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Descrizione:
L'intervento pronunciato di Nicola Pavan, ricercatore della Fondazione nell'ambito del progetto Osservatorio sulla Città Metropolitana di Venezia, contenente un breve estratto sui risultati ottenuti dall'Osservatorio nel suo primo anno di attività.
Titolo originale
28/8/14. Visita del Presidente Napolitano alla Fondazione Pellicani. Intervento di Nicola Pavan
L'intervento pronunciato di Nicola Pavan, ricercatore della Fondazione nell'ambito del progetto Osservatorio sulla Città Metropolitana di Venezia, contenente un breve estratto sui risultati ottenuti dall'Osservatorio nel suo primo anno di attività.
L'intervento pronunciato di Nicola Pavan, ricercatore della Fondazione nell'ambito del progetto Osservatorio sulla Città Metropolitana di Venezia, contenente un breve estratto sui risultati ottenuti dall'Osservatorio nel suo primo anno di attività.
In poche battute vorrei far emergere alcune peculiarit dellultima ricerca incentrata sui temi della citt contemporanea, Venezia Citt Metropolitana. Un primo elemento sul come ci siamo confrontati con una serie di dati e numeri che provengono da fonti molto eterogenee. Non stata semplicemente unacquisizione di database, ma un dialogo serrato con chi li ha creati, un confronto che ci ha impegnato per lunghi mesi e, alla fine, ci ha permesso far di parlare questi numeri e tradurli in un racconto che cercasse di raggiungere lobiettivo che ci eravamo dati: costruire una ricerca che sapesse tratteggiare alcuni scenari futuri caratterizzati da un alto grado di applicabilit, partendo da tre ambiti specifici: Mobilit, Uso del Suolo e Professioni dellInnovazione.
I numeri emersi sono molti, ad esempio il 73% degli spostamenti ferroviari del Veneto si concentra nelle provincie di Padova, Venezia e Treviso a dimostrazione della centralit e dellimportanza di questarea. E di questi una buona percentuale, il 24%, rappresentata dalle stazioni minori, a ulteriore testimonianza della vocazione policentrica della Citt Metropolitana. I dati raccolti nellambito dellUso del Suolo ci raccontano una citt che ha consumato molto del suo territorio, eppure continua a costruire nuove abitazioni per oltre 16 punti percentuali nellultimo decennio, nonostante il 17% del costruito sia da considerarsi in mediocre o pessimo stato di conservazione. E proprio concentrandoci su questo 17% abbiamo realizzato delle simulazioni che dimostrano come con interventi di rigenerazione urbana si potrebbero generare fino a 28.000 posti di lavoro.
Accanto ad un rigoroso apparato statistico, e in molti casi inedito, proponiamo una serie di strategie precise grazie ad incontri avuti con opinion leader, stakeholder, ma anche spezzoni della classe dirigente attivi nellassociazionismo e in alcuni casi, come quello della creative class, gli stessi lavoratori. Interviste, focus group, questionari per sondare e raccogliere suggestioni da chi ogni giorno si impegna per accrescere il capitale umano, sociale, economico della Citt Metropolitana.
Mi soffermer sul capitolo che ha richiesto la maggiore cura, quello delle Professioni dellInnovazione. Siamo di fronte a lavoratori e professionisti impegnati in ambiti porosi; dal punto di vista giuridico si trovano tra i lavoratori a tempo indeterminato ma anche in tutto il repertorio delle figure a tempo determinato, dai collaboratori a progetto ai lavoratori interinali ed ovviamente nelle partite IVA delle professioni regolamentate o meno.
Vorrei raccontare il dato che ha citato Nicola Pellicani nel suo discorso, ossia i 40.000 lavoratori e professionisti che, nella Provincia di Venezia, sono impegnati nei settori pi innovativi, ben 135.000 a livello metropolitano ossia sommando la provincia di Venezia, Padova e Treviso. Queste persone hanno stili di vita, esigenze, desiderata differenti dai lavoratori del secondo Novecento:
hanno bisogno di una mobilit distribuita su tutte le ore del giorno; sono attratti da una citt che risponda a criteri funzionali votati alla mixit e non pi a rigidi compartimenti stagni come aree direzionali, commerciali, industriali; hanno bisogno di un welfare ridisegnato: molte di questi professionisti dellinnovazione sono partite IVA e continuano a crescere con ritmi elevati (il 7% annuo) ma sono sottoposti a forme di sfruttamento e auto sfruttamento intensi e il welfare novecentesco non solo non li tutela, ma non crea delle opportunit che permetta loro di guardare al futuro con un po di ottimismo; e ancora: necessitano di una citt nella quale gli spazi pubblici e gli spazi interstiziali siano luoghi nel quale riversare la loro creativit e il loro ingegno; chiedono di vivere in abitazioni che rispondano a requisiti di efficienza energetica e qualit complessiva dellabitare molto alta.
Queste sono alcune delle suggestioni che emergono dallo studio e che speriamo possano contribuire al dibattito pubblico soprattutto in questo periodo storico nel quale sta prendendo forma un nuovo ente di governo metropolitano.
La ringrazio dellattenzione. E ora passo la parola a Giuseppe Sacc