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Il cammino di Napoli e quello della sinistra: intervista a Luigi de Magistris


mercoled, 28 gennaio, 2015 15:17 0 commenti
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Autore:
Redazione
Tags:
Luigi de Magistris Napoli
Il-sindaco-di-Napoli-Luigi-De-MagistrisSindaco di strada: questo il nome dellesperi
enza che ha accompagnato il sindaco di Napoli Luigi de Magistrisdurante la sospe
nsione dalla carica di primo cittadino a seguito dellapplicazione della legge Sev
erino. Il sindaco,rimasto di strada ma saldamente tornato al timone della giunta
partenopea dopo linterruzione della sospensione, fa con noi un bilancio della su
a esperienza ed una riflessione su quanto si sta muovendo a sinistra. Lo abbiamo
incontrato in occasione del convegno Il contributo dei meridionali alla liberazi
one dItalia organizzato dallANPI e svoltosi nella splendida cornice del Maschio Ang
ioino gli scorsi 22 e 23 gennaio.
1) Tre anni fa linaspettato risultato elettorale che ha portato alla sua elezione
a sindaco di Napoli, una citt tra le pi problematiche dItalia sotto numerosi aspet
ti. A tal proposito da pi parti si detto che Napoli ha una strutturalit nella form
azione di debito a causa in particolare di difficolt di riscossione. Concorda con
queste analisi? A che punto oggi la situazione debitoria napoletana?
Ho ereditato una citt in default con un miliardo e mezzo di debito, frutto di una
cattiva amministrazione andata avanti per anni. Abbiamo innanzitutto dovuto aff
rontare una situazione di dissesto di fatto che riguardava il comune e le societ
partecipate. Siamo stati impegnati in duro lavoro di trasparenza, risanamento e
anche di lotta allevasione, rafforzando la capacit di riscossione dei tributi. Gra
zie a questo lavoro abbiamo ottenuto lapprovazione del piano di riequilibro econo
mico-finanziario dalla Corte dei Conti e oggi Napoli ha unamministrazione con bil
anci trasparenti e non inattendibili come sanciva la Corte dei Conti per le ammi
nistrazioni precedenti. Non paghiamo pi i creditori del comune di Napoli e delle
partecipate a quattro anni di distanza come accadeva quando sono diventato sinda
co ma dal 1 gennaio 2015 paghiamo secondo direttiva europea, quindi in tempo rea
le. Siamo molto soddisfatti, anche se ovviamente questattivit di risanamento frutt
o di sacrifici che non ci hanno permesso di poter investire in tanti servizi. Og
gi Napoli un laboratorio in cui i conti pubblici sono stati risanati senza laiuto
dello del governo centrale ma, al contrario, continuando a subire i tagli della
spending review dei quattro governi che si sono succeduti da quando sono sindac
o.
2) Altro annoso tema al centro del dibattito su Napoli quello legato alla gestio
ne dei rifiuti. Lei ha sicuramente ereditato una situazione tra le pi difficili i
n Italia: quale considera in questo campo il pi grande successo raggiunto dalla s
ua giunta e quali gli obiettivi ancora da conseguire?
Appena insediato ho pensato che se solo fossimo riusciti ad eliminare le montagn
e di rifiuti avremmo portato a casa un grande successo. Quello dei rifiuti stato

il primo tema che abbiamo affrontato. La mia campagna elettorale stata fatta co
n 2.500 tonnellate di rifiuti al giorno per terra: quando facevo campagna eletto
rale saltavo da una montagna di rifiuti allaltra. Con orgoglio e soddisfazione po
ssiamo affermare di aver eliminato lemergenza a soli due mesi dalla mia elezione.
Ci siamo riusciti mettendo in campo energie e competenze, puntando sullazienda A
SIA ed eliminando le esternalizzazioni, gli appalti esterni, internalizzando tut
ti i servizi dellazienda. Abbiamo iniziato un percorso che ci deve portare, non s
olo a non avere mai pi emergenze, ma a migliorare complessivamente il servizio. I
n tal senso abbiamo cominciato ad estendere sempre pi la raccolta differenziata p
orta a porta e realizzato isole ecologie. Oggi siamo ad un giro di boa: nel 2015
si dovranno realizzare i primi impianti di compostaggio che ci consentiranno di
far comprendere a tutti che la nostra politica del no alle discariche e agli in
ceneritori una politica vincente perch supportata dalla costruzione di impianti a
lternativi. Per un periodo temporaneo abbiamo usato al meglio gli impianti STIR
presenti nella provincia di Napoli oggi citt metropolitana ma parallelamente abbi
amo messo in campo delle iniziative che ci porteranno da qui a qualche giorno ad
avviare liter per la realizzazione del primo impianto significativo di compostag
gio. Infine, grazie al miglioramento delle condizioni economiche del comune e co
n la conseguente capacit di poter investire qualcosa, nel 2015 si potr rafforzare
lattivit tesa alligiene urbana complessiva della citt. Bisogna tener presente che tu
tto ci avvenuto con unazienda fortemente indebitata, nella quale lavoratori hanno
uneta media di 59 anni. Posso dunque affermare che tre anni fa si faceva la corsa
sulla montagna di rifiuti, oggi invece Napoli ha cancellato nel mondo le immagi
ni dei rifiuti sostituendole finalmente le immagini delle sue bellezze, dei suoi
eventi culturali e delle sue attrazioni. Questo stato il modo migliore per far
scoprire ai napoletani lorgoglio di sentirsi napoletani.
3) Recentemente entrato in polemica con il Governo di Roma in tema di rapporti S
tato-enti locali. Come giudica, complessivamente, lazione del Governo Renzi in ta
l senso? E, pi in generale, quali prospettive per i sempre pi martoriati enti loca
li?
Personalmente sono molto deluso dal Governo Renzi. Non ho mai avuto vicinanza po
litica con il Presidente del Consiglio ma pensavo che, vista la sua esperienza d
i sindaco ed il suo linguaggio della concretezza e del fare, potesse avvenire qu
alche cambiamento. Invece, non si sono avute azioni significativamente positive
nei confronti degli enti locali.
E continuata la politica di austerit, la politica dei tagli, la politica di quel p
atto di stabilit che io chiamo patto di ottusit. Non solamente continuiamo a subire
tagli nei trasferimenti, ma non c stato nessun investimento rilevante per il rilan
cio delle politiche di prossimit e non parlo solo del mezzogiorno ma pi in general
e degli enti locali. Credo sempre di pi nellidea di Napoli citt autonoma e pi in gen
erale nellautonomia delle grandi aree urbane.
Nelle politiche degli enti locali non ho visto sostanziali differenze tra Berlus
coni, Monti, Letta e Renzi, pur potendo fare, ovviamente, una gerarchia tra ques
ti: sicuramente Monti quello che ha dato la sterzata maggiore dellausterit. Sono c
onvinto che a questo punto, anche sotto il profilo delle politiche tributarie e
fiscali, sarebbe meglio dare autonomia e responsabilit piena agli enti locali. Oc
corre una maggiore autonomia impositiva, ma contemporaneamente una maggiore libe
rt per gli investimenti. Non pi esattori, dunque, delle politiche fiscali di gover
ni che non investono in politiche del lavoro, investimenti, infrastrutture.
Sono abbastanza pessimista, cito lultimo esempio: Renzi ha consentito che entrass
e in vigore la riforma sulle citt metropolitane una riforma storica, per importan
za, dopo quella sullentrata in vigore delle regioni negli anni settanta senza un e
uro di investimento, con il taglio del 30% del personale e senza alcun allentame
nto del patto di stabilit. Non consentendo, dunque, di investire nella manutenzio
ne, nella realizzazione di strade ex provinciali, non impegnando risorse per le
scuole. Si rischia, di fatto, di far nascere in incubatrice una riforma sulla qu
ale il governo ha messo la faccia. Evidentemente il rilancio economico che il Pr
esidente del Consiglio aveva propagandato allinizio del suo mandato non c stato e c

i troviamo oggi in una situazione di crisi economica che continua ad essere fort
e e come nel passato ci ritroviamo a fare i conti con le politiche di tagli che
colpiscono le solite fasce sociali, i cittadini ed i servizi.
4) Volgendo lo sguardo alle dinamiche politiche nazionali non possiamo non parla
re della crisi strutturale della sinistra radicale, del fervente dibattito inter
no al PD e della recente fuoriuscita di Cofferati in polemica con la leadership
renziana: Renzi ha bisogno di me, potrei entrare nel Pd aveva dichiarato poco pi di
sei mesi fa: questa prospettiva ancora in campo?
Innanzitutto non corriamo mai lerrore di cadere nella titolite: quello sullentrata n
el PD un titolo di giornale che si riferisce a parole che non ho mai pronunciato
. Pi volte ho spiegato che da sindaco di Napoli e da uomo di sinistra considero u
n fatto positivo il dialogo con il Partito Democratico. Non sono contro il dialo
go e quindi, soprattutto durante alcune fasi della mia amministrazione, ed in al
cune fasi nelle quali poteva sembrare che nel PD potessero aprirsi fatti nuovi,
ho ritenuto corretto, se non addirittura doveroso, che un sindaco che fa politic
a al di fuori dei partiti come me aprisse al pi grande partito del centro-sinistr
a.
Detto questo non ho mai ritenuto di dover fare unalleanza con il PD. Non lho fatto
in campagna elettorale quando tra il primo e il secondo turno in molti mi sping
evano a farlo e ho continuato su questa linea: a tre anni e mezzo dalla mia elez
ione il PD tuttora allopposizione. Ho un dialogo con il Partito Democratico allint
erno del Consiglio Metropolitano in quanto sindaco della citt metropolitana.
Trovo invece molto interessante la volont, abbastanza condivisa, di cercare di po
rtare in qualche modo ad unit pur nelle diversit le forze della sinistra. Diversam
ente si perpetuerebbero errori che in alcuni percorsi ho commesso anche io e mi
riferisco ad esempio a Rivoluzione Civile ed esperienze di testimonianza e di ag
glomerazione di singole sigle partitiche. Se vogliamo finalmente costruire un pe
rcorso di sinistra nel nostro Paese bisognerebbe guardare ad esempio allesperienz
a greca di Tsipras, ai movimenti popolari del Sud America, ma anche a momenti de
lla nostra storia. Mi interessa, dunque, di pi guardare ai movimenti popolari, al
le masse popolari, a quello che si mosso in questi anni nei territori: al sud co
me al nord. Penso alle battaglie in difesa del territorio come il no allo sblocca
Italia, battaglia su cui mi trovo pienamente in sintonia e su cui bisogna fare u
na lotta democratica, forte, determinata contro una legge profondamente liberist
a. Guardo con favore al nascere delle ragioni di una maggiore unit a sinistra ma
anche allidea di guardare con interesse a quello che accade nel Paese reale, nell
e classi subalterne, in alcune fasce della borghesia pi illuminata, nel mondo deg
li intellettuali, degli operai, dei contadini, dei giovani, dei disoccupati e de
i precari: insomma, quella massa di senza potere che hanno voglia di contare nel
nostro Paese. Quando mi chiedono tu che partito hai?, io rispondo: il partito per
me la citt, il popolo, le persone che incontro ogni giorno con la mia esperienza
del sindaco di strada.
Detto questo il dialogo con i partiti e con la sinistra tutta importante, ci non
mi sfugge.
SEL, ad esempio, entrata in maggioranza nella mia amministrazione aggiungendosi
alle forze della sinistra radicale che mi hanno sempre sostenuto. Anche la sinis
tra pi moderata ha partecipato alla nostra esperienza. Napoli veramente unesperien
za unanomala e atipica, perch, da un lato, lesperienza pi a sinistra, dallaltro ha in
maggioranza anche forze moderate rappresentate, ad esempio, dal Presidente del
Consiglio Comunale Pasquino.
Trovo quindi positivo che a livello nazionale ci sia questo dialogo che ha per p
rotagonisti Cofferati, Landini, me, Vendola
Riguardo alla sinistra del PD credo sia per decisivo il modo in cui ci si schiera
: a me fa piacere che Cofferati si sia reso conto di quello che accaduto in Ligu
ria, cos come sono positive le posizioni espresse da Civati. Penso per sia arrivat
o il momento di schierarsi con i fatti: che Renzi non sia di sinistra una cosa c

he ha capito anche mio figlio Peppino che ha dieci anni, un dato evidente a tutt
i.
In tal senso mi viene in mente il dibattito sulle primarie: quelle di Napoli par
adossalmente determinarono la mia candidatura. Quindi uno strumento che doveva s
ervire da facilitatore della democrazia allinterno del PD si trasform in una lotta
intestina al partito che favor la mia candidatura. A distanza di tre anni, con l
e primarie in Liguria, si stanno replicando le stesse dinamiche e se guardiamo a
him quello che accaduto a Cofferati non conosco i dettagli ma se Cofferati, perso
na per bene, ha lanciato quel tipo di grido vuol dire che il problema serio il P
D continua a non affrontare il tema e a chiedersi cosa vuol fare nel futuro. Con
questo PD nessun tipo di alleanza si pu dunque prefigurare.
5) E in ottica regionale? Proprio nei giorni scorsi ha incontrato il leader di S
EL Vendola aprendo una prima discussione riguardo alle elezioni regionali campan
e: che idea si fatto in merito allimminente appuntamento?
Vedremo cosa accadr nei prossimi giorni. Io faccio il sindaco di Napoli a tempo p
ieno ma ovviamente mi schierer. Penso ci siano le condizioni per battere Caldoro
e la destra ma bisogna mettere in campo una candidatura che rappresenti un eleme
nto di novit nel centro-sinistra. Per le regionali si pu ragionare ad un vasto sch
ieramento ma per farlo necessaria una candidatura che possa essere sostenibile:
non possiamo andare a pescare nellapparato di un partito, tra lantica nomenclatura
o tra personaggi non in grado di infiammare la voglia di rinnovamento. Dalle ca
mpagna dellentroterra al litorale la gente chiede rinnovamento, un rinnovamento c
he sia per nel governare: la spinta nel grillismo che ho guardato con rispetto in
izia ad entrare in crisi perch credo la vera sfida sia fare la rivoluzione govern
ando.
Larte retorica potr sempre infiammare lanimo delle masse ma il tema decisivo quello
del governare. Ancor pi ci vero in un Paese massacrato e indebitato. Governare pe
r, in senso ostinato e contrario rispetto ad un sistema. Io vengo quotidianamente
attaccato dal sistema, dagli apparati dei partiti dominanti, dalle lobby, dai t
erminali dei sistemi criminali non facile. La vera sfida oggi quella di trovare p
ersone, reti, associazioni e movimenti che vogliano lavorare per lalternativa.
6) A tre anni dalla sua elezione a Sindaco del capoluogo campano, qual il bilanc
io che trae da questa esperienza? Quali gli obiettivi irrinunciabili da realizza
re prima della scadenza del mandato?
Tenuto conto delle condizioni economiche presenti al momento del mio insediament
o il bilancio non pu che essere positivo, al netto degli errori e delle cose non
ancora fatte. Da qui alla fine del mandato raccoglieremo molti frutti perch abbia
mo seminato tanto.
Credo che il 2015 sar soprattutto lanno del dettaglio, del decoro, del miglioramen
to progressivo della qualit dei servizi. Penso in particolare alligiene urbana, al
la sicurezza, alle infrastrutture e trasporti: avendo risanato lente cercheremo d
i migliorare complessivamente la vivibilit della citt. Uno degli elementi decisivi
della svolta della citt laver puntato moltissimo sullofferta culturale e turistica
. In una fase di tagli alla cultura noi, allinverso, abbiamo puntato su questa ri
sorsa per il riscatto di Napoli. La nostra citt ha vissuto dallaprile 2014 allepifa
nia del 2015 la stagione di boom turistico pi imponente della sua storia degli ul
timi decenni. Abbiamo registrato presenze turistiche enormi ed in controtendenza
rispetto al paese. Un dato su tutti: laeroporto di Napoli in termini di flussi e
ra quindicesimo in Italia, adesso quinto e dai dati di cui disponiamo sar terzo n
ellestate di questanno. Ci sono state numerose aperture (bed&breakfast, trattorie,
punti di incontro), c un fermento giovanile molto significativo, una grande vita
notturna.
Lelemento che pi mi da soddisfazione per che si sia riscoperto il senso di apparten
enza: lorgoglio di sentirsi napoletani. Quando diventai sindaco molti dei miei co

ncittadini erano costretti ad abbassare la testa per via dellimmagine dei rifiuti
e del degrado: nessuno voleva venire nella nostra citt a fare un concerto o un g
rande evento sportivo. Oggi si ospitano eventi culturali, sportivi, concerti e a
breve ci sar la visita del Papa.
Credo si sia abbattuto un muro, adesso c da costruire una grande strada che ha bis
ogno di partecipazione democratica e collettiva. I napoletani ci stanno credendo
, e, nel nostro piccolo, possiamo rappresentare un elemento di diversit nel pensi
ero unico che governa il sistema: dimostrare che noi non siamo il sud piagnone,
che chiede assistenza con il cappello in mano e soldi a pioggia ma, viceversa, u
n sud che vuole dimostrare di potercela fare. Vorremo essere rispettati da chi v
ede il sud con una lente di pregiudizio che, francamente, troviamo insopportabil
e.
Calogero Laneri - il becco

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