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Montagnana
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libera.
on. Rita
Montagnana
Togliatti
Bandiera
italiana
Assemblea
costituente
Rita
Montagnana
Togliatti
Luogo nascita
Torino
Data nascita 6
gennaio 1895
Luogo morte
Roma
Data morte 18
luglio 1979
Professione
artigiana
Partito Partito
Comunista
Italiano
Gruppo
Comunista
Collegio XIII
Bologna
Pagina
istituzionale
sen. Rita
Montagnana
Togliatti
Bandiera
italiana
Parlamento
italiano
Senato della
Repubblica
Luogo nascita
Torino
Data nascita 6
gennaio 1895
Luogo morte
Roma
Data morte 18
luglio 1979
Partito Partito
Comunista
Italiano
Legislatura I
Gruppo
Comunista
Collegio
Bologna
III-Imola
Pagina
istituzionale
Rita
Montagnana
(1950 ca)
Rita
Montagnana
(Torino, 6
gennaio 1895
Roma, 18
luglio
1979[1])
stata una
politica
italiana,
esponente e
parlamentare
del Partito
Comunista
Italiano.
Indice
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1 Biografia
2 Scritti
3 Note
4 Bibliografia
5
Collegamenti
esterni
Biografia[modi
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wikitesto]
Di famiglia
ebraica
originaria di
Mondov, sarta
di professione,
si dedic fin
da
giovanissima
allattivit
politica,
diventando
dirigente
provinciale e
regionale del
movimento
giovanile
socialista. Nel
1917
partecip alle
rivolte torinesi
per il pane,
nel 1919 al
movimento dei
Consigli operai
e
all'occupazion
e delle
fabbriche; nel
1921, insieme
al fratello
Mario
Montagnana
(futuro
direttore de
l'Unit),
partecip alla
fondazione del
Partito
Comunista
d'Italia,
sezione
italiana
dell'Internazio
nale e fu
delegata al III
Congresso
dell'Internazio
nale
comunista a
Mosca.
Nel 1922
fond il
giornale La
compagna,
organo del
movimento
femminile del
Partito
comunista.
Conobbe
Palmiro
Togliatti nella
redazione
dell'Ordine
nuovo - la
rivista fondata
a Torino nel
1919 dalla
minoranza
comunista del
Partito
socialista,
diretta da
Antonio
Gramsci - e lo
spos nel
1924. L'anno
dopo nacque il
loro unico
figlio, Aldo (29
luglio 1925-9
luglio 2011).
Emigr
insieme con il
marito in
Francia, poi in
Unione
Sovietica,
alternando
lunghe
presenze in
Francia e
Svizzera.
Fu in Spagna
tra il 1936 e il
1938, nel
corso della
guerra civile
spagnola.
Rientr in
Italia nel
maggio 1944
e, dopo la
liberazione di
Roma, fu
dirigente della
sezione
femminile del
PCI e
fondatrice
dell'Unione
Donne Italiane
(UDI). Fu una
delle
organizzatrici
delle prime
celebrazioni
italiane,
nell'immediato
dopoguerra,
della Giornata
internazionale
della donna; a
lei, a Teresa
Mattei e a
Teresa Noce si
deve, tra
l'altro, la
scelta della
mimosa come
simbolo dell'8
marzo.[2]
Fu eletta
all'Assemblea
costituente nel
XIII collegio
(Bologna-Ferr
ara-Forl-Rave
nna), prima
fra gli eletti
del PCI, con
68.722 voti di
preferenza.
Successivame
nte divenne
senatrice nella
I legislatura,
eletta in
Emilia-Romag
na nel collegio
di Imola. Nel
1948 fu
lasciata da
Togliatti per
Nilde Iotti.
Dopo il 1958
abbandon
progressivame
nte l'attivit
politica, anche
in seno al
Partito
Comunista
Italiano. Mor
a Roma nel
1979 e fu
sepolta nel
Cimitero Parco
di Torino.
Scritti[modific
a | modifica
wikitesto]
Ricordi
dell'Unione
Sovietica,
APE, Roma,
1944
Che cos' il
Kolcos,
Societ
editrice
L'Unit, Roma,
1945
La famiglia, il
divorzio,
l'amore nel
pensiero delle
donne
comuniste,
APE, Roma,
1945
Contadini
nell'URSS,
Societ
editrice
L'Unit, Roma,
1945
La donna nella
rinascita
dell'Italia:
rapporto
dell'on. Rita
Montagnana
alla Prima
conferenza
nazionale
dell'UDI:
Roma, 6-7-8
settembre
1946, Roma,
1946
Nidi d'infanzia
e mense
aziendali,
Roma, 1954
Note[modifica
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wikitesto]
^ Scheda del
Senato
^ M. Casalini,
Rita
Montagnana,
in Dizionario
Biografico
degli Italiani,
riferimenti e
link in
Bibliografia.
Bibliografia[m
odifica |
modifica
wikitesto]
Le donne
italiane: il Chi
del '900, a
cura di Miriam
Mafai, Milano,
Rizzoli, 1993.
ISBN
88-17-84229X.
Giorgina Arian
Levi, Manfredo
Montagnana, I
Montagnana:
una famiglia
ebraica
piemontese e
il movimento
operaio,
1914-1948,
Firenze,
Giuntina,
2000. ISBN
978-88-8057109-4.
Tilde
Capomazza,
Marisa Ombra,
8 marzo: una
storia lunga
un secolo,
Pavona di
Albano
Laziale,
Iacobelli
editore, 2009.
ISBN
978-88-6252042-3.
Maria Casalini,
MONTAGNAN
A, Rita in
Dizionario
Biografico
degli Italiani,
Volume 75,
Roma, Istituto
dell'Encicloped
ia Italiana,
2011 (testo on
line).