averi, e spiegammo del nostro meglio alla
bottegaia le nostre intenzioni. Io le dissi, come dabitudine, che
parlavo tedesco ma non ero tedesco; che eravamo italiani in
partenza, e che volevamo comprare spaghetti, burro, sale,
uova, fragole e zucchero nelle proporzioni pi opportune, e per
un ammontare di sessantatr zloty, non uno di pi n uno di
meno.

Translation practice (dal libro Guida alla Traduzione Inglese di Rowena Coles)

Il duce
Il duce, da vicino, lho visto una sola volta. Si affacci al Palazzo della Prefettura, e la folla
applaudiva. Ero un giovane redattore del Resto del Carlino; dal Ministero della Cultura
Popolare arriv una disposizione: togliete dalla cronaca che lentusiasmo ha dato luogo a
ripetute rotture di cordoni.
Chiedono qualche impressione sulla mitica giornata ai lavoratori; Scudolari Ivo: Non
sapevo se ridevo o se piangevo; pi chiare le sensazione di Marchesini Maria, collaudatrice:
Ho provato una gioia molto grande, le mani e le gambe tremavano, il cuore sembrava volesse
uscirmi.
Piace ancora, ma meno. Si indigna leggendo sulla rivista Minerva, che si stampa a
Torino, questa massima di un filosofo greco: Nessuna disgrazia pu accadere a un paese pi
grave di quello di essere governato da un tiranno vecchio.
Ha una specie di rancore verso il popolo che governa; quando gli riferiscono delle
lamentele delle massaie, per il razionamento, esplode: Nessuno pensi che la tessera annonaria
sar abolita alla fine del conflitto. Durer fino a che esister io. Perch cos i vari Agnelli e
Donegani mangeranno come il loro ultimo operaio.
Quando le prime bombe cadono sulle povere case attorno al Vesuvio, se ne rallegra: La
razza diventer pi dura. La guerra far dei napoletani un popolo nordico. Ma da qualche
tempo non ne imbrocca una: Spezzeremo le reni alla Grecia, invece ci impantaniamo, e Hitler
commenta con realismo Bisogna andare a tirarli fuori dalla merda. Il 24 giugno, parla al
Direttorio del partito; e fa uno sfoggio inopportuno di erudizione marinara: confonde il
bagnasciuga con la battigia; un pezzo di barca con un lembo di spiaggia.
(da: Enzo Biagi, 1943 e dintorni, Mondadori)

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Italiani tecno-addicted: i notebook nuovi status symbol
La tecnologia diventata il nuovo oggetto di culto delluomo moderno. La fotografia scattata dalla
ricerca Gli status symbol degli italiani condotta da Nextplora, in collaborazione con Samsung, su un
campione di 1021 italiani, secondo cui un utente su due considera il notebook loggetto che pi
caratterizza luomo del nostro tempo e pi di un terzo della popolazione (76%) crede che gli oggetti status
symbol per eccellenza siano oggi quelli appartenenti al mondo della tecnologia. Luniverso tecnologico
supera nellimmaginario collettivo ambiti pi tradizionali e per tanto tempo associati al concetto di musthave, quali il mondo degli accessori (54%) e quello delle automobili (48%). Una tecnologia che non solo
facilita la vita e la rende pi comoda e divertente, quindi, ma che attraverso i suoi oggetti ci identifica e ci
fa sentire al passo con i tempi e con gli altri: oggetti del desiderio diventati ormai parte fondamentale
della vita di tutti i giorni.

In particolare, la ricerca svela come gli italiani non possano pi fare a meno del proprio notebook, tanto
che posti di fronte alla sfortunata eventualit di un incendio improvviso e potendo portare in salvo
solamente un oggetto, il 76% di loro salverebbe proprio il PC portatile, mentre il 48% metterebbe al
sicuro i propri accessori o il guardaroba (45%). Il notebook, inoltre, diventa loggetto status symbol per
eccellenza quando associato allimmaginario maschile: se la donna principalmente legata ad accessori di

lusso quali la borsa griffata (67%), per il 57% degli intervistati loggetto che caratterizza pi di tutti
luomo moderno proprio il notebook, strumento ormai indispensabile a cui affidare contenuti, ricordi,
dati e informazioni necessari per le attivit lavorative e di svago di tutti i giorni.

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Alla ricerca dell'equilibrio tra lavoro e vita privata
"Evitare i sacrifici che si credono necessari oggi, per non avere rimpianti domani, cercare sempre di
ritagliarsi spazi per se stessi , buttare via con coraggio pregiudizi e vecchi ruoli....". E' parte del
decalogo del work life balance, ovvero di quell'equilibrio (im)possibile tra lavoro e vita privata dal
quale dipende la nostra serenit, come recita il sottotitolo del nuovo libro di Roberto d'Incau, Chi
lavora NON fa sesso, una sorta di carrellata fra esperienze e racconti di vita alla ricerca di un nuovo
modo di affrontare la difficile sintesi tra lavoro, carriera, ambizioni e vita privata affetti, amore,
figli...
Fermarsi a riflettere sul che cosa ci pu rendere davvero felici, o almeno sereni la
premessa indispensabile per trovare una soluzione a quell'insoddisfazione che, prima o poi, investe
chiunque, perfino chi ha un lavoro che piace, che ha scelto o che lo/la gratifica. Insomma, in un
momento in cui avere un lavoro un privilegio, questo libro ci rammenta che "anche i ricchi
piangono" e che depressione, stress e fallimenti privati sono sempre in agguato e possono colpire
chiunque, anche i pi fortunati. E, per prevenire o reagire, ciascuno di noi deve imparare a vigilare
sul proprio equilibrio con lo scopo d' individuare modalit e strategie. Per riprendersi in tempo la
vita.

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La responsabilit sociale d'impresa. Cos'?


La Responsabilit Sociale dimpresa (Rsi) , secondo lUnione europea, la responsabilit delle imprese
per gli impatti che hanno sulla societ. Rsi significa soddisfare le esigenze del cliente e saper gestire
allo stesso tempo le aspettative di altri stakeholders, come ad esempio il personale, i fornitori e la

comunit locale di riferimento. Di seguito alcuni dei principali fattori di traino che dovrebbero portare
ad adottare una cultura dimpresa orientata alla Rsi :
Crescente domanda di qualit, in termini di processi, prodotti, servizi, relazioni, da parte di consumatoriclienti, dipendenti, fornitori, enti locali, mondo finanziario, societ civile.
Linee guida internazionali (Onu) e comunitarie (Ue) che richiedono sempre pi una maggiore
integrazione della sostenibilit ambientale e sociale.
Necessit di distinguere e valorizzare il marchio non pi solo in termini di prodotto, ma come cultura e
reputazione dimpresa, elemento distintivo e di credibilit verso il consumatore, e fattore di maggiore
competitivit nel tempo.
Fattori intangibili come la crescita intellettuale, professionale, relazionale di dipendenti e collaboratori.

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1) L'E-COMMERCE IN ITALIA
a) Perch il commercio elettronico in Italia ancora poco diffuso?
Anche se i 14 miliardi di euro spesi in acquisti on-line nel 2013 possono sembrare una cifra da
capogiro, noi italiani non siamo dei grandi compratori on-line, almeno paragonati ai nostri vicini
europei: gli inglesi utilizzano le-commerce dieci volte pi di noi, contro le sette volte in pi dei
tedeschi e le cinque dei francesi.
Come mai? Tra i motivi principali c una certa distanza dalla rete nel nostro Paese: da una parte
per motivi economici (accedere a internet costa pi che altrove, e inoltre si va pi lenti) e dallaltra
perch in generale dobbiamo acquistare maggiore confidenza con i computer e linformatica in
genere.
Lostilit al commercio elettronico in Italia non arriva solo dagli acquirenti, sospettosi e con troppi
pregiudizi riguardo agli acquisti in rete, ma anche dalle aziende che diffidano del web e si rifiutano
di mettere on-line i loro prodotti nonostante le-commerce offra loro una serie di importanti
vantaggi (tra cui, ad esempio, limpegno di minori capitali e costi di gestione pi bassi rispetto a un
negozio tradizionale).
b) Quali sono i vantaggi che l'e-commerce offre al consumatore?
Chi compra attraverso internet, pu contare su molti vantaggi:

pu fare acquisti 24 ore su 24, sette giorni su sette da qualsiasi parte del mondo: gli basta
un computer o un cellulare connesso ad internet. Casa, ufficio, ovunque!
in pochi click e con poca fatica, compra e si fa spedire quello che desidera dove vuole:
niente traffico, niente code alla cassa o altre perdite di tempo o denaro
spesso (ma non sempre) paga meno di quello che pagherebbe nei negozi tradizionali
ha pi scelta e fa meno fatica a cercare quello che desidera: click invece di chilometri, non
c paragone!

Grande comodit, maggior scelta, risparmio: non si fatica a credere che le-commerce stia
diventando il modo di acquistare.

2) ACQUISTARE ON-LINE: C'E' DA FIDARSI ?


Come abbiamo gi detto, le-commerce ci offre molti vantaggi e, al giorno doggi, comprare in rete
non pi unavventura riservata ai pi temerari.
E pur vero che, nella vastit del web, i pericoli possono essere tanti, ma basta conoscerli per
individuarli e, nella maggior parte dei casi, evitarli.
Partiamo dai timori: cosa ci trattiene dal fare acquisti online? Cosa ci spaventa? Ecco un elenco
delle principali preoccupazioni legate alle-commerce.

a) Cosa temono i potenziali acquirenti quando comprano in rete?

che il processo di acquisto sia complicato e laborioso, e che quindi lacquisto non vada a
buon fine
che i dati non vengano trattati con la dovuta riservatezza che una volta dati gli estremi della
carta di credito questa venga clonata
che una volta pagato, larticolo non venga consegnato
che verr fornito un cattivo servizio
che il sito sia inaffidabile o, addirittura, una truffa

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Paura d'esame

Il respiro si fa pi affannoso, i battiti cardiaci rimbombano nel petto, lo stomaco si serra, i muscoli
si irrigidiscono, sembra di non ricordare pi nulla e le parole fanno fatica ad uscire. Sono i sintomi
della paura d'esame, pi diffusa di quanto si creda. La paura degli esami nasconde in realt la paura
del giudizio altrui. come se il voto fosse dato alla persona, non alla sua preparazione. Un
insuccesso quindi vissuto come un fallimento e non semplicemente come l'indice di un metodo
inadeguato, di un'esposizione carente o di una preparazione frettolosa o insufficiente. Si perde di

vista il fatto che il voto altro non che un controllo necessario per verificare se si sta procedendo in
maniera adeguata verso l'obiettivo finale.
La paura degli esami procura ansia, condiziona, blocca. Il rendimento risulta normalmente inferiore
al livello di preparazione e questo comporta con il tempo un accumulo di insuccessi e di
frustrazioni. Alla lunga ne risente la fiducia in s e, tenendo conto che tali problemi affliggono
soprattutto le persone pi insicure, si pu capire quale sia il disagio interiore dovuto a questo
perverso circolo vizioso.
Non ci sono facili ricette per ribaltare tali stati d'animo n per eliminare le insicurezze individuali.
Molto spesso esse derivano dal contesto sociale dell'individuo, dalla sua storia familiare, da
pregresse esperienze scolastiche non proprio positive. Sono aspetti della personalit che hanno
radici profonde e che, nei casi pi acuti, possono richiedere l'intervento dello psicologo. Ci sono
per strade che possibile percorrere se non altro per tenere sotto controllo lo stato ansioso e per
attivare lo stato d'animo positivo.
Psicologia del successo

Da oltre un decennio di ricerche sull'argomento risultato che solo il 5% delle persone in grado di
affrontare la vita con successo, il rimanente 95% non lo . Il successo non qualcosa di casuale, che
capita ad alcuni e ad altri no. Il successo nella vita pu essere previsto, costruito e raggiunto. Alla
base di un successo programmato vi un semplice stato d'animo, un atteggiamento mentale
positivo. William James, docente dell'Universit di Harvard e padre della psicologia americana
diceva: La scoperta pi importante della mia generazione che gli esseri umani possono
modificare
la
loro
vita
cambiando
il
loro
atteggiamento
mentale.
la solita legge della causa e dell'effetto. Tutto ci che diciamo o facciamo causer un effetto. La
persona che non ha il desiderio di apprendere (atteggiamento mentale negativo) non imparer
molto, fin quando non cambier il suo atteggiamento. Di solito chi ha un atteggiamento mentale
negativo convinto che per realizzare qualcosa il mondo debba cambiare, la realt debba
modificarsi
(Voglio
un
aumento
di
stipendio,
dopo
render
di
pi).
Chi ha sviluppato un atteggiamento mentale positivo sa che possibile realizzare ci che ha in
mente per il solo fatto di poterlo pensare (Render di pi, dopo avr un aumento). La fortuna conta,
ma occorre saperla cogliere; si potrebbe dire che la fortuna l'incontro tra la preparazione e
l'opportunit.
Le chiavi del successo

Che cosa accomuna quel 5% di persone che nella vita hanno costantemente successo? Alcuni
semplici ingredienti: sanno definire con chiarezza le loro mete, sono motivati a raggiungerle, sono
preparati e credono nelle proprie capacit.
1. Definire la meta
il primo passo. Bisogna stabilire con chiarezza dove si vuole arrivare e ci che si vuole
ottenere. Devono essere mete realistiche per poter essere raggiunte ed necessario dare un
ordine di priorit agli obiettivi. Se ne pu perseguire solo uno alla volta, senza farsi distrarre
da falsi problemi. In proposito una recente indagine stima che la gente si preoccupa: per il
40% di cose che non accadranno mai; per il 30% di fatti passati che non possono essere
cambiati; per il 12% della salute, ma senza motivo; per il 10% di faccende banali. Solo l'8%

delle nostre preoccupazioni riguardano motivi seri. Nell'92% dei casi risulta che
normalmente si sprecano energie e si vivono angosce che non possono risolvere nessun
problema.
2. Essere motivati
Se non si convinti di ci che si vuole raggiungere difficilmente lo si otterr. La
convinzione e la determinazione sono alla base del successo dei propri sforzi ed bene che
la motivazione sia intrinseca, nasca cio da un reale e personale convincimento. Studiare per
dare soddisfazione a qualcuno, fossero anche i genitori, non sufficiente per superare
ostacoli e momenti difficili. Basta un litigio in famiglia per far crollare la motivazione e,
paradossalmente, si pu arrivare ad abbandonare gli studi per far dispetto ad un genitore.

3. Essere preparati

L'epoca delle improvvisazioni passata da un pezzo. Oggi senza un'adeguata preparazione


si pu fare poca strada. Non conta tanto quali studi intraprendere, ma come si passa il tempo
sui libri. W. James diceva ai propri studenti: Non preoccupatevi del successo dei vostri
sforzi, se ogni giorno ciascuno di voi far del suo meglio, si sveglier un giorno trovandosi
tra gli specialisti della sua generazione.
4. L'autostima

Uno degli elementi fondamentali per ottenere successo certamente la fiducia nelle proprie
capacit. se non si convinti di riuscire, non si convinceranno mai gli altri e soprattutto non
si intraprender mai la direzione che interessa. Quante volte si sentono frasi del tipo Mi
piacerebbe fare..., ma non ci riuscir' mai, I computers? Roba da giovani, Le lingue
straniere?
Ormai
ho
rinunciato,
non
sono
portato.
Noi siamo il primo ostacolo alla realizzazione delle nostre mete perch, lo abbiamo gi
detto, utilizziamo solo una piccolissima percentuale delle nostre potenzialit. Le capacit
creative e cognitive del nostro cervello sono infinite. Secondo lo studioso russo Yefremov,
se riuscissimo ad utilizzare solo la met delle potenzialit del nostro cervello potremmo
imparare a memoria l'intera enciclopedia sovietica, potremmo parlare correttamente 40
lingue e dare gli esami richiesti da una dozzina di universit. Non dimentichiamo per che,
in particolare nei giovani, l'autostima una delicata variabile che ampliamente influenzata
dal giudizio e dal comportamento degli adulti che contano (genitori, parenti, docenti).
5. Parola d'ordine: pianificare
Se dunque la meta superare brillantemente l'esame, il momento di programmare bene i
tempi a disposizione in base al programma da svolgere. Tutto il programma va scorso
rapidamente per verificare se ci sono eventuali lacune. Si passa quindi a suddividere la
materia.
Quanto pi la persona ansiosa tanto pi i tempi devono essere lunghi (entro limiti
ragionevoli). In sintesi, non bisogna ridursi all'ultimo minuto. Per sicurezza meglio
prevedere alcune giornate in pi che possono essere utili per rivedere l'argomento pi ostico
o per rilassarsi. Vanno previsti anche gli spazi per i momenti di svago. Va fatto un conto dei

reali tempi di studio quotidiano, senza bluffare. Mediamente sotto esami si possono studiare
8-10 ore al giorno.
6. La vigilia degli esami

Vietato il ripasso forsennato dell'ultimo giorno fino a notte inoltrata. Vietatissime le


alzatacce. Al massimo consentito uno sguardo generale agli schemi o ai riassunti, tanto per
avere sotto controllo il quadro generale della materia. Il pomeriggio precedente il fatidico
giorno deve essere dedicato a tutto fuorch allo studio. Una cena leggera e a letto, ma non
troppo presto per evitare un'insonnia quanto mai inopportuna.

7. Il giorno degli esami


L'ansia si comunica e si trasmette. Bisogna quindi consigliare gli studenti di evitare la
vicinanza di quei compagni iperagitati, di quelli che continuano a sfogliare in maniera
forsennata i libri di testo e gli appunti cercando risposte che in quelle condizioni certo non
troveranno. In questi casi meglio allontanarsi con calma (tanto loro non se ne accorgeranno)
e riprendersi, respirando profondamente. Se durante l'interrogazione non chiara la
domanda, si chieda pure un chiarimento, piuttosto che dare una risposta fuori tema. Se si
incerti nella risposta meglio evitare di fare scena muta, semmai si pu ritrovare ad alta voce
il bandolo del ragionamento per rientrare in carreggiata.
8. Di
fronte
alla
commissione,
occhio
ai
gesti
Quando si comunica, le parole, al di l del contenuto, servono a poco. Ci esprimiamo con le
parole solo per il 15%. La parte del leone la fanno i gesti e i movimenti del corpo per il 51%.
Gli elementi paraverbali (inflessione, tono, timbro della voce e l'uso delle pause) contano
per il 34% . La nostra comunicazione avviene quindi maggiormente attraverso piccoli gesti
che
trasmettono
messaggi
significativi.
La tensione del candidato evidente dal rossore delle guance e delle orecchie, dalle palpebre
che sbattono con troppa frequenza, dalla sudorazione e salivazione che aumentano, ma
anche da tutti i movimenti che hanno per oggetto il naso. Strofinare, grattare la punta del
naso o premere le narici sono gesti che dimostrano una forte tensione, cos come grattare i
sopraccigli
o
l'angolo
interno
dell'occhio.
Stare seduti tenendo gambe e braccia incrociate indica chiusura e rifiuto. I gesti pi
riconoscibili sono quelli che rivelano un'incongruenza fra quello che si dice a parole e ci
che si manifesta con il corpo. bene quindi andare psicologicamente ben disposti verso gli
esaminatori per evitare l'effetto boomerang. Ogni pensiero minaccioso o comunque negativo
pu apparire evidente anche se si sfodera un sorriso forzato e pu mettere l'interlocutore
sulla stessa lunghezza d'onda, con la differenza che il manico del coltello dall'altra parte.
Alcuni consigli per gli studenti

Attivate uno stato d'animo positivo e ricco di risorse


Utilizzate tutti i sensi in fase di recezione, elaborazione, assimilazione ed evocazione
Usate intervalli di tempo calibrati, pianificando bene tempi e modi nello studio
Schematizzate e organizzate in modo logico le nozioni.
Allenate la memoria, rendete un'abitudine la memorizzazione di fatti, concetti e dati

Repetita iuvant. Il cervello ha bisogno di stimoli continui e naturalmente di un ripasso ben


calibrato. Non si tratta di ripetere passivamente, ma di creare legami efficaci, associazioni
significative tra il vecchio e il nuovo.

Breve decalogo per gli studenti: prima di affrontare un esame

Siate preparati, abbiate uno schema mentale.


Il "nemico" va conosciuto. Andate ad assistere agli esami prima di darli.
Siate gradevoli nell'aspetto. L'abito in questo caso fa il monaco.
Guardate negli occhi l'esaminatore e possibilmente sorridete.
Sappiate ascoltare. Aspettate a rispondere finch il docente non ha concluso la domanda.
Attenzione al mento. Se troppo basso tradisce la vostra insicurezza, se troppo alto un
pericoloso gesto di sfida.
Siate precisi, non arrampicatevi sugli specchi. Se non sapete la risposta non dite cose
inesatte.
Evitate battute e spiritosaggini, di solito sono fuori luogo.
Se avete un vuoto mentale, ammettetelo. Chiedete poi al professore di riproporvi
successivamente la domanda.
Non dimenticate la penna. Meglio evitare di dover firmare con quella del docente e per
l'emozione portarsela via.
Articolo tratto da www.fondazionerui.it/riviste/argomenti/storici/giuf65.html

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