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APPARATO
LOCOMOT.
Definizione
Perdita parziale e temporanea dei
rapporti articolari
stiramento e/o lacerazione
dellapparato capsulo legamentoso
causato da ipersollecitazione
meccanica
trauma a carico dellarticolazione
Gradi di distorsione
PRIMO
Distensione
SECONDO
Distrazione
TERZO
Rottura
Indagine strumentale
Rx
Rx sotto stress
R.M.
Artroscopia
CONTUSIONE
Definizione
Lesione prodotta per effetto di un corpo
smusso contundente che colpisce
violentemente e/o ripetutamente un
tessuto, senza provocare soluzione di
continuit
Indagini strumentali
Rx
Ecografia
Cure
Antinfiammatori
Scarico dellarto
Crioterapia
Bendaggio
DISTORSIONE
SUBLUSSAZIONE
Definizione
Perdita parziale e permanente dei
rapporti tra le superfici articolari
antigue
causata da sollecitazioni meccaniche
che superano lelasticit dellapparato
capsulo legamentoso
LUSSAZIONE
Definizione
Perdita completa e permanente dei
rapporti tra le superfici articolari
antigue
Quadro clinico
Variazione del profilo anatomico
dellarticolazione compromessa
Dolore articolare spontaneo irradiato
talvolta per compressione dei
tronchi nervosi
Atteggiamento coatto dellarto
Impotenza funzionale
Indagine strumentale
Rx in 2 proiezioni (standard)
Trattamento
Incruento
Riduzione in anestesia
locale/totale
Immobilizzazione
Cruento
Si fa per le
Lussazioni irriducibili
Lussazioni recidivanti
abituali
Prevede il trattamento
chirurgico di plastica
dellapparato capsulo
legamentoso
FRATTURA
Definizione FRATTURA
Interruzione della continuit
dellosso causata da sollecitazioni
meccaniche che ne superano il
limite di elasticit e resistenza
Meccanismo di produzione
Trauma diretto
Trauma indiretto
Forze
o Da 2 a 3 frammenti
Comminute
o Pi di 3 frammenti
Bilaterali
Multiple
Biossea
Polifratturato
Classificazioni:
o
In base allarticolazione
Articolare
Extra articolare
o In base alla sede
Frattura diafisaria
Meta - epifisisaria
Epifisaria
Spostamenti:
ad latus (spostamento laterale)
ad longitudinem (spostamento verticale
lungo lasse)
ad axim (presenza di un angolo tra i
monconi di frattura)
ad peripheriam (movimenti rotazionali)
o Il tipo di spostamento si
determina in base al trauma
e ai muscoli che tirano i
frammenti. Esempio:
clavicola viene tirata dallo
sternocleidomastoideo
e dal pettorale
Segni
Contrattura antalgica
Sensazione di crepitio e/o rumori di
scroscio
Movimento l dove non ci dovrebbe
essere movimento
Impotenza funzionale
di certezza
Sensazione di crepitio e/o rumori di
scroscio
Movimento preternaturale dei
monconi di frattura
Indagini strumentali
o Rx nelle 2 proiezioni standard
o T.C.
o Scintigrafia (fratture patologiche)
Complicanze
o Generali
Immediate
Shock traumatico
Precoci
embolia adiposa
trombo embolia
Tardive
broncopolmoniti
cistopieliti (infiammazioni
vie urinarie)
piaghe da decubito
o Locali
immediate
esposizione del focolaio di
frattura
associazione frattura
lussazione
lesioni vascolari
lesioni nervose
lesioni viscerali
precoci
sindrome di volkmann
accumulo di edema che pu
portare l'arto in necrosi
infezione del focolaio di
frattura
tardive
disturbi di consolidazione
non guarisce
vizi di consolidazione
frattura guarisce storta
necrosi a settica
artrosi post-traumatica
frigidit articolare
complicanze nervose
osteodistrofia post
traumatica di Sudek
Osteosintesi
Sintomatologia
o tumefazione
o dolore alla digito pressione
o impotenza funzionale
o deformazione in caso di spostamento
Fattori prognostici
- tipo di lesione
- et allepoca del trauma (pi piccoli si
pi grave )
- apporto sanguigno
- metodo di trattamento
Complicanze
Epifisiodesi (necrosi ischemica dellepifisi
interessata)
Arresto della crescita
Deviazioni assiali
Accorciamento o allungamento del
segmento
Pseudoartrosi
Trattamento
riduzione e confezione di apparecchio
gessato
Indicazioni
- fratture esposte
- fratture complesse e complicate
- allungamento per ipometria
degli arti superiori e inferiori
- per casi estremi a rischio
amputazioni
Tipi di montaggio
monolaterale
bilaterale
triangolare
circolare
DISTACCHI EPIFISARI
Definizione
lesioni traumatiche tipiche dellinfanzia e
della adolescenza che interessano le
cartilagini di congiunzione epifisaria e
apofisaria
Sedi pi frequenti
Gomito
Polso
Definizione
Deformit complessa del piede ad
eziologia sconosciuta, legamentosa ,
muscolo tendinea, che interessa
maggiormente le fasce del versante
mediale e plantare determinando
unalterazione dei normali rapporti degli
abbozzi osteocartilaginei che lo
compongono
Le ossa sono disposte in modo alterato ma
sono di forma normale
Epidemiologia
nel 50% dei casi bilaterale
pi frequente nei maschi
si associa a displasia congenita dellanca
Classificazione eziopatogenica
primitivo idiopatico (non si conoscono le
cause)
piede torto embrionario (modificazione da
embrione)
piede torto secondario (modificazioni in
vita fetale)
via embrionale o fetale
o mancanza del
movimento
derotatorio
piede torto sintomatico (causato da altre
patologie)
legato ad altre patologie
Eziologia
Fattori genetici
gene autosomico dominante con
penetranza (effettiva
manifestazione della malattia)
ridotta del 40%
Fattori meccanici
anomali uterine
aumento del tono della muscolatura
uterina
neoformazione uterina
gravidanza protratta
mal posizione fetale
Teoria ontogenetica di Bohm
persistenza dellatteggiamento del
piede nella posizione che esso ha
nellutero materno al secondo mese
di gestazione per un arresto della
detorsione fisiologica
alterazione della suddivisione
metamerica per deficit enzimatico
Teoria dellarresto dello sviluppo
blocco della torsione e rotazione del
piede tra l8 e il 10 settimana di
sviluppo
Variet cliniche
equino cavo varo addotto supinato (70%)
talo vago pronato (15%)
metatarso varo addotto (10%)
valgo convesso (5%)
Descrizione delle deformit
Un piede normale ha un angolo a
riposo tra lasse longitudinale di
gamba e piede di 90
Se la deformit forma:
o un angolo > 90
Equino
o Un angolo < 90
Talo
Se si riduce
o Varo
Anatomia patologica
Le lesioni iniziali sono soltanto a
carico delle parti molli e sono
responsabili del mantenimento
della deformit
Lo scheletro compromesso solo
nei rapporti articolari
Equino cavo varo addotto supinato
Assenza di deformit scheletriche
alla nascita
se non si interviene, possono cmq
comparire nelladulto
Parti molli
Nessuna modifica a carico
delle fibre muscolari del
tricipite della sura a livello
sia macro che microscopico
Tessuto tendineo
Tenociti (cellule dei tendini)
diminuiti pi tozzi e meno
ordinati
Minor numero di fibre
elastiche
mantenere in posizione
rilassata il tendine di achille
o evitare che il gesso venga
sfilato
prima di fare il gesso occorre
aspettare il calo di peso fisiologico
del bambino
nei primi mesi i gessi vengono
cambiati ogni 15 giorni
successivamente ogni 30
la correzione deve essere completa
si deve perseguire una
ipercorrezione per tale scopo si
utilizzeranno per lungo tempo tutori
e calzature speciali
se una struttura non cede al
modellamento manuale si fa
lintervento cruento
Cruento
sulle parti molli
o sindesmotomia parziale
o sindesmotomia allargata di
codivilla
o taglio delle strutture mediali
per la cura del piede equino
cavo varo addotto supinato
sullo scheletro
o i trattamento di osteotomia
prevedono leliminazione di
punti di contatti di ossa e
saldatura tra ossa diverse
che eliminano i dolori ma
riducono alcuni fini
movimenti ma consentono
una normale deambulazione
o
Gradi di deformit
PRIMO GRADO
Semplici atteggiamenti
viziati correggibili
manualmente con ottimi
risultati
SECONDO GRADO
La deformit ben evidente
nei suoi componenti: la
correzione passiva manuale
difficoltosa ma ottiene
buoni risultati
TERZO GRADO
Deformit molto resistente,
indicazione al trattamento
cruento e prognosi pi
severa
I gradi si valutano in base alla
corregibilit e non in base alla
deformazione visibile
Trattamento
Non esiste la possibilit di stabilire
a priori se il trattamento del piede
torto congenito sar incruento o
cruento
I risultati dipendono da:
precocit del trattamento
grado di deformit
si programma in base:
allet
al tipo e gradi di deformit e
alle recidive
alla mobilit residua
Tipi di trattamento
Incruento
modellamento manuale a tappe nei
primi giorni di vita
manovre correttive graduali e a
tappe per consentire a vasi e nervi
di adattarsi alla nuova posizione
confezione di apparecchi gessati
femoro -podalici con angolo di 90
del ginocchio per:
o correggere lintrarotazione
tibiale
DISPLASIA CONGENITA
DELLANCA
Epidemiologia
le donne sono pi colpite
pi frequenti i casi nella pianura padana
Eziologia
Teoria ereditaria
lussazione
risalita della testa femorale oltre il
bordo dellacetabolo e sua
localizzazione in corrispondenza
dellala iliaca
presenza di doccia di migrazione
deformit a cono e a triangolo della
testa femorale
strozzamento a clessidra della
capsula dovuto al tendine ileopsoas
lussazione inveterata
ancora presente fino al 4-5 anno
di vita
formazione del neo-cotile
accorciamento dellabduttore e
dellileo psoas
Quadro clinico
segni di certezza
segno di ortolani
solo per i neonati
segni di probabilit
asimmetria delle pliche cutanee
obliquit della rima vulvare
piede talo valgo
limitazione dellabduzione
dellanca
Quadro clinico
Displasia
piede talo valgo
segno di ortolani
Pre lussazione
asimmetria pliche cutanee
arto extra ruotato
segno di ortolani
Lussazione
arto accorciato extra rotato
flesso
muscoli dellanca ipertrofici
positivit del segno di
trendelemburg
zoppia di caduta
particolarit ridotta
Indagine strumentale
sub lussazione
inibizione dellossificazione
endocondrale della porzione
postero superiore della cartilagine
acetabolare dovuta a iper-pressione
della testa femorale
perdita della forma sferica della
testa femorale
ipertrofia del legamento rotondo
aumento dellantiversione del collo
femorale e del valgismo
Rx bacino e anche
Ecografia
vantaggi
diagnosi ultra precoce
non invasiva
significativit fin dai
primi giorni di vitae in
vita uterina
Esami di screening
nelle regioni a rischio
nei di casi di familiarit
nei casi di sospetto clinico di displasia
congenita dellanca
o tettoplastica
irriducibile
rimozione chirurgica
delle cause di
irriducibilit, se poi
diviene
o stabile
trattament
o
incruento
o instabile
trattament
o cruento
SCOLIOSI
Definizione di scoliosi
patologia della postura
Colonna vertebrale
funzione statica di sostegno del
tronco in opposizione all'azione
della gravit
funzione dinamica di controllo
attraverso una serie di movimenti
di rotazione
flessione
estensione
flessione laterale
bending laterale
struttura plurisegmentaria
lunit di base costituita dal
segmento di movimento vertebra
disco vertebra e relativi legamenti
Sul piano sagittale
vi sono curve fisiologiche a
convessit
anteriore
o lordosi
cervicale e
lombare
posteriore
o cifosi dorsale
e sacrale
sul piano frontale
il rachide normale non
presenta deviazioni
ogni curva da considerare
patologica
Muscolatura paravertebrale
squilibri a livello di questa
muscolatura possono gi portare a
posizioni anomale e andare in
contro a scoliosi
Vertebre
serie di corpi semirigidi
sostenute e vincolate da elementi visco
elastici
Vincoli
intrinseci
dischi
estrinseci
muscoli
gabbia toracica
cavit addominale
SCOLIOSI
una deformit del rachide
caratterizzata da alterazione della
struttura, dei rapporti reciproci tra le
vertebre vicine e dei rapporti tra le
vertebre nei 3 piani dello spazio, per
cui a una curva laterale sul piano
frontale si associa una rotazione
vertebrale
peggiora tanto pi quanto prima si
manifesta
non possibile la prevenzione primaria
ma solo la secondaria
La rotazione vertebrale e le
caratteristica predominante della
scoliosi
SCOLIOSI STRUTTURATA
causata da
scoliosi posturale
scoliosi isterica
irritazione radicolare nervosa
ernia del disco
tumore
infiammazioni
appendicite
dismetria degli arti inferiori
contratture delle anche
Neuromuscolare
Dovuta a squilibri muscolari
nella stazione eretta
Da deficit dellaccrescimento
Anomalie ormonali
Somatomedina
Ipofunzionalit ipotalamo
ipofisaria
Morfo-istochimica
Turbe dellelasticit e del
metabolismo del collageno che
causano iperlassit del disco
Teoria di Nachemson e Dubousset
Ipotesi pi accreditata
Mutazione e anomalia genetica
dei centri di controllo della
propriocezione e dellequilibrio
Indagini strumentali
Rx in ortostatismo
proiezione AP e LL
Rx in AP con test di sospensione
Esame in bending DX e SX
Rilievi Rx grafici
Livello
Lato
Estensione
Misurazione secondo il metodo di Cobb
Test di Risser
Rotazione vertebrale Nash e Moe
o si orizzontalizzano
o si avvinano
o si accavallano
Lo sterno appare poco deviato
Esame clinico
Stazione eretta
Equilibrio del bacino
Equilibrio della cintura scapolare
Asse occipitale
Curve sagittali
Triangolo della taglia
Stazione curva
Curve frontali
30 di flessione in avanti
Presenza di gibbi
80 di flessione in avanti
Presenza di prominenze lombare
Trattamento
Incruento
Ortesi
busti ingessati
Agiscono con forze di:
o elongazione
o Derotazione
o Deflessione
Ginnastica medica
Cruento
fusione di corpi vertebrali
si sceglie in base al grado di scoliosi
Paramorfismo
Scoliosi < 15
esercizi posturali
fisioterapia
Da 15 a 25
Corsetto
Da 25 a 45
gessi e corsetto
Oltre 45
trattamento chirurgico
Ortesi
Agisce
attraverso tessuti e organi
interposti
mediante vincoli e punti di
pressione selezionati tali da
condizionare il tipo e lentit
delle forze
Il compito di
ostacolare laggravamento delle
deformazioni
ridurre le deformazioni non
strutturali
si porta per 22 ore al giorno e fino alla
fine del periodo evolutivo
il modello si sceglie in base a
Et
Valore angolare della
deformazione
Indice di risser
Sede della curva
Dolore
Menarca
Essi sono:
Legamenti di rinforzo
Legamenti collaterali
mediale
laterale
Legamenti crociati
anteriore
o quello che si
rompe pi di
frequente
posteriore
GINOCCHIO
MENISCHI
Funzioni
La principale la protezione
dalle opposte superfici articolari
Fungono da ammortizzatori
Migliorano la stabilit del
ginocchio evitando
lintroflessione della capsula
articolare
Vascolarizzazione
periferica
Origina dallarteria genicolata
laterale e mediale superiore e
inferiore
Vi la formazione di un plesso
capillare che irrora la sinovia e
la capsula
Distinguiamo 3 zone
Zona red-red
o Riccamente
Vascolarizzata
zona red-white
o Poco
vascolarizzata
Zona white
o Non
vascolarizzata
CAPSULA
Avvolge a manicotto larticolazione del
ginocchio
LEGAMENTI
Hanno lo scopo di stabilizzare
larticolazione e di modulare la risposta
dellarticolazione ai movimenti
meccanismo traumatico
come si presentava il
ginocchio
evoluzione nel tempo
eventuali problemi
precedenti al ginocchio
esame obiettivo generale
cominciare a visitare sempre
prima il ginocchio sano
evidenziare la presenza
di tumefazioni
di eventuale versamento
test specifici
test statici
cassettino anteriore
lachman
test dinamici
pivot shift
o si fa sublussare il
femore e lo si
rimette dentro
facendo un
movimento di
rotazione
jerk test
recurvatum test
Diagnostica strumentale
Rx standard (P-A di Rosenberg)
A-P e L-L bilaterali in ortostatismo
assiali di rotula a 30
Rx in sollecitazione forzata (inutile)
R.M.N.