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19-DIC-2014

Lettori: n.d.
Diffusione: n.d.

Dir. Resp.: Alessandro Russello

da pag. 10

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LA NUOVA VENERD 19 DICEMBRE 2014

Venezia

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VERSO LO SFORAMENTO
Appello a Napolitano e Renzi
Cambiare il Patto per Venezia

I CONTI DI CA FARSETTI
di Gianni Favarato
Anche questanno la vigilia delle feste natalizie tormentata
dalla drammatica situazione
del bilancio del Comune di Venezia, paralizzato da 700 milioni di euro di tagli realizzati negli
ultimi sette anni e dalle ferree e
indiscriminate regole del Patto
di Stabilt. Stavolta per la situazione talmente disperata
da aver spinto tutte le forze sociali veneziane, dagli industriali, ai commercianti e artigiani,
fino ai sindacati dei lavoratori, a
sottoscrivere un appello per
cambiare subito il Patto di stabilit per Venezia al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al premier Matteo
Renzi, ai parlamentari e alle forze politiche veneziane. Lappello, promosso dalla Fondazione
Gianni Pellicani e presentato in
municipio a Mestre, stato sottoscritto dalla confederazione e
dai sindacati del pubblico impiego di Cgil, Cisl, Uil; da Confindustria Venezia; dalla Camera di Commercio veneziana;
dallAepe (Associazione esercenti pubblici esercizi che aderisce a Confcommercio e Fipe)
di Venezia; dalla Cgia di Mestre;
da Confesercenti e Confcommercio di Venezia ; Confartigianato veneziana; dallAssociazione Veneziana Albergatori (Ava);
Apindustria Venezia; Cna (Confederazione nazionale artigiani) del centro storico, Mestre e
Marghera.
C un vasto schieramento
di forze sociali che non chiede
interventi assistenziali o trattamenti di favore per Venezia,
ha spiegato ieri, a nome dei firmatari, il segretario della Fondazione, Nicola Pellicani.
Quello che si chiede, con urgenza, un trattamento equo
del Governo alla nostra citt
che continua a subire un carico
fiscale e tagli al bilancio nella
stessa proporzione di dieci anni
fa, quando il Casin e la Legge
Speciale ancora garantivano
delle entrate finanziarie che da
anni il Comune non ha pi a disposizione. Se questo ingiusto
trattamento da parte del Governo non verr corretto al pi presto in modo strutturale, ci saranno seri e gravi problemi per
la prossima amministrazione
comunale che sar scelta dai
cittadini nella primavera prossima.
Nellaccorato appello si affer-

Fondazione Pellicani, categorie economiche e sociali della citt chiedono un aiuto al governo
Troppi tagli e pressione fiscale, Roma intervenga subito. Pochi soldi da Legge Speciale e Casin
Secondo la Cgia tra il 2011 e il 2014
ogni residente ha perso 246 euro di risorse
Al netto dei fondi della Legge Speciale che ormai da anni non ci sono
pi, Venezia in cima alla lista dei comuni italiani capoluogo di
regione pi colpiti dai tagli di risorse dello Stato che nel 2010 sono
state di ben il 66%, al netto dei proventi del Casin municipale (104
milioni di euro incassati); seguono Milano (con un 63% di tagli di
risorse statali), Campobasso, Ancona, Cagliari, Perugia e, al sesto
posto, Roma con tagli che si sono fermati sulla soglia del 48%. Tutto
ci malgrado Venezia non abbia meno importanza - dal punto di
vista del prodotto interno lordo derivante dal turismo - della
capitale dItalia o di una citt darte come Firenze che ha subto tagli
di risorse pari al 43% del suo bilancio. Ci significa come ha
spiegato Paolo Zabeo della Cgil di Mestre che ha elaborato i dati del
Centro Studi Sintesi e del Sole 24 ore che, in seguito a questi tagli
dei trasferimenti di risorse, tra il 2011 e il 2014 il Comune di Venezia
ha perso 63 milioni di euro di entrate, pari a 246 euro per ogni
cittadino residente nel territorio comunale. A fronte di questo
trattamento non certo di favore per Venezia, la nostra citt
seconda solo a Milano per quanto riguarda le sue entrate tributarie.
Il Comune di Milano, nello specifico, ha raccolto tributi nel 2013 pari
a 905 euro per abitante, segue il comune di Venezia con 853 euro,
suddivisi tra Imu (273 euro), addizionale Irpef (107 euro), asporto
rifiuti (364) e, infine, 107 euro pro capite per la riscossione di tributi
minori come la tassa di occupazione del suolo pubblico, la tassa
sulla pubblicit e le pubbliche affissioni e limposta di soggiorno.

ma che al di l dei limiti e degli


errori delle passate amministrazioni, le pesantissime difficolt
che sta incontrando la stessa attuale gestione commissariale
del Comune di Venezia, nel tentare di raggiungere quegli obiettivi, dimostrano che il vero problema in effetti la natura, la logica del Patto di Stabilit, del
quale tutti i comuni italiani, da
tempo, chiedono una modifica,
denunciandone l'insostenibilit. Nel caso di Venezia, le difficolt sono addirittura moltiplicate poich, nel calcolo che definisce gli obiettivi da rispettare, non entrano solo, come negli altri Comuni, le risorse derivanti dai trasferimenti ordinari,

peraltro falcidiate dai tagli di


questi anni. Nel calcolo che riguarda Venezia, spiega infatti
lappello, entrano anche risorse derivanti da fonti particolari,
come la Legge Speciale o il Casin, e non solo, che oggi sono ridotte ai minimi termini.
Alla presentazione dellappello salva-Venezia erano presenti
anche lex assessore comunale
Gianfranco Bettin di 2020 Venezia, lex consigliere comunale di
Forza Italia Cesare Campa, il
presidente della Municipalit di
Mestre Centro, Massino Venturini, del Pd, il direttore dellAva
(albergatori) Claudio Scarpa, Paolo Zabeo della Cgia di Mestre, i
sindacalisti Sergio Chiloiro

Dallalto, Paolo Zabeo, esponente


della Cgia di Mestre, e Sergio
Chiloiro, segretario Cgil della
Funzione pubblica
A destra, un momento della
riunione convocata dalla
Fondazione Pellicani (Candussi)

(Fp-Cgil) ed Emanuele Scarparo (Fpl-Uil) e lex consigliere comunale Sebastiano Bonzio di


Rifondazione Comunista. Tutti
ieri hanno rinnovato la loro adesione allappello, con toni pesanti, come quelli dei sindacalisti dei dipendenti del Comune
che temono nuovi tagli salariali

e occupazionali, di Gianfranco
Bettin che ha proposto uno
sciopero generale di Venezia
per liberarla dal Patto di Stabilit e Claudio Scarpa che ha ricordato che sugli albergatori veneziani gravano un aumento del
30% in pi di costi, la maggior
tassazione dItalia e il fardello

di dover restituire allo Stato 100


milioni di euro di sgravi ricevuto negli anni che furono.
Per il Comune di Venezia,
spiega lappello della Fondazione Pellicani, sottoscritto dalle
forze sociali, materialmente
impossibile, o quasi, rispettare
obiettivi definiti in un'epoca di

A Ca Farsetti 25 nuove assunzioni


Fabbisogno del personale, approvato il programma: che succede fino al 2016
Il commissario Vittorio Zappalorto ha approvato in questi
giorni il programma triennale
del fabbisogno del personale
del comune dal 2014 al 2016 e
il piano occupazione dellanno in corso. Per quanto riguarda i dirigenti, prevista nel
2015 lassunzione con concorso pubblico di tre persone per i
ruoli di dirigente dellarea dei
servizi sociali, di dirigente amministrativo e di dirigente tecnico. Nel 2016 - secondo il piano - saranno coperti i posti che
si renderanno vacanti per dimissioni e pensionamenti. Per
quanto riguarda le altre figure

professionali, nellanno in corso prevista lassunzione di 12


persone, tra cui tre assistenti
sociali, un direttore dei servizi
socioeducativi, due di educatore di assistenza allinfanzia,
uno di educatore di strada, un
collaboratore amministrativo.
Per lanno 2015 sarebbero previste ben 22 nuove assunzioni
nellorganico comunale. Tra le
figure in entrata, quattro assunzioni di istruttore tecnico,
otto di agenti di polizia municipale, tre di assistente sociale,
sei che fanno riferimento alla
Direzione amministrativa e
una di un addetto allambien-

te. Il piano relativo al 2016 infine prevede 13 nuove assunzioni, con altri quattro posti di assistente sociale, altrettanti di
collaboratore amministrativo,
tre di educatore di scuola materna e due che fanno riferimento alla direzione amministrativa.
Per il Comune nel 2014 la
percentuale della spesa del
personale sullintera spesa corrente dellAmministrazione
di circa il 24 per cento e secondo lanalisi del commissario
non sussistono presso il Comune di Venezia situazioni di
eccedenza di personale o di

personale in soprannumero,
con un totale di circa 3.100 dipendenti. Ovviamente anche
il piano delle prossime assunzioni resta comunque legato al
rispetto del Patto di Stabilit
da parte dellAmministrazione. Se quello di questanno dovesse essere sforato ne scaturirebbe infatti anche un blocco
delle assunzioni tra le misure
di penalizzazione, a meno di
misure di mitigazione sul personale che dovessero scaturire
da decisioni del Governo, come avvenuto dopo lo sforamento del Patto dello scorso
anno.

Villa Hriot va in vendita il 29


Ribadita la destinazione alberghiera e il prezzo minimo di dieci milioni di euro

Proteste per la vendita della villa

Si sapr luned 29 dicembre se


il Comune sar riuscito effettivamente a vendere Villa Hriot, trovando unacquirente,
come auspica il commissario
straordinario Vittorio Zappalorto, nonostante la forte contrariet di buona parte della
comunit veneziana e anche
delle forze politiche, per luso
anche di carattere sociale e
culturale delledificio, il cui
giardino e la cavana sono utilizzati anche dai bambini della
vicina scuola dinfanzia San
Francesco. Si svolger infatti
quel giorno lasta pubblica
bandita dal Comune con
lapertura delle buste delle
eventuali offerte di acquisto.
Il prezzo fissato a base
dasta resta quello che era circolato nei giorni scorsi dieci
milioni di euro - con la stipula
del contratto di compravendi-

ta entro il 31 dicembre, e il versamento dellintero introito


del leventuale vendita perch
possa essere conteggiato ai fini del rispetto del Patto di Stabilit del 2014, che Venezia
sembra comunque destinata a
sforare.
Come Zappalorto aveva
spiegato anche nel corso del
contestatissimo Consiglio comunale che ha dato il via laltro giorno allasta pubblica, si
tratter di una vendita condizionata allapprovazione della
Variante al piano regolatore
che cambia anche le destinazione duso della Villa, introducendo per essa la possibilit di
ospitare attivit ricettive, residenza e attivit espositive.
Se entro un anno la variante
urbanistica non sar andate a
buon fine, il Comune restituir al potenziale acquirente i

soldi versati. Se poi la Direzione Regionale per i Beni Culturali non dovesse a sua volta
concedere lautorizzazione a
vendere Villa Hriot prima della fine dellanno - come ormai molto probabile - il Comune e il compratore sottoscriveranno un contratto preliminare di compravendita da perfezionare nel frattempo, ma incassando comunque, nel frattempo tutto la somma pattuita
per lalienazione.
La Variante approvata ad
hoc dal Comune per vendere
Villa Hriot prevede leliminazione dello standard di attrezzature di interesse comune e
inserisce tra le altre quella di
attrezzature ricettive che consentirebbe in teoria anche la
trasformazione di Villa Hriot
in un albergo.
Lo stesso Zappalorto aveva

Villa Hriot cerca acquirenti per ripianare le casse comunali

fatto capire nei giorni sorsi che


cerano state manifestazioni
informali di interesse per lacquisto - si era tra laltro fatto il
nome del vicino hotel Cipriani, senza per conferme - ma
la possibilit che diventino effettive sembrano molto poche
e i tempi strettissimi e le molte
incognite legate alloperazio-

ne lasciano capire che difficilmente Villa Hriot sar effettivamente venduta.


Ma il commissario vuole evidentemente dare limpressione anche allesterno di avere
provato tutte le strade - anche
le pi impopolari, come questa - per non sforare il Patto di
Stabilit.
(e.t.)

Il decreto Milleproroghe
per salvare i comunali
la strada individuata per attenuare gli effetti dello sforamento del Patto
Luned incontro a Roma del commissario Zappalorto con il sottosegretario Delrio
di Enrico Tantucci

ben maggiori entrate. Lungi dal


richiedere interventi di tipo assistenziale, necessario che il
Parlamento e il governo ridefiniscano gli obiettivi del Patto,
togliendo dal loro computo le
entrate che oggi sono venute
meno, parificando la situazione di Venezia a quella degli altri

Comuni. In caso contrario, riteniamo che Venezia andr incontro a una drammatica crisi
che bisogna scongiurare, creando le condizioni per rigenerare
la citt. Ma bisogna agire subito, in questi giorni, in queste
ore.
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Sforare nuovamente il Patto di


Stabilit - come lo scorso anno
- ma salvare almeno la retribuzione integrativa dei dipendenti comunali, esattamente
come avvenuto nel 2013, con il
Salva Venezia.
Ormai di fatto archiviata la
possibilit di inserire un provvedimento a favore del Comune nella Legge di Stabilit che
verr probabilmente approvata oggi in Senato, questo ora
lobiettivo realistico su cui
concentrata lattenzione del
commissario straordinario Vittorio Zappalorto e delle forze
politiche, con i due sottosegretari veneziani allEconomia
Pier Paolo Baretta e Enrico Zanetti al suo fianco nellincontro che avr luned a Roma
con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano
Delrio. Al centro dellincontro,
appunto, la situazione di Venezia, ormai drammatica e che il
Governo intende comunque
in qualche modo affrontare. E
la via pi probabile sembra
quella di inserire allinterno
del decreto Milleproroghe,
che il Governo dovrebbe approvare entro pochi giorni, lo

Il commissario Vittorio Zappalorto andr in missione a Roma

stesso emendamento pro-Venezia fatto valere anche lo


scorso anno. Il decreto dovr
poi essere convertito dal Parlamento entro 60 giorni, ma
avrebbe intanto validit immediata ed eviterebbe, pertanto il
taglio delle retribuzione dei comunali dal primo gennaio,
con buste-paga decurtate di almeno trecento euro netti mensili per gli oltre tremila impiegati di Ca Farsetti. Resterebbe-

ro, invece - come gi avvenuto anche nel corso di questanno - le altre penalizzazioni previste dallo sforamento del Patto di Stabilit, a cominciare da
un altro robusto taglio di almeno 17 milioni di euro ai trasferimenti statali per Venezia,
che riproporrebbero i problemi di bilancio risolti in questi
mesi con enormi difficolt da
Zappalorto.
Non era possibile comun-

Il Comune contro la Comunit Ebraica


Mancato pagamento dellIci sugli immobili della congregazione (32.500 euro): battaglia di ricorsi

Il rabbino capo Scialom Bahbout

Il Comune contro la Comunit


Ebraica di Venezia per il mancato pagamento dellallora Ici,
lImposta comunale sugli immobili, nel 2006, per gli oltre
novanta immobili di propriet
della congregazione.
Tutto parte alla fine del
2011, quando il Comune invia
un accertamento alla Comunit Ebraica per lomesso versamento dellimposta comunale
sugli immobili, cinque anni
prima, per le sue propriet.
Ma la Comunit faceva ricorso ritenendo illegittimo
laccertamento per il ritardo
nella notifica e nel merito per

non aver esentato dal pagamento dellimposta alcuni edifici dedicati al culto religioso,
come le sinagoghe.
Il Comune, invece, insisteva
nella sue ragioni opponendosi
in giudizio. La Commissione
Tributaria Provinciale di Venezia riteneva legittima la richiesta del Comune per i tempi in
cui era stata inviata, ma accoglieva invece in pieno le eccezioni di merito della Comunit
ritenendo che parte degli immobili, essendo edifici religiosi, dovessero essere esentati
dal pagamento dellIci.
Ma il Comune - con il com-

missario straordinario Vittorio


Zappalorto - contesta la sentenza sul fatto che gli edifici di
propriet della Comunit siano effettivamente usati a fini
religiosi, perch essa non lo
avrebbe dimostrato.
Per il Comune la sentenza
anche in contrasto con la Cassazione che pone a carico del
soggetto che pretende lesenzione dellIci lonere di dimostrare che le attivit svolte negli immobili di propriet corrispondono a quelle previste
dalla legge per godere del beneficio.
Ca Farsetti reclama dalla

Comunit Ebraica circa 32 mila e 500 euro di imposta non


pagata. Di qui la decisione di
presentare un ricorso in appello contro la sentenza della
Commissione Tributaria Provinciale.
Una vicenda che vede dunque in lite, per motivi fiscali, il
Comune e la Comunit Ebraica tra i quali i rapporti sono
normalmente ottimi, tanto
che pochi giorni fa lo stesso
Zappalorto aveva presenziato
nella Sinagoga Spagnola del
Ghetto allinsediamento del
nuovo Rabbino Capo rav Scialom Bahbout.
(e.t.)

que inserire alcun provvedimento che mitigasse per venezia lo sforamento del Patto,
nella Legge di stabilit che viene ora approvata, ha spiegato
anche ieri il sottosegretario Baretta, anche perch il Comune tecnicamente non ha ancora sforato. E gli altri emendamenti presentati legati al rifinanziamento della Legge Speciale per i prossimi tre anni,
partirebbero dal 2015, e non
avrebbero comunque aiutato
il Comune a evitare lo sforamento. Il Governo pu in teoria intervenire anche in altro
modo, ed proprio quello che
cercheremo di accertare nella
riunione che avremo luned a
Palazzo Chigi con Delrio.
Lemendamento presentato dal senatore Felice Casson e
da altri parlamentari del Pd
prevederebbe 50 milioni di
Legge Speciale stanziati a favore di Venezia per i prossimi tre
anni.
Escludo che possa essere
recepito allinterno del decreto Milleproroghe, commenta
Casson, ma vedremo nei
prossi mesi se ci sar modo di
riproporlo in Parlamento. Sono dunque giorni e ore febbrile questi a Ca Farsetti, con
Zappalorto che resta comunque impegnato almeno a provare a portare a termine le altre operazioni impostate per
evitare lo sforamento del Patto
di Stabilit del 2014. Ormai
praticamente impossibile - dopo leclissarsi della Cassa Depositi e Prestiti - la vendita di
Palazzo Diedo e Palazzo Gradenigo da cui il Comune si
aspetterebbe non meno di 22
milioni di euro. Si sapr solo il
29 - come riferiamo a parte - se
Zappalorto riuscir effettivamente a vendere Villa Hriot,
ma anche qui le probabilit sono poche. Resta ancora in piedi e dovrebbe invece concludersi positivamente loperazione per la rinuncia alluso
pubblico sulle Procurate Vecchie da parte del Comune e a
favore delle Assicurazioni Generali, proprietarie del complesso monumentale, che potrebbe portare in dote diversi
milioni di euro. Ma intanto si
naviga a vista.

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