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ANALISI CINEMATICA DI OSTACOLISTE AMERICANE DI VERTICE SUI 100 HS Gregory S. Rash, Joey Garrett and Michelle Voisin.

Internationale Journal of Sport Biomechanics, 1990, 6, 380-393. Traduzione di Luciano Bagoli, tecnico ASA, gi collaboratore alla ricerca presso il Laboratorio di Analisi del Movimento sportivo del Centro di Bioingegneria del Politecnico di Milano.

( Abstract ) Col presente studio furono analizzate Sei delle 10 migliori ostacoliste americane sui 100 ostacoli per indagare alcuni fattori biomeccanici. Ci fu realizzato con l'impiego di tre cineprese Locam ad alta velocit che operavano a 100 fotogrammi per secondo. Furono analizzati i parametri cinematici dei primi cinque passi dai blocchi, il passo prima e il passo dopo il superamento del quarto ostacolo, il passaggio dell'ostacolo. Furono misurati la lunghezza dei passi, il tempo di appoggio e di volo fuori dai blocchi e al quarto ostacolo. Furono inoltre analizzate, al quarto ostacolo, ulteriori informazioni concernenti l'angolo al ginocchio della gamba d'attacco al contatto col terreno e la distanza tra il centro di gravit del corpo (WBCG) e il centro di gravit del piede (CG) della gamba d'attacco. Generalmente, le atlete che nei primi due passi dopo l'uscita dai blocchi sommavano la fase aerea pi breve ottenevano la maggiore velocit nei primi cinque passi. Inoltre, i risultati di questo studio indicano che potrebbe non essere la questione della necessit di flettere il ginocchio della gamba d'attacco nell'uscita dall'ostacolo a contenere il rallentamento orizzontale, ma l'abilit a tenere il WBCG sopra o davanti al CG del piede della gamba d'attacco.

-----------------Nell'intento di aiutare le ostacoliste di vertice degli Stati Uniti e conseguire maggiori conoscenze nell'area degli ostacoli, 6 delle 10 migliori ostacoliste sui 100 m ad ostacoli furono radunate per un collegiale di studio. Ci fu reso possibile col permesso della Fondazione Olimpica degli Stati Uniti, per mezzo dell'Athletic Congress degli USA. Questo raduno di studio copr argomenti sulla fisiologia, test sul grasso corporeo, regime di training, nutrizione, massaggio terapia e analisi biomeccanica. Questo articolo fornisce alcuni dei risultati dell'analisi biomeccanica e perci si aggiunge alla limitata entit di dati disponibili pubblicati su ostacoliste d'elite. METODI E PROCEDURE Durante il raduno, la media dei tempi migliori delle partecipanti era di 12.85 secondi, con una deviazione standard di 0.04 s. Tutte erano qualificate ai trials olimpici del 1988, finaliste dei trials, o componenti della squadra nazionale. Tutti i soggetti furono filmati mentre uscivano dai blocchi di partenza e al quarto ostacolo. Furono preparate due corsie di ostacoli (5 e 6) e le atlete correvano a coppie per simulare una competizione. I metodi seguiti erano somiglianti a quelli di Mann e Herman (1985). La ripresa fu effettuata a livello del terreno con tre cineprese Locam da 16 mm azionate a motore e con lente da 25 mm. Le cineprese furono disposte per riprendere il piano sagittale della corsia interna a 100 fotogrammi per secondo. La velocit della pellicola fu verificata con un indicatore interno ad impulsi luminosi a 100 Hz. Una cinepresa fu posizionata per produrre un campo visivo sufficiente a riprendere i primi cinque passi della partenza dai blocchi. La seconda cinepresa fu posizionata in modo da disporre di un campo sufficiente a riprendere il passo prima e il passaggio sul quarto ostacolo, mentre la terza cinepresa catturava le immagini sopra e dopo il quarto ostacolo. Per ottenere una appropriata riduzione di scala dei dati per ogni telecamera, fu filmata una barra di riferimento nel centro della quinta corsia. La localizzazione dei centri di rotazione delle articolazioni fu ottenuta dal film usando un digitalizzatore Huston Instrument interfacciato con un Computer. I parametri cinematici furono calcolati usando un programma BASIC scritto dal primo autore e somigliante al programma descritto da Rash, Shapiro, Blow e Horn (1987). Questo programma seguiva i metodi descritti da Winter (1979) per determinare i parametri cinematici. Bench molti parametri cinematici siano stati identificati da precedenti autori che indagavano solo prestazioni superiori (Mann e Hermann, 1985; Mann, Herman, Johnson, Shultz e Kotmel, 1982-83), questo studio si focalizzato solo sui parametri che gli allenatori e organizzatori del raduno ritennero importanti per l'analisi. I tempi di appoggio e di volo furono determinati direttamente dal film. I tempi d'appoggio furono determinati attraverso il conteggio dei fotogrammi

dall'atterraggio allo stacco, mentre il tempo di volo fu determinato contando i fotogrammi dallo stacco al contatto successivo. Uneccezione fu il tempo d'appoggio per il primo passo fuori d ai blocchi. Questo fu determinato contando il numero di fotogrammi dal primo movimento allo stacco. Tutti gli altri descrittori vennero calcolati da un programma base utilizzando la localizzazione dei centri articolari digitizzati. Le lunghezze del passo furono definite come le distanze tra i centri di gravit (CG) dei piedi controlaterali al momento del contatto. La figura 1 mostra un esempio dei primi cinque passi dai blocchi e la figura 2 mostra un esempio dei passi al quarto ostacolo.

Fig. 1 I primi 5 passi alla partenza.

La lunghezza dei passi per il passaggio dell'ostacolo fu definita come la distanza tra i centri di gravit del piede della gamba di stacco e della gamba d'attacco rispettivamente allo stacco e all'atterraggio. Il passaggio fu ulteriormente suddiviso nella distanza tra CG del piede di stacco e l'ostacolo e tra ostacolo e CG del piede di atterraggio. ( fig. 3). La velocit orizzontale fu determinata calcolando la velocit media dall'atterraggio del passaggio dell'ostacolo allo stacco della gamba di richiamo. Questi parametri furono calcolati come indicato da Mann e Herman (1985) cosicch si potrebbero fare dei confronti. Altri due parametri di interesse calcolati dal gruppo di studio furono la relazione tra il centro di gravit di tutto il corpo (WBCG) con il CG della gamba di attacco all'atterraggio e l'angolo del ginocchio della gamba di attacco all'atterraggio (fig. 4). Questi furono ambedue calcolati per il contatto col suolo della gamba di attacco prima dello stacco, sopra e dopo il quarto ostacolo.

RISULTATI E DISCUSSIONE

LA PARTENZA I risultati dei tempi di appoggio, di volo, e di lunghezza del passo per i primi cinque passi sono in tabella 1. Il tempo medio di appoggio decresce ad ogni passo, mentre il tempo medio di volo e la lunghezza del passo generalmente crescono. La distanza totale media coperta nei primi cinque passi fu di 6.77 +/- 0.16 m, e il tempo medio fu 1.27 +/- 0.04 s. Ci port una velocit media di 5.35 +/- 0.16 m/s per i primi cinque passi. Anche col non risolto problema dei test multipli interferenziali sul livello alfa e la constatazione che la correlazione non mostra una relazione tra causa ed effetto, le correlazioni sono presentate perch il lettore possa valutare queste relazioni che possono aiutare a determinare possibili variabili per le analisi in una futura ricerca. C'era una correlazione negativa significativa (alfa = 0.05) di -0.88 tra la fase di volo del primo passo e velocit media dei primi cinque passi. Il tempo di volo del secondo passo mostr una correlazione negativa, non significante, di -0.75. Queste erano le uniche variabili a mostrare un valore di r superiore a 0.5 quando correlate con la velocit media dei cinque passi.

Tabella 1. Tempi d'appoggio, di volo e lunghezza del passo per i primi cinque passi dalla partenza (tra parentesi le deviazioni standard).

Var. 1 passo 2 passo 3 passo 4passo 5passo __________________________________________________________ ST 0.09 0.08 0.09 0.10 0.11 (0.02) (0.01) (0.02) (0.02) (0.01) NST 0.18 (0.02) 0.17 (0.02) 0.16 (0.02) 0.15 (0.01) 0.13 (0.01)

1.07 1.12 1.38 1.50 1.70 (0.05) (0.06) (0.08) (0.04) (0.06) ___________________________________________________________
Note: I tempi sono in secondo e le distanze in metri; ST = tempo di appoggio; NST = tempo di volo; SL = lunghezza del passo.

SL

Bench la correlazione non mostri una relazione tra causa ed effetto, ci dovrebbe generalmente indicare che le atlete che stavano in aria con un tempo minore col primo e secondo passo producevano la velocit pi elevata sui cinque passi. Altre aree che mostravano significative correlazioni e che potrebbero essere di futuro interesse, erano il tempo di volo del passo 1 e 2 (0.94), il tempo di volo e la lunghezza del passo 4 (-0.96), e il tempo di appoggio dei passi 2 e 3 (0.98).

AL QUARTO OSTACOLO La tabella 2 mostra la media dei tempi di volo, dei tempi di appoggio e delle lunghezze del passo al quarto ostacolo (fig. 2).

Fig. 2 i Passi al quarto ostacolo: prima e dopo il passaggio; letteralmente( passo prima dellattacco, passo sullostacolo, passo dopo il passaggio).

Il tempo di volo era lo stesso (0.10 s) per il passo precedente e per quello dopo il passaggio dell'ostacolo, bench il passaggio dell'ostacolo andasse da 0.29 a 0.40 s con una media di 0.34 s. Questo era un tempo medio superiore a quello delle medaglie d'oro, d'argento e dell'ottavo posto della finale olimpica del 1984, che ebbero rispettivamente tempi di volo di 0.27, 0.32, 0.29 s, (media 0.29) (Mann e Herman, 1985). Mann e Herman non riportarono i tempi di volo del passo precedente e successivo al passaggio dell'ostacolo. I tempi di appoggio medio dell'appoggio precedente e successivo all'ostacolo furono rispettivamente 0.12 e 0.10 s. Questi somigliarono a ci che Mann e Herman (1985) trovarono nelle ostacoliste olimpiche del 1984, rispettivamente 0.126 e 0.106 per l'appoggio prima e dopo l'ostacolo. La media del tempo di appoggio per il secondo appoggio dopo l'ostacolo fu di 0.12 s, uguale al tempo medio di appoggio prima dell'ostacolo. La lunghezza media del passo, per il passo

prima del passaggio dell'ostacolo, fu di 1.76 m, mentre la lunghezza media del passo dopo il passaggio fu di 1.58 m. La distanza del passaggio fu ulteriormente divisa nella distanza prima e dopo l'ostacolo. La distanza media totale fu di 3.12 m, mentre la distanza media prima dell'ostacolo fu di 2.16 m e la distanza media dopo l'ostacolo fu 0.98 m. Mann e Herman (1985) riportarono solo la distanza complessiva del passaggio, trovando risultati simili, con una media di 3.19 m di passaggio complessivo, suddiviso in 2.13 m prima e 1.06 dopo l'ostacolo.

Fig. 3 Lunghezza del passaggio, allattacco e in discesa (letteralmente: passo sullostacolo; passo prima e dopo lostacolo).

La velocit orizzontale per la medaglia d'oro, d'argento e per l'ottavo posto delle finaliste riportate da Mann e Herman (1985) furono 8.1, 8.33 e 7.73 m/s, rispettivamente.

Tabella 2.Tempo di appoggio, di volo e lunghezza del passo al quarto ostacolo (tra parentesi le deviazioni standard).

_______________________________________________ Var. prima ost. sull'ost. dopo ost. pre-att. post-att. _______________________________________________ ST 0.12 0.10 0.12 (0.01) (0.01) (0.02) NST 0.10 (0.01) 0.34 (0.04) 0.10 (0.01)

1.76 1.58 3.12 2.16 0.98 (0.13) (0.12) (0.27) (0.10) (0.19) ________________________________________________
Note: i tempi sono in secondi e le distanze in metri; ST = tempo di appoggio; NST = tempo di volo; SL Lunghezza del passo.

SL

Tutti, tranne il soggetto 4 di questo studio, realizzarono una velocit orizzontale inferiore a quello dell'ottavo piazzamento della finale olimpica del 1984. I valori delle atlete di questo studio erano compresi tra 6.16 e 7.94 m/s, con una media di 7.21 m/s. Dovrebbe essere notato che Mann e Herman, nei Giochi Olimpici del 1984, analizzarono il settimo ostacolo, mentre questo studio ha analizzato le atlete qualificate ai trials olimpici degli USA, le finaliste dei trials o componenti della squadra al quarto ostacolo in una prova simulata. I livelli della competizione erano differenti e la massima velocit non normalmente raggiunta sul quarto o sul quinto ostacolo.

Fig. 4 Distanza del centro di gravit del corpo (WBCOG) dal centro di gravit del piede (foot COG) allattacco e alla discesa del passaggio.

La tabella 3 mostra la relazione del WBCG col centro di gravit del piede d'attacco e l'angolo al ginocchio della gamba d'attacco nel contatto col terreno prima dell'ostacolo, dopo l'ostacolo e nel passo successivo al passaggio. L'idea qui era di usare i dati per un "feedback", e lavorare con le atlete per diminuire la frenata ponendo il WBCG sopra o davanti al centro di gravit del piede nell'uscita dall'ostacolo e pi vicino al centro di gravit del piede negli appoggi delle fasi non di passaggio. La distanza media del WBCG dietro il centro di gravit del piede era di 48.46 cm, con valori compresi tra 39.44 e 58.88 cm per l'appoggio che iniziava il passaggio dell'ostacolo. Nessuna delle ostacoliste in questo studio era vicina alle vincitrici di medaglie delle olimpiadi del 1984, che avevano rispettivamente 23.8 e 22.1 cm per la medaglia d'oro e d'argento. L'ottava classificata in finale aveva il WBCG a 57.6 cm dal CG del piede (Mann e Herman, 1985).
Tabella 3 Distanza media del Centro di Gravit del Corpo (WBCG) dal Centro di Gravit del piede d'appoggio e della gamba d'attacco, e media dell'angolo al ginocchio della gamba d'attacco, negli appoggi prima e dopo il passaggio del quarto ostacolo (tra parentesi la deviazione standard).

______________________________________________ Var. appoggio atterraggio 1 passo di spinta dal passaggio dopo il pass. ______________________________________________ DCOG 48.46 2.45 54.15 (7.26) (13.00) (4.95) 154.67 158.17 149.00 (5.13) (9.75) (6.29) ______________________________________________
Note: DCOG = Distanza in centimetri del WBCG davanti al CG; KANG = angolo in gradi al ginocchio della gamba di attacco all'atterraggio.

KANG

Nell'atterraggio dopo il passaggio, questo studio ha rilevato valori da -11.56 a 24.12 cm, con una media di 2.45 cm. Il numero negativo indica che il WBCG era davanti al centro di gravit del piede. Mann e Herman (1985) trovarono una correlazione diretta per questa distanza col risultato, rispettivamente con 0.7, 0.8 e 2.7, per l'oro, l'argento e l'ottavo posto delle finaliste. Per l'impatto del piede al passo successivo all'atterraggio del passaggio dell'ostacolo, questo studio ha rilevato il WBCG a una distanza media di 54.15 cm dietro il centro di gravit del piede d'atterraggio. Mann e Herman non hanno riportato questo dato. L'ultimo fattore analizzato in questo studio era l'angolo al ginocchio della gamba d'attacco al contatto col terreno. Come col fattore precedente, questo fu studiato nella fase precedente il passaggio, dopo il passaggio e nell'appoggio dopo il passaggio. Le medie dell'angolo al ginocchio allo stacco prima dell'ostacolo, dopo l'ostacolo e del passo dopo l'ostacolo, furono rispettivamente 154.68, 158.17, e 149.00.

Gli allenatori e gli organizzatori di questo raduno chiesero alle atlete di atterrare con un lungo braccio di leva, e quindi vollero il ginocchio vicino alla massima estensione quando il piede prendeva contatto col terreno. Inoltre, essi richiesero che non fosse piegato il ginocchio quando il piede prendeva contatto col terreno. Solo tre atlete in questo studio dimostrarono questa tecnica di non flessione del ginocchio al contatto col terreno. Nessun soggetto dimostr di non piegare il ginocchio durante l'appoggio della fase di attacco, o per il contatto successivo al passaggio. Questa tecnica in diretta opposizione a quanto Mann e coll. (1982 -83), Mann e Herman (1985), dicono che avvenga al ginocchio durante il contatto col terreno. Essi dicono che il ginocchio dovrebbe essere flesso all'atterraggio e che l'incapacit di fare in tal modo causa una maggiore perdita di velocit orizzontale e incrementa il tempo di appoggio. I tempi di appoggio furono gi riportato e risultarono simili per ambedue gli studi. Una ulteriore analisi dei dati da questo studio mostra che le donne che non flettono il ginocchio nell'atterraggio dopo l'ostacolo, avevano un tempo medio di contatto leggermente inferiore (0.093 s) delle atlete che flettevano il ginocchio (0.096 s). Cos Mann e Herman (1985) potrebbero errare nell'affermare che la non flessione del ginocchio incrementa il tempo di appoggio. Le vere forze frenanti non possono essere determinate senza pedana di forza, ma la relazione del WBCG con il CG del piede pu dare una indicazione della frenata. Come precedentemente osservato, la distanza del WBCG dal CG del piede, nell'appoggio dopo l'ostacolo, era proprio circa lo stesso per i risultati dello studi di Mann e Herman e per i risultati di questo studio. Due delle tre atlete che in questo studio non flettevano il ginocchio all'uscita dall'ostacolo, avevano WBCG posizionato davanti al CG del piede. Perci potrebbe non essere la necessit di flettere il ginocchio al contatto col terreno a contenere il calo di velocit orizzontale, come evocato da Mann e Herman, ma l'abilit di tenere il WBCG sopra o davanti al CG del Piede. Se il centro di gravit del corpo sopra o davanti al centro di gravit del piede, il ginocchio pu essere in estensione senza incrementare la perdita di velocit orizzontale e diminuire il tempo di contatto col terreno, come indicato dai risultati di questo studio. La misurazione della forza di reazione del terreno quando il soggetto esce dall'ostacolo, aiuterebbe notevolmente nella ricerca che riguarda quest'area. La quasi piena estensione e non flessione del ginocchio quando i piedi prendono contatto col terreno, che allenatori e organizzatori dello studio stavano ricercando, non sembra fattibile. L'atleta che mostrava la maggiore estensione al ginocchio al contatto col terreno (174) aveva il WBCG 14.46 cm dietro il CG del piede (la seconda maggior distanza). Mann e Herman (1985) riferirono una diretta relazione tra questa distanza e il tempo finale. Questo studio trova una correlazione non significante di -0.76 tra la velocit orizzontale del passaggio dell'ostacolo e la distanza tra WBCG e il CG del piede. Questa fu la seconda maggior correlazione con la velocit orizzontale del passaggio sull'ostacolo. Se l'atleta con la maggiore estensione al ginocchio avesse avuto il suo ginocchio flesso di ulteriori 20 al contatto, come quello dei soggetti che avevano il loro WBCG sopra o davanti al piede, essa avrebbe avuto il suo Centro di Gravit del Corpo sopra piede. Inoltre ci avrebbe diminuito la distanza dell'ostacolo dal piede della gamba d'attacco al contatto col terreno, che mostrava la maggiore correlazione con la velocit orizzontale (0.81). La distanza tra ostacolo e piede della gamba d'attacco al contatto ha una correlazione di -0.86 con la distanza tra WBCG e CG del piede all'uscita dall'ostacolo. Perci sembra che, per avere il Centro di Gravit del Corpo sopra il piede, il ginocchio debba essere un poco flesso; ma se il WBCG sopra il piede, il ginocchio non necessita di essere flesso durante il contatto col terreno. Se il Centro di Gravit del Corpo non sopra il piede, l'ostacolista avr la necessit di flettere il ginocchio al contatto, come indicato da Mann e coll. (1982-83) e Mann e Herman (1985) per ottenere una minore rallentamento orizzontale. C'erano solo tre correlazioni significative per i dati al quarto ostacolo. Queste erano tra l'angolo al ginocchio al contatto col terreno del passo successivo il passaggio dell'ostacolo contro la distanza dal piede di stacco dall'ostacolo (-0.94), la lunghezza del passaggio sull'ostacolo contro la distanza del piede di stacco dall'ostacolo nel passaggio (0.90), e la lunghezza del passaggio contro la

distanza dall'ostacolo del piede di atterraggio dopo il passaggio (0.97). La prima correlazione in realt non era attesa, e le seconde due erano attese poich esse sono ambedue parte del passaggio dell'ostacolo. Alcune altre correlazioni, che non erano significative ma erano di interesse e avevano valori di r maggiori di 0.70, erano: a) la distanza tra il WBCG e il CG del piede di atterraggio dopo il passaggio dell'ostacolo contro il tempo di volo del superamento (-0.87); b) la distanza tra il WBCG e il CG del piede all'atterraggio dopo il superamento contro il tempo di appoggio di quel passo (-0.87); c) lunghezza del passaggio contro l'angolo al ginocchio all'atterraggio dal passaggio e tempo della fase di volo (-0.86 e 0.86 rispettivamente); d) angolo al ginocchio al contatto col terreno nel passo successivo al passaggio, contro la lunghezza del passo successivo al passaggio (0.84). Queste correlazioni vengono mostrate affinch il lettore possa valutare le relazioni e forse aiutano a determinare possibili variabili per analisi in future ricerche.

CONCLUSIONI Il proposito di questo articolo era quello di individuare alcuni risultati biomeccanici di un incontro di studio che includeva quali soggetti 6 delle prime 10 ostacoliste USA sui 100 hs. Tali dati non sono stati raccolti durante una competizione ma in prove simulate impiegando atlete qualificate ai trials Olimpici USA, finaliste dei trials o componenti della squadra. Inoltre questi dati furono raccolti alla partenza e al quarto ostacolo, e il confronto di altri dati furono con quelli dal settimo ostacolo. Si spera che essi possano fornire maggiori conoscenze su quanto accade durante lo svolgimento di questa gara e aggiunga ulteriori conoscenze sulle ostacoliste di elite.

Ringraziamenti - Il presente articolo stato tradotto dall'International Journal of Sport Biomechanics, 6 - 1990, con il contributo del Centro di Bioingegneria del Politecnico di Milano che ha messo a disposizione il proprio materiale bibliografico e a cui vanno i nostri ringraziamenti.

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