Fascicolo: Autunno 2003 Il New Deal italiano degli Anni Ottanta La spedizione militare in Libano 1982-1984 Considerazioni sui successi e le difficolt delloperazione - Il contributo e gli obiettivi della arina di Lelio Lagorio !ono passati venti anni dalla spedizione italiana nel "ibano# "elio "agorio c$e co%e %inistro della Difesa pro%osse e organizz& 'uella spedizione %ilitare ricorda la vicenda in 'uesto scritto c$e la (ivista aritti%a ) lieta di pubblicare La spedizione militare in Libano mise in luce nei primissimi Anni Ottanta un nuovo modo di concepire il ruolo dellItalia negli affari internazionali. i parl! di "#e$ %eal&. 'uel "nuovo corso& della nostra politica estera e militare era cominciato un paio danni prima con la scelta di sc(ierare in icilia centododici rampe di missili nucleari ")ruise&. *ra stata +uella decisione a catapultare il nostro ,aese alla ribalta mondiale nella fase pi- acuta della sfida epocale fra *st e Ovest. #ellestate 1.8/ la spedizione militare in Libano fu la conferma dellelevato rango internazionale allora raggiunto dal nostro ,aese. Motivazione delle due spedizioni )era stato un precedente0 la missione di una forza multinazionale1 fuori dallO#21 nel inai e nel Mar Rosso per garantire gli accordi di pace fra Israele ed *gitto stipulati a )amp %avid. A )amp %avid nel marzo 1.3. si era stabilito c(e nella primavera del 1.8/ gli israeliani avrebbero sgombrato il inai. Ma la cosa non sembrava pacifica. Il presidente adat era stato assassinato 4ottobre 1.815 e i nuovi capi dell*gitto avevano c(iesto anc(e allItalia di intervenire per calmare la situazione. 6u cos7 c(e1 sorprendendo molti osservatori internazionali1 il 89 ottobre 1.81 il )onsiglio dei Ministri a Roma decise c(e lItalia avrebbe agito militarmente in Medio Oriente con c(i ci stava. )i furono incomprensioni in *uropa e alte proteste della opposizione parlamentare in Italia1 anc(e con accuse di incostituzionalit:. Arafat e molti paesi arabi si erano dic(iarati contrari a +uella mossa italiana e ci! dava fiato allopposizione interna. Ma il governo tenne ferma la sua linea e nel marzo 1.8/ fu spedita una formazione navale a pattugliare lo stretto di 1 ;iran in Mar Rosso. #on eravamo soli1 cera una 6orza Multinazionale c(e si divideva i compiti nellarea c(e doveva fare da cuscino fra Israele e l*gitto. Loperazione and! bene e i rapporti italo<egiziani1 in particolare1 migliorarono considerevolmente. Inizi! allora una intensa cooperazione fra Roma e Il )airo1 anc(e in campo militare. La 1.a e la 2.a spedizione in Libano avvennero anc(esse al di fuori dellO#2 ma gli esperti di diritto internazionale (anno sempre sostenuto c(e le due spedizioni erano legittime perc(= avevano scopi umanitari e si fondavano sul consenso dello tato interessato. LO#2 aveva condannato le stragi e il disordine del Libano ma si era limitato a inviare +ualc(e osservatore e a c(iedere al egretario >enerale delle #azioni 2nite di verificare se cera la possibilit: di formare una forza di )asc(i ?lu. La situazione era molto tesa anc(e perc(= in +uelle settimane lesercito israeliano era entrato in Libano per affrontare le milizie di Arafat. 6u cos7 c(e tre potenze 42sa1 6rancia e Italia5 decisero da sole1 formarono una 6orza Multinazionale1 si procurarono il consenso del governo libanese e entrarono a ?eirut. %icemmo0 "La gravit: della situazione non poteva sopportare i tempi lung(i dellO#2". La 1.a spedizione in Libano 4avviata nellagosto 1.8/5 doveva sostanzialmente servire a proteggere la ritirata delle truppe di Arafat accerc(iate in Libano dallesercito israeliano. Anc(e lopposizione parlamentare fu daccordo. #on fu facile per i gruppi parlamentari dellopposizione di sinistra dare un avallo allimpegno italiano a fianco degli tati 2niti. ,oc(e settimane prima +uegli stessi gruppi avevano duramente attaccato in ,arlamento il governo americano per la sua politica in Medio Oriente. ,er stabilizzare larea alcuni ambienti politici italiani1 interni ed esterni alla maggioranza di governo1 si erano saldati fra di loro e puntavano esclusivamente sullintervento dellO#2. u +uesto punto cera una sintonia con le@ primo ministro Andreotti < allora esponente dell2nione interparlamentare europea < c(e non nascondeva le sue preoccupazioni per un intervento militare italiano in uno sc(ieramento patrocinato dagli tati 2niti e al di fuori dello sc(ema O#2. Ma la spedizione serviva anc(e a salvare Arafat e +uesto bastava per ac+uietare molti animi. La 2.a spedizione in Libano 4avviata nel settembre 1.8/5 mirava a ristabilire lordine a ?eirut<Ovest dopo le stragi di abra e )(atila e lassassinio del presidente libanese e a sostenere e consolidare il governo di ?eirut passato in +uei giorni nelle mani del fratello del leader ucciso. 6u daccordo anc(e lopposizione ma tale accordo dur! poco. >i: nellautunno 1.8/ vennero espresse varie riserve perc(= < si sosteneva < gli scopi della missione stavano mutando0 non pi- solo azione umanitaria ma anc(e intervento politico. )i fu c(i defin7 "patetica& la spedizione e mise in guardia contro i pericoli di una Italia / interventista e contro il rafforzamento del blocco industriale<militare c(e si sospettava stesse dietro a tutta loperazione. ,er ricordare +ualcosa del clima di allora rammento lapostrofe di un deputato di opposizione0 "Aoi del governo cercate il morto in Libano per risollevare lo spirito nazionalista del nostro popolo&. Crisi della spedizione ,er la nostra gente a ?eirut non furono rose e fiori. )erto1 laccoglienza della popolazione era buona e la simpatia soprattutto dei poveri diavoli crebbe via via c(e il nostro contingente dimostrava tutta la sua carica di umanit: con lospedale e le mense e +uantaltro al servizio anc(e dei locali. Ma la lotta politica in Libano era improntata ad una violenza cos7 estrema da scatenare ondate improvvise di odio e sete di vendetta. ;utto era perci! eccezionalmente complicato. >i: nei primi giorni di ottobre 1.8/1 a una settimana dal nostro secondo sbarco1 il governo libanese aveva dato il via ad una vasta operazione di polizia. In poc(i giorni erano state arrestate circa 1B99 persone di ogni cittadinanza e colore politico1 compresa gente profuga dalla ,alestina. Ovviamente le autorit: di ?eirut avevano cura di sottolineare c(e erano stati se+uestrati molti +uantitativi di armi. )i fu una certa emozione nel nostro ,arlamento. Il nostro governo esamin! le cose ed a me venne dato lincarico di riferire alle )amere. ,rendemmo una posizione ferma contro gli arresti e notificammo al presidente >emaCel e al suo primo ministro Dazzan c(e non avremmo accettato il protrarsi di una situazione contraria allo stato di diritto. Ricordammo anc(e ai governanti libanesi c(e senza di noi difficilmente sarebbero rimasti in sella. Lo stesso avviso venne comunicato a Das(ington e a ,arigi. In loco1 i nostri si dettero da fare per sapere tutto su +uegli arresti0 nominativi1 nazionalit:1 motivazioni delle accuse1 luog(i e modalit: della detenzione ecc. 2n terzo circa dei prigionieri fu liberato in tempi brevi. Il +uadro si rasseren! per un buon periodo. ;utto precipiter: un anno dopo. La crisi1 cominciata a fine agosto 1.88 con linsurrezione delle milizie sciite contro il governo libanese1 si allarg! nellautunno successivo a seguito della battaglia divampata fra le fazioni libanesi per il controllo delle montagne del )(ouf1 +uando divenne forte la pressione armata della iria1 esplosero gli attentati contro le forze americane e francesi1 crebbe il malumore dell2R1 e i corpi di spedizione degli tati 2niti e della 6rancia cominciarono a prendere parte con artiglieria e aerei alla guerra fra i vari partiti libanesi. >li tati 2niti si possono capire. A Das(ington1 potenza planetaria impegnata nella ciclopica sfida fra *st e Ovest1 non poteva piacere un aumento dellinfluenza siriana dietro la +uale era facile intravedere il grande nemico sovietico. In conseguenza di +uesti fatti lopposizione parlamentare italiana si 8 dic(iar! contro la spedizione. A suo giudizio i nostri soldati in Libano stavano perdendo la caratteristica di forza di pace e si stavano trasformando in una forza di intervento. i arriv! cos7 a dire c(e1 se la 6orza Multinazionale era una forza di dissuasione1 tutta la missione italiana diventava incostituzionale e doveva essere annullata 4novembre 1.885. Anc(e il premier )ra@i1 assunto il governo del ,aese nellagosto 1.881 ebbe un diverso approccio alla +uestione. #on vedeva pi- il Libano nellEottica c(e aveva determinato la spedizione un anno prima. Arriv! ad un diverbio con Mitterrand al vertice di Aenezia sugli indirizzi da dare alle operazioni in Libano1 in particolare a proposito delle rappresaglie da autorizzare contro gli attentati terroristici dellottobre 1.88. Andreotti1 ora ministro degli esteri di )ra@i1 su +uesto punto fu ancora pi- severo con i francesi. )ra@i era fautore di una indipendenza energica dellItalia in un +uadro di amic(evoli relazioni dirette con gli tati 2niti ma sosteneva con passione la necessit: di aperture sempre pi- risolute verso il ;erzo Mondo e verso alcune dirigenze dei paesi emergenti. #on a caso di l7 a poco divenne delegato speciale del egretario >enerale dellO#2 per i problemi dello sviluppo. 'uanto al Libano )ra@i pensava c(e lItalia dovesse cessare di sostenere il governo libanese di >emaCel 4mentre +uesto era uno degli scopi della spedizione stabiliti per accordo internazionale5 e dovesse invece divenire un mediatore e+uidistante fra le varie fazioni libanesi. 6ra i litiganti cerano alcuni gruppi c(e aderivano allInternazionale socialista 4Fumblatt1 capo dei drusi1 ad esempio1 c(e nellottobre 1.88 venne ricevuto a Roma con tutti gli onori5 e )ra@i ne teneva conto. Anc(e ,ertini < c(e pure era stato in Libano nella primavera 1.88 ed era stato letteralmente acclamato dalle nostre truppe < non era pi- solidale con liniziativa militare e voleva il ritorno dei soldati. u Fumblatt1 tuttavia1 ,ertini a differenza di )ra@i dava un giudizio pessimo e non lo ricevette al 'uirinale. )ra@i in ogni modo bad! a legittimare tutte le scelte precedenti e ribad7 c(e lintervento in Libano era stato necessario1 anzi lo si sarebbe dovuto realizzare "prima&1 +uando la situazione non era ancora degenerata. #el febbraio 1.8G padolini1 ministro della difesa1 annunci! il ritiro degli italiani. >li inglesi1 senza tanti discorsi1 se ne erano gi: andati da un mese. ,ioveva a dirotto a Livorno e tutto era molto grigio 4nonostante la citt: imbandierata si rivelasse molto patriottica5 +uando i nostri1 scesi dalle navi1 si sc(ierarono sui moli e sfilarono per le vie del centro. )era ,ertini a salutarli. * padolini disse0 ",residente1 te li (o riportati tutti a casaH&. A Livorno non cera il battaglione "an Marco& ma solo una sua rappresentanza. I fanti di marina erano rimasti a ?eirut per garantire il completo ripiegamento del contingente italiano e assicurarsi c(e nulla di G nostro fosse abbandonato1 salvo +uanto avevamo deciso di lasciare ordinatamente alla gente di ?eirut per usi civili. Il "an Marco& riprender: il mare verso lItalia un mese pi- tardi con i cacciatorpediniere "Intrepido& e "Audace& c(e per tutto +uel tempo gli avevano protetto le spalle incrociando al largo di ?eirut. )on i fanti di marina ci saranno alcuni paracadutisti della compagnia carabinieri1 rimasti fino allultimo in Libano. Il nostro schieramento La 1.a spedizione in Libano1 secondo gli accordi multinazionali e il protocollo dintesa col governo libanese1 doveva essere brevissima 4un mese o anc(e meno5 e fu infatti molto breve. LItalia invi! un battaglione bersaglieri di circa 699 uomini0 il ">overn!lo& comandato dal tenente<colonnello ;osetti poi generale. La /.a spedizione non aveva scadenze. 2A1 6rancia e Italia dovevano tenere a ?eirut<Ovest una forza di 6I3 mila soldati 4/999I/B99 uomini per ciascuno tato5. La >ran ?retagna1 c(e ader7 pi- tardi alla 6orza Multinazionale1 invi! solo 199 soldati. Ad ogni contingente venne assegnata una zona da presidiare1 ma non alla >ran ?retagna. La 6rancia teneva il centro della citt: dove erano ac+uartierate le forze cristiane1 gli tati 2niti laeroporto anc(e per proteggere la vicina linea occupata da Israele1 lItalia unampia zona dal mare fino allentroterra dove erano situati i campi palestinesi. La struttura dei tre contingenti militari era simile0 fanteria leggera con protezione di forze corazzate e di artiglieria. In mare1 di fronte al Libano1 si riun7 una notevole forza navale tripartita e a )ipro1 nelle basi britannic(e1 stazionavano forze aeree dei tre paesi. La nostra Marina fece un considerevole sforzo mantenendo in +uelle ac+ue una formazione navale consistente 4/ incrociatori1 / caccia daltura1 G fregate oltre a navi di sostegno5 al comando di uno sperimentato ammiraglio1 >iasone ,iccioni. ,er valutare il contributo italiano basta ricordare c(e gli tati 2niti1 sorprendendo gli osservatori internazionali per limponenza del loro sc(ieramento navale1 avevano portato nel Mediterraneo orientale una flotta di venti unit:. Lo sc(ieramento italiano tuttavia si differenzi! da +uello franco< americano. #oi scegliemmo di dare al nostro contingente un carattere c(e non fosse +uello tipico delle truppe di occupazione e mantenemmo anc(e negli apprestamenti militari in loco una linea di discrezione c(e puntava al dialogo. ;ale linea < c(e poteva apparire vulnerabile in caso di attacc(i militari di forze organizzate < si rivel! vincente. #essun attentato grave fu infatti compiuto contro gli italiani. )i furono scontri sporadici 4c(e costarono la vita ad un fante di marina1 6ilippo Montesi1 e unottantina di feriti fra cui 6 ufficiali5 ma nessun assalto terroristico. In Libano si avvicendarono fanti di marina1 bersaglieri1 paracadutisti1 B cavalleggeri1 carabinieri. * soldati della logistica e della sanit: con 199 ufficiali medici oltre ad un reparto di 189 infermiere volontarie della )roce Rossa c(e si comportarono magnificamente. ulla composizione del forze italiane1 sul loro reclutamento 4leva o volontari5 e armamento1 sullo stato delle cose in Libano e sullevoluzione degli avvenimenti le )ommissioni *steri e %ifesa del ,arlamento furono tempestivamente e costantemente informate. Le truppe venivano avvicendate ogni +uattro mesi1 ma molti ufficiali e sottufficiali rimasero in Libano per tutto il tempo della spedizione 418 mesi5. Lo sforzo finanziario fu alto. )on gli avvicendamenti portammo e tenemmo in Libano oltre 8999 uomini con carriaggi1 artiglierie1 blindati1 navi e aerei. ?asta pensare ad un piccolo dato0 la paga del soldato semplice venne fissata in 1699 dollari al mese. Il comando del contingente fu affidato al colonnello 6ranco Angioni 4poi generale e in sJguito parlamentare5. #el gennaio 1.88 a ?eirut1 come ministro della difesa consegnai alle nostre truppe la bandiera di combattimento c(e era il riconoscimento di un impegno militare e non solo umanitario. *ra la prima volta c(e una bandiera di guerra veniva consegnata a soldati italiani allestero e credo c(e sia stata lultima. 'uella bandiera J ora conservata con gli onori militari al Aittoriano di Roma. Alla direzione operativa dal +uartiere generale della difesa nel palazzo ?aracc(ini1 sede del ministro1 provvedevano il generale ,ietro >iannattasio 4pi- tardi )apo<>abinetto del ministro e poi parlamentare5 e il colonnello ?onifazio Incisa di )amerana 4poi )apo di tato Maggiore dell*sercito5. A +uesti due ufficiali si deve in sostanza il successo complessivo della missione. u di loro sovrintendevano due )api di tato Maggiore 4)appuzzo per l*sercito e Monassi per la Marina5 e il )apo<>abinetto del ministro1 %e ,aolis1 generale dellAeronautica. A 6ranco Angioni si deve invece leccellente comportamento militare e politico delle nostre truppe in loco e le buone relazioni c(e lItalia riusc7 a stabilire con tutti in +uel groviglio di rivalit: e contrasti c(e era il Libano. Anc(e i nostri servizi di intelligence dettero buona prova1 eppure erano stati da poco sinistrati dallo scandalo ,/. *mersero in Libano alcune figure di comandanti e ufficiali particolarmente capaci. Ricordo il capitano )orrado )antatore a cui fu affidato lo staff delle relazioni pubblic(e e si rivel! molto bravo. Mi colp7 un capo naturale e carismatico1 il capitano di fregata ,ierluigi ambo1 comandante dei nostri fanti di marina1 un ufficiale c(e era padre venerato per i suoi uomini1 guerriero risoluto e diplomatico pacificatore con la gente del luogo. Mezzi e uomini. Carenze e conferme La spedizione rivel! alcune carenze del nostro apparato militare. 6 )arenze di mezzi1 non di uomini. La gente < volontari e leva < si dimostr! ben preparata. La %ifesa fra laltro disponeva di alcuni reparti di assalto c(e potevano ben figurare. #e avevamo un buon numero1 /I8 mila uomini1 un discreto patrimonio0 il battaglione e poi reggimento di marina "an Marco&1 il reggimento lagunari dellesercito "erenissima&1 i battaglioni speciali dei carabinieri e i commandos della marina. enza contare la brigata paracadutisti "6olgore&. %ove cascava lasino erano i mezzi. ,oc(i tecnologicamente competitivi1 molti < in alcuni campi < invecc(iati o sorpassati. Avevo denunciato con franc(ezza +uesta situazione alle )amere fin dalla primavera del 1.89 e proposto un programma di rilancio delle forze armate e di valorizzazione degli uomini. ,er il Libano larretratezza di alcuni mezzi in +ualc(e comparto si vide s-bito. La Marina disponeva di buone unit: ma aveva dei problemi con le navi da trasporto e con le navi da sbarco. 6ino a +uel momento il potere politico in Italia non aveva mai previsto la necessit: di trasferire lontano dalle nostre basi un contingente considerevole di truppe. La Marina in pratica disponeva soltanto di due unit: trasporto 4">rado& e ")aorle&5 residuati americani vecc(i di trentanni e di due unita<sbarco 4"?afile& e ")avezzale&5 anc(esse e@<2A risalenti addirittura alla seconda guerra mondiale. 'uanto ai mezzi anfibi per gli sbarc(i delle truppe sulle spiagge1 erano poc(i e non molto affidabili. Li vidi allopera durante una manovra navale nel canale di Otranto0 male in arnese. %ifatti durante la traversata dallItalia a ?eirut una delle navi trasporto and! in avaria rallentando tutta la spedizione. i sospett! un sabotaggio ma il )apo di tato Maggiore della Marina1 ammiraglio Monassi1 rispose sdegnato0 "Ma +uale sabotaggioH Il solo sabotaggio J la vecc(iaiaH". Al momento dello sbarco a ?eirut +ualc(e mezzo anfibio si incepp!. LAeronautica1 c(e aveva i suoi problemi con gli aerei da combattimento 4i ";ornado& non erano ancora in linea51 disponeva di un numero limitato di aerei +uadrimotori )189 e bimotori >/// per il trasporto truppe. Il trasferimento fu dun+ue difficoltoso. La %ifesa cap7 la lezione. %ato c(e si doveva ormai prevedere c(e il ,aese si sarebbe anc(e in avvenire impegnato in spedizioni militari a distanza 4il Libano era a /999 Km dallItalia51 stabilimmo di dotare le nostre forze armate di navi e aerei adatti1 capaci cioJ di realizzare celermente una operazione lontana. ul momento1 poic(= non cerano in ogni campo mezzi militari come si deve e nella giusta +uantit:1 decidemmo di usare i pi- moderni mezzi civili di cui il ,aese disponeva 4navi e aerei5. )os7 fu fatto anc(e in Libano durante gli avvicendamenti delle truppe successivi al primo sbarco. 6urono re+uisiti nei porti e aeroporti civili navi e aerei efficienti di vario tipo. 'ualcuno1 anc(e nel mondo militare1 storse la bocca ma +uesto1 del resto1 ci insegnava lillustre storia delle forze armate britannic(e. #on dimentic(iamo 3 %unKer+ueH 6urono comun+ue progettate immediatamente 8 nuove e grandi navi trasporto e sbarco 4"an >iorgio&1 an Marco& e "an >iusto&5 c(e entrarono in s+uadra poco dopo e fanno ancora buona figura. In Libano i nostri soldati si comportarono bene. Agli iniziali sorrisi ironici della stampa internazionale per il piumetto dei bersaglieri e per il colore bianco da noi dato ai nostri mezzi militari 4">li italiani < scrisse un grande +uotidiano di lingua inglese < sono arrivati con i loro carrettini da gelato&5 subentr! un generale diffuso apprezzamento per la professionalit: e lumanit: della nostra gente. 6ece il giro del mondo la foto<notizia in cui si vedeva e si diceva c(e fra le dune di ?eirut un sergente dei paracadutisti italiani faceva istruzione di combattimento ai %arines americani. * +uando la spedizione militare occidentale ebbe fine lo stesso +uotidiano di lingua inglese c(e aveva allinizio trovato da ridire su di noi arriv! a riconoscere c(e se la spedizione fosse stata fatta soltanto dagli italiani e con i criteri di ingaggio stabiliti dagli italiani il risultato finale sarebbe stato migliore. Entusiasmo iniziale e poi qualche timore Il premier padolini 4estate 1.8/5 fu fermo sostenitore della missione in Libano. )on me ebbe un momento di entusiasmo. A ,alazzo )(igi1 una notte1 a tu per tu1 ascoltata la mia relazione sui preparativi militari e sulle ricadute politic(e c(e la spedizione poteva avere1 esclam!0 "Ma +uesta J una nuova )rimeaH Io sono )avour e tu sei LamarmoraH&. Rideva ma si vedeva benissimo c(e era commosso. ;uttavia padolini ebbe presto +ualc(e timore. *ra sorto il problema se aumentare le nostre forze in Libano. A me ne aveva parlato il presidente >emaCel c(e era interessato a rafforzare lautorit: del suo governo nellarea di ?eirut. Avevo consultato Angioni durante una delle mie visite in Libano 4gennaio<febbraio 1.885 e il comandante non mi aveva nascosto c(e un consolidamento del nostro contingente avrebbe facilitato il suo compito. ,ensavo di portare la nostra forza 4/B99 uomini5 a livello di una brigata 4circa B999 uomini5 e Angioni intanto era stato promosso da colonnello a generale di brigata. Ma1 passate le consegne di ministro della difesa a padolini 4agosto 1.8851 il nuovo ministro respinse la ric(iesta di >emaCel 4settembre 1.885. 'uanto alle montagne del )(ouf c(e di l7 a poco diventarono il nuovo casus belli in Libano 4ottobre 1.8851 il governo italiano era stato invitato a estendere la protezione militare italiana in +ualc(e zona del )(ouf. Linvito era venuto anc(e da Das(ington dove il segretario alla difesa )aspar Deinberger < c(e avevo conosciuto bene < stimava molto la spedizione italiana. ul )(ouf i nostri cerano gi: stati nel gelido inverno fra l8/ e l88 +uando una incessante bufera di neve e grandi valang(e avevano isolato tutta la montagna e cancellato ogni infrastruttura. I nostri erano 8 accorsi e avevano salvato dalla disperazione molti villaggi dove la gente vinta del panico non sapeva dove fuggire perc(= le bande armate delle fazioni libanesi e lesercito siriano bloccavano ogni movimento. ul )(ouf1 +uando si parl! di portarvi una rete protettiva italiana1 si progett! di far intervenire un battaglione alpini1 ma non venne presa alcuna decisione finc(= tutto cadde perc(= il )(ouf < esploso nel pi- assoluto disordine < aveva cambiato il +uadro libanese.
Interventisti e euro-atlantici a confronto #on so se sullintiepidimento di padolini rispetto al tempo in cui era primo ministro abbia influito la discussione c(e si era allora accesa in ambienti influenti 4universit:1 centri<studi1 riviste5. i analizzava il "new deal e si contrapponevano i "neo<nazionalisti& ai "neo< pragmatici&1 cioJ gli "interventisti& agli "euro<atlantici&. %ei primi < si diceva < faceva parte il ministro della difesa c(e aveva contribuito alla scelta degli "euromissili& e alle due decisioni del inai e del Libano1 ma si aveva cura di sottolineare c(e il suo compagno di fede politica1 linfluentissimo leader )ra@i1 per alcuni aspetti del new deal non era classificabile sulla stessa lung(ezza donda. ,er gli "interventisti& la spedizione in Libano era una prova1 un inizio. ,er gli "euro<atlantici& era invece una eccezione e tale doveva restare. 'uanto ai vertici militari non si poteva applicare lo stesso sc(ema. >li tati Maggiori infatti erano molto prudenti e guarding(i1 un po perc(= storicamente lo sono sempre stati e un po perc(= erano consapevoli della debolezza del nostro apparato militare. ;utto dipendeva dalla politica. e >overno e ,arlamento avessero scelto di impegnare lItalia con un disegno di pi- alto profilo e di lungo respiro in una dimensione mediterraneo<africana con margini di indipendenza rispetto alla Alleanza atlantica1 anc(e le forze armate andavano riviste1 riordinate e potenziate. La Marina aveva colto per prima +uesto aspetto e c(iedeva ad esempio1 con pi- forza c(e nel passato1 la costruzione di portaerei. La Marina aveva gi: sperimentato +ualc(e episodio di "braccio lungo&0 una prima volta1 alla fine degli Anni ettanta1 nel Mar )inese meridionale per aiutare il popolo vietnamita in fuga e una seconda volta nellOceano Indiano 4nei primissimi Anni Ottanta5 per una esercitazione dinanzi alle coste dello Lemen e della omalia. ostenitore esplicito del "braccio lungo& si fece lammiraglio Marulli1 capo di tato maggiore della Marina nel 1.8G. Aa ricordato a +uesto riguardo c(e nella primavera del 1.88 era stata finalmente varata a Monfalcone la prima portaerei italiana 4la ">aribaldi&5 e gi: se ne stava progettando una seconda e pi- potente. La nave verr: pi- tardi ed avr: un nome augurale "Andrea %oria&. Lo tato Maggiore dellAeronautica non era contrario ad un maggior . dinamismo della %ifesa ma non credeva c(e le portaerei fossero la risposta giusta. %ifensore un po imbarazzato di +uesta tesi fu1 sempre nel 1.8G1 il generale )ottone1 capo di tato Maggiore dellAeronautica. #iente di nuovo1 in verit:. Lopposizione dellAeronautica alle portaerei risaliva agli Anni Aenti1 al tempo di Italo ?albo. Lo tato Maggiore dell*sercito era molto legato alla strategia #A;O e +uindi al breve e secondario fronte italiano delle Alpi >iulie dove poteva bastare un esercito di erie ? sostenuto da buone brigate alpine. Ma reag7 bene alle novit: strategic(e e si adoper! attivamente +uando gli fu ordinato 41.89<1.815 di cominciare a &diluire& verso il ud le nostre forze dislocate tutte a #ord<*st. #ellautunno 1.89 lesercito aveva dato una buona prova di efficienza col terremoto dellIrpinia. In poc(i giorni due intere divisioni erano state trasferite dal #ord in )ampania per assistere la popolazione e aiutare la ricostruzione. >li addetti militari stranieri a Roma avevano studiato la cosa e inviato ai rispettivi governi dispacci riservati con giudizi lusing(ieri sulla mobilit: del nostro esercito. Il presidente ,ertini1 andato sui luog(i del terremoto nelle primissime ore del sisma1 torn! a Roma indignato per i ritardi nei soccorsi e fustig! mezzo mondo in un veemente discorso televisivo1 ma fece lelogio dei soldati c(e aveva gi: visto al lavoro. 6u allora c(e la %ifesa progett! una unit: speciale di pronto intervento 4una brigata5 valida per missioni allestero e per azioni di difesa e protezione civile. Aenne trovata una parola dordine1 portata anc(e in ,arlamento0 "bazooKa e pala&. )J da aggiungere c(e < nel +uadro del "new deal e del confronto fra &interventisti& e "euro<atlantici& < si inser7 allora un dibattito sulla ?omba atomica. In alcuni ambienti1 sia politici 4ricordo lonorevole ?artolo )iccardini1 sottosegretario alla %ifesa5 sia militari 4ricordo lammiraglio >iovanni ;orrisi1 capo di tato Maggiore della %ifesa51 si sostenne c(e sarebbe stato giusto dotare lItalia di unarma nucleare propria. )era da rammaricarsi < si diceva < della fretta con la +uale lItalia aveva ratificato il trattato di non<proliferazione nucleareM una ?omba atomica era poco costosa1 lEItalia era in grado di produrla e uno stocK di +uesti ordigni nelle nostre basi avrebbe dato allItalia un pi- rilevante rango internazionale. Ma il dibattito fu soffocato dallenorme clamore c(e allora suscitavano due altre +uestioni nucleari0 gli euromissili e la ?omba ai neutroni. ,er tornare a padolini va detto c(e era molto atlantico e +uando divenne ministro della difesa 4estate 1.885 impresse s-bito uno stop alle idee mediterraneo<africane. Aedi i suoi "Indirizzi di politica militare& presentati alle )amere nel novembre 1.881 dove precis! c(e "lItalia non deve far niente al di fuori del collegamento euro<atlantico& e sottoline! c(e "J un errore prefiggersi una vocazione mediterranea e mediatrice fra le parti&. Ma le cose negli ambienti militari dovevano 19 avere preso un certo abbrivio con il new deal e padolini1 c(e probabilmente le registr!1 corresse lanno dopo il suo stesso "stop&. #ellautunno 1.8G1 presentando il bilancio di previsione della %ifesa per il 1.8B1 torn! a citare +ualc(e spunto del new deal0 ruolo mediterraneo dellItalia1 margini di autonomia del nostro ,aese1 pericoli di accerc(iamento sovietico da ud. ,oi su +ueste cose il dibattito J cessato ed J tornato il silenzio. n !iudizio conclusivo sul Libano ui risultati politici complessivi delloperazione della 6orza Multinazionale il giudizio resta in bilico. LOccidente dimostr! per la prima volta dopo la crisi di uez del 1.B6 di essere pronto ad intervenire militarmente nella polveriera del Medio Oriente. La fine di una prassi remissiva di assenza < cos7 fu detto < era gi: di per s= un fatto politico rilevante1 un fatto1 il solo fatto certo di tutta la vicenda. La pacificazione del Libano per! non ci fu. #ei primi tempi sembr! c(e tale obiettivo fosse raggiungibile. ?eirut Ovest1 presidiata dalla 6orza Multinazionale1 si era fatta calma e vivibile. #on come ?eirut *st c(e1 risparmiata dalla guerra1 aveva continuato a fiorire come una tran+uilla metropoli turistica europea1 ma < insomma < anc(e nella parte ovest della capitale libanese la vita aveva ripreso un ritmo sopportabile. ,oi la situazione si deterior!. La iria1 allora filosovietica1 lavor! perc(= loperazione occidentale entrasse in crisi. #on si pu! escludere un ruolo destabilizzante diretto dell2R c(e non aveva interesse ad un successo occidentale nellarea. ,er lItalia J diverso. *ra la prima volta c(e lItalia metteva il naso fuori dalla porta di casa dopo la seconda guerra mondiale1 la prima volta c(e usava la sua forza militare. * la prova fu positiva. #on J stato pi- cos71 nel senso c(e non cJ stata pi- una esperienza paragonabile al Libano. In Libano lItalia era un partner alla pari1 una potenza protagonista. #on prestammo i nostri uomini ad operazioni decise e comandate da altri. ,rendemmo liniziativa e tenemmo la testa. Il fatto stesso c(e la 6orza Multinazionale non avesse un comandante unico ma solo un comitato di collegamento fra i tre 4e poi +uattro5 corpi di spedizione alleati e fra gli ambasciatori dei paesi intervenuti sottolinea il carattere paritetico della missione. 'uel comitato di collegamento era presieduto dal presidente libanese >emaCel1 il c(e significa c(e si trattava di una sede diplomatica e non di un comando militare. #elle successive missioni di pace siamo stati1 come altri paesi europei e no1 un "vagone del convoglio& piuttosto c(e una "locomotiva&. In Libano fummo una "locomotiva&. #on lo siamo stati pi-. #on so se il ,aese percep7 bene la novit:1 forse s71 in parte. o c(e per gli tati Maggiori fu una iniezione di speranza e di coraggio. #egli anni venuti dopo1 +uando siamo stati c(iamati in operazioni collettive di pace1 la 11 nostra gente in armi J stata sempre apprezzata e buone figure di ufficiali sul campo (anno reso un notevole servigio al ,aese. * +uel c(e avviene oggi nei ?alcani1 in Afg(anistan e in Ira+ ed J ci! c(e J accaduto anc(e in un momento di guerra vera 4la prima guerra del >olfo5 dove1 s71 ci fu +ualc(e stonatura ma da addebitare < non alle nostre forze armate < bens7 allapproccio a volte troppo spettacolare ed emotivo del nostro mondo della informazione. Il Libano tuttavia1 per i suoi aspetti politici soprattutto1 rimane un esempio c(e non si J ripetuto. ono cose c(e restano1 anc(e se il tempo passa e logora le memorie. Al riguardo credo meriti un attimo di attenzione la circostanza c(e1 appena conclusa la missione1 cadde sul Libano un lungo e tenace silenzioM e il poco c(e si J raccontato lo si J fatto avendo cura di non evidenziare gli aspetti pi- propriamente politici e +uindi pi- rilevanti di +uella nostra operazione militare. 2n tributo pagato al cosiddetto "politicamente corretto&. La spinta "interventista& non era pi- di moda e ricordarne +ualc(e passato passaggio non sembrava opportuno a c(i non amava la forza della verit:. olo nei tardi Anni #ovanta1 +uando si J ritrovato +ua e l: il coraggio di riflettere sulla storia vera della ,rima Repubblica1 la spedizione militare in Medio Oriente J tornata oggetto di +ualc(e approfondimento e nelle 2niversit: J accaduto c(e +ualc(e insegnante abbia intitolato al Libano +ualc(e tesi di laurea. 'uesto risveglio di interesse politico<culturale sulla spedizione militare dei primi Anni Ottanta appare +uasi sempre collocato nella cornice dei commenti al new deal di +uel tempo e della decisiva svolta politica c(e si realizz! con gli euromissili. * un buon segno. In altri paesi1 diversi dal nostro < in particolare nei paesi occidentali di lingua inglese < per loro fortuna1 +uesta lunga parentesi di oblio non cJ stata. * nei loro paesi1 segnatamente nelle scuole degli tati Maggiori e nei centri studi strategici e militari1 il Libano J rimasto sempre un capitolo di virt- politic(e1 militari e umane1 sul +uale si J avuto cura di tenere sempre accese le luci della ribalta. Anc(e +uesta differenza fra noi e gli altri1 in fondo1 pu! insegnare +ualcosa. Aiuta a capire un poE meglio la difficile storia e le contraddizioni del nostro ,aese.