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EVOLUZIONISMO E PROSTITUZIONE DELLA SCIENZA

Emilio Biagini Evoluzione, evoluzionismo, darwinismo: tre concetti ben diversi ma tutti sbagliati Il sudario dellateismo Il problema della cosiddetta evoluzione biologica, a partire dallilluminato sec. XVIII divenuto terreno di scontro intellettuale fra punti di vista diversi e inconciliabili. Occorre, a questo proposito, distinguere tre concetti ben diversi; (1) evoluzione, (2) evoluzionismo, (3) darwinismo. Levoluzione un processo: pi esattamente il processo ipotizzato mediante il quale nuove forme di esseri viventi pi evolute si formerebbero da altre forme viventi diverse e pi primitive. Levoluzionismo un insieme di teorie che tentano di spiegare il medesimo processo. Il darwinismo una delle teorie evoluzionistiche: quella che ha avuto maggior fortuna, non per particolari metodi scientifici, ma perch promossa in ogni modo da circoli massonici ostili ad ogni religione. Sebbene la maggior parte di coloro che le statistiche indicano come protestanti nei vari paesi siano in realt laicizzati, ossia scettici o atei, vi sono tuttora protestanti fondamentalisti che credono ai ridicoli calcoli del vescovo protestante James Ussher di Armagh. Questo singolare individuo poneva linizio del mondo al 23 ottobre 4004 a.C. (un luned, per la precisione). Legati ad uninterpretazione letterale della loro Bibbia, i protestanti ritengono erroneamente che levoluzione, ed ancor pi quellinterpretazione materialistica dellevoluzione che levoluzionismo, siano incompatibili con il Cristianesimo, e si sentono quindi obbligati a scegliere luno o laltro. Per la Chiesa cattolica, le cose stanno in modo assolutamente diverso. I problemi cominciano infatti solo con linterpretazione filosofica materialistica dellevoluzionismo, ovvero se tale teoria viene usata per attaccare lidea di un Creatore, tentando cos di minare il Cristianesimo. Da tempo la Chiesa ha definito la propria posizione mediante lenciclica Humani generis del 1950, opera del grande e santo papa Pio XII, nella quale si afferma correttamente che levoluzione unipotesi (non una certezza) di per s non contrastante con la Fede, perch sia la Creazione che la Rivelazione sono opera dello stesso Dio, e Dio non pu contraddirsi. La Chiesa, infatti, non ha mai aderito ad una lettura letterale del racconto della Genesi: vi quindi ampio spazio per uninterpretazione in chiave simbolica che non nega affatto che i giorni della Creazione possano in realt essere epoche lunghissime come le ere geologiche, durante le quali potrebbero benissimo trovare posto i fenomeni evolutivi. Anche la formazione del corpo umano potrebbe essere il risultato di evoluzione materiale. Per la Chiesa essenziale solamente che lanima umana sia risultato di creazione divina diretta. Anche Giovanni Paolo II ha pi volte ribadito che levoluzione non contrasta affatto con lidea di un Creatore. Nessuna religione, e tanto meno quella cattolica, avrebbe alcunch da temere se evoluzione, evoluzionismo e darwinismo fossero provati. Vorrebbe dire semplicemente che Dio ha scelto quella modalit per la Sua creazione. Nessun problema per i credenti, a meno che siano i non credenti stessi a volerne fare occasione di scontro. E infatti sono stati gli atei ad attaccarsi alle idee evoluzionistiche come qualcosa da contrapporre alla religione, inventando incompatibilit del tutto ingiustificate, e in particolare cercando di attribuire un ruolo preponderante nelle trasformazioni del mondo vivente al caso cieco, oppure ad una fantomatica capacit di autoorganizzazione degli organismi viventi. a loro che importa aver ragione a tutti i costi. Il problema tocca la filosofia, in quanto degna di esame la pretesa atea di attaccare la religione, non per giudicare la religione, ma per giudicare lateismo, che ha creduto di farsi una bandiera di una teoria malferma e si invece fabbricato un sudario. Levoluzione

Riguardo allevoluzione, notevole il fatto che le presunte sequenze di trasformazione degli organismi nel corso del tempo geologico (linee filogenetiche) sono essenzialmente ipotetiche. N ci potrebbe essere diversamente, dato che non siamo di fronte a fenomeni riproducibili in laboratorio. Si tratta di fatti di cui gli scienziati possono solo studiare le sparse tracce fossili. Queste mostrano tutte le specie come perfettamente organizzate e mature, senza incertezze. Sono state ricostruite, in via ipotetica, linee evolutive (le cosiddette linee filogenetiche) relativamente coerenti per taluni gruppi, ma sono cospicuamente mancanti gli anelli di congiunzione che dovrebbero raccordare fra loro le diverse linee evolutive. A dispetto delle acrobazie grafiche dei libri di testo che cercano di rappresentare le forme viventi su alberi genealogici, queste di fatto saltano fuori dal nulla. Uneccezione sembrava essere costituita dallArchaeopteryx, del Giurassico, scoperto a Solnhofen presso Eichsttt in Baviera, un animale i cui caratteri intermedi fra i Rettili e gli Uccelli lo hanno fatto ipoteticamente collocare come "antenato" di questi ultimi e anello di congiunzione fra le due grandi classi di Vertebrati. Ma la scoperta, nel 1977, di un fossile di uccello gi pienamente riconoscibile come tale, in rocce giurassiche del Colorado, negli USA, ha messo in forse anche questo anello di congiunzione. Persino sulle linee apparentemente pi consolidate, come quella degli Equidi, sono stati avanzati seri dubbi. Infatti lortodossia evoluzionista sostiene che il cavallo attuale (che tocca il suolo con un solo dito munito di unghia a forma di zoccolo) deriva da specie pi piccole e con diverse dita per zampa. Ma i cavalli odierni hanno unenorme variabilit, le loro dimensioni oscillano da giganti alti due metri a nani di sessanta centimetri, e lasciati in libert tendono, non si sa perch, a generare figli con pi dita come i presunti cavalli primitivi. Levoluzionismo non darwiniano Levoluzionismo non darwiniano rappresentato soprattutto dal lamarckismo. Secondo JeanBaptiste de Monet Lamarck (1744-1829), le specie cambiano perch i caratteri acquisiti dallambiente verrebbero trasmessi ai discendenti. Un esempio classico sarebbe quello della giraffa, il cui lungo collo sarebbe dovuto agli sforzi per raggiungere le foglie da brucare sugli alberi. Ci fa riflettere su quanto poco basti per passare alla storia con unidea balzana e scarso senso del ridicolo. Il lamarckismo piaceva molto al dittatore sovietico Stalin, che sostenne a spada tratta lo scienziato lamarckista Trofim Lysenko, le cui idee demenziali, sostenute da esperimenti truccati, e riportate in pubblicazioni costantemente infiorettate da citazioni dai sacri testi di Marx, Engels e Lenin, portarono allabbandono delle ricerche genetiche in URSS e diedero quindi una massiccia spinta alla rovina dellagricoltura sovietica. Il darwinismo Secondo il darwinismo, gli organismi viventi tendono naturalmente a variare. Lambiente selezionerebbe i pi adatti, i quali sarebbero gli unici a lasciare una discendenza. Recentemente questa teoria, e lintero pensiero evoluzionistico, sono divenuti bersaglio di crescenti attacchi, non tanto in ambienti religiosi fondamentalisti, ma allinterno della comunit scientifica, da parte di matematici, biochimici, paleontologi, che inondano i siti Internet, come quelli della Boston Review e del Massachusetts Institute of Technology. Di recente, il paleobiologo Hoffman ha prospettato addirittura labbandono del tentativo di scoprire le leggi della trasformazione degli organismi, ossia appunto levoluzionismo, per ripiegare sul pi umile compito di ricostruire, descrittivamente, la storia della vita. In sintesi, il darwinismo, le cui opere fondamentali furono pubblicate da Charles Robert Darwin (1809-1882) a Londra nei volumi The origin of the species (1859) e The descent of Man (1871), anzitutto un tentativo di studiare ladattamento degli esseri viventi allambiente. Il geologo Charles Lyell, ormai vecchio, ma nemico pi che mai della religione (si era impegnato a fondo a demolire il racconto biblico della Creazione: facile bersaglio se interpretato con la solita piatta letteralit protestante), e il giovane biologo Thomas H. Huxley chiesero a Darwin di confezionare

una teoria materialista della vita. Cinque anni dopo la pubblicazione de "Lorigine delle specie" si form un "Club X", al quale Darwin, che in fondo non era che una pedina in un gioco pi grande di lui, non fu neppure invitato. Il Club X si riuniva prima delle riunioni della Royal Society per discutere, fra altre cose, la "guerra alla religione. I settari del club esercitavano ogni sforzo perch le cattedre universitarie di biologia, nelle molte nuove universit che andavano nascendo nella seconda met del sec. XIX in Gran Bretagna, andassero a conformisti di sicura fede evoluzionistica. Darwin era ignorante sugli sviluppi della genetica, poich questi erano dovuti ad un oscuro frate agostiniano di nome Gregor Mendel, uno dei pi geniali biologi mai esistiti, che li present nel 1865 alla Societ scientifica di Brnn, in Boemia, e li pubblic lanno successivo negli atti della medesima societ. I prestigiosi "laici" e liberi pensatori della scienza ufficiale impregnata di positivismo e di ateismo non prestarono attenzione a questo semplice frate cattolico che pretendeva di occuparsi di scienza (cosa notoriamente riservata alle elette menti laiciste), e che era stato due volte bocciato, nel 1850 e nel 1856, allesame di abilitazione allinsegnamento delle scienze naturali. Dopo che finalmente, nel 1900, morto ormai Mendel nel 1884, le sue eccezionali scoperte sulla trasmissione dei caratteri ereditari vennero riconosciute, gli evoluzionisti dovettero rielaborare la teoria darwiniana, affermando che i mutamenti da loro ipotizzati negli esseri viventi sarebbero dovuti ad una variabilit naturale portata da mutazioni genetiche casuali, ossia a trasformazioni del patrimonio ereditario che avverrebbero per caso e sarebbero indipendenti luna dallaltra. Queste mutazioni darebbero luogo ad una microevoluzione cumulativa che porterebbe a formare organismi sempre diversi, sui quali si eserciterebbe poi la selezione naturale, favorendo appunto la sopravvivenza e la perpetuazione della discendenza da parte dei pi adatti. Di fatto, nulla di questo semplicistico schema mai stato osservato in natura. Nessuno ha mai assistito alla nascita di una nuova specie. Sono stati compiuti migliaia di esperimenti sul moscerino dellaceto (Drosophila melanogaster), esponendolo a radiazioni e a dannose sostanze alchilanti (ossia che formano radicali liberi). Di conseguenza sono nati moscerini con ali ridotte e incapaci di volare, con occhi bianchi e con molte altre anomalie genetiche, nessuna delle quali rappresenta un vantaggio evolutivo, al contrario. Ma soprattutto, comunque trattati, i poveri moscerini sono sempre rimasti moscerini e non hanno affatto dato luogo ad alcuna nuova specie. Ma in tutti i volumi di biologia evoluzionistica, queste sevizie inflitte ai moscerini vengono presentate come prove a favore dellevoluzionismo. Una specie di farfalla vivente in Inghilterra, la Biston betularia, si presenta in due variet: una con le ali chiare e laltra con le ali scure. La variet chiara avrebbe avuto un netto vantaggio evoluzionistico, si dice, dato che riusciva a mimetizzarsi sui tronchi chiari degli alberi, finch non giunse la rivoluzione industriale nellInghilterra occidentale ad inquinare laria e ad annerire i tronchi. A quel punto la situazione si sarebbe capovolta: le farfalle chiare erano diventate ben visibili ed erano quindi esposte agli attacchi degli uccelli che se ne cibavano, mentre quelle scure riuscivano ora a nascondersi meglio e a sopravvivere. Con i nuovi metodi industriali meno inquinanti, la situazione si starebbe nuovamente capovolgendo a favore delle farfalle chiare. I rapporti quantitativi fra le due razze cambiano s, ma in modo del tutto slegato dai mutamenti nel colore degli alberi. Inoltre, chiare o scure che siano, le Biston betularia sono sempre Biston betularia. Anche in questo caso non si osservata la nascita di alcuna nuova specie. Infine, le farfalle non si posano affatto sui tronchi ma nella chioma degli alberi. Gli studi sono stati compiuti non su esemplari vivi, ma morti e incollati ai tronchi per vedere come avrebbero reagito gli uccelli predatori. Nonostante tutto ci, un esperimento grottesco del genere riportato su tutti i testi evoluzionistici come prova dellevoluzione, con tanto di figura di Biston betularia, una chiara e una scura, (morte e incollate) sul tronco degli alberi, mentre gli uccelli predatori le puntano per mangiarsele (nella speranza che la colla non provochi loro occlusioni intestinali). Gli unici casi osservati di cambiamenti nelle specie viventi riguardano la formazione di variet diverse allinterno di una medesima specie, come ad esempio le razze dei canarini, dei cani, delle

pecore. Inoltre, allepoca di Darwin, la cosiddetta materia vivente era ritenuta piuttosto semplice. In realt chi vive lorganismo, non la materia: lespressione materia vivente uno dei tanti fonemi vuoti di significato inventati dai materialisti. Darwin e i suoi contemporanei pensavano che il protoplasma cellulare fosse quale lo rivelavano i deboli microscopi ottici, i quali si spingono poco oltre i mille ingrandimenti. Ci che si riusciva a vedere era una struttura relativamente grossolana, una sorta di mucillagine con alcuni organelli abbastanza misteriosi (allepoca) come i vacuoli, i mitocondri, i cromosomi, e cos via. I sofisticati microscopi elettronici e ad ultrasuoni hanno spinto la risoluzione fino a un milione di ingrandimenti. Al tempo stesso i mezzi sempre pi perfezionati di indagine biochimica e fisiologica rivelano che allinterno degli organismi e delle singole cellule hanno luogo processi di estrema delicatezza, controllati in modo perfetto, ai quali basterebbe un minimo disturbo per alterarsi in modo irreparabile e condurre alla morte lorganismo. Gli organismi viventi si rivelano quindi sempre pi come veri miracoli di perfezione, persino negli esseri pi semplici, come batteri e alghe Cianofite. estremamente dubbio riuscire a concepire tali organismi come frutto del caso. Una complessit del genere comporta anche unaltra conseguenza: le strutture degli esseri viventi funzionano solo se sono complete e perfettamente coordinate al proprio interno: se ne manca anche una minima parte non che funzionino in parte. Non funzionano affatto. questo limportante principio della complessit irriducibile, che esclude la formazione di una struttura complessa per via graduale. Poich strutture complesse non possono nascere di colpo, occorre agli evoluzionisti provare che anche strutture non ancora completamente evolute sono gi in qualche modo capaci di offrire un vantaggio evolutivo. A questo proposito, unobiezione di importanza capitale, che fu rivolta allo stesso Darwin, la seguente: che vantaggio pu aver dato, nella competizione per lesistenza, un occhio primitivo, non ancora in grado di funzionare? Darwin tent di rispondere, ma pot farlo solo in modo vago ed estremamente ipotetico. Simili quesiti insoluti continuano a riproporsi ancora oggi, ed ancor pi difficile rispondervi che in passato. Un occhio, per funzionare, devessere completo. Il cinque per cento di un occhio non vede al cinque per cento: cieco ed inutile. Il primitivo limulo, un artropode marino imparentato con gli aracnidi, e vagamente rassomigliante ai trilobiti, ha occhi ancor pi sofisticati, la cui sensibilit aumenta di un milione di volte la notte. Il processo si attiva con ritmo circadiano ogni ventiquattrore mediante un delicatissimo processo attivato dai quanti di luce che colpiscono gli occhi apportando sottili mutamenti nei canali ionici dei fotorecettori nelle membrane cellulari. Questo meccanismo serve forse a proteggere lanimale o a catturare prede? Niente affatto: il limulo corazzato, non insidiato da alcun predatore e non cacciatore: gli occhi gli servono solo per tre settimane lanno quando insieme a decine di migliaia di suoi simili sciama sulle spiagge a riprodursi e grazie ai suoi occhi straordinari distingue al buio le femmine. Ma per ottenere questo risultato vi sarebbero altri modi assai pi economici: basterebbe un odore. E inoltre le femmine hanno anchesse la visione notturna, di cui non si servono mai, perch aspettano che siano i maschi a trovarle. Come spiegano i darwinisti queste magnifiche incongruenze? Forse, dicono, il limulo aveva in passato dei predatori che lo insidiavano. Il darwinismo tutto basato su questi forse non dimostrati. Il picchio ha una lingua che si proietta di ben quindici centimetri, con una punta appiccicosa per catturare le larve di insetti nelle gallerie scavate nei tronchi. In posizione di riposo, questa lingua, che non pu essere contenuta nella bocca, rivolta allindietro e avvolta in un apposito canale che gira intorno al capo e al collo. A questa lingua eccezionale si unisce un udito finissimo che consente al picchio di percepire il tenue grattare delle larve allinterno del tronco, oltre a zampe robuste per far presa sul tronco stesso, ad un forte becco per scalpellare il tronco aprendosi la via verso le prede, ad unossatura della testa robustissima per sopportare i contraccolpi del martellamento. Secondo il darwinismo, le strutture viventi evolvono gradualmente. Ma che vantaggio avrebbe dato al picchio una lingua ancora corta e rivolta allindietro, se non quello di rischiare di soffocarlo? E per milioni di anni, in attesa di avere la lingua adatta a nutrirsi, ludito raffinato, le zampe, il becco e le ossa del capo rafforzati, cosa facevano i picchi? Digiunavano?

In base allassunto di condizioni particolarmente favorevoli, che assolutamente non si verificano in natura, supponendo che bastino cento mutazioni per passare da un presunto rettile ancestrale a un uccello (o a un mammifero) e che le alternative siano solo due (una giusta e una sbagliata che porti in unaltra direzione qualunque, mentre sono in numero enorme), la probabilit di giungere a destinazione pari a 1 contro 2100, equivalente a 1 contro 1030 (cio uno seguito da 30 zeri, ossia una sola probabilit favorevole contro un numero di probabilit sfavorevoli avente trenta zeri). In pratica, se ogni giorno avvenisse una mutazione e la popolazione di partenza ammontasse a un miliardo di individui, luniverso (che esiste da circa 15 miliardi di anni ed esister per vari altri miliardi di anni) dovrebbe ripetere cento milioni di volte il proprio ciclo di sviluppo prima della comparsa di un solo uccello (o mammifero). Analoghi calcoli valgono, naturalmente, anche per lorigine di qualsiasi specie. E poi, che significa mutazione casuale? Vuol dire alterare a caso una delicatissima struttura in perfetto equilibrio, rendendone impossibile il funzionamento e distruggendola. Mutazioni casuali sono, ad esempio, quelle che avvengono in un organismo vittima di radiazioni: nelle cellule riproduttive esse portano sterilit o nascita di prole mostruosa, nelle altre cellule danno luogo al cancro. Le probabilit che i sistemi biologici estremamente complessi, come il tessuto osseo o il sistema nervoso, si organizzino nel modo giusto in base a processi puramente meccanicistici e casuali semplicemente ridicola. Nel cervello di un mammifero, 100 cellule nervose (neuroni), legate fra loro a due a due, hanno una probabilit di riuscire a stabilire tutti i collegamenti in modo giusto pari a 1 contro 1078 (ossia 1 seguto da 78 zeri). Nel cervello umano vi sono 10 miliardi di neuroni, ciascuno dei quali collegato a circa 10.000 altri neuroni, e tutto questo immane numero di collegamenti senza un solo errore. Se poi consideriamo gli aspetti macromolecolari, un solo tratto di acido desossiribonucleico (DNA) che controlla un solo carattere ereditario pu avere 150 unit fondamentali (nucleotidi), che possono disporsi in un numero di successioni diverse pari a 1090 (1 seguto da 90 zeri). Quante di queste possibilit corrispondono ad un essere vivente capace di sopravvivere? Supponiamo 1020 (una supposizione molto favorevole), da cui consegue che le probabilit di ottenere un essere vivente e non un ammasso di materia disorganizzata sarebbero dellordine di 1 contro 1070. Ma un singolo gene non contiene che uninfinitesima parte delle informazioni necessarie allorganizzazione, alla struttura e al funzionamento di un organismo vivente. Una cellula vivente formata da molte migliaia di proteine diverse, ciascuna delle quali pu contenere centinaia o migliaia di aminoacidi, che devono essere tutti al loro posto, nel giusto ordine. La conclusione inevitabile che, anche per una sola cellula, le possibilit organizzative del patrimonio genetico salgono a cifre con molte migliaia di zeri. Di fronte a numeri tanto elevati, i matematici hanno coniato il termine inflazione statistica, che esprime limpossibilit, agli effetti pratici, dellevento contro il quale stanno tante probabilit sfavorevoli. Per valutare il significato di queste cifre, si tenga presente che 1070 (1 seguto da 70 zeri) corrisponde al numero degli atomi che formano luniverso, mentre 1020 (1 seguto da 20 zeri) gi superiore al numero di secondi di esistenza delluniverso stesso. Mentre il numero di combinazioni teoricamente possibili nel patrimonio genetico di una singola cellula sale a questi livelli inconcepibili, il numero di combinazioni casuali capaci di dar luogo a organismi vitali si riducono ad un numero insignificante, e ci perch tutti i geni che custodiscono i caratteri ereditari della cellula devono dare una combinazione vitale. Pu bastare che uno solo contenga un singolo errore per causare la morte della cellula. Inoltre, il DNA dotato di numerosi livelli di correzione, capaci di riconoscere e rimuovere gli errori che accadono durante la replicazione: alcuni distinguono i caratteri parentali da quelli sintetizzati casualmente, in modo da rettificare accidentali incorporazioni del nucleotide sbagliato. Altri esplorano di continuo le porzioni non replicanti di DNA alla ricerca di cambiamenti chimici che porterebbero ad errori di codifica, e rimuovono i contaminanti potenzialmente capaci di produrre mutazioni. Il DNA, cos, si difende attivamente da ogni tipo di agenti mutageni, sia chimici che rappresentati da radiazioni. Cio si difende da quegli agenti su cui levoluzionismo fonda tutte le sue ipotesi di variabilit genetica, e perci di evoluzione. Il

DNA quindi rigorosamente stabile, si protegge contro lentropia e contro il darwinismo. Lentropia lo stato di massimo disordine possibile e massima stabilit, cio corrisponde allesaurimento dellenergia potenziale e al degrado inevitabile di tutte le "cose" materiali. Se si prende una bottiglia piena di palline di plastica bianche e nere ben separate in due strati avremo una situazione di ordine, che naturalmente non si formata per caso, ma perch qualcuno ha disposto le palline in quel modo. Se agitiamo la bottiglia le palline si mescoleranno a caso: la situazione di entropia. Possiamo continuare ad agitare la bottiglia senza limiti di tempo, ma lordine non torner mai spontaneamente. Le sequenze del DNA sono estremamente pi complesse di cos, e a maggior ragione non sono mai casuali, poich sequenze casuali di nucleotidi porterebbero informazioni disordinate e inutili, che dirigerebbero la sintesi di proteine prive di senso e di nessuna utilit: si tratta invece di veri e propri testi. ammissibile spiegare tutto ci col caso? Eppure lostilit verso lidea di una mente ordinatrice diffusissima, perch lateismo serve a illudere lorgoglio umano e a vivere secondo i propri comodi. Per citare un recente esempio, Richard Dawkins, idolo dei cosiddetti liberi pensatori, scrive con olimpica certezza, nel suo Orologiaio cieco, che lesistenza delluomo, un tempo considerato il massimo di tutti i misteri, non pi tale perch lenigma stato risolto grazie a Darwin, ai cui risultati noi continueremo per un bel po di tempo ad aggiungere note in calce. Con inossidabile semplicismo, Dawkins fantastica di un mondo vivente che si sviluppa in modo automatico. Nessuno evidentemente ha spiegato al guru dei salotti bene e dei circoli massonici degli Stati Uniti e della Gran Bretagna che i sistemi complessi come gli organismi viventi sono ben pi che la somma dei loro componenti elementari. Questo principio ha un nome che gli scienziati seri, a differenza dei divulgatori da salotto, conoscono bene. Si chiama sinerga. Ridicoli automatismi vengono ipotizzati anche da Monod, che si sforzato di accreditare lidea che lordine della natura sia dipendente dal caso e dalla necessit, in una combinazione cieca di forze fisiche simile a quella del vecchio materialismo atomistico di certi filosofi dellantica Grecia, come Leucippo e Democrito: un assunto del tutto astratto e avulso da prove sperimentali. Pi stimolanti le ricerche di Prigogine, studioso della termodinamica dei processi irreversibili, che hanno aperto nuove strade nel campo della fisica e della chimica. ovvio che i fenomeni biologici siano irreversibili, e che quindi vi sia una certa analogia con taluni tipi di sistemi fisici fuori equilibrio e in via di trasformazione verso condizioni di stabilit. Ma si tratta appunto solo di analogia, non di leggi naturali comuni ai due tipi di fenomeni. Quando si cerca di estendere i risultati di tali ricerche di termodinamica agli esseri viventi, il discorso si fa soggettivo e confuso, e Prigogine si perde in postulati teorici di una vaga nuova alleanza fra luomo e la natura che non trovano sostegno sperimentale in relazione a fenomeni biologici concreti. appena il caso di ricordare, poi, che le nostre conoscenze sullorigine della vita si limitano a tenuissime ipotesi, sostenute appena da qualche esperimento di laboratorio e a qualche osservazione sulle atmosfere dei pianeti e sulle meteoriti, da cui si cercato di capire qualcosa dellorigine dei primi composti organici. invece avvolto nelle pi fitte tenebre limmenso balzo che separa tali primi composti organici dai pi semplici organismi (in realt gi miracolosamente ordinati e complessi) come i batteri e le alghe azzurre Cianofite. Dagli organismi "primitivi" sono da escludere i virus, ancora pi semplici, ma pur sempre estremamente complessi: essi infatti funzionano solo come parassiti e non potrebbero quindi essere i primi esseri viventi. Che poi un modello puramente fisico e guidato dal caso, o da fantomatici automatismi alla Dawkins, o da assiomi indimostrati sul caso e la necessit alla Monod, o sulle trasformazioni termodinamiche alla Prigogine, possa dar luogo alla ragione, allo spirito umano, allarte, alla musica, allamore disinteressato, unidea semplicemente grottesca. Che vantaggio evolutivo offrirebbero? Del resto, perch mai gli organismi dovrebbero evolvere? Che cosa li spingerebbe? I batteri e le Cianofite, come gi accennato, sono gli organismi pi semplici (in realt gi di estrema e delicatissima complessit), al punto di essere procarioti, ossia unicellulari privi di un nucleo cellulare differenziato (gli organismi unicellulari o pluricellulari formati da cellule col nucleo si dicono invece eucarioti). Eppure, batteri e Cianofite sono sempre l, immutati dal Precambriano,

da due, forse pi miliardi di anni. Le enormi difficolt incontrate dalla primitiva teoria di unevoluzione legata a mutazioni indipendenti e graduali (la cosiddetta microevoluzione), hanno spinto alla formulazione di una teoria alternativa, sempre nellambito del darwinismo: quella della macroevoluzione o evoluzione rivoluzionaria per macro-mutazioni non di piccoli particolari, ma di interi apparati, e procedendo per balzi improvvisi, creando di colpo grandi sistemi come locchio e il cervello. Ma dove va a finire allora la selezione naturale, la pressione dellambiente sullorganismo? Il grottesco uomo darwiniano Nonostante ci, anche luomo si volle far rientrare nello schema evoluzionistico. Il naturalista Wallace, che era giunto a formulare ipotesi evoluzionistiche analoghe a quelle di Darwin, esitava tuttavia ad estenderle alluomo, ritenendo che lintelligenza non poteva essere effetto dellevoluzione. Darwin, al contrario, spinto dai suoi massonici mentori, non ebbe scrupoli al riguardo, e dedic allevoluzione umana il suo secondo volume, The descent of Man. Mancavano tuttavia anelli di congiunzione che si prestassero ad agganciare luomo alle forme viventi che sembravano a lui fisicamente pi simili, cio le scimmie. Solo successivamente vennero rinvenuti i primi fossili umani, in base ai quali si costru una sequenza evolutiva secondo la quale lHomo sapiens attuale deriverebbe da specie pi primitive, rinvenute in Africa, quali lHomo abilis, di circa 2 milioni danni fa, e lHomo erectus, di circa un milione e mezzo danni fa. Ma sorgono gravi problemi. Anzitutto, individui contemporanei in condizioni patologiche si presentano assai simili agli uomini primitivi: possibile che i fossili della presunta sequenza evolutiva fossero dei malati? Inoltre, la derivazione di una specie umanoide dallaltra tuttaltro che accertata, e le differenze fra le varie specie sono scarse. Infine, sono stati rinvenuti fossili praticamente identici allHomo sapiens ben pi antichi dei presunti antenati, fino a 3 milioni danni fa, che naturalmente non si inseriscono affatto nella sequenza evolutiva ufficiale, diversi esemplari dei quali furono trovati in Italia e studiati dal Ragazzoni e dal Sergi. Che fare? Semplice: si ignora tutto ci che contraddice la teoria. Ai fossili umani scomodi si rifiuta la classificazione come sapiens, si danno loro altri nomi e li si colloca su rami laterali del diagramma ad albero che pretenderebbe di raffigurare la nostra genealogia, e che a forza di eccezioni e aggiustamenti somiglia sempre pi ad un aggrovigliato cespuglio. Lansia di trovare lanello di congiunzione dellevoluzione umana era tanto forte nella Gran Bretagna secolarizzata, laicizzata, atea e impregnata di darwinismo, e tanto elevata ed attraente era la remunerazione sociale per chi avesse trovato la prova dellevoluzione umana, che, fra gli scalmanati seguaci dello scientismo britannico, ad un certo punto vi fu chi il mitico anello credette di poterlo fabbricare. Nacque cos la beffa di Piltdown. Un gruppo di scienziati mise insieme una calotta cranica umana vecchia di alcune migliaia di anni e una mandibola scimmiesca moderna e finse, nel 1912, di scoprire questo anello di congiunzione appunto a Piltdown, nellInghilterra meridionale. Lingegnoso fossile, prova delle nostre scimmiesche origini, fu collocato al Museo Britannico di Storia Naturale a Londra e fatto oggetto, per decenni, di reverenti pellegrinaggi da parte di scienziati e scolaresche, portate ad ammirare quel trionfo della scienza positivistica e materialistica. Sugli scopritori piovvero onori e prebende in quantit. Quarantanni trascorsero prima che la frode fosse scoperta, cos che gli autori ebbero tutto il tempo di godersi i frutti della propria inventiva e di morire di morte naturale prima che i colleghi potessero metterli alla berlina. Non sono queste le uniche acrobazie impossibili tentate dai darwinisti per inventare spiegazioni a fenomeni che non rientrano nei loro schemi semplicistici. I neonati umani, gettati in acqua, conoscono istintivamente i movimenti per tenersi a galla. Il darwinista Elaine Morgan ha spiegato il riflesso natatorio come risultato di un soggiorno in acqua degli antenati delluomo, una ipotetica scimmia-delfino, derisa dai paleontologi, che non lhanno mai trovata, come dai matematici. Il darwinismo ha dimostrato di avere una fantasia molto pi sfrenata dei bestiari medievali. Questa non pi scienza, ma superstizione atea, la peggior forma di superstizione.

Unevoluzione guidata dalla Provvidenza? Non di per s impossibile immaginare un mondo di specie viventi che cambia gradualmente in modo coordinato e armonico, dando luogo alle successioni di forme che troviamo nella sequenza dei fossili, ma non si comprende come ci possa avvenire per caso, senza unintelligenza piena di amore che guidi il processo. Lidea di unevoluzione guidata presuppone qualcosa che la superbia umana trova difficile da accettare, qualcosa che somiglia in modo allarmante alla Divina Provvidenza. Pure, le spiegazioni che invocano il caso sono insostenibili. Dire che la materia si auto-organizza non neppure una spiegazione, ma un assunto non dimostrato e indimostrabile, una parola vuota di significato. Infatti, un caso classico della favola del re nudo: quali sono i processi reali di questa cosiddetta auto-organizzazione? Il concetto di guida provvidenziale, a sua volta, non una spiegazione scientifica. Solo che almeno non pretende di esserlo, ma si basa sul sacrosanto principio antiscientista secondo il quale la scienza non affatto in grado di spiegare tutto. Infatti, in questo come in altri casi, ci troviamo di fronte a problemi che travalicano i confini della scienza. inutile illudersi di spiegare quello che non riusciamo a spiegare. inutile affermare che, se forme viventi, le balene, le farfalle e le meduse esistono vuol dire che si sono formate, e quindi che levoluzione avvenuta: un ragionamento circolare che non conduce da nessuna parte. Tanto vale ammettere la propria ignoranza piuttosto che fingere di sapere, spacciando ipotesi, illazioni e segrete speranze per certezze. preferibile unignoranza consapevole allignoranza arrogante di chi pretende di sapere ci che non sa e finge di capire ci che non capisce. Perch il darwinismo ha avuto tanto successo? Il darwinismo non dimostrava nulla, ma convinceva ugualmente, perch serviva gli interessi di lobbies politiche ben definite, e divenne quindi ortodossia ringhiosamente custodita da ben ammanigliate nullit scientifiche aggrappate alle loro cattedre e al loro potere accademico. Si prestava infatti al consolidamento delle peggiori forme di oppressione e di sfruttamento: se gli oppressi erano tali, non era colpa di nessuno, ma solamente della loro stessa inferiorit (darwinismo sociale). Un significativo articolo di un certo W.R. Greg, apparso nel 1868 sul massonico Frasers Magazine, e citato con approvazione dallo stesso Darwin in The descent of Man, che poneva a confronto anglosassoni e irlandesi in maniera grottescamente razzista, e il giornale satirico Punch, epitome del celebre humour britannico, che rappresentava nelle sue celebri vignette gli irlandesi come scimmioni. Lapparire della teoria darwiniana suscit entusiasmi frenetici nel nascente marxismo ateo. Tutto era in trasformazione, e la trasformazione spiegava tutto. Friederich Engels scrisse trionfante allamico Karl Marx: Il Darwin che sto leggendo magnifico. La teologia non era stata ancora distrutta in nessuna delle sue parti. E adesso sta accadendo.. Il materialismo darwiniano sembrava offrire un piede di porco per scardinare la religione. Marx e i marxisti respinsero il darwinismo sociale che puntellava il potere delle classi dirigenti, ma solo per sostituirvi unaltra forma di elitismo a proprio uso e consumo: quella dellavanguardia del proletariato (cio di lorsignori), destinata a prendere il potere grazie a non meglio precisate leggi della storia, da cui la famosa serie di sfondoni marxisti, ossia di profezie relative ad eventi di cui si realizz sempre e soltanto lesatto contrario. Tale il livello di una scienza prostituita allideologia. Fosse per puntellare il dominio imperialistico e razzista di una nazione, quale lInghilterra vittoriana, o lideologia assassina di una dittatura parassitaria e persecutrice di tutte le religioni come quella comunista, o semplicemente per negare Dio e giustificare quindi unesistenza senza freni morali e affogata nellorgoglio e nel vizio, levoluzionismo riusc alla perfezione ad adempiere al compito di abbassare lumanit: non pi immagine di Dio ma scimmia. Animale fra gli animali, lessere umano pu essere dunque impunemente manipolato, ucciso prima che nasca perch non dia fastidio, ucciso perch minorato, troppo vecchio, malato e inutile, governato con pugno di ferro, rinchiuso in gulag, schiacciato sotto i carri armati. Se unidea va giudicata dai suoi frutti, non ci

sono dubbi che levoluzionismo, in quanto ideologia atea e materialista, si sia prestato magnificamente a giustificare i pi diabolici ed esecrabili delitti contro lumanit. LETTURE DI APPROFONDIMENTO ARTIGAS M. (1991) Las fronteras del evolucionismo, Madrid, Ediciones Palabra BIAGINI E. (1980) Evoluzionismo integrale oggi, Studium, 4, pp. 473-503 BLONDET M. (1999a) "Il collasso del darwinismo", Studi Cattolici, 465, pp. 782-784 BLONDET M. (1999b) "Il collasso del darwinismo, 2", Studi Cattolici, 466, pp. 881-883 BLONDET M. (2002) L'uccellosauro ed altri animali: la catastrofe del darwinismo, Milano, Effedieffe DE BRIENNE D.R. (2003) Per finirla con levoluzionismo. Delucidazioni su un mito inconsistente, Roma, Il Minotauro RATTRAY TAYLOR G. (1983) The great evolution mistery, New York, Harper & Row

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