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Logaritmo
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In matematica, il logaritmo di un numero in una data base l'esponente al quale la base deve essere elevata
per ottenere il numero stesso.[1] Per esempio, il logaritmo in base 10 di 1000 3, poich bisogna elevare 10
alla terza per ottenere 1000, ovvero 103=1000. Pi generalmente, se x=by, allora y il logaritmo in base b di
x, ovvero y=logbx.
I logaritmi furono introdotti da Nepero all'inizio del 1600, e trovarono subito applicazione nelle scienze e
nell'ingegneria, soprattutto come strumento per semplificare calcoli con numeri molto grandi, grazie
all'introduzione di tavole di logaritmi.
La funzione loga(x) (logaritmo in base a di x) la funzione inversa dell'elevamento a potenza in base a,
ovvero di ax. di importanza fondamentale il logaritmo naturale, ovvero il logaritmo che ha come base il
numero di Nepero e ( 2.718): esso l'inverso della funzione esponenziale ex.
Indice

Il grafico della funzione logaritmo in base 2

1 Definizione
1.1 Esempi
2 Propriet dei logaritmi
2.1 Prodotto, quoziente, potenza e radice
2.2 Cambiamento di base
3 Basi del logaritmo
4 Storia
4.1 Tavole dei logaritmi e applicazioni storiche
5 Funzione logaritmo
5.1 Derivata
5.1.1 Dimostrazione con la funzione inversa
5.1.2 Dimostrazione tramite definizione
5.2 Convessit e concavit
5.3 Integrale
5.4 Funzione analitica
6 Logaritmo complesso
7 Note
8 Voci correlate
9 Altri progetti
10 Collegamenti esterni

Definizione
Si definisce logaritmo in base a di un numero x l'esponente da dare ad a per ottenere x (x viene chiamato argomento del logaritmo). In altre parole, se

si scrive che

(si legge: y il logaritmo in base a di x).


Nell'equazione: y = logax
y la risposta alla domanda "A quale numero bisogna elevare a per ottenere x?".
Per essere definito, la base a deve essere un numero positivo reale diverso da 1, e x deve essere un numero reale positivo. Queste ipotesi sono necessarie per
fare in modo che il logaritmo esista e sia unico. Infatti:
Se
e
, non esistono tali che
.
Se
e
, ne esistono infiniti.
Se
e
, non esistono . (Non esiste nessun numero a parte 1 stesso che possa essere ottenuto attraverso una potenza di 1. Infatti 1
elevato a qualunque numero d sempre uno).
Se
e
, ne esistono infiniti. (Possiamo elevare 1 a qualsiasi numero ma otterremo sempre 1).
Se
, l'elevamento a potenza
non definito per tutti i numeri reali (pu essere definito solo sui naturali e in generale sui razionali esprimibili
con una frazione con denominatore dispari).
Il risultato di un elevamento a potenza (di un numero positivo, per l'osservazione precedente) un numero positivo, quindi deve essere
.

Esempi

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Per esempio, log3 81 = 4 perch 34 = 3 3 33 = 81.


I logaritmi possono anche essere negativi (a differenza della base e dell'argomento). Infatti

poich

Propriet dei logaritmi


Per approfondire, vedi Identit sui logaritmi.

Dalle relazioni a1=a e a0=1, che valgono qualsiasi sia la base a, derivano le propriet di base:

Inoltre, dalla definizione segue che:

Prodotto, quoziente, potenza e radice


Una delle pi importanti propriet dei logaritmi che il logaritmo del prodotto di due numeri la somma dei logaritmi dei due numeri stessi. Allo stesso modo, il
logaritmo del quoziente di due numeri non altro che la differenza tra i logaritmi degli stessi. In altre parole valgono

Dimostrazione

mostra

Dimostrazione

mostra

Inoltre, il logaritmo di un numero elevato a una certa potenza k uguale a k moltiplicato per il logaritmo del numero stesso. Da questo discende che il logaritmo
della radice k-esima di un numero uguale all'inverso di k per il logaritmo del numero, e che il logaritmo dell'inverso di un numero l'opposto del logaritmo del
numero stesso. In altre parole valgono:

mostra

Dimostrazione

Cambiamento di base
Noto il valore di un logaritmo in una base, semplice calcolarne il valore in un'altra base (spesso le calcolatrici danno il logaritmo solo in basi 10 ed e).
Se b, x, e k sono tutti numeri reali positivi (con b 1 e k 1):

dove k una base qualsiasi. La formula pu essere scritta nel modo seguente

e segue dalla relazione

Dalla formula del cambiamento di base, ponendo k = x, si ricava la relazione seguente:

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Basi del logaritmo


Anche se in linea di principio i logaritmi possono essere calcolati in qualunque base positiva e diversa da 1, quelle pi utilizzate sono tre:
base 10 (logaritmi decimali o volgari o di Briggs), usati per le operazioni di calcolo; li si indica con log10, pi genericamente con log, pi raramente con
Log.
base e (logaritmi naturali o neperiani), usati nel calcolo infinitesimale; li si indica con ln, pi raramente con log (quando, dal contesto, la base a cui ci si
riferisce chiara).
base 2 (logaritmi binari), usati soprattutto nell'analisi della complessit computazionale, nella teoria dei codici e nella teoria dei segnali; li si indica con
log2, pi raramente con log (quando, dal contesto, la base a cui ci si riferisce chiara).

Storia
Il metodo dei logaritmi fu proposto da Nepero nel 1614, in un libro intitolato Mirifici Logarithmorum Canonis Descriptio. Joost Brgi invent
indipendentemente i logaritmi, ma pubblico i suoi risultati sei anni dopo Nepero.
Per sottrazioni successive, Nepero calcol (1 107)L per L da 1 a 100; il risultato per L=100 approssimativamente 0,99999, ovvero (1 - 10-5). Nepero poi
calcol il prodotto di questi numeri per 107(1 105)L, con L da 1 a 50. Questi calcoli, che occuparono 20 anni, gli permisero di trovare, per ogni numero intero
N da 5 a 10 milioni, il numero L che risolve l'equazione

Nepero chiam inizialmente questo valore un "numero artificiale", ma successivamente introdusse il nome "logaritmo", da "logos", proporzione, e "arithmos",
numero. Usando una notazione moderna, i calcoli di Nepero gli avevano permesso di calcolare

dove l'approssimazione compiuta corrisponde alla seguente:

L'invenzione di Nepero fu velocemente e largamente acclamata: i lavori di Bonaventura Cavalieri (Italia), Edmund Wingate (Francia), Xue Fengzuo (Cina) e
Giovanni Keplero (Germania) permisero di diffondere ampiamente l'idea.
Nel 1647, Grgoire de Saint-Vincent colleg i logaritmi alla quadratura dell'iperbole, dimostrando che l'area A(t) sottesa da 1 a t soddisfa

Il logaritmo naturale fu per la prima volta descritto da Nicolaus Mercator nel suo scritto Logarithmotechnia pubblicato nel 1668, anche se precedentemente
l'insegnante di matematica John Speidell aveva compilato una tavola di logaritmi naturali nel 1619.
Intorno al 1730, Eulero defin la funzione esponenziale e la funzione logaritmo come

Eulero inoltre dimostr che queste due funzioni erano una l'inversa dell'altra.

Tavole dei logaritmi e applicazioni storiche


Semplificando calcoli complessi, i logaritmi contribuirono ampiamente all'avanzamento della scienza, e in particolare dell'astronomia. Lo strumento che ne
permise l'uso pratico furono le tavole dei logaritmi. La prima di esse fu completata da Henry Briggs nel 1617, subito dopo l'invenzione di Nepero.
Successivamente, furono scritte altre tavole con diversi scopi e precisione. In esse veniva elencato il valore di logb(x) e di bx per ogni numero x in un certo
intervallo, con una precisione fissata e con una base b scelta (solitamente b=10). Per esempio, la tavola di Briggs conteneva il logaritmo in base 10 di tutti i
numeri da 1 a 1000, con una precisione di 8 cifre decimali. La funzione bx, poich inversa del logaritmo, venne chiamata antilogaritmo.
Il prodotto e il quoziente di due numeri c e d venivano cos calcolati con rispettivamente la somma e la differenza dei loro logaritmi. Il prodotto cd
l'antilogaritmo della somma dei logaritmi di c e d:

Il quoziente c/d l'antilogaritmo della differenza dei logaritmi di c e d:

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Per compiere calcoli complessi con una buona precisione queste formule erano molto pi veloci del calcolo diretto oppure dell'utilizzo di metodi precedenti,
come quello di prostaferesi.
Anche il calcolo di potenze e di radici veniva semplificato, riducendosi a moltiplicazione e divisione di logaritmi:

Funzione logaritmo
La funzione logaritmo la funzione

La funzione definita sulla semiretta


. In figura sono disegnati tre esempi della funzione
logaritmo con diversi valori per la base b. La curva rossa per la funzione con base b=e costante di
Nepero (valore approssimato: 2,718...) Come si pu notare dal grafico, il campo d'esistenza, e quindi il
dominio della funzione logaritmo (l'insieme entro cui variano i valori delle x), compreso nei valori tra
;mentre il codominio, insieme in cui variano i valori delle y, . Quindi si capisce che si pu
lavorare e sono verificate soltanto quelle funzioni logaritmo che hanno l'argomento maggiore strettamente
a 0.

Derivata
La funzione logaritmo derivabile e la sua derivata la seguente:

Logaritmi con varie basi: rosso per la base e, verde per la


base 10 e viola per la base 1,7. Come si pu notare, tutte
le funzioni passano per il punto (1, 0).

dove ln il logaritmo naturale, cio con base e. In particolare, la relazione seguente fondamentale nel calcolo infinitesimale:

Dimostrazione con la funzione inversa


L'eguaglianza dimostrabile usando la regola della funzione inversa:

La funzione inversa del logaritmo la funzione esponenziale, la cui derivata coincide con se stessa:

Ne segue:

Dimostrazione tramite definizione


Si pu utilizzare direttamente la definizione di derivata:

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e, ricordando il limite notevole del logaritmo, si ottiene:

Convessit e concavit
La derivata seconda della funzione logaritmo

Se

, questo valore sempre negativo e la funzione quindi funzione concava. Se

invece sempre positivo e la funzione convessa.

Integrale
La funzione logaritmo continua e quindi integrabile. La funzione integrale del logaritmo, con base generica b, (applicando l'integrazione per parti):

dove C la generica costante di integrazione.

Funzione analitica
La funzione logaritmo analitica. Non possibile per descrivere la funzione su tutto il suo dominio con una sola serie di potenze (come avviene ad esempio per
la funzione esponenziale): lo sviluppo centrato in un punto
ha infatti raggio di convergenza ed quindi convergente solo nell'intervallo
. Ad
esempio, lo sviluppo in
il seguente:

Logaritmo complesso
Per approfondire, vedi Logaritmo complesso.

La funzione logaritmo pu essere estesa ai numeri complessi diversi da zero; nel caso in cui si tratti di un logaritmo
naturale con argomento complesso vale la formula seguente

essendo i l'unit immaginaria e arg z l'argomento di z. Il logaritmo complesso in realt una funzione a pi valori,
determinati dal parametro intero .

Note
1. ^ Kate, S.K. (2009). Basics Of Mathematics (Technical Publications).

Voci correlate
Identit sui logaritmi
Scala logaritmica
Logaritmo integrale
Funzione esponenziale
Funzione polilogaritmica
Polilogaritmo

Grafico del logaritmo complesso:


l'altezza rappresenta il modulo ed il
colore l'angolo.

Altri progetti
Wikibooks contiene testi o manuali su Logaritmo
Commons (//commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene immagini o altri file su Logaritmo (//commons.wikimedia.org
/wiki/Category:Logarithm?uselang=it)

Collegamenti esterni
(EN) Logaritmi (http://mathworld.wolfram.com/Logarithm.html) in MathWorld
Logaritmo (http://thes.bncf.firenze.sbn.it/termine.php?id=21688) in Tesauro del Nuovo Soggettario (http://thes.bncf.firenze.sbn.it/), BNCF, marzo 2013.

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