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INTERVENTO

di Nicola Pellicani

Signor Presidente,
un grande onore per noi la Sua presenza qui oggi. Lattenzione che continua a dimostrare per le
nostre attivit un motivo di grande orgoglio, tanto pi oggi che abbiamo lopportunit di illustrarle in
maniera pi approfondita i lavori che stiamo svolgendo, unattivit intensa che, credo di poterlo
affermare, sta riscuotendo sempre pi interesse in citt e non solo.
Tutto cominciato sette anni fa, il 27 marzo del 2007, quando Lei venne ad inaugurare la nostra sede e
iniziammo i nostri lavori. Confesso che non avrei mai pensato che la Fondazione riuscisse a sviluppare
cos tante attivit e diventare un punto di riferimento qualificato.

Fin dallinizio stato ben chiaro come il campo dindagine, il perimetro allinterno del quale muoverci,
fosse Venezia con tutte le sue articolazioni e sempre in rapporto a quella Grande Citt che viviamo
quotidianamente e va ben al di l dei confini municipali, comprendendo quanto meno le province di
Venezia Padova e Treviso.
Del resto abbiamo ripreso il progetto che aveva in mente mio padre, ovvero la costruzione di un
soggetto politico/culturale che avesse al suo centro questa area urbana, trasformandolo in un luogo di
elaborazione di idee, di contenuti, volti a costruire una nuova visione di citt.
Da tempo stiamo lavorando a questo progetto, liberi da pregiudizi e da schematismi precostituiti per
ragionare nel merito dei problemi della citt, nella convinzione che, senza una visione d'insieme, senza
un'analisi approfondita di quello che siamo stati e di quello che siamo, sar impossibile pensare a una
nuova idea di citt, oggi quanto mai necessaria per consentire a Venezia di riprendere a svolgere quel
ruolo che le compete.

La Fondazione un soggetto di cultura politica che vuole fornire strumenti di lavoro utili a porre
l'attenzione e a far crescere il dibattito su alcuni dei temi pi significativi che riguardano la citt. Non
vogliamo fare il verso a ricerche di stampo accademico, la nostra realt quella di un laboratorio
politico-culturale, un luogo di elaborazione di idee e progetti volto a favorire nuove visioni nell'interesse
dei cittadini. Per raggiungere questo scopo utilizziamo strumenti scientifici, stando sempre per attenti
ad usare un linguaggio accessibile a tutti.


Per questo ci siamo pi volte posti allascolto della citt, coinvolgendo nelle nostre attivit i soggetti pi
qualificati che operano nel territorio. La forza della Fondazione sono proprio le persone, i soggetti
culturali, i vari centri studi e quelle categorie economiche che collaborano a vario titolo alla riuscita del
nostro progetto e rappresentano un patrimonio prezioso, apportando esperienze e punti di vista diversi,
essenziali allo sviluppo delle analisi, ma soprattutto ad alimentare il confronto e la dialettica.

Ecco perch molto importante che lincontro odierno avvenga alla loro presenza. Fin dallinizio il nostro
stato un metodo di lavoro il pi possibile inclusivo e perci i risultati che mi appresto ad illustrarle
brevemente sono frutto del preziosissimo contributo delle persone presenti qui questa mattina.

Il campo di attivit della Fondazione articolato in tre aree di lavoro in stretta relazione tra loro, ma con
percorsi autonomi. Lobiettivo principale sempre quello di cercare di fare un lavoro di approfondimento
per decifrare la citt nella quale viviamo. Ci parso naturale approfondire la storia pi recente,
iniziando a compiere un lavoro di scavo nella memoria. Abbiamo quindi avviato un programma di ricerca
riguardante le vicende politiche e istituzionali che hanno determinato le grandi scelte amministrative
adottate nel Novecento e in particolare a partire dagli anni Sessanta.

noto quanto il Novecento sia stato un secolo che ha inciso profondamente sugli equilibri veneziani: la
nascita di Porto Marghera, la crescita tumultuosa di Mestre e di tutta la terraferma, accanto a una citt
storica unica al mondo, cresciuta in un contesto ambientale e architettonico fragilissimo, hanno richiesto
un impegno straordinario, rivolto a trovare un difficile equilibrio tra sviluppo industriale e salvaguardia
dellambiente. Un tema che ha caratterizzato tutto il secondo Novecento e che continua ad essere
dattualit.
Lo strumento che pi di tutti ha cercato di affrontare questi problemi stata senza dubbio la legislazione
speciale per Venezia. Ed da qui che siamo voluti partire, con uno studio inedito sulla genesi della
Legge Speciale, ovvero un approfondimento sul dibattito politico-istituzionale che ha portato
allapprovazione della legge 171 del 1973. La legge stata pi volte rivista, ma la fase che si apr ormai
cinquantanni fa si sta concludendo con la contestata realizzazione del Mose. E purtroppo sta volgendo
al termine nel modo peggiore con un'inchiesta giudiziaria che ha colpito profondamente la citt, come ha
avuto modo di evidenziare anche Lei ieri sera al Lido.
Rileggere oggi la ricostruzione del dibattito che port alla sua emanazione di enorme aiuto per provare
a riformare una legislazione di cui la Citt continua ad avere bisogno, perch senza speciali risorse e


speciali strumenti normativo-istituzionali Venezia, per sua stessa natura e configurazione storica, non
in grado di sopravvivere, al tempo stesso, di rappresentare per lintero paese, quella risorsa inestimabile
che .
A Venezia serve una nuova Legge Speciale che dovr essere profondamente rinnovata, in unottica
certamente pi federalista, mettendo al centro il Comune e listituenda Citt Metropolitana e
affrontando in termini aggiornati il tema della rivitalizzazione socio-economica, che con grande
lungimiranza, introdussero i legislatori della Prima Repubblica.

Il lavoro che stiamo conducendo sulla memoria veneziana si poi via via allargato dando vita a un
archivio della politica e dellimpresa del 900, al quale partecipano vari soggetti pubblici e privati, che ha
consentito di raccogliere migliaia di documenti prevalentemente relativi allindustria di Porto Marghera.
Un lavoro che finora non era mai stato condotto, indispensabile per avviare la ricostruzione della storia
di quella che stata una delle aree industriali pi grandi dEuropa.
Il tutto sempre accompagnato da apparati divulgativi che permettano di avvicinare alla propria storia il
numero pi ampio possibile di cittadini. In particolare i pi giovani, gli studenti delle scuole veneziane,
cos da contribuire anche a colmare un gap nei programmi scolastici che spesso non arrivano oltre il
secondo dopoguerra.

Lo studio della storia, la costruzione della memoria di ci che siamo stati va di pari passo con le analisi
sulle trasformazioni urbane, sociali ed economiche della citt contemporanea. In quanto ci che ci sta
pi a cuore e maggiormente impegna la Fondazione, lo sguardo verso il futuro di Venezia. I nostri
lavori puntano innanzitutto a rispondere ad una domanda semplice, ma per nulla scontata: conosciamo
a fondo la citt che viviamo?
Molto spesso ci si trova a confrontarsi con visioni anacronistiche, che rispondono ad una citt del
passato, superata dagli eventi. Per questo abbiamo anzitutto inteso scattare una fotografia aggiornata
della citt contemporanea con vari studi condotti nel corso degli anni, che hanno preso in esame il
profilo urbanistico, sociale, economico di Venezia e Mestre.

Lultima ricerca che abbiamo realizzato, Venezia Citt Metropolitana, indubbiamente lo studio pi
ambizioso, che mette a sistema e ricomprende le ricerche precedenti, prendendo in esame quella
Grande Citt che citavo prima, che viviamo quotidianamente, dai confini molto liquidi che comprende le
Provincie di Venezia, Padova e Treviso. Una Citt Metropolitana dal 2010 riconosciuta anche da uno


studio dellOCSE, che proprio in queste settimane stato aggiornato, su iniziativa della Fondazione di
Venezia.

Lo studio che abbiamo il piacere di consegnarle oggi in anteprima, stato realizzato avendo sempre ben
presenti le indicazioni dellUnione Europea per il duemilaventi, che prevedono la costruzione di citt pi
inclusive, pi sostenibili, pi intelligenti.
Lo studio prende in esame tre aree dinteresse che non sono esaustive, ma certamente utili ad indicare
come larea metropolitana sia una realt gi fortemente integrata. Ovvero abbiamo preso in
considerazione la Mobilit che rappresenta la cornice e larmatura della Citt Metropolitana, lUso del
Suolo con unanalisi dettagliata sul consumo del territorio, dimostrando, dati alla mano, quanti cantieri e
quanti posti di lavoro si possono attivare. Un risultato in linea con linsegnamento di Renzo Piano
costruire sul costruito, emerso nei lavori del laboratorio G124, con cui siamo entrati in relazione. Infine
abbiamo fatto un focus sulle Professioni dellInnovazione che sono il motore delleconomia e del mercato
del lavoro futuro.
In questo senso vorrei anticipare solo un dato inedito che credo sintetizzi meglio di ogni altro la citt in
cui viviamo e il ridisegno complessivo di cui necessita. 40.000: questo il numero dei lavoratori e dei
professionisti che nella Provincia di Venezia sono impegnati nei settori pi innovativi. la nuova Porto
Marghera con i 33.000 operai attivi a met degli anni Sessanta. 40.000 persone che hanno stili di vita,
esigenze, desiderata diverse dai lavoratori del secondo Novecento.

Questo lavoro ora giunto a maturazione, proprio nel momento in cui stanno prendendo forma le Citt
metropolitane come enti di governo. Unopportunit storica come testimonia un iter che affonda le sue
radici nella legge 142 del lontano 1990. E, come ricorder, per Venezia il percorso fu subito in salita
essendo stata inserita con un emendamento.

Lo studio volutamente non si sofferma su aspetti istituzionali perch quale che sia il contenitore,
importante capire i contenuti e gli attori: fondamentale il lavoro dei corpi intermedi che devono essere
motori propulsivi di nuove visioni, stabilendo priorit e individuando i problemi che possono trovare
soluzioni prima di tutto attraverso lattuazione di forme di governance contrattualistiche. La nostra
ricerca si concentrata quindi sullanalisi delle funzioni metropolitane partendo dalle esigenze dei
cittadini e dalla constatazione che in tutti noi si sono gi radicati stili di vita metropolitani. In definitiva, il


nostro obiettivo primario favorire un processo di consapevolezza metropolitana tra i cittadini, un
cambio di scala che lunico possibile per affrontare i temi che abbiamo di fronte.

Il terzo fronte di impegno della Fondazione l'organizzazione di convegni e occasioni di dibattito sui
grandi temi della politica, nazionale e internazionale. Incontri che organizziamo sempre con grande
attenzione ai contenuti, che puntano ad unanalisi seria e approfondita dei problemi. Abbiamo avuto
lonore di ospitare anche due Suoi importanti discorsi, Signor Presidente, prima a Palazzo Ducale in
occasione del 60 anniversario della Costituzione e quindi un suo citatissimo intervento sul futuro
dellEuropa due anni fa al Festival della Politica.
Il Festival della Politica nato quattro anni fa, continua a crescere e, grazie anche alla sua
partecipazione, divenuto un appuntamento di carattere nazionale che, pur potendo contare su risorse
infinitamente inferiori, si confronta oggi alla pari con i principali festival culturali italiani. Il successo di un
festival dedicato alla politica in questa stagione, non era affatto scontato, ma la grande partecipazione
registrata finora la dimostrazione che se i temi della Politica sono affrontati in modo serio, lasciando
fuori dalla porta polemiche di giornata e luoghi comuni, interessa molto i cittadini. Il Festival si sta inoltre
rivelando un'iniziativa utile a rinsaldare quell'antico legame tra politica e cultura, che oggi appare sempre
pi debole. Finora i risultati raggiunti sono incoraggianti: la qualit del programma premiata da una
partecipazione in costante crescita, solo nelledizione dello scorso anno abbiamo superato le
venticinquemila presenze.

Mi piace sottolineare che anche il Festival della Politica nato all'interno di un confronto ampio con la
citt, come risposta a richieste che da pi parti ci venivano sottoposte.
Anche nella nostra comunit si andato diffondendo negli ultimi anni un senso di degrado e di
abbandono dei centri cittadini. Il centro di Mestre, in particolare, ha assistito a diverse chiusure degli
esercizi commerciali e declino demografico. Alcuni importanti interventi di riqualificazione urbanistica
hanno avuto una funzione importante ma, c lurgenza di accompagnare questi interventi ad un uso
degli spazi pubblici pi intenso che consenta ai cittadini di riappropriarsi delle piazza della citt. in
questo scenario che nato e cresciuto il Festival della Politica: un tangibile contributo alla
rivitalizzazione del centro.

Quest'anno, durante le quattro giornate della manifestazione, come potr vedere dal programma, ci
proponiamo di analizzare il complesso intreccio di relazioni tra politica e violenza. Di fatto comporremo


un'analisi dell'attualit esaminando le tante forme in cui la violenza si esprime nello scenario sociale e
politico: dalla violenza che si insinua nel linguaggio del dibattito pubblico, alla violenza sulle donne, a
quella che si agita nell'economia finanziaria, fino a quella che si materializza nelle guerre convenzionali,
alla nuova "cultura della violenza" che caratterizza un fondamentalismo religioso sempre pi presente
nel cuore stesso del vecchio continente. Per contrastare tutto questo non bastano certo le armi, serve la
Politica, una democrazia pi forte, unEuropa pi coraggiosa nellaffrontare sfide che la trovano troppo
spesso disunita e balbettante. Il Festival aprir su questi temi una quattro giorni di dibattiti e confronti
con oltre ottanta protagonisti.

Questo, Signor Presidente, il percorso che stiamo alimentando quotidianamente.
Mi auguro che sia emerso da queste mie parole lintento generale della nostra attivit: proporci come un
attore per migliorare la qualit del dibattito cittadino su alcuni temi dirimenti per la nostra citt e larea
vasta afferente, ponendo al centro la Politica e la sua capacit di governare il cambiamento. Il tutto con
una metodologia che fa della Fondazione un luogo dove persone con competenze, conoscenze,
passione, possano trovare una piazza aperta al confronto, al dibattito nella consapevolezza che per
dar vita ad una nuova visione della citt serve uno sforzo collettivo importante.

Infatti, accanto ad una competizione globale sempre pi serrata, Venezia sconta una crisi di vocazione
sempre pi evidente in molti ambiti: lobiettivo pi ambizioso che ci siamo prefissi quello di contribuire
a trovare alcune strade innovative perch Venezia, Mestre e tutta la Citt Metropolitana, possano
guardare al futuro con rinnovata fiducia.

Massimo mi ricorda spesso come in una sfida analoga si era cimentato il gruppo di intellettuali formatosi
attorno allIstituto Gramsci, sul finire degli anni 80, con lobiettivo, anche in quel caso, di costruire una
nuova idea di citt. La Fondazione oggi si trova ad operare in una situazione mutatis mutandis simile.
Venezia e Mestre sono sempre state dei laboratori politici nazionali importanti. Oggi dobbiamo
confrontarci con una congiuntura economica e sociale italiana ed europea molto difficile alla quale si
somma una difficolt oggettiva nel governo della cosa pubblica in citt, emersa in tutta la sua crudezza
negli ultimi mesi: i recenti avvenimenti hanno scosso e ferito profondamente Venezia e i suoi cittadini.
Ma tempo di lasciarci alle spalle ci che stato e guardare avanti. E la Fondazione intende fare la sua
parte negli interessi di Venezia, continuando ad elaborare studi, ricerche e a fare proposte concrete.



Mestre, 28 agosto 2014

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