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Menone (dialogo)
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Il Menone un dialogo platonico incentrato sul rapporto tra la virt, che si giunge ad identificare con la conoscenza, e la teoria delle idee. Il dialogo Menone caratterizzato da una forte drammatizzazione (intesa nel senso di atto scenico) in cui i due protagonisti si muovono in una sorta di palcoscenico mettendo a parte gli ascoltatori (i lettori in questo caso) dei ragionamenti effettuati. Il Menone affronta due problemi: l'essenza della virt e l'insegnabilit della virt.
Indice
Menone
Titolo originale Altri titoli Autore 1 ed. originale Genere Sottogenere Lingua originale Personaggi Sulla virt Platone IV secolo a.C. dialogo filosofico greco antico Socrate, Menone, schiavo di Menone, Anito Serie Dialoghi platonici, VI tetralogia
1 Struttura e contenuto del Menone 1.1 Insegnabilit ed essenza della virt 1.2 La risposta di Menone: ci sono varie forme di virt 1.3 Il secondo tentativo di definire la virt: la virt sapere comandare 1.4 Terzo tentativo: la virt capacit di desiderare cose belle e sapersele procurare 1.5 Ritorno al problema originario: la virt insegnabile? 1.6 Esistono i maestri di virt? 1.7 L'entrata in scena di Anito: chi maestro di virt e chi no 1.8 Scienza e retta opinione 2 La teoria dell'anamnesi 3 L'esperimento maieutico: tentativo di dimostrazione della fondatezza della teoria dell'anamnesi 3.1 Critiche alla validit dell'esperimento maieutico 4 La critica platonica contro la teoria della conoscenza sofistica 5 Socrate una torpedine? 6 La figura di Anito nel Menone 7 Altri progetti
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trovate tante. allora evidente che si deve operare una scrematura, ossia che debba esistere un qualcosa di comune tra queste varie virt, una forma comune a tutte. Menone arriva allora ad una definizione pi generale.
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A questo punto nel dialogo entra in scena Anito, che nella realt storica fu uno dei principali accusatori di Socrate. Ad Anito Socrate chiede se i sofisti sono maestri di virt. Anito, al solo sentir nominare i sofisti s'infuria, scagliandosi contro costoro poich affermano di far crescere al meglio i giovani sotto la loro tutela, quando invece non fanno che inquinarne gli animi. Anito afferma che ci sono s maestri di virt, ma non sono essi da ricercare tra le file dei sofisti. Per Anito ogni cittadino ateniese onesto e ligio alle leggi pu insegnare ai suoi figli che cosa sia la virt, poich esso stesso un cittadino virtuoso. A quest'affermazione Socrate mostra di avere seri dubbi: la risposta di Anito infatti in palese contraddizione con i fatti; neppure i grandi tra gli Ateniesi hanno saputo trasmettere la virt ai loro figli, si ponga il caso anche di grandi statisti e condottieri come Temistocle, Aristide, Pericle e Tucidide che, pur essendo senza dubbio uomini virtuosi, ebbero dei figli non alla loro altezza e che, anzi, si macchiarono di diversi peccati.
La teoria dell'anamnesi
Uno dei punti fondamentali del Menone costituito dall'esposizione della teoria della anamnesi, ribadita in altri dialoghi da Platone e portata al suo massimo compimento nel Fedone. Si visto come Menone, dopo il terzo tentativo di definire la virt, si arrenda ammettendo di non essere capace a definirla in modo corretto. Menone, a questo punto, aveva obiettato, alla maniera dei Sofisti, che inutile ricercare una cosa che non si conosce giacch, quand'anche la si sia trovata, non conoscendola, non la si riconoscerebbe come la soluzione del problema posto. Socrate obietta a questa conclusione di stampo gorgiano, definendo la sua teoria della conoscenza: lanima immortale e quando il corpo che la possiede muore, essa va nell'Ade, da dove fa ritorno trascorso un certo lasso di tempo, tornando in un altro corpo. In questo lasso di tempo l'anima ha conosciuto tutto, e quando prende posto in un altro corpo, non fa altro che dimenticare tutto. Questa conoscenza, per, latente in lei, e per risvegliare questa conoscenza l'uomo deve fare della sua vita una costante ricerca del sapere perduto, ma che pu essere ritrovato in ogni momento. L'anima dev'essere sollecitata a ricordare, per portare nuovamente alla luce i concetti appresi un tempo. Per comprendere pienamente il pensiero platonico bisogna distinguere il contenuto dei dialoghi dal messaggio che vogliono trasmettere. Platone far del mito che da sempre si era posto in contrapposizione alla filosofia un uso razionale attribuendo ad esso il compito di venire in aiuto al puro logos che pur percependo e facendosi portatore di verit non riesce a trasmetterla; il mito si presenter come una storia che presa senza il messaggio non specifica nulla ma colui che considera il messaggio che riporta al suo interno prima della storia dal valore fittizio capisce la sua essenza. Entrando nel vivo del problema quando Platone spiega come riportato sopra come la conoscenza sia un'anamnesi vuole in realt mettere in evidenza come l'anima prescinde dal corpo in quanto l'io pensante ed inoltre vuole dividere la realt in due piani del reale: quello senibile e mutevole dal quale non si ricava la conoscenza in quanto essendo mutevole non riporta una verit e un piano intelligibile e di puro pensiero nel quale e del quale l'anima in quanto io pensante immersa. Detto questo risulta quasi scontato il fatto che l'uomo non potendo ricavare in alcun modo la verit dall'esperienza sensibile fa uso dell'anima che il
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pensare dell'uomo, per questo l'uomo ricava da s medesimo la verit questo per Platone un ricordare. La dialettica, forma dialogica del discorso sar il mezzo per "ricordare" inoltre la dottrina spiega come l'anima entra in un altro corpo alla fine della vita questo di sicuro di gusto pitagorico ma Platone vuole trasmettere come l'anima accostata al saper pensare data a tutti ed inoltre al fine di perseguire il senso del dialogo che il mezzo per arrivare alle idee Platone espone ci.
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Categorie: Opere letterarie in greco antico Opere letterarie del IV secolo a.C. Dialoghi platonici Etica Epistemologia | [altre] Questa pagina stata modificata per l'ultima volta il 3 ott 2013 alle 06:55. Il testo disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le Condizioni d'uso per i dettagli. Wikipedia un marchio registrato della Wikimedia Foundation, Inc.
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