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MERCOLEDI 6 OTTOBRE 2004

LA REPUBBLICA 39

DIARIO
DI

LA STORIA DI UN GRANDE EVENTO CULTURALE


Alla vigilia del prestigioso riconoscimento per la letteratura I protagonisti gli esclusi, le scelte Ecco come lo si assegna
La sala della premiazione dei Nobel

el suo testamento del 27 novembre 1895 Alfred Nobel, divenuto miliardario per linvenzione della dinamite, destin la sua fortuna alla creazione di quelli che oggi sono i riconoscimenti pi famosi e ambti del mondo: gli annuali premi per la letteratura, la fisica, la chimica, la medicina e la pace, ai quali la Banca Centrale di Svezia ha aggiunto nel 1968 un analogo premio per leconomia. Nobel mor a San Remo il 10 dicembre 1896, e i suoi premi furono assegnati a partire dal 1901. Ogni anno la cerimonia ufficiale si tiene il 10 dicembre, in due solenni eventi paralleli: a Oslo il re di Norvegia consegna il premio per la pace, a Stoccolma il re di Svezia i rimanenti cinque. Ma i nomi dei vincitori vengono comunicati agli inizi di ottobre, proprio in questi giorni. Per partire da casa nostra, i vincitori italiani sono stati finora diciannove: sei in letteratura (Carducci, Deledda, Pirandello, Quasimodo, Montale e Fo), cinque in medicina (Golgi, Bovet, Luria, Dulbecco e Levi Montalcini), cinque in fisica (Marconi, Fermi, Segr, Rubbia, Giacconi) e uno in chimica (Natta), economia (Modigliani) e per la pace (Moneta). Allargando lo sguardo al mondo intero, le donne insignite del premio sono state trentuno in tutto, di cui due italiane, variamente distribuite: da dieci per la pace a due per la fisica. Bench nessuna abbia vinto un premio intero nelleconomia, si pu dire che la moglie di Lucas Robert ne abbia vinto il cinquanta per cento nel 1995: grazie alla sentenza di divorzio, che le assegnava la met di un eventuale premio futuro. La stessa cosa aveva fatto Albert Einstein, che gir preventivamente alla moglie lintero premio: scommettendo, questa volta, sul sicuro. Pochissime sono, ovviamente, le foto di famiglia nellalbum dei vincitori: la pi affollata certamente quella dei Curie, con la madre Marie, il padre Pierre, la figlia Irene e il genero Frederic Joliot. In altri cinque casi vinsero padre e figlio, tra i quali Henry e William Bragg in uno stesso anno (1915), e Manne e Kai Siegbahn a cinquantasette anni di distanza (1922 e 1975), tutti per la fisica. In altri due casi vinsero marito e moglie, mentre di fratelli si registra invece solo una coppia. Soltanto due persone hanno preso due volte lo stesso premio: John Bardeen in fisica, nel 1956 e 1972, e Frederick Sanger in chimica, nel 1958 e 1980. Altre due hanno meritato due premi diversi: Marie Curie in fisica e chimica, e Linus Pauling in chimica e per la pace. Il pi giovane vincitore stato William Bragg, che aveva venticinque anni. Il pi sfortunato William Vickrey, che nel 1996 mor tre giorni dopo aver ricevuto la notizia della vittoria. Le persone che hanno rifiutato il

NOBEL
PIERGIORGIO ODIFREDDI
premio si contano, letteralmente, sulle dita di una mano. I russi obbligarono Boris Pasternak (letteratura) a declinare nel 1958. Lo stesso avevano fatto i tedeschi con Richard Kuhn e Adolf Butenandt (chimica) e Gerhard Domagck (medicina) nel 1938-39, ma essi furono reintegrati dopo la guerra. Gli unici rifiuti spontanei sono quelli di Jean Paul Sartre (letteratura) nel 1964 e Le Duc Tho (pace) nel 1973. Il premio per la pace ha, ovviamente, forti connotazioni politiche. Spesso stato assegnato a organizzazioni indiscutibili: lalto commissariato Onu per i rifugiati, la campagna contro le mine, i medici senza frontiere, la Croce Rossa, Amnesty International, lUnicef. A volte andato a figure carismatiche quali il Dalai Lama, madre Teresa e il dottor Schweitzer, o a simboli della lotta contro loppressione quali Mandela, Sacharov e Martin Luther King. Troppo spesso, per, stato assegnato a coloro che la pace la fanno solo dopo aver fatto la guerra. Il caso pi controverso certamente quello di Henry Kissinger, che lha ricevuto insieme a Le Duc Tho: un movimento popolare sta ora cercando di farglielo revocare, a causa delle sue responsabilit nel genocidio in Cambogia e nel colpo di stato di Pinochet. Anche il premio per la letteratura ha una natura politica, bench meno evidente. Sartre lo rifiut appunto perch non voleva un riconoscimento che andava soltanto a scrittori occidentali o dissidenti. Oltre a Pasternak, il pi famoso di questi ultimi fu certamente Solgenitsyn, che non and a ritirarlo nel 1970 per timore di non poter rientrare in Unione Sovietica, e lo ricevette dopo essere stato espulso nel 1974. Unulteriore anomalia del premio per la letteratura che fra i vincitori ci sono molti scrittori di secondo piano, dimenticabili e dimenticati, ma non i pi grandi nomi del secolo: Proust, Joyce, Musil, Gadda e Borges, tanto per rimanere alle lingue europee. Il che suona ironico, visto che in genere proprio questo il premio che riceve la maggiore attenzione mediatica. Il premio per la fisica invece il pi ambto tra quelli scientifici. Lhanno

Tutti i segreti di un premio speciale

VLADIMIR NABOKOV

TALORA, nel corso degli ultimi tre o quattro decenni, mi sono sorpreso ariflettere sull'attraente somiglianza fra l'inizio del nome di quel famosopremio Nobel e l'inizio del mio nome: N-O-B, N-A-B, che delizioso ricorrere di lettere! L'allitterazione, per, un rapporto ingannevole. D'altra parte penso spesso di non essere inferiore come scrittore, ad esempio, a Rabindranath Tagore (millenovecentotredici) o a Grazia Deledda (millenovecentoventisei); ma, ovviamente, devono anche esserci, proprio in questo momento, numerosi autori non incoronati che nutrono lo stesso malinconico sentimento.

NOBEL

ricevuto i padri fondatori della meccanica quantistica (Planck, Bohr, Heisenberg, Schrdinger e Dirac), cos come i creatori dellelettrodinamica quantistica (Feynman, Schwinger e Tomonaga) e gli unificatori della forza elettrodebole (Glashow, Weinberg e Salam). Stranamente, invece, nessun premio mai stato assegnato per la relativit: neppure a Einstein, che ne avrebbe meritati pa e ne ricevette recchi uno solo, per un lavoro secondario sulleffetto fotoelettrico. Molti premi sono andati ai fisici sperimentali, che hanno scoperto in laboratorio le particelle previste dalla teoria: dal positrone (Anderson) ai bosoni deboli (Rubbia). I vincitori del premio per la chimica sono forse i meno noti al pubblico, bench fra essi ci siano nomi quali i gi citati Marie Curie e Linus Pauling. Pi fortunati sono i medici, il cui premio comprende ufficialmente la fisiologia e ufficiosamente la biologia: nella lista dei laureati troviamo personaggi ormai passati alla storia, che hanno legato il loro nome ai riflessi condizionati (Pavlov), alla penicillina (Fleming), allelica del Dna (Crick e Watson), al caso e alla necessit (Monod), alletologia (Lorenz) e alla lateralizzazione del cervello (Sperry). Il premio per leconomia, ultimo arrivato, riflette la duplicit di una disciplina ancora costretta a barcamenarsi tra fatti e opinioni. A un estremo si situano gli economisti matematici, dimostratori di profondi teoremi sulle scelte sociali (Arrow e Sen), lequilibrio dei mercati (Debreu), la pianificazione (Kantorovich) e la teoria dei giochi (Nash). Allaltro estremo si trovano gli economisti politici, dispensatori di superficiali slogan ideologici: il pi controverso Milton Friedman, ultr del liberalismo e del monetarismo, che forn a Pinochet la copertura intellettuale per i suoi esperimenti economici. Kissinger e Friedman non sono per i soli premi Nobel imbarazzanti della storia. Altrettanto lo stato Antonio Moniz, premiato nel 1949 per la scoperta del valore terapeutico della lobotomizzazione, una pratica oggi considerata pi uno strumento di tortura che una terapia clinica. O Hermann Mller, vincitore nel 1946 per la medicina, dopo essere emigrato dagli Stati Uniti in Unione Sovietica per proporre a Stalin un programma eugenetico. O Fritz Haber, vincitore nel 1918 per la chimica, dopo aver inventato e inaugurato nella Prima Guerra Mondiale la prima letale arma chimica (il gas di cloro). Fortunatamente, per, queste sono eccezioni: la regola del premio Nobel quella che gli ha permesso di diventare, in un secolo, un diploma di eccellenza che molti sognano di vincere, anche se pochi ci riescono.

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LE TAPPE PRINCIPALI

ALFRED NOBEL 1901 Il Premio nasce per volont del chimico svedese scopritore della dinamite. Nel 69 ai cinque premi tradizionali (fisica, chimica, medicina, letteratura, pace) si aggiunge quello per leconomia

MARIE CURIE 1903 E la prima donna insignita del Nobel per la Fisica, assieme al marito Pierre e ad Henri Becquerel (per la ricerca sui fenomeni radioattivi). Nel 1911 alla Curie va il premio per la chimica

PASTERNAK 1958 Il regime sovietico obbliga lautore dissidente del Dottor Zivago a rinunciare al Nobel. Nel 1970 anche Aleksandr Solgenitsyn non ritirer il premio per timore di non poter tornare in Urss

LA GRANDE MAPPA DEGLI SCRITTORI CHE HANNO VINTO

LISOLA DEI FAMOSI E QUELLA DEI DIMENTICATI


STEFANO BARTEZZAGHI
l Nobel per la letteratura? No: molto meglio al plurale: I Nobel per la letteratura. Lo diceva gi Giuseppe Pontiggia: Due sono, ogni anno, i premi Nobel della letteratura: uno quello che viene assegnato al vincitore, laltro quello che non viene assegnato a Jorge Luis Borges. Poi, si sa, Borges mor: e cos usc definitivamente dallelenco dei premiabili, perch il Nobel va solo a scrittori in attivit, quanto meno respiratoria. Allora la battuta perse la sua malizia ma al Nobel rest laffascinante e peculiare oscillazione fra singolare e plurale. La sua logica apparentemente binaria, uno e zero: lo vince uno, non lo perde nessuno. Il Nobel tempera lagonismo nobile delle pi antiche logomachie e quello mercificato degli altri premi letterari con il fatto di non richiedere alcuna partecipazione. Le persone di buon senso, infatti, si ribellano a quelle formule che pure vengono usate spesso: lo scrittore XY, candidato al Nobel. In teoria il Nobel potrebbe infatti arridere a chiunque abbia pubblicato almeno un libro a proprie spese, un blogger magari bulgaro, un copy-writer, lautore di una tesi di laurea. Lunica condizione lesistenza in vita: e certo laver scritto qualche riga, possibilmente tradotta in svedese. Uno lo vince, nessuno lo perde. Eppure il tarlo della pluralit si insinua in questa apparentemente impassibile istituzione, un monumento eretto la significativa circostanza va pur ricordata dallinventore della dinamite. Basta leggere la nuda lista di singoli nomi a cui il premio arrise, a partire da quel primo laureato del 1901, quel poeta francese Sully-Prudhomme, contemporaneo di Apollinaire, Valery, Zola, Huysmans, oggi ricordato pi per il suo Nobel che per la sua letteratura. Ogni singolo nome che emerge anno per anno fa immediatamente ricordare liceberg di nomi alternativi che restano sommersi. Il marziano che impiegasse il palmares di Stoccolma per farsi unidea della letteratura del Novecento terrestre verrebbe a conoscere Beckett, ma non Kafka, Proust, Joyce; Simon, ma non Queneau, Perec, Robbe-Grillet, Barthes e... E quanti altri? Il paradosso del Nobel fingere di voler alludere a una gerarchia in un universo caleidoscopico, che non ha cio sfaccettature privilegiate. E cos per descrivere la mappa del Nobel bisogna accettarne la logica da yin e yang e fare due nomi. Il primo proprio quello di Jorge Luis Borges: indubbiamente il pi Nobel fra i non-Nobel, e quindi uno dei due simboli dellanomalia. Trattandosi del pi ossimorico e paradossale dei grandi scrittori ha le physique du rle. Autore di grande letteratura e grande meta-letteratura, capace di affrontare in poche paginette temi come il tempo e limmortalit, lettore acutissimo e personale, inventore di molti fra i pochi miti della letteratura contemporanea (la biblioteca di Babele, la lotteria di Babilonia, il Pierre Menard, lAleph....), incarnazione vivente con la sua lungimirante cecit della propria figura retorica preferita, lossimoro, rappresentante perfetto anche di quella nientaffatto spregevole mediet letteraria, che parla allaccademico ma anche al lettore pi disarmato... In passato c stato anche chi ha provocatoriamente detto che il vero scandalo del Nobel mai dato a Borges stava nel fatto che proprio il nome di Borges mancava a perfezionare la lista di mediocrit letterarie premiate a

Octavio Paz

Luigi Pirandello

Winston Churchill

Stoccolma. Una divertente cattiveria, che finiva per riconfermare la grandezza emblematica di Borges e la modestia altrettanto emblematica del Nobel: un premio che non ambisce a designare un canone della letteratura contemporanea, ma a dare ogni anno una scelta di anarchica rappresentanza. Il secondo nome quello di Grazia Deledda, il pi non-Nobel dei Nobel. Leggiamo lelenco: Bjrnstjerne Bjrnson (1903, Norvegia),

Carl Spitteler (1919, Svizzera), Gabriela Mistral (1945, Cile)... vediamo che ogni nazione pu vantare una sua Grazia Deledda.. In Italia abbiamo anche avuto il caso di Dario Fo, la rivendicazione del diritto alla burla del premiato e dei premianti. Il caso Deledda ancora pi significativo, se persino Vladimir Nabokov la cita come esempio di Nobel incongruo assieme allindiano Rabindranath Tagore (gi minimizzato da Mario Praz: io ho un de-

bole per i mobili, e nessun debole per Rabindranath Tagore: gi, perch il Nobel non lhanno mai dato a Praz?) Che il Nobel sia un affare per chi lo riceve, a parte lentit dellassegno, poi tutto da dimostrare. Il Nobel mette nel mirino (come in Italia accadde al pur dignitoso Salvatore Quasimodo); il Nobel santifica, e bisogna vedere quanto questo giovi o nuoccia a un autore; mette nel limbo dellumana immortalit, fra vita

e morte, colui che premia. Il Nobel, soprattutto, unopera letteraria in s rispetta gli obiettivi di straniamento e sorpresa ambigua che proprio da un secolo (lo stesso secolo) la letteratura assegna a se stessa. Accogliendo la propria natura ossimorica, che poi la natura della letteratura e di ogni altra cosa che sia possibile pensare, ha accettato di non andare a Borges. Come ci ha insegnato Pontiggia, detto questo detto tutto.

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WALESA 1983 Il leader di Solidarnosc (Nobel per la pace, 1983) non and a ricevere il premio per il pericolo che il governo non lo avrebbe lasciato rientrare in patria. Fu la moglie a ritirare il premio al suo posto

GLI AUTORI
Stefano Bartezzaghi, saggista. Il suo ultimo libro In compagnia della Sfinge (Einaudi). Dario Fo, uno dei maggiori uomini di teatro italiani ha vinto il Nobel per la letteratura nel 1997. Il testo del Sillabario di Vladimir Nabokov tratto da un numero monografico della rivista Riga, Marcos y Marcos 1999. Piergiorgio Odifreddi, matematico, insegna allUniversit di Torino

LE IMMAGINI
A Firenze, fino al 2 gennaio 2005, in corso a Palazzo Strozzi una mostra sul Nobel intitolata Beautiful Minds. Un secolo di creativit Lesposizione illustra, attraverso una serie di immagini anche inedite e di ritratti dei vincitori la storia del premio pi prestigioso del mondo, e anche da quali ambienti siano nate le grandi scoperte scientifiche

CHE COSA HA SIGNIFICATO IL PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO PER DARIO FO


l Nobel per la letteratura lho preso nel 97: durante i quarantanni e pi di lavoro in teatro avevo gi ricevuto numerosi premi, ma non avevo mai avuto la consapevolezza di ci che concretamente significasse il Nobel. Fu un botto, unesplosione, non soltanto per me, ma anche in Italia e in molti altri paesi. Della possibilit che lo vincessi se nera gi parlato una quindicina di anni prima e la notizia, allepoca, era stata presa malissimo da vari autori tradizionali. Qualcuno disse che il fatto di dare il Nobel a uno che fa lattore, cio a una persona il cui linguaggio soprattutto legato alla gestualit e alla vocalit (e non importa che io avessi anche scritto pi di settanta testi teatrali che circolavano da tempo per il mondo), poteva essere solo una boutade. Invece io sapevo che era tutto vero. In seguito la commissione svedese che attribuiva il premio fece marcia indietro: cera stata una spiata giornalistica, il mio nome era stato pubblicato con troppo anticipo e quindi per il regolamento della giuria dei Nobel io dovevo essere fatto fuori. Nel 97 si torn a fare il mio nome. Gi un paio di settimane prima del voto finale avevo saputo di essere fra i tre finalisti. Ma mi guardai bene dal parlarne con qualcuno. Il giorno in cui fu data la notizia ero in viaggio da Roma a Milano in autostrada insieme ad Ambra Angiolini, con cui stavo registrando la prima puntata di un programma per RaiTre. Allaltezza di Firenze ci supera una macchina con a bordo un giornalista di Repubblica che sventola un cartello con su scritto: Dario hai vinto il Nobel. Vado a Milano e mi precipito nel teatro dov in scena Franca, che in quel periodo sta recitando con Albertazzi Il diavolo con le zinne. In citt la reazione della gente impressionante. Un tram si ferma e tutti i passeggeri scendono per farmi le congratulazioni. E il cortile di casa mia viene occupato da una banda di ragazzi che prende a suonare e a cantare facendo un baccano infernale e svegliando lintero palazzo. In molti esultano per la mia vittoria. Ma ci sono anche reazioni feroci, invidie e risentimenti. Per esempio ci rimane male Mario Luzi, che aveva avuto lassicurazione di aver ormai

VI RACCONTO COME CAMBIATA LA MIA VITA


DARIO FO

vinto il premio. Altri autori italiani, circondati dalle rispettive confraternite, si risentono moltissimo. Quanto alle reazioni istituzionali, in Italia il disinteresse fu totale. Ricevetti qualche lettera e telegramma da parte di alcuni politici, come DAlema, ma solo messaggi inviati a livello perso-

nale. Non ci fu alcun invito ufficiale al Quirinale. Invece mi festeggiarono molto in altri paesi europei, come lInghilterra e la Germania, e soprattutto la Francia, dove venni celebrato su invito del ministero della Cultura. I francesi si dichiararono stupefatti dellindifferenza dimostrata dal mio paese.

In Italia mi fecero gran festa varie citt, quando vi approdavo per recitare: Roma, Napoli, Genova, Palermo... Fu festa in quasi tutte le citt salvo la mia, Milano, dove il Comune ignor levento. Daltra parte i miei rapporti col Comune di Milano sono sempre stati pessimi. E nel frattempo la citt va sempre

CERIMONIA
Dario Fo durante la premiazione del 1997 Nella foto grande, Albert Camus riceve il Nobel nel 1957

WILLIAM FAULKNER

EUGENIO MONTALE

Sento che questo premio stato dato non a me, ma al mio lavoro, creare dai materiali dello spirito umano qualcosa che prima non esisteva
Discorso di accettazione del Nobel 1949

Gli accademici di Svezia hanno detto pi volte no allintolleranza, al fanatismo crudele, e a quello spirito persecutorio dei forti contro i deboli
E ancora possibile la poesia. Lettura per il Nobel 1975

IOSIF BRODSKIJ

JEAN-PAUL SARTRE

Voi conferite alla mia opera un aspetto di permanenza, come quello che hanno i detriti di un ghiacciaio nel paesaggio sterminato della letteratura
Discorso di accettazione 1987

Non lo stesso firmarsi Jean-Paul Sartre o JeanPaul Sartre, Premio Nobel. Uno scrittore non deve lasciare che lo si trasformi in istituzione
Motivazione del rifiuto 1964

peggio: ha perso smalto, valore, iniziativa. Sul piano culturale completamente spenta. Drasticamente ottusa verso tutto ci che o pu sembrare di sinistra. Oggi le sole cose a cui il Comune sinteressa sono quelle in grande: la Scala, le sfilate di moda, le manifestazioni che coinvolgono una certa lite di potere. Tornando al Nobel, rammento con felicit la cerimonia a Stoccolma. Fu solo arrivando in Svezia che colsi limportanza di quel rituale secolare e che scoprii che il Nobel per la Letteratura il pi importante di tutti. Mentre gli altri si possono dividere fra diversi studiosi, quello per la letteratura assolutamente no. Nella cerimonia, molto teatrale, il Nobel per la letteratura che apre la sfilata e siede vicino alla regina. Io indossavo un frac che mi aveva fatto Gianfranco Ferr, e siccome me lo sentivo addosso come un costume di scena avevo il vantaggio di non sembrare un matre dhotel come i miei compagni di Nobel; tuttal pi potevo sembrare un cameriere. Nel proprio discorso allAccademia, il vincitore del Nobel deve raccontare la propria storia. Io decisi non di leggere un testo, ma dimprovvisare. Naturalmente limprovvisazione, in teatro, richiede sempre una ferrea preparazione. Anche in quel caso la mia fu unimprovvisazione rigorosa e programmata. Raccontai la mia vita: luniversit mai terminata, laccademia, le difficolt... Ma volli farlo in modo figurato. Gli spettatori potevano seguire le varie tappe del racconto guardando una serie di disegni: daccordo con gli organizzatori, avevo disegnato cinquanta tavole. Queste tavole, che raccontavano i punti salienti della mia storia, vennero stampate e distribuite a tutti i presenti in sala, pi di cinquecento. Cos mentre parlavo dicevo: Andate a pagina tre e poi quattro e poi cinque, e tutti ubbidivano divertiti. Col Nobel aumentato linteresse internazionale verso il mio lavoro. I miei testi erano gi molto rappresentati in Europa e negli Stati Uniti, ma dal 97 in poi sono stati messi in scena con successo anche in Giappone, in Cina, in Nuova Zelanda, in Medio Oriente e in Africa. Che cosa voglio di pi? (testo raccolto da Leonetta Bentivoglio)

I LIBRI
IOSIF BRODSKIJ Dallesilio, Adelphi 1988 (contiene Un volto non comune. Discorso per il premio Nobel) V.S. NAIPAUL Leggere e scrivere, Adelphi 2002 (con il discorso tenuto in occasione del ritiro del premio Nobel) ADELPHIANA.3 (con scritti dei premi Nobel Czeslav Milosz, Derek Walkott e unintervista a Wislawa Szymborska), Adelphi 2004 KONRAD LORENZ Vorrei diventare unoca. Lautobiografi a e la conferenza del Nobel, Muzzio 1997 NORBERTO FUENTES Hemingway a Cuba. Vita, curiosit e manie di un premio Nobel sullisola dei barbudos, Gamberetti 1996 DUNBAR NICHOLAS Anche i Nobel perdono. Idee, persone e fatti della finanza, EGEA 2003 GEORGE AKERLOF Racconti di un Nobel delleconomia, Universit Bocconi 2003 FABIO CARPI Nobel, Gremese Editore 2001 PIETRO MIGLIORINI I premi Nobel, La Vita Felice 1999

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