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Radicati nella fede

foglio di collegamento delle chiese di Vocogno e Domodossola dove si celebra la messa tradizionale anno V gennaio 2012 n.
Dobbiamo pregare, offrire fatiche e sofferenze, per le vocazioni sacerdotali, e questo con insistenza. Deve essere bandita, su questo punto, tra di noi, ogni falsa tranquillit. Lo diciamo perch entriamo nel mese di gennaio, particolarmente dedicato nella nostra Diocesi alla preghiera per le vocazioni. Lo diciamo perch la situazione drammatica: non ci sono pi preti, e questo sotto gli occhi di tutti.

Editoriale

gata per paura dei ladri... e poi andate col pensiero alla vita che fino a cinquant'anni prima vi era dentro: che tristezza! Lasciate una parrocchia per vent'anni senza prete, vi si adoreranno le bestie, diceva il Santo Curato d'Ars, ed gi avvenuto cos. La montagna gi tornata pagana, e la citt non sta molto meglio. Non il Signore che vuole questa crisi, per portare la Chiesa, come pensano molti, a una purificante protestantizzazione: no, il Protestantesimo eretico ha deturpato la Chiesa, l'ha distrutta... e quando entra nelle anime le consegna a un futuro paganesimo senza Dio. Provate a cercare un sacerdote per confessarvi: in molte zone... ricerca drammatica e inconcludente. E se trovate un prete, poveretto, sta correndo tra una messa e l'altra, e se vi arriver in orario sar gi molto bravo. Non colpa sua... ma le anime restano senza la grazia che salva. A forza di non trovare pi il prete, si abitueranno a non confessarsi pi... in attesa magari che il Vaticano abolisca l'obbligo della confessione per i peccati gravi (nell'attesa molti si sono tragicamente auto-assolti con la comprensione del solito prete ammodernato). La vita cristiana vita di grazia, di quella grazia che nasce dai sacramenti, che perdona e santifica: e per i sacramenti ci vogliono proprio i preti! Preghiamo dunque, con convinzione, con fervore, con umile insistenza: preghiamo e offriamo... e Dio che Padre ascolter.

Sentiamo gi il brontolamento di qualcuno... ...sempre esagerati questi!..., vediamo gi il sorriso ironico di altri che dicono: ...ecco i soliti che non capiscono che la crisi di sacerdoti un bene per la Chiesa, perch cos essa supera il clericalismo antico, e finalmente si sviluppa come comunit laicale fondata sul battesimo!... Finalmente tante comunit di laici cristiani, adulti e responsabili... visitate, come nelle terre di missione, di tanto in tanto dal sacerdote, che da lontano sovraintende. No, noi non ci adattiamo e non vogliamo adattarci a questa crisi, che non pu portare nulla di buono alle anime. No, non pensiamo affatto che sia il Signore a volere questa crisi. Come si fa a pensare cos, quando il Signore dice chiaramente: La messe molta e gli operai sono pochi: pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe.? Provate ad andare nei nostri paesi che non hanno pi la presenza stabile del sacerdote, aggiratevi intorno alla chiesa parrocchiale spran-

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S ec onda Giornata della T radizione


Verbania 11 dicembre 2011

il tavolo dei relatori

Domenica 11 Dicembre 2011 al Chiostro Hotel di Verbania, organizzata dalle chiese di Vocogno e Domodossola dove si celebra la Santa Messa in rito antico, si svolta la Seconda Giornata della Tradizione: giorno fraterno e di conforto per coloro che fanno l'esperienza quotidiana di vivere il cristianesimo secondo la forma Tradizionale. Circa 120 persone hanno riflettuto sulla situazione della Chiesa, partendo dal testo "La Bella Addormentata. Perch dopo il Vaticano II la Chiesa entrata in crisi. Perch si risveglier" di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro. Al termine c' stata la celebrazione della Santa Messa nella Domenica Gaudete. Pensiamo di far cosa gradita trascrivendo l'intervento introduttivo di don alberto Secci conservandogli lo stile colloquiale: vi sono esposte le ragioni della giornata e del tema scelto. Permettetemi di dare un caldo benvenuto a tutti. In un pomeriggio di una domenica di dicembre, normalmente dedicata, purtroppo, ai mercatini di Natale. Voi siete qui... ed una cosa molto bella. Grazie di cuore perch prendete sempre seriamente gli inviti che facciamo. Seconda Giornata della Tradizione. L'anno scorso, timidamente, abbiamo iniziato con il desiderio di ritrovarci tutti, almeno una domenica pomeriggio, per una conferenza e per la celebrazione della Santa Messa. Ringrazio voi, ringrazio Gnocchi e Palmaro che sono qui per presentare il loro libro. L'abbiamo chiamata, forse con un pizzico di orgoglio, Giornata della Tradizione perch la Giornata di chi vive la Tradizione. E' una vita che c', non qualcosa di virtuale, non un desiderio, una vita che c'. E molti, direi forse quasi tutti, di quelli che vedo qui, sono persone che quotidianamente, settimanalmente, fanno l'esperienza della Tradizione: innanzitutto partendo dall'assistenza alla Santa Messa tradizionale, la Messa di sempre, fino a tutta una serie di occasioni di dottrina cattolica, di pellegrinaggi, di ritiri... Insisto: una vita che c'. Ed importante che ci sia, perch la Tradizione, se virtuale, non c'. Questa consegna continua del cristianesimo deve esserci. Allora facciamo una giornata per rincuorare e per sostenere chi sta vivendo della Tradizione. E' una grazia il fatto che la Tradizione ci sia e sia possibile viverla, una grazia di Dio, enorme. Non saremo mai sufficientemente grati alla misericordia del Signore per questo. Ed anche il frutto di una vita spesa: per cui non vi ringrazio solo della vostra presenza, ma anche di tutto quello che fate. Perch la Tradizione resista sul territorio, sul terreno, occorre starci,

Il canto del Veni Creator

Radicati nella fede occorre faticare, occorre esserci, occorre modificare le giornate per vivere come Dio comanda. E se c', la Tradizione, non pu essere ignorata! Vedete, il grande gioco di furbizia che si vuole fare quello di dire: Ma no, un pio desiderio di qualche persona strana che vive tradizionalmente. Ma non hanno consistenza... Questi girano di qua e di l.... No, non cos! Non pu essere ignorata l'esperienza della Tradizione perch... perch c' scusate la ripetizione c'! E si vede... e si sente. La si pu trovare, se la si va a cercare. E questa Tradizione la Tradizione della Chiesa, che ci spinge ad amare la Chiesa! Entriamo subito nel merito dei contenuti di oggi. Noi amiamo la Chiesa, la Mistica Sposa di Cristo, nostra Madre, e vogliamo amare la Chiesa. Ma amare la Chiesa, come abbiamo scritto anche - se non sbaglio - sul penultimo bollettino, non vuol dire adulare la Chiesa. C' una grande confusione oggi. Oggi, per amare, non bisogna mai dire che le cose non vanno bene... ma non cos nella vita. Quando uno ama e ama profondamente sente il dolore per ci che non va e, quindi, parla su ci che non va, proprio perch ama la Chiesa. Ricordo l'ultima conferenza che ho sentito del prof. De Mattei (era presente anche Gnocchi): lui parlava dei conservatori pavidi. Mi ha colpito molto questo termine. Diceva: S ci sono tanti che desiderano mettere a posto un po' le cose nella Chiesa..., li definiva i conservatori pavidi e con un esempio li ha ben descritti: sono quelli che... se c' un incendio in un palazzo e, sono preposti ad organizzare la vita in quel palazzo, invece di gridare: - C' un incendio! -, si mettono a calmare la gente dicendo: - Non preoccupatevi. Non succede niente. Mettiamo tutto a posto -. Il risultato che prende fuoco il palazzo e la gente che c' dentro.

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Due foto delle numerose persone intervenute

non voglio prendere spazio prima dell'intervento importante di Palmaro e Gnocchi. La differenza che c' (... posso dire?... Spero di poterlo dire di tutti noi...) tra noi e tanti altri che noi viviamo drammaticamente questa situazione. Non tragicamente, perch noi abbiamo speranza nella grazia di Dio e nei miracoli del Signore. Ma drammaticamente s! Ed la cosa che non viene sopportata. Perch un po' di ritorno all'antico in fondo fa piacere... lo trovi anche nei mercatini di Natale il ritorno all'antico. Noi non vogliamo il vecchio, vogliamo vivere integralmente il cristianesimo e consegnarlo alle altre generazioni, cos come hanno fatto le generazioni passate. E, allora, sentiamo la Amare la Chiesa vuol dire dire quando c' un drammaticit della situazione e sentire la drampericolo. Amare la Chiesa vuol dire gridare maticit non contro la Chiesa ma per la quando c' in pericolo la fede, quando in periChiesa. Perch sentiamo la drammaticit? colo la Chiesa stessa. E se c' un incendio Perch noi non abbiamo un'altra casa se non la gridi: Al fuoco!. La prima preoccupazione non Chiesa. La Chiesa cattolica la nostra casa. dire alla gente: State calmi! Non muoveteNon abbiamo un altro lavoro se non quello di vi... Mi sembra che sia stato abbastanza espliessere preoccupati di vivere la fede e trasmetcito il Prof. De Mattei e coraggioso nel definire terla. le cose cos. La situazione che abbiamo di fronVedete, pu essere tranquillo nella situazione te, permettetemi di dirlo, drammatica! E' che ci sta di fronte - e che i nostri relatori, sicudrammatica. Non voglio dilungarmi su questo e

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quello scatto, finalmente atteso da anni, che la protestantizzazione. La Chiesa diventa protestante. E' cambiato il clima. Oggi si pu parlare pi liberamente di questa crisi rispetto a tempo fa. Molti testi sono usciti, penso ai due di Gherardini, a quelli del prof. De Mattei, penso ai libri della Siccardi e, penso ai loro testi (di Gnocchi e Palmaro), tra i quali quello che affrontiamo oggi La Bella Addormentata. Perch dopo il Vaticano II la Chiesa entrata in crisi. Perch si risveglier. Allora, approfittiamo di questa grazia, unendo una grande fiducia nella provvidenza e nella misericordia del Signore, assieme ad un grande senso della drammaticit del momento. Questo non contrario alla fede. Questo non assolutamente contrario alla Chiesa. Questo un bene per la fede, questo un bene per la Chiesa..

La Santa Messa nella cappella del Chiostro

ramente, con le capacit che hanno, descriveranno... - pu essere distaccato chi ha, sotto sotto, un'altra casa da abitare. Voi vedete... Le persone che, apparentemente, sono sempre pacifiche e calme, lo sono fin quando non toccate il loro punto vivo. Per qualcuno un po' di orgoglio personale, per un altro sono i soldi... ma, quando li toccate sul punto vivo, nessuno calmo! Nessuno. Allora, ecco perch ci fa male la situazione drammatica di mancanza di dottrina, di confusione nella fede. Lo ripeto per l'ennesima volta... insegno alla scuole medie da ventitr anni... non si mai arrivati a dei livelli di ignoranza sulla fede come oggi. Sui fondamenti! Sull'essenziale! Un bambino incontrato da san Francesco Saverio nella sua missione, dopo un giorno sapeva di pi di quello che sanno i nostri ragazzi che hanno terminato tutto quello che osano chiamare iniziazione cristiana. E la scarsit del clero... la mancanza di Sacramenti... Ormai c' una Chiesa che, nonostante i richiami del Santo Padre, si sta preparando a fondare delle comunit totalmente laicali dove l'importante la proclamazione del Vangelo e non la celebrazione dei Sacramenti, non la Santa Messa. E osano dire che questa situazione di crisi una grande provvidenza del Signore per purificare la Chiesa, per farle fare

Unaltra foto della S. Messa nella Domenica Gaudete

e possibile leggere e scaricare in formato PdF

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visitando il sito internet

www.radicatinellafede.blogspot.com

Santo Natale
Vocogno 25 dicembre 2011 In queste pagine trovate alcune foto della santa Notte di Natale a Vocogno. Prima della celebrazione della Messa di mezzanotte, i sacerdoti hanno recitato lUfficio vigiliare al termine del quale, al canto del Te Deum, stata posta la statua del Bambin Ges nel presepe della chiesa.

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Puer natus est nobis, et Filius datus es nobis...


Introito di Natale, Messa del giorno

Foto in alto: la recita dellUfficio vigiliare. Foto in basso: la statua del Bambin Ges viene posta nel presepe.

Nellomelia don Alberto ha chiesto di vivere questa notte cos sacra e cos solenne, nella preghiera e nelladorazione pi vera. Il cristianesimo - ha continuato don Alberto - tanto profondo quanto semplice come Nostro Signore che lOnnipotente, lEterno, lunico Redentore, che si fatto bambino. Il Vangelo della santa notte di Natale dice proprio cos: Questo il segno: troverete un bambino avvolto in fasce giacente in una mangiatoia. E la semplicit del cristianesimo. Ma la nostra superbia rovina tutto. E la conseguenza del peccato originale. Dio si reso semplice e noi complichiamo le cose. Dio si reso visibile e noi lo cerchiamo altrove. Don Alberto ha quindi concluso la sua omelia con un invito essenziale per ogni fedele: Questo bambino che il Signore del mondo, il Re delluniverso, incontrabile nel presepe di oggi che laltare, nella Santa Messa. Nostro Signore nato a Betlemme, morto al Calvario, incontrabile sullaltare e dallaltare dona la sua grazia che salva. [...] Il Signore venuto per salvarti e tu lo trovi - come nel presepe di duemila anni fa - lo trovi oggi nella grazia dei Sacramenti, principalmente al suo santo altare. E qui per te, per la tua conversione e per la tua salvezza.

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Foto 1: Il canto del Vangelo. Foto 2: Il sacerdote e i chierichetti si inginocchiano ai piedi dellaltare durante il canto del Credo alle parole Et incarnatus est. Foto 3: I fedeli accompagnano la celebrazione con il sacro canto. Foto 4: Durante lOffertorio stato eseguito il canto tradizionale natalizio Minuit! chretiens: Mezzanotte! Cristiani l'ora solenne dove l'uomo Dio venuto fino a noi per cancellare la macchia del peccato originale. Foto 5: Lelevazione del Calice durante la consacrazione.

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acacacacac

Il Santo del Mese acacacacac 26 gennaio San Policarpo, Vescovo e Martire


ti benedico per avermi fatto degno di questo giorno e di questora, di aver parte nel numero dei tuoi martiri al calice del tuo Cristo, in risurrezione di vita eterna dellanima e del corpo, nellincorruttibilit dello Spirito Santo. Il cruento martirio , per il santo vescovo, la partecipazione al calice del Signore, alla Passione e Morte del Signore, la via alla risurrezione dellanima e del corpo. Tanto intimamente si sa unito a Cristo, come membro al capo. Egli sa che il sacrificio del Signore sul Golgota, pur essendo stato offerto in nostra rappresentanza, non ci dispensa tuttavia minimamente dal sacrificio e dalla sofferenza personale; che, anzi, al contrario, ci obbliga ad entrare nel sacrificio di Cristo e ad essere con Cristo crocifissi. Ciascuno nel suo ordine: primizia Cristo, poi quelli che sono di Cristo (1 Cor 15,26). Il santo vescovo Policarpo anela alla comunione dei fratelli in Cristo, la Chiesa. Nel numero dei santi martiri egli partecipa al calice del Signore. 3. Ti benedico, o Dio, per avermi fatto degno, nel numero dei tuoi martiri, di aver parte al tuo calice. Che cosa vogliamo noi quando veniamo al santo sacrificio, se non aver parte nella comunione dei fratelli, la Chiesa, al sacrificio, al calice del Signore? Che cosa vogliamo se non essere, come Policarpo, anche noi crocifissi, immolati col nostro capo, Cristo? Ma, allora, come possiamo essere dispensati nella vita pratica dal venire immolati con lui, dal partecipare alla passione di Cristo, e sottrarci alla sofferenza? Eppure quante volte in pratica col

1. Policarpo appartiene alla cerchia di quei discepoli che furono ancora istruiti dagli Apostoli e che, specialmente ad Efeso, si raccolsero intorno allApostolo Giovanni e ricevettero dalla sua bocca la dottrina del Signore. Intorno allanno 100 Policarpo fu da san Giovanni costituito vescovo di Smirne in Asia Minore. Verso lanno 116 gli capit a Smirne santIgnazio di Antiochia il quale, proseguendo il suo viaggio verso Roma, gli indirizz una lettera che ci conservata. SantIreneo da ragazzo ascolt la predicazione del vegliardo principe dellAsia come egli chiama san Policarpo. Intorno allanno 154 Policarpo fu a Roma dove tratt con il Papa Aniceto alcune questioni ecclesiastiche. Qui incontr leretico Marcione. Questi si rec da Policarpo e gli domand: Mi conosci, Vescovo?. S - rispose Policarpo - conosco il primogenito del demonio. Tornato a Smirne, il 23 febbraio del 155, allet di 86 anni, in occasione di grandi giochi, Policarpo fu dal popolo pagano mandato a morte. Egli si confess cristiano e fu condannato ad essere arso vivo. Ma le fiamme non toccarono il suo corpo e fu perci ucciso con una pugnalata. La comunit cristiana di Smirne redasse gli Atti del martirio di san Policarpo in una lettera inviata alla Chiesa di Filomelio in Frigia, che pervenuta fino a noi. 2. Il santo vescovo Policarpo anela al martirio. Legato sul rogo prega: Dio degli Angeli e delle Potest, Dio di tutti gli esseri creati e di tutto il genere dei giusti che vivono al tuo cospetto, io

Radicati nella fede nostro modo di pensare e di vivere smentiamo il nostro atto liturgico! Da questo abbiamo conosciuto la carit di Dio, perch egli ha dato la sua vita per noi. E cos noi dobbiamo dare la vita per i fratelli (Epistola). Cos fa san Policarpo. Preghiamo Dio, che ci rallegri con lannuale solennit del tuo beato martire e pontefice Policarpo: concedi propizio che come ne celebriamo il giorno natalizio ne sperimentiamo anche laiuto. Per Cristo nostro Signore. Amen.

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INCONTRI DOTTRINACATTOLICA

Gli incontri di Dottrina Cattolica per il mese di gennaio: venerd 13 e venerd 27 ore 20.30 Casa Parrocchiale Vocogno

ORARI SANTE MESSE


Vocogno
chiesa di Santa caterina v.m.

domodossola
cappella dellospedale

Domenica e Feste ore 10.30 Messa cantata


ore 17.00 Messa letta

Domenica e Feste ore 10.30 Messa cantata


Luned - Marted - Gioved e Venerd: ore 17 Mercoled e Sabato: ore 8
Per le Messe in settimana saranno possibili variazioni di orario. Tel. don Stefano 348.2463990

Luned - Marted - Gioved e Venerd: ore 17 Mercoled e Sabato: ore 7


Per le Messe in settimana saranno possibili variazioni di orario. Tel. don Alberto 349.2848054

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