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2) Documenti pontifici ed ecclesiastici Per i documenti pontifici necessario fare delle distinzioni secondo i tempi.

. Per lepoca medievale si possono distinguere 5 periodi. Lillustrazione del documento pontificio meriterebbe unattenzione ben superiore a quella che pu essergli riservata in un corso di questo tipo. Ci si limiter quindi solo alla trattazione delle principali caratteristiche, riservando ad altri capitoli lesame di altre, soprattutto legate alle forme di convalidazione. 1 Dai tempi pi antichi alla seconda met del secolo VIII. Ben poco sappiamo del primo periodo. Non si hanno originali per i tempi pi antichi, i primi risalgono al secolo VIII e sono rari fino al secolo XI. Prima che la Chiesa avesse un potere temporale non si hanno documenti con caratteri diplomatistici, ma solo semplici lettere con formule religiose e umili, pi da sacerdote che da sovrano. Una categoria a s costituita dai documenti sinodali o constituta che in forma di documenti danno le trattazioni e decisioni dei sinodi presieduti dal papa e sono redatti nella cancelleria papale. 2 Da Adriano I (fine secolo VIII) a Leone IX (1049-1053). Disponiamo di pochi originali perch la maggior parte dei documenti era su papiro, materiale fortemente deteriorabile. Solo col secolo XI iniziano ad aversi documenti redatti su pergamena. I documenti papali in questo periodo si dividono in lettere e privilegi. I privilegi sono riservati ai documenti che hanno un effetto duraturo, le lettere alle comunicazioni di durata transitoria. I privilegi sono pi grandi e con margini maggiori, le lettere invece non hanno caratteri di solennit, alle volte mancano anche della data. 3 Da Leone IX (1049) a Innocenzo III (1198) Caratteristica di questo periodo una continua mutevolezza delle forme dei documenti; si pu dire che ogni papa ebbe qualche speciale uso cancelleresco. Permangono i documenti in forma di privilegio e di lettera, ma i privilegi si dividono in privilegi solenni o maggiori, che hanno maggiori caratteristiche di solennit, e privilegi semplici o minori e le lettere in litterae cum filo canapis (che recavano il sigillo legato con la cordicella di canapa) e litterae cum filo serico (che recavano il sigillo appeso con il filo di seta), anche in questo caso con caratteristiche diverse di solennit Alla fine del XII secolo si comincia ad avere la distinzione tra le litterae patentes e le litterae clausae. La distinzione non sta nel fatto che le prime si mandassero sempre aperte e le seconde sempre chiuse, ma nel modo in cui venivano chiuse, dal momento che le litterae clausae erano chiuse in modo tale che per aprirle era necessario staccare il sigillo e recavano lindirizzo sul tergo, mentre la chiusura delle litterae patentes serviva solo per mandare in modo comodo i documenti a destinazione e non garantiva il segreto perch si poteva aprire con facilit. Le lettere chiuse non formano per in questo periodo una categoria con formule particolari: si ricorreva ad esse unicamente per mantenere il segreto. 4 Da Innocenzo III (1198) alla fine del secolo XV. Lattivit di Innocenzo III si rivolse largamente alla riorganizzazione della cancelleria e ci spiega come non a caso incominci da lui una lunga serie di registri conservatici.

Allinizio di questo periodo i privilegi e le lettere formano ancora i due gruppi fondamentali, ma ben presto i primi diventano pi rari e le seconde pi frequenti. I privilegi semplici diventano straordinariamente rari dallinizio del XIII secolo e gli atti che prima si rilasciavano in quella forma si fanno ora in quella di privilegio solenne o di lettera, ma nel corso dello stesso secolo i privilegi solenni vanno diminuendo e nel secolo XIV se ne hanno solo esempi isolati fino a Urbano VI (+1389). Alla met del secolo XIII, con Innocenzo IV nasce un documento di forme intermedie tra quelle dei privilegi e delle lettere, che serve dapprima per i decreti, disposizioni generali, scomuniche di importanza politica, ma gradatamente si estende a tutte le maggiori concessioni e conferme di diritti e possesso. Mutua alcune caratteristiche dai privilegi solenni altre dalle lettere e reca sempre la bolla di piombo legata con il filo serico. Diventa anche pi marcata la differenza di contenuto giuridico tra le lettere. Le lettere cum filo serico confermavano o concedevano diritto , conferivano benefici, promulgavano statuti e giudizi della corte pontificia ed erano dette tituli o indulgentiae, quelle cum filo canapis erano riservate a scopi amministrativi e contenevano ordini, decisioni di liti, nomina di commissari per lesecuzione di ordini ed erano dette mandata o mandamenta. Hanno origine da concetti diversi altre denominazioni delle lettere pontificie che si trovano in quel periodo: litterae simplices (non erano pi sottoposte ad una revisione del papa o di un suo delegato), legendae (pochi casi collegati alloggetto o al destinatario), comunes, de curia (di contenuto politico) secretae (riguardavano affari di stato, lamministrazione della curia, la corrispondenzaa politica). In questo periodo la bolla pendente cessa di servire alla chiusura del documento ed ha solo valore per lautenticazione. 5 Dallinizio del secolo XV ad Innocenzo VII escluso (1484). Con Martino V si ha una distinzione generale dei documenti pontifici che ha per fondamento il sigillo di piombo o di cera. Al primo gruppo appartengono le bolle in senso stretto, con la formula ad perpetuam rei memoria e le lettere bollate, con la formula salutem et apostolica benedictionem; il secondo gruppo formato dai brevi. I documenti del primo gruppo non differiscono molto da quelli del periodo precedente, pur essendo meno curati e con maggior numero di indicazioni cancelleresche. I brevi sono sigillati con lanello del pescatore, che serviva da chiusura, e sono scritti su pergamena fine e bianca oltre ad avere altre caratteristiche particolari. Solo eccezionalmente recano la sottoscrizione del papa e fino a Paolo II (1470) servirono esclusivamente per affari amministrativi o politici, poi anche per concessione di grazie, divenendo il documento pontificio pi comune.

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