e della cappella dellOspedale di Domodossola dove si celebra la messa tradizionale 10 I veri amici del popolo non sono n rivoluzionari, n nova- tori, ma tradizionalisti. Chi oserebbe oggi parlare cos nella Chiesa? Chi avrebbe il coraggio di ripetere queste parole di Papa San Pio X, di cui cade quest'anno il centena- rio della morte? Le scrisse nella lettera Notre char- ge apostolique, del 1910, indirizzata ai vescovi e arcivescovi di Francia. Certo, S. Pio X l tratta della concezione secolarizzata della democrazia, ma queste parole posso- no benissimo riferirsi anche alla situazione della Chiesa, avvele- nata oggi al suo inter- no da una medesima secolarizzazione. Veniamo spesso accusati, da coloro che non capiscono le scelte operate da noi in questi anni, di essere dei patetici cristiani che guarda- no al passato, mentre occorre vivere la Chiesa del presente. Anche tra coloro che amereb- bero un po' pi di tradizione nell'azione della Chiesa, tra i conservatori timidi per intenderci, l'imbarazzo quello di non passare per tradiziona- listi, uomini cio troppo ancorati all'antico. Invece per noi chiaro che il passato deve preva- lere sul presente, in modo netto. il passato che giudica il presente della Chiesa e non il presente della Chiesa che giudica il passato. Semplicemente perch all'origine c' Ges Cristo Nostro Signore, lui il Capo della Chiesa, la Chiesa il suo Mistico Corpo. E Cristo ci viene dal passato: la conoscenza di Lui, la Rivelazione divi- na, la sua Grazia anche, agiscono nel presente ma ci sono consegnate dal passato, dalla ininterrotta trasmissione di verit, santit e grazia, che dagli Apostoli giunge fino a noi attraverso quel processo che si chiama Tradizione. Potremmo senza il passato essere Cattolici? Conosceremmo Cristo senza questa comunicazio- ne con il passato? Avremmo i sacramenti, se non ci fossero consegnati dalla Tradizione Apostolica, che ci ncora al passato con certezza? Senza il sacer- dozio che ci viene dalla successione apostolica, che ci unisce con certezza al passato e cio a Cristo, avremmo ancora i sette sacra- menti con la grazia che salva? No di certo! Una Chiesa del solo pre- sente sarebbe una non-chiesa, una pura falsit inventata dagli uomini una vuota casa umana fatta di parole senza Dio. Cristo e la sua gra- zia ci sono dunque continuamente consegnati dal passato della Chiesa, perch il presente sia il tempo della salvez- za. Per questo, e non per un gusto personale, voglia- mo che sia il passato a giudicare il presente della Chiesa, guidando tutti i giudizi necessari a compie- re scelte giuste che evitino mortali errori. Per sapere se stai pensando e agendo in modo cattolico, devi guardare a ci che nel passato la Chiesa ha insegnato e fatto. A ci che, nei secoli, nella Chiesa si mantenuto costantemente, por- tando frutti di bene. Altrimenti cadrai nell'errore degli eretici che hanno perso Cristo. L'alternativa a questo prevalere del passato sul presente, sar una nuova religione fondata su un Cristo carismatico che dipende dal tuo modo di ANNO VII OTTOBRE 2014 N. Editoriale Radicati nella fede pag. 2 sentire del momento, che dipende dal tuo senti- mento e il tuo sentimento dipende infine dalla mentalit comune che il potere di questo mondo impone. Hanno fatto cos tutti gli eretici della storia della Chiesa, hanno fatto cos i Protestanti, volendo stare con Cristo negando tutto il passato della Chiesa, giudicandolo negativamente. E Cristo lo hanno perduto. il male del cattolicesimo diffusosi oggi in mezzo a noi. Un cattolicesimo che usa il presente della Chiesa per condan- nare il suo passato. Anche i famosi mea culpa, con cui anni fa' il Sommo Pontefice domand perdono per le colpe dei cristiani nella sto- ria, furono usati ideo- logicamente come condanna della storia della Chiesa: oggi un normale cristiano portato a pensare che la vera Chiesa di Cristo quella di oggi, mentre nel passato c' una Chiesa che deve farsi perdonare quasi tutto quello che ha fatto. Cos si sovvertito l'ordine della verit e si intro- dotta una logica falsa e non cattolica, quella del presente che giudica il passato: il contrario della Tradizione. La Tradizione resta una delle fonti della Rivelazione assieme alla S. Scrittura e la Tradizione implica la venerazione del passato della Chiesa, e chi lo nega non pi cattolico. La mentalit comune oggi di fatto il ribaltamento della logica cattolica: ti permettono di infangare il passato della Chiesa con una facilit estrema e con una ignoranza estrema anzi, se lo fai ti lodano pure, perch dimostri di essere un cristiano adulto che ripensa criticamente la sua fede mentre il pre- sente della Chiesa non puoi azzardarti a giudicar- lo, pena l'essere accusato di disobbedienza e sci- sma. Che strana questa non-logica della Chiesa ammo- dernata: l'unico pericolo di scomunica grava su coloro che si permettono di valutare ci che sta accadendo nel presente della Chiesa. Il mea culpa lo puoi fare battendo il petto dei cristiani di un tempo, ma non puoi farlo sul tuo petto di cattolico del presente. Sono invece gli Apostoli, sono i Padri della Chiesa, sono i Papi e i Concili dogmatici di duemila anni di Cristianesimo, sono i santi della cristiani- t a giudicare il nostro presente: in una parola Cristo con il passato della Chiesa a giudicarci. Per lo stesso preciso motivo, diciamo che la Messa della tradizione che giudica il disastro litur- gico di oggi. la Messa del passato che giudica quella in circo- lazione oggi e non la accetta. Non la Messa anti- ca che deve chiedere timidamente il permesso di essere giudicata e tollerata dalla Messa di oggi. Sono i frutti di santit prodotti dalla Messa antica a giudicare lo sgretolamento della presenza cristiana nel mondo, causato anche da una riforma liturgica che non ti permettono di giudicare. www.radicatinellafede.blogspot.it www.radicatinellafede.blogspot.it Gli incontri di Dottrina Cattolica per il mese di ottobre: venerd 10 - 24 ore 20.30 Sala Parrocchiale Vocogno INCONTRI DOTTRINA CATTOLICA Radicati nella fede pag. 3 della 4 Pellegrinaggio 20 settembre 2014 Madonna di Oropa alla Tradizione Sia lodato Ges Cristo. Intanto, carissimi fratelli, noi dobbiamo ringrazia- re la misericordia di Dio perch ci concede questo IV Pellegrinaggio al Sacro Monte di Oropa, ai piedi della Madonna. Stiamo facendo una novena di nove anni perch, nella storia di Oropa, ogni 20 di ogni secolo un anno di grazia. Dal 1620 ogni secolo cade l'Incoronazione della Madonna l'ulti- ma fu nel 1920, lo sapete bene. La prossima, se Dio vorr, nel 2020. E noi ci prepariamo, come giusto, con una novena di nove anni. Ecco perch ogni anno veniamo qui ad Oropa. E veniamo come pellegrini domandando la grazia della fede e della santit. Vedete, fratelli, i Santuari li vuole Dio, non gli uomini i Santuari non li inventano gli uomini e non li suscitano nemmeno i preti, li suscita Dio, li vuole Dio, come luoghi della grazia, luoghi della grazia! E proprio perch il Signore suscita dei luoghi par- ticolarmente come luoghi della sua grazia, della sua santit, della sua misericordia con questo fatto il Signore ricorda che tutta la storia umana sua, tutto di Dio, tutto! Vivere di fede vuol dire essere coscienti che tutto nelle mani di Dio, tutto! Quanti di noi vivono pensando ogni istante alla provvidenza di Dio? Quasi pi nessuno. La fede cattolica ci insegna che tutta la vita del mondo, la vita del cosmo, la vita umana, tutto dipende dal Signore. Il Signore vuole il bene e a volte permette il male per un bene pi grande, ma tutto provvidenza di Dio. Vedete, se c' un pec- cato oggi vivere una fede contraffatta, falsa, non cattolica tantissimi cattolici non credono pi nella provvidenza di Dio e non sono convinti che ogni cosa della vita dipende da Dio tutte, non solo le spirituali, anche le materiali. Fa sorridere: quando a scuola capita di interrogare i ragazzi, quando chiedi loro di parlarti del Medioevo, ti dicono quel- lo che hanno imparato dalla maestra o dal profes- sore: Ah! nel Medioevo erano superstiziosi per- ch credevano che tutto dipendeva da Dio e questi insegnanti, magari anche cattolici di nome, Del Quarto Pellegrinaggio della Tradizione alla Madonna di Oropa pubblichiamo lo- melia di don Alberto Secci durante la Santa Messa solenne, e le foto della giornata. Radicati nella fede pag. 4 non han capito niente della fede. Tutto nelle mani di Dio, che ci sia il sole o ci sia la pioggia, che ci sia l'abbondanza o la fame, che ci sia la salute o la malattia, tutto dipende da Dio! Il peri- colo oggi un'eresia che si chiama Naturalismo: i cristiani vivono come se la vita sia solamente una questione di natura, non credono pi nella grazia. Guardate le grandi cupole che si facevano una volta - non era solo per dar fastidio con l'eco - era per dire che noi dobbiamo elevarci alla vita soprannaturale, che non possiamo vivere una vita puramente umana, altrimenti non ci salveremo. Ges Cristo venuto in questo mondo per strap- parci da una vita solamente umana e per portarci gi ora nella vita celeste. Quando il Signore ci chiamer con sorella morte, allora domanderemo di essere ammessi alla pienezza del Cielo. Ma noi viviamo gi il Cielo su questa terra perch voglia- mo vivere una vita soprannaturale, fatta dalla gra- zia di Dio, della santit di Dio, della preghiera, della penitenza, della carit a Dio e ai fratelli: una vita soprannaturale. Non si pu vivere al primo piano, bisogna vivere in alto. Oggi, dentro la con- fusione del cristianesimo modernizzato, questo non lo ricorda pi nessuno. Chiedono che il Signore venga a benedire una vita umana, punto! Il Signore viene invece per strapparci da una vita puramente umana e portarci gi ora nella vita del Cielo. Allora noi dobbiamo chiedere la grazia di vivere una vita santa. Siamo dei poveri peccatori, tutti quanti, ma chiamati alla santit: sacramenti con fedelt, con fedelt! confessione frequente, Comunione frequente - non si pu parlare di Tradizione se non c' un amore ai sacramenti -, preghiera occorre pregare molto, il Signore dice: dovete pregare sempre -, fedelt alla pre- ghiera, fedelt al santo Rosario, esercizio della carit secondo le circostanze che il Signore desta nella nostra vita. Per questo il Signore ha voluto i Santuari: perch tutta la vita dell'uomo sia un Santuario. Si viene qui sul monte per essere richiamati a questo. Voi lo sapete bene, andare in pellegrinaggio vuol dire fare la Confessione e la Comunione molti di voi l'hanno fatta a casa prima di partire questo il pellegrinaggio, per- ch la vita soprannaturale. Fratelli permettetemi solo un accenno voi capi- te che su questo vorrei parlare per delle ore ma non giusto che lo faccia : il Signore nei tempi urgenti e gravi, nei tempi apocalittici di oggi molti di voi sanno che cosa voglio dire, pensate al Pre Calmel che distingueva i tempi difficili della Radicati nella fede pag. 5 Chiesa e i tempi apocalittici: quando la fede in pericolo sono i tempi apocalittici, quando l'eresia dilaga sono i tempi apocalittici il Signore, in que- sti tempi di apocalisse, ha suscitato un Santuario particolare per le nostre anime che la Santa Messa di sempre. Permettetemi questo accosta- mento: dove celebrata la Messa della Tradizione, l il nostro Santuario. Ecco perch la portiamo ad Oropa, ecco perch la portiamo in questa Basilica, ecco perch portiamo la Messa della Tradizione su questo altare ogni anno questa la nostra fede, ma questo deve essere un grande richiamo per le nostre anime: occorre amare la Messa della Tradizione, occorre privile- giare la Messa della Tradizione, occorre vivere di essa perch il Santuario che custodisce la vita soprannaturale e ci salva dalla grande eresia: il Naturalismo. Nel IV secolo c'era l'eresia ariana, negava la divinit di Ges Cristo. Un grande santo, Sant'Eusebio, port dall'Egitto la statua della Madonna, la nascose su questo monte per- ch la furia degli eretici l'avrebbe distrutta: chi non crede alla divinit di Cristo non ama la Madonna. Ma oggi c' un nuovo Arianesimo ed il Naturalismo: chi non crede alla divinit della Chiesa, alla divinit della vita cristiana, alla vita soprannaturale. Occorre difenderla la Messa, con la celebrazione della Messa tradizionale, per voi fedeli con l'ascolto della Messa tradizionale. Non una questione di gusto, una questione di fede che salva. Domandiamo questa grazia alla Madonna perch questo anno sia vissuto dentro questa protezione. Sia lodato Ges Cristo. Radicati nella fede pag. 6 In questo capitolo de La Sainte glise ci offerto un esempio pratico di cosa sia una lettura veramente cristiana della storia; una lettura che non cada nel Naturalismo, cio nella grande eresia dei nostri tempi. una lettura della sto- ria che scorge il disegno provvidenziale di Dio, tutto concentrato sulla salvezza portata da Nostro Signore Ges Cristo. E lo fa su un punto cos delicato, cos drammaticamente attuale come il rapporto Cristianesimo - Islam. Se ci scandalizzeremo della chiarezza del P. Emmanuel, sar perch in fondo dipendiamo ancora da una lettura troppo umana della storia. Impariamo, leggendo, un metodo di giudizio. da La sainte glise del Pre Emmanuel Andr Dottrina Cattolica Capitolo XIX LISLAM ELACRISTIANITA La parola folgorante degli apostoli distrusse gli idoli, non solamente gli idoli di legno o di metal- lo che ricevevano un culto grossolano, ma gli idoli anche di carne ed ossa, cio il culto dei disonesti piaceri. Il regno dello spirito fu procla- mato di fronte al mondo (Is 3,18). Il diavolo, lo spirito immondo che il profeta aveva visto sollevato e tolto dalla terra dallo Spirito di Dio (Zc 13,2) il diavolo meditava una rivincita. Avendo la conoscenza del vero Dio riempito il mondo come un mare debordante (Is 11,9), non os rialzare gli idoli di legno e di pie- tra. Ma, poich le passioni sono sempre palpi- tanti nel cuore dell'uomo decaduto, rialz il culto della carne. Forgi una religione autorizzante tutti i vizi, e fu l'islamismo. L'islamismo un prodotto di tutti i fermenti impuri che covavano nei paesi dove la fede non era penetrata profondamente. Esaminiamolo nella sua origine, nella sua marcia di conquista, nel suo scopo provvidenziale: troveremo mate- ria per delle riflessioni del pi alto interesse. *** L'islamismo una contraffazione del cristiane- simo, di cui prova a modo suo la divinit. Maometto ci apparir come il tipo del falso pro- feta, impregnato dei soffi di Satana. Finge delle rivelazioni o piuttosto ha dei rapporti con lo spi- rito delle tenebre. Ne riceve una sorta di Vangelo, cio il Corano. Si fa gioco degli uomi- ni con delle grossolane imposture e quando ha fanatizzato qualche partigiano, prende la scia- bola e fonda la sua religione con la sciabola. Nostro Signore dice ai suoi apostoli: Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi (Mt 10,16). E sono uccisi e sbranati dai lupi ma la loro morte cam- bia i lupi in agnelli. Ecco dove appare evidente l'azione soprannaturale e divina. Maometto grida al mondo spaventato: Credi o muori! E i popoli sconvolti si piegano sotto le scimitarre degli inviati del falso profeta. Coloro che non sono abbattuti dalla paura sono sedotti dall'attrattiva dei piaceri, a cui la nuova religione da libero corso: il paradiso che essa promette non che un luogo di godimento vol- gare e animalesco. Non si tratta pi della croce, scandalo per i San Francesco cerca di convertire il Sultano Radicati nella fede pag. 7 Giudei e stoltezza per i Pagani siamo lontani dai discorsi di un San Paolo che spaventavano il procuratore Felice mentre gli parlava della giustizia, della castit e del giudizio futuro (At 24,25). la carne fremente che insorge contro lo spirito l'orgoglio che si emancipa e che prende il posto di Dio. L'islamismo ci mostra quale produzione infer- nale pu sortire in un dato momento da un mondo dove si agitano dei germi di peccato. Ma non rest confinato nelle solitudini dell'Arabia in cui prese la nascita si scaten su tutto l'Oriente come un flagello, e non lo fu senza una permis- sione di Dio. *** Dio non l'autore del male non lo permette che per il bene e nella sua Provvidenza tanto misericordiosa quanto giusta, lo contiene in determinati limiti che non pu superare. La tem- pesta pi violenta non devia dalla linea che la mano di Dio le ha tracciato (Gb 38,11). L'islamismo si abbatt, per un terribile giudizio di Dio, sui popoli che avevano misconosciuto il dono della fede. L'Oriente fu la terra nutrice di grandi eresie. Fu anche, vero, il teatro dei grandi concili. Ma questi concili non potettero spegnere i tizzoni ardenti lanciati dagli eresiarchi. L'errore, vinto sul terreno dottrinale, rimase nel cuore di molti, riproducendosi sotto mille forme, e il pi delle volte favorito dai poteri pubblici. Infine Dio si stanc e per punire coloro che avevano oltraggiato la persona adorabile del suo Cristo, scaten su di essi l'anticristo Maometto. I settari del Corano vennero ad accamparsi successivamente ad Alessandria, a Gerusalemme, ad Antiochia, e coprirono con il frastuono delle battaglie le vane dispute teologi- che dei Greci. Pi tardi, il patriarca di Costantinopoli mosse contro Roma pensieri di rivolta, e termin con una aperta rottura tutta una serie di insolenti grattacapi. Allora Dio lasci che il fiume guada- gnasse il terreno e Costantinopoli, la testa dello scisma, cadde sotto gli attacchi di Maometto II. Colui che non voleva obbedire al Papa dovette curvarsi davanti al sultano. *** Nello stesso tempo in cui l'islamismo puniva l'Oriente, fortificava la cristianit in Occidente. Dio volle che a fianco del suo popolo eletto per- sistesse in Palestina una razza guerriera e irri- conciliabile, i Filistei. Tennero continuamente all'erta i figli di Giacobbe, e contribuirono alla loro formazione come popolo omogeneo: occorreva bene che le trib dimenticassero le loro contese per resistere al nemico comune. L'islamismo gioc, in rapporto alle nazioni cri- stiane, lo stesso ruolo provvidenziale. Dall'origine, si annunci come tendente allo sterminio del nome cristiano e ben presto si lanci, pieno di una rabbia infernale, all'assalto dell'Europa. Sotto i colpi di questa perpetua minaccia, le nazioni cristiane si unirono alla voce della Chiesa loro madre, e formarono quel fascio indistruttibile che si chiama cristianit. La cristianit, cio la grande famiglia dei popoli riscattati obbedienti al padre comune la cristia- nit, cio la forza al servizio del diritto e proteg- gente tutti i deboli la cristianit, la cui espres- sione guerriera fu la cavalleria, e che aveva alla sua testa la nazione dei Franchi! Le nazioni cristiane, non contente di difender- si, presero l'offensiva, e iniziarono le crociate, destinate a riconquistare i Luoghi santi. Si detto delle crociate che ognuna di loro fall, eccetto la prima, e che tutte riuscirono. Senza I Crociati assediano Gerusalemme Radicati nella fede pag. 8 dubbio, in fin dei conti, Gerusalemme rimase in potere dell'islam ma l'Europa fu salvata, la bar- barie respinta, la cristianit formata, e soprattut- to la fede magnificamente affermata di fronte al mondo. L'islamismo non tent solamente di penetrare nell'Europa cristiana con la spada tent una lotta dottrinale. Impadronendosi degli scritti di Aristotele, il filosofi arabi professarono una sorta di panteismo e di illuminismo che andava a distruggere la fede cristiana e i loro commen- tari si insinuarono nelle scuole. Questa aggres- sione di nuovo genere ebbe l'effetto di suscita- re i grandi monumenti della teologia cattolica, specialmente l'immortale Summa di san Tommaso d'Aquino. La cristianit svilupp dunque, in presenza del- l'islamismo, tutta la sua potenza dottrinale. Che magnifico slancio avrebbe preso la fede nel mondo, se tutta questa espansione non fosse stata intralciata dai prncipi stessi della cristiani- t, divenuti gelosi della Chiesa e del suo capo! L'ultimo colpo fu portato alla potenza mussul- mana da San Pio V, nel giorno di Lepanto. Da allora si volse rapidamente al suo declino. D'altronde, come ha sottolineato Joseph de Maistre, il mussulmano non ha mai che accam- pato nei paesi che ha conquistato. inassimila- bile e inconvertibile. Non si fonde con i popoli che curva sotto una verga di ferro e la parola degli apostoli non ha presa su di lui. Non essendo che accampato, e non radicato, chiamato a scomparire un giorno, come il sol- dato che ripiega la sua tenda. La sua missione terribile, come flagello di Dio, non ha che una durata limitata ne ha coscienza, lo dice. Gi non si sostiene in Europa che per un prodigio di equilibrio. E non esita a farsi eco di una tradizio- ne, per la quale l'islam, annientato in una lotta suprema, scomparir per sempre dalla faccia della terra. continua... Per le Messe in settimana saranno possibili delle variazioni di orario. Tel. don Alberto 349.2848054 ORARI SANTE MESSE Vocogno Chiesa di Santa Caterina v.m. Domenica e Feste ore 10.30 Messa cantata ore 17.00 Messa letta Luned - Mercoled e Venerd: ore 17 Marted e Gioved: ore 7 Sabato: ore 8 Per le Messe in settimana saranno possibili delle variazioni di orario. Tel. don Stefano 348.2463990 Domodossola Cappella dellOspedale Domenica e Feste ore 10.30 Messa cantata Luned - Mercoled e Venerd: ore 17 Marted - Gioved e Sabato: ore 7 San Pio V prega durante la battaglia di Lepanto