Stampa: Grafica Natale srl N° 27 - SUPPLEMENTO DI A.Z. AUT. TRIB. DI S.MARIA C.V.

DEL 5\12\1979 N° 250

Gettoni Commissioni consiliari e gettoni Il neo-assessore dott.ssa Cirillo professionista

di fiducia di Enzo Natale ha fatto parte del
di presenza ai Consigli Comunali gruppo di professionisti che in via Nassyria ha
percepiti dal 2003 al 11/07/2005 presentato progetti su suolo zona F- Pubblica
Mattucci Dario
2003
4.509,45
2004 2005 Totale
9.611,05 10.521,75 24.642,25
utilità, il cui carteggio è stato già sequestrato
Dubliano Pasquale 4.600,55 8.153,45 7.697,95 20.451,95 dal Tribunale di S. Maria C.V.
Di Vilio Gerardo 3.325,15 7.424,65 8.517,85 19.267,65
Ambrosino Vera 4.281,70 6.604,75 6.878,05 17.764,50
Bonavolontà Angelina 14.758,03 2.004,20 1.093,20 17.855,43
Vavuso Francesco 3.370,70 6.377,00 6.695,85 16.443,55
Di Rienzo Carlo 4.372,80 5.924,50 6.422,50 16.719,80
Natale Massimiliano 3.598,45 6.878,05 4.327,25 14.803,75
Chiariello Filippo 2.414,15 5.921,50 6.149,25 14.484,90
De Rosa Giovanni 3.006,30 5.967,05 4.509,45 13.482,80
Maglione Costantino 2.687,45 3.962,85 4.099,50 10.749,80
Crisileo Antonio 3.552,90 6.285,90 774,35 10.613,15
Buscetto Vincenzo 3.142,95 4.327,25 3.142,95 10.613,15
D’Agostino Giuseppe 2.140,85 5.374,90 2.915,20 10.430,95
Di Muro Biagio 3.000,00 3.006,30 3.735,10 9.741,40
Cecere Francesco 1.730,90 4.919,40 2.960,75 9.611,05
Nuzzolo Aldo 2.140,85 4.691,65 1.548,70 8.381,20
Maio Luigi 2.596,35 2.733,00 3.188,50 8.517,85
Scirocco Antonio 2.596,35 3.142,95 2.731,10 8.470,40
Ferriero Gennaro 1.320,75 3.780,65 1.685,35 6.786,75
Di Costanzo Giovanni 2.004,20 2.824,10 1.776,45 6.604,75
De Rosa Luigi 1.366,50 2.641,90 1.867,55 5.875,95
Stellato Giuseppe 2.641,90 2.004,20 683,25 5.329,35
Foglia Colella Concetta 2.960,75 1.594,25 409,95 4.964,95
Maddaloni Giovanni 1.412,05 4.008,40 5.420,45
Schettino Marciano 1.639,80 1.457,60 956,55 4.053,95
Adelini Roberto 1.412,05 1.685,35 683,25 3.780,65
Russo Antonio 1.184,30 1.776,45 501,05 3.461,80
Natale Paolo 273,30 273,30

IL SESSO DEGLI ANGELI

Negli ultimi giorni si è assistito ad una diatriba sui gettoni di presenza percepiti
dai componenti delle Commissioni Consiliari Permanenti. Sui blog e sui giornali
si sono sprecate critiche e pesanti insinuazioni in merito all’ammontare delle
somme percepite da alcuni consiglieri e, di rimando, a dichiarazioni piccate di
alcuni di essi che si sentono chiamati in causa direttamente. Il compito delle
Commissioni è quella di espletare un’azione di controllo e di esame dei
provvedimenti da porre all’o.d.g. del Consiglio Comunale, affinchè quest’ultimo
svolga, nel migliore dei modi, la sue prerogative di indirizzo e di controllo
sull’Amministrazione. In diverse occasioni ho espresso le mie perplessità sul
numero delle riunioni delle varie commissioni e sulla necessità di tenere tante
sedute per discutere “del sesso degli angeli” e senza produrre, almeno per

ROMPO il silenzio stampa

quanto riguarda alcune Commissioni, quali quelle Urbanistica e Attività Produttive,
nessuna proposta importante degna di essere portata in Consiglio Comunale.
Non voglio fare insinuazioni gratuite ma, sarebbe opportuno, in questa fase di
crisi economica cercare di realizzare risparmi e rendere la propria collaborazione
in forma gratuita. Il compito dei Consiglieri Comunali dovrebbe essere quello di di Franco Lamanna a pagina 2
porsi al servizio della collettività per cercare soluzioni a problemi della Città e
migliorarne la vivibilità. Non si può pensare che essere eletti corrisponda a
vincere la lotteria e di sfruttare un status per raggiungere qualche obiettivo
personale ed accettando situazioni paradossali senza avere il coraggio di
opporvisi. Sprechi se ne registrano a iosa ed invece di pensare allo sviluppo
Rifondazione, continuano le tensioni
da Interno 18 a pagina 2

OGGI LE COMICHE DOMANI LE TRAGICHE

della Città si cerca di abbagliare i popolo con manifestazioni inutili ed estemporanee
che non realizzano alcun risultato utile e duraturo per la collettività. Non so se
e quanto è costata alle casse comunali l’inutile trasferta a Bruxelles per appoggiare
la tabacchicultura, ma avrebbe fatto bene la Politica a non permettere la di Angela Cipullo a pagina 3

IL PROBLEMA DEL RANDAGISMO A S. MARIA C.V. E L’IMPERDONABILE

dismissione del Tabacchificio per favorire speculazioni. Insomma credo che si
renda necessaria una completa rivisitazione di tutti gli approcci alla politica e,
finalmente, si pensi solo al bene della collettività.
Gaetano Rauso INERZIA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE pagina 3

COPIA DA CONSERVARE
per consentire ai posteri di constatare da chi eravamo disamministrati
 PAG. 2
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
di Francesco LAMANNA:
Ho letto con attenzione l’intervento dell’avv . C.
Maglione e ne raccolgo l’invito, ponendo fine ad
un lungo silenzio, ma chiarendo subito che non
intendo assolutamente occuparmi “attivamente” di
politica. Potrebbe sembrare un’incoerenza ma la
stessa si risolve nella precipuità e particolarità del
tema trattato, che solletica la parte civica della
coscienza e consente la classica eccezione alla
regola per adempiere al sacrosanto dovere di
tentare un’analisi che possa avviare una buona
terapia per “l’ammalato” e indurre i responsabili di
oggi (nessuno escluso)..a riconsiderare i propri
atteggiamenti .
E di morbo si tratta: i settori vitali della società
sammaritana sembrano essere stati colpiti dalla
“malattia” del sonno (diffusa da una “inacchiappabile”
e subdola mosca “tse-tse”) e gli occhi di chi dovrebbe
vigilare, percepire e sentire i fermenti che avviano
il ricambio e la vita nuova , sono ricoperti da palpebre
pesanti e quasi immobili.
Ha ragione Maglione: i partiti non ci sono più e ad
essi si sono sostituite conventicole che si aggregano
e si disgregano sotto la spinta dell’interesse ( spesso
personale) e della convenienza del
momento; chi tenta di costruire una
piattaforma politica, per rilanciare le
modalità di una crescita democratica
nella consapevolezza di dover
partorire un progetto per il futuro, che
risolva le attuali criticità, è
immediatamente emarginato se solo
per poco i sacrifici previsti toccano
questo o tale nervo scoperto di chi
siede dietro al banco dei bottoni
ovvero ha accesso , sia pure mediato,
allo stesso; questa caratterizzazione
delle attuali formazioni politiche locali,
di per se stessa discreditante,
comporta che le stesse non abbiano
ai livelli provinciali, regionali e locali
alcuna capacità di rappresentatività all’interno delle
forze politiche dominanti ( siano esse di qualsiasi
segno) e, pertanto, “i locali” – piaccia o non piaccia
- non hanno alcun peso nelle scelte che contano
e privilegiano o penalizzano una città e un territorio
piuttosto che altri.
In effetti, l’on. Stellato – che pur è uomo di qualità,
cultura e intelligenza - è approdato al Consiglio
Regionale ( e non è un mistero) grazie alle sue
sole forze e – si può dire – con il suo stesso Partito
contro. Emblematico, al riguardo, e confermativo
di quanto sostengo è che all’indomani dell’elezione
regionale, che lo vide primo dei non eletti, non si
pensò assolutamente ad assicurare allo stesso on.
le Stellato, non fosse altro che per il contributo
sostanzioso di voti garantiti alla lista del suo partito,
un ruolo rappresentativo che lo ponesse in
condizione di far valere capacità e doti anche a
vantaggio di Santa Maria Capua Vetere.
Si è rotto, in altre parole, quel filo che vedeva la
nostra città esprimersi in termini quanto meno
paritari ai diversi livelli anche lì ove le rappresentanze
fossero di colore politico diverso da quello del
governo cittadino. Si era attenti anche all’alta
burocrazia nella consapevolezza di quanto possa
valere e determinare un “funzionario” di livello. Un
esempio su tutti : le tante realizzazioni a vantaggio
di Santa Maria Capua Vetere in tema di edilizia
economico-popolare con un governo cittadino
dominato dalla DC e un Presidente IACP socialista,
DAL GIORNALE ON-LINE INTERNO 18
Rifondazione, continuano le tensioni
L'assemblea cittadina attacca i propri rappresentanti in Giunta e Consiglio.
Le proteste - Ancora una volta gli iscritti e i militanti
del Prc si trovano a dover prendere parola a mezzo
stampa visto che i dirigenti di questo partito
continuano ad ignorare le indicazioni che vengono
dalla base. Non riusciamo a capire come sia
possibile che il segretario di rifondazione e il nostro
rappresentante in consiglio comunale si incontrino
con gli altri partiti della coalizione di maggioranza
per la semplice spartizione di deleghe e posticini
di commissioni quando c'e' un documento politico
sulla cui base è stato eletto il segretario che
riprendeva una serie di questioni per noi
imprescindibili e che dovevano essere motivo di
verifica politica quando c'è un'assemblea degli
ROMPO il silenzio stampa
ma che era espresso dal PSI di Santa Maria C. V.
, l’avv Ciro Maffuccini, linea proseguita con lo stesso
successore, il socialista avv. Enselmi, ma con due
sammaritani di adozione nei posti nevralgici di
direttore generale e capo dell’ Ufficio tecnico IACP,
nelle persone del dott. D. Ercolano e ing. M. Pratelli.
Di questi esempi, riferiti a quell’epoca, e di come
ci si sapesse garantire la presenza nelle diverse
posizioni politicamente nevralgiche se ne possono
fare a decine.
Non vi è più, quindi, il tessuto connettivo, filato
quale trama politica soprattutto dal telaio del partito
di maggioranza e rafforzato nel dialogo e confronto
costanti – anche nei momenti di maggior tensione-
con i partiti di minoranza : sedessero o non nel
consiglio comunale.
E con oggi non è differenza da poco.
Se ne deduce che nei nostri giorni manca la “
politica”, quella vera, quella, cioè, che determina
orientamenti e obiettivi, priorità globali e, quindi, da
perseguire da tutti, e interesse di parte rivolto
soprattutto ed esclusivamente ad aumentare i
consensi, esso stesso strettamente determinato
dalle esigenze cittadine e
dalla capacità di saperle
cogliere nella loro sostanza.
Vi è il regno del trasformismo
quale regola di ricatto politico
e di biglietto di riscossione di
privilegi e benefici (anche
solo attesi ), in altre parole
non vi è più nessuna fedeltà
rispetto all’elettorato e al
mandato da quest’ultimo
ricevuto: ieri era scandaloso
il passaggio da un partito
all’altro e determinava non
solo un forte coinvolgimento
della popolazione, ma un
vero e proprio dibattito
politico, per quanto gravi seri e sostenibili potessero
essere le motivazioni dei transfuga.
E, comunque, non si è mai verificato il caso di un
passaggio che abbia determinato un mutamento
di rotta nell’assetto politico del governo cittadino o
contraccolpi a livello degli assetti provinciali e
regionali e, quindi, non vi è mai stato tradimento
della volontà popolare.
Ieri lavorava – è il caso di dirlo – un affiatato gruppo
di persone e ciascun consigliere aveva un ruolo e
una dignità propria della funzione ( vedi i consigli
comunali) : oggi non mi pare che si possa dire la
stessa cosa.
Ieri le associazioni cittadine e i partiti partecipavano
in via preventiva alla formazione del “progetto”,
oggi non saprei neanche dire in quali stanze questo
eventualmente sia ideato.
In altre parole, e in senso più generale, la città era
coinvolta nella vita politica e nelle vicende
amministrative ove oggi sono ampi l’indifferenza
se non addirittura il vero e proprio distacco dal
Palazzo e da quanto in esso accade o da esso
proviene.
La vincono sui fatti e sulla loro significazione politica
e ricaduta economica il pettegolezzo o peggio
ancora “l’inciucio”, cioè le classiche chiacchiere
da bar che, se al momento dilettano, non fanno,
però, sostanza. Non mi si prenda per un “romantico”,
ma mancano “l’amore” e “la passione” di un tempo
: a riprova basterebbe ricordare la messe di manifesti
iscritti tenutasi Il 26/10/2008 che chiedeva
chiaramente di uscire da questa maggioranza
per l'incompatibilità delle nostre prospettive politiche
con quelle di questa amministrazione. Non solo
quindi non si rispettano le decisioni votate
democraticamente ma si sbeffeggia anche quelli
che continuano a credere nella diversità di questo
partito dagli altri. A tutto ciò seguiranno dei
chiarimenti nelle sedi opportune, ma noi tutti teniamo
a far sapere alla cittadinanza di Santa Maria Capua
Vetere che non ci stiamo più a sopportare questo
stato di cose.
L'assemblea degli iscritti P.r.c.
Santa Maria Capua Vetere
e volantinaggi di ieri, relativi ai temi di dibattito e
confronto politico del momento, a fronte della “letale”
quiete di oggi solo interrotta da stupidotti e risibili
ammiccamenti che “gli addetti ai lavori” scambiano
tra loro al tavolino del solito “caffè”.
E, per finire, non si può non sottolineare il distacco
che oggi qualifica l’attuale classe dirigente dalle
“radici” e “dalle tradizioni” della città. Il centro antico
o storico nelle sue strade, il “corso”, la “villa
comunale” , il “Cimitero”, la “ Piazza”, l’ Ospedale
S. Giuseppe e Melorio non sono solo entità
topografiche o “zone urbanistiche” e di servizio ma
, da sempre, coincidono con la storia e la vita della
città e in questo senso sono state violate e
dimenticate.
A mio modo di vedere S. Maria Capua Vetere ha
vissuto un vero e proprio calvario da ben 15 anni
a questa parte e non ha colto nessuna delle
occasioni pur oggettivamente offerte dal ricambio
della classe politica e della nuova strutturazione
della politica italiana.
L’accoppiata Di Muro Stellato aveva fatto ben
sperare in quanto sembrava avere tutti i requisiti
per il rilancio politico reale della città, per l’avvio
della sua ripresa, per la riaffermazione di regole di
comportamento democratico e della politica vera.
Così non è stato ( anche se la speranza è l’ultima
a morire e mai si può pronunciare la parola “ fine”
) e i due si sono fatti dividere da quanto di peggio
era nelle loro rispettive formazioni, sorprendendo
entrambi per un’insospettabile debolezza rispetto
al “cancro” dell’”inciucio” che li ha come “intossicati”
ed è stata la leva per realizzare il classico “divide
et impera” da parte di chi voleva mano libera sui
bottoni di comando del Palazzo. Possibile che non
corrano ai ripari nel superiore interesse della città,
non fosse altro che per togliersi “ lo sfizio” che
l’intelligenza , l’esperienza e l’amore per la città
alla lunga la vincono sulla furbizia? Ringrazio per
l’ospitalità.
Francesco Lamanna - ex consigliere comunale
MA CHE
SINDACO E’?
Una delle componenti attive per l'evoluzione
dell'uomo sono state e sono tuttora le idee.
Con esse l'individuo trasmetteva agli altri qualcosa
del quale si sente portatore. Nei secoli l'uomo
trasmetteva le proprie idee in tutti i modi possibili,
sia per criticare, sia per elogiare.
Con l'invenzione della stampa essa è divenuto il
motore trainante del pensiero umano. In questo
modo si sono manifestate le idee di grandi pensatori
come Socrate, Platone, Savanarola, Giordano
Bruno, allo stesso tempo così come esistevano
uomini che manifestavano il loro pensiero
liberamente, così sono esistiti uomini che cercavano
di bloccare, limitare il pensiero e spesso anche il
pensatore, come Stalin - Fidel Castro. In questi
uomini vi era una costante, per i primi avere un
cervello che aveva qualcosa da dire, per i secondi
avere un cervello che non aveva più nulla da dire.
Nella nostra piccola città, da quello che si racconta,
se dovesse rispondere al vero, sul fatto verificatosi
tra il sindaco e un giornalista, saremmo all'ultimo
stadio della civiltà, perchè nella sua qualità di
rappresentante della libertà dei cittadini, avrebbe
cancellato ,di colpo la libertà di stampa. Un uomo
pubblico, un politico come lo è Il sindaco della città,
proprio per la sua funzione pubblica deve accettare
qualunque critica, da qualunque parte provenga e
la sua posizione politica deve rappresentare e
tutelare la libertà di stampa, ma se così non fosse,
se il sindaco impedisce ad un giornalista di
manifestare e promulgare il proprio, pensiero, allora
questo sindaco non è più il rappresentante della
libertà di parola e di stampa, e il suo cervello non
avrebbe più nulla da dire e ricorrerebbe
all'intimidazione, alla limitazione, perchè avrebbe
paura delle critiche, paura della divulgazione della
verità. Se questo è accaduto, il sindaco avrebbe
dimostrato di non avere nessuna qualità politica
perchè non accetta la critica politica di coloro che
la pensano diversamente, questo farebbe di lui
l'ombra del sindaco e la manifestazione di una
miseria culturale e politica.
Michele D’Abrosca
OGGI LE COMICHE DOMANI LE TRAGICHE PAR CONDICIO
AL CONSIGLIO COMUNALE DEL 20 NOVEMBRE
Gli avvisi della convocazione dell’ultimo consiglio
comunale erano affissi ovunque a S. Maria, peccato
che mancava un ulteriore avvertimento alla
cittadinanza, del tipo “Portatevi le sedie da casa
che qua ancora non le abbiamo”. Proprio così, la
nostra amministrazione non mette a disposizione
posti a sedere per gli elettori/cittadini. L’ultima volta
che le sedie sono state viste nell’aula consiliare,
nel pubblico consesso se ne ruppero un bel po’ e
svariati cittadini si ritrovarono col sedere per terra.
Le sedie sono vecchie, il loro utilizzo costituisce un
pericolo per i cittadini e perciò non sono state più
posizionate. Al consiglio delle sedie rotte ne sono
però seguiti sei, perché le sedie non sono state
acquistate? Questa domanda l’ha posta un assiduo
frequentatore dei consigli sammaritani direttamente
agli amministratori presenti, aggiungendo una
provocazione: “ Ora per rispetto del pubblico
sovrano, e per protesta contro l’inerzia dimostrata,
i consiglieri cedano le loro poltrone ai cittadini e
restano in piedi!”. Un’osservazione giustissima dal
momento che siamo stati noi cittadini a metterli lì,
e dovremmo pure poter controllare il loro operato
da seduti. Fatto sta che la d.ssa Chirico ha accettato
la provocazione e ha ceduto (incredibile!) la sua
poltrona, emulata poi da altri consiglieri. Meno male
che è stata accettata questa di provocazione e non
la mia, perché avevo proposto di sederci sulle loro
ginocchia, e avevo prenotato un posto in prima fila
in braccio al sindaco (sarei rimasta comunque in
piedi perché il sindaco non si è presentato)! Poi
ecco il colpo di teatro le sedie sono riapparse e
tutti ci siamo messi comodi. A questo punto la
IL PROBLEMA DEL RANDAGISMO A S. MARIA C.V.
E L’IMPERDONABILE INERZIA
DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Ogni giorno imbecilli criminali abbandonano qualche
cane sul territorio comunale di S. Maria C. V.,
condannandolo a vagare da disperato
perennemente alla ricerca di acqua, cibo, e di un
posto dove accucciarsi la notte; e creando altresì
grave disagio alla nostra popolazione.
Animalisti e persone pietose cercano in qualche
modo di soccorrere, di tenere tranquilli e di rendere
tollerabili agli altri cittadini sammaritani i numerosi
randagi: ma è un impresa ogni giorno più difficile,
che sta diventando quasi impossibile.
Le amministrazioni comunali che si sono succedute
nel tempo non hanno mai assunto quelle iniziative
che sono veramente efficaci a fronteggiare il
fenomeno.
Fu costruito un canile per 70 cani: nel tempo però,
per togliere cani dalla strada ogni volta che qualche
cittadino insofferente li segnalava, ce ne hanno
stipato fino ad oltre 300 (attualmente sono ancora
oltre 250) in condizioni di sofferenza e privazioni
peggiori di quelle dei cani rimasti randagi.
Agli ultimi di questi sventurati reclusi non viene
assicurata neppure una tettoia sotto la quale
possano ripararsi dal sole e dalla pioggia.
Il cibo, acquistato e fornito al canile direttamente
dall’A. C., è costituito esclusivamente da crocchette
secche.
Nel canile operano attualmente solo alcuni eroici
volontari (quasi tutti giovani donne) ed un LSU, che
si recano tutti i giorni nel recinto ubicato tra il cimitero
nuovo ed il rilevato della variante ANAS, a svolgere
un lavoro massacrante che consiste nel tenere
puliti gli stalli,distribuire acqua e cibo a bocche
fameliche, assistere il veterinario dell’ASL nelle
visite di animali malati o feriti, praticare le terapie
entrando (a loro rischio e pericolo), in gabbie nelle
quali sono ricoverati cani di tutte le razze e le taglie
inaspriti dalla reclusione. L’A. C. riconosce a questi
volontari un “rimborso spese” di 400 _, che quasi
sempre viene corrisposto anche con ritardo anche
di mesi.
Questo stesso servizio, se dovesse essere
assicurato mediante impiego di persone
regolarmente assunte ed assicurate, costerebbe
almeno tre volte tanto al comune.
L’Associazione Animalisti sammaritani e
domanda sorge spontanea, vuoi vedere che le
sedie non le mettono perché non vogliono che
ci sia pubblico? Effettivamente quello del 20
novembre non è stato un gradevole spettacolo. Gli
assessori che avrebbero dovuto rispondere alle
interrogazioni presentate dai consiglieri di
opposizione non c’erano, ragion per cui Chirico e
Rauso hanno abbandonato l’aula subito dopo
l’appello. La tensione però è salita alle stelle quando
si è iniziato a dare risposta a qualche interrogazione,
dando lettura di veri e propri pizzini che gli assessori
assenti avevano fatto pervenire. Scatta lo scontro
verbale tra il consigliere Mattucci e il consigliere
Pappadia che si erge ad avvocato del diavolo e
difende l’indifendibile, la Belva si scatena e parte
all’attacco provocando la richiesta di intervento
della forza pubblica da parte di Pappadia. Dopo un
po’ gli animi si placano, sono le 20 e 45, è passata
un’ora dall’inizio del Consiglio e nonostante la
convocazione fosse per le 19, ci sono consiglieri
che si presentano con notevole ritardo (ma
prenderanno comunque il gettone di presenza!).
Alle 20 e 50, non appena il vicesindaco Castaldi fa
la sua apparizione, Mattucci, Cecere e Romano
abbandonano l’aula e la seduta viene sciolta per
mancanza del numero legale. Risultato del consiglio
del 20: altro spreco di denaro pubblico per niente.
Sinceramente se volevo assistere alle comiche in
consiglio, votavo per Paolo Villaggio e Renato
Pozzetto, loro sì che fanno ridere, questi ci fanno
solo piangere perché il conto poi lo dobbiamo
pagare noi!!!!
Angela Cipullo
l’Associazione culturale Rinascita Cittadina
denunciano una situazione ormai insostenibile.
L’A. C. non può continuare ad ignorare il problema
appoggiandosi a chi fuori e dentro il canile, in
qualche modo e senza adeguato sostegno,
fronteggia l’emergenza a vantaggio di tutti.
Chiediamo allora che il comune assuma le seguenti
iniziative.
1) una campagna di informazione tramite manifesti
con la quale venga pubblicamente avvertito che
l’abbandono e/o il maltrattamento di cani è un
reato che comporta sanzioni, e venga diffidato
chiunque dal compierlo.
2) uno speciale protocollo d’intesa che preveda la
collaborazione delle forze di polizia municipale
con le altre forze dell’ordine per la repressione
dei suddetti reati.
3) una conferenza con i sindaci dei comuni del
circondario, affinché anche essi si assumano le
loro responsabilità in materia di controllo del
randagismo e di assistenza agli animali
abbandonati.
4) la previsione di un capitolo di spesa nel bilancio
comunale di sufficiente ampiezza per provvedere
a migliorare le struttura del canile municipale
ed assicurare al personale che vi opera
condizioni e strumenti che consentano
effettivamente lo svolgimento della funzione che
si sono accollati.
Cittadino, che tu sia animalista o non, il problema
del randagismo e la sorte dei cani randagi e
qualcosa che ti riguarda! Pretendi anche tu che
l’amministrazione comunale faccia il suo dovere
ponendo in essere le iniziative più appropriate.
Non serve un canile più grande! Se si facesse un
canile anche per mille cani, ce ne sarebbero sempre
di più da ricoverare: occorre invece assumere le
iniziative davvero efficaci ad eliminare la causa del
problema, ed a rendere possibile ai volenterosi di
rimediare ormai alle conseguenze della colpevole
e stupida inerzia di tutti questi anni.
Se vuoi sapere di più sull’argomento vai sul sito.
Associazione Animalisti Sammaritani
Associazione Rinascita Cittadina
Questa non vuol essere, sia ben chiaro, una “rubrica
di libri”. Epperò, anche questa settimana, come già
la precedente, mi occuperò, Vostro malgrado, di un
libro.
In realtà, lo avrete capito, più ed oltre che segnalare
qualche buona lettura, ne approfitto per evidenziare
le consonanze e/o assonanze che mi sembra,
talvolta, di cogliere rispetto alla nostra realtà locale
e trarne spunto per sollecitare riflessioni che
coinvolgono il microcosmo sammaritano, come è
giusto, in un più ampio contesto di riferimento.
Nello scorso numero de “IL POPOLO
SAMMARITANO”, parlando di “Napoli siccome
immobile”, il recente libro – intervista di Claudio
Scamardella e Aldo Masullo, associavo il tema della
arretratezza e della decadenza della città capoluogo,
alla più generale crisi d'identità e di prospettiva
riguardante, altresì, le città medie dell'area
metropolitana, ivi compresa S. Maria C.V.
Accade, ora, che lo stesso editore Guida pubblichi,
sul tema, un altro volume, dal titolo esattamente
opposto, ovverosia (Napoli) “Città in movimento”.
L'autore, Enrico Cardillo, è assessore al bilancio
del Comune di Napoli, nella Giunta presieduta da
Rosa Russo JERVOLINO.
Par condicio mi impone di informare i miei pochi,
ma spero affezionati lettori, non foss'altro per dar
loro, conto, dell'antitesi dialettica.
Sebbene i libri di Masullo e di Cardillo abbiano
oggetti ed approcci d'analisi completamente diversi,
pur tuttavia entrambi affrontano (ciascuno, ripetesi,
dalla propria angolazione) le tematiche della
modernità e dell'innovazione e come, con esse, si
rapportino la Città e le sue istituzioni.
Le risposte sono opposte: eppur si muove, anzi
corre, proclama Cardillo; ferma siccome immobile,
osserva Masullo (e, con lui, Scamardella).
Sarebbe, come in effetti è, sbagliato ridurre il tutto
ad una mera contrapposizione tra l'ottimismo dell'uno
e il pessimismo, se non il catastrofismo, degli altri.
Ciò che conta, a prescindere dagli stati d'animo e/o
dalle pulsioni interiori, è il dato reale; ordunque la
negatività, invero inconfutabile (e, peraltro,
diffusamente avvertita) del dato reale, non può che
orientare, alla fine, per la tesi critica.
Paradossalmente, il filosofo (Masullo) dà una lettura
più “pragmatica” dello stato della città di Napoli, a
differenza del politico (Cardillo) che fornisce una
visione astratta e/o teorica.
Masullo ci parla della città com'è e del perché stia
nelle condizioni in cui sta (non senza disdegnare,
però, di intravedere una luce per la “Napoli futura”);
Cardillo ci istruisce, dottamente, su come dovrebbe
essere la città moderna, ma Napoli tale non è, né
tan poco si avvia a diventarla.
La verità, amara, è che la politica degli odierni politici
(rectius: politicanti) è degradata a propaganda ed
ha smarrito il primo connotato suo proprio, ovverosia
l'incidenza del fare.
E qui troviamo l'ulteriore assonanza con i “rumors”
locali.
Perché, forse, non è vero che anche a S.Maria C.V.
la politica è “morta”?
Al di là della babele delle parole, della confusione
indistinta delle varie posizioni, dove sono più le idee
forti, ovvero le linee guida, che dovrebbero ispirare
e caratterizzare l'azione di governo?
E, soprattutto, dov'è finita l'operatività, la fattività,
la concretezza capace di mettere in pratica i propositi
e dare un senso al mandato politico amministrativo?
Anche a S.Maria C.V. il “potere”, da instrumentum
regni, ossia da mezzo al servizio di uno scopo (l'idea
politica) è diventato esso stesso scopo, per giunta
unico e fine a se stesso, mero simbolo del privilegio
di una casta (minore) sempre più autoreferenziale.
Nell'indifferenza pressocchè generale, salvo
l'indignazione di pochi, lo spettro della decadenza
incombe, funesto, sulla Città.
(PULLOVER)
DISTRIBUIAMO 5000
COPIE SENZA
DANARO PUBBLICO
PER INFORMARE LA
La Tabacchera di Monsignore
Se tutto deve rimanere com’è, è necessario che
tutto cambi.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Ma l’ex sindaco IODICE perché si dimise?
La quadriglia la conduce sempre la faina casalese!
Si è scelto il suo assessore, anzi l’assessora ! e
ne ha preteso la collocazione nella giunta della
nostra città.
Ma l’ex sindaco IODICE perché si dimise?
Nonostante i guai la presenza della faina è sempre
più penetrante, ha assoldato dei “randagi”che gli
fanno da mosche cocchiere e tenta, riuscendoci,
di consolidare con l’aiuto di Gianpinocchio, che gli
è creditore, la sua presenza nel tessuto sociale e
produttivo di SMCV costruendo in dispregio del
piano regolatore –in zona F- ma la licenza chi
gliel’ha data?
Ma l’ex sindaco IODICE perché si dimise?
Il cognato del cognato (ah! La famiglia) fa sempre
meno il cane di massaria e sempre più “Melampo!
(politicamente parlando) di Collodiana memoria” al
servizio della faina.
Appena subentrò voleva spaccare le montagne!
Poi si è limitato a formare il gruppo democratico
indipendente; ma indipendente da chi? Dal PD?
Dalla città? Non certo dalla faina casalese! Come
si dice… diamo un senso alle parole!
Ma l’ex sindaco IODICE perché si dimise?
I mostri di P.zza Padre Pio continuano turbare i
sogni di parecchi cittadini.
Ma quale piano regolatore lo ha permesso?
Ma l’ex sindaco IODICE perché si dimise?
Dietro il bigliettaio si nasconde una lobby di
commercialisti d’assalto che si sta espandendo
pericolosamente. Quando si tratta di ricevere i
postulanti che fanno la fila davanti al suo ufficio si
infastidisce, chiama i vigili, se ne esce da un'altra
parte, dice che non lo fanno lavorare(!) quando
invece arriva un imprenditore ecco che diventa
gentile ossequioso, accomodante, felice e sente il
bisogno di condividere la sua felicità con il suo vice
Opus Dei e scattano le presentazioni e la
disponibilità. Dovere di cortesia istituzionale si
intende.
Al funerale dell’on.MARTUCCI figura di primo piano
nazionale nel mondo del diritto e vanto della
Sammaritanità, come ci ha fatto osservare un
forestiero, il primo cittadino che avrebbe dovuto, a
nome nostro, esprimere il cordoglio della città è
restato muto, impassibile, come se si fosse trovato
I CORAGGIOSI DEL PD
Una grande festa di democrazia – con un pienone
al teatro Garibaldi – come non si vedeva da anni
nella città del foro dove sono scesi in campo “I
Coraggiosi” del presidente della Provincia Sandro
De Franciscis, la corrente del partito democratica
che, su scala nazionale, fa riferimento a Francesco
Rutelli e che, per l’appunto, in Terra di Lavoro ha
nel numero uno di corso Trieste il leader indiscutibile.
Ma il dato più saliente, al di là della partecipazione
di massa proveniente da molti comuni casertani,
riguarda proprio Santa Maria Capua Vetere dove
la componente in questione è rappresentata dall’asse
Biagio Di Muro-Marciano Schettino-Giuseppe Rinaldi
che, tra le altre cose, è fortemente critico nei confronti
dell’Amministrazione Comunale targata Giancarlo
Giudicianni. Il quale, insieme al consigliere regionale
Giuseppe Stellato, si è limitato solo a una capatina
non sentendosi, forse, a casa sua (ben altra fu
l’accoglienza rivolta a Antonio Di Pietro) nonostante
il presidente De Franciscis avesse privilegiato l’antica
Capua per quella che si è rivelata una vera e propria
performance riuscitissima. Il Pd casertano, dunque,
non può prescindere da quello sammaritano che,
a sua volta come è del tutto evidente, non può
prescindere dalla sua anima critica nonostante la
stessa sia stata, in pratica, estromessa dal governo
cittadino ( per il quale fu determinante in campagna
elettorale) con due gravissime ricadute. La prima:
l’impasse della stessa amministrazione ormai
precipitata in un buco nero da cui, molto difficilmente,
riuscirà a rivedere la luce. E che, proprio a causa
di questo inefficientismo, è già stata retrocessa a
ruolo di maglia nera nella storia politico-istituzionale
Per le vostre lettere al giornale E-mail: popolosammaritano@libero.it
a passare da quelle parti per caso. Complimenti!
Gianpinocchio sta superando se stesso in un
disperato quanto inutile tentativo di comunicare
“alle genti” le sue virtù.
Al mattino con l’addetta stampa, al pomeriggio con
la nuova stampa. Va alla Grande! (e io pago!) Non
importa come lo fai, dice Lui, dove lo fai, con chi
lo fai; l’importante è farlo spesso e bene (e noi
paghiamo!) perché chi comunica cosi è sicuro di
sfondare.
Lui ha studiato il problema e sa che l’attenzione
della gente dopo poco scema; e sa anche che se
comunicasse Lui direttamente la gente non sarà
mai attenta perché non è scema!
Gianpinocchio e lo spreco
Sprecare! Sembra sia diventata questa la costante
di un certo modo di amministrare.
Appena arrivato cambiò la macchina e non era
necessario, ha fatto tagliare i cipressi del
camposanto senza che ce ne fosse bisogno, altri
settanta milioni di lire, sta buttando soldi nel palazzo
Lucarelli, (si parla di vari miliardi di lire) scusateci
ma noi siamo rimasti concettualmente legati alla
vecchia lira, si è fatto fare un nuovo studio nel
comando dei vigili urbani (e noi paghiamo) e non
si occupa di quel gioiello abbandonato che è il
vecchio Municipio di SMCV. Per non parlare dei
consulenti, addetti stampa. Ci sono problemi che
hanno la priorità e che invece vengono lasciati
incancrenire come le case di via Latina, il campo
Sorbo, il problema dell’occupazione. Il 10 dicembre
saranno messe sul lastrico 18 famiglie. L’anno
scorso l’assessore protempore B. Di Muro scrisse
al prefetto e riusci ad evitarlo. Ora non sappiamo
se con questo balletto di assessori qualcuno si sia
preoccupato di scrivere ancora al Prefetto, però
ragazzi, copiare la lettera precedente non è difficile.
La città sta morendo, centinaia di negozi chiusi e
Gianpi pensa ad accontentare gruppi e gruppuscoli
di una maggioranza che per restare tale deve
essere “motivata” sennò si rompe il giocattolo e
coloro che della qualifica di consigliere comunale
ne hanno fatto una “professione”sono costretti a
tornare a casa
Pare che la Sanità Regionale sia stata
sostanzialmente commissariata. Tutti coloro che
dicono di aver dovuto obbedire a ordini superiori
per evitare il trasferimento a Sessa Aurunca ora
possono stare tranquilli. Ora non ci sono più alibi!
di Santa Maria Capua Vetere. La seconda: la crisi
dello stesso Partito Democratico locale, unico tra i
104 comuni di Terra di Lavoro, dove non si è ancora
celebrato un congresso cittadino. E dove, nonostante
l’elezione a segretario provinciale del sammaritano
ex sindaco Enzo Iodice, la vita partitica è relegata
al palo in maniera incomprensibile sia per l’opinione
pubblica sia finanche per gli addetti ai lavori.
Ecco che, quindi, la scelta di De Franciscis di
chiedere la fattiva collaborazione di Di Muro,
Schettino e Rinaldi per il convegno dello scorso
lunedì, suona come uno schiaffo morale indirizzato
alle altre componenti democratiche presenti sul
territorio. Un ceffone particolarmente bruciante
anche per quel guazzabuglio di amministratori
sedicenti democratici (alcuni dei quali, infatti,
neanche iscritti alla compagine di Veltroni) ritenuti,
evidentemente, incapaci di organizzare un evento
in grande stile e politicamente, se non superflui,
veramente inaffidabili.
Ben farebbero, dunque, gli altri democratici
sammaritani a riflettere su quanto è accaduto, prima
che la situazione precipiti- qualora fosse ancora
possibile – ulteriormente. Per il momento, invece,
il consigliere regionale Stellato e il signor Giudicianni
si limitano a un controevento con la straordinaria
partecipazione di Eugenio Bennato. Con tutto il
rispetto per l’artista napoletano:ma che contributo
potrà mai dare al confronto oltre che a fare ascoltare
qualche bel brano del suo repertorio? Forse aveva
ragione il fratello Edoardo: “sono solo canzonette”.
Almeno nella città del foro…
Mario Tudisco
La moglie trova un bigliettino con scritto il nome di
una donna nella giacca del marito. Alla sera, come
il marito mette piede in casa, la moglie gli sferra
una padellata in testa.
Il marito:
- Uhè, Carmè, ma che fai? Si 'isciuta pazz'?
- Ah i so' pazz'?!? Agg' truvato nù bigliett' ind a'
giacca!
Il marito, elaborando velocemente:
- Ma no, Carmè, che vai penzann! E' o nomme dò
cavallo che io e l'amici miei avimme fatt' na
scommessa... mica e' na femmena!
La moglie dispiaciuta:
- Ah scusa Gianpi, nun vuleve... ò sai comm'è a'
gelosia!
Il giorno dopo il marito torna a casa, apre la porta
e subito dopo gli arriva un'altra padellata in testa.
- Carmè, nata vota?! Ma mo, che e' succiess?
- GIANPI, T'HA TELEFUNAT' O CAVALL!
Dopo una catastrofe, un centinaio di coppie si
ritrovano all'entrata del Paradiso davanti a San
Pietro, il quale esclama:
- Per favore, vogliate mettervi in tre colonne: una
colonna per le donne, una colonna per gli uomini
che sono sempre stati sottomessi dalle donne e
una colonna per gli uomini che sono riusciti ad
imporre la propria volontà alla propria donna.
Detto questo, le tre colonne si formano e un solo
signore si ritrova nella colonna degli uomini che
sono riusciti ad imporre la propria volontà alla
propria donna. San Pietro si avvicina all'uomo e
domanda:
- Mi scusi, è da molti anni che non vedo nessuno
in questa colonna. È sicuro di trovarsi nella colonna
giusta?
E l'uomo risponde:
- Non so, è mia moglie che mi ha detto di mettermi
qui.
Notizie Utili
L’associazione G.B.PERGOLESI presenta
MUSICA ALLE ANTICHE SALE
CONCERTO PER DUE PIANOFORTI
6 dicembre 2008 ore 20 al
TEATRO GARIBALDI
Santa Maria Capua Vetere
LA CONSULTA EDILE DI Santa Maria Capua
Vetere Preannuncia lo stato di agitazione del settore
edile cittadino. L’ assemblea generale del 10
dicembre deciderà le iniziative da intraprendere
Info tel. 0823798388-29
Il portavoce dott. Ing. Antonio Pasquariello
Centro Studi “Alberto Martucci”
Centro Culturale “Il Pilastro”- Pro Loco “Capua
Antica”
Patrocinio del Comune di S.Maria C.V.
Ottocento e Novecento
a Santa Maria Capua Vetere
società arte cultura
presenterà Gennaro Stanislao
Centro Studi “A.Martucci”
interverranno Alberto Perconte Licatese
storico e scrittore
Mariateresa Verona
docente di lettere
Fabiana Giordano
dott. in Conservazione BB.CC.
intermezzi musicali Vincenzo Adelini
chitarrista
commentati da Antonietta Barbato
docente di lettere
venerdì 5 dicembre 2008 ore 18.00
Salone degli Specchi – Teatro Garibaldi