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l sistema delle consorterie

Il sistema delle consorterie


Il sistema delle consorterie
Pubblicato il 17 mar 2015

di Paolo Berdini
Nel commentare il fallimentare bilancio dellattuazione delle grandi opere previste d
Legge Obiettivo presentato dalla camera dei deputati (in 14 anni di vigenza stato co
mpletato soltanto l8% delle opere previste), Il Sole 24Ore denunciava la burocrazia
ante. Ieri dovuta intervenire di nuovo la magistratura per raccontarci la verit.

Ercole Incalza non un asfissiante burocrate ma un uomo potente che da oltre venti an
ni al centro del sistema che ha preteso e ottenuto da governi di ogni colore di canc
ellare regole e controlli, fino a demonizzare la pubblica amministrazione. Incalza ha
rtecipato alla realizzazione della Tav che ha sperperato oltre 50 miliardi per colle
e grandi citt e lasciato senza risorse le tratte utilizzate quotidianamente dai pendo
. Uscito indenne da Tangentopoli, stato capo delle struttura per le Grandi opere del
ministero delle Infrastrutture collaborando con tutti i ministri successivamente
da Lunardi a Matteoli. Dopo il pensionamento diventato consulente degli ultimi gove
ed era particolarmente considerato dal ministro Maurizio Lupi.
Sostenere che il fallimento della Legge Obiettivo sia dovuto alla burocrazia insieme
n falso e una tesi poco decorosa per la classe dirigente del paese. Colpo dopo col
po, dalla Legge Obiettivo di Berlusconi allo Sblocca Italia di Renzi, le procedure di
affidamento e realizzazione delle grandi opere sono state concentrate nelle mani di po
hi dirigenti fidati tra cui Incalza e tutti i controlli di merito, dallambiente ai
beni culturali, sono stati cancellati. Dopo decenni di deregulation lo Stato scompa
sostituito da una consorteria corrotta fatta di consorzi, cartelli di imprese, societ
consulenza e progettazione che beneficiano di leggi ad hoc.

Tutte le recenti inchieste della Magistratura, dallattraversamento Tav di Firenze al


Mose di Venezia, dalla metro C di Roma allExpo di Milano, hanno messo infatti in
evidenza lesistenza di pochi gruppi dediti ad appropriarsi dei finanziamenti pubblici,
gonfiarli e redistribuirli ai decisori politici. E vogliono continuare in questa ope
di rapina: come per la Civitavecchia-Livorno che ha come capo del consorzio Antonio
Bargone (Pd), o la Orte-Mestre che ha capo Vito Bonsignore (Ncd). Opere tanto giga
ntesche quanto inutili per rilanciare il paese, ma capaci di garantire il controllo di
miliardi di euro di risorse pubbliche.

Il problema principale non dunque quello di attenuare ancora regole e controlli, e ci


di aumentare le dosi della cura che ha portato al fallimento. E urgente ricostruire pr
ofilo e autorevolezza della pubblica amministrazione ripristinando la legalit. Ma
on c traccia nellagenda del governo. Quattro giorni fa il premier ha visitato il cant
e Expo di Milano per concludere con soddisfazione che bisognava far vedere al mondo di
cos capace lItalia. Expo non un luogo di scandalo, ma la sfida per lItalia nel 2015.

Non fossero bastati gli scandali che hanno fin qui caratterizzato lExpo compresa li
razione di imprese mafiose nella vicenda Incalza centra anche la costruzione del P
adiglione Italia. La retorica a buon mercato di Renzi spazzata via dalla realt di un
aese devastato dalla corruzione perch ha scelto di abolire la legalit.
La cancellazione delle regole ha fatto trionfare un gigantesco sistema di malaffare e
n paese in crisi non pu permettersi di pagare ancora i ladri che hanno vuotato le ca
sse dello Stato. Sarebbe perci urgente ricostruire regole chiare e limitarsi a poche
fondamentali opere di interesse strategico. Lesatto contrario dello Sblocca Italia
zi e Lupi che non tocca le circa 500 (cinquecento) grandi opere fin qu previste e cont
inua nellopera di cancellazione dei controlli pubblici.

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